Teletrasporto quantistico temporale (I viaggi nel tempo e i mondi paralleli) Francesco Di Noto e Michele Nardelli °°°°°°°°°°° Abstract In this paper we show some connections between, time travels and parallel worlds Riassunto In questo lavoro divulgativo mostriamo le possibili connessioni tra i viaggi nel tempo (ora resi possibili, a livello sub-atomico, dall’effetto quantistico “entanglement”, che tra l’altro è una conseguenza delle teorie di stringa, a loro volta connesse alla teoria dei numeri, in particolare ai numeri di Fibonacci, ai numeri e ai gruppi di Lie ed alle partizioni di numeri: tutti numeri vicini alla metà di un intervallo tra un quadrato e il successivo, e quindi tutti compresi nella stretta striscia numerica attorno a 2T+1, con T numeri triangolari, noti in matematica combinatoria. Introduzione I viaggi nel tempo sono stati finora soltanto oggetto di fantascienza in numerosi romanzi e film. Ma ora qualcosa comincia ad essere oggetto anche di teorie scientifiche, quantistiche in particolare, visto che a livello quantistico la cosa sarebbe già ipotizzata come possibile, grazie all’effetto quantisico entanglement che permetterebbe il viaggio nel tempo di particelle elementari (Rif. 1) 1 Cominciamo con la parziale voce di Wikipedia “Viaggi nel tempo”, nella quale si accenna alle dimensioni parallele, teoricamente connesse ai viaggi nel tempo, e sulle quali ritorneremo in seguito, parlando del multiverso (Rif.2): Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Disambiguazione – "Macchina del tempo" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Macchina del tempo (disambigua). Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo libro della saga di Geronimo Stilton, vedi Viaggio nel tempo (Geronimo Stilton). Il viaggio nel tempo è l'ipotetico spostamento tra diverse epoche temporali, verso il passato o il futuro. Per "visualizzarlo" si usa comunemente l'analogia dello spostamento su un filo, una linea che rappresenta il tempo nella sua totalità. Alcune teorie scientifiche consentono, ad oggi, il viaggio nel tempo, ma solamente attraverso condizioni estreme impossibili da realizzare con le tecnologie attuali. La teoria della relatività ristretta prende in esame il fenomeno della dilatazione del tempo, registrabile soprattutto da osservatori che si spostino a velocità prossime a quella della luce (299 792,458 km/s), fenomeno verificato da numerosi esperimenti e che sembrerebbe lasciare la porta aperta all'ipotesi dello spostamento nel futuro. Ma bisogna notare come tale viaggio nel futuro non ha probabilmente nulla in comune con l'idea dei viaggi nel tempo usata nella fantascienza. Il viaggio nel tempo nella narrativa e nell'immaginario collettivo viene utilizzato come espediente in tutt'e due i modi in cui può avvenire: verso il futuro a velocità notevolmente accresciuta, o indietro fino ad un'epoca precedente. Il concetto di viaggio nel tempo è un'idea che affascina da tempi immemorabili l'umanità ed è presente in svariati miti e tradizioni religiose, che sia mago Merlino a sperimentare delle regressioni temporali, o Maometto in viaggio a Gerusalemme che ascende al Paradiso ritornando prima che un bicchiere spezzato abbia versato il suo contenuto. 2 È da tener conto che, dato il naturale evolvere del presente verso l'immediato futuro, tutti gli esseri viventi viaggiano comunque già di per sé attraverso il tempo, inesorabilmente dal concepimento fino alla completa disgregazione dell'organismo (ovviamente morto )… … Generazione di dimensioni parallele[modifica] Per approfondire, vedi la voce Dimensione parallela. Per evitare la bizzarra "censura cosmica" si può utilizzare una teoria quantistica nota come "teoria a molti mondi" che fu proposta nel 1956 da Hugh Everett III. Questa teoria ci dice che ci sono tante copie del nostro mondo quante sono le possibili variazioni quantistiche delle particelle che lo compongono. Ne risulterebbe dunque un numero altissimo di mondi (o dimensioni) paralleli. Per chiarirci le idee pensiamo ad un elettrone che ruota intorno ad un protone nell'atomo di idrogeno. Tale elettrone - secondo la meccanica quantistica - non ha un valore dell'energia ben determinato, ma si può solo dire che quella energia sarà contenuta in un certo set di valori con una certa distribuzione di probabilità: l'impredicibilità della natura a livello quantistico è una caratteristica intrinseca. Ebbene, secondo la teoria a molti mondi, per ogni livello di energia dell'elettrone esiste un differente universo; lo stesso per tutte le altre particelle. Quindi, nelle variazioni più evidenti, ci saranno mondi in cui il nonno si sposa con la nostra nonna e mondi in cui questo fatto non avviene più. Tornando al nostro ipotetico viaggio nel tempo, qualora facessimo perdere l'appuntamento al nonno approderemmo in un mondo variante in cui "noi" non siamo mai nati, e quindi non si genererà alcun paradosso temporale grossolano. Ovviamente in questo caso ci si sposterà nelle dimensioni parallele e non nel tempo, e comunque rimane da spiegare quale sia il principio (e quali le forze) di carattere generale che ci permettano di scegliere l'universo "giusto"; in questo caso, però, sia il libero arbitrio che il principio di causalità sono salvi, anche se le varianti possibili sarebbero potenzialmente infinite….” L’evidenza in rosso è nostra, poiché riguarda la teoria dei mondi paralleli, connessi ai viaggi nel tempo. Ora riportiamo qualche l’articolo citato dal Rif.1; con le ultime novità sull’argomento: Da Enrico Beccarini, sul suo sito http://enricobeccatini.com/?page_id=2 “Il fisico Seth Lloyd del MIT di Boston: “La macchina del tempo è più vicina” Written by Enrico Baccarini UFO Jul 26, 2010 3 MILANO — I viaggi nel tempo colpiscono di nuovo la mente degli scienziati che cercano, soprattutto attraverso la nuova fisica, di trovare risposte; almeno teoriche si intende. A intrigarli di più, per certi aspetti, sembrano essere i balzi del passato, forse sedotti da Mark Twain che aveva voluto compiere un viaggio nel Medioevo con il suo Un americano alla corte di re Artù. Per i ricercatori, in tal caso comunque, non si tratta di un vuoto, seppur affascinante, esercizio di fantasia. Seth Lloyd del Mit di Boston alla guida di un gruppo internazionale di studiosi che include pure due italiani (Lorenzo Maccone e Vittorio Giovannetti), ha dimostrato con una sofisticata ma corretta spiegazione come in effetti una viaggio a ritroso nel tempo sarebbe affrontabile. Rispetto a molti altri tentativi teorici sin qui compiuti, Lloyd aggiunge maggior credibilità perché fa ricorso a un «effetto» prima ignorato. Vediamo come. Egli parte dal teletrasporto, ben noto ai più grazie a Star Trek dove le persone sono trasferite da un luogo all’altro istantaneamente (in laboratorio, comunque, qualche fotone è già stato teletrasportato) e dalla meccanica quantistica. Ma il trucco sta nel far intervenire l’«effetto di postselezione» che, semplificando, è un modo diverso di giocare le carte a disposizione. Grazie ad esso solo le particelle che sono state teletrasportate potrebbero essere riportate indietro nella condizione originaria, facendo così compiere un viaggio a ritroso pure nel tempo. Il ricorso allo strano «effetto» permette agli scienziati alcuni vantaggi come far entrare in scena la gravità senza però incorrere nei problemi posti dai viaggi temporali ipotizzati finora legati alla teoria della relatività. In tal caso si richiedeva una ben più ardua deformazione sia dello spazio che del tempo. In secondo luogo aggira un paradosso molto famoso noto come il «paradosso del nonno», in cui si immagina di tornare nel passato e di uccidere il nonno e ciò, appunto, è paradossale perché impedirebbe la nascita dell’assassino. Ma il nuovo tentativo teorico finalizzato ad immaginare una macchina del tempo nasconde, in realtà, un valore aggiunto forse ancora più affascinante e che rappresenta la grande sfida che da decenni, almeno dall’epoca di Einstein, tortura i fisici. È il sogno di unire insieme la meccanica quantistica e le leggi della relatività per arrivare all’ambitissima «teoria del tutto», vale a dire ad un’unica, semplice, legge universale che unifica tutte le altre semplificando la descrizione del mondo. Oltre all’eccitante frontiera della conoscenza c’è inoltre un intento più concreto. L’effetto di postselezione impiegato dal professor Lloyd è alla base delle ricerche sul computer quantistico di cui si incominciano a intravedere all’orizzonte alcune possibilità e che quando si materializzerà sconvolgerà di nuovo la nostra vita. Simile prospettiva informatica, ovviamente, non era stata considerata nella Macchina del tempo che H.G. Wells scriveva nel 1885 per farci viaggiare nel futuro portandoci sino all’anno 802.701. Ma paradossalmente, se l’«effetto post-selezione» del professor Lloyd funzionasse davvero aprirebbe entrambe le porte, quelle del passato e del futuro. Ce n’è abbastanza, intanto, per far correre la fantasia. Rispetto a molti altri tentativi teorici sin qui compiuti, Lloyd aggiunge maggior credibilità perché fa ricorso a un «effetto» prima ignorato. Vediamo come. Egli parte dal teletrasporto, ben noto ai più grazie a Star Trek dove le persone sono trasferite da un luogo all’altro istantaneamente (in laboratorio, comunque, qualche fotone è già stato teletrasportato) e dalla meccanica quantistica. Ma il trucco sta nel far intervenire l’«effetto di postselezione» che, semplificando, è un modo diverso di giocare le carte a disposizione. Grazie ad esso solo le particelle che sono state teletrasportate potrebbero essere riportate indietro nella condizione originaria, facendo così compiere un viaggio a ritroso pure nel tempo. Il ricorso allo strano «effetto» permette agli scienziati alcuni vantaggi come far entrare in scena la gravità senza però incorrere nei problemi posti dai viaggi temporali ipotizzati finora legati alla teoria della relatività. In tal caso si richiedeva una ben più ardua deformazione sia dello spazio che del tempo. 4 In secondo luogo aggira un paradosso molto famoso noto come il «paradosso del nonno», in cui si immagina di tornare nel passato e di uccidere il nonno e ciò, appunto, è paradossale perché impedirebbe la nascita dell’assassino. Ma il nuovo tentativo teorico finalizzato ad immaginare una macchina del tempo nasconde, in realtà, un valore aggiunto forse ancora più affascinante e che rappresenta la grande sfida che da decenni, almeno dall’epoca di Einstein, tortura i fisici. È il sogno di unire insieme la meccanica quantistica e le leggi della relatività per arrivare all’ambitissima «teoria del tutto», vale a dire ad un’unica, semplice, legge universale che unifica tutte le altre semplificando la descrizione del mondo. Oltre all’eccitante frontiera della conoscenza c’è inoltre un intento più concreto. L’effetto di postselezione impiegato dal professor Lloyd è alla base delle ricerche sul computer quantistico di cui si incominciano a intravedere all’orizzonte alcune possibilità e che quando si materializzerà sconvolgerà di nuovo la nostra vita. Simile prospettiva informatica, ovviamente, non era stata considerata nella Macchina del tempo che H.G. Wells scriveva nel 1885 per farci viaggiare nel futuro portandoci sino all’anno 802.701. Ma paradossalmente, se l’«effetto post-selezione» del professor Lloyd funzionasse davvero aprirebbe entrambe le porte, quelle del passato e del futuro. Ce n’è abbastanza, intanto, per far correre la fantasia. Fonte - Il Corriere della Sera, art. di Giovanni Caprara, 25 luglio 2010 Altri recenti articoli che parlano di viaggi nel tempo sono stati pubblicati dalla rivista LE SCIENZE di Settembre 2011, “Viaggiare nel tempo” di Elena Castellani , nella rubrica”Scienza e filosofia” Un altro articolo sul multiverso è stato annunciato per ottobre 2011: “ Il multiverso esiste davvero?” di Gorge F.R. Ellis, con la seguente presentazione: Sono molti gli scienziati convinti dell’esistenza del “multiverso”, l’insieme di milioni di universi diversi dal nostro, ognuno con le proprie leggi fisiche, aldilà del nostro orizzonte visivo: Tuttavia, nessuna osservazione astronomica sarà in grado di vedere questi universi paralleli, e le argomentazioni a loro favore sono, nella migliore delle ipotesi, indirette. Sul multiverso però non c’è ancora molta unanimità tra i fisici teorici: dall’intervista a Leonard Susskind “ L’enfant terribile della fisica, di Peter Byrne, (LE SCIENZE, Settembre 2011), riportiamo parzialmente (pag. 59). “Lo scopo iniziale della teoria delle stringhe era fornire una spiegazione unificata della realtà. Ora descrive universi multipli. Che cosa è successo? 5 Gran parte della comunità scientifica dei fisici ha smesso di tentare di spiegare in modo unico l’universo, come l’unico matematicamente possibile. Attualmente il multiverso è l’unico modello in circolazione. Non ci stanno lavorando tutti, ma non esistono argomenti netti e coerenti che lo contraddicano… Ma nessuno conosce le regole che governano i multiversi. E’ una rappresentazione, e nessuno sa come usarla in maniera predittiva. Il processo perpetuo di inflazione produce bolle su bolle, in ogni quantità e di ogni tipo. Quindi la probabilità di un universo o di un altro è pari a infinito diviso infinito. Preferiremmo ottenere una distribuzione di probabilità che dica che l’uno è più probabile dell’altro, e poi fare una predizione: Quindi siamo passati da una rappresentazione apparentemente molto solida al tentativo assurdo di misurare un’infinità di probabilità. Se crollerà, sarà per questo.(si veda Il dibattito sull’inflazione, di Paul J Steinhardt, in “ n. 513, giugno 2011, dal quale riportiamo qualche brano) “…Una mia teoria alternativa alla cosmologia inflazionarla. Nota come “teoria ciclica”, ha proprio questa caratteristica. Secondo questo modello, il big bang non è l’inizio dello spazio e del tempo,(si veda Prima del big bang di Gabriele Veneziano, in “Le Scienze” n.429, maggio 2004) , ma piuttosto un “rimbalzo” dopo una fase precedente di contrazione verso una nuova fase di espansione, accompagnato dalla creazione di materia e di radiazione.. La teoria è ciclica: dopo 1000miliardi di anni, l’espansione si capovolge in contrazione e in un nuovo rimbalzo verso una successiva espansione. Un punto chiave è che l’appiattimento dell’universo avviene prima del big bang, durante il periodo di contrazione. Le regioni ritardatarie ribelli continuano a contrarsi, mentre le regioni che si comportano bene rimbalzano nel tempo e si espandono, quindi le regioni ribelli rimangono piccole e si possono trascurare… La teoria ciclica è relativamente nuova e potrebbe avere problemi, però mostra che è possibile concepire soluzioni alternative senza il problema della corsa incontrollata verso l’eterna inflazione. Il nostro lavoro suggerisce che il modello ciclico evita anche gli altri problemi già descritti… Molti ricercatori verrebbero quindi attratti da ipotesi alternative, come la teoria ciclica dell’universo, che prevedono naturalmente che il segnale delle onde gravitazionali sia così ridotto da risultare impercettibile. L’esito finale sarà un momento fondamentale per la ricerca della spiegazione dell’universo attuale e futuro.” Vedi anche la voce “Mondo – brana” da Wikipedia, soprattutto i paragrafi finale de “ Il modello ciclico” e “Sperimentazione del modello ciclico”; quest’ultimo conclude così: “ In primo luogo, il modello ciclico si basa interamente sulla teoria-M e, più in generale, sulla teoria delle superstringhe: se quest'ultima teoria viene invalidata dai dati sperimentali, il modello ciclico e la stessa teoria dei mondi-brana risulterebbero false. In secondo luogo, un esperimento più diretto per confermare il modello ciclico, ed invalidare l'inflazione, potrebbe 6 essere effettuato dalle sonde in grado di rivelare le onde gravitazionali: secondo il modello inflazionarlo, infatti, le oscillazioni dell'inflatone hanno portato a distorsioni dello spaziotempo (delle onde gravitazionali) percepibili anche nell'Universo attuale, mentre nel modello ciclico il Big Splat non origina onde gravitazionali. Una verifica del modello ciclico che ne confermi la validità potrebbe rappresentare una prova sperimentale a favore della stessa teoria delle superstringhe.” (Questa teoria ciclica dell’universo ci sembra più verosimile, e sarebbe anch’essa compatibile con il “teletrasporto quantistico temporale” oggetto di questo lavoro. Nemmeno noi ne siamo poi tanto convinti, alla fine, del cosiddetto multiverso, fino a prova contraria; ma, ammesso che che tali universi paralleli esistano veramente, essi non potrebbero essere molto diversi dal nostro, poiché dovrebbero sottostare ai limiti importi dalle costanti fisiche (tipo costante di struttura fine, con valore è e la cui definizione di Wikipedia è la seguente: “La costante di struttura fine è definita come: dove: • è la carica elettrica dell'elettrone = -1,6 × 10-19 [C] è la permittività elettrica del vuoto = 8,852 × 10-12 [C]2[m]-2[N]-1 h è la costante di Planck = 6,626075 × 10-34 [J][s] • • • c è la velocità della luce nel vuoto = 299 792 458 [m][s]-1 k è la costante di Coulomb [N] [m]2 [C]-2. “ • • (…La costante di struttura fine sta sempre più acquistando visibilità in cosmologia, in quanto ha un ruolo importante nella teoria delle stringhe e del multiverso…) 7 basata sul numero “irrazionale” come π , ecc.) basate sui numeri (e sui numeri primi in particolare, connessi alle teorie di stringhe) , poiché i numeri sono al di sopra di qualsivoglia multiverso. Affinché tali mondi paralleli siano stabili e duraturi, dovrebbero basarsi, come il nostro, anche sui numeri di Fibonacci, i numeri e i gruppi simmetrici di Lie, le partizioni di numeri (vedere i nostri ultimi lavori sulle stringhe e sulle loro connessioni con la teoria dei numeri (Rif. 3, - sull’ultimo articolo di settembre di prossima pubblicazione), e quindi essere molto simili al nostro, almeno sotto l’aspetto fisico (dimensioni spazio - temporali, materia energie, forze fondamentali, ecc.) . Se tra qualche milione o miliardo di anni, qualche scienziato potrà in qualche modo osservarli o visitarli , dirà se noi ora avremmo avuto ora ragione, e con largo anticipo. Inoltre i tempi possibili sono tre (psicologico: percezione degli eventi esterni; biologico (ritmo dei processi fisiologici, come nei ritmi circadiani), e fisico (ritmo degli eventi fisici) Il viaggio temporale oggetto di questo lavoro riguarda soltanto il tempo fisico, rallentabile tramite velocità della luce o simili, oppure masse immense, che rallentano il tempo: la noia rallenta il tempo psicologico, il sonno ne impedisce la percezione; mentre l’ibernazione ferma il tempo psicologico e rallenta il tempo biologico; conclusione: il viaggio temporale in genere è possibile solo nel futuro; Tuttavia, la teoria quantistica qui accennata sembra prevedere anche quello delle particelle verso il passato; ma forse come unica eccezione alla regola generale , e cioè solo verso il futuro, con “biglietto” di sola andata. Il che farebbe diminuire il fascino dei viaggi umani nel tempo, poiché il non poter ritornare nel presente per raccontare cosa si è visto nel futuro (o nel passato qualora fosse possibile, ma sembra impossibile) non invoglierebbe molto ad un simile viaggio. Per le particelle è diverso, e per loro si potrebbe parlare di teletrasporto temporale basato, come quello spaziale, entrambi conseguenze (per il momento soltanto teoriche ) dell’effetto quantistico noto come entanglement. 8 Conclusioni Concludendo , diciamo che il viaggio quantistico temporale potrebbe essere possibile in base a quanto sopra ( ma probabilmente non anche gli universi paralleli del multiverso); in seguito potrebbe seguire una fase sperimentale, come è già avvenuto per il teletrasporto quantistico spaziale (singole particelle o stati quantici, informazioni criptate, ecc.) Riferimenti 1) “TELETRASPORTO :la via quantistica Gruppo Eratostene, sul sitowww.gruppoeratostene.com/articoli/TELETRASPORTO la via quantistica.pdf e relativi riferimenti finali 2) Articolo ” il multiverso esiste davvero? Su LE SCIENZE DI OTTOBRE 3)“( lavoro del Dott. Nardelli che sarà pubblicato a settembre ecc 4) Articolo”E’ tempo di viaggiare” di Gianluca Grossi sulla rivista NEWTON OGGI di settembre 2011 5)Articolo “La reincarnazione del cosmo” di Luigi Bignami, sulla rivista FOCUS di luglio 2011 ( a favore della teoria ciclica) 6) Articolo “In principio ci fu uno schizzo” di Ignazio Licata, su “Il Sole – 24 ORE2 del 11.9.2011 dove si parla di tempo immaginario e tempo reale , e quindi interessante per il teletrasporto quantistico temporale e gli eventuali futuri viaggi nel tempo. Ma anche della teoria dell’Autore ( con L. Chiatti) dell’”Universo Arcaico” basato su ipersfera a 5 dimensioni detta universo di De Sitter). 9 7) Sito: www.fmboschetto.it/tde/lettura_5.htm , con un’ottima scheda sulla freccia del tempo tratta dalla Lettura “La freccia del tempo (da Stephen Hawking, Dal Big Bang ai buchi neri), con autorevoli definizioni del tempo e degli argomenti connessi (ordine, entropia, le tre frecce del tempo, ecc.) 10