OTO+OGI: LA MEGLIO GIOVENTÙ AL COMUNALE Lunedì 4 aprile, al Comunale di Vicenza, un gran concerto diretto da Alexander Lonquich. Sul palco una compagine sinfonica che nasce dall'unione fra l'Orchestra del Teatro Olimpico e la Giovanile Italiana. In programma Wagner (Tristano e Isotta), Strauss (Don Juan), il “Prélude a l'après-midi” di Debussy e La Valse di Ravel. Alle 17 le prove aperte. COMUNICATO STAMPA La stagione sinfonica 2015/16 del Teatro Comunale di Vicenza ospita, lunedì 4 aprile, una grande orchestra di 80 elementi frutto dell'inedita “reunion” fra Orchestra del Teatro Olimpico (OTO) e Orchestra Giovanile Italiana (OGI). OTO e OGI sono due compagini orchestrali in qualche modo “gemelle”; sono infatti fra le poche, in Italia, a mettere al centro della loro attività la formazione e l'alto perfezionamento dei giovani professori d'orchestra “under 30” che ne fanno parte, selezionati fra i migliori strumentisti laureatisi negli ultimi anni nei Conservatori di tutta Italia. L'Orchestra Giovanile Italiana, ideata da Piero Farulli all'interno della rinomata scuola di Musica di Fiesole (che è sostenuta da una Fondazione onlus), in oltre 30 anni di attività formativa ha contribuito in maniera determinante alla vita musicale italiana facendo crescere al suo interno centinaia di professionisti che oggi suonano stabilmente in varie orchestre sinfoniche nazionali e straniere. Anche l'Orchestra del Teatro Olimpico, fondata nel 1990, persegue le medesime finalità a partire dalla passata stagione, quando si è trasformata in un “laboratorio” di alto perfezionamento orchestrale – unico esempio nel Veneto – ideato da Piergiorgio Meneghini e diretto da Alexander Lonquich. L'idea di creare un concerto-evento che mettesse insieme, per una sera, gli orchestrali di OTO e OGI è stata proprio del pianista e direttore tedesco, che per l'occasione ha impaginato un programma di grande impatto per il pubblico, ma al tempo stesso tecnicamente molto impegnativo per gli esecutori. La serata, ambientata fra la seconda metà dell'Ottocento ed il Primo Novecento, è equamente distribuita fra autori tedeschi e francesi ed ha come leitmotiv l'amore, visto da diverse angolature: l'amore tragico di Tristano e Isotta, l'amore esuberante del “Don Juan” di Strauss, l'amore sensuale del “Fauno” di Debussy, l'amore romantico della “Valse” di Ravel. Era il 1854 quando Richard Wagner, quarantenne, confidò agli amici di voler tradurre in musica la storia di Tristano e Isotta, leggenda d'amore dalle antichissime origini celtiche. La monumentale opera in tre atti (su libretto dello stesso Wagner) venne ultimata cinque anni più tardi, ma non trovò subito degli impresari teatrali disposti a produrla; forse proprio per questo l'autore pensò di estrapolarne un dittico per sola orchestra – il preludio ed il tragico epilogo – proponendolo nelle sale da concerto a mo' di “trailer” con la speranza di suscitare l'interesse per l'opera intera da parte di qualche grande teatro (cosa che avvenne nel 1865 con il Nationaltheater di Monaco). Mito d'amore è certamente anche quello del “Don Giovanni”, che attirò l'attenzione di un Richard Strauss appena ventiquattrenne. Con il poema sinfonico “Don Juan”, eseguito per la prima volta a Weimar nel novembre del 1889, Strauss inizia una fortunata serie di poemi sonori che segneranno una svolta importante nella sua carriera di compositore. Nella seconda parte del concerto si passa alla Francia di Debussy e Ravel. Del primo viene proposto il celeberrimo “Prélude a l'après-midi d'un faune”, ammaliante pagina sinfonica ispirata ai testi di Stephane Mallarmé che riscosse grande successo fin dalla prima esecuzione del 1894, quando il pubblico in sala ne chiese a gran voce l'immediata ripetizione. Di Ravel, infine, OTO & OGI eseguiranno in chiusura di concerto “La Valse”, poema coreografico a tempo di valzer nato da una commissione di Sergej Djagilev, il “patron” dei “Ballets russes”. Quando, tuttavia, nel 1920 il compositore francese presentò il suo lavoro a Djagilev, questi lo ricusò. Fu così che le prime esecuzioni di questa vorticosa pagina per grande orchestra, che evoca un ballo imperiale di metà Ottocento, avvennero solo in forma di concerto; il balletto andò in scena per la prima volta nel 1926. Il concerto inizia alle ore 20.45 ed è esaurito da giorni. Alle 17, sempre al Teatro Comunale, nell'ambito del progetto OTO AporteAperte oltre 500 ragazzi degli istituti scolastici della Provincia di Vicenza assisteranno alle prove del concerto.