Diritto internazionale dell’economia
La globalizzazione dei mercati e il diritto int. Dell’econimia
Globalizzazione: fenomeno per il quale si ha una sentenza a rimuovere gli ostacoli di stampo
nazionalistico che tendono a proteggere il mercato interno dalla concorrenza internazionale. I
margini di autonomia di no stato tendono ad essere compressi: da un lato lo stato può rifiutarsi di
partecipare a decisioni internazionali > scegliendo un sistema di stampo oligarchico – protezionista;
dall’altro lato, la partecipazione ad mercato globale, spinge lo stato a politiche orientate alla
competitività del sistema nazionale nei confronti degli altri stati. Per regolare tutto questo, gli stati
hanno creato organizzazioni internazionali, che prevedono la creazione di accordi e sanzioni per il
non rispetto di tali, allo scopo di istituzionalizzare e regolamentare il mercato globale. Creazioni di
una sorta di ordinamento economico mondiale > decisioni che vincolano i singoli governi
all’attuazione delle politiche approvate.
Il diritto internazionale dell’economia, può riguardare la regolamentazione della circolazione di
merci, capitali, servizi, forza lavoro e gli investimenti internazionali. Con questi ultimi
comprendono sia quelli commerciali, che industriali, diretti o indiretti.
1. il ruolo dello stato nell’attuale fase di integrazione economica internazionale
carta dei diritti e dei doveri economici degli stati (onu 1979) : “ ogni stato ha il diritto sovrano ed
inalienabile di scegliere il proprio sistema economico ed il proprio assetto politico, sociale e
culturale…”. È proprio attraverso la cooperazione economica con altri stati che ciascuno stato
assicura al proprio sistema economico la capacità di crescita che verrebbe meno se esso lo
circoscrivesse nei propri confini nazionali e si limitasse a proteggerlo da competitori economici
stranieri. Lo stato, può soffrire di limitazioni della propria sovranità, che derivano da una rinuncia
spontanea, ma non definitiva, di sovranità statale nel campo dell’azione economica internzionale >
questo non significa rinuncia alla sovranità , ma lo stato la delega alle organizzazioni internazionali,
atte al raggiungimento di un obiettivo di crescita nazionale.
2. il mercato globale e il ruolo dello organizzazioni economiche internazionali.
Classificazione delle org. A seconda che operino s livello:
- multinazionale: aperte alla partecipazione di tutti gli stati della comunità internazionale
- regionale stati appartenenti ad una specifica area geografica
- finalità di cooperazione > solo se lo stato recepisce le decisioni all’unanimità prese dall’org.
- Finalità di integrazione > decisioni a maggioranza vincolanti per gli stati contrari.
Gli stati stabiliscono le regole e gli obiettivi dell’organizzazione internazionale lasciandole una
sfera di autonomia idonea a raggiungere tali obiettivi.
Fondo monetario internazionale (Bretton Woods ’44) per assicurare insieme all’accordo generale
sulle tariffe doganali e il commercio (GATT) un nuovo equilibrio post bellico degli scambi
commerciali e del sistema dei pagamenti internazionali > stabilità dei cambi. Opera con politiche di
aiuto nei paesi membri per ovviare alle loro instabilità nella bilancia dei pagamenti. I finanziamenti
derivano da risorse internazionali gestite dall’organizzazione stessa, ma sono gli stati membri che
dovranno garantire la stabilità delle loro economie. Il FMI eroga diverse forme di prestiti che
possono essere:
- aiuti automatici, lo stato membro può prelevare, senza condizioni il 25% della quota versata
all’entrata; (diritto di prelievo)
- diritti speciali di prelievo sono a carattere incondizionato, cioè a disposizione degli stati
membri.
Queste servono agli stati per sopperire a loro temporanee difficoltà di carattere economico
internazionale. Senza però il rispetto delle regole stabilite dal fondo uno stato membro non può
ottenere questi prestiti e deve pertanto assoggettare la propria politica economica alle indicazioni
date dal fondo.
Concetto di condizionalità gli stati membri possono usufruire del sostegno del fondo solo se
impegnano a realizzare determinate politiche concertate con il fondo, che perseguono l’obiettivo di
un risanamento economico nazionale e di riequilibrio della bilancia dei pagamenti. > lettera di
intenti nella quale sono precisati i vincoli economici che lo stato si impegna a rispettare per
l’ottenimento delle risorse del fondo > erogate con la tecnica del prelievo scaglionato > a tranches e
scelta di un banca. Lo stato che non rispetti gli impegni assunti non commette alcun illecito
internazionale, la lettera a carattere programmatorio e contrattuale, quindi è possibile l’interruzione
del finanziamento.
Il fondo è organizzato in :
- consigli dei governatori > organismo assembleare
- comitato esecutivo, cui spetta la determinazione delle linee di azione, approvazione delle
richieste di funzionamento e amministrazione del fondo stesso, nomina del diretto re
generale o amministratore delegato. Degli amministratori che lo compongono, 5 sono
nominati dai paesi che detengono le quote più elevate (Usa, FR, GE, Giappone e GB)
la Banca mondiale ’44, Bretton Woods, in origine il suo scopo fu quello di aiutare la ricostruzione
dell’economia dei paesi usciti dalla II guerra. Successivamente la banca si è orientata al sostegno
dello sviluppo dell’economia dei paesi più deboli, erogando direttamente prestiti. Nel consiglio dei
governatori, dove sono rappresentati tutti gli stati membri, e ove ha più peso chi ha sottoscritto più
quote di acquisto delle azioni della banca ( Giappone, FR, GE, GB, Usa); nell’ executive directors,
sorta di consiglio di amministrazione, nomina del presidente, formata da 24 direttori esecutivi, di
cui 5 nominati dagli stati con più quote.
Nell’erogazione dei prestiti la banca pone determinati vincoli: verifica che il prestito concorra a
scopi produttivi, e dare risultati economici positivi definita dalla banca, che diviene dunque
erogatore di finanziamenti, ma anche indicatore di un modello internazionale di sviluppo per i PVS,
il cui rispetto la conditio sine qua non per l’ottenimento del finanziamento. (altra banca è al BEI,
banca interamericana per lo sviluppo, la banca africana di sviluppo, la banca asiatica, i fondo arabo
e banca araba per lo sviluppo economico in africa e la banca di sviluppo dei Caraibi).
L’organizzazione mondiale del commercio OMC, WTO creata con gli accordi dell’Uruguay Round,
sottoscritti a Marrakech nel ’94 > trasformazione dell’accordo GATT del ’47, in una vera
organizzazione internazionale di cooperazione del commercio, con lo scopo di creare tra i suoi
membri una cornice istituzionale comune per la gestione delle loro reciproche relazioni
commerciali. Organi statuali:
- conferenza ministeriale: che riunisce ogni 2 anni il
- consiglio generale con l’incarico di esplicare le funzioni nell’intervallo fra la sessione della
conferenza ministeriale e con poteri atti alla risoluzione delle controversie.
- Consiglio per la trattazione del commercio e delle merci, dei servizi, e proprietà individuali
- Organi amministrativi: appartato burocratico e gestionale, indipendenti dagli stati membri e
coordinati dal direttore generale nominato dalla conferenza ministeriale.
L’OMC si propone un’azione di liberalizzazione del commercio internazionale e delgi scambi tra
gli stati. Gli stati membri accentuano una comune disciplina giuridica.
Gli attori del diritto internazionale dell’economia
Stati le fonti del diritto int. Dell’eco, sono poste in essere dagli stati e agli stessi sono destinate. Il
progressivo affermarsi di un modello economico condiviso e la stessa interdipendenza dei mercati
hanno favorito la creazioni di principi e regole uniformi sotto il profilo degli obiettivi:
liberalizzazione del commercio estero, favorire gli investimenti stranieri, politiche economiche
ispirate alla trasparenza e alla leale cooperazione.
PVS (come identificarli?) criterio dell’autoelezione > la categoria è fortemente disomogenea. Si
hanno criteri economici misurabili, o l’esistenza di fattori e circostanze eccezionali capaci di colpire
fortemente l’economia, come elementi di carattere geografico.
Organizzazioni a carattere universale sistema creatosi intorno alle nazioni unite (FMI, BIRD)
l’appartenenza all’una presuppone l’adesione all’altra. Organizzazione internazionale del
commercio ITO > che nel ’47 venne attuata sola la quarta parte dell’accordo istitutivo > GATT e
poi nel WTO.
Organizzazioni regionali secondo le modalità della cooperazione, che persegue una missione di
portata limitata, sulla base del principio della solidarietà economica, caratterizzata dalla
liberalizzazione del commercio per stimolare gli scambi, questa logica lascia inalterata la sovranità
degli stai. Viene a crearsi una zona di libero scambio nella quale più stati eliminano i diritti doganali
e altre regolamentazioni commerciali restrittive (EFTA, NAFTA).
Modalità dell’integrazione, rappresentata dall’unione doganale nella quale vengono leimnati i dazi
doganali e le altre regolamentazioni commerciali restrittive, inoltre vengono adottate misure
doganali comuni con i rapporti con paesi terzi. Inoltre vengono adottate così protezioni comuni del
commercio con paesi terzi e sopprimono tutte le restrizioni alla libera circolazione dei fattori
produttivi, al fine di creare un ambiente economico omogeneo.
Le organizzazioni economiche internazionali, a differenza di quelle politiche non considerano
l’assoluta parità tra gli stati , ma accolgono generalmente la partecipazione ponderata, in funzione
dell’importanza economica e industriale del paese. Inoltre essere prendono le decisioni in base al
principio maggioritario, e solo in via eccezionale in base a quello dell’unanimità. La votazione e
attuazione delle norme, ne prevede il controllo, l’applicazione dei vincoli di condizionalità.
Organizzazioni internazionali non governative gruppo composto di membri di diversa nazionalità,
rappresentativo d’interessi pubblicistici della società universale, dotati della personalità di diritto
interno, ma non della soggettività di diritto internazionale. Queste possono assumere anche interessi
economici, purchè non siano attività lucrative. Esse possono essere fonte di consiglio per le nazioni
unite art. 17 della carta. Possono assumere, nella partecipazione ai meccanismi dei contenziosi la
veste di amicus curiae > qualità di soggetto in grado di fornire elementi di diritto.
Imprese multinazionali : società le cui sedi principali sono in uno o più paesi, e coordinano
attraverso intermediari delle sedi succursali e filiali. Esso partecipano agli scambi economici
internazionali, effettuano la quasi totalità degli investimenti internazionali e danno luogo
all’essenziale dei pagamenti internazionali. Carattere della multinazionalità, si tratta d’imprese che
hanno tutte in comune la caratteristica di esercitare la loro attività tramite più di un soggetto
giuridico ed in più ordinamenti. Esse sono i grado di condizionare all’origine le scelte e il
comportamento degli stati e quindi a sua volta far sentire il loro peso anche nelle organizzazioni
internazionali.
Attuali prospettive di regolazione dell’attività delle imprese multinazionali
Soggetto che svolge in maniera strutturata attività di rilievo economico in stati diversi da quello di
origine, è un entità economica, ubbidiente ad una logica di gestione unica, non identificata come
entità giuridica, dal momento che la struttura vive di articolazioni nazionali indipendenti e
sottoposte a regole differenti. > superamento del tradizionale principio di diritto internazionale
generale che vuole ciascuno stato gestore esclusivo della propria politica economica e delle
decisioni relative alla modalità di sfruttamento delle risorse del territorio su cui esercita la propria
sovranità. > sbilanciamento del meccanismo di reciprocità di vantaggi e di doveri fra stati d’origine
e stati ospite.
Primo codice di condotta sui trasferimenti di tecnologia 1963 UNCTAD, durante la spinta del
movimento di decolonizzazione. Fallimento > posizione di eventuali vincoli al trasferimento
effettuato delle multinazionali. Contrapposizioni fra 3 blocchi di paesi: paesi industrializzati, PVS e
i paesi socialisti, le istanze di ciascun blocco non poterono essere ricomposte in un unico progetto.
I diritti umani esigenze di regolazione e protezione, che cessano di avere a che fare con le scelte di
politica economica degli stati, ma si collegano alle sfere individuali. Un approccio innovativo è
stato quello di ascrivere direttamente alle multinazionali degli obblighi internazionali > iscrizione
del comportamento allo stato di origine > obblighi medesimi ad un’azione indipendente dello stato.
Il fatto che una multinazionale possa avvalersi dell’ordinamento interno di uno stato ospite, funge
da grimaldello per l’applicazione dinanzi a giurisdizioni nazionali di principi consolidati
nell’ambito internazionale consuetudinario. Inoltre il fatto di avere società madre e filiali si può
arrivare ad estendere la responsabilità della prima sulla seconda. Alle multinazionali è negata una
soggettività internazionale piena che consenta loro di partecipare alla fase di costituzione e sviluppo
delle norme stesse. > per questo viene loro attribuita una personalità giuridica limitata o vengono
denominate attori e non soggetti del diritto internazionale.
Regole non giuridiche vincolanti norme approvate solo allo stadio di progetto, approvate in contesti
pubblicistici o provenienti da ambiti privatistici, norme rivolte agli stati, alle imprese. Tre strumenti:
- la dichiarazione OCSE sugli investimenti internazionali e sulle imprese multinazionali,
comprensive delle annesse linee guide e della decisione del consiglio su tali linee guide
- le norme sulla responsabilità delle società multinazionali ed altre imprese riguardo ai diritti
umani, 2003 dalla sotto commissione per la protezione e promozione dei diritti umani ONU
- global compact elaborata dal segretario delle nazioni unite nel ‘99
guidelines dell’OCSE e la loro revisione 21 giugno ’76 revisione 2000 > il sistema è formato da una
sorta di triangolazione fra l’organizzazione, gli stati membri e le imprese. La dichiarazione si
rivolge agli stati e mira a stabilire una posizione comune dei medesimi nei confronti delle
multinazionali, fissando il principio di trattamento nazionale e regolando incentivi e ostacoli
all’investimento internazionale. Caratteristica della non vincolatività: il suo rispetto e la sua
traduzione in regole di diritto sono rimesse alla discrezionalità dello stato, che resta libero di
adottare la disciplina nazionale. Le linee guida sono costruite come direttamente indirizzate alle
imprese multinazionali.
Le norme sulla responsabilità delle società multinazionali ed altre imprese riguardo ai diritti umani,
approvate nel 2003 dalla sottocommissione ecc. sono solo proposte e non adottate in maniera
vincolante, ma sono direttamente rivolte alle imprese, concepite come destinatari immediati di
obblighi in relazione al rispetto dei diritti umani. > profilo della destinatarietà, rivolto alle imprese,
facendo loro carico del rispetto dei diritti umani nell’ambito dei conflitti armati, alla sicurezza della
persona e del lavoratore. Ex: norma H general provisions of implementation: obbligo di adottare,
diffondere ed applicare regole operative interne conformi alle norme, prevede un monitoraggio
indipendente e periodico ad opera delle nazioni unite e introduce il risarcimento in caso di
violazione.
Il UN global compact world economic forum di Davos 1999. Kofi Annan GBC on human rights,
labour environment in address…esso concretizza un work in progress, un piano d’azione sul tema
dei diritti umani connessi all’economia mondiale. Esso si apre a tutti gli attori della globalizzazione:
governi, imprese, sindacati, società civile.
Il fondo monetario internazionale
Gli accoridi di Bretton Woods riunione delle 44 nazioni alleate e di uno stato neutrale, Argentina,
contribuirono alla definizione degli obiettivi del FMI Keynes e White che rappresentavano
rispettivamente GB e Usa. L’obiettivo di regolare i tassi di cambio in modo da renderli stabili,
veniva così in parte arginata la sovranità statale in ambito monetario. Altro scopo era quello di
favorire la crescita armonica del commercio internazionale, promuovere alti livelli di occupazione,
incentivare lo sviluppo. Ogni stato membro avrebbe dovuto concordare con il FMI, la parità della
sua moneta con il $ e con l’oro, e sarebbe potuta essere modificata solo in particolari casi di
squilibrio della bilancia dei pagamenti. (un oncia d’oro 35$). La crisi che sfociò nella dichiarazione
della inconvertibilità del $ in oro, dal presidente Nixon nel ’71, > molte banche centrali avevano
accumulato ingenti riserve in $ e la bilancia dei pagamenti correnti degli Usa, impegnati nella
guerra del Vietnam, era in forte disavanzo. Quando alcune delle autorità europee minacciarono di
chidere all’U. S: treasury departement di convertire in oro i $ che possedevano nelle riserve al
prezzo ufficiale di 35 $ l’oncia, gli Usa non potendo più pagare decisero di sospendere laq
convertibilità. Infine nel ’73 le banche del gruppo dei 10 e del sistema economico europee
dichiararono che non sarebbero più intervenute sul mercato dei cambi > fine del sistema di bretton.
Il FMI oggi – obblighi in materia di cambi si è passati dal sistema di cambi fissi al sistema di regimi
di cambio > gli stati membri sono liberi di scegliere il proprio regime di cambio, purchè questo sia
compatibile con gli scopi di FMI e con gli obblighi del suo statuto. Vietato agli stati di legare la
propria moneta all’oro, che viene quindi demonetizzato, che non viene anche più utilizzato come
unità di valore dei diritti speciali di prelievo DSP.
1. Gli stati membri s’impegnano a non introdurre restrizioni ai movimenti e ai trasferimenti di
valuta relativi alle operazioni internazionali concorrenti.
2. hanno l’obbligo di astenersi da pratiche monetarie discriminatorie e sono tenuti ad adottare
un cambio unico
3. garantire la convertibilità dei saldi nella propria moneta detenuti dagli altri stati
accordo tra FMI e UN, preso nel ’47, le UN possono infatti imporre sanzioni finanziarie e monetarie
che comprendano limitazioni a pagamenti e movimenti di capitale. Ex nel caso della prima guerra
del golfo, il consiglio di sicurezza ha ordinato il blocco dei depositi iracheni n ogni stato memebrto
delle UN, facendo inoltre appello anche agli stati non membri.
Il potere di controllo il fondo esercita una ferma sorveglianza sulle politiche di cambio degli stati
membri tramite consultazioni bilaterali periodiche. Gli stati membri sono tenuti a trasferire al fondo
tutte le informazioni utili > a sua volta il fondo può dare raccomandazioni in materia di cambi. Il
fondo controlla anche sulla stabilità finanziaria, la crescita sostenibile degli stati. Il comitato
esecutivo redige un rapporto che contiene un analisi della situazione economica del paese e
indicazioni sulla policy non vincolanti, le informazioni possono essere pubblicate solo cn l’accordo
dello stato in questione. Nel caso uno stato non rispetti i doveri previsti nello statuto, il fondo può
applicare sanzioni: sospensione dell’utilizzo delle risorse del fondo, o sospensione del diritto di
voto.
Sistema delle quote e gli organi del fondo le quote di partecipazione sono calcolate in base al peso
economico di ogni stato membro, e sono espresse in diritti speciali di prelievo, esse sono utilizzate
come parametro per la ponderazione dei voti > per la determinazione dell’ammontare massimo del
credito che uno stato può ottenere dal fondo in caso di squilibrio nella bilancia dei pagamenti, per la
determinazione del credito massimo nella propria moneta concesso da ciascuno stato agli altri stati
membri del fondo e per la distribuzione degli stessi DSP. Gli stati membri versano al fondo il 25%
della quota loro attribuita in valuta convertibile e il restante 75% in moneta nazionale. In caso di
svalutazione della moneta nazionale, lo stato dovrà integrare il versamento al fondo al fine di
mantenere il valore della quota espressa in DPS. Le quote sono oggetto di revisione ogni 5 anni,
approvata con una maggioranza dell’85%
Consiglio dei governatori
- composto da un rappresentante e un supplente per ogni stato membro
- il potere di voto è attribuito in base alle quote, 250 voti per governatore più in voto
aggiuntivo per ogni frazione della quota equivalente a 100'000 DPS
- il consiglio si riunisce una volta l’anno per deliberare sulle materie di sua competenza.
(incremento delle quote, emissione o annullamento di DSP e creazione del collegio,
ammissione di nuovi stati e sulle condizioni)
comitato esecutivo è l’organo permanente che conduce l’attività del fondo, esso esercita le
competenze che gli vengono delegate dal consiglio dei governatori e deve dare la sua approvazione
su ogni decisione relativa all’utilizzo delle risorse del fondo.
- è composto da 24 direttori, di cui 5 nominati dai paesi con più quote, 2 dagli stati
maggiormente creditori e 19 da constituencies
- le decisioni sono prese per consensus.
- Secondo il diritto derivato la by – law, il mandato del direttore generale dura 5 anni, deve
aver superato il 65°anno di età e non pùò protrarsi oltre i 70 anni.
Comitato monetario e finanziario internazionale del consiglio dei governatori 24 membri scelti tra i
governatori del fondo e tra i ministri o i governatori della banche centrali dei paesi membri.
- fornire pareri in materia di sorveglianza sulla gestione e sull’andamento del sistema
monetario internazionale
le risorse del FMI riserva costituita da mezzi internazionali di pagamento messi a disposizione degli
stati membri, essa formata dalle quote di partecipazione, i proventi degli investimenti effettuati dal
fondo e le commissioni applicate sulle transazioni finanziarie con gli stati membri = risorse proprie.
1. accordi generali di prestito GAB ’62,
2. nuovi accordi di prestito NAB ’97,
essi possono essere attivati su proposta del direttore generale del fondo, con l’accordo degli stati
partecipanti e l’approvazione del comitato esecutivo.
Finanziamenti concessi dal fondo agli stati membri
1. diritto di prelievo sulla reserve tranche e il ricorso alle credit trances
equivale al momento della sottoscrizione, la parte di quota versata al fondo in valuta pienamente
convertibile, ogni stato decide quando fare uso di queste riserve.
Gli satti e il fonod prendono un accodo di garanzia attraverso una stad by rangements e delle letters
of intent.
2. first credit tranche è prelevabile senza condizionalità solo dagli stati c. d. virtuosi, prelevate
in un dato periodo di tempo con scadenze predefinite e soltanto se lo stato abbia soddisfatto
determinati criteri economici.
3. il prelievo avviene tramite il meccanismo di purchase repurchase: uno stato acquista dal
fondo DSP o valuta internazionale versando una somma equivalente nella propria moneta
nazionale e dietro il pagamento di una commissione e di tassi d’interesse. Entro un
determinato periodo di tempo dovrà restituire il debito contratto con il fondo effettuado
l’operazione inversa detta repuchase.
4. gli sportelli, far fronte a difficoltà ella bilancia dei pagamenti dovute a cause particolari
- extended fund facility quando gli stati hanno un deficit della bilancia dei pagamenti dovutia
condizioni strutturali, il fondo concede un apertura di credito in genere di 3 anni
- supplemental reservre facility risorse aggiuntive rispetto a quelle delle credit tranche, a paesi
con eccezionale disavanzo della bilancia dei pagamenti, dovuta ad un’improvvisa crisi di
fiducia e conseguente fuga di capitali Messico ‘95
- contingent credit lines evitare forme di contagio in caso di crisi finanziarie
- compesatory financing facility difficoltà nella bilancia dei pagamenti dovute al crollo delle
esportazioni di cereali o all’umento del loro costo d’importazione
- poverty reduction and growth facility programmi di crescita e sviluppo economico dei PVS
- exogenous shoks facility per paesi a basso reddito che subiscano shocks esogeni.
- Emergency assistance in caso di disastri naturali o per paesi uscenti da conflitti
armati+heavily indebted poor countries, con la BM, per i paesi con forte debito estero.
5. diritti speciali di prelievo ’69, rappresentano un titolo che può essere scambiato con valuta
internazionale liberamente convertibile da un altro stato membro, essi possono essere
considerati una moneta scritturale destinata all’uso esclusivo di stati e autorità monetarie.
Essi svolgono una funzione di strumento di riserva. È il fondo che designa gli stati che
possono partecipare al dipartimento dei DSP. Essi sono calcolati in base a un paniere di
monete (USA, Giappone, GB, €, ). La revisione del paniere avviene ogni 5 anni.
6. le condizionalità adottare un determinato insieme di politiche economiche e monetarie e
utilizzare le risorse in maniera loro conforme e agli obiettivi macroeconomici individuati dal
e con il fondo, per aumentare inoltre la trasparenza e la chiarezza delle condizioni.
Il contributo della BM al finanziamento dello sviluppo e alla promozione degli investimenti
internazionali
BIRS banca internazionale per la ricostruzione e sviluppo, istituita nel ’44 a Bretton Woods. Scopo
principale è potenziare le capacità e le risorse dei paesi meno sviluppati tramite la promozione degli
investimenti esteri privati e la concessione di prestiti. Le condizioni per entrare sono:
1. lo stato deve far parte del FMI e sottoscrivere la quota di capitale sociale determinata in
base a quella detenuta nell’ambito del fondo.
2. l’accordo prevede la possibilità di recesso in ogni momento con una ratifica scritta
la banca per il suo finanziamento opera sul mercato internazionale, emettendo titoli, nei diversi
paesi e nelle diverse valute. Essa è composta da:
- il consiglio dei governatori, composto da un governatore e un supplente per ogni stato
membro, durano in carica 5 anni e possono essere rinominati
- gli amministratori esecutivi, gestiscono gli affari generali, approvazione di tutti i prestiti
concessi, sono eletti ogni 2 anni dal consiglio dei governatori e i 5 stati che possiedono il
maggior numero di azioni hanno il diritto ad una nomina (Usa, Giappone, Germania; FR,
GB)
- il presidente è scelto dagli amministratori, incaricato della gestione amministrativa della
banca, per consuetudine è di nazionalità statunitense.
I governatori adottano le loro decisioni a maggioranza ed a ciascuno stato membro sono attribuiti
250 voti più un voto per ogni azione posseduta. Viene anche utilizzata la prassi del consensus.
Il suo scopo è quello di aumentare la produttività, il tenore di vita e le condizioni di lavoro. Tra lo
stato beneficiario e la banca verrà istituito un accordo di prestito e di garanzia quando il contraente
non è lo stato stesso. Secondo lo statuto il progetto deve essere un progetto di ricostruzione e
sviluppo. Dall’’89, sono concessi prestiti per progetti di grandi infrastrutture, a favorire le
privatizzazioni o per il miglioramento dell’amministrazione pubblica nei paesi più poveri.
Tipi di prestito:
1. investiment loans, con obiettivi a lungo termine (5 – 10 anni) per progetti di infrastrutture
fisiche e sociali
2. development policy loans prestiti con obiettivi a breve termine (1 – 3 anni), offrire un pronto
finanziamento a disavanzi della bilancia dei pagamenti, per favorire riforme politiche e
istituzionali.
Nel ’91 con le UN la banca ha creato il global environment facility, basato sul meccanismo del trust
fund, permette di finanziare i costi addizionali che il paese in via di sviluppo sostiene per realizzare
progetti finalizzati alla tutela dell’ambiente. La sua funzione è quella di concedere crediti a costi più
flessibili.
IDA associazione internazionale per lo sviluppo, la struttura rispecchia quella della BIRS, e
possono farvi parte gli stati che hanno quote della banca medesima. Le sue risorse sono composte
dal capitale azionario, dai trasferimenti della BIRS e da contributi volontari degli stati donatori. Gli
stati possono ottenere i prestiti secondo 3 criteri:
1. un reddito pro capite molto basso
2. necessità di finanziare programmi di sviluppo che non troverebbero credito sui mercati
finanziari, né sottostare alle condizioni della BIRS
3. perseguire una politica economica e sociale volta a promuovere la crescita e la riduzione dell
povertà.
L’IDA inoltre gestisce il fondo fiduciario nel quale confluiscono i contributi degli stati membri e
degli enti donatori per il finanziamento degli della cancellazione del debito.
IFC società finanziaria internazionale, promozione delle imprese private produttive nei paesi
membri, e soprattutto in quelli meno sviluppati. Essa concede prestiti alle imprese private senza
garanzia dello stato, il progetto deve essere economicamente vantaggioso e avere un investimento
ambientale. Il prestito ha una durata tra i 7 e i 12 anni, il tasso d’interesse è stabilito in base al tasso
d’interesse di mercato su cui si effettuano le commissioni.
FIAS Foreign investiment advisory service, in collaborazione con la MIGA, agenzia multilaterale
per la garanzia degli investimenti
Condizionalità della banca mondiale e l’ispection panel
Le priorità d’intervento definite nel CAS country assistance strategy > il prestito viene dato in base
al raggiungimento di determinati risultati che costituiscono un modello di sviluppo prestabilito. Il
concetto di condizionalità che sia sta delineando è incentrato sulla flessibilità, sull’identificazione di
risultati precisi e strettamente connessi al prestito, sul rispetto delle scelte politiche dke governo
interessato.
Inspection panel ha il compito di difendere gli interessi delle persone che ritengono di essere
dall’attuazione di un progetto della BIRS e dell’IDA. Esso è formato da un presidente e da un
segretario che lavorano a tempo pieno > la popolazione locale o ONG chiedono ai panel di avviare
un’inchiesta, il ricorso può essere presentato anche da un singolo amministratore. Esso svolge un
attività di accertamento dei fatti che consente all’organo decisionale l’impatto dei progetti
finanziati.
La convenzione ICSID istituzione del centro internazionale per la risoluzione delle controversie
relative agli investimenti > meccanismo di procedure arbitrali e conciliative in caso di controversie
tra stati ospiti e investitori privati e stranieri. Si previene la politicizzazione della controversia, che
resta circoscritta al rapporto economico che lega investitore e stato ospite senza trasformarsi in
controversia politica tra stati. Se non si arriva ad un accordo tra le parti, verrà applicato il diritto
dello stato ospite e quello internazionale
La convenzione MIGA seul ’85 multilateral investement guarantee agency, uno strumento che
comporta vantaggi sia ai pVS che agli stati investitori, il suo obiettivo è quello di incoraggiare i
flussi d’investimenti a scopi produttivi tra i paesi membri e PVS. Lo strumento è l’assicurazione
degli investimenti dai rischi politici > l’investimento è visto come uno strumento per far fronte alla
povertà, perché crea occupazione sviluppo per allo stato ospite. Essa è composta come la banca
mondiale. Il rapporto con la BIRS persegue un obiettivo di assistenza finanziaria ai PVS.
Categorie di rischi:
1. trasferimento di valuta, contro le perdite derivanti da misure restrittive, imputabili al
governo ospite, che ostacolano la conversione delle valute e il loro trasferimento
2. la perdita del godimento, controllo o sostanziale profitto derivanti dall’investimento
3. lo stato di guerra e disordini civili che dovessero verificarsi nel paese ospite e che
direttamente o indirettamente danneggerebbero l’investimento.
Chi ha diritto alla copertura sono le persone fisiche o giuridiche appartenenti ad un paese membro
che non sia quello ospite dell’investimento, anche imprese pubbliche purchè operino su base
privatistica. L’investimento deve essere effettuato da un paese membro verso un PVS, e deve essere
nuovo. L’agenzia valuterà il progetto e l’esistenza nel paese della possibilità di garantire gli
investimenti stranieri. Non può esserci garanzia senza la rispettiva autorizzazione del apese in cui
viene effettuato l’investimento.
L’organizzazione mondiale del commercio
Nasce al termine dell’Uruguay round vede la realizzazione dell’originario international trade
organisation, elaborato tra il ’46 e il ’48 a l’Avana dalle UN. Prima di esso operava il GATT, ma
secondo la dottrina non giunse mai ad assumera la forma di una vera organizzazione internazionale.
L’atto finale del WTO venne preso a Marrakesh ’94 con i vari allegati (1A -1B) che contengono gli
accordi multilaterali sugli scambi di merci, sui servizi, sugli aspetti dei diritti di proprietà
intellettuale attinenti al commercio, l’intesa sulle norme e le procedure che regolano le controversie,
il meccanismo d’esame delle politiche commerciali, accordi plurilaterali. L’intero sistema regge sul
principio del single undertaking, ovvero che uno stato può accettare gli accordi soltanto in blocco. Il
GATT è stato integrato e costituisce un accordo quadro o contenitore il quale rinvia ad altre fonti.
Ambito d’azione e funzione dell’organizzazione. L’OMC deve costituire la comune cornice
istituzionale per lo svolgimento delle relazioni commerciali fra i membri nelle materie legate agli
accordi e agli strumenti allegati. Le funzioni corrispondono all’attuazione e amministrazione
dell’accordo istitutivo e degli accordi allegati, costituzione di un forum di negoziazione, creazione
di una cornice per l’attuazione dei risultati di queste ultime., amministrazione dell’intesa sulle
norme e sulle procedure che disciplinano la risoluzione delle controversie e del meccanismo di
esame delle politiche commerciali.
I 4 stati membri che attualmente detengono una percentuale maggiore del commercio internazionale
(UE, USA, Giap., Canada), ogni 2 anni sono sottoposti ad un’analisi del commercio, scritta dal
segretario del OMC e resa pubblica; agli altri stati l’analisi viene fatta ogni 4 anni.
Struttura organizzativa
1. 1.Conferenza ministeriale, composta dai rappresentanti di tutti gli stati membri e si riunisce
ogni 2 anni, essa svolge una funzione di indirizzo e di impulso.
2. consiglio generale composto dai rappresentanti di tutti gli stati membri e si riunisce con
maggior continuità al fine di dare attuazione alle linee dettate dalla conferenza, svolge anche
la funzione di organo per la risoluzione delle controversie e di organo per l’esame delle
politiche commerciali, inoltre coordina l’azione dei seguenti organi:
- consiglio per gli scambi delle merci GATT
dei servizi GATS
- consiglio per gli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio TRIPS
creazione di altri organi
- comitato commercio e sviluppo
- comitato restrizioni per motivi di bilancia dei pagamenti
- comitato budget, finanza e amministrazione
3. direttore generale, nominato dalla conferenza ministeriale, sceglie i membri del segretariato,
sono organi indipendenti e non possono accettare istruzioni da alcun governo o autorità
esterna all’organizzazione.
Membership e processo decisionale membri sono gli stati che hanno aderito nel ’95, che prima
facevano parte del GATT. L’adesione dei nuovi membri comporta un laborioso processo di
negoziazione fra lo stato candidato e membri esistenti che devono valutare la compatibilità della
legislazione del primo con l’aquis dell’OMC e stabilire le riforme ritenute necessarie. Il processo
decisionale all’interno dell’organizzazione è fondato sulla regola del consensus, (necessario nel
caso della risoluzione delle controversie) se non si raggiunge, allora la decisone verrà adottata
attraverso il voto. Ogni stato dispone di un solo voto, maggioranze diverse sono previste nei
seguenti casi:
1. in materia di bilancio, 2/3 adottata dal consiglio generale
2. adozione di emendamenti, 2/3 0 ¾
3. concessioni di deroghe, decisa dalla conferenza ministeriale ¾
4. interpretazione dell’accordo istitutivo e degli accordi multilaterali adottata dalla conferenza
ministeriale e dal consiglio generale coni ¾
risoluzione delle controversie la responsabilità dell’intero sistema è affidata dal consiglio generale,
che agisce in veste di ORC, che dispone di un proprio presidente e adotta un proprio regolamento.
Le sue funzioni consistono nell’adozione di tutte le decisioni connesse alla procedura, a partire dalla
formazione dei panel fino all’autorizzazione delle contromisure. Cambiamento fondamentale è
l’attuazione della regola dell’inverted consensus.
Consultazioni e metodi diplomatici di risoluzione delle controversie prima di dare avvio alla
procedura contenziosa, le parti sono tenute ad interpretare negoziazioni in buona fede. Le
negoziazione hanno come obiettivo di raggiungere l’equilibrio delle concessioni e dei vantaggi
turbato dalla violazione dell’accordo rilevante.
Rapporto del panel e l’interim review gruppi di esperti, composti da un numero di individui
variabile da 3 a 5, scelti volta per volta dalle parti in causa all’interno di un registro regolarmente
aggiornato dal segretariato. Il panel deve seguire un mandato standard, a patto che le parti non
decidano diversamente, il mandato consiste nell’esaminare alla luce delle disposizioni rilevanti
dall’accordo in questione, la materia della controversia e aiutare l’ORC ad emanare il proprio
rapporto. Il panel scrive il suo rapporto, le parti possono commentarlo e a sua volta lui ne redige un
secondo in base alle osservazioni fatte (intermedio) le parti possono chiedere di rivedere il caso >
procedura interim review = revisione di alcune parti del rapporto senza che questo venga preso
come definitivo.
Organo d’appello permanente composto da 7 persone scelte dall’ORC ogni 4 anni e rieleggibile una
volta, persone di riconosciuta autorità. Esso si limita a considerare gli aspetti di diritto e non quelli
di fatto, emana un rapporto che verrà adottato dall’ORC sulla base del inverted consensus, esso può
modificare, confermare, contraddire il rapporto panel.
Attuazione dei rapporti e le contromisure sottoposta alla generale funzione di sorveglianza
dell’ORC. La parte soccombente è tenuta a comunicare il periodo ragionevole di tempo che essa
ritiene necessario al fine di modificare la propria legislazione. Nel caso in cui la parte soccombente
non concordi con la misura che le viene imposta, la questione viene risolta tramite un arbitrat,
affidato al panel originario. La sospensione delle concessioni e dei vantaggi deve essere
temporanea, solo fino a quando la misura incompatibile con il sistema non viene eliminata.
Disposizioni relative ai PVS e alle parti III quando c’è una controversia tra PVS e paese
industrializzato, almeno un membro del panel deve essere di un paese PVS, i panel, l’ORC, nella
redazione del rapporto devono prendere in considerazione ulteriori azioni, rispetto a quelle
normalmente previste al fine di rispondere alle esigenze in questione. Nel caso in cui non si
raggiunga un accordo, è possibile l’intervento del direttore generale o del presidente dell’ORC, per
l’utilizzo dei metodi diplomatici.
Diritto internazionale dell’ambiente e dell’economia
Diritto internazionale dell’ambiente > oggetto di una specifica regolamentazione giuridica. Primo
evento : dichiarazione di Stoccolma del ’72 e di Rio ’92, Johannesburg ’02. approccio setteriola e
funzionalistico e poi oggi globalizzato > metodo di stipulare accordi quadro, contenente le
disposizioni di principio, cui solo dopo fanno seguito protocolli che implementano tali principi,
introducendo norme di dettaglio.
Interessi individuali degli stati e dei singoli, le posizioni tutelabili e la loro azionabilità. DEGRADO
1. peggioramento diretto delle condizioni di vita in determinate zone
2. danneggiamento di zone sottratte alla sovranità territoriale dei singoli stati
3. insorgere di rischi globali come l’assottigliamento della fascia di ozono
4. la scomparsa o l’alterazione di alcune specie animale o vegetale
ITERESSI: 1. interessi individuali sull’ambiente nazionale
1. interessi collettivi o generali sulle risorse comuni
2. generali alla conservazione delle risorse ambientali
3. generali alla prevenzione da rischi globali
il diritto degli stati sull’ambiente, localizzabile nel proprio territorio è sempre stato inteso come
diritto di sovranità, inteso come diritto di uno stato a che ogni altro stato si astenga dal penetrare e
dall’agire, senza il suo consenso, in detto territorio. Quando il diritto individuale degli stati
sull’ambiente nazionale risulta leso da eventi verificatisi sul territorio di altri stati, si parla di
inquinamento transfrontaliero. O a seguito della condotta di organi stranieri sul territorio dello stato
danneggiato, può sorgere una responsabilità internazionale. Ex: laicità della minaccia o dell’uso di
armi nucleari > progetto Gabcikovo – Nagymaros =il dovere degli stati di evitare che il proprio
territorio possa essere utilizzato in modo tale da inquinare l’ambiente e recare danno ad altri territori
> obbligo anche di controllare e sorvegliare il proprio territorio da ogni possibile fonte o causa di
inquinamento. Dovere alla cooperazione per la protezione dell’ambiente, doveri di negoziazione e
di notificazione delle attività svolte, degli incidenti verificatisi.
Lo stato che ritiene di aver subito una lesione dei propri diritti dispone del diritto di azione,
subordinato alle condizioni consuete di ogni procedimento obbligatorio di soluzione delle
controversie internazionali. Esistono procedimenti ed organi specializzati : la camera per l’ambiente
della corte internazionale di giustizia, l’implementation committee previsto nell’ambito degli
emendamenti operati alla convezione di Vienna dall’85 sulla protezione della fascia d’ozono con il
protocollo di Montreal dell’87 e con gli esiti della conferenza di Londra del ’90. CASI
SANDOZ ’86 presso la città di Basilea, in Svizzera, incendio di uno stabilimento di prodotti
chimici, i gettiti d’acqua utilizzati per lo spegnimento dell’incendio, portarono al riversarsi
dell’adiacente fiume Reno di forti quantitativi di sostanze inquinanti, che provocaro gravi danni
ambientali fino ai territori adiacenti di Francia, Germania e Olanda, accentuati dall’omesso
tempestivo avvertimento su quanto avvenuto, da parte delle autorità elvetiche, violando al
dichiarazione di Bonn del ’76, sulla protezione del Reno. I governi danneggiati non esercitarono
una azione di responsabilità internazionale, ma si fecero collettori, dando forma ad un particolare
negoziato, della maggior parte delle richieste di risarcimento ai cittadini e a sua volta da parte dei
governi verso al Sandoz, trovando soddisfacimento con degli accordi transattivi stragiudiziali
(accordo internazionale e comune transizione)
CHERNOBYL, esplosione del reattore nucleare, ’86, dovuta ad un errore umano ed ad impianti
insicuri ed obsoleti > dispersione nell’ambiente di sostanze radioaative. La centrale nucleare era
gestita da un impresa pubblica, il governo sovietico, per molti giorni, si astenne dal dare
comunicazione di quanto accaduto ai membri della comunità internazionale, aumentando i danni e
le difficoltà d’intervento. Anche in questo caso, nessuno stato propose un’azione di responsabilità
internazionale, l’Urss non procedette spontaneamente al risarcimento dei danni.
Concetto d’inquinamento e responsabilità > le difficoltà probatorie tipiche della materia ambientale,
concernenti l’individuazione dello stato responsabile e il nesso di casualità: problema che in materia
ambientale sono riscontrabili, sempre più cause o concause, di cui spesso l’origine è naturale e la
scienze non ne conosce ancora gli effetti, tipo quelli cancerogeni. L’affermazione della
responsabilità internazionale per un danno ambientale deve essere intesa come il complemento
essenziale delle obbligazioni primarie di prevenzione e di minimizzazione dei danni all’ambiente ,
da incentivare predisponendo idonei strumenti giuridici. I danni ambientali, inoltre comportano una
contestuale violazione dei diritti dei singoli individui, corrispondenti a interessi sia di natura
ambientale, sia di natura economica. I danni possono essere pubblici e privati (Sandoz). > nei casi
in cui si hanno entrambi gli interessi, si applica un procedimento misto, atipico, comportante un
osmosi fra diritto interno e diritto internazionale, fra diritto pubblico e diritto privato.
Tutela delle risorse comuni anche nei confronti degli spazi non sottoposti ad alcuna sovranità
territoriale, come il mare. Beni qualificati, un tempo, come res nullius, vengono oggi riconosciuti
come res coomunes omnium, risorse comuni, la cui tutela costituisce un interesse per la comunità
internazionale. Sentenza Barcelona Traction, light and power co. la corte internazionale di giustizia,
ha ammesso l’esistenza di obblighi di uno stato nei confronti della comunità internazionale in
quanto tale., ritenendo che oin vista dell’importanza degli interessi coinvolti tutti gli stati possono
avere un interesse legale alla loro protezione, trattandosi di obbligazioni erga omnes.
Implementation committe ogni parte contraente del protocollo può assumere l’iniziativa, agendo
sulla base dell’interesse collettivo di tutti gli stati contraenti, sostenendo anche gli interessi generali
dell’intera comunità internazionale.
Programma delle UN per l’ambiente UNEP ’72 sede a Nairobi. Nella convezione di Montego Bay
’82, le organizzazioni internazionali possono divenire parti contraenti e di conseguenza possono
esercitare un’azione nei procedimenti obbligatori ivi prevista condizioni che la maggioranza degli
stati siano a loro volta parti contraenti della convenzione .
Interessi generali danni che raggiungono una gravità tale da interessare la comunità internazionale.
(deforestazione dell’Amazzonia). Il rapporto che si deve istituire fra stati e ambiente deve essere
fiduciario, sviluppato da ordinamenti di commn law o come rapporto di causa in custodia > ambito
delle obbligazioni erga omnes. Fascia dell’ozono: il problema risulta, nell’individuazione della
titolarità dell’interesse leso che si affianca anche all’incertezza sull’identificazione dei responsabili
del danno, per lo più coincidente con tutti gli stati industrializzati. Lesione dei diritti delle
generazioni future > responsabilità intergenerazionale. > decisione affermatasi con il caso OPOSA
nelle Filippine, in riferimento al danno ambientale, provocato dalla deforestazione, nei confronti di
cittadini minori.
Interessi economici e interessi internazionali. Gli in contrasto con gli altri. (inevitabile). L’ambiente
trova la sua fonte di minaccia quasi esclusiva in condotte umane riconducibili a ragioni
economiche, e ne trova la tutela nel diritto. Problema dei PVS, che hanno forti interessi ad
incrementare i livelli di produzione industriale, senza appesantire i costi di tutela ambientale >
condizionando la loro adesione a trattati internazionali in materia di ambiente al previo
riconoscimento di agevolazioni per le loro economie. Rio ’92, in armonia con la tematica dello
sviluppo sostenibile, si ha una ricerca di bilanciamento di valori ritenuti fra loro pariodinati. Altro
fenomeno diffuso, sono i danni arrecati da imprese multinazionali o da società che svolgono attività
all’estero = esportazione del rischio >aziende impegnate in attività produttive pericolose,
trasferiscono i loro stabilimenti all’estero, soprattutto in PVS, ove le minor cautele imposte dagli
ordinamenti interni e la meno accentuata attenzione dell’opinione pubblica consentono una
produzione a costi più bassi. Ex Bhopal, dove la multinazionale americana union carbide
corporation aveva stabilito una propria filiale di stabilimenti chimici, che causarono nell’84,
fuoriuscite di sostanze tossiche che provocarono la morte di 2 mila individui e lesioni gravi per altri.
I produttori che hanno minimizzato i costi, evitando quelli di tutela ambientale, esportano con un
regime di concorrenza sleale, rispetto ai produttori di paesi dotati di una normativa più rispettosa
delle tematiche ambientali.> dunping ecologico. L’interesse a queste situazioni si è accentuato con
il caso Tuna/Dolphin (Messico e Usa) reso dal Panel del Gatt tutela ambientale ed esigenze del
mercato internazionale. Si era ritenuto illegittimo l’embargo posto dagli stati Uniti contro
l’importazione del tonno pescato con modalità non corrispondenti ai parametri previsti dal marine
mammal protection act al fine della tutela dei delfini. Gli usa non avevano dato prova che la misura
presa fosse necessaria, non avendo prima tentato altre vie, tipo negoziazioni. All’interno dello
statuto OMC, escluso il preambolo, non sono previste norme specifiche sulla tutela dell’ambiente,
ma sono presenti in maniera innovativa nell’atto d’intesa sulle norme e procedure di soluzione delle
controversie. Particolari attenzioni, sulla tutela ambientale e commercio, sono state introdotte
nell’accordo NAFTA. Altre dichiarazioni come quelle dell’Aja ’89 e delle nazioni unite nel ’90,
hanno affermato oltre al diritto alla vita, quello di poter vivere in un ambiente sano e vitale per
assicurare il benessere degli individui. Disposizione del rapporto Brundtland “il nostro comune
futuro”. ’81 Carta africana sui diritti dell’uomo e dei popoli. ’88 protocollo addizionale alla
convenzione americana sui diritti umani, San Salvador > diritto ad un ambiente salubre. La
convenzione europea non prevede invece nessun preciso diritto all’ambiente.
La dimensione sociale del commercio internazionale
Standars stabiliti a livello internazionale > considerati come una garanzia contro la competizione
sleale esercitata sul mercato da parte degli stati presso cui le condizioni di lavoro sono inferiori,
sono ritenuti indispensabili per il raggiungimento della giustizia sociale intesa come strumento per
mantenere la pace internazionale. Interessi che rappresentano l’esigenza di mantenere leale la
concorrenza al fine di rafforzare la tutela internazionale dei diritti dei lavoratori.
Uruguay roud e l’inserimento della clausola sociale nei trattati di natura commerciale tale clausola
avrebbe dovuto costringere tutti i paesi ad adottare a rispettare degli standards minimi di tutela dei
lavoratori, e avrebbe dovuto permettere delle ritorsioni commerciali sotto forma di restrizioni
quantitative all’importazione e di revoca di vantaggi commerciali precedentemente concessi, nei
confronti degli inadempienti. Per alcuni l’imposizioni di questi obblighi rappresentava una sorta di
misura protezionistica destinata ad ostacolare le esportazioni nei paesi a basso costo di produzione e
avrebbe diminuito anche la loro competitività sul mercato. Tale dibattito venne ripreso, in occasione
della dichiarazioni ministeriale di Singapore ’96 e di Ginevra ’98 > per promuovere l’applicazione
dei diritti fondamentali dei lavoratori e l’impegno ad evitare che queste norme potessero assumere
una valenza protezionistica, e a riconoscere l’inviolabilità del vantaggio comparativo dei paesi a
basso salario.
Diritti oggetto della clausola sociale considerati precondizioni per l’esercizio di tutti gli altri diritti
dei lavoratori in quanto forniscono ad essi gli strumenti per agire in vista del miglioramento delle
condizioni di lavoro individuali e collettive. La loro categoria è stata definita nel corso della world
social summit a Copenaghen e nel corso di discussioni all’interno dell’ILO:
1. divieto allo sfruttamento del lavoro forzato e di quello infantile
2. libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva
3. diritto all’uguale remunerazione tra uguali lavoratori
4. principio di non discriminazione sul posto di lavoro.
Questi diritto sono presenti anche nelle 8 convenzioni ILO considerate dalla stessa core labour
standards. (v. pp. 273). Questi diritti devono essere indipendentemente tutelati dalle scelte
discrezionali di sviluppo economico si per ragioni di carattere etico – politico ed economico, sui
quali infatti si poggia il sistema commerciale internazionale
La dichiarazione dell’ILO sui diritti fondamentali dei lavoratori obiettivo di assicurare un legame
tra progresso sociale e crescita economica, la garanzia dei principi e dei diritti fondamentali dei
lavoratori riveste un’importanza ed un significato particolari fornendo agli interessati stessi la
possibilità di rivendicare liberamente e su un piano di parità la partecipazione alle ricchezze che essi
hanno contribuito a creare, oltre che a realizzare il loro potenziale umano.
Controllo e applicazione avviene sulla base dei rapporti annuali forniti dagli stati, ed è previsto un
sistema di vigilanza in caso di denuncia da parte dei membri. Questi rapporti vengono esaminati
sotto il profilo giuridico da un comitato di esperti, composto da giuristi e alcuni giudici della corte
di giustizia internazionale. Le sue osservazioni vengono sottoposte al comitato sull’applicazione
delle convenzioni e raccomandazioni dell’international labour conference > contributo di peso
politico e dell’influenza di un forum internazionale a cui partecipano i governi, i lavoratori e i datori
di lavoro. Nessuno degli organi di controllo può infliggere sanzioni di alcun genere e le conclusioni
a cui pervengono hanno un valore politico e morale.
Procedura delle denunce, può essere presentata sia da uno stato membro dell’ILO, si da un delegato
alla conferenza, sia il governino body di sua iniziativa, qualora ritengano che quest’ultimo non
abbia adottato le misure necessarie a dare applicazione a una convenzione ratificata da entrambi. Le
denunce vengono trasmesse a commissioni d’inchiesta, composte da persone indipendenti. Queste
raccomandazioni vengono pubblicate possono essere impugnate davanti alla corte internazionale di
giustizia il cui giudizio è definitivo. Se uno stato non tiene conto di queste raccomandazioni, il
governig bod, può adottare qualsiasi misura affinché queste vengano rispettate.
La clausola sociale: nozione resta da stabilire, se il mancato rispetto dei core labour, crei delle
ripercussioni negative sul commercio internazionale tale da giustificare l’utilizzo di istituti propri
del commercio internazionale. Una clausola sociale può porre delle condizioni in senso sia positivo,
sia negativo. Positivo se accorderà dei benefici agli stati che rispetteranno gli standard prescritti,
condizionalità negativa se prevederà l’applicazioni di sanzioni commerciali, o la revoca di vantaggi.
Possibilità di funzionamento proposta avanzata dall’Intenational confederation free trade union e
dal world confederagtion on labour e dall’european trade union confederation > avrebbe dovuto
essere istituitoun comitato consultivo congiunto tra OMC/ILO, con il compito di controllare
periodicamente o sulla base di denunce l’applicazione dei core e della clausola sociale. Dopo aver
fatto le dovute raccomandazioni, quest’ente avrebbe dato un tempo massimo di 2 anni allo stato per
adeguarsi,in caso contrario avrebbe potuto procedere con delle sanzioni. Questa proposta trovò la
contrarietà degli stati e industrializzati e dei PVS. (più costi).
Dumping sociale e disposizioni del GATT opinione diffusa nei paesi industrializzati secondo cui,
questo fenomeno attribuisca agli stati che lo praticano un vantaggio concorrenziale sleale che debba
essere eliminato attraverso l’applicazione di sanzioni commerciali. Si parla di D. S. quando un
prodotto viene venduto su un mercato straniero ad un prezzo più basso di quello abitualmente
praticato per le merci prodotte sullo stesso mercato, se tale prezzo è determinato dal minor costo
della manodopera presso il paese esportatore. Il basso costo del lavoro è sovente collegato alla
mancanza dei diritti fondamentali dei lavoratori. Il dumping si verifica quando:
1. un prodotto viene immesso sul mercato di uno stato straniero ad un prezzo inferiore al suo
valore normale
2. questo fatto minaccia o causa un pregiudizio importante alla produzione già in atto presso il
paese importatore o rischia di ritardarne la produzione
3. esiste un pregiudizio di causalità tra le esportazioni in dumping ed il pregiudizio nel paese
esportatore
difficile ipotizzare l’esistenza del dumping, esso si può constatare quando il prezzo il prezzo di
vendita del prodotto straniero importato è più basso di quello della merce nazionale simile, ma ciò è
dovuto a fattori sociali che condizionano la produzione. Il sistema stabilito dal GATT non obbliga
uno stato misure restrittive alle importazioni, ma incoraggia gli stati ad un’interpretazione restrittiva
della norma XX, che consente agli stati di mantenere misure restrittive delle importazioni quando
queste siano necessarie per proteggere la morale pubblica (non s’intende un concetto universale).
L’applicazione della norma è discrezionale.
North american agreement on labour cooperation (Usa, Messico; Canada) applicazione multilaterale
della clausola sociale. Creare un territorio commerciale libero e aperto tra gli stati membri, e
creazione di opportunità di lavoro perseguendo un miglioramento delle condizioni lavorative e di
vita. Questo accordo ha adottato il principio del rafforzamento della legislazione nazionale, con la
possibilità d’infliggere delle sanzioni. Inoltre prevede una sorta di clausola di consolidamento
relativa alle legislazioni degli stati in materia di lavoro, ovvero, gli stati che hanno firmato tale
accordo hanno l’obbligo di non modificare, in senso peggiorativo la loro legislazione relativa ai
diritti dei lavoratori.
MERCOSUR ’91, dichiarazione di Montevideo: Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay
affermarono la necessità in ambito M di trattare la questione su diritti fondamentali dei lavoratori,
istituendo al suo interno un sotto gruppo per le questioni di lavoro e hanno iniziato a prevedere
l’adozione di una carta sociale del Mercosur.
Social labelling ha lo scopo di informare il consumatore sulle condizioni sociali di produzione del
bene o del servizio che sta acquistando, assicurandolo che il prodotto non violi i diritti dei
lavoratori, nel momento in cui i consumatori, boicottano un certo tipo di prodotto, a causa del
dubbio rispetto dei diritti, i produttori di questo avvertono la pressione sociale che li induce a non
peggiorare tali condizioni.
1. i prodotti sono marchiati con un etichetta che garantisca che sono stati prodotti nel rispetto
di determinati standars
2. sono previste forme di controllo atte a garantire che effettivamente gli standards in questione
siano stati rispettati e lo siano anche in futuro
3. forme di pubblicizzazione per far comprendere l’importanza sociale della scelta del prodotto
4. raccolte di fondi rappresentanti delle percentuali sul prezzo di vendita del prodotto, destinati
al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei paesi in cui il prodotto è stato
fabbricato.
Codici di condotta delle imprese predisposizione di una carta che documenti la buona condotta
economica e sociale = anche strumento difensivo e promozionale. Codici redatti con la consulenza e
la supervisione dell’ILO, le imprese s’impegnano volontariamente ad intraprendere alcune azioni
economiche e sociali dirette al miglioramento dei lavoratori (retribuzione, sicurezza, salute…)
questi codici sono adottati maggiormente da multinazionali che hanno le loro sedi, in paesi
industrializzati.
La ristrutturazione del debito nei PVS
L’indebitamento degli stati (XX sec. Primo tentativo di estinzione del debito della RFT al termine
della IIWW > attraverso una conferenza tripartita per debito tedesco Usa, FR e GB. Ma il debito si
è definitivamente imposto negli anni ’80 quando a seguito di crisi, i PVS sancirono l’impossibilità
di rispettare le obbligazioni di debito contratte. Il primo stato fu il Messico, seguito poi dagli altri
paesi dell’America Latina. La dottrina ritiene che l’unica norma di diritto internazionale applicabile
sia quella che stabilisce la responsabilità dello stato e la conseguente facoltà dello stato stesso in cui
sia stabilito il creditore privato di tutelare gli interessi di quest’ultimo tramite un istituto di
protezione diplomatica. L’intervento dello stato può esplicarsi nella richiesta di costituzione di un
tribunale ad hoc, o di negoziazione di un accordo internazionale attraverso cui prevedere un
indennizzo globale. Quindi l’unica norma consuetudinaria che sembra oggi potersi rilevare è quella
che esclude la possibilità di considerare una situazione d’insolvenza come in grado di risolvere il
vincolo dello stato debitore con il suo creditore. In ogni caso, l’impegno è di fare in modo che i
PVS onorino comunque il servizio del debito, tramite accordi di riscadenzamento o con la
concessione di nuovi prestiti.
Definizione del debito estero: in valuta è l’obbligo di restituire una certa somma di denaro ad un
soggetto (creditore) da parte di un altro soggetto (debitore), con l’eventuale maturazione degli
interessi. Il creditore, può essere uno stato (debito pubblico e creditori ufficiali) o un’organizzazione
internazionale, una banca privata (debito privato30%). Dal punto di vista del debitore, è
fondamentale il possesso di soggettività internazionale e la garanzia di un soggetto di diritto
internazionale, mentre dal punto di vista del creditore, tale requisito non è richiesto.
Un criterio importante per la stima del debito è il valore della monta con cui è espresso: ex: il debito
estere degli USA > ambiguità derivante dall’indicazione in $ tende ad occultarne la natura estera.
Infatti molti buoni del tesoro americani sono venduti a non residenti, ma se l’indebitamento è
estero, non lo è la valuta che lo esprime. Infatti gli Usa finanziano la loro economia atraverso la
vendita di buoni del tesoro sui mercati internazionali e quindi a risparmiatori stranieri. Ma tenendo
conto della moneta, il debito pubblico è considerato interno. La gestione della valuta è espressione
della sovranità statale, ma se il debito fosse indicato nella valuta dello stato debitore, sarebbe
facilmente modulabile adottando specifiche politiche monetarie. Per considerarsi estero il debito
deve sfuggire alla disciplina che l’ordinamento interno riserva per chi si trova nella posizione die
debitore,sia esso pubblico o privato. Esso deve presentare qualche elemento di estraneità, che può
riguardare il luogo della stipulazione, la nazionalità o la residenza delle parti contraenti, la natura
stessa del debito o la valuta nella quale viene contratto. Per le organizzazioni internazionali, il
debito estero, è l’insieme degli obblighi contrattuali, relativi al pagamento del debito principale o
degli interessi, dei residenti di un determinato stato nei confronti dei non residenti. Infine deve
essere considerato come costituito dalle obbligazioni pecuniarie, pagabili in valuta differente da
quella nazionale, assunti da soggetti pubblici o da stati, nei confronti di altri soggetti di diritto
internazionale, purchè il centro delle attività dei creditori si trovi all’estero del territorio dello stato
debitore.
Il piano baker ’85 dal segretario al tesoro degli Usa. Prevede degli interventi finalizzati all’adozione
da parte degli stati debitori di politiche macroeconomiche e strutturali idonee a favorire la crescita
ed il riequilibrio della bilancia dei pagamenti. Ex: allentamento di politiche protezionistiche,
aumento delle esportazioni > destinate al rimborso del debito, riforma delle imprese pubbliche, fino
alla privatizzazione. Si richiedeva inoltre un interveto da parte delle organizzazioni internazionali,
come la BC, aumentando l’erogazione dei prestiti o il FMI, per prestiti e verifica dei risultati
raggiunti. Questo piano mancava tuttavia di collegialità, infatti venne imposto dagli Usa, in assenza
di previo coordinamento con gli altri stati creditori e inoltre le banche si erano rilevate poco
propense a concedere i prestiti.
Il piano Brady ’89, segretario al tesoro americano, in occasione della conference on third world debt
of the brookings institution and the bretton woods committee a Washington. La tendenza era quella
di considerare il debito case by case, ovvero, il debitore doveva negoziare separatemente con I suoi
creditori. Il piano riconosceva che i debitori non fossero in grado di onorare i debiti contratti
nonostante i pagamenti fossero stati dilazionati. La riduzione del debito doveva effettuarsi
attraverso le banche che avrebbero acconsentito a ridurre l’esposizioni debitorie. Effettuatouna
riduzione in 3 anni del 20%. Atteggiamento ostile delle banche.
Ristrutturazione e club di Parigi foro multilaterale, sede informale, priva di personalità giuridica,
che riunisce le delegazioni rappresentative dei 19 fra i principali stati creditori, a cui partecipano
anche organizzazioni internazionali. La sua funzione è di favorire un’incontro tra creditori e gli
stati che non sono i grado di onorare il pagamento, al fine di giungere ad una composizione dei
rispettivi interessi. Creazione nel ’56 quando si manifesto l’esigenza di ristrutturare il debito
dell’Argentina con vari stati. La sua attività è ispirata dal principio case by case approach, agendo in
riferimento al singolo caso concreto, esso è un ente dotato di una certa autonomia, ma non è
un’organizzazione internazionale, rispetto agli stati che ne prendono parte. Il club non può
identificarsi nei paesi creditori, per ragioni politiche, e perché le sue funzioni lo collocano in
posizioni di equilibrio tra creditori e debitori.
Condizioni per avviare una ristrutturazione del debito (attività del club). Complementare alla
ristrutturazione è il riscadenzamento, per cui il periodo di rimborso delle somme dovute è esteso nel
tempo, con una conseguente riorganizzazione complessiva che determina una posticipazione nella
restituzione delle somme dovute. Gli stati debitori possono essere suddivisi in :
1. IDA only HIPC debito insostenibile
2. IDA only – non HIPC stati arretrati economicamente ma con un debito non insostenibile
3. non IDA only stati con un medio reddito.
Per ottenere un riscadenzamento lo stato deve:
1. il debitore deve chiedere l’avvio del processo di ristrutturazione, (tutelare la sovranità e
autonomia)
2. condizionalità: lo stato debitore deve accettare di attuare un piano di ristrutturazione
dell’economia nazionale concordato con il FMI
3. rendere manifesta la volontà di raggiungere un completo riequilibrio nella propria bilancia
dei pagamenti attraverso specifici interventi individuali d’intesa con il fondo.
4. il debitore deve ritrovarsi nella condizioni di effettiva impossibilità di assolvere il
pagamento del proprio debito > deve sussistere il imminent default
5. lo stato beneficiario deve rispettare la clausola d’iniziativa, in base a cui esso si impegna ad
avviare nel più breve tempo possibile negoziati con creditori esterni al Club di Parigi, al fine
di concordare anche una ristrutturazione di tali debiti. Tale clausola serve affinché il ebitore
non si rivolga a creditori esterni al club
6. cut – off date >periodo temporale entro cui sono ricomprese le scadenze di pagamento
oggetto di ristrutturazione. Suddivide temporalmente il debito maturato a quel momento, e
che sarà oggetto della ristrutturazione, da quello che potrebbe maturare successivamente,
non ristrutturabile in futuro.
Principio di no discriminazione dei debitori par condicio creditorum lo stato debitore s’impegna
firmando una clausola contenuta nell’intesa multilaterale, a non concedere un trattamento più
favorevole ai creditori esterni al club e dunque a non pagare il debito nella sua interezza a stati terzi.
Il governo debitore accorderà ad ogni paese creditore un trattamento equo, sia tra paesi del club, sia
tra paesi non partecipanti al club = principio di parità di trattamento garantito anche dalla clausola
sharing clause > ogni pagamento effettuato dal debitore deve essere ripartito equamente fra i suoi
creditori, in proporzione all’entità dei rispettivi crediti.
Processo verbale e accordi bilaterali successivi firmato da creditori e debitori, nel quale sono
presenti tutte le condizioni e le clausole che regolamenteranno il processo di ristrutturazione del
debito. Rilevanti sono anche le raccomandazioni generali che fissano i principi generali sui quali si
fonda il programma di ristrutturazione. Il processo verbale contiene la clausola goodwill clause i
creditori s’impegnano ad accogliere una nuovo richiesta di ristrutturazione da parte del debitore una
volta che sia giunta a termine, perché scaduta, la prima intesa multilaterale e sempre che il debitore
abbia rispettato una serie di clausole e di condizioni previamente concordate. Il processo verbale è
soft law, in quanto non vincola gli stati partecipanti al club. Come invece accade per gli accordi
bilaterali, che dettano una disciplina obbligatoria per lo stato debitore e per quello creditore. La
sospensione del processo verbale è l’estrema ratio, perché comporterebbe il ripristino degli accodi
bilaterali.
L’iniziativa HIPC heavily indebted country ’96 consiglio di amministrazione del FMI e da quello
della BM. Iniziativa finalizzata a sostenere gli stati fortemente indebitati nel tentativo di ridurre a un
livello sostenibile il debito estero, attraverso l’approfondimento di azioni congiunte da parte di tutti
i soggetti operanti nell’ambito della comunità economica internazionale. Condizioni:
1. deve trattarsi di uno stato rientrante nella categoria IDA only, elggibile ai prestiti agevolati
derivanti dallo sportello confessionale della BM e dell’iniziativa Poverty Reduciton and
Growth facility
2. il peso del debito deve essere insostenibile – la quantità di debito per raggiungere il livello
sostenibile è calcolata dalla BM e dal FMI e sulla base delle esposizioni di ciascun creditore
in termini di valore netto del totale del debito estero
3. lo stato debitore deve impegnarsi ad attuare i programmi di riforma strutturale e di good
governance, indicati dal FMI e dalla BM. Elaborare un poverty reduction strategy paper.
Tre fasi dell’HIPC
1. prende avvio con la presentazione del PRSP da parte dello stato indebitato, periodo di prova
di 3 anni, durante i quali lo stato beneficia dei meccanismi di riduzione del debito concessi
dalla BM e FMI ed ottiene una ristrutturazione del debito in se club, fondata sulle condizioni
di Napoli: > ‘94per gli stati maggiormente indebitati, sono modalità favorevoli per la
ristrutturazione del debito, ridotto di una quota superiore al ‘47% del valore di base.
2. decision point: FMI e BM, dopo aver verificato l’effettivo impegno dello stato, concordano
che esso sia eleggibile per l’iniziativa
3. il club procede nella ristrutturazione, applicando i parametri introdotti con la Enhanced
HIPC che comportano una riduzione del 90% del debito commerciale e particolari
agevolazioni per quanto riguarda debiti conseguenti all’erogazione di aiuti statali
4. conseguimento della completino point: il FMI e la BM constatano che lo stato a raggiunto
gli obiettivi prestabiliti e che quindi può beneficiare di aiuti, come la cancellazione del
debito fino al raggiungimento del livello sostenibile