Il Wojtyla delle Filippine: "Il futuro della Chiesa è in Asia" La

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23/02/2013
Pagina 17
La Repubblica
Santa Sede
L' intervista Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e secondo cardinale più giovane tra gli
elettori: "Quando mi ha nominato, in San Pietro, ho pianto. Ma Ratzinger mi ha rincuorato"
Il Wojtyla delle Filippine: "Il futuro della Chiesa è in
Asia"
MARCO LORENZI È IL secondo cardinale più
giovane dei 116 che si riuniranno per eleggere
il successore di Benedetto XVI. Eppure il suo
nome è già balzato tra i più gettonati per
guidare la Chiesa nel dopo­Ratzinger. Non ha
neppure 56 anni, ma il pedigree di Luis
Antonio Gokim Tagle, arcivescovo di Manila
dal 2011, cardinale dal novembre scorso, è di
peso. Ecclesiastico che rifugge ogni tratto
curiale (da vescovo di Imus, sobborgo di
Manila, non aveva la macchina: «Preferivo
girare in autobus, così potevo incontrare la
gente»), se un giorno arrivasse al soglio
pontificio Tagle imprimerebbe un'
accelerazione notevole al cattolicesimo: primo
Papa cinese della storia (per parte di madre),
rappresentante del continente meno cristiano
ma centrale per il futuro geo­politico del globo,
prelato estraneo ai giochi di potere dei Sacri
Palazzi, pensatore di vaglia e pastore vicino
alla gente. Nel suo nuovo libro "Gente di
Pasqua" (Emi) emerge questo duplice tratto di
raffinato teologo e di pastore attento alla vita
dei poveri.
Come ha accolto la notizia delle dimissioni di
Benedetto XVI?
«È stata una sorpresa che mi ha rattristato.
Tutti ci sentiamo come bambini che abbracciano il padre nel momento in cui sta dando loro l' addio. Ma
la tristezza lascia spazio all' ammirazione per l' umiltà, l' onestà, il coraggio e la sincerità del Papa. Il
suo massimo desiderio è promuovere il bene più grande della Chiesa. Tutti sappiamo che il ministero
papale non è un compito facile. Ringraziamo Benedetto XVI per aver guidato la Chiesa in questi 8 anni
con semplicità e gentilezza. E preghiamo per i cardinali che eleggeranno il nuovo pontefice».
A fine novembre Benedetto XVI l' ha creata cardinale a Roma. Quale eredità le lascia Ratzinger?
«Mi ha assicurato che ama e ha fiducia nella Chiesa delle Filippine. Il giorno seguente la cerimonia gli
ho comunicato il mio dispiacere per aver pianto di commozione in San Pietro. Benedetto XVI mi ha
risposto con una frase significativa: "Nooo, non deve scusarsi: nella Chiesa abbiamo bisogno di
cuore!"».
Negli ultimi tempi la Chiesa ha vissuto una serie di scandali, da Vatileaks agli abusi sui minori. Come
uscire dalla crisi?
«Sono problemi che non esistono solo nella Chiesa, ma proprio perché si tratta della Chiesa, queste
vicende ­ come gli abusi sui bambini ­ ci fanno soffrire. Mi sembra che questa crisi sia una chiamata del
Signore per la conversione. Tutti i battezzati si trovano in cammino verso Gesù e la piena condivisione
con la sua vita.
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Quando noi cristiani dimentichiamo questo itinerario umile e tralasciamo di aprirci alla grazia di Dio,
sorge la tentazione di diventare orgogliosi e autosufficienti».
Cosa possono offrire i cattolici asiatici?
«La Chiesa in Asia è una minoranza che non cresce. Oggi nelle chiese antiche ­ soprattutto in Europa,
dove per secoli i cristiani sono stati maggioranza ­ serpeggia la preoccupazione per il futuro della
Chiesa. Ecco la prima lezione dei cattolici d' Asia: da noi la vitalità della Chiesa non viene misurata solo
in base al numero dei cattolici ma dalla qualità della fede. Se una parrocchia annovera anche solo una
dozzina di fedeli, ma la comunità è piena di amore verso gli altri e offre il suo contributo per la società, lì
si vede una presenza vitale del cristianesimo».
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