Disturbi del Comportamento Alimentare Modi diversi per esprimere un disagio affettivo Centro di Riferimento Provinciale per i Disturbi del Comportamento Alimentare Azienda per i Servizi Sanitari Trento Viale Verona Dr. Aldo Genovese Qualche dato epidemiologico La prevalenza dell’Anoressia Nervosa in Italia è allineata con le frequenze di altri paesi industrializzati: 3-5 casi ogni mille giovani donne di età compresa fra i 13 e i 30 anni (circa 4000 mila casi per ogni milione di giovani donne) 10 per mille per la bulimia nervosa (dati sottostimati) 70 per mille casi subclinici Incidenza 8/100.00 per Anoressia Nervosa 12/100.000 per Bulimia Nervosa Mortalità 5% In aumento i casi precoci e tardivi Solo una minoranza si cura presso i servizi psichiatrici Il fenomeno (1) Anoressia e Bulimia sono gravi patologie che si servono del corpo per esprimere una sofferenza profonda Il corpo si riempie e si svuota, dimagrisce fino all’osso: è il segno visibile di gravi disagi psichici che rappresentano la vera sofferenza,e come tali, devono essere compresi e trattati L’Anoressia e la Bulimia sono disagi psichici gravi e non, come appare, malattie dell’appetito Il fenomeno (2) Queste patologie possono essere rappresentate come un iceberg. Quello che è visibile è, nell’Anoressia, il rifiuto del cibo, il conteggio ossessivo delle calorie, l’iperattività, il perfezionismo, il controllo; nella Bulimia, le ripetute abbuffate seguite da vomito auto-indotto, il senso di colpa, la perdita di controllo. La parte sommersa è il luogo dove si situano le problematiche soggettive, i vissuti, le emozioni, il dolore, le esperienze che hanno segnato la vita Fermarsi all’apparenza, significa ignorare la parte più importante del problema Patologie prevalentemente al femminile Oltre il 95% dei DCA interessa il sesso femminile tra i 12 e i 25 anni. La ragione va ricercata nel rapporto particolare e problematico che le donne hanno con il proprio corpo, la propria identità e autostima Il culto della magrezza non è la causa delle Anoressie e delle Bulimie, la sua azione è soprattutto quella di suggerire la forma del sintomo attraverso il quale un malessere grave e profondo si esprime e, insieme cerca un lenimento Sono patologie che riconoscono un rapporto problematico con la fase di separazione-individuazione: madre e figlia faticano a costruire un’identità separata. La narrativa oscilla tra adeguarsi e opporsi. Anoressia (1) L’Anoressia si manifesta con una drastica riduzione dell’alimentazione e del peso corporeo (> del 15% del peso minimo previsto, BMI < 18.5) La persona anoressica nega ad oltranza la fame che controlla tenacemente. In realtà è disperatamente affamata, non solo di cibo. Ha fame di tutto: di relazioni, di affetti, di emozioni. Nel rifiuto cerca un’illusoria autonomia da ogni bisogno e desiderio e una demarcazione della propria identità Anoressia (2) La persona anoressica vive nell’illusione che, cambiando il corpo, possa cambiare la sua vita. Il corpo diventa il palcoscenico dove viene messa in scena una sofferenza che le parole non possono dire. L’Anoressia è anche una patologia del controllo: per arginare il contatto con le emozioni e le relazioni che non riesce a controllare, cerca un equilibrio nel controllo illusorio cibo-corpo-peso Esistono diverse forme di Anoressia Bulimia Nervosa La persona bulimica durante le “CRISI BULIMICHE”, ingerisce enormi quantità di cibo in modo indiscriminato (perdita di controllo), che vomita subito dopo, sperimentando un insopportabile senso di colpa. Vorrebbe rifiutare tutto, come l’anoressica, senza però riuscirci. Mangia e vomita “tutto e tutti”, per anni, senza essere vista, con crollo dell’autostima La persona bulimica è spesso normospeso. La Bulimia non è visibile come l’Anoressia Bulimia (2) La Bulimia ha tutte le caratteristiche delle patologie da dipendenza e spesso si associa ad altre dipendenze patologiche o a comportamenti multiimpulsivi La gravità della Bulimia è ancora trascurata e sottostimata Gravi sono gli effetti del vomito (e delle condotte di eliminazione) sull’apparato digerente, esofago, denti, capelli, elettroliti… Il costo economico giornaliero per mantenere le crisi bulimiche è molto elevato Le cause Le cause della patologia anoressico-bulimica sono molteplici e spesso da rintracciare nella storia della persona e nelle dinamiche della famiglia. Il pensiero ossessivo sul cibo, si infiltra nella mente e nella vita di chi soffre di anoressia e bulimia come un “cancro”. Sembra una “soluzione”, un’auto-cura per non pensare, per riuscire ad affrontare le difficoltà esistenziali, ma che impedisce di vivere pienamente Spesso la storia di queste persone è costellata da perdite affettive importanti, abbandoni, abusi ed eventi traumatici infantili Gli effetti sul corpo I DCA danneggiano seriamente il corpo La malnutrizione e il vomito auto-indotto causano danni permanenti all’apparato digerente e ai denti. Disidratazione e ipopotassiemia possono danneggiare il cuore. Nell’anoressia, più spesso, per il calo ponderale, compare l’amenorrea che, se permane per molti anni, può causare osteoporosi, atrofia ovarica e sterilità permanente, ipertricosi, alopecia, atrofia cerebrale Di Anoressia e di Bulimia si può morire Spesso i DCA si trovano in co-presenza con altre malattie psichiatriche I costi sociali: la famiglia, lo studio, il lavoro, le relazioni interpersonali I DCA hanno elevati costi sociali Tali costi non incidono solo sulla spesa del SSN, ma rappresentano anche costi che gravano sulla famiglia e sulla persona stessa in termini di relazioni, di esperienze e di funzionamento sociale Le persone che soffrono di DCA tendono ad isolarsi. I familiari si trovano a gestire situazioni molto difficili e si sentono impotenti, specie quando la malattia dura da molti anni La persona stessa incontra enormi difficoltà, in una vita scandita dal cibo, diviene difficile studiare, lavorare, provvedere alla casa, ma anche provvedere ai bisogni primari Il ruolo centrale della famiglia I DCA sono malattie che creano disorientamento e dolore all’interno delle famiglie, i genitori si sentono confusi, spaventati e impotenti, con sentimenti di colpa e solitudine. Per questa ragione è indispensabile prevedere anche una loro presa in carico all’interno di un percorso di cura, utile anche per il riequilibrio delle dinamiche familiari Familiari e amici: cosa fare Anoressia e Bulimia non sono un capriccio, ma malattie psichiatriche e non dell’alimentazione É importante essere disponibili a un ascolto non giudicante, che rispetti gli spazi e i tempi di chi soffre e soprattutto non accanirsi a fare sollecitazioni sull’alimentazione ma è altrettanto importante sapere che familiari e amici non possono curare chi soffre di DCA. Possono però individuare dei luoghi di cura e indicarli con fermezza a chi ne ha bisogno Come guarire? Dall’Anoressia e Bulimia si può guarire è necessario un approccio multisciplinare integrato è cioè dell’incontro di diverse professionalità che lavorino in equipe integrate: Nutrizionista Psichiatra Psicologo Dietista Terapeuta della famiglia Infermieri con formazione specifica Rete dei servizi L’equipe decide i percorsi terapeutici più adeguati per quella persona sulla base di considerazioni fisiche, psicologiche, di contesto ecc.. A chi rivolgersi Medico di Medicina Generale Centro di Riferimento Provinciale per i Disturbi del Comportamento Alimentare – Azienda Sanitaria Trento –Viale Verona – tel 0461. 902312 Associazioni di familiari: ARCA Via V. Veneto 24 tel. 0461. 390051