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Mozart
Glossario
1.1. Sonata
La musica strumentale crebbe di importanza all’inizio del secolo XVI, e il primo germe della sonata
va rintracciato attorno allo stesso periodo. In origine il termine «sonata» (dal verbo suonare)
significava qualunque composizione non cantata, ma suonata con strumenti. La sonata raggiunse la
sua struttura caratteristica circa a metà del secolo XVIII, al punto da primeggiare fra tutte le forme
musicali. L’età di Haydn, Mozart e Beethoven (il cosiddetto periodo classico) si svolge tutto sotto
l’insegna della sonata. Una sonata viene divisa in tre movimenti
1.2. Sinfonia
La sinfonia è semplicemente l’adattamento della sonata ad un’intera orchestra. Essa è un po’ il
romanzo della letteratura musicale: per le grandi possibilità che racchiude, specialmente per quanto
riguarda i colori timbrici e la gradazione del volume sonoro, la composizione sinfonica ha
un’importanza predominante nella storia della musica.
1.3. Concerto
Il concerto è una composizione per uno strumento (o gruppo di strumenti) e orchestra; le due parti
sono complementari (il termine latino concertare significa appunto combattere fianco a fianco).
1.4. Melodramma
Il melodramma, anche detto opera in musica (abbreviato nel più comune "opera"), è un genere
teatrale e musicale in cui l'azione drammatica è accompagnata dalla musica. Gli attori sono anche
cantanti. Il testo letterario impiegato nel melodramma è chiamato libretto, appositamente composto
per l'opera.
1.5. Musica da camera
La musica da camera è un genere della musica classica in cui ogni strumento svolge un ruolo
individuale. In altre parole, mentre l'orchestra prevede un gruppo di esecutori per ogni timbro (ad
esempio, quindici violini, dieci violoncelli etc.), la musica da camera ne prevedono uno o due. Qualora
vi fossero due esecutori, essi suonerebbero all'unisono. Tutta la letteratura per uno strumento solista
rientra nel genere cameristico.
1.6. Messa
La messa è una composizione musicale che serve come accompagnamento alla Celebrazione
Eucaristica, in genere quella cattolica, ma anche quella anglicana o luterana. Strutturalmente, quindi,
segue l’ordinario della messa: nel caso del rito latino, sarà diviso in Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e
Agnus Dei.
Stile
Le opere di Mozart appartengono a un periodo di transizione – la seconda metà del XVIII secolo –
della musica occidentale, tra il cosiddetto stile galante, la cui principale caratteristica è un ritorno alla
semplicità classica dopo la complessità del barocco, allo stile classico, che avrebbe accolto in sé anche
gli elementi contrappuntistici: una sorta di crocevia tra stile barocco e classico. Le composizioni
mozartiane di certo contribuirono a definire lo stile classico, di cui possono essere addirittura definite
archetipi. È a Mozart che si deve il grande sviluppo formale e contenutistico dei concerti per
pianoforte, che avrebbe caratterizzato lo stile classico nel secolo successivo: lo stesso Beethoven
prese a modello i suoi concerti per pianoforte, in particolare i primi tre (KV 37, 39, 40). In generale, si
può dire che Mozart rinnovò il concerto come genere musicale, svolto come dialogo paritario tra
due soggetti di uguale importanza: il solista e l’orchestra. Le caratteristiche principali dello stile
classico sono lucidità, sobrietà ed equilibrio.
Un ultima chicca, per i più curiosi:
https://www.youtube.com/watch?v=lEBYufTXJQk#t=62
Se si passa a 0:59, si può chiaramente sentire il tema dell’Inno alla gioia di Beethoven, poi sviluppato
anche in tonalità minore. È anche vero, però, che Beethoven impiegò anni a costruirlo, giungendo a
una prima versione col Gegenlieb, poi riesaminato e variato nella Fantasia corale op. 80. Anche se
fosse stato ricopiato, tuttavia, si ricorda che all’epoca non esistevano i diritti d’autore, e quello che
oggi chiameremmo “plagio” era prassi comune tra i compositori. Una cosa su cui possiamo essere
certi, è che non inficia in alcun modo la validità artistica delle opera beethoveniana.
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