Biologia generale Robert J. Brooker, Eric P. Widmaier, Linda E. Graham, Peter D. Stiling Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl RISPOSTE AGLI “SPUNTI DI RIFLESSIONE” Capitolo 17 Figura 17.1 pag. 373 RISPOSTA: l’allele recessivo è il risultato di una mutazione per perdita di funzione. In un individuo Ccpp, manca l’enzima codificato dal gene P. Figura 17.7 pag. 380 RISPOSTA: il gene è situato sul DNA del cloroplasto. In questa specie i cloroplasti vengono trasmessi dai genitori alla progenie attraverso le uova e non attraverso gli spermatozoi. Figura 17.10 pag. 383 RISPOSTA: no. Il fenotipo calico è dovuto all’inattivazione dell’X. Questa produce un fenotipo variegato soltanto se la femmina è eterozigote. Figura 17.14 pag. 387 RISPOSTA: la madre deve essere dd. Il genotipo della madre determina il fenotipo della progenie. Una madre dd genera progenie con avvolgimento sinistrorso. Biologia generale Robert J. Brooker, Eric P. Widmaier, Linda E. Graham, Peter D. Stiling Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl RISPOSTE AI TEST E AI QUESITI DI FINE CAPITOLO Capitolo 17 TEST DI AUTOVALUTAZIONE 1. Risposta: e. Il tipo di ereditarietà della maggior parte dei caratteri quantitativi è poligenica. 2. Risposta: d. Geni situati sullo stesso cromosoma si dicono associati. 3. Risposta: c. Il crossing over è meno probabile tra due geni vicini tra loro. 4. Risposta: d. Una unità di mappa, o centiMorgan, è uguale all’1% di frequenza di ricombinazione. 5. Risposta: c. Alcuni organelli, come i mitocondri e i cloroplasti, possiedono molecole di DNA con geni funzionali. 6. Risposta: d. L’eredità materna descrive la modalità di trasmissione in cui gli organelli sono ereditati esclusivamente attraverso l’uovo. 7. Risposta: b. L’eredità epigenetica descrive eventi che avvengono prima della fecondazione o nei primi stadi dello sviluppo e che alterano le modalità di espressione di un gene. 8. Risposta: d. L’imprinting genomico è un fenomeno per il quale l’espressione di un gene è dipendente da quale dei due genitori trasmette il gene stesso. 9. Risposta: a. Il fenotipo calico che si trova nei gatti e in altri animali é il risultato dell’inattivazione dell’X in una femmina eterozigote per il colore della pelliccia. 10. Risposta: a. Nell’eredità materna il genotipo della madre determina il fenotipo della progenie. Questo avviene perché le cellule nutrici diploidi forniscono i propri prodotti genici all’uovo. QUESITI TEORICI 1. Associazione: il fenomeno per cui due geni vicini sullo stesso cromosoma tendono ad essere trasmessi come un’unica unità. Gruppo di associazione: un gruppo di geni che si trovano normalmente insieme durante la meiosi. Biologia generale Robert J. Brooker, Eric P. Widmaier, Linda E. Graham, Peter D. Stiling Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl 2. Risposta: La trasmissione di geni situati fuori dal nucleo cellulare si chiama eredità extranucleare. Due importanti tipi di eredità extranucleare riguardano geni dei mitocondri e dei cloroplasti. La pigmentazione delle piante “bella di notte” coinvolge l’eredità di geni dei cloroplasti, e nell’uomo la neuropatia ottica ereditaria di Leber è determinata dalla trasmissione di geni mitocondriali. 3. Imprinting genomico: fenomeno per cui un segmento del DNA è “imprinted”, o marcato, in maniera tale da influenzare l’espressione genica per tutta la vita dell’individuo che eredita quel DNA. QUESITI SPERIMENTALI 1. Risposta: Bateson e Punnett stavano verificando l’ipotesi che le coppie di geni che influenzano il colore del fiore e la forma del polline assortiscono indipendentemente. Ci si attendeva che i due caratteri mostrassero un quadro di espressione in accordo con la legge di Mendel dell’assortimento indipendente. 2. Risposta: Il risultato atteso era un rapporto fenotipico di 9:3:3:1. I ricercatori si attendevano che 9/16 della progenie avesse fiori viola e polline allungato, 3/16 fiori viola e polline rotondo, 3/16 fiori rossi e polline allungato, e 1/16 fiori rossi e polline rotondo. 3. Risposta: nonostante si fossero presentati tutti e quattro i gruppi fenotipici, essi non erano però nel rapporto atteso di 9:3:3:1. Il numero di individui con i fenotipi presenti nella generazione parentale (fiori viola e polline allungato o fiori rossi e polline rotondo) era molto più alto dell’atteso. Bateson e Punnett suggerirono che il gene che controlla il colore del fiore fosse in qualche maniera accoppiato con il gene che controlla la forma del polline. Questo spiegherebbe perché questi caratteri non assortivano sempre in maniera indipendente. SPUNTI DI DISCUSSIONE 1. Epistasi – quando un gene impedisce l’espressione dell’allele dominante di un altro gene. L’epistasi spesso si verifica perché due o più proteine diverse sono coinvolte in una sola funzione cellulare. Il risultato è che una proteina interferisce con un’altra, portando a volte a esiti inattesi e non prevedibili. Eredità poligenica – Per la maggior parte dei caratteri il fenotipo non può essere diviso in categorie distinte; questi caratteri si dicono “continui” e mostrano una variazione all’interno di una gamma di fenotipi. A volte questi caratteri vengono detti “caratteri quantitativi” e comprendono, nell’uomo, l’altezza, il peso, il colore della pelle e il metabolismo. Tali caratteri continui sono poligenici perché alcuni o anche molti geni contribuiscono al risultato fenotipico. 2. Risposta: Secondo le leggi di Mendel, gli alleli segregano indipendentemente gli uni dagli altri. Ma questo non è sempre vero. Thomas Hunt Morgan propose che geni situati vicini sullo stesso cromosoma vengano ereditati come unità. Questo concetto è noto sotto il nome di “associazione”. La ricerca ha mostrato che si forma più progenie con combinazioni parentali di quanta se ne potrebbe prevedere secondo l’assortimento indipendente. La ragione per cui si ha l’eredità di queste combinazioni parentali è che il crossing-over non avviene tra questi gruppi di geni e quindi essi vengono trasmessi come un’unità. Più vicini sono due geni (e quindi più forte è l’associazione tra loro) e minore è la probabilità che essi siano separati dal crossing-over. Al Biologia generale Robert J. Brooker, Eric P. Widmaier, Linda E. Graham, Peter D. Stiling Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl contrario, più lontani sono due geni, minore è l’associazione tra loro e minore è la probabilità che essi vengano separati dal crossing-over.