Mozione d’iniziativa popolare
Ai sensi dello Statuto del Comune di Brescia e preso atto delle seguenti considerazioni:
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Per “nanopatologie” s’intendono le malattie indotte da micro- e nano-particelle di natura inorganica
penetrate all’interno dell'organismo tramite inalazione od ingestione delle medesime.
Le nanopatologie sono state scoperte nel 1999 dalla Dott.ssa Antonietta Gatti, responsabile del
Laboratorio di Biomateriali presso il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università degli studi di
Modena e Reggio Emilia, tramite l'impiego di una tecnica innovativa, la microscopìa elettronica a
scansione ambientale da lei stessa inventata. Tramite le loro dinamiche sono in grado di spiegare
l'insorgere di diverse malattie classificate come criptogeniche (la cui natura è sconosciuta) e, tra
queste, la cosiddetta Sindrome del Golfo e la Sindrome dei Balcani.
Le suddette nano-particelle, non biodegradabili e di dimensioni che possono raggiungere anche il
miliardesimo di metro (nanometro), sono liberate naturalmente nell’atmosfera da fonti emissive quali
vulcani attivi, incendi, erosione delle rocce, ed altro, rivelandosi tuttavia piuttosto grossolane. Più
sottili ed assai più numerose sono invece le particelle originate da attività umane, soprattutto quelle
che prevedono l’impiego di processi di combustione ad alte temperature, come ad esempio il
funzionamento del motore a scoppio (il traffico veicolare), gl’impianti di riscaldamento, gl’inceneritori
di vecchia e nuova generazione, gl’impianti a turbogas, le fonderie e le acciaierie. L'esplosione delle
bombe ad alta temperatura come quelle all'uranio impoverito o al tungsteno sono anch’esse in grado
di generare materiale particolato inorganico, in dose ridotta proveniente dalla bomba stessa e per
grande sostanza dal bersaglio colpito, il quale, grazie alla proprietà di prendere fuoco
spontaneamente al raggiungimento della massa critica dell'uranio e del tungsteno, raggiunge
rispettivamente, in relazione all’elemento presente, una temperatura di circa 3.000 e circa 5.000
gradi centigradi.
Uno dei fattori che influenzano maggiormente la patogenicità del nanoparticolato è relativo alle
dimensioni. Generalmente, la materia medico-scientifica è solita sostenere che più piccola è la
dimensione della particella, più questa è deleteria per la salute. E maggiore è la temperatura
attraverso la quale il particolato è ottenuto, minore è la dimensione delle particelle. Da ciò consegue
che i termoutilizzatori, per le elevate temperature cui danno luogo, comportano una pericolosità
superiore rispetto agli inceneritori tradizionali.
Non esistono tecniche in grado di filtrare particolato inferiore ai 2,5 micron (PM 2,5).
I notevoli risultati derivanti dalle ricerche su nanopatologie e nanoparticelle effettuate dall’equipe
della dott.ssa Gatti e del dott. Stefano Montanari, suo coniugato e Direttore Scientifico dell’Istituto
NanoDiagnostics di Modena, sono stati presentati in onorevoli sedi quali la Camera dei Lords
Londra, in Inghilterra, raggiungendo un livello di considerazione ed importanza mondiale, da
consentire all'Istituto la collaborazione di premi Nobel. In particolare, la dott.ssa Gatti è consulente
della commissione d'inchiesta sulla cosiddetta Sindrome del Golfo e Sindrome dei Balcani presso il
Parlamento Italiano e la Nanodiagnostics Srl collabora con l'istituto Fase di Los Angeles al fine di
studiare le nanopatologie provocate dal crollo delle Torri Gemelle in seguito all’attentato dell'11
settembre del 2001.
Sulla base di studi compiuti dal World Watch Institute, La Pianura Padano-Veneta, della quale il
territorio bresciano è parte integrante, è ritenuta essere uno dei punti più inquinati della Terra. Per
ovviare ad un problema la cui drammaticità grava pesantemente sulle generazioni future, come
rilevato dal prof. Walter Ganapini, esperto di tematiche ambientali a livello internazionale nonché
Presidente nazionale di Greenpeace, occore un piano strutturale interregionale che tragga origine
dalle singole realtà e che preveda di non costruire impianti ex-novo in potenza di produrre
inquinamento atmosferico, in particolare nano-polveri, tra i quali, soprattutto, gl’impianti
d'incenerimento dei rifiuti. La prospettiva in questione è in linea con le direttive dell'Unione Europea
in tema ambientale.
Nel luglio dell’anno 2005, l'Unione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro lo Stato
italiano per la distribuzione dei cosiddetti "certificati verdi" per gli inceneritori, poichè l’incentivazione
di una produzione d'energia definita “alternativa” tramite la combustione di rifiuti solidi urbani
inorganici comporta una violazione delle norme comunitarie in materia. Diversi paesi europei come
Austria, Danimarca e Belgio tassano in modo consistente la combustione di rifiuti con penali dai 4 a
71 euro a tonnellata.
Altre realtà italiane e dell'Unione Europea, attraverso politiche di gestione dei rifiuti che puntano sulla
raccolta differenziata “porta a porta”, il riutilizzo e la riduzione alla fonte, hanno deciso di non
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costruire nuovi inceneritori, provvedendo alla debilitazione di quelli esistenti entro un ragionevole
lasso di tempo. Queste politiche hanno inoltre portato risparmi sia di carattere gestionale che di
tariffazione, e rappresentano una grande opportunità per l’economia locale e non soltanto.
La proposta di Direttiva della Commissione Europea presentata dalla Commissione in data 21
dicembre 2005, all’articolo 7 cita “Condizioni. Gli Stati membri provvedono affinché i rifiuti siano
recuperati o smaltiti: a) senza pericolo per la salute umana; b) senza ricorrere a procedimenti o
metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente; c) senza creare rischi per l’acqua, l’aria, il
suolo e per la flora e la fauna; d) senza causare inconvenienti da rumori od odori; e) senza
danneggiare il paesaggio o i siti di particolare interesse”.
Il Gruppo MeetUp “Amici di Beppe Grillo di Brescia” invita la Giunta Comunale a:
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Adottare in tutto il territorio soggetto a patrocinio comunale la raccolta differenziata "porta a
porta" e con essa politiche di riutilizzo e riduzione alla fonte tramite accordi stabiliti con la
grande distribuzione.
Disincentivare l’uso di materiali plastici non biodegradabili e/o non riciclabili.
Bloccare la costruzione di qualsiasi impianto d'incenerimento rifiuti sul proprio suolo e
quello provinciale.
Invitare Regione Lombardia, ASM e gli altri gestori ad operare la medesima politica,
evitando la costruzione di nuovi inceneritori e determinando progressivamente la chiusura
di quelli esistenti a livello Regionale.
Per la produzione di energia alternativa, puntare decisamente a livello locale su pannelli ad
energia solare prevedendo anche incentivi e sconti fiscali sulle tasse comunali.
Richiedere al Governo ed al Parlamento attuale ed eventualmente a quelli che ad esso
seguiranno, l’emanazione di una legge che si pronunci di fatto in merito ai rischi e ai danni
provocati dalle nano-polveri, con ulteriore riferimento, quindi, alle nano-patologie.
I Cittadini indicano nel dottor Stefano Montanari, Direttore Scientifico dell’Istituto NanoDiagnostics di
Modena la persona indicata a relazionare in Consiglio in merito a tale mozione.
Si allegano firme.