Zeitgeber Ensemble - Putignano nel Mondo

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zeitgeberensemble
RESALIO
L’ensemble
Il nome del gruppo è stato una felice intuizione di Simone Prando, bassista e psicologo. In cronobiologia con
il termine “Zeitgeber” si definiscono quegli agenti ambientali che determinano le caratteristiche temporali
del comportamento degli organismi. Personalmente credo che la musica sia uno dei più potenti Zeitgeber,
capace di alterare la nostra percezione del tempo fisico e di influenzare il nostro ciclo circadiano. In quanto
esseri umani, siamo creature linguistiche e musicali (Oliver Sacks) e non siamo in grado di resistere al
potere emozionale della musica. Le onde sonore pervadono il nostro corpo e diventano musica. La nostra
anima può essere più o meno affine ad una determinata musica, ma non ne può rimanere insensibile. Se è
vero che noi siamo una specie musicale, dunque il fenomeno musicale non può essere separato da noi: è la
materializzazione fisica della nostra anima (Daniel Barenboim).
L’avventura dello Zeitgeber Ensemble è cominciata nel 2005, durante i corsi di jazz presso l’”Arcademia” di
Omegna. Il nucleo originario era costituito da Davide Merlino (vibrafono e percussioni), Andrea
Campagnolo (chitarre), Simone Prando (basso), Chet Falzerano (batteria) e Giacomo Eramo ai sassofoni.
Dopo qualche tempo Riccardo Chiaberta ha sostituito Chet alla batteria. Per le musiche del presente
progetto, l’organico è stato ulteriormente ampliato, cercando di coniugare colori strumentali e personalità
musicali. L’ensemble si avvale attualmente della partecipazione di musicisti del calibro di Marco Decimo
(violoncello), Alberto Mandarini (tromba and flicorno), Cinzia Eramo (voce), Michele Gori (flauti), Gaetano
Partipilo (sassofoni) e Achille Succi (clarinetti e sax alto), che certamente non necessitano di presentazione
per un pubblico di jazzofili.
I musicisti
Giacomo Eramo (composizione, arrangiamento, sax alto e soprano) ha una formazione essenzialmente da
autodidatta. Il suo percorso artistico ha attraversato generi e formazioni musicali differenti, arricchito
dall’incontro con C. Ceschini, S. Lacy, J. Bergonzi, F. Colombo, B. Tommaso, P. Damiani e S. Sciarrino. Nel ‘99
vince il Premio internazionale “Astor Piazzolla” (Castelfidardo, AN) con il sestetto “Almadançante”, come
arrangiatore e sassofonista e si classifica secondo ex - equo (I premio non assegnato) nella categoria
“Arrangers” del concorso musicale internazionale “European Jazz Contest 2011” (Roma). I progetti musicali
nei quali è impegnato esprimono la sua visione totale della musica, dove la completa improvvisazione
(Codex art) coesiste con strutture predeterminate (Zeitgeber Ensemble). Dove l’interazione con le altre arti
è spontanea (Codex art, Le dimore dello spirito assente).
Cinzia Eramo (voce) Cantante, compositrice, didatta. Debutta sulla scena jazzistica nel 2001 al fianco del M°
Giorgio Gaslini. Dopo aver approfondito e assimilato la lezione delle grandi voci del cosiddetto mainstream
jazz, ha scelto la strada di una vocalità sempre più aperta ai “rischi” dell'improvvisazione totale, della
contaminazione, pur senza mai recidere il legame con la strada maestra. Il suo percorso di ricerca,
sostenuto da studi filosofici e suggestionato dalla curiosità per l'arte, si traduce concettualmente nel
progetto artistico e didattico “ACTION SINGING!”.
Dario Trapani (chitarre) chitarrista e compositore, studia con R. Ciammarughi, F. Spadea e B. Ferra. Da
sempre interessato alla scrittura e alla produzione digitale, impara da autodidatta i rudimenti della
composizione e dell'arrangiamento popoular sui sequencer fino a vincere nel 2007 il concorso “CreaMusica
Project” presso il CPM di Milano. Una volta scoperto il jazz, fonda Bop Chop insieme a M. Guaglio e R.
Chiaberta, trio con cui vince il premio di Miglior jazz band italiana under 30 al Fara Music Festival 2010 di
Fara Sabina (RI). Nel 2010 viene selezionato all'interno del Kilikà Ensemble di R. Ciammarughi, nel quale i
musicisti interagiscono con il software Kilikà, che converte i movimenti in suono e luci. Fa parte del
Colletivo T. Monk. Collabora inoltre con P. Pasqualin, G. Bombardieri, N. Ricci, S. Mora e F. Facchi.
Simone Prando (contrabbasso) si diploma in contrabbasso classico all'I.S.S.M. Vittadini a Pavia e segue vari
seminari e masterclass in Italia e all’estero. Nel 2012 vince una borsa di studio per la prestigiosa classe di
contrabbasso dell'Università Nazionale della Musica a Bucarest. Collabora con varie orchestre nazionali e
internazionali ed è primo contrabbasso dell'Orchestra Filarmonica della Franciacorta. Nel 2011 vince il
primo premio “Giulotto” (Pavia) nella categoria Archi. In ambito jazzistico invece ha collaborato tra gli altri
con: G. Bombardieri, A. Succi, M. Decimo, A. Mandarini, G. Zambelli, M. Tiraboschi, B. Quinn, P. Pellegatti,
S. Mateen e A. Campagnolo. È cofondatore del gruppo MU, con il quale ha all’attivo tre dischi e un discreto
successo di critica.
Riccardo Chiaberta (batteria, percussioni) Laureato in musica jazz presso il Conservatorio di Como.
Attualmente frequenta il Biennio Jazz presso il Conservatorio di Milano. Studia pianoforte con il R.
Ciammarughi e batteria con P. Pasqualin, F. Sferra e S. Bagnoli. Vince con i MU il “Percfest 2010” e con i Bop
Chop il concorso di “Fara Music 2010”. Fa parte del Colletivo T. Monk. Collabora con A. Succi, R.
Ciammarughi, E. Soana, A. Mandarini, G. Bombardieri, S. Maltana, M. Guaglio, S. Prando, M. Perello, D.
Trapani, D. Merlino, L. Gusella, A. Campagnolo, R. Olzer, M. Perello e altri.
La musica
Il progetto musicale prevede un repertorio sostanzialmente originale, integrato da alcuni arrangiamenti di
musiche di altri autori, ritenute poeticamente affini.
I contenuti musicali sono frutto di un lavoro di composizione e arrangiamento svolto da Giacomo Eramo.
Il brano Resalio dà il titolo all’album ed è dedicato al grande compositore Olivier Messiaen. Si tratta di una
composizione per sax soprano solo, che utilizza elementi tipici della sua musica: una scala simmetrica e un
ritmo ametrico. La sua musicalità ha sempre costituito per me un punto di riferimento estetico. È invece
dedicato a Frank Zappa il sax solo Be Serious, Laugh! Il tema seriale viene sviluppato nell’improvvisazione
partendo da cellule motiviche dello stesso, attraverso l’uso di suoni non convenzionali.
Locrian Fucsia, sebbene sia stato composto secondo gli stessi criteri dei precedenti, è nato per gioco tra
una seduta di registrazione e l’altra. È dedicato alla band MU (Merlino-Trapani-Prando-Chiaberta), che
costituisce il cuore pulsante dell’ensemble. L’inaspettata citazione nella coda del tema dell’Adorazione della
Terra dalla Sagra della Primavera di Igor Stravinskij, impreziosisce ulteriormente un’intensa
interpretazione.
Il pezzo intitolato Promenade fu composto nel 1996 per la scena di una pièce teatrale, che rimase
incompiuta. Questa strana marcetta, in qualche modo espressionista, tratteggia lo stato d’animo
dell’ipotetico protagonista. L’arrangiamento si articola fra sonorità occidentali e orientali, che aggiungono
ulteriori sfumature alla musica. La composizione termina con una fuga, che ne riprende il tema in 3/4,
suonata dal clarinetto e dalla chitarra.
Duke’s Ghost è ispirata al pezzo “It don’t mean a thing (if it ain’t got that swing)” di Duke Ellington. È una
composizione modale imperniata su una linea di basso in 5/4 che attraversa tutto il brano. Il vocalizzo, che
spesso raddoppia le linee melodiche del sax, crea un’atmosfera evocativa nel tema e nelle improvvisazioni
collettive.
Mentre scrivevo Andrew’s Hill, la melodia mi ha fatto pensare al grande pianista e compositore. Il suo stile
unico ha contribuito a forgiare il suono della Blue Note Records. Gli echi della sua musica si diffondono dalla
sua collina, nel mezzo di una pianura sonora, spesso troppo uguale.
Due nuovi brani fanno parte del repertorio dell’ensemble: Eramonk e D.N.A. Il titolo del primo fa chiaro
riferimento al sapore monkiano della composizione. In esso si articolano diversi materiali musicali su un
tempo rock, che si ricombinano in maniera cangiante nella forma complessiva. In particolare, si richiamano
elementi motivici del tema di Epistrophy, sviluppati in modo originale. L’acronimo D.N.A. sta per
distributing notes around e si riferisce alla struttura della melodia, costruita simmetricamente intorno ad un
asse di Bb. Si tratta di un blues in 12 misure, con una materiale tematico cromatico “esploso” tra i vari
strumenti dell’ensemble.
Giacomo Eramo
ROBERTO RIPAMONTI
Roberto Ripamonti nasce a Castano Primo (MI) nel marzo del 1954. È arrivato alla pittura grazie all’attività
di tipografo iniziata da ragazzo, al rapporto con i vari artisti che un tempo frequentavano la tipografia. Il
contatto con questi lo avvicina sia all’incisione sia alla teoria dei colori applicati alla comunicazione.
Frequenta corsi di incisione, di grafica e di storia dei caratteri da stampa.. I materiali che adopera per le
creazioni appartengono al suo quotidiano mondo lavorativo, carta, scarti di inchiostri, rulli e spatole, come
a voler togliere ai materiali industriali il loro normale impiego per inserirli in un nuovo equilibrio. Ogni suo
lavoro nasce e termina nel più breve tempo possibile senza lasciare spazio ai ripensamenti.Per Ripamonti i
colori sono sensazioni legate al desiderio, al gusto e alla memoria, sono suoni che in quel preciso momento
ci riportano alla risonanza dei luoghi.
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