IL LINGUAGGIO DEL CORPO
CAPITOLO SECONDO
Motivi omeostatici
Dopo aver studiato la fenomenologia del corpo e messo in evidenza che il corpo è
contemporaneamente luogo della comunione e dell’apertura all’altro, possiamo ora
studiare il linguaggio del corpo.
I biologi ritengono che la vita organica sia incominciata in una era lontana
entro caldi e salati mari tropicali. Quivi l’ambiente circostante provvedeva alla
maggior parte delle necessarie condizioni per un organismo unicellulare.
Ma allorché gli organismi viventi si diffusero entro mari più freddi, nell’acqua
dolce e nella terra, speciali accorgimenti vennero a crearsi per conservare l’ambiente
del salato mare tropicale. Le cellule singole di un organismo complesso, quale un
essere umano, vivono di fatto entro un bagno salato più caldo di quello tropicale,
provveduto dal sangue e dal liquido linfatico.
La maggior parte degli organi speciali del corpo lavorano a mantenere le
condizioni di tale mare tropicale all’interno del nostro corpo, l’ambiente interno come
viene chiamato. Il fegato provvede lo zucchero, i polmoni forniscono l’ossigeno, i
reni eliminano i prodotti di rifiuto, e così via. Tuttavia l’organismo vive pure in un
ambiente esterno, nel quale le condizioni cambiano continuamente, le provviste di
cibo si esauriscono, l’acqua è mancante, o la temperatura oscilla. Malgrado tali
mutamenti esterni l’organismo deve mantenere una stabilità interna. Walter Cannon
chiamava questo stato interno relativamente costante omeostasi.1
Qualora le condizioni interne mutino oltre determinati limiti dicesi che esiste
uno stato di squilibrio omeostatico, ed un certo numero di meccanismi omeostatici
vengono posti in movimento per rimediare la situazione.
Molti tra i meccanismi omeostatici comprendono mutamenti interni e sono di
importanza primaria per il fisiologo piuttosto che per lo psicologo.
Base fisiologica del comportamento sessuale
Il comportamento sessuale, sia nel maschio che nella femmina, dipende da una
combinazione di fattori interni ed esterni. I fattori interni sono ormoni e meccanismi
cerebrali, mentre quelli esterni sono stimoli ambientali, appresi e non appresi.
In passato si ritenne che il comportamento sessuale dipendesse quasi soltanto
dagli ormoni sessuali, ma le ricerche recenti hanno indicato l’importanza degli altri
fattori.
1
W. B. CANNON, La saggezza del corpo, Bompianti, Milano, 1956, tr. ital. Il volume tratta in modo approfondito
l’argomento dell’omeostasi.
1
I testicoli del maschio, oltre a produrre lo sperma necessario alla riproduzione,
secernono ormoni maschili (androgeni)2 e una piccola quantità di ormoni femminili
(estrogeni). Prima della pubertà la produzione di entrambi è molto bassa, ma quando
il maschio raggiunge la pubertà la produzione di androgeni aumenta ad un tratto in
grande misura. L’aumento degli androgeni non solo stimola lo sviluppo delle
caratteristiche sessuali secondarie, ma è anche correlato con un netto aumento
dell’interesse e dell’attività sessuale. Il declino sessuale nella tarda età è
probabilmente dovuto a una diminuzione della produzione ormonale.
Il comportamento sessuale femminile è pure influenzato da ormoni, sebbene il
rapporto sia un poco più complesso. L’attività sessuale femminile, così come lo
sviluppo di caratteristiche sessuali secondarie, viene aumentato alla pubertà degli
ormoni femminili, prodotti dalle ovaie insieme con una piccola quantità di ormoni
maschili. Ma, la pubertà segna nella femmina anche l’inizio dei cicli dell’estro, o
della fertilità, che nell’essere umano dura circa quattro settimane, è controllato da una
complessa interazione fra gli ormoni delle ovaie e dell’ipofisi.
In breve, durante le prime due settimane del ciclo un’ovaia prepara un ovulo
per la fecondazione e tutte e due le ovaie secernono l’ormone femminile, l’estrogeno.
L’estrogeno prepara l’utero per l’impianto dell’ovulo e sembra pure avere una
tendenza a risvegliare l’interesse sessuale. Osservazioni psicoanalitiche mostrano che
talune donne tendono ad avere sogni erotici durante questa fase del ciclo.3
Dopo circa due settimane si verifica l’ovulazione: l’ovulo maturo inizia il suo
viaggio verso l’utero. Nello stesso tempo, le ovaie cominciano a secernere
progesterone, l’ormone materno, che ulteriormente prepara l’utero per l’impianto e
indirettamente prepara le ghiandole mammarie per l’allattamento. Durante la
seconda metà del ciclo della fecondità, quando il progesterone è predominante, le
donne hanno sogni con più soggetti materni.
V’è un ritmo del desiderio sessuale nella maggior parte delle donne, ma gli
studi condotti in questa linea affermano che la maggior parte di esse percepiscono
fortemente il desiderio prima o subito dopo la mestruazione.
La stimolazione tattile dei ricettori sensoriali è una parte importante
dell’eccitamento e della detenzione sessuale. In qualche misura, tutti i ricettori tattili
del corpo possono contribuire all’eccitamento sessuale. Non di meno, la
concentrazione principale di recettori sensoriali interessanti l’eccitamento sessuale è
nei genitali, specificatamente nel glande del pene all’apice dell’organo maschile e nel
clitoride nella femmina.
Il comportamento sessuale umano subisce anche l’influsso esterno: stimoli
interiorizzati, simbolici, quali pensieri, fantasie e sogni. Questi sono influenzati da
stimoli ambientali e molto probabilmente hanno origine in passati apprendimenti. Le
2
Androgeni=Ormoni sessuali maschili, formati in massima parte nei testicoli (Sessuali ormoni delle ghiandole), in
minor misura, senza che se ne conosca ancora bene l’importanza biologica, nella corteccia surrenale (Corticoide). (Cf
Dizionario di Psicologia, op cit., p 64).
3
Una trattazione scientifica sugli aspetti sessuali umani si trova, per esempio nel libro di W. H. MASTERs e V. E.
JOHNSON, Human sexual response, Churcill, London, 1966.
2
fantasie stimolate da libri, films possono contribuire alle preoccupazioni in materia
sessuale.
Sessualità e piacere
Senza il piacere non vi può essere vera sessualità umana, perché la sessualità mette in
opera il piacere come suo elemento determinante e si compie suo tramite.
Il piacere è un dato fisiologico, proprio di un processo neurocelebrale che si
opera con la particolare struttura del cervello poetico ed emozionale dell’essere
umano e si ha ogni qualvolta il soggetto tende a realizzare una meta che in qualche
modo, direttamente o indirettamente, sia percepita, riconosciuta e perseguita,
emozionalmente e valorialmente, come una forma di realizzazione personale.
La sessualità umana non è da considerare la componente di una funzione
biologica, come è stata erroneamente ritenuta fin ora, appartenente alla sfera
generativa, ma è ciò che caratterizza e connota l’essere umano in quanto ogni
soggetto è tale perché è totalmente strutturato in senso sessuato, è maschio o
femmina.
La sessualità appartiene all’essere, non all’avere. Significa riconoscere che
ogni soggetto umano non si trova che non sia contraddistinto sessualmente.
La connotazione sessuale di ogni soggetto riguarda non già la natura umana
che è una ed identica in ciascuno, ma la caratterizzazione in due distintive modalità
del loro essere, quello della mascolinità e quello della femminilità che costituiscono i
due poli sessuati fondanti l’umano.
La relazione sessuale, che fa, dunque la sessualità, è essenzialmente un agire
corporeo, un movimento dialogico destinato a portare l’uno verso l’altro uno scambio
di gesti corporei mirati nel reciproco rapportarsi in intimità al fine di sperimentare
sensibilmente, attraverso il piacere, di divenire una cosa sola.
L’atto di relazione, cioè il dar luogo al rapporto intersoggettivo, è certamente il
dato più importante e determinante per la sessualità.
Agire corporeo sessuale, quale elemento di innesco sensoriale di stimoli e di
scarica, con vari gradi di intensità, di eventi emozionali carichi di senso di piacere,
favoriti e potenziati di alcune aree celebrali deputate all’induzione di specifiche
esperienze di intenso e quasi ineffabile piacere, perché il cervello umano è strutturato
appositivamente per trasformare in risposta edeniche ogni esperienza di relazione e di
contatto corporeo che miri al compimento dell’essere, della realtà sessuata.
Comportamento sessuale
Una volta si faceva il parallelo fra motivi omeostatici e sessuali in quanto la
motivazione sessuale si ricostituisce come funzione del tempo dopo ogni esperienza
sessuale. Si riteneva che questo periodo di tempo rappresentasse un periodo di
privazione analogo alla privazione del cibo. Si pensava che le secrezioni delle
ghiandole sessuali si accumulassero col tempo producendo una tensione fisica simile
alla tensione dei motivi eliminatori.Tuttavia, ciò fu invalidato colla dimostrazione di
3
un motivo sessuale persistente dopo che le ghiandole sessuali di maschi erano state
rimosse per castrazione. E’possibile che i livelli di ormoni sessuali decrescano dopo
il rapporto sessuale e risalgano di nuovo col tempo, ma nessuno è ancora stato capace
di dimostrare questo fatto ed esso sembra improbabile.
Per alcuni psicologi, la privazione sessuale ha come risultato un’accresciuta
attività in tal campo. Altri psicologi guardano ai risultati come se indicassero una
ripresa di affaticamento sessuale.
Frank Beach distingue due meccanismi interamente differenti di eccitamento e
sazietà sessuale. Chiama il primo eccitamento sessuale generale, che sarebbe
largamente controllato da stimoli ambientali e psicologici di cui abbiamo già trattato.
Il secondo è un eccitamento genitale specifico.
Maturazione sessuale
Molte prove affermano che la reattività erotica è presente in qualche grado dalla
nascita e passa attraverso un graduale sviluppo. Si è osservato che i bambini
posseggono una reattività genitale già nel primo anno di vita, e possono dedicarsi a
qualche sorta di masturbazione.
Man mano che i bambini si sviluppano, il loro interesse per gli argomenti sessuali e la
loro attività sessuale crescono.
I mutamenti fisiologici della pubertà introducono un periodo di aumentato
interesse sessuale. Secondo lo studio di Kinsey, la massa della popolazione
adolescente nella nostra società si dà alla masturbazione e alle carezze erotiche.
Per il maschio, l’adolescenza è il momento in cui i desideri sessuali
raggiungono il massimo: v’è un graduale declino nella motivazione sessuale dalla
media adolescenza alla vecchiaia. Le donne non mostrano un così netto aumento, né
compiono il loro declino alla stessa maniera. Non v’è un netto declino nella
motivazione sessuale femminile nemmeno all’epoca della menopausa, allorché le
capacità riproduttive sono esaurite.
Motivi emozionali
Le emozioni sono potenti reazioni che hanno effetti motivanti sul comportamento. Le
emozioni sono risposte fisiologiche e psicologiche che influenzano percezione,
apprendimento, esecuzione. L’argomento dell’emozione è molto complicato dalla
mancanza di accordo su una definizione basilare della natura del concetto. Alcuni
sostengono che l’emozione sia un processo interamente differente dalla motivazione,
altri che le emozioni siano semplicemente una classe di motivi. Altri ancora
definiscono la emozione soggettivamente, nei termini dei sentimenti provati
dall’individuo, altri vedono le emozioni come mutamenti corporei. La maggior parte
degli autori ha messo in evidenza la reazione come maggiore componente
nell’emozione, ma altri si occupano piuttosto della percezione della situazione
stimolo e degli effetti dell’emozione sul comportamento ordinario.
4
Nel pensiero filosofico fino al diciannovesimo secolo il problema del rapporto
fra le emozioni avvertite consciamente e i mutamenti corporei era relativamente
semplice: noi sentiamo consciamente un’emozione e i mutamenti corporei derivano
da ciò.
Il primo che mise seriamente in dubbio la posizione classica fu William James,
il famoso psicologo di Harvard. Nel 1884 egli scriveva che l’esperienza conscia
faceva seguito alle reazioni corporee, le quali erano reazioni più o meno automatiche
agli stimoli dell’ambiente. La parte più importante della reazione corporea è nei
visceri: cuore, stomaco, vasi sanguigni e così via.
La collera, per esempio, è un’altra emozione che può venir destata da certe
situazioni su base innata. Sentimenti di tale natura si accompagnano molto spesso
con atteggiamenti aggressivi: scene di rabbia, assalti fisici e verbali.
La lista di sentimenti e reazioni che comprendiamo nel termine di emozione è
quasi infinita. Alcune che vengono subito alla mente sono: paura, collera, rabbia,
orrore, terrore, angoscia, ansia, gelosia, vergogna, imbarazzo, disgusto, afflizione,
noia e tristezza. Queste tendono ad essere emozioni negative, ma si possono
aggiungere quelle positive: amore, gioia, divertimento, esaltazione, estasi, piacere e
felicità. E’ chiaro che l’elenco potrebbe continuare all’infinito; ciò dipende solo dalla
capacità individuale di introspezione e dalla ricchezza di vocabolario.
E’ chiaro per chiunque abbia provato un’emozione che i cambiamenti più
significativi sono quelli interni. L’accellerato battito cardiaco e la sensazione di vuoto
alla bocca dello stomaco sono essi semplici segni di interna disorganizzazione.
Le emozioni di collera e paura rappresentano le alternative di lotta o fuga.
Uno stress acuto determina una reazione di emergenza che prepara il corpo alla lotta
o alla fuga; uno stress cronico produce uno stadio di resistenza che può portare alla
malattia psicosomatica. Benchè alcuni sostengano che i cambiamenti interni sono gli
stessi in tutte le emozioni, almeno per alcune emozioni come, paura ed ira, sono
prove di cambiamenti differenziali.
L’emotività è pure legata all’incostanza dell’umore, al bisogno di una
alternatività nell’affetto. E’ il terreno prediletto della volubilità.
Frustrazioni-aggressività
Ogni frustrazione produce una tendenza aggressiva ed ogni aggressione può essere
ricondotta ad una frustrazione.4
4
Frustrazione=Il concetto di frustrazione, introdotto per primo da S. Freud, è impiegato in tre accezioni diverse.
La situazione frustrante. Esatte definizioni sono state formulate da Maier, per il quale i caratteri essenziali sono: una
situazione insolubile, l’impossibilità di uscire da questa situazione, ed una forte motivazione all’azione. Secondo
Amsel, una situazione frustrante è caratterizzata dal fatto che, alternativamente, le azioni dell’organismo sono premiate
e non, oppure che ad una fase di rinforzo segue un’altra fase senza rinforzo. Definizioni più ampie sono offerte da R.
Lawson, Brown Farber. Per essi i caratteri di una situazione frustrante sono l’erezione di barriere fisiche parziali o
totali, la mancanza o la riduzione del premio, un ritardo temporale tra il principio e il compimento di una sequenza di
reazioni, un fallimento dopo un successo anticipato col pensiero e il ricevimento di una punizione.
(Cf Dizionario di Psicologia, Edizioni Paoline 1975, pp. 449-451).
5
Il legame tra frustrazione e l’aggressione è intuitivamente obbligato; ciò che è
necessario per recuperare la validità dell’ipotesi è una valutazione indipendente della
frustrazione e dell’aggressione.
Un individuo può essere frustrato, sentirsi adirato, avere una tendenza
aggressiva, ma non mostrare aggressività per inibizione. Ciò può essere dovuto al
timore di disapprovazione sociale.
L’aggressività inibita non scompare semplicemente ma cerca uno sfogo; essa si
può esprimere indirettamente nella maldicenza o nel cattivo umore. Se un individuo è
frustrato e tutti gli sfoghi possibili sono in realtà bloccati, l’aggressività può rivolgersi
verso di sé in forma di odio di sé, autocritica.
ATTIVITA’ SESSUALE
Reazioni sessuali
L’attività sessuale di un individuo può abbracciare una notevole varietà di esperienze,
parte delle quali può culminare nel fenomeno conosciuto come orgasmo o parossismo
sessuale. Esistono fonti principali di parossismo sessuale, e cioè: l’autostimolazione
(masturbazione), i sogni notturni che culminano nell’orgasmo, il palpeggiamento
eterosessuale5 spinto fino all’orgasmo (senza rapporto sessuale vero e proprio), il
rapporto eterosessuale vero e proprio, il rapporto omosessuale ed il contatto con gli
animali.
L’eccitazione sessuale è un fenomeno materiale che comprende una serie
estesa di modificazioni fisiche, fisiologiche e psicologiche. Nell’uomo, lo stimolo
tattile è la fonte principale meccanica di eccitamento sessuale,
Lo stimolo erotico, qualunque ne sia la fonte, provoca una serie di
modificazioni fisiologiche che, allo stato attuale delle nostre conoscenze, implicano
secrezione di adrenalina, reazioni tipicamente autonome, aumento della frequenza del
polso, della pressione sanguigna, della circolazione periferica e di conseguenza un
aumento della temperatura della superficie del corpo; un flusso di sangue negli organi
distendibili, come gli occhi, le labbra, i lobi delle orecchie, i capezzoli del seno, il
pene del maschio, il clitoride,6 le grandi e piccole labbra, le pareti della vagina nella
femmina; una diminuzione parziale, ma spesso considerevole, delle capacità
sensoriali (vista, udito, tatto, odorato), un aumento della cosiddetta tensione nervosa,
una certa rigidità di tutto o di parte del corpo al momento della tensione massima, e
Eterosessuale= Rapporti sessuali con individui dell’altro sesso. 2) Un individuo per il quale l’altro sesso è
sessualmente attraente. In entrambi i casi il comportamento sessuale esterno può essere esplicito o no. Il contrario è
omosessuale. (Cf Dizionario di psicologia, op. cit., p. 397).
Petting. Termine inglese con significato di coccolare, carezzare. Indica giochi erotici o atti sessuali più p meno completi
fra due persone di diverso sesso, come preliminari di rapporti sessuali o con intenzione di evitare il rapporto completo.
Consiste in carezze, baci su varie parti del corpo specialmente su alcune zone erogene, e quando è spinto nei contatti,
rappresenta un’intimità di comportamento poco differenziabile dal coito completo. In generale viene praticato allo
scopo di procurarsi il piacere erotico evitando alcune conseguenze fisiche dell’amplesso (Idem, p. 862).
Zone erogene= Sono quelle parti del corpo la cui opportuna manipolazione agisce in senso erotizzante.
6
Clitoride=Orgasmo
.
5
6
poi un rilasciamento improvviso, che provoca spasmi localizzati, o più estesi, o
generalizzati. Il momento del rilasciamento improvviso, è quello che i biologhi
riconoscono come orgasmo.
La persona che si trova in stato di eccitazione sessuale, può essere più o meno
cosciente delle modificazioni fisiologiche che avvengono. La coscienza che il
soggetto ha della sua situazione è riassunta nell’affermazione che egli è in uno stato
di eccitazione emotiva, ma le fonti materiali dell’alterazione emotiva sono raramente
riconosciute.
La conseguenza più importante dell’orgasmo sessuale è l’improvviso
rilasciamento dopo l’estrema tensione che precedette il fatto, ed il ritorno quasi
improvviso ad uno stato fisiologico normale o pressoché normale.
Nel maschio maturo l’eiaculazione delle secrezioni liquide della prostata e
delle vescicole seminali attraverso l’uretra del pene è la conseguenza normale delle
convulsioni provocate dall’orgasmo in quei particolari organi.
L’eccitazione erotica e l’orgasmo, quando si verifica tra i maschi assai giovani
e nelle femmine, comporta lo stesso susseguirsi dei fatti fisiologici che sono stati
descrittti nei maschi più anziani, che hanno la possibilità di eiaculazione.
Anomalie sessuali
Molte persone socialmente ed intellettualmente significative: educatori, medici,
ecclesiastici, uomini d’affari, donne , persone che occupano una posizione eminente
nel governo hanno comportamenti socialmente proibiti, e tra quelli essi hanno
accettato quasi tutta la serie delle cosiddette anomalie sessuali.
I soggetti clinici che hanno tali particolari insoliti nelle loro storie, spesso
presentano fenomeni psicopatologici, e quella è la ragione per cui sono entrati nelle
cliniche.Il vero problema non è l’anomalia di atti sessuali che richiede una
spiegazione, ma il vero problema consiste nel trattamento delle alterazioni della
personalità, delle turbe mentali, delle fissazioni, delle alterazioni schizofreniche che
conducono alcuni individui alla catastrofe ogni volta che essi si allontanano dalle
abitudini generali o dai costumi socialmente accettati.
Masturbazione
La masturbazione7 è la prima delle fonti di soddisfacimento sessuale avente grande
importanza a scomparire dalle nostre storie.
7
Masturbazione. Detta anche (erroneamente) onanismo. Forma di autoerotismo con stimolazioni di organi genitali per
provocare un eccitamento sessuale senza rapporti sessuali. Soddisfazione primaria, come surrogato di rapporti sessuali a
scopo di piacere o per superare una tensione. E’ considerata anche uno sfogo di impulsi istintivi, attivati nella prima
infanzia e nell’adolescenza per una situazione transitoria dei sistemi ormonale e nervoso. Fenomeno, secondo la
psicanalisi, collegato a fantasie edipiche, da considerare presociale. Continua nella pubertà, con maggiore frequenza,
secondo il rapporto Kinsey, tra 15-20 anni. Non sembra per la conoscenza delle parti erogene né per la preparazione
degli organi alla funzione erotica degli adulti. (Cf Dizionario di psicologia, op. cit. , p. 671).
Cf CCC. n°. 2352. Per masturbazione si deve intendere l’eccitazione volontaria degli organi genitali, al fine di trarne un
piacere venereo. “Sia il magistero della Chiesa- nella linea di una tradizione costante-sia il senso morale dei fedeli
hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsicamente e gravemente disordinato”.
7
La diminuzione della frequenza dipende dal fatto che la masturbazione è fino ad un
certo punto un surrogato del rapporto sessuale etero ed omosessuale, che nei gruppi
più anziani la sostituiscono, ma bisogna rilevare che nella vita di molti, compresi
individui sposati, la masturbazione resta una fonte occasionale di soddisfazione
sessuale scelta liberamente tanto per variare e per lo speciale piacere che dà. Il
termine di masturbazione può essere applicato a qualsiasi tipo di autostimolazione
che porta ad una eccitazione erotica dato che, tutte le reazioni tattili ed altre reazioni
sensoriali sono alla base dell’attività sessuale, noi possiamo a buon diritto estendere il
termine di masturbazione a tutte le situazioni in cui vi è una stimolazione tattile.
Abitualmente la parola “masturbazione” si riferisce a quella autostimolazione che è
deliberata, ed ha lo scopo di provocare l’eccitazione erotica.
Attenendosi a questa definizione i toccamenti accidentali di se stesso non sono
masturbazione perché non sono fatti deliberatamente. Con la stessa definizione, non
solo la stimolazione tattile, ma anche ogni altro tipo di stimolazione sensoriale e
psichica, se deliberata ed intensa a procurare il piacere possono essere riunite sotto
questo titolo. Lo strofinarsi ed il grattarsi il corpo, anche le parti genitali, non sono
masturbazione quando servono ad uno scopo che non sia di provocare l’eccitazione
erotica.
Gli individui insicuri che non siano mai riusciti a conseguire la totale felicità
sessuale, hanno solitamente fantasie sessuali di cui spesso si vergognano essi stessi
profondamente, ma che contengono, sia pure in forma esagerata, gli elementi della
passione erotica che mancano invece nella vera vita sessuale.
La passione scambiata con l’amore
La passione è una forza istintiva che parte da noi e tenta di invadere tutte le persone
che presentano un corpo attraente. La passione nasce di botto, di colpo. Dopo che è
soddisfatta, almeno per un certo tempo, svanisce. La passione è una brama insaziabile
di possesso fisico: è qualcosa di istintivo.
La passione non è in se stessa cattiva; anzi è buona, purchè venga incanalata,
messa cioè sotto il controllo dell’intelligenza e della volontà; e venga appagata
ordinatamente e per un giusto fine: ad esempio per esprimere e per approfondire la
comunione interiore degli sposi.
L’amore invece non nasce fulmineo, ma matura a poco a poco: è lenta la
costruzione; è un decidersi continuamente “per l’altro”. L’amore è una scelta eterna,
non passa ma rimane per sempre, anche quando passano la passione e la simpatia.
Si scambia l’amore con il dono del corpo
Il dono del corpo, fatto nel matrimonio, è una manifestazione di amore tipica
dell’affetto coniugale e, quindi, molto importante (anche se non deve assolutamente
essere l’unica, come spesso capita!).
Il dono del corpo è una manifestazione tipica dell’amore, ma non è l’amore.
8
L’amore non va confuso col dono fisico: ci sono amori che non comportano affatto il
dono del corpo; e c’è spesso il dono del corpo senza amore.
Ci sono amori altissimi, come l’amore materno, paterno, filiale…, che
escludono il dono fisico. La donna di strada fa dono del suo corpo, ma senza amore.
Il vero amore non consiste nel dono del corpo, anche se questo dono, effettuato
nel matrimonio, può essere un grande segno d’amore; e lo è quando questo dono
viene effettuato per il bene dell’altro, per dimostrare e per approfondire la reciproca
unione interiore8.
L’amore è produttivo
L’amore è vita, comunione di vita; amare una persona significa amare la sua
vita, la sua umanità singolare in tutte le sue manifestazioni attuali e future.
<L’amore è possibile solo se due persone comunicano tra loro dal profondo del
loro essere, vale a dire se ognuna delle due sente se stessa dal centro del proprio
essere. Solo in questa esperienza profonda è la realtà umana, solo là è la vita, solo là è
la base per l’amore>.9
Diventare maestri nell’arte d’amare, occorre essere convinti che l’amore è
importante per una vita equilibrata e per il raggiungimento della felicità.10
Fromm fa una distinzione fra azioni e passioni: la brama è qualcosa che si
subisce, mentre l’azione si esprime solo nella libertà. Si comprende il carattere di
attività nell’amore se lo si intende come un dare prima che un avere.11
In qualsiasi orientamento non-produttivo “dare” significa privarsi, laddove per
il carattere produttivo “dare” è ricchezza, e potere; è proprio nell’atto di dare che
l’uomo prova la sua forza, il suo potere, la sua ricchezza e pone le premesse dello
stesso avere. Nello stesso dare, quindi, l’uomo fa l’esperienza della sua forza, della
sua capacità, del suo potere. Dare genera più felicità che ricevere; poiché nel dare c’è
l’espressione della propria vitalità, ne consegue una gioia e una forza nuova.12
L’amore è donarsi
L’unione sessuale, che è un’unione primariamente interiore, tende, naturalmente, ad
“esprimersi” nell’unione corporeo-genitale.
Questa espressione fisica del più profondo legame spirituale dev’essere
rimandata al tempo del matrimonio, quando i due “si” decisionali che impegnano con
sincerità la reciproca scelta.
CCC. n° 372. Nel matrimonio, Dio li unisce in modo che, formando “usa sola carne” (Gn 2,24), possano trasmettere la
vita umana. “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra” (Gn 1,28). Trasmettendo ai loro figli la vita umana,
l’uomo e la donna come sposi e genitori, cooperano in un modo unico all’opera del Creatore.
9
E. FROMM, L’Arte d’amare, Il Saggiatore, Milano 1978 \12.
10
Cf FROMM, L’Arte d’amare, op. cit., .pp.17-18.
11
Cf FROMM; L’Arte d’amare, op cit., pp. 37-38.
CCC. n°. 372. Nel matrimonio, Dio li unisce in modo che, formando “una sola carne2 (Gn 2,24), possano trasmettere la
vita umana. “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra” (Gn 1,28). Trasmettendo ai loro figli la vita umana,
l’uomo e la donna come sposi e genitori, cooperano in un modo unico all’opera del Creatore.
12
Ibidem.
8
9
I giovani devono prepararsi a questo linguaggio dell’amore, a questa “capacità
espressiva” acquistando sempre meglio un carattere comunicativo, espansivo,
gioioso, sereno. Questo non vuol dire che i giovani devono prepararsi “a questa
capacità espressiva” con delle esperienze di tipo corporeo-genitale (esperienze che
fatte al di fuori del giusto contesto, possono perfino traumatizzare e bloccare
l’espansività sessuale).13
Per tutti coloro invece che vivono in uno stato di vita verginale, il linguaggio
dell’amore dev’essere ancora più forte. Il “si” a Dio attraverso la consacrazione deve
riversarsi in amore e donazione di tutto il loro essere ai fratelli.
Ma si vuol dire che occorre formarsi una carattere capace di espressività e di
espansività: un carattere sereno e controllato, che permetta di affrontare le persone
dell’altro sesso in maniera equilibrata, senza paure e inibizioni, e, nello stesso tempo,
senza imprudenze.
Essere per donarsi. Tutta la vita matrimoniale deve essere un donarsi per
crescere, un donarsi di più per crescere di più.
La donna consacrata è chiamata a vivere la maternità come fecondità che non
si attua semplicemente sul piano fisico, ma sul piano spirituale.
Bisogna, cioè che ella ritrovi la prospettiva di fecondità nel rapporto con
l’altro, nel rapporto educativo che è sempre un far nascere o rinascere alla vita nella
valorizzazione delle risorse ed energie positive.
Si tratta di una maternità che non è maternalismo, segno di grande vuoto
affettivo, ma servizio alla vita, sostegno, guida, sollecitudine.
La capacità di “prendersi cura” di altri esprime in maniera concreta l’attitudine
della generatività, tipica dell’uomo e della donna adulti e maturi.
13
CCC. N°. 2350. I fidanzati sono chiamati a vivere la castità nella continenza. Messi così alla prova, scopriranno il
reciproco rispetto, si alleneranno alla fedeltà e alla speranza di riceversi l’un l’altro da Dio. Riserveranno al tempo del
matrimonio le manifestazioni di tenerezza proprie dell’amore coniugale. Si aiuteranno vicendevolmente a crescere nella
castità.
10