Allegato C_linee guida per il corretto utilizzo del colore

PROVINCIA DI PIACENZA
rue
regolamento urbanistico edilizio
COMUNE DI TRAVO
progettista
dott.arch. Filippo Albonetti
analisi geologiche
prof. Pier Luigi Vercesi
committente
Amministrazione Comunale Travo
sindaco
Lodovico Albasi
responsabile settore urbanistica
geom. Stefano Aramini
aprile 2014
LINEE GUIDA PER IL CORRETTO UTILIZZO
DEL COLORE NEGLI INTERVENTI EDILIZI
ALL.
C
Adozione: delibera di consiglio comunale N° 13 del 30/04/2013
Approvazione: delibera di consiglio comunale N° 15 del 07/04/2014
RUE ‐ Allegato C LINEE GUIDA PER IL CORRETTO UTILIZZO DEL COLORE NEGLI INTERVENTI
EDILIZI
Premessa
Il comune di Travo è ricco di suggestioni di interesse ambientale, di scenari panoramici e di
testimonianze insediative storiche di rilievo.
In questo scenario geografico, storico ed ambientale, sono stati definiti degli indirizzi per interventi
pubblici e privati volti alla riqualificazione e valorizzazione degli insediamenti attraverso la definizione
di linee guida per il corretto utilizzo del colore negli interventi edilizi. Tali linee guida sono da
intendersi come traccia ed indirizzo per la definizione dell’immagine degli insediamenti volta alla
valorizzazione dell’identità culturale e della qualità ambientale del territorio urbano e rurale.
Le linee guida per il corretto utilizzo del colore negli interventi edilizi, nel quadro complessivo di
sistemazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, in parallelo e sinergia agli interventi
di riqualificazione e arredo urbano e con il restauro ed il recupero degli edifici di interesse storicotestimoniale, possono favorire:

Il miglioramento della qualità degli insediamenti contribuendo quindi ad elevare la qualità;

Il rafforzamento dei processi di fruizione turistico-ambientale del territorio comunale per la
componente di turismo rivolto alla ricerca di patrimoni ambientali e culturali correttamente
tutelati e valorizzati.
La conoscenza dell’assetto attuale dell’abitato in rapporto allo sviluppo passato e a quello
prevedibile, costituisce una disciplina per affrontare il tema del riuso degli insediamenti storicotestimoniali non come puro ed esclusivo recupero della monumentalità, ma di tutti gli elementi che ne
definiscono immagine ed identità. Ciò vale tanto più quanto maggiore è il peso, anche fisico, che
l’insediamento storico ha mantenuto rispetto all’intero insieme edificato e al territorio, cioè tanto più è
stata la crescita urbana contemporanea. Ogni nucleo è il risultato di interventi successivi e
storicamente stratificati in luoghi di interesse paesistico che concorrono a definire dei siti di notevole
qualità e bellezza. La morfologia degli insediamenti, la forma delle strutture, il valore storicoarchitettonico e testimoniale di alcune di queste e la storia della loro evoluzione nel tempo creano
“luoghi” riconoscibili e di pregio.
Nel territorio comunale l’edilizia storica, ad eccezione di torrioni e castelli, ha altezze contenute, è
organizzata in unità di dimensioni ed aggregati semplici secondo impianti morfologicamente serrati i
cui profili sono globalmente percepibili sui versanti collinari e nelle piane vallive del territorio
comunale; purtroppo si sono riscontrati, qui come altrove in maniera più grave, assetti formali
originari e tradizionali manomessi con colori, finiture ed altri manufatti di età recente.
In questa dimensione le linee guida per il corretto utilizzo del colore negli interventi edilizi hanno il
compito preciso di contribuire concretamente al recupero dei valori formali, di materiali, di colori e
finiture propri del luogo, della tradizione e della cultura specifica e questo è l’obbiettivo principale a
cui il progetto studiato presta la maggiore attenzione.
Il colore, che quasi mai è stato una componente a se stante indipendente dai tempi, dalle
funzioni e dai significati dell’architettura, nella confusa prassi edificatoria attuale e nella
ridondanza incontrollata di offerta tecnologica sta perdendo progressivamente un suo
COMUNE DI TRAVO – PC ‐ 1
RUE
innegabile e riconoscibile ruolo di connotazione dei luoghi e di strumento di aggregazione
visiva in grado di definire e generare unitarietà, distinguibilità e specificità del paesaggio.
Oggi il colore è elemento determinante del paesaggio urbano, ma ora è anche componente non
secondaria della confusione urbana. Tutto questo perché l’attenzione all’insieme si è quasi
interamente dissolta, sostituita dalla cura del singolo episodio architettonico e soprattutto perché la
componente colore è sempre più legata all’impiego di nuovi materiali, autonomamente e
cromaticamente molto connotanti.
2
Le linee guida per il corretto utilizzo del colore negli interventi edilizi definite vogliono spostare perciò
l’attenzione dal frammento costruito all’entità globale, perché intende recuperare una cultura del sito,
del luogo, dell’aggregato urbano attenta al percorso storico e, nel contempo, aperta
all’aggiornamento costante dei dati dedotti dalla ricerca e dall’esperienza quotidiana.
Non esistendo ricerche approfondite ed organiche, né indicazioni sugli assetti cromatici storici degli
edifici presenti nel territorio, le testimonianze di riferimento sono deducibili solo dal rilievo sistematico
dei prospetti colorati degli edifici esistenti. Dal rilievo effettuato è possibile dedurre solo molto
parzialmente le tracce delle antiche colorazioni, ma è convinzione assunta da questo studio e
confermata dall’indagine visiva dei fabbricati esistenti dove al di la del mutare inevitabile dei dettagli
tonali nel tempo, è possibile cogliere la permanenza di tinte di base dei colori “della terra” usate
in densità molto contenuta e con luminosità molto rilevante. Non avendo a disposizione analisi
stratigrafiche e cromatiche degli intonaci esistenti, la metodologia della scelta dei colori allegati alle
presenti linee guida è indicativa e si basa sulle permanenze rilevate sugli edifici di tradizione storica
del territorio comunale. Lo studio non vuole assumere il valore di documento scientifico e prescrittivo
bensì di indirizzo e supporto per l’approccio alla scelta dei cromatismi degli edifici e propone
l’utilizzo di colori a calce impastati con pigmenti naturali.
Dal rilievo visivo delle colorazioni attualmente esistenti si riscontra un diretto riferimento fra la
tipologia della facciata e la ricchezza della colorazione. Ad eccezione di edifici quali castelli e torrioni
la tipologia dei fabbricati caratterizzati da interesse storico-testimoniale è di modeste dimensioni, ad
uso abitativo di non più di due-tre piani fuori terra con cantina seminterrata. Le tinteggiature sono in
monocromia, i colori utilizzati sono vari ma tutti piuttosto chiari e di origine naturale, spesso dilavati.
Unitamente agli edifici con intonaco e tinteggiatura, ricco è il patrimonio di edificato storico testimoniale che vede fabbricati in pietra lasciata a vista e presenta alcuni casi di fabbricati con
dettagli realizzati in mattoni faccia a vista. La policromia, limitata a due tonalità, è stata riscontrata
solo in casi di edifici ad uso religioso, utilizzata per evidenziare dettagli decorativi ed architettonici
quali cornici, lesene e basamenti.
Sulla base dell’individuazione delle colorazioni esistenti è stata definita una cartella colori,
suddivisa per ambiti di intervento, per orientare la scelta delle colorazioni negli interventi edilizi.
L’abaco dei colori tradizionali, ripropone quelli più consueti per presenza o annotati per traccia di
preesistenza; i toni individuati sono pochi e sono il colore della calce, l’ocra, il giallo e il
marrone-rossastro. La scelta cromatica che trae origine dalla catalogazione dei colori rilevabili,
selezionati per prevalenza, non ripropone meccanicamente ed esclusivamente il loro reimpiego per
gli interventi di restauro, rinnovo e ritinteggiatura.
Questa indagine non vuole essere un incoraggiamento alla semplificazione ma all’utilizzo di poche
tinte rilevabili e presenti sulle facciate degli edifici rilevati. Esistono certamente altre tinte di base non
ritrovate e non più presenti, che è metodologicamente giusto ritenere già impiegate o impiegabili e
che per tanto sono state proposte nella cartella colori.
COMUNE DI TRAVO – PC ‐ RUE ‐ Allegato C Il rilevamento e la catalogazione, per componenti dei colori ha definito la banda di oscillazione delle
saturazioni e delle luminosità che qui caratterizza ogni tinta base impiegata.
In sintesi si propongono i seguenti ambiti definiti dal RUE:

Tessuti storici

Ambiti Consolidati

Territorio Rurale
In parallelo alla scelta delle tinteggiature è indicata anche all’interno degli articoli seguenti quella per
la colorazione dei legni e metalli da utilizzarsi con il criteri dell’accordo cromatico.
Per quanto concerne l’ambito del territorio rurale, in un ottica di salvaguardia degli elementi naturali e
delle caratteristiche tipologiche-insediative dei nuclei agricoli al fine di garantire un corretto
inserimento paesaggistico prima di scegliere la colorazione delle costruzioni si suggerisce di:
-
Effettuare un’analisi cromatica dell’ambiente circostante, specie del suolo e dei materiali
costruttivi tradizionali o abituali;
-
Scegliere una strategia cromatica in rapporto all’ambiente
(singolarizzazione, occultamento o, preferibilmente, armonizzazione);
-
Scegliere una strategia cromatica intrinseca alla cartella colori suggerita;
-
Scegliere una gamma di materiali e colori semplice, sobria e funzionale per favorire un
aspetto coerente e curato.
-
Evitare colori saturati, discordanti e brillanti, che contrastano con i toni sfumati e morbidi
del territorio rurale
circostante
L’unità materiale e cromatica è un criterio di partenza fondamentale per ottenere una corretta
integrazione paesaggistica.
In ogni ambito sono da escludersi le tonalità del bianco puro, del blu e del verde, in quanto non
presenti e in contrasto con la componente antropica-storica del paesaggio.
Specifiche proposte di tonalità difformi alle palette allegate saranno da sottoporre a valutazione
della Commissione Qualità Architettonica e Paesaggio.
La cartella colori e la mazzetta colori sono disponibili per la consultazione presso l’Ufficio
Tecnico Comunale.
art. 1. Ambito di applicazione
1. Gli interventi che riguardano le finiture esterne dei fabbricati e, in particolare che prevedono
opere di tinteggiatura, dovranno rispettare i criteri contenuti nel presente Allegato C del
Regolamento Urbanistico Edilizio relativo alla scelta dei cromatismi compatibili con le valenze
paesaggistiche del territorio comunale.
2. Sono altresì considerate opere edilizie libere da conformare ai criteri espressi dal
presente allegato, le tinteggiature che riguardano tutti i fabbricati del territorio, nel caso
in cui le opere di manutenzione prevedano il solo rifacimento della tinteggiatura.
COMUNE DI TRAVO – PC ‐ 3
RUE
art. 2. Finalità ed obiettivi
1. Il presente allegato ha la finalità di migliorare il contesto urbano ed extraurbano edificato,
attraverso una consapevole attribuzione di colori agli edifici posti sull’intero territorio, in ambito
urbano, produttivo o rurale.
2. L’attribuzione cromatica agli edifici deve avvenire tramite la conoscenza delle caratteristiche
di contesto, tipologia, epoca e storia del fabbricato.
3. In allegato alle presenti norme si propongono alcune scelte cromatiche per gli edifici, che
devono essere prese come riferimento nello svolgimento delle attività di cui al precedente
articolo.
4
4. Per ottenere l’autorizzazione sarà necessario inoltrare al comune la domanda con
l’indicazione delle tinte prescelte, dedotte dalla “cartella colori”, e sarà predisposta una
campionatura sull’edificio. Le tinteggiature eseguite con materiali non ammessi o male eseguite
dovranno essere rifatte a cura e spese della proprietà.
art. 3. Articolazione degli ambiti
1. Ai fini delle scelte cromatiche, Il territorio comunale è suddiviso in 3 ambiti prevalenti basati sulla
definizione contenuta nel RUE al Titolo III.
2. Sono riconosciute come parti del territorio significative ai fini delle scelte cromatiche i seguenti
ambiti: tessuti storici (RUE titolo III capo 1); ambiti consolidati (RUE titolo III capo 2); territorio rurale
(RUE titolo III capo 5); ambiti per attività produttive (RUE titolo III capo 3) e fabbricati di servizio alle
attività agricole di dimensioni rilevanti.
3. Per i fabbricati esistenti posti negli ambiti per nuovi insediamenti, s’intende che siano da
conformare ai criteri di scelta delle tinteggiature dell’ambito del territorio rurale; se non ricadenti in
aree comprese all’interno del territorio urbano. In tal caso devono essere prese come riferimento le
proposte cromatiche relative agli ambiti urbani adiacenti.
art. 4. Criteri di contestualizzazione delle tinteggiature
1. I criteri per le scelte cromatiche da applicare ai fabbricati, hanno come principio fondamentale la
contestualizzazione del colore. In particolare si devono tenere in considerazione i seguenti elementi
del fabbricato:
a) contesto o luogo
b) epoca e linguaggio architettonico;
c) tipologia.
2. Il contesto o luogo, è inteso sia come ambito di appartenenza dell’edificio ai sensi del precedente
art. 3, sia come sito puntuale, luogo, sedime del fabbricato considerato. La valutazione del contesto
deve riferirsi quindi all’ambito (storico, consolidato e rurale) e all’intorno, che può essere edificato,
spazio aperto o naturale, che si relaziona con il fabbricato oggetto dell’intervento.
3. L’epoca di realizzazione e il linguaggio architettonico dell’edificio, sono elementi che conducono
ad una serie di cromatismi prevalenti a cui riferirsi nella scelta delle tinteggiature. In caso di
rifacimento dei colori di edifici storici tutelati ai sensi del Titolo III capo I del RUE, si deve fare
riferimento ai colori originari da individuare tramite opportune indagini stratigrafiche. Negli altri casi, il
riferimento deve essere ricercato per analogia con edifici della stessa epoca e stile architettonico. In
COMUNE DI TRAVO – PC ‐ RUE ‐ Allegato C caso di edifici con successione di epoche e stili di realizzazione, si deve opportunamente perseguire
anche con il colore, l’effetto diacronico di conservazione della riconoscibilità degli interventi.
4. La tipologia del fabbricato è un necessario elemento di valutazione, ma è subordinato rispetto ai
precedenti. La tipologia dell’edificio può orientare oltre alla tonalità, anche la scelta della saturazione
e della luminosità della tinta, in considerazione delle dimensioni e del rango dell’edificio.
5. La cartella colori proposti, vuole evitare contrasti eccessivi di tonalità fra edifici e fra parti dello
stesso edificio. La tinteggiatura deve rispettare l’edificio, sottolineandone le valenze e le
scansioni architettoniche. La coloritura monocromatica sarà permessa solo per edifici senza
alcun elemento architettonico in rilievo (lesene, cornici, fasce, fondi e piani di risalto), la
colorazione policroma dovrà dare risalto alle decorazioni.
art. 5. Interventi e materiali
1. E’ vietato portare in vista murature originariamente o tuttora intonacate come intonacare elementi
d fregio in mattoni o pietra a vista.. Per gli intonaci da restaurare si procederà con l’impiego di malte
in tutto simili a quelle esistenti. Per gli intonaci da demolire e ripristinare si utilizzeranno malte a base
di calce.
2. Per le tinteggiature da restaurare si procederà con l’impiego di pitture simili a quelle esistenti. Per
le tinteggiature nuove o da rinnovare si procederà con l’impiego di tinteggio a calce o ai silicati
essendo invece vietate le tinte al quarzo ed epossidiche, gli spatolati, i graffiati acrilici ed ogni altra
sintetica.
3. E’ vietato tinteggiare parzialmente la facciata di un edificio. E’ vietato tinteggiare i mattoni a vista,
le terrecotte, le pietre naturali, e i cementi decorativi costituenti le decorazioni di facciata o la facciata
stessa. Essi dovranno solamente essere puliti e lasciati a vista o ripristinati all’originale.
4. I serramenti esterni saranno in legno con tinte naturali oppure se di altri materiali rivestiti effetto
legno naturale o verniciati con tinte nelle gamme dei marroni, e grigi scuri. Da escludere sono i
bianchi e i colori troppo luminosi.
5. Per le parti in ferro quali ringhiere ed inferriate sono ammesse verniciature ferromicacee nelle
tonalità del grigio scuro, antracite, verde scuro, marrone scuro e ruggine.
6. Le zoccolature e le decorazioni, quali bugne in malta o in conglomerati cementizi, se colorate,
dovranno riprendere le tonalità delle parti in pietra.
7. I sistemi di oscuramento dovranno armonizzarsi con le scelte cromatiche effettuate per l’edificio.
Sono ammessi le tinte legno, verde e grigio.
art. 6. Elementi cromatici ammessi
1. Per la scelta delle tinteggiature nelle opere che prevedono la realizzazione o la sostituzione della
finitura esterna di fabbricati, pareti ed infissi, in considerazione dei criteri di contestualizzazione come
definiti al precedente art. 4, nei seguenti edifici suddivisi per gruppi di appartenenza, sono
ammissibili i seguenti cromatismi:
a) edifici sottoposti a tutela ai sensi delD.Lgs 42/2004: la scelta delle tinte dovrà essere autorizzata
dalla Soprintendenza competente;
COMUNE DI TRAVO – PC ‐ 5
RUE
b) edifici presenti nel tessuto dei centri storici e tutelati ai sensi del Titolo III Capo 1 del RUE classi
2a, 2b, 2c e 2d - ammesse tinte congrue con il contesto edificato circostante, tendenti all’integrazione
del fabbricato oggetto d’intervento.
Ammesse gamme cromatiche A,B,C,D,E,F della “cartella colori” allegata al presente documento con
esclusione dei seguenti colori:.
6
NCS S 2010-Y30R
ACC E8.15.64
NCS S 2020-Y20R
ACC F0.21.69
NCS S1515-Y20R
ACC F3.18.70
NCS S4040-Y80R
ACC C5.40.33
NCS S 3030-Y30R
ACC E0.26.55
c) edifici presenti nel tessuto dei centri storici e tutelati ai sensi del Titolo III Capo 1 del RUE classi 3a
e 3b - tinte tendenti alla mitigazione della sagoma del fabbricato, tramite tonalità diverse dalle
adiacenti e con livelli di saturazione e luminosità molto attenuate. Si deve tendere ad un numero
limitato di tonalità diverse, per le varie parti del fabbricato. Ammesse gamme cromatiche come al
precedente punto b).
d) edifici in ambito urbano consolidato (non tutelati ai sensi Titolo III Capo 1) – tinte riferite agli
elementi di contestualizzazione di cui al precedente articolo 4, evitando livelli di saturazione e
luminosità accentuati.
Sono ammesse tutte le gamme cromatiche della “cartella colori” allegata al presente documento.
e) edifici ad uso produttivo, artigianale e agricolo di grandi dimensioni ubicati negli ambiti produttivi e
nel territorio rurale - tinte riferite agli elementi di contestualizzazione di cui al precedente articolo 4,
tendenti alla mitigazione delle sagome impattanti, con l’uso di tonalità uniformi e livelli di saturazione
e luminosità molto attenuati. Per i volumi tecnici e le sagome rilevanti, si deve tendere alla
mimetizzazione anche con l’applicazione di tonalità di grigio con saturazione e luminosità attenuate
come definito da tavole colore allegate al presente documento.
Consigliata gamma colori G:
Non ammesso colore:
NCS S 2010-Y30R
ACC E8.15.64
NCS S 2020-Y20R
ACC F0.21.69
NCS S1515-Y20R
ACC F3.18.70
NCS S 0603-Y40R
ACC F1.07.83
f) edifici in territorio rurale (non tutelati ai sensi Titolo III Capo 1) - tinte riferite agli elementi naturali
circostanti e ai materiali naturali da cui si traevano i colori da applicare ai fabbricati, tendenti alla
mitigazione degli impatti per i volumi di nuovo inserimento e all’integrazione paesaggistica dei
fabbricati esistenti.
Sono ammesse tutte le gamme cromatiche della “cartella colori” allegata al presente documento.
Non ammesso colore:
NCS S 0603-Y40R
ACC F1.07.83
art. 7. Riferimenti cromatici per ambiti di appartenenza degli edifici
E’ parte integrante del presente allegato linee guida per il corretto utilizzo del colore negli interventi
edilizi del RUE, una raccolta di proposte cromatiche suddivise gamme cromatiche.
COMUNE DI TRAVO – PC ‐ RUE ‐ Allegato C Tali proposte costituiscono un riferimento per le scelte cromatiche, ma sono comunque elementi
subordinati rispetto alle necessarie valutazioni definite ai precedenti articoli, di cui la cartella allegata
ne rappresenta una esemplificazione.
In considerazione della diffusione e dell’uso riconosciuto dalla maggior parte dei piani colore italiani e
studi di settore, le tavole esprimono i colori in base a campioni di colore ognuno corredato da due
sistemi di codifica: il sistema NCS1 ed il sistema ACC2.
GAMMA CROMATICA
A
B
C
D
E
1
NCS
ACC
S 3010-Y50R
E4.11.60
S 3005-Y50R
E6.05.65
S 1005-Y40R
F6.08.77
S 0603-Y40R
F1.07.83
S 2040-Y20R
E9.34.67
S 1020-Y20R
F0.21.78
S 1010-Y20R
F5.16.78
S 3030-Y30R
E0.26.55
S 2030-Y40R
E0.25.61
S 1020-Y30R
E5.21.73
S 3020-Y30R
E4.21.58
S 1510-Y40R
E8.16.75
S 1015-Y30R
E8.14.79
S 2020-Y60R
D6.15.66
S 1515-Y50R
E0.15.65
S 1010-Y60R
E0.08.77
NOTE
7
Colore non ammesso in
Territorio Rurale
Colore non ammesso in Centro
Storico
®©
NCS - Natural Colour System è un sistema logico di ordinamento dei colori che si basa sul modo in cui questi vengono
percepiti. Per mezzo del Sistema cromatico NCS, ogni possibile colore di superficie può essere descritto ed identificato con
uno speciale codice (Notazione NCS).
Il Sistema NCS, ideato e sviluppato da NCS Colour AB di Stoccolma (Svezia), si basa su più di 70 anni di ricerca sul colore ed
è oggi il Sistema cromatico più diffuso ed utilizzato a fini pratici a livello mondiale da aziende produttrici di materiali, architetti e
designer. Attraverso il Sistema NCS è facile analizzare, scegliere, comunicare e controllare i colori.
La versatilità del sistema NCS è dovuta anche al fatto che il suo utilizzo esula dal materiale dove andranno poi applicati i colori
che vengono individuati.
2
ACC - Akzo Coatings Color Codification è un metodo di codifica dei colori che elimina ogni fraintendimento, creato da un
gruppo di esperti del colore e tecnici di produzione e di laboratorio Sikkens. Basato su un procedimento preciso ed obiettivo di
misurazione dei colori, collegato a un programma di calcolo su computer, il sistema ACC garantisce che il risultato sia
accettabile anche visivamente.
Il Sistema ACC è oggi riconosciuto a livello internazionale come uno dei sistemi più ricchi e precisi. Definendo e codificando
scientificamente e in sequenza logica ogni possibile tonalità, definisce i diversi colori attraverso tre parametri chiave: tonalità,
saturazione e luminosità. Il suo funzionamento è espresso attraverso un modello cilindrico tridimensionale. In questo modello,
tutte le sfumature di colore sono esattamente definite e sistematicamente codificate.
COMUNE DI TRAVO – PC ‐ RUE
S 4040-Y80R
F
G
C5.40.33
Colore non ammesso in Centro
Storico
Ammesso nel territorio rurale solo
per porzioni di edificio
S 3030-Y50R
D3.27.51
S 2020-Y50R
D6.18.66
S 2010-Y30R
E8.15.65
ColorI non ammessi in Centro
Storico.
S 2020-Y20R
F0.21.69
S 1515-Y20R
F3.18.70
Colori consigliati per fabbricati
rurali, produttivi e artigianali di
grandi dimensioni.
8
COMUNE DI TRAVO – PC ‐ PROVINCIA DI PIACENZA
rue
regolamento urbanistico edilizio
COMUNE DI TRAVO
progettista
dott.arch. Filippo Albonetti
analisi geologiche
prof. Pier Luigi Vercesi
committente
Amministrazione Comunale Travo
sindaco
Lodovico Albasi
responsabile settore urbanistica
geom. Stefano Aramini
aprile 2014
LINEE GUIDA PER IL CORRETTO UTILIZZO DEL
COLORE NEGLI INTERVENTI EDILIZI
cartella colori
COMUNE DI TRAVO
ALL.
C
Adozione: delibera di consiglio comunale N° 13 del 30/04/2013
Approvazione: delibera di consiglio comunale N° 15 del 07/04/2014
CARTELLA COLORI
GAMMA A
GAMMA B
GAMMA C
S 3010-Y50R
E4.11.60
S 2040-Y20R
E9.34.67
S 3030-Y30R
E0.26.55
S 3005-Y50R
E6.05.65
S 1020-Y20R
F0.21.78
S 1005-Y40R
F6.08.77
S 1010-Y20R
F5.16.78
S 0603-Y40R
F1.07.83
*
GAMMA D
GAMMA E
GAMMA F
S 3020-Y30R
E4.21.58
S 2020-Y60R
D6.15.66
S 4040-Y80R
C5.40.33 S 2030-Y40R
E0.25.61
S 1510-Y40R
E8.16.75
S 1515-Y50R
E0.15.65
S 1020-Y30R
E5.21.73
S 1015-Y30R
E8.14.79
S 1010-Y60R
E0.08.77
**
GAMMA G
**
**
S 2010-Y30R
E8.15.65 @
S 3030-Y50R
D3.27.51
S 2020-Y20R
F0.21.69 @
S 2020-Y50R
D6.18.66
S 1515-Y20R
F3.18.70 @
#
**
**
Le linee guida per il corretto utilizzo del colore negli
La scelta cromatica che trae origine dalla catalogazione dei
interventi edilizi sono da intendersi come traccia ed
colori rilevabili, selezionati per prevalenza, non ripropone
indirizzo per la definizione dell’immagine degli insediamenti
meccanicamente ed esclusivamente il loro reimpiego per
S 1010-Y20R
codifica NCS
volta alla valorizzazione dell’identità culturale e della
gli interventi di restauro, rinnovo e ritinteggiatura.
F5.16.78
codifica ACC
qualità ambientale del territorio urbano e rurale.
Questa indagine non vuole essere un incoraggiamento
Sulla base dell’individuazione delle colorazioni esistenti è
alla semplificazione ma all’utilizzo di poche tinte rilevabili
*
colore non ammesso in Territorio Rurale
stata definita una cartella colori, suddivisa per ambiti di
e presenti sulle facciate degli edifici analizzati. Esistono
**
colore non ammesso in Centro Storico
intervento, per orientare la scelta delle colorazioni negli
certamente altre tinte di base non ritrovate e non più
interventi edilizi. L’abaco dei colori tradizionali, ripropone
presenti, che è metodologicamente giusto ritenere già
#
colore ammesso nel territorio rurale solo per porzioni di edificio
quelli più consueti per presenza o annotati per traccia
impiegate o impiegabili e che per tanto sono state proposte
di preesistenza; i toni individuati sono pochi e sono
nella cartella colori.
@
colore consigliato per fabbricati rurali, produttivi e artigianali di grandi dimensioni
il colore della calce, l’ocra, il giallo e il marronerossastro.
LEGENDA:
N.B. la mazzetta colori è disponibile per la
consultazione presso l’Ufficio Tecnico Comunale