DOSSIER
CITTÁ OCCUPATE
NICOSIA
il cuore di Cipro
diviso a metà
La capitale dell’Isola di Venere è oggi una seconda Berlino, divisa
in due e presidiata da truppe dell’ONU. Il suo passato glorioso,
fra crociati, genovesi e veneziani ebbe culmine con il sanguinoso
assedio del 1570, quando i turchi ebbero ragione della sua cinta
di bastioni e ne massacrarono quasi per intero la popolazione
di Dimitri Deliolanes
L’
ultimo muro d’Europa divide in due
sono stati costretti ad abbandonare la parte occupata dell’isola
Nicosia, l’antica capitale di Cipro. La
in seguito all’invasione. Il numero esatto degli abitanti nellinea divisoria, la cosiddetta Linea
la parte occupata non mai stato reso noto. Le autorità turche
Verde, scordi occupazione vogliono far passare sotto
re lungo la
silenzio la politica di colonizzazione masvia
Ledra,
siccia. Secondo stime del Consiglio d’Euil principaropa, comunque, il rapporto tra coloni turle corso del
chi e turco-ciprioti evolve costantemente a
quartiere medievale della città ed in
discapito di questi ultimi, anche a causa
alcuni tratti coincide con le antiche
della forte corrente migratoria verso l’Eufortificazioni veneziane. Nella terra
ropa. Nel 2004, poco prima dell’adesione
di nessuno, controllata dalla forza di
di Cipro all’Unione Europea, il regime di
pace delle Nazioni Unite (UNIFICYP),
occupazione ha tolto una parte degli imda anni giacciono abbandonati negopedimenti alla circolazione lungo la Linea
zi ed abitazioni, ma anche scuole e
Verde.
chiese. Lungo la Linea Verde si trova,
secondo le Nazioni Unite, la più alta
In questo modo molti turco-ciprioti hanconcentrazione militare del pianeta.
no ora la possibilità di attraversare quotiDall’invasione del 1974, le forze ardianamente i posti di controllo per trovare
mate turche mantengono sull’isola
lavoro nei territori sotto il controllo della
Caterina Cornaro, veneziana, ultima
regina di Cipro. Abdicò a favore della
quasi 40 mila soldati. La capitale di
Repubblica di Cipro, che ha anche provvemadrepatria nel 1489 e le fu concessa
Cipro ha circa 50 mila abitanti, in
duto a fornire questi cittadini di assistenza
la piccola signoria di Asolo e il
gran parte profughi greco-ciprioti che
medica gratuita, come pure di altri servizi
mantenimento dei titoli. Ad Asolo regnò
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con magnanimità e munificenza verso
gli artisti, fra cui Pietro Bembo, che colà
scrisse «Gli Asolani». Morì nel 1510
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sociali. Sembra che il nome dell’attuale capitale derivi dall’antichissima Ledres, uno dei primi regni attestati sull’isola. Fino
all’epoca dei Tolomei, infatti, la città aveva conservato il suo
vecchio nome, accanto a quello di Leucothea, che prevarrà
gradualmente sotto l’attuale forma Leucosia o Lefkosia in greco, Nicosia nel resto del mondo. Nicosia si è affermata come
capitale dell’isola verso la fine del primo millennio cristiano,
quando le incursioni di pirati saraceni avevano reso insicura
la città costiera di Famagosta.
In quella occasione, il governatore bizantino trasferì la
sua sede a Nicosia, lontano dalle coste. La città ebbe un grande sviluppo durante il dominio delle dinastie europee, iniziato
con la Terza Crociata. Nel 1191 Riccardo Cuor di Leone conquistò in poco tempo l’isola, cacciando l’ultimo governatore
bizantino Isacco Comneno, che aveva rifiutato alla flotta crociatal’uso dei porti ciprioti. Riccardo vendette subito l’isola ai
Cavalieri Templari per assicurarsi la via dei rifornimenti mentre combatteva in Terrasanta. Ma i Templari erano troppo esigui di numero per poter imporre il loro potere a lungo. Durante
la Pasqua del 1192, infatti, la popolazione greca di Nicosia si
ribellò e li costrinse a barricarsi dentro le mura della fortezza.
Il giorno di Pasqua però i Templari (14 cavalieri, con a capo
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L’assedio di Nicosia del 1570 dipinto da Simon Pinargenti
nel suo libro «Isole che son da Venetia nella Dalmatia et
per tutto l’Arcipelago, fino a Costantinopoli, con le loro
Fortezze e con le terre piu notabili di Dalmatia», realizzato
nel 1573, e attualmente conservato alla Università Ebraica
di Gerusalemme. Si noti in alto a sinistra la mostra orribile
di prigionieri impiccati ed impalati accanto ad un quadrato
di Giannizzeri, e in basso a destra le batterie d’artiglieria
sulle colline con le quali fu facile, per Lala Mustafà, aver
ragione della bella cinta di bastioni veneziani
Arnaut de Bouchart, sostenuti da un centinaio di mercenari)
piombarono di sorpresa sui ribelli e ne fecero strage. Questo
non bastò a mantenere intatto il potere dei Templari sull’isola,
che venne presto venduta a Guido di Gerusalemme, che proprio quell’anno era rimasto re senza regno, a causa del fallimento della crociata per la riconquista della Città Santa. Cipro
venne elevata a regno quindi con il fratello di Guido, Amalrico
I, che ricevette dal Sacro Romano Imperatore il titolo regale.
Il potere passò così alla dinastia latina dei Lusignani, che
promossero lo sviluppo della città, rendendola a maggioranza
cattolica, mentre la popolazione ortodossa era in gran parte rurale. Nicosia fu fortificata, mentre fu edificata anche una magnifica reggia, che però non è riuscita a giungere intatta fino
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