Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 1 di 13 website: http://eventijazz.jimdo.com – www.facebook.com/eventijazz - E-mail: [email protected] PENNA JAZZ (poesie di francoleo e Siria Dark – Testo di Alix) ENGLISH PROGRESSIVE ROCK Galateo IV puntata di F. ALBUM IN VETRINA: L’onirica parte dell’essere de L’Uomo e L’Ombra BERIMBAU A TRIESTE DEPO57 nella Magix.Info COLLABORAZIONI TAGLIA-INCOLLA E BELLE AZIONI UNIVERSO NEW AGE IV puntata di F. Galateo MUSICMAKKERONI – Miagolare e mugolare con il moog virtuale MUSICA, CUORE E ANIMA: Giovanni Tiddia Spritebat: aspettando il 27 Aprile INTRODUZIONE Ecco a Voi la quinta newsletter dell’anno e se tutto andrà come dovrebbe andare, ben presto (a Giugno) ci sarà l’uscita della Summer Compilation 2012. C’erano in cantiere altri progetti paralleli che per il momento sono rinviati. Continua il percorso offerto da Franco Galateo sul progressive e sull’universo new age. Ancora qui trovate altre proposte “strumentali” utili per i Music Makkeroni. Buona lettura a tutti gli Amici. Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER STELLA DEL NORD (francoleo) Sei, l'aurora Dissetami, ora Prendimi, mistero Aiutami, ti prego Dolce, splendida, dentro le tue camere Nascosta dietro i tuoi segreti, non ti tradire mai Stella del Nord, punto fisso Che brilli di luce fatata La scia che lasci ha il profumo dei fiori nascosti Mani nella sabbia che cercano l'acqua Come mani sulla pelle che cercano te Dimmi, se ti fermi un momento Dimmi, se tu le stai cercando Mani che ti frugano dentro Mani che, tu cerchi da sempre Dimmi, se ti fermi un momento Dimmi, se tu le stai sognando N. Prot. 5/2012 Pagina 2 di 13 Le ali della follia (Siria Dark) Soffitto crollato... polvere in bocca… l’angolo instabile della stanza vuota. Fessure nei muri… Frammenti di vetri… Aculei di marmo Conficcati nel legno. cenere…cenere… polvere…sassi… mattoni…prigioni… ALBA NEL DESERTO (Siria Dark) Quadro appeso senza chiodi allacciato da un cappio e l’incubo oscuro nella notte io vivo. Guardo lontano e vedo un orizzonte di sabbia che si distende in silenzio c’è solo il vento del deserto. Sale…prende…la mente ora è mia la follia la follia…la follia… la follia… L’immensa distesa di pace ancora non espande la luce il sole si origina incerto e questa è l’alba nel deserto. C’è solo un modo (francoleo) E camminerò pensando all’acqua che inondava un tempo queste valli ora è solo una piatta distesa pietrificata. E camminerò cercando un segno di vita che adesso respiro che ora è solo un istante di attesa in questa distesa che è il deserto. C'è un solo modo per evadere. Volare via. Ma ho dimenticato! Troppo tempo fermo. Dando solo qualche colpo di coda, per scrollarmi di dosso, vesti che non mi appartengono... Poi, sei arrivata tu. Hai portato venti freschi. Venti favorevoli e le mie ali, hanno ripreso ad animarsi. Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 3 di 13 QUALCOSA CHE ANCORA NON C'E’ Alighiero “Alix“ Tozzi Io giro e cado non sono diverso mentre vivo e ammiro tutto il suo sguardo verso di me. Ho chiaro il suo viso il suo odore nell'aria mentre dorme e stringo i suoi capelli nella mia mano. Tra i milioni di droghe è la più grande tutto il resto svanisce intorno a noi. Occhi azzurro profondo e nelle mani armi che difenderanno la nostra vita. E mentre cammino sulla strada assolata tra ombre che non vedo più nella sua vita io le donerò qualcosa che ancora non c'è. Qualcosa che ancora non c'è. E se un giorno tu cadessi dal cielo lo sai che raccoglierei i pezzi che portano dritti al mio cuore qualcosa che ancora non c'è. Qualcosa che ancora non c'è. LA CANZONE E’ PUBBLICATA NELLA MAGIX.INFO COMMUNITY http://www.magix.info/it/qualcosa-cheancora-non-ce.audio.744159.html E tutto il mondo che noi stringeremo avrà qualcosa anche per noi potremo capirlo soltanto alle tre qualcosa che ancora non c'è. Qualcosa che ancora non c'è. Fiori recisi e l'anima in pace mentre scrivo e canto la nostra canzone sulla mia pelle. Note e dolori colori e pennelli sono l'aria che nutre tutta la vita insieme a lei. Basta uno sguardo più amaro ed un sospiro tutta la vita si agita dentro di me. Con un tuono nell'aria e della pioggia la mia vita mi chiama accanto a lei. IL VOLO (THE FLY) Alighiero “Alix“ Tozzi Quando, bambino, vedevo, sopra i tetti di casa, volare in alto milioni di uccelli, pensavo di diventare un'aquila un giorno il re delle nuvole, lasciarmi cadere nel vuoto e scomparire agli sguardi dell'uomo Oggi, uomo,io volo è il mio lavoro volare nel cielo. Amo contare le nuvole e carezzare i colori del mondo e mio figlio segue da casa ogni mio salto nel cielo Con lui io volerò un giorno futuro insieme a lui. http://www.magix.info/it/il-volo-thefly.audio.737876.html Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 4 di 13 QUARTA PUNTATA: LA SCENA DI CANTERBURY Cari amici di Eventi Jazz, eccomi di nuovo con voi per continuare questa grande avventura attraverso la newsletter, del movimento musicale progressive rock. Nelle precedenti puntate abbiamo parlato ampiamente di come è nato il prog, delle sue peculiarità musicali e dei grandi gruppi che ne hanno fatto la storia e che soprattutto hanno avuto il maggior successo commerciale. Ma la grandezza del progressive si misura anche e soprattutto dall'opera di gruppi di minor visibilità, ma che hanno senza dubbio dato molto a questo movimento. Tra tutti, per importanza, spiccano i VAN DER GRAAF GENERATOR e il suo indiscusso leader Peter Hammill. I VDGG fu un gruppo molto rispettato dalla critica, che pubblicò vari album di ottima musica, ma sopratutto alcune gemme di esistenzialismo musicale, teso e vibrante, tra cui spiccano "H to he, who am the only one" (1971), "Pawn Hearts" (1972), per poi rigenerarsi nella seconda metà degli anni 70 seguendo le piste che dal progressive porteranno alla new wave. Il progressive di Hammill e compagni, infatti, è tra i più drammatici e intensi del periodo, lirico e profondo, risulta retrospettivamente una delle espressioni più moderne del movimento. Come molti gruppi del periodo anche per i Van Der Graaf Generator le variazioni di formazione furono diverse, già dopo il debutto: Ellis abbandonò il gruppo e venne sostituito da Nic Potter al quale si aggiunse anche David Jackson (sassofonista di grande spessore). Il gruppo cambiò sound abbandonando i toni psichedelici del primo album per approdare a sonorità più strutturate e cupe, con evidenti influenze classiche e jazzistiche. Nonostante il successo commerciale stentasse ad arrivare, i lavori del gruppo non passarono inosservati a Robert Fripp, chitarrista dei King Crimson che decise di contribuire all'incisione del successivo album del gruppo (H to he, who am the only one) nel quale suonò una parte di chitarra nel brano “The Emperor in his war room”. Nell'album prende piena forma il sound della band, raffinato e allo stesso tempo drammatico e aggressivo in cui i testi e le melodie di Hammill sono accompagnati da armonie intricate, laboriose, fatte di sobbalzi ritmici e di disturbi di sottofondo che ne aumentano la drammaticità. L'anno successivo, nel 1971 uscì l'album “ PAWN HEARTS “ una vera opera d'arte. L'album ebbe un notevole successo e registrò il più grande numero di vendite in Italia, dove rimase nelle top ten per 12 settimane. Dopo l'incisione dell'album, la band si impegnò in un lungo tour (io con il gruppo ebbi la mia più grande esperienza musicale, infatti nella tappa che toccò Albenga (Savona) andai al concerto e conobbi Hammill. Fu un fulmine a ciel sereno e senza rendermene conto fui invitato a seguire il gruppo per tutte le successive date della tournee italiana. Ancora oggi custodisco gelosamente le foto di questa grande avventura. Le potenzialità del gruppo erano immense, ma purtroppo, a causa di difficoltà economiche, Hammill abbandonò il gruppo cominciando la sua lunga e prolifica carriera solista e fu così che il gruppo di sciolse. Altra formazione di estremo interesse è quella dei Gentle Giant, gruppo molto tecnico composto da grandi musicisti, ma soprattutto da straordinari arrangiatori, fautori di un progressive a volte miscelato al folk, di gelida freddezza e precisione algebrica nei tipici e involuti incastri strumentali e vocali. Un gioco di scatole cinesi di enorme fascino e intelligenza. Tra tutti i dischi dei GENTLE GIANT sono consigliabili a scatola chiusa tutti i primi lavori, con particolare riferimento al secondo album "ACQUARING THE TASTE” del 1971 e “OCTOPUS” del 1973. In questi lavori la vena del gruppo è smagliante e secondo il mio parere sono stati il primo vero gruppo di rock a mixare anche altri stili musicali in modo magistrale , regalando ai posteri nuove e ricercate sonorità. Un altro gruppo interessante, ma che non ebbe un successo travolgente, furono i CAMEL i quali entrarono relativamente tardi nel progressive (l'esordio omonimo è del 1972, poi i notevoli "MIRAGE", "THE SNOW GOOSE" e "MOON MAADNESS"). Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 5 di 13 I Camel interpretarono il prog in maniera semplice e relativamente lineare, producendo una musica spesso rilassata, delicata, floreale. I CAMEL (peraltro molto longevi) dopo una fase calante nel corso degli anni 80, ebbero un sussulto negli anni 90 producendo alcuni dischi tra i migliori della loro carriera. Tra tutti " DUST AND DREAMS" del 1991. Or mi fermo e mi pongo questa domanda: “Ma è possibile che in tutto il panorama progressive rock, ci sia stata la presenza di soli uomini ?” No, perchè... forse la miglior voce di tutto il progressive è quella di HANNIE HASLAM, cantante dei RENAISSANCE, decisamente il gruppo più sinfonico di tutto il panorama progressive, in senso letterale poiché spesso si fa accompagnare nei suoi brani da un'intera orchestra sinfonica, come nel miglior lavoro quale "SCHEHERAZADE AND OTHER STORIES" (1975). Gruppo tutt'altro che kitsch (come si potrebbe pensare) i REINESSANCE , nei momenti migliori offrono agli appassionati un delizioso sound, molto melodico e romantico, con un uso tutto sommato calibrato dell'orchestra nell'enfatizzare le linee armoniche. I REINESSANCE, pur essendo un gruppo non certo privo di raffinatezze, rappresentano l'anima più popolare e romantica del progressive, l'anima più esplicita ed estroversa, rock sinfonico nel senso più letterale. Vorrei continuare l'escursus sui principali gruppi del progressive , spendendo qualche parola per un gruppo che solitamente non viene considerato appartenente al genere, ma che però musicalmente qualche analogia con il movimento musicale l'hanno avuta: i TRAFFIC. Certo, con loro si parla di psichedelia, di rock, di folk... Però secondo me, non si dice un'eresia indicando l'album "JOHN BARLEYCORN MUST DIE” come un grande esempio di folk-progressive, e anche nei dischi successivi ("THE LOW SPARKS OF HIGH HEELED BOYS" e lo splendido live "ON THE ROAD") la calda voce, nonchè l'organo Hammond di STEVE WINWOOD , crearono musicalità non troppo lontane dal progressive. Ovviamente è impossibile parlare di progressive senza citare un inossidabile mito della critica, costituito da un piccolo gruppo di musicisti che si sono variamente incrociati, nati nell'area di Canterbury e appunto sopranominata la "Scuola di Canterbury". La prima cosa da definire è se esiste qualcosa, oltre all'origine geografica, che accomuna tutti questi gruppi. Sembra di no. Ma sicuramente li accomunava la finezza e la leggerezza con cui facevano musica, senza perdersi in ricerche musicali pesanti. Questo potrebbe essere il minimo comune denominatore di una scena che contempla gruppi molto diversi, dal rock progressivo elegante e leggiadro dei Caravan al jazz-rock dei Soft Machine. I CARAVAN sono l'anima più intellettuale e pop della scena di Canterbury e sostanzialmente il gruppo più legato al progressive nella sua accezione più comune. Esordiscono con il disco omonimo nel 1968. non è un capolavoro ma poco ci manca, con pezzi dominati dal volteggiante organo Hammond di DAVID SINCLAIR, il gruppo si muove musicalmente tra romanticismo e underground, con brani solidi e passaggi di grande respiro. Ancora meglio fanno nel 1970 con “If I Could Do It All Over Again, I'd Do It All Over You” e l'anno successivo con "THE LAND OF GREY AND PINK", due dischi maturi, di stile e personalità definiti, con suite screziate, complici anche il flauto di Jimmy Hastings e la voce di Richard Sinclair, già allora una delle più belle della scena. Poi, vari cambi di formazione, alcuni dischi ancora molto buoni e quindi una lenta, seppur dignitosa, deriva con un grande acuto con l'album "BACK TO FRONT” del 1982. L'altro gruppo cardine del movimento furono i SOFT MACHINE i cui primi due dischi ("Vol 1 e 2" del 1968 e 1969) fanno parte del progressive più per assonanza temporale e creativa che per reale intendimento, essendo due piccoli e originalissimi gioielli di psichedelia deformata. Con il successivo, terzo volume, (doppio) con un brano per facciata, si sintetizza il passato con la celeberrima "MOON IN JUNE" e il futuro con una decisissima sterzata verso un eccellente jazz-rock di derivazione ( con chiare influenze di Miles Davis). La strada stilistica dei Soft si stabilizzerà nei dischi successivi, molti dei quali di ottimo livello, in cui il jazz-rock si esprimerà mirabilmente come tensione irrisolta tra ordine e caos, tra struttura e improvvisazione. Robert Wyatt (leader del gruppo) lascia i SOFT MACHINE e la parabola discendete è repentina: il gruppo lascia comunque un traccia indelebile della sua personale visione del rock progressive. Legati ai Caravan ed in parte derivati da essi sono gli HATFIELD AND THE NORTH, autori sostanzialmente di due dischi "HATFIELD AND THE NORTH" del 1973 e "ROTTERS’ CLUB" del 1975, che a parere di chi scrive sono due capolavori del Canterbury-sound . Gli HATFIELD sono una perfetta sintesi tra le due anime del Canterbury, quella melodica, lirica e un po' scanzonata dei CARAVAN e quella più impregnata di esistenzialismo drammatico e fortemente legata al jazz dei SOFT MACHINE. La loro musica è un mirabolante esempio di creatività ed equilibrio, complessa ed emotiva e di una eleganza irreale. Della “Scena di Canterbury” vanno segnalati altri gruppi minori ma fautori di musica a volte eccellente. Come non citare gli EGG, oscillanti tra classicismo e sperimentalismo e Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 6 di 13 i KHAN. Da ultimo, alcuni gruppi che si potrebbero definire paralleli al movimento, cioè legati musicalmente in qualche modo alla scena, ma geograficamente estranei ad essa: CAMEL, GONG, HENRY COW. Dei primi, vicini in qualche modo ai Caravan e unici veramente progressive, abbiamo già detto. I GONG, a mio parere sono noti molto al di la degli effettivi meriti. Nascono attorno alla figura hippie di DAEVID ALLEN (il loro leader) e propongono una psichedelia a volte ipnotica, spesso infantile dove al di la dell'eccentricità di facciata e di un tono un po' sopra le righe, da sballo adolescenziale, si colgono lacune creative colmate con furbizia. Altro discorso per gli HENRY COW, gruppo eccessivamente all'avanguardia e a tratti ostico nello sperimentare ardite strutture di avant-jazz. Ma qui siamo veramente ai confini, e direi oltre, del progressive. Questi gli attori principali, i più noti e quelli a cui è legato il successo e la matrice del termine progressive. Dietro di questi pochi grandi nomi una miriade di gruppi, una parte dei quali, diciamolo, a volte imitatori, quasi sempre di chiaro insuccesso commerciale, quasi sempre autori di uno o pochi dischi. Ciao cari amici anche per questa puntata, ho finito si spremere il mio vecchio cervello, alla ricerca di ricordi ed altro “sia ben chiaro coadiuvato dalle moderne tecnologie” ! Alla prossima (Franco Galateo) L’ONIRICA PARTE DELL’ESSERE L’UOMO E L’OMBRA 2012 – Disco ZenOne Genere: Rock progressivo Tracklist: 01) Sogni e incubi - 02) Inno alla Serotonina - 03) Archetipi di Jung 04) Sleeping - 05) Onirico - 06) Il sogno del nulla - 07) A guardar le stelle - 08) Il sonno di Haar - 09) Sonno Paradosso - 10) Stranissimi sogni - 11) Rapidi movimenti degli occhi. Il mondo dei sogni è ora presente nella narrazione musicale de L’Uomo e L’Ombra. Perché Il sonno è anche il momento del sogno… Il sogno, nelle sue accezioni, assume significato di desiderio, introspezione, astrazione, meta irraggiungibile, visione, allucinazione, illusione, estasi, fantasticheria…. Shakespeare scrisse: “Noi siamo della sostanza di cui sono fatti i sogni…” E allora in questo album… Sognare si può. Nel collage della copertina è presente l’opera “Il vaso dei sogni” di Stefania Bruno, pittrice che avevamo presentato nella newsletter di Eventi Jazz 2/2012. Il sound di questo album è un qualcosa che non esitiamo a definire “onirico-progressivo”. A renderlo trasognante e fiabesco è il gioco dei sintetizzatori che colorano via, via i brani con forme ora più ora meno accentuate. Ma di fronte a questa imponente presenza elettronica troviamo pure dei brani “delicati” costruiti con piano e chitarra, come ad esempio “A guardar le stelle” che attinge a matrici jazz e blues e che ha trovato molti consensi nella Magix.Info Community http://www.magix.info/de/a-guardar-le-stelle.audio.702486.html Altri frammenti di questo album li trovate sempre nella Magix.Info, basta esplorare nelle pubblicazioni musicali che si trovano su http://www.magix.info/de/mitglieder/profil/sandro-glavina/medias/ Come il compositore stesso (ossia “L’Uomo” Sandro Glavina) dichiara “Non è jazz, non è folk, non è blues, è semplicemente il Glavina sound”, quello che in questo album viene eseguito dall’Ombra ci trova perfettamente preparati a comprenderlo, perché è da molto tempo che seguiamo con dedizione i lavori de L’Uomo e L’Ombra. Tutto è qui accuratamente “progressivo”. Rapidi cambiamenti, un susseguirsi di scenari e situazioni, proprio come accade in modo imprevedibile nei sogni. Va fatta una considerazione complessiva riguardo questo album, per nulla scontata, al contempo rafforzativa del suo “peso espressivo”, cioè che nulla è trascurabile, che nulla si può tralasciare, poiché tutti i brani vanno letti in un continuum, dal principio alla fine. Solo ascoltando tutto d’un fiato l’intero album ci si accorge di essere entrati in un sogno fantastico. (Franz Asio) Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 7 di 13 Abstract: Banda Berimbau is a great percussion ensemble in Trieste (Italy) CHI E’ LA BANDA BERIMBAU ? La Banda Berimbau è un gruppo di percussioni brasiliane formato da musicisti provenienti da varie regioni italiane e paesi stranieri. Formatosi nel 1999, il gruppo ha base a Trieste ed è il più importante in Italia nel genere, con centinaia di esibizioni in situazioni di vario tipo in Europa, Sudamerica e Medio Oriente. QUALI SONO LE TIPOLOGIE DEGLI SPETTACOLI ? Le tipologie di esibizione sono tre, il numero dei componenti del gruppo e il tipo di spettacolo/esibizione varia a seconda del tipo di evento: 1. su strada/piazza/palco non amplificato, in acustico, itinerante o da fermi, nel puro stile delle scuole di samba di Rio, dei blocos afro di Salvador de Bahia e delle Naçao di Maracatù di Recife, suonando ritmi provenienti da differenti zone del Brasile e pezzi propri; 2. su palco amplificato, con il cantante bahiano Binho Carvalho, chitarra acustica e possibilità di aggiungere chitarra elettrica, basso, sax oltre ai percussionisti. Repertorio vario con musica allegra e ritmata: Caetano Veloso, Gilberto Gil, Ivete Sangalo, Jorge Ben, Olodum, Timbalada etc. oltre a canzoni proprie; 3. spettacolo con strumenti a più basso impatto sonoro (adatto anche per locali più piccoli): 4-5 percussionisti + chitarra e voce, repertorio che spazia dalla bossanova all’ mpb (musica popular brasileira) per serate più soft, ma anche musica molto animata per serate danzanti. QUALI SONO LE PRINCIPALI PERFORMANCE DELLA BANDA BERIMBAU ? Tra le principali performance ad alto livello negli ultimi anni: 2 volte all’Exit Fest di Novi Sad, Notte Bianca di Napoli e di Bucarest, TRL su MTV Italia, numerose edizioni del Dubai Summer Festival, Dubai Shopping Fest, Abu Dhabi National Day, Carnevale delle Culture di Berlino, LatinoAmericando di Milano, Rototom Reggae Sunsplash e Rototom Free, Carnevale di Venezia, Capodanno in Piazza San Marco a Venezia. Inoltre, le aperture dei concerti di Gilberto Gil, Toquinho, Beth Carvalho, Sud Sound System. In Brasile la Banda si è esibita a Salvador de Bahia, Rio de Janeiro e Recife con numerosi gruppi tra i principali al mondo nel genere (GRES Academicos do Salgueiro, Bangalafumenga, Ile Ayiè, Estrela Brilhante, Naçao Leao Coroado, Naçao Estrela Brilhante de Igarassu, Kizumba), oltre a studiare con i principali maestri e direttori brasiliani. QUALI SONO I PROGETTI PARALLELI ? Parallelamente, la Banda Berimbau sviluppa progetti educativi di percussione e introduzione al ritmo e alla musica d'insieme all'interno di scuole (da materne a superiori), centri estivi e realizza progetti all’interno dei centri diurni per bambini e ragazzi diversamente abili. Il progetto AquaBrasil mette insieme aquagym e percussioni brasiliane dal vivo a bordo vasca in piscina, creando un’attività mista tra ballo, attività sportiva e canto. Per saperne di più…. Banda Berimbau website http://www.bandaberimbau.com/ Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 8 di 13 Abstract: We present a new friend in the Magix.Info Community: DEPO57 http://www.magix.info/de/mitglieder/profil/DEPO57/ Hartmutmusik scrive: “Tu sei nuovo qui, e non ci sono molte informazioni su di te, nel tuo profilo. Un vero peccato“. Effettivamente nel momento in cui stiamo preparando questo elaborato, riscontriamo che le informazioni nel profilo sono scarne, però ci bastano le poche parole per capire che DEPO57, presente nella Magix.Info Community da metà marzo, ama la musica (tutta). Compaiono i suoi lavori musicali nella pagina http://www.magix.info/de/mitglieder/profil/DEPO57/ ed ascoltandoli abbiamo proprio l’impressione che il raggio d’azione sia ampio, nel ricercare e nel proporsi. Certo, a noi piace “Burlesque Bar” per il sapore tipicamente jazz, ma si capisce negli altri lavori che DEPO57 pone forza descrittiva ed immaginativa. Dal “treno” che viaggia attraverso vari generi musicali, ai toni drammatici della “battaglia”, nel geniale chiacchiericcio di chitarre ed altri strumenti. I suoi lavori sono apprezzati, ottimi commenti da parte degli amici della Magix.Info. DEPO57 si definisce uno CHE AVREBBE VOLUTO SCRIVERE , SUONARE E COMPORRE a noi pare che lo stia facendo ed anche l’ha già fatto molti anni fa. “La vita che ti consuma - dice DEPO57- l'ho scritta e musicata all'età di vent’anni...molti anni fa! Non sono un cantante e neanche un musicista, perciò perdonate stonature e altro, ma l'emozione che ho provato quando l'ho scritta, la ritrovo ancora adesso quando la riascolto. Spero di trasmettere anche a voi le mie sensazioni…”. Un augurio di buon proseguimento e divertimento nella Magix.Info a DEPO57. Due uomini con i baffi ci fanno leccare i baffi per quanto hanno prodotto e speriamo ora che non smettano di produrre ulteriori collaborazioni. Da Franco Galateo e da Sandro Glavina esce il “mostro” Frasan Galaglav con testa rock e membra jazz, oppure il contrario, tanto è lo stesso… “Escape from Hole 747” potrebbe essere un punto di inizio, al contempo anche un obiettivo finale. Ciò che qui si vuol dire, rimarcare, è che le collaborazioni sono indubbiamente un cavallo Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 9 di 13 che va cavalcato e fortunatamente nella Magix.Info se ne vedono di tutti i colori, anzi, meglio… di tutti i suoni. Per chi frequenta la Magix.Info Community, in fatto di collaborazioni si possono cogliere molte chicche. Flansinnata e Kathyjuan detengono una buona quota di azioni collaborative ad esempio. Va ovviamente citato il sodalizio permanente Beamish-Spartano che meritamente sta spesso al top della chart. Ma questi sono solo alcuni esempi, perché tantissime sono le collaborazioni che via, via, prendono corpo ed anima. Sandro ha alle spalle tantissime collaborazioni intra ed extra community, un’esperienza consolidata che risale sino ai tempi in cui nella Community le collaborazioni erano cosa poco pensata e di conseguenza molto rara. Le collaborazioni che Sandro realizza (siano esse “a distanza” con molti membri o ex membri della Magix, oppure “dal vivo” con i componenti del locale Collettivo Instabile Musica Impensabile) finiscono quasi sempre “immortalate” su di un album. Riguardo Frasan Galaglav ecco cosa dice Seedwild (che peraltro ha in piedi dei progetti con Galaegala): “Le collaborazioni fatte in questo modo sono sicuramente divertenti, costruttive, si lavora tanto, e si impara tanto, c'è da rischiare, sopratutto per gli amanti della propria casuccia, che non escono mai dai propri confini musicali, per carità sarà anche giusto ma crescere musicalmente significa questo,........ collaborare,.........il mio grande amico Franco crea questa fantastica base fatta di chitarre martellanti magistralmente curate, poi arriva un certo Sig.Sandro (colonna portante di questa nostra community )...il Maestro... con il suo JAZZ che sa inserire ovunque, con un'espressione professionale più unica che rara crea il nucleo di questa meravigliosa collaborazione”. E Antonio Fiorillo ribadisce: “Qui vedo una grande collaborazione di due miei amici, credo sia la prima volta che ascolto due fuori di testa ovviamente io sono il terzo (ma non presente nel brano) che creano un mix cosi esplosivo…”. E allora…si prosegua nel “progetto Frasan Galaglav” http://www.magix.info/de/escape-from-hole-747.audio.742514.html e si vadano a consolidare sempre di più le collaborazioni tra gli amici della Magix.Info perché questa è la giusta via per accrescere le esperienze e dare vita a qualcosa di inedito !! QUARTA PUNTATA: A PROPOSITO DI YANNI Cari Amici di Eventi Jazz, il precedente elaborato l'ho dedicato all'artista più importante del panorama Ambient contemporaneo (Brian Eno), stile musicale molto controverso e di non facile lettura e di cui io ne sono un cultore. Ma per dimostrare il mio equilibrio valutativo in questo attuale elaborato andrò a parlare di uno dei più grandi musicisti di musica new age contemporanei: Yanni, nome d'arte di Yannis Hrysomallis, Γιάννης Χρυσοµάλλης (Kalamata, 14 novembre 1954), pianista, tastierista e compositore. Dopo aver conseguito la laurea in psicologia nell'Università del Minnesota, tentò la strada della musica, nonostante non avesse mai ricevuto una formazione di base in tal senso e non fosse in grado di leggere una nota. Essendo un musicista autodidatta, Yanni non sa leggere o scrivere la musica, ma scrive le sue composizioni nella sua speciale stenografia che ha inventato da bambino e che usa ancora oggi. Cresciuto sotto l’influenza di tutti i maggiori musicisti di musica classica (Mozart, Beethoven, Chopin...), fu attratto da essi perché, come disse, “avevano la capacità di comunicare senza dire una parola…” Dopo aver suonato le tastiere in rock band locali, si trasferì in California alla ricerca di lavoro come compositore di musiche per film. Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 10 di 13 I risultati furono subito eccellenti. La sua musicalità non eccessivamente classica, corposa e di grande variabilità ritmica e melodica lo portò in breve tempo ad avere risultati eccellenti. Infatti nel 1992 ricevette la nomination al Grammy Award per l'album DARE TO DREAM, riconoscimento bissato l'anno successivo con IN MY TIME. L'inizio del grande successo arrivò con l'uscita dell'album dal vivo di YANNI LIVE AT THE ACROPOLIS, un concerto filmato il 25 settembre 1993 al Teatro di Erode Attico di Atene e giudicato il secondo video musicale migliore di tutti i tempi. Da allora, Yanni ha eseguito concerti da oltre due milioni di spettatori in più di venti Paesi del mondo. I tour del Nord America del 1995, del 1998 e del 2003/2005, sono finiti nella Top 10 dei concerti dell'anno. Ha accumulato più di 35 dischi d'oro e di platino, vendendo oltre venti milioni di copie. Direi che i dati sono lampanti, siamo di fronte ad un mito. Nel 1997 è diventato uno dei pochi artisti a cui è stato permesso di suonare al TAJ MAHAL (tempio Indu) in India. In seguito gli è stato concesso lo stesso onore di suonare in Cina a Pechino nella Città Proibita. Per questi due eventi Yanni realizzò l'album live con relativo video "TRIBUTE" uscito sul mercato discografico nel 1997. L'album è il video sono, ancora oggi, considerati i migliori di tutti i tempi, con 7 milioni di copie vendute nel mondo all'attivo. Il prestigioso JOURNAL OF THE ROYAL SOCIETY OF MEDICINE ha appurato che una composizione di questo album (Acroyali standing motion) presenta il cosiddetto “effetto Mozart” in quanto assomiglia alla Sonata per due pianoforti in Re Maggiore (K 448, del 1781) di W.A. Mozart per quanto riguarda ritmo, struttura, consonanza (melodica e armonica) e prevedibilità. Il famoso direttore d'orchestra Iraniano: Armen Anassian ammise di avere avuto qualche dubbio circa la scelta dei luoghi per questo live dicendo : "Onestamente, qualche anno fa, quando si parlava del progetto, l'idea era sorprendente. Io stesso fui comprensibilmente molto scettico. Ma la verità è che è successo. Lo abbiamo fatto.", Anassian descrive Yanni come "molto ottimista" e osserva che "niente riesce davvero a scoraggiarlo", descrivendo in modo lampante la vena new age dell'artista. Nel 2000, dopo due anni sabbatici, Yanni torna con un album in studio (il primo dopo sette anni dall'ultimo), IF I COULD TELL YOU. Più avanzano gli anni e più l’artista riesce a comporre e suonare il pianoforte con sonorità e variazioni ritmiche assolute, in certi casi praticamente uno strumento classico viene quasi trasformato in un synth. La carriera compositiva di Yanni continua in modo esponenziale e dal 2003 al 2006 è un susseguirsi di album con idee compositive sempre speciali. Nulla è ripetitivo, tutto è diverso. Poi intervengono problemi personali, che volutamente non intendo accennare, ma che minano la tranquillità personale di Yanni e che si ripercuotono sula sua dimensione di musicista. Logicamente a livello discografico , si ripetono raccolte ed altro, ma l'artista pur proseguendo il suo percorso, sembra non riesca più come si dice in gergo sportivo " a fare la differenza". Io mi auguro che prima o poi arrivi il regalo, per il momento e grazie a Wikipedia, vi rimando alla discografia completa dell'artista su Wikipedia. Date ascolto ad uno stupido, approfondite, approfondite, ne vale la pena..,!! Ciao a tutti e alla prossima puntata, (Franco Galateo) http://it.wikipedia.org/wiki/Yanni Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 11 di 13 Abstract: L’Uomo e L’Ombra (rock-prog band) has used the virtual Moog Prodigy. The band has found excellent targets. We will send to download and use this tool for a creative approach in your music. Free download: http://www.elektrostudio.ovh.org/index2.php?go=15 L’Uomo e L’Ombra l’ha provato e subito ha inserito le sue sonorità nel prossimo progetto prog. L’esempio di utilizzazione è disponibile su http://www.magix.info/de/sono-le-8-e-tuttova-bene.audio.736127.html Lo strumento è freeware. Si tratta di una emulazione VST del sintetizzatore analogico Moog Prodigy. Il download gratis lo ricavate da Elektrostudio. Il bello di questo synth analogico virtuale (monofonico con 2 oscillatori, un LOF, un filtro low-pass con cutoff, inviluppo ADS, ottimo per la sintesi di bassi e leads) è l’interfaccia grafica sulla quale potete realmente lavorare per impostare i parametri desiderati. Infatti vi si apre la tastiera e i relativi comandi in carne ed ossa (si fa per dire) dove potete smanettare a piacimento, alla ricerca del suono che più vi aggrada. Quando scaricherete la dll (se lo vorrete) il moog verrà fuori zippato in una cartella del vostro PC: Dovrete quindi dezipparlo ed importare il file dll nel vostro arranger (nel caso nostro sul Music Maker). Ecco il link per trovare e scaricare il mitico Moog Prodigy: http://www.elektrostudio.ovh.org/index2.php?go=15 L’avete fatto ? Allora buon divertimento se volete provare a cimentarvi con il Moog e date un’occhiata alla seguente scheda tecnica: Moog Prodigy - Monophonic analog synthesizer 2 VCOs with sawtooth, triangle, and pulse (narrow/square) waveforms LFO: Square or Triangle; VCF: 24 dB/oct lowpass w/ cutoff, emphasis A/D/S envelope; VCA: Attack, Decay, Sustain Keyboard: 32 keys (no velocity & aftertouch) Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 12 di 13 Abstract: Giovanni Tiddia is a friend in the Magix.Info Community. He plays guitar very well and his songs are full of “heart and soul”. The Giovanni’s musical expression is great in the melodic way because he is a great poet in music. Giovannni Tiddia è presente nella Magix.Info Community da molto tempo http://www.magix.info/it/member/profile/giovanni-tiddia/medias/ ma è anche presente su http://www.webalice.it/g.tiddia/ dove traccia la sua interessante biografia che ci apprestiamo di seguito a proporre: “Nato il 20 Gennaio 1960 a Terralba in provincia di Oristano, ultimo di quattro figli. Un po’ tutti artisti, infatti mio fratello dipinge, mia sorella scrive ed io suono. Mi viene raccontato che già nella tenera età di 3 anni avevo uno spiccato senso musicale. Infatti, ogni qualvolta sentissi una canzone, d’istinto prendevo un qualsiasi oggetto simulando inconsapevolmente la chitarra. A quattro anni mi venne regalata una piccola chitarra giocattolo, che oltre ad avere un bel suono teneva bene anche l’accordatura. Qualcuno si chiederà ma come avrà fatto, un bambino di quattro anni, ad accordare una chitarra?. Infatti non fui io a fare le regolazioni dello strumento, ma il negoziante, esperto chitarrista. Comunque, in abbinamento allo strumento, c’era anche un accordatore a fiato, simile ad un piffero a sei canne con le note “ MI LA RE SOL SI MIc” già impostate. Appena impugnato il giocattolo accadde qualcosa di incredibile. Con le mie piccole manine mi riuscì di riprodurre il motivo di una canzone intitolata “ Un dollaro d’amore ” che cantava un certo Robertino. Chiaramente non ero consapevole di quello che facevo, ma per istinto ed intuito capivo dove mettere le dita per riprodurre le note giuste, dando il valore e le battute esatte. La mia famiglia rimase più che sconcertata, direi quasi impaurita. Non posso dargli torto, visto che era la prima volta che usavo una chitarra. A quindici anni creai il mio primo gruppo musicale, di quattro elementi, e dopo un anno di prove ci presentammo in pubblico organizzando uno spettacolo presso l’auditorium del paese. Successivamente fummo invitati a partecipare ad una manifestazione di rilievo. Finimmo su alcuni quotidiani con critiche molto positive. Purtroppo come tutte le cose , se non si ha un aiuto importante, finiscono per crollare. Il gruppo, per sostenere le spese, aveva bisogno di fare serate ma nella zona in cui si viveva la nostra musica, non era adatta. Così gli " AFTER-US THE SUN", che sarebbe il nome del complesso, ebbero un radicale cambiamento e dalla musica rock passò, per motivi di mercato, al melodico e liscio. Chiaramente il cambiamento comportò l’introduzione di altri strumenti, la fisarmonica e almeno un sax, quindi nuovi musicisti. Nacquero così I RAGAZZI DEL LAGO. Il passaggio dal genere rock al liscio comportò non pochi problemi, sia sul metodo e impostazione del suono, ma anche sulla motivazione dei ragazzi. Fu un cammino lungo e difficile, la musica cominciava a starci stretta, non ci si divertiva più. Comunque, personalmente, avevo un obiettivo da raggiungere e quindi con pazienza determinazione continuai a lavorare su quel progetto. Ora ripesando a tutti gli anni di duro lavoro, posso ritenermi soddisfatto. In tutti questi anni di musica, a volte piacevoli altre meno, posso dire di avere accumulato un discreto bagaglio d’esperienza. Attualmente mi propongo raramente al pubblico, preferisco comporre e insegnare”. A proposito di insegnamenti, collegatevi con http://www.tofy.it/#Home dove è possibile vedere i tutorial, tra i quali ci sono interessanti lezioni condotte da Giovanni su come costruire un brano con il Music Maker. E se volete vedere Giovanni all’opera con la sua chitarra andate per esempio ad ascoltare “Pace” http://www.youtube.com/watch?v=9bCDe1wHWn4 Quando sarete su YouTube troverete, tra i video correlati, altri lavori di Giovanni Tiddia tra i quali spicca “Solo e senza tempo”. Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 5/2012 Pagina 13 di 13 Abstract: Spritebat (a friend in the Magix.Info Community) lives in Gilbert, Arizona. He works at a movie theater and He is going to college (ASU) right now. He is completely obsessed with music in every aspect. In the Magix Community are published his excellent works. His progressive rock album will be finished and uploaded on April 27th. http://www.magix.info/us/member/profile/SpriteBat/medias/ Spritebat, amico “progressivo” nella Magix.Info Community, ci dice di aspettare il 27 Aprile e ci promette che in quella data il suo album di rock progressivo sarà completato e definitivamente pubblicato. Dell’album in lavorazione già c’è molta roba in anteprima reperibile su Magix. Da http://www.magix.info/us/member/profile/SpriteBat/medias/ si può accedere a tutti i brani pubblicati dall’amico che vive in Ariziona. Some Are Destined To Search - What The Hawk Sees - First Intermission - Second Intermission - Fictitious Streams - Thoughts Amassing, saranno tutti presenti nell’album di prossima uscita. Non sono però i soli brani, quelli dell’album, ad essere presenti nella Community. Una particolare attenzione la vogliamo riservare a “Night of the festival” http://www.magix.info/us/night-of-thefestival.audio.582917.html ottimamente arrangiata e cantata con un bel timbro vocale, malgrado Spritebat dichiari di non essere un buon cantante. E la voce si sente anche in Some Are Destined To Search della quale riportiamo anche il testo. Imagine an island Where nothing is heard But the song of the birds And the caress of the sea Wind blowing through the trees Like bliss it seems to those trapped there Without a care, their feet ensnared But some are destined to search for something with nothing but a sense of curiosity... Come with us if you desire if you wish to be free we will cross the great sea this is our destiny Why should we waste our time? Just accept that this pointless endeavor was never an option. Why should we venture forth? There's no need to explore, for there's nothing worthwhile far beyond our home. Give it a chance and you'll hear what we've heard in our dreams in our minds, in our souls Please let it take control Why should we waste our time? Just accept that this pointless endeavor was never an option. Why should we venture forth? There's no need to explore, for there's nothing worthwhile waiting out there... With or without you, we'll carry out this plan of ours No matter how far, we'll be guided by the stars Breaking from the chains, disregard the pain as we sail through the icy cold rain let the time fly, let it pass you by All you have to do is keep your spirits high Easier said than done. It's been days since we've seen the sun. Disturbing new sounds now ring, and voices of evil now sing. Ignore those voices, we'll sail far beyond that sound Sail for the dreams never lost, although not yet found Every passing day, closer to the rays of the soothing light of places we can stay So we still embark, motivation sparked fuel to our fire, banishing the dark But there's still so many miles to go, and the rain is now turning to snow. Show us something, show us anything. Give us just one new song to sing... After what felt like an endless night...there's land in sight! All along, it's been here Through the unenlightened years Countless places out there Beckoning to those ensnared This is so much better than we ever would have guessed Now we are unfettered, truth is no longer repressed All along, it's been here Through the unenlightened years Countless places out there Beckoning to those ensnared All that we could ever want was never far away It was worth the effort, now it all has been repaid tenfold, so Let's return to bring them with us Free them from that island of unending ignorance Tell them what lies past horizons Everyone deserves to hear the sound of paradise.