PROG. EDUC. SEMIDIMELA - Comune di Trieste

Comune di Trieste
Area Educazione,Università e Ricerca Cultura e Sport
NIDO D’INFANZIA SEMIDIMELA
IL PROGETTO PEDAGOGICO
Anno Educativo 2016-17
NIDO D’INFANZIA COMUNALE SEMIDIMELA
Via Veronese 14 – 34100 Trieste
Tel. 040/309082 – Fax 040/0649515
PROGETTO PEDAGOGICO del NIDO D’INFANZIA SEMIDIMELA
Anno Educativo 2016 – 2017
Cenni storici ……………………………………………………………………………...4
La Programmazione educativa ……………………………………………………...5
Finalità ed obiettivi ……………………………………………………………………...6
Strumenti…………………………………………………………………………………...7
Il contesto educativo ……………………………………………………………….....8
L’organizzazione pedagogica degli spazi………………………....8
L’organizzazione della giornata educativa……….……………...10
I raggruppamenti……………………………………………………....11
Il personale……………………………………………………………....12
Una giornata al nido…………………………………………………………………...13
Le routines………………………………………………………………..13
Le attività…………………………………………………………………14
Le iniziative per bambini diversamente abili……………………...17
La valorizzazione delle differenze……………………………………17
Attività del pomeriggio………………………………………………..18
Attività all’aperto……………………………………………………….18
Attività d’intersezione………………………………………………….19
Continuità………………………………………………………………..19
2
Il coinvolgimento dei genitori nella vita del nido ………………………………20
L’organizzazione e la gestione dell’inserimento…………………20
I rapporti con le famiglie: la partecipazione, le iniziative…......22
Osservazione, documentazione e verifica ………………………………………23
Basi teoriche di riferimento del metodo educativo……………………………..24
I Progetti didattici ……………………………………………………………………...26
3
CENNI STORICI
Il nido d’infanzia Semidimela è un nido d’infanzia di tipo tradizionale (Legge
Regionale 18/08/05, n. 20 art. 3) e si trova a Trieste in via Veronese 14, nel
rione di San Giacomo.
L’edificio che ospita l’attuale nido Semidimela “nasce” in occasione della
nascita, a Trieste, nel settembre del 1933, della principessa Maria Cristina di
Savoia. A seguito dell’evento
viene promossa una raccolta
di fondi per la costruzione di
un
centro
di
assistenza
materna.
Tra i principali promotori
dell’iniziativa il Comune di
Trieste e la Provincia, che
donano ciascuno 100.000 lire.
L’area scelta è un lotto di
proprietà del Comune, situata
all’angolo formato tra le vie
Marco Polo e Veronese, nel rione popolare di San Giacomo.
Il progetto di massima è affidato all’architetto
Enrico
Nordio,
la
pianta
dell’edificio
è
caratterizzata da un segmento circolare che
raccorda visivamente le vie Veronese e Marco
Polo e si oppone, con la sua superficie convessa,
al vento di bora.
Tale lungimiranza architettonica ha previsto, di
conseguenza, una parte interna che accede al
giardino, completamente protetta dalla bora e
molto soleggiata.
L’edificio fu inaugurato il 5 dicembre 1935 alla
presenza dei Duchi di Savoia Aosta e consegnato all’OMNI. Sulla facciata
dell’edificio si trova ancora oggi un’iscrizione che testimonia l’origine d’uso:
“Casa della madre e del Bambino”.
Dopo anni in cui la struttura ha ospitato oltre a
un nido ONMI, denominato “Giacomo
Matteotti”, anche il consultorio pediatrico e
materno, il nido diviene Comunale.
L’edificio viene sottoposto, alla fine degli anni
Novanta, a una ristrutturazione che, pur
rispettando i vincoli architettonici a cui è
4
sottoposta la struttura, adegua gli spazi alla nuova funzione di nido, più
educativa e meno marcatamente assistenziale: vengono così create stanze
laboratorio ed eliminati gli spazi usati dall’Azienda Sanitaria per il Dispensario.
Resta tuttavia una caratteristica positiva della progettazione originaria, cioè
la grande attenzione alla luce solare, che inonda le stanze occupate dai
bambini, locali ampi e ariosi, le terrazze a cui si accede direttamente dalle
sezioni, il giardino, soleggiato e riparato dal vento, alberato e direttamente
accessibile dalle terrazze.
L’edificio così, pur “antico”, in qualche modo, è sempre stato destinato ad
accogliere bambini.
Il rione di San Giacomo, in cui è collocato il nido, è un rione tradizionalmente
popolare, con una forte
presenza di immigrati dai
paesi dell’est, ma non
solo, e sebbene i nidi del
Comune di Trieste non
abbiano
competenza
territoriale, di fatto, le
caratteristiche del tessuto
sociale e l’alta densità
abitativa fanno sì che
molti fruitori del nido
Semidimela siano abitanti
nella zona.
LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA
Il progetto educativo viene elaborato partendo dall'idea che il nido
d'infanzia è una comunità ed un contesto specifico di sviluppo e di
apprendimento nel quale i protagonisti del fare educativo definiscono
assieme e condividono gli obiettivi, le proposte educative e il loro significato.
Il Nido d'Infanzia è pensato per i bambini e le bambine, intesi come individui
caratterizzati da una loro propria unicità e diversità, come soggetti attivi nella
loro esperienza di conoscenza della realtà che li circonda. I bambini e le
bambine sono concepiti come soggetti interessati ed attratti dalla relazione
con gli altri, a comunicare e a conoscere la realtà che li circonda, mossi dalla
curiosità di esplorare e ricercare.
Nei primi anni di vita i bambini acquisiscono progressivamente la
consapevolezza della propria identità, affermano la loro autonomia,
imparano a relazionarsi con le regole e le dinamiche della comunità nella
5
quale vivono e crescono; ma nei primi anni si consolidano anche il controllo
delle funzioni corporee, la motricità fine, l'acquisizione del linguaggio e di
forme simboliche attraverso il gioco.
Per favorire questo percorso i bambini e le bambine hanno bisogno di un
ambiente e di un contesto pensato, ovvero ricco di relazione stabili, di
rapporti con il gruppo dei pari e con gli adulti, che stimoli la loro curiosità e la
loro voglia di conoscere. In linea con le idee di Maria Montessori l'equipe
ritiene che il bambino/a non impari solo attraverso l'apprendimento di nozioni
ma mediante il fare, la collaborazione, la sperimentazione ma anche
attraverso gli sbagli e le esperienze di conflittualità e di mediazione. Secondo
la pedagogista i bambini sono competenti e portatori di intelligenza e sta
quindi nella capacità dell'educatore (o dell'adulto in generale) strutturare
spazi e tempi, occasioni ed esperienze che permettano di fare emergere
questo potenziale. Ciò significa fare in modo che i bambini e le bambine
possano imparare secondo i loro ritmi e i loro tempi, trovando dentro di loro le
risorse e le potenzialità evitando che ci siano forzature dall'esterno. E'
necessario ci sia quindi, un ambiente accogliente, con adulti presenti ma non
ingombranti, senza troppi stimoli decisi dagli educatori ma pieno di risposte
alle molteplici domande dei bambini.
Sulla base di queste idee l'equipe ritiene che il nido sia un luogo di ricerca e
sperimentazione con lo scopo di trovare le forme più efficaci per proporre in
modo adatto a questa specifica età attività ludiche strutturate e non
attraverso la lettura, la musica, la drammatizzazione, l'osservazione dei
fenomeni naturali e i linguaggi figurativi.
Scegliamo le nostre proposte educative partendo dal fatto che i bambini e le
bambine di tutto il mondo sono individui soggetti a un serie di diritti inalienabili
sanciti dalla “Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia”. Oltre a questi
negli ultimi anni si sono affermati altri diritti, non meno importanti, in
particolare quelli discussi nella sede del 17°Convegno Nazionale dei Servizi
educativi per l’infanzia svoltosi a Torino nel marzo 2010, i quali fungono da
base dell'agire educativo dell'equipe in linea con le idee espresse sopra:
1. il diritto di scegliere
2. il diritto a stare bene
3. il diritto di rischiare
4. il diritto di parlare
5. il diritto di creare
6. il diritto di essere riconosciuti
7. il diritto a trasgredire
8. il diritto di uscire
9. il diritto di sbagliare
10. il diritto di cambiare
6
FINALITA’ ED OBIETTIVI
Il nido d’infanzia si pone come fine il benessere di ogni bambino e di ogni
bambina e si propone di valorizzare le esigenze e le potenzialità di ognuno
per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
•
stimolare lo sviluppo affettivo e sociale attraverso significativi contesti
relazionali (tra adulti - adulti e bambini – bambini e bambini); (diritto di
essere riconosciuti);
•
promuovere lo sviluppo cognitivo attraverso l’esperienza, l’esplorazione
e la scoperta della realtà (diritto di creare, diritto di sbagliare , diritto di
cambiare);
•
favorire lo sviluppo delle competenze comunicative nel percorso che
porta il bambino dal gesto alla parola (diritto di parlare);
•
favorire la progressiva acquisizione dell’autonomia (alimentazione,
igiene, abbigliamento, ecc) con attenzione anche a quella emotiva e
sociale; dando la possibilità ad ognuno di sviluppare la propria identità
personale, la propria unicità valorizzandola (diritto di essere riconosciuti,
diritto di scegliere, diritto di trasgredire);
•
creare un’ ambiente accogliente e familiare in cui i piccoli e le loro
famiglie si sentano ascoltati, sostenuti e parte attiva di questa
esperienza, creando così un continuum tra casa e nido (diritto di stare
bene);
•
creare un ambiente inclusivo dove tutti coloro che ne fanno parte
(adulti e bambini) riconoscano tutte le possibili diversità e dove ci senta
benvenuti e incoraggiati ad essere autonomi, attivi e aperti verso il
modo che ci circonda (diritto ad essere riconosciuti).
STRUMENTI
La realizzazione delle finalità individuate avviene attraverso modalità, fonte di
una riflessione del personale del nido affinché l’esperienza risulti piacevole
per i bambini e le loro famiglie.
Il metodo educativo, elaborato dall’equipe, è il frutto dell’utilizzo intrecciato e
costantemente ragionato, di strumenti che costituiscono la struttura
dell’operare quotidiano del personale del nido e del vissuto da parte dei
bambini e delle loro famiglie.
Questi strumenti sono:
•
il contesto educativo (organizzazione di spazi, tempi e persone del
nido);
7
•
il coinvolgimento dei genitori nella vita del nido (dall’organizzazione e
la gestione dell’inserimento, alle informazioni e le iniziative fino alla
partecipazione dei genitori alla vita del nido);
•
la documentazione (la programmazione educativa e didattica, il diario
giornaliero, una raccolta degli elaborati e delle foto più significative
relative alla documentazione dei progetti didattici, i cartelloni delle
attività, l’albo delle comunicazioni, le fotografie, i video, il piano di
evacuazione e la Carta dei Servizi).
IL CONTESTO EDUCATIVO
L’ORGANIZZAZIONE PEDAGOGICA DEGLI SPAZI
L' ambiente fisico del nido oltre ad essere uno strumento è espressione del
progetto educativo va quindi curato ed arricchito costantemente
dall'equipe. Gli spazi devono essere ben organizzati, vari e differenziati,
riconoscibili, caratterizzati e caratterizzanti, la scelta dei materiali, degli arredi
e dei colori deve essere pensata e studiata. L'ambiente trasmette
indirettamente ai bambini delle importanti indicazioni sulle possibili
esplorazioni e sulle attività; è necessario che lo spazio sia curato, sicuro,
esteticamente accattivante, personalizzato e che dia la possibilità di potersi
muovere in libertà, nascondersi, riposarsi e di poter sviluppare la propria
autonomia, creatività, esprimere ed elaborare i propri vissuti, pensieri ed
emozioni.
Gli spazi e i materiali infatti rivestono un'importanza fondamentale per i
bambini per le potenzialità di sviluppo che possono offrire; per questo motivo
devono essere in buona parte accessibili direttamente dai bambini e devono
rendere esplicito (sia per i bambini che per le famiglie) il percorso formativoevolutivo che i bimbi attuano all'interno del nido.
Nel nostro nido sono presenti degli spazi personalizzati, infatti ogni bimbo/a
dispone di due armadietti entrambi con nome e foto, uno situato nell'atrio del
Nido d'infanzia dove vengono riposte giacche, scarpe e oggetti personali e
uno nel bagno della sezione dove vi sono i cambi completi e oggetti
transizionali (ciuccio,ecc.)
8
Il nido d’infanzia, inoltre, è suddiviso in:
1. spazi comuni condivisi da tutti, dove bimbi di diverse età s’incontrano e
interagiscono tra loro o svolgono giochi ed attività assieme;
2. spazi adibiti ad una o più attività specifiche (laboratorio del colore,
stanza del libro, la casetta, ecc.);
3. spazi funzionali a delle specifiche routines (ad esempio il bagno, l’atrio
ecc.);
4. spazi di riferimento per ognuno dei 4 gruppi di bambini (sezione di
riferimento) dove l’ambiente è organizzato sia in funzione dell’età dei
bambini sia per rispondere alle esigenze sopra descritte. :
•
“Mele Verdi” (15 bambini dai 3 ai 12 mesi)
•
“Mele Gialle” (18 bambini dai 13 ai 23 mesi)
•
“Mele Rosse” (16 bambini dai 24 ai 36 mesi)
•
“Bruchi” (sezione di lingua slovena con 17 bambini dai 3 ai 36
mesi)
In ogni stanza di riferimento (tranne quella delle “Mele Verdi” dove la zona
pasto con seggioloni è esterna alla stanza) è presente una zona con tavoli e
sedie, adibita non solo al pasto ma anche ad attività strutturate; inoltre, ci
sono degli angoli attrezzati per vari tipi di attività come il gioco simbolico,
l’angolo morbido, le costruzioni, la manipolazione dei materiali, la lettura
ecc., tali da consentire situazioni di gioco raccolte in piccolo gruppo,
affinché ogni bambino possa svolgere un’attività di gioco strutturata o libera,
autonoma o con gli altri.
All’interno delle stanze sono presenti giocattoli adeguati alla fascia d’età
specifica e di facile accesso ai bambini che rispettano uno degli obiettivi
principali del progetto educativo che è quello di permettere al bambino
l’esplorazione, la conoscenza, l’ apprendimento, la sperimentazione, e i cui
materiali consentano di sviluppare la percezione tattile, sensoriale,
emozionale.
Si utilizzano anche vari spazi comuni:
•
atrio in cui sono presenti fasciatoi per cambiare i bambini al loro arrivo,
gli armadietti che contengono i cappottini e le scarpette, alcune
poltroncine per consentire ai genitori di attendere comodamente il
ritiro dei propri figli;
•
i bagni: i due bagni sono adiacenti e comunicanti tra loro, nel primo ci
sono due fasciatoi, un lavandino e i water bassi adatti al bambino,
mentre nel secondo ci sono i lavandini piccoli per il lavaggio delle mani
e la vasca. Quest'ultimo bagno viene usato anche per i giochi con
l’acqua;
9
•
stanza del libro la quale raccoglie molti libri suddivisi per argomenti
(famiglia, emozioni, animali, classici per l'infanzia, ecc.). Alcuni testi
sono direttamente a disposizione dei bambini/e mentre altri vengono
letti assieme agli educatori; si tratta di una biblioteca ben fornita dove
vi sono numerosi testi in altre lingue, dalla quale si possono prendere
anche in prestito i libri. Inoltre, all'interno di ogni sezione vi è una piccola
biblioteca “personalizzata” dove sono presenti testi adatti all'età
specifica dei singoli gruppi e alle esigenze dei bambini delle sezioni;
•
la biblioteca funge anche da stanza “d’accoglienza” per i genitori
durante i periodi d’inserimento dei bambini, un luogo raccolto, dotato
di poltroncine e cuscini dove le famiglie possono leggere o confrontarsi
tra loro, allattare in tranquillità il proprio bambino/a. Questa stanza
viene utilizzata anche per i colloqui con le famiglie.
•
la stanza del gioco simbolico o più semplicemente quella che viene
chiamata la “casetta”, è una stanza che ripropone in piccolo
l’ambiente domestico e familiare in cui i bambini vi ritrovano tutti gli
oggetti casalinghi e permette loro di ricreare momenti di “casa” e a
dar libero sfogo al gioco simbolico.
•
una stanza multidisciplinare che è vuota di arredi e viene utilizzata oltre
che per il sonnellino pomeridiano dei bambini della sezione slovena
(Bruchi), anche per diverse attività che richiedono uno spazio vuoto,
come il gioco dei travasi, il gioco euristico, i giochi motori con la carta,
ecc.;
•
la stanza motoria, un grande salone arredato con pedane, scale, cubi
morbidi ecc. che viene utilizzata per le attività di motricità e musicali
(giochiamo con la musica, lo gnomo Mirtillo, ecc.) ed è adibita anche
a stanza per il momento del sonno dei medio-grandi (Mele Gialle e
Mele Rosse);
•
il laboratorio del colore, arredato con diversi mobili contenenti i
materiali necessari per le attività di pittura e manipolazione, un tavolo
quadrato e una lavagna luminosa. In questa stanza si svolgono molte
attività grafico-pittoriche , di incollatura, di manipolazione (la scatola
azzurra) che vengono svolte in piccolo gruppo. Queste attività possono
essere attuate anche in altri spazi del Nido d'Infanzia ad esempio
all'interno delle singole sezioni o in altre zone (ad esempio portando un
tavolo in terrazzo quando il clima lo permette).
•
gli spazi esterni: la terrazza e il giardino, in cui vengono svolte sia attività
strutturate e non, che promuovono la socializzazione tra i diversi gruppi
di bambini e l’esplorazione e il contatto con la natura. Nella terrazza ci
sono diversi giochi da esterno, tricicli, dondoli ecc. e lo spazio può
essere diviso con un cancello quando si desidera proporre dei giochi a
piccolo gruppo. E’ dotata di una tenda per riparare dal sole nei mesi
caldi. Il giardino è attrezzato con scivoli, casette, panche, tavoli,
ombrelloni ed è fruibile durante tutto l’anno. Inoltre è stato creato un
piccolo orto dove i bambini possono, con l’aiuto degli educatori,
piantare e coltivare ortaggi e piccoli frutti di stagione;
10
Gli ambienti utilizzati per le attività e per esperienze specifiche sono usati a
rotazione da tutti i gruppi dei bambini dei nidi Semidimela e la Nuvola.
Tutti gli spazi sono stati pensati secondo criteri di sicurezza, funzionalità,
accessibilità e adeguatezza.
Il piano inferiore è costituito da diversi magazzini, dalla dispensa, dalla
lavanderia dalla cucina e dagli spogliatoi del personale.
Il piano superiore ospita il nido d’infanzia “La Nuvola” con il quale si svolgono
numerose attività e si condividono alcuni spazi.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA EDUCATIVA
La giornata al nido d’infanzia segue un ritmo che si ripete quotidianamente;
tale “ripetitività” di attività di gioco e di momenti di cura (routines), crea nel
bambino un senso di sicurezza, aiutandolo a prevedere il susseguirsi degli
eventi (es. dopo il pranzo vi è la nanna).
•
Indicativamente l'accesso al nido avviene tra le 7.30 e le 9.00 anche se
il regolamento prevede un orario di accesso alla struttura flessibile. La
scelta di destinare tale fascia oraria all'accoglimento è dettata dalla
volontà dell'equipe educativa di fornire al bambino una “prevedibilità”
nello svolgimento della giornata al fine di favorirne il benessere e
l'autonomia;
•
alle 9.15 circa merenda del mattino;
•
dalle 9.30 iniziano le proposte educative attraverso il gioco individuale
o di piccolo gruppo con attività specifiche sia programmate che
libere. Tali proposte prevedono momenti di intersezione;
•
durante la mattinata sono previsti dei momenti di cura e d’igiene,
adeguando questi tempi con le quotidiane necessità del bambino;
•
alle 11.30 arriva il pranzo (per le sezioni dei medi e dei grandi mentre il
pranzo per la sezione dei lattanti è previsto indicativamente alle 11.15).
In relazione all’età dei bambini si perseguono obiettivi diversificati: per i
più piccoli l’accettazione di sapori diversi e lo sviluppo di un positivo
rapporto con il cibo; per i più grandi diviene importante lo sviluppo
completo dell’autonomia nel pasto (mangiare da soli, utilizzare la
forchetta, servirsi da soli il secondo, il contorno e il formaggio
grattugiato e passarsi l'uno con l'altro i piatti, i bicchieri, ecc.);
•
alla fine del pranzo i bambini si preparano per il riposo pomeridiano, in
un ambiente rassicurante e tranquillo. Chi ne sente il bisogno porta con
sé il proprio oggetto preferito o transizionale; gli educatori cercano di
favorire il momento di abbandono al sonno con la vicinanza, le
coccole e a volte con la musica rilassante;
11
•
al risveglio i bambini vengono rivestiti o aiutati a rivestirsi da
soli,accompagnati in bagno e poi a tavola per la merenda. Inizia poi
un momento di gioco libero alternato ad attività concernenti il
progetto didattico scelto per i bambini/e che si fermano nella fascia
pomeridiana, progetto che coinvolge trasversalmente tutte le sezioni
dei nidi Semidimela e la Nuvola. Generalmente le attività previste si
svolgono in grande o piccolo gruppo.
Ogni giornata “tipo” in realtà è continuamente adattata ai ritmi ed ai tempi
del gruppo e di ogni singolo bambino; questa flessibilità è oltremodo
necessaria durante il periodo dell’inserimento del bambino. Infatti, è
necessario proteggere e sostenere i ritmi di ciascun bambino/a così come si
sviluppano in maniera spontanea senza forzature anche se la ripetizione
temporale di determinate azioni da un senso di sicurezza, controllo e
autonomia.
I RAGGRUPPAMENTI
•
“Mele verdi”: gruppo formato da 15 bambini dai 3 ai 12 mesi e da 4
educatori , 3 a tempo pieno e 1 part-time;
•
“Mele gialle”: gruppo formato da 18 bambini dai 13 ai 23 mesi e da 3
educatori a tempo pieno ed uno part-time condiviso con la sezione
delle Mele Rosse;
•
“Mele rosse”: gruppo formato da 16 bambini dai 24 ai 36 mesi, di cui
uno diversamente abile, e da 3 educatori a tempo pieno (uno a
sostegno del gruppo sezione) e uno part time pomeridiano che segue
le sezioni delle Mele Gialle e delle Mele Rosse;
•
“Bruchi”: gruppo di 17 bambini dai 3 ai 36 mesi con 4 educatori di
madrelingua slovena, di cui 3 a tempo pieno e un part-time
pomeridiano;
Tra le sezioni “Mele gialle” (gruppo dei medi) e “Mele rosse” (gruppo dei
grandi) sono previsti numerosi momenti di intersezione durante tutta la
giornata al nido. Inoltre, i bambini/bambine della sezione delle Mele Gialle
che il prossimo anno andranno alla Scuola dell'Infanzia seguiranno assieme ai
bambini grandi della sezione delle Mele Rosse il percorso di continuità con la
scuola dell'Infanzia.
IL PERSONALE
E' l’anima del nido, accanto alle famiglie con i loro piccoli. Ha il compito di
creare calore e armonia, affinché il lavoro professionale di ognuno e la
relazione con le famiglie sia all’insegna della collaborazione, dell’ascolto, del
12
confronto e della flessibilità, creando così un clima positivo di fiducia e di
crescita.
Il personale accoglie e accompagna le famiglie nella crescita dei loro figli,
condividendo le esperienze, le difficoltà e suggerendo professionali strategie
educative, al fine di condividere non solo il tempo, ma la qualità della
crescita e dell’esperienza di vita al nido e in famiglia, dando vita a quella che
Borghi definisce “qualità partecipata”, all’interno della quale avviene una
vera e propria transizione di valori.
•
Il coordinatore pedagogico: sostiene l’equipe di lavoro del Nido
nell’elaborazione dei contesti più efficaci per i bambini. Supporta
l’equipe nell’elaborazione , attuazione e verifica del progetto
educativo, organizzativo e gestionale del nido. Svolge un ruolo chiave
nel promuovere il lavoro di gruppo e la collegialità dell’equipe, con
l’obiettivo di valorizzare l’apporto professionale di ciascuno.
•
Gli educatori: gli educatori hanno un ruolo molto importante e delicato
poiché accolgono e accompagnano il bambino/a e la sua famiglia.
Essi hanno competenze relative all’educazione e alla cura dei bambini
e delle bambine, alla relazione con le famiglie e collaborano con il
coordinatore per un buon funzionamento del servizio. Sono divisi in
gruppi e saranno un punto di riferimento per i bambini e per le famiglie
durante il periodo di permanenza al nido. Gli educatori fungono da
mediatori nel gruppo dei pari e da interlocutori principali con le
famiglie, rappresentano quindi delle figure di riferimento che
accolgono, accompagnano, sostengono, creano contesti educativi,
organizzano le esperienze e gli spazi, mettono in essere il progetto
educativo e quelli didattici.
Nel nostro nido d’Infanzia la funzione dell’educatore è soprattutto
quella di costruttore di contesti, di volta in volta adatti al bambino e
alla sua crescita.
•
•
•
Il gruppo di lavoro: è formato dagli educatori, dal coordinatore
pedagogico e fondamentalmente da tutto il personale del nido. Il
gruppo è il soggetto e il garante del progetto educativo e funge da
punto di riferimento per i membri stessi del gruppo, per le famiglie e per
i bambini/e. Il nido, infatti, rappresenta una comunità con una sua
organizzazione che prevede che ognuno dei membri del gruppo abbia
delle responsabilità educative e che condivida con gli altri le
informazioni, le conoscenze, gli interventi, le proposte educative, le
strategie, ecc.
Il personale d’appoggio: pur tenendo conto delle normali attività di
pulizia e di gestione che la struttura esige quotidianamente, il personale
d’appoggio sostiene gli educatori in caso di esigenze particolari,
divenendo per i bambini presenza fissa e conosciuta.
Servizio cucina: la gestione della cucina e il confezionamento dei pasti
sono affidati ad una ditta esterna (DUSSMAN) che opera all’interno
13
della struttura. Alla stessa ditta appartengono le pulizie delle zone
pranzo e lo sporzionamento dei pasti dei bambini.
UNA GIORNATA AL NIDO
I ritmi sono vincolati dalle dimensioni della struttura, dalla sua ubicazione su
più piani, ma centrale rimane il bambino, con i suoi bisogni. L’equipe
educativa cerca costantemente di “leggere” le esigenze e calibrare i ritmi.
LE ROUTINES
•
•
•
•
L ‘entrata e l’uscita: l'accoglienza al mattino e il ritorno a casa nel
pomeriggio sono momenti di passaggio da un ambiente all’altro,
danno luogo ad emozioni tanto nell’adulto quanto nel bambino come
pure a comportamenti che diventano dei rituali.
L’igiene personale: l'igiene e le cura personale implicano che ci sia un
contatto tra gli educatori e i bambini/e non solo fisico ma anche a
livello emotivo, contatto visivo, sorrisi e gesti affettuosi, soprattutto per i
più piccoli. Per i bimbi/e più grandi l'igiene personale diventa
un’importante attività che educa alla cura della propria persona,
all’autonomia e alla collaborazione.
I pasti: (spuntino mattutino, pranzo e merenda pomeridiana) il pranzo,
oltre a soddisfare le esigenze fisiologiche, educa il bambino a corrette
abitudini alimentari e ha grosse valenze comunicative, emotive e
psicologiche. E' necessario che il momento del pasto si accompagnato
da un'atmosfera serena e tranquilla e che rispetti i tempi di ciascun
bambino/a, i suoi bisogni e le sue preferenze. L'educatore
accompagna e aiuta i bambini/e durante i pasti, ma favorisce anche
lo sviluppo si situazioni di convivialità (per esempio favorendo il dialogo
tra il gruppo dei pari e tra bimbi/e ed educatori nelle sezioni dei mediograndi). Il nido accoglie supporta anche le esigenze dei bambini più
piccoli (lattanti) concordando con le famiglie il cibo da somministrare
durante il primo anno di vita e in particolar modo durante il
divezzamento. Le mamme hanno la possibilità di portare al Nido il latte
materno.
Il sonno: addormentarsi significa abbandonarsi per lasciare il mondo
esterno ed è, quindi, un momento delicato al quale gli educatori
danno molta importanza. La stanza, l’atmosfera, i rituali, gli oggetti dei
bambini, i cuscini personali, tutto è pensato per favorire un tranquillo
riposo e un sereno risveglio.
14
LE ATTIVITA’
L'ambiente e la giornata al nido sono organizzati in modo da favorire
momenti di gioco e di esperienza i quali fanno sì che, oltre al divertimento e
al piacere di relazionarsi con gli altri e con gli oggetti, i bambini/e sviluppino
le loro potenzialità, come singoli individui e come gruppo, che si traducono in
apprendimenti ed intelligenze così come le definisce Howard Gardner.
Quest’ultimo non prende in considerazione un unico tipo di intelligenza ma
ritiene che l’elaborazione delle informazioni possa rientrare in “otto
intelligenze e mezzo”. Queste possono svilupparsi ed essere attivate in
contesti educativi differenziati e sono intercorrelate tra loro.
Ogni bambino ha un patrimonio neurologico potenzialmente ricchissimo:
molta parte di esso rimane inutilizzata perché non opportunamente attivata (
Borghi).
La teoria delle intelligenze multiple sottolinea l’importanza di accostarsi ad un
argomento in modi differenti e non in modalità univoche.
I problemi possono essere affrontati in vari modi e da diversi punti di vista: in
questo modo ad ogni bambino è consentita la possibilità di scegliere la
strada che gli è più congeniale e che gli risulta più agevole. Inoltre, è
importante per un bambino sapere che uno stesso problema può essere
affrontato da più punti di vista e può essere indagato sotto una molteplicità
di aspetti.
La teoria delle intelligenze multiple privilegia, secondo noi, il pluralismo
metodologico e delle opportunità di approccio, motivo per cui è stata presa
in considerazione come riflessione per il nostro operare educativo.
In sintesi vogliamo offrire a tutti i bambini/e un ventaglio di possibilità per
mettere in gioco tutte le loro “intelligenze”, proposte ed esperienze attuate
mediante il fare, l'agire sulla realtà.
INTELLIGENZA LINGUISTICA
Abilità che si esprime nell’uso dei suoni, dei gesti, del linguaggio e delle
parole, nella padronanza dei termini linguistici e nella capacità di adattarli,
utilizzandoli in modo appropriato.
INTELLIGENZA MUSICALE
Abilità a percepire, modificare, riprodurre, ascoltare suoni, ritmi, melodie.
INTELLIGENZA LOGICO-MATEMATICA
Abilità implicata nel confronto e nella valutazione di oggetti concreti o
astratti, nell'individuare relazioni e principi.
Partendo dall’osservazione casuale delle relazioni tra forme e oggetti diversi, il
bambino arriva alla costruzione del pensiero astratto attraverso
l’elaborazione di concetti logico-matematici.
INTELLIGENZA SPAZIALE
Abilità di percepire se stessi, gli altri e gli oggetti come collocati
topologicamente nello spazio.
15
INTELLIGENZA CORPOREO-CINESTETICA
Capacità di usare il proprio corpo in modi molto differenziati e abili per fini
espressivi oltre che concreti: abilità fini-motorie e grosso-motorie.
INTELLIGENZE PERSONALI
Intelligenza interpersonale, abilità di interpretare le emozioni, le motivazioni e
gli stati d’animo degli altri.
Intelligenza intrapsichica, abilità di riconoscere, interpretare le proprie
emozioni al fine di capire e guidare il proprio comportamento.
INTELLIGENZA NATURALISTICA
Riconoscimento e classificazione di elementi naturali. Sensibilità e amore per
flora e fauna.
INTELLIGENZA ESISTENZIALE
Riflettere sull’esistenza, sviluppo del ragionamento astratto e di concetti
universali.
Le attività proposte durante la giornata al Nido nascono dall'osservazione dei
bambini/e e quindi dalle loro necessità, dai loro desideri e bisogni.
Inoltre, le attività e le iniziative educative hanno l'obiettivo di favorire
esperienze relazionali positive e vengono realizzate attraverso una serie di
strategie educative pensate, discusse e condivise dall'equipe e variabili in
base alle caratteristiche dei gruppi di bambini/e.
Tutte le attività sono finalizzate a promuovere diverse capacità e sono
orientate a favorire lo sviluppo psico-fisico in maniera serena ed armonica.
I principali obiettivi insiti nelle attività proposte sono:
•
sviluppare il linguaggio creativo e simbolico;
•
favorire e stimolare la sensorialità, la motricità (anche quella fine) e la
coordinazione (in particolare quella oculo-manuale);
•
imparare a conoscere e riconoscere se stessi, gli altri e il mondo
circostante;
•
stimolare lo sviluppo di una sempre maggiore autonomia;
•
realizzare occasioni di incontro/confronto/scontro al fine di favorire
l'interiorizzazione delle dinamiche sociali;
•
sperimentare una grande varietà di emozioni, sensazioni e percezioni
con lo scopo di stimolare lo sviluppo affettivo ed emotivo;
•
accrescere e migliorare il linguaggio verbale attraverso il dialogo,
l'utilizzo del libro e la drammatizzazione.
16
Le attività verranno così organizzate:
•
attività di manipolazione: (acqua, sabbia, pasta di sale, didò, ecc.) in
questa attività i bambini/e possono trasformare la realtà, toccarla,
odorarla e gustarla.
•
attività grafico-pittoriche: (pennarelli, matite, pastelli, colori naturali,
tempere, acquerelli, ecc.) Attraverso questa attività il bambino/a può
lasciare traccia di se stesso, vederne i risultati ed esprimere, rivivere e
superare le sue emozioni e i suoi vissuti (viene anche definita
“espressiva”).
•
attività motoria e di coordinazione-manuale: (blocchi motori, palle,
cerchi, scatoloni, stoffe, carte di vario tipo, percorsi tattili, gioco
euristico, puzzle, chiodini, ecc.). Queste attività privilegiano l'utilizzo
corpo che è lo strumento attraverso cui il bambino/a conosce se
stesso, lo spazio circostante e riconosce la relazione con l'altro.
•
attività linguistiche, di drammatizzazione e musicali: (lettura di libri,
marionette, filastrocche, canzoncine, musica attiva, storie musicali,
strumenti, ecc.) Il libro è uno strumento che fornisce il senso dello spazio
e del tempo, in questo modo aiuta i bambini/e a sviluppare la
capacità di comunicare le proprie emozioni e le proprie paure e quindi
ad elaborare le proprie esperienze e i propri vissuti. Anche la musica, di
per sé, investe interamente il bambino/a e lo coinvolge affettivamente
poiché gli permette di esprime le proprie emozioni, di ascoltare se
stesso, gli altri e il mondo che lo circonda.
•
Gioco simbolico: (casetta, travestimenti, ecc.) Nel gioco del “far finta”
gli oggetti vengono utilizzati come se fossero altri e così anche le
persone si possono comportare come se fossero altre, in questo modo il
tempo e lo spazio divengono un “altrove”. Il gioco simbolico permette
ai bambini/e di materializzare oggetti inesistenti come sorseggiare una
bevanda da un bicchiere vuoto, o dare da mangiare da un cucchiaio
vuoto ad un bambolotto, ciò significa che il bambino/a si pone in
maniera divergente dalla realtà, poiché non solo la imita ma la
esagera, la interpreta, la modifica e la evidenzia a modo suo.
LE INIZIATIVE PER BAMBINI DIVERSAMENTE ABILI
L’integrazione di bambini diversamente abili nei servizi educativi è garantita
dalla legge104/92 (legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale ed i
diritti delle persone handicappate). In tal senso, anche per l’accesso al Nido,
le famiglie hanno l’opportunità di segnalare direttamente sulla domanda
d’iscrizione la presenza (o l’accertamento in corso) di una disabilità.
Il Comune di Trieste assegna al Nido d’Infanzia che accoglie il bambino/a un
ulteriore educatore in supporto all’intero gruppo. Questa scelta ha una forte
motivazione pedagogica: i bisogni educativi dei bambini diversamente abili,
infatti, non differiscono sostanzialmente da quelli dei loro coetanei, quindi,
17
ogni bambino/a del Nido, quale che siano le sue abilità, necessita di un
percorso individuale per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Le iniziative specifiche per i soggetti diversamente abili prevedono, inoltre, dei
contatti e degli incontri con la rete dei servizi sociali e sanitari e le famiglie
interessate per un reciproco scambio di informazioni e per la definizione di un
percorso parallelo.
LA VALORIZZAZIONE DELLE DIFFERENZE (inclusione)
Ogni giorno al Nido si incontrano bambini e bambine, adulti, operatori e
famiglie: ciascuno porta se stesso, il proprio vissuto, la propria storia familiare,
la propria cultura di appartenenza, in alcuni casi anche una lingua materna
o paterna diversa dagli altri.
Tutti questi elementi determinano l’organizzazione della quotidianità del Nido
ed è un impegno costante di tutto il personale valorizzare queste differenze
affinché costituiscano una risorsa ed un’occasione di arricchimento per tutti.
Si prevede l’attivazione di una collaborazione con i servizi socio/assistenziali,
sanitari ed educativi e con i mediatori culturali del territorio al fine di
elaborare percorsi di inclusione di bambini/e in situazioni di disagio
relazionale, familiare e socio/culturale.
ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO
Gli educatori in servizio nella fascia pomeridiana sono quattro: tre per il Nido
d’Infanzia Semidimela (un’educatrice per la sezione Mele Verdi,
un’educatrice per la sezione Mele Gialle e Mele Rosse ed una per la sezione
Bruchi) ed una per il Nido d’Infanzia Le Nuvola.
Per i bambini/e che si fermano dopo le ore 16.00 gli educatori propongono
attività di gioco libero e programmato (sia in gruppo che individuale), di
lettura, grafico-pittoriche e psicomotorie attinenti ai progetti didattici proposti
dalle singole sezioni.
Gli educatori sono attenti e presenti ai bisogni di ogni singolo bambino/a sia
nella cura dell’igiene sia nella sfera affettiva.
Al momento dell’uscita di ogni singolo bambino/a l’educatore informa il
genitore delle attività svolte durante l’intera giornata e trasmette eventuali
comunicazioni.
Anche questo momento è molto importante ed è compito dell’educatore
che tutto si svolga nella completa serenità in un clima di fiducia reciproca e
di benessere di ciascun bambino/a.
ATTIVITA' ALL'APERTO
La possibilità di giocare liberamente all'aperto, correre, saltare, misurarsi con
le cose e soprattutto con le proprie capacità non vanno trascurate all'interno
di un luogo educativo quale è il Nido d'Infanzia.
18
In questo senso il giardino del Nido, pensato come un'area di apprendimento
all'aperto offre ai bambini/e la possibilità di favorire l'esplorazione
dell'ambiente. Un vera e propria palestra dove poter esercitare i propri sensi e
accrescere le possibilità di inventare, scoprire e ricercare.
L'equipe, basandosi sulle teorie sistemiche di Bronfenbrenner, secondo le
quali l'individuo cresce e si sviluppa nella continua relazione/interazione con
l'ambiente circostante, pensa al giardino come ad un ambiente
fondamentale, in quanto parte integrante del Nido, il quale contribuisce allo
sviluppo armonico del bambino/a.
In quest'ottica pensiamo al giardino come un luogo poco strutturato dove
quel che c'è “non si usa ma si vive”, dove possano essere gli stessi bambini/e
a “dare forma” all'esperienza .
Le attività che si possono svolgere sono tantissime: esplorazione del terreno
individuandone le diverse caratteristiche, raccolta di diversi materiali naturali,
individuazione e riconoscimento dei diversi rumori della natura, esecuzione di
giochi all'aperto inconsueti.
Obiettivi:
•
sviluppo della socializzazione nella gestione comune degli spazi verdi
•
consolidamento dell'autonomia e della sicurezza nelle abilità motorie
•
confronto e collaborazione con gli altri
•
osservare e rispettare l'ambiente naturale
•
esplorare i fenomeni atmosferici
•
cogliere i mutamenti delle stagioni
•
curare le piante e l'orto
•
sviluppo delle abilità sensoriali
ATTIVITA' DI INTERSEZIONE
Durante l'intero anno educativo sono previste attività di intersezione tra i nidi
Semidimela (sezione di lingua italiana e slovena) e la Nuvola, i quali
condividono la stessa struttura.
Oltre ai momenti di accoglimento e uscita dei bambini/e nei quali è prevista
l'intersezione verranno svolte attività che prevedono l'incontro e lo scambio
tra bambini/e di fasce d'età omogenee e non, al fine di conoscere tutti gli
ambienti del Nido e coloro i quali lo vivono; inoltre, preparare il terreno volto
a favorire l'eventuale passaggio all'anno successivo.
CONTINUITA'
I bambini che a giugno concluderanno la loro esperienza al Nido d'Infanzia
durante l'anno (solitamente da gennaio in poi) avranno la possibilità di
conoscere il nuovo ambiente che li accoglierà l'anno successivo ovvero la
19
Scuola dell'Infanzia. L'equipe condivide l'idea che la continuità sia utile per i
bambini/e a favorire il passaggio da un servizio all'altro e per questo
organizza, in accordo con le Scuole dell'Infanzia del territorio circostante,
delle giornate durante le quali è prevista la permanenza dei bambini/e che
lasceranno il Nido in queste strutture. Un piccolo gruppo di bambini/e passerà
la mattinata (intera o in parte) alla Scuola dell'Infanzia accompagnati da un
loro educatore che ha lo scopo di facilitare la conoscenza del nuovo
ambiente e di rassicurarli. Le scuole prescelte non saranno necessariamente
quelle che i bambini/e frequenteranno l'anno successivo, ciò nonostante si
vuole favorire la conoscenza e l'esplorazione di un ambiente educativo
nuovo. Le famiglie potranno scegliere di far provare tale esperienza al loro
bambino/a.
IL COINVOLGIMENTO DEI GENITORI NELLA VITA DEL NIDO
L’ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELL’INSERIMENTO
L'inserimento o ambientamento al Nido d'Infanzia è un momento molto
particolare e significativo, poiché il bambino/a per la prima volta prende
parte ad una realtà sociale e relazionale diversa da quella della sua famiglia.
La funzione degli educatori è di accogliere, guidare, supportare anche
emotivamente il bambino/a e la sua famiglia in questo percorso.
Normalmente le modalità ed i tempi di inserimento vengono concordati con
le famiglie durante la prima riunione che si tiene di norma alla fine di giugno.
Tali modalità sono programmate sulla base di scelte educative e
pedagogiche flessibili in funzione delle caratteristiche del singolo bambino/a,
delle esigenze delle famiglie e infine delle caratteristiche del gruppo nel
quale il bambino/a verrà inserito.
Nei Nidi d'Infanzia Semidimela e la Nuvola vengono proposte diverse
tipologie di ambientamento, poiché si desidera offrire alle famiglie un
maggiore flessibilità venendo in contro ai ritmi imposti dalla società in cui
viviamo.
La riunione iniziale di accoglimento è l'occasione in cui il gruppo di lavoro
presenta alle famiglie le diverse possibilità di inserimento. Successivamente,
durante il colloquio iniziale, educatori e genitori concordano assieme la
tipologia di ambientamento che più si adatta al bambino/a.
Alcune sezioni offrono la possibilità di un inserimento “guidato dal genitore” o
di tipo “svedese” che dura tre giorni e prevede la permanenza al Nido della
figura di riferimento per l'intera giornata. Il genitore partecipa insieme al
proprio figlio a tutte le attività del Nido, queste vengono svolte insieme ai
bambini/e già inseriti e includono anche il pranzo. Il genitore si occupa
attivamente del proprio figlio, lo cambia, lo aiuta a mangiare, gioca con lui e
cerca di aiutarlo a familiarizzare con l’ambiente e con le educatrici. Già dal
secondo giorno l’educatore prova a “sostituirsi” progressivamente al genitore
per alcune attività, sia ludiche che di cura, ma l’adulto è sempre presente
pronto ad intervenire nel caso in cui il bambino/a lo necessiti. Il genitore può
provare ad allontanarsi comunicandolo al bambino/a e lui sarà libero di
20
scegliere se accompagnare l’adulto o meno. Al quarto giorno il genitore,
dopo aver accompagnato il bambino al Nido, lo saluta e se ne va per poi
ritornare subito dopo il pranzo.
Questo tipo di ambientamento permette al bambino di vivere serenamente
la nuova esperienza poiché il genitore lo accompagna in tutti i momenti
della giornata al Nido favorendo la conoscenza degli spazi e lo svilupparsi
della relazione con gli educatori e con gli altri bambini/e. Allo stesso tempo
anche il genitore vive serenamente questa nuova esperienza poiché ha
vissuto direttamente la “vita al Nido”, ne conosce gli ambienti, i tempi, gli
spazi e le modalità di gestione sia a livello dell’organizzazione che della
relazione adulto/bambino.
Inoltre, tutte le sezioni offrono un inserimento di tipo tradizionale che viene
calibrato sulla base delle esigenze di ciascuna famiglia. L'ambientamento di
tipo tradizionale prevede una durata di due settimane in cui vi è un distacco
graduale della figura di riferimento ed una progressiva permanenza al Nido
del bambino/a.
Indicativamente durante la prima settimana il bambino/a trascorre al Nido
solo il tempo dedicato al gioco; la settimana successiva vengono introdotte
anche le varie routines (cambio, merenda, pranzo) e da ultimi il sonnellino e
la merenda pomeridiana. Va precisato, come accennato sopra, che tempi e
le modalità dell'ambientamento vengono concordati precedentemente, ma
anche in itinere, dagli educatori e le famiglie e per questo il periodo di due
settimane può essere abbreviato (in alcuni casi allungato) a seconda delle
necessità specifiche del bambino/a e della famiglia.
Nel gruppo dei piccolissimi, che accoglie ogni anno 15 bambini nuovi, gli
inserimenti avvengono a piccoli gruppi (4 – 5 bambini alla volta), mentre nel
gruppo dei medio grandi e nella sezione slovena, gli inserimenti avvengono o
a piccoli gruppi o individualmente, a seconda dei posti di volta in volta
disponibili e delle esigenze famigliari.
Nonostante vi siano tipologie differenti o comunque flessibili, l’inserimento al
Nido rappresenta una situazione particolare ed insolita nella vita del
bambino/a ed è un momento estremamente delicato per tutti coloro che in
questa esperienza vengono coinvolti: il bambino/a, i genitori, gli educatori.
L'ambientamento infatti, è un periodo di tempo che serve per conoscersi e
per sviluppare un reciproco rapporto di fiducia. L'instaurarsi di una buona
relazione tra bambini/e, genitori ed educatori è il preludio indispensabile per
favorire un inizio tranquillo e sereno della vita al Nido dei bambini/e.
L'ambientamento al Nido è per il bambino/a un’esperienza che evoca
emozioni molto forti. Si tratta di sperimentare un processo che lo porterà a
stabilire una relazione nuova con una persona diversa dalla madre e dalle
altre figure familiari, imparando a “tollerare” il disagio che scaturisce dal
distacco e dal contatto con ambienti e persone nuove e dimostrando man
mano disponibilità a nuovi legami. Il passaggio dall’ambiente familiare a
quello del Nido deve essere graduale e mediato dalla presenza delle figure
familiari (madre, padre, nonni, altre figure preziose per il bambino…) in modo
21
che il bambino/a possa sperimentare, il più serenamente possibile, il primo
distacco dalle figure di riferimento, affidarsi ad altri individui, che fino a quel
momento non conosceva, e così raggiungere quella sicurezza, fiducia e
tranquillità che gli permetterà di conoscere il nuovo ambiente, di sviluppare
un buon rapporto con gli altri e di sfruttare tutte le possibilità di gioco che il
Nido offre.
L’educatore durante l'inserimento accoglie le famiglie e le guida in questa
nuova esperienza, infatti, egli comunica il proprio agire educativo e le diverse
strategie che verranno adottate, mettendo così il genitore, o chi ne fa le
veci, nella condizione di poter comprendere, conoscere e così condividere
ciò che sta succedendo. L'educatore accoglie gli stati stati emotivi, le
preoccupazioni e tutti le emozioni che coinvolgono le figure di riferimento
durante il periodo di inserimento.
L’affidamento progressivo del bambino/a agli educatori per i genitori non
significa soltanto acquisire un utile sostegno organizzativo (avere un luogo e
persone sicure cui lasciare il proprio bambino), ma trovarsi coinvolti in un
complesso processo di conoscenza reciproca, senza il quale non è possibile
che si instauri un rapporto di fiducia. I genitori comunicano agli educatori
l’ambiente, il mondo, le relazioni, le abitudini del loro bambino/a, affinché gli
educatori possano conoscere il mondo del loro figlio/a favorendo così
l'instaurarsi di una relazione rassicurante.
E’ del tutto comprensibile e normale che i genitori avvertano dubbi e
diffidenze nei confronti di persone e di un ambiente che ancora non
conoscono: ci può essere il timore che i bisogni del proprio bimbo/a non
vengano capiti, e che le risposte ad essi non siano sufficientemente sollecite;
può essere presente anche un certo senso di colpa. Ci vogliono tempo e
pazienza da entrambe le parti per conoscersi reciprocamente; l’esperienza
concreta aiuta i genitori a capire che l’educatore non è una figura che si
sostituisce ad essi, ma si mette al loro fianco, offrendo un sostegno nella cura
e nell'educazione del loro figlio/a, integrando il ruolo genitoriale che rimane
unico ed insostituibile.
I RAPPORTI CON LE FAMIGLIE, LA PARTECIPAZIONE, LE INIZIATIVE
L’importanza dell’instaurarsi di un reciproco rapporto di fiducia e
collaborazione tra famiglia ed operatori del Nido passa anche attraverso i
momenti di comunicazione e passaggio di informazioni puntuali e continui.
Pertanto sono previste varie occasioni in cui gli educatori ed i genitori si
ritrovano.
•
Nido aperto (open day): nel mese di febbraio, (solitamente durante la
settimana precedente al quella prevista per le iscrizioni al servizio), il
Nido rimane aperto alcuni pomeriggi per permettere alle famiglie di
visitarlo e dar loro tutte le informazioni su tutti i Nidi Comunali della città;
•
riunione generale per i nuovi inserimenti: questa di norma si svolge nel
mese giugno ed ha lo scopo di informare le famiglie sull’organizzazione
22
generale del Nido, sulle modalità e tempi dell’inserimento e per
concordare le date d’inizio di tali inserimenti;
•
assemblee generali: sono rivolte a tutti i genitori del servizio e affrontano
problemi o proposte di carattere generale che riguardano tutto il Nido;
•
riunioni di sezione: sono rivolte ai genitori delle sezioni e vi partecipano i
genitori e gli educatori del gruppo. Tali riunioni si occupano di
problematiche della sezione ed hanno lo scopo di far conoscere e
confrontare i genitori fra di loro; vengono inoltre, progressivamente
esposte le scelte ed i progetti educativi e didattici in corso;
•
colloqui individuali: sono momenti di incontro tra educatori e genitori
che mirano ad uno scambio reciproco di notizie più particolareggiate
relative al bambino/a. I colloqui, indicativamente, previsti durante
l'anno sono due o tre ma la famiglia o gli educatori possono richiedere
un colloquio in qualsiasi momento dell'anno educativo se ne sentono il
bisogno;
•
contatti giornalieri: sono di solito incontri informali nei momenti di
entrata ed uscita nei quali vengono fornite informazioni.
•
Comitato di Gestione: è un organo composto da una rappresentanza
di genitori e del personale del Nido; nelle riunioni vengono discusse
problematiche e proposte organizzative inerenti al servizio nel suo
complesso. Il Presidente del Comitato di Gestione, eletto tra i genitori,
funge da portavoce fra il Nido, il territorio e l'Amministrazione
Comunale e partecipa alla Conferenza dei Presidenti dei Comitati di
Gestione.
•
Commissione mensa: formata dai genitori che fa da “supervisore” alle
pietanze servite al Nido. Questo controllo avviene attraverso visite e
colloqui con cuoca e dietista. Inoltre la Commissione mensa può
promuovere iniziative e incontri con l’obiettivo di promuovere una
corretta educazione alimentare, anche in coerenza con le Linee Guida
per l’alimentazione elaborate dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Nel corso dell’anno educativo sono previste alcune iniziative che mirano a
coinvolgere attivamente i genitori alla vita del Nido come laboratori o feste a
tema (Natale, Carnevale,ecc.)
Durante l'anno possono essere previste delle uscite didattiche concordate
con le famiglie.
OSSERVAZIONE,DOCUMENTAZIONE E VERIFICA
L’osservazione (strutturata e non) da parte dell’equipe educativa, assieme
all’analisi della documentazione, costituiscono le basi per la verifica della
programmazione.
L’equipe educativa può ritenere opportuno effettuare forme di osservazione
più mirate e obbiettive per alcuni singoli bambini/e o gruppi di bambini/e. In
tal caso vengono utilizzate le schede di osservazione in ambito educativo di
Kuno Beller, che divengono così uno strumento di lavoro più obbiettivo e
23
condivisibile in più ambiti tecnici, relativamente allo sviluppo di aspetti
evolutivi specifici.
Un’importante forma di comunicazione quotidiana con le famiglie è
rappresentata dal diario giornaliero delle singole sezioni il quale permette al
Nido di raccontarsi e di essere più accogliente. In secondo luogo crea
all’interno del Nido stesso una “memoria storica”, che di anno in anno si
arricchisce e funge da importante spunto ed esperienza per il presente.
Vi sono varie forme e modalità di documentazione.
Senz’altro fondamentale è questo stesso documento, ovvero la
programmazione educativa, che sintetizza tutto il pensiero che sta a monte
di qualunque progettazione proposta al Nido d’Infanzia, dell’agire di ogni
giorno e di tutte le modalità con cui il Nido si pone di offrire un buon servizio
soprattutto per il bambino/a ed il suo benessere.
I progetti didattici vanno pensati ed elaborati in seguito ad una attenta
osservazione dei bambini/e da parte del personale educativo e diversificati
per fasce d'età.
Si possono anche considerare documentazione quelle zone informative dove
le famiglie possono trovare delle notizie importanti: la bacheca nell’atrio,
dove vengono segnalate le comunicazioni alle famiglie (malattie infettive,
variazioni d’orario, riunioni, ecc..), lo spazio per comunicazioni tra genitori.
Costituiscono una forma di documentazione anche gli stessi elaborati e
disegni creati dai bambini/e durante l'intero anno educativo e che vengono
esposti sulle pareti della struttura o raccolte in cartelle.
Inoltre, strumenti utilizzati per far conoscere alle famiglie la vita del nido sono i
video e le fotografie.
Ulteriori documenti che attestano la vita ed il lavoro al Nido sono i verbali
delle riunioni, sia quelle tra operatori (assemblee del personale, riunioni di
sezione), sia quelle tra operatori e famiglie (Comitato di Gestione, riunione
generale…), la Carta dei Servizi e il piano di evacuazione.
BASI TEORICHE DI RIFERIMENTO DEL METODO EDUCATIVO
Per l’elaborazione del progetto educativo, l’equipe è partita dall’analisi di
indicazioni tratte da “La Qualità negoziata. Il Progetto Pedagogico del Nido
e la sua valutazione” a cura di Bondioli- Becchi – Ferrari, edizioni Junior 2002.
Nell’individuazione degli obiettivi il riferimento per l’organizzazione delle
attività abbiamo in mente B.Q.Borghi, con i campi di esperienza ( Manuale di
didattica per l’asilo nido - B.Q. Borghi, L. Guerra Editori Laterza 1992 ) ora
superati dall’individuazione di tre ambiti fondamentali : del corpo, dei
linguaggi e della mente ( Star bene al Nido d’infanzia. Strumenti per la
gestione organizzativa ed educativa dell’asilo nido - B.Q.Borghi- edizioni
Junior 2006).
24
Dal punto di vista teorico più generale ci sembra che l’approccio di tipo
sistemico (Bronfenbrenner, Bateson e Fornasa) sia il più idoneo a cogliere la
complessità del Nido.
Per quanto riguarda l’approccio generale, Howard Gardner e la teoria delle
intelligenze multiple ci pare il riferimento più interessante, in grado di cogliere
e valorizzare le caratteristiche della struttura, che accoglie bambini/e e
famiglie di diverse culture, lingue familiari e contesti socioculturali (“Formae
Mentis. Saggio sulla pluralità delle intelligenze - Howard Gardner – Feltrinelli
1987, “I centri di apprendimento.Una proposta per l’educazione al nido – a
cura di Paola Nicolini – Edizioni Junior 2006 ).
Beller Kuno E., Mantovani Susanna: le tavole di sviluppo di Kuno Beller, vol.I, 3.
Edizione, Bergamo, Edizioni Junior, 2005.
Per quanto riguarda l'idea di bambino competente che apprende non solo
per nozioni ma attraverso il fare come riferimento vi è Maria Montessori (“60
attività Montessori per il mio bebè” di Marie Helene Place Edizioni
L’ippocampo 2016;“100 attività Montessori dai 18 mesi” Eve Herrmann Edizioni
L’ippocampo 2016;).
25
PROGETTI DIDATTICI
26
PROGETTO DIDATTICO SEZIONE MELE VERDI 2016/2017
“CRESCO GIOCANDO”
“Una buona scuola è quella dove il bambino entra pulito e torna a casa
sporco:
vuol dire che ha giocato, si è divertito, si è dipinto addosso, ha usato i propri
sensi,
è entrato in contatto fisico ed emotivo con gli altri.”
(P. Crepet)
PROGRAMMAZIONE E PROGETTO DI SEZIONE
Tutti gli individui, sia bambini che adulti, hanno bisogno di poter soddisfare la
propria “fame di stimoli”, di “struttura”, di “riconoscimento” (E. Berne). Il nido
deve poter offrire dunque un contesto con adeguati stimoli cognitivi, regole
protettive e sicurezza, un ambiente capace di dare “carezze positive”.
Concretamente ciò si traduce in una programmazione fatta di attività mirate
a sviluppare nei bambini competenze ed una progressiva autonomia, nella
scansione della giornata attraverso delle routines e nella costruzione di buone
relazioni tra educatori, bambini e famiglie.
Quest’anno la sezione “Mele Verdi”, al momento d’ingresso al nido
d’infanzia, si presenta composta da bambine e bambini di età compresa tra i
4 e i 12 mesi. Il periodo di osservazione ha evidenziato come questo gruppo
sia piuttosto eterogeneo per età e competenze: ciò rispecchia la grande
variabilità individuale tipica di questo primo periodo di vita.
Il progetto “Cresco giocando”, nasce dall’obiettivo generale di aiutare
attivamente bambini e bambine nella loro crescita motoria, cognitiva,
affettiva, relazionale, sostenendo il passaggio attraverso alcune tappe di
sviluppo universali (Piaget, Freud, Erickson), contribuendo così al benessere
psicofisico, alla costruzione di una buona autostima e al senso di
autoefficacia (Bandura), collaborando insieme alla famiglia per rendere il
vissuto al nido un’esperienza di apprendimento caratterizzata da fiducia,
curiosità e gioia.
27
SPAZI
Gli spazi a disposizione per le attività sono: la stanza di riferimento della
sezione ed il salone della pappa. Inoltre, possono essere utilizzate: la stanza
delle “Mele Gialle” per “attività d’intersezione” con i bimbi più grandicelli; la
stanza della psico-motricità (dotata di percorsi motori, palle, cerchi, tricicli,…),
il terrazzo e, per i bambini che hanno iniziato a camminare, il giardino.
Per il progetto didattico, verranno utilizzati principalmente gli spazi delle
“Mele Verdi”, creando nella zona nanna o nel salone della pappa un angolo
raccolto per dare la possibilità ad un piccolo gruppo di bambine/i di vivere le
esperienze proposte. Entrando nella sezione, il/la bambino/a trova:
-
-
-
-
-
l’ingresso, composto da due scaffali bassi, contenenti varie scatole di
giochi (classici sonagli di stoffa o plastica, costruzioni morbide varie,
pupazzi morbidi, pentoline, giocattoli trainabili in legno e sonori), a
disposizione dei bambini;
un angolo morbido, composto da un grande tappetone e cuscinoni,
attrezzato ogni giorno con ceste di giochi scelti di volta in volta dagli
educatori;
al centro della stanza, due mobili di legno attrezzati con specchi,
cassetti, corrimano di legno e corde, per stimolare il bambino a passare
dalla fase di gattonamento alla postura eretta, e un tunnel morbido
per incoraggiarlo all’esplorazione della stanza;
in fondo, un angolo morbido “primi passi”, composto da un grande
tappetone ed uno specchio, per favorire il riconoscimento della
propria immagine (sviluppo del senso di sé e dell’identità corporea), e
con un corrimano in legno per facilitare lo sviluppo motorio dei primi
passi. Questo angolo, dotato anche di cuscini e ceste contenenti libri,
può essere usato anche per il relax e la lettura.
una zona nanna, con i lettini personalizzati da foto e nomi dei bimbi.
Infine sono presenti un armadio per libri e materiale didattico vario (con
scrittoio estraibile), un armadio basso, chiuso, contenente giochi cognitivi o
comunque a disposizione degli educatori per impostare attività specifiche. Il
bagno, attiguo alla sezione, si compone di un fasciatoio contenente tutto
l’occorrente per il cambio, gli armadietti personali dei bimbi, e un lavandino.
28
OBIETTIVI
Rispetto alle routines
- Routine dell’entrata: favorire il distacco dal genitore ed un buon inizio di
giornata attraverso dei rituali con la partecipazione del genitore (gioco del
cucù, gioco dell’eccomi sono arrivato/a);
- Routine dei pasti: favorire un rapporto positivo con il cibo, l’accettazione di
sapori nuovi e diversi, favorire l’autonomia offrendo il cucchiaino, favorire il
vissuto dei pasti come momento socializzante;
- Routine del sonno: favorire il momento rilassante attraverso rituali (ninne
nanne, carillon, peluche preferito);
- Routine del cambio: favorire il rapporto individuale con l’adulto, il benessere
fisico e psichico attraverso il gioco e le coccole sul fasciatolo.
- Routine d’uscita: una buona chiusura della giornata all’asilo nido facilita il
ricongiungimento del bambino alla famiglia, consentendogli di vivere il
passaggio dall’ambiente del nido a quello esterno con serenità e facilità,
creando una situazione di gioco calmo e tranquillità, permettendo ai
bambini di muoversi ma “rallentando il ritmo” (es. canzoni mimate, racconti,
letture canzoncine di gruppo; gioco libero in spazi limitati).
Rispetto alle esperienze
-
Stimolare l’esplorazione, la curiosità, la conoscenza di oggetti e materiali
nuovi;
Favorire lo sviluppo della capacità percettiva e abilità sensoriali;
Favorire lo sviluppo motorio, coordinazione oculo-manuale, motricità fine;
Favorire la capacità d’interazione con adulti e coetanei;
Favorire la comprensione del rapporto causa-effetto.
TEMPI
Da settembre a metà novembre, le attività proposte sono finalizzate
soprattutto all’ inserimento e al buon ambientamento di bambine e bambini
in questo nuovo mondo dell’asilo nido.
A novembre, durante la riunione di sezione, verrà presentato il progetto
didattico “Cresco giocando” alle famiglie.
Da metà novembre a giugno il lavoro verterà sul consolidamento delle
routines e sul raggiungimento di una sempre maggiore autonomia, sulla
costruzione del rapporto affettivo tra educatore-bambino e tra bambino/a e
gruppo. Saranno proposte “esperienze” atte a stimolare e consolidare gli
obiettivi citati nel rispetto dei tempi e della “voglia di mettersi in gioco” di
bambine/i.
29
EDUCATORI E BAMBINI COINVOLTI
I tre educatori full-time e l’educatrice part-time pomeridiana.
Il progetto si rivolge a tutti i bambini e bambine delle “Mele verdi”a tire dai 4
mesi di età, nel rispetto della grande variabilità che caratterizza quest’anno
la sezione, composta solo da due bimbi che a settembre avevano già
compiuto 12 mesi.
GIOCARE CON I SENSI…
Poiché i primi strumenti a disposizione del bambino per rilevare tutte le
informazioni del mondo esterno sono i cinque sensi (vista, gusto, tatto, udito,
olfatto), essi rappresentano il canale privilegiato della conoscenza della
realtà. Nasce da qui l’idea di un progetto sensoriale che accompagni i
bambini alla scoperta dei cinque sensi, per favorire sia l’acquisizione di
capacità logico-percettive, sia la capacità di esprimere sensazioni e vissuti
emotivi che accompagnano l’esperienza percettiva. Ciascun laboratorio è
pensato per stimolare uno o più sensi, proponendo varie attività sotto forma
di gioco, così da attrarre la naturale curiosità dei bambini, nel rispetto del
processo di sviluppo e dei tempi di ciascun bambino/a.
Il tatto: nel neonato inizia a svilupparsi attraverso il con-tatto con la madre;
man mano che cresce, il bambino cerca di toccare tutte le cose che lo
circondano. Attraverso il tatto scopre varie sensazioni (liscio, ruvido, soffice,
duro, caldo, freddo) e differenti vissuti emotivi (piacevole/spiacevole).
Saranno proposte diverse attività di manipolazione, con cui i bambini
potranno vivere sensazioni quali: il piacere di schiacciare, stringere, spalmare,
assaggiare (usando anche il senso del gusto), modificare e conoscere la
materia scoprendo le potenzialità espressive.
La vista: si sviluppa inizialmente attraverso il contatto oculare con chi si
prende cura del bambino (caregiver); successivamente l’attenzione è
spostata sugli oggetti, di cui il bambino coglie progressivamente un maggior
numero di caratteristiche (forme, colori, …); tra i due e tre anni, l’acuità visiva
si perfeziona notevolmente, fino alla piena distinzione dei colori.
L’udito: è uno dei sensi più preziosi; a partire dagli scambi vocali tra bambino
e caregiver, attraverso il crescere e il decrescere del tono di voce e del ritmo,
il bambino diventa sempre più capace di distinguere i suoni dai rumori e di
attribuirvi significato, sviluppando le caratteristiche del linguaggio e della
comunicazione. Questo senso sarà stimolato attraverso vari giochi didattici.
Il gusto: il bambino inizialmente usa moltissimo l’esplorazione orale per
conoscere la realtà che lo circonda; attraverso questo senso inizia a
conoscere e a distinguere i diversi sapori: dolce, salato, aspro, amaro,… Il
gusto sarà stimolato attraverso attività di manipolazione, proponendo diversi
alimenti: il bambino sarà invitato a toccarli e se desidera (spontaneamente)
potrà portarli alla bocca e assaggiarli.
30
L’olfatto: è il senso che accompagna buona parte della vita del neonato,
l’odorato inizia infatti a svilupparsi già nella pancia della mamma. Crescendo
il bambino perfezionerà questa capacità in maniera progressiva; per
stimolare la scoperta di tanti tipi di odori verranno proposti quelli più familiari e
noti (pane, pizza, frutta) e quelli della natura (fiori, foglie, alberi, erba, ecc.).
GIOCARE CON I SENSI CON…
Materiali:
-
Carte magiche (delle uova di Pasqua, crespa, di alluminio, da
imballaggio): vengono presentate in diversi momenti e con diverse
modalità, per dare la possibilità di sperimentare con i sensi varie
tipologie di carta; le carte possono essere manipolate, stropicciate per
fare rumore o usate simbolicamente (ad es. come vestiti, come
copertine per “fare la nanna”, o per fare vari giochi di relazione come
fare cucù).
-
Scatoloni, tubi di cartone, rotoli (consentono di provare diverse
esperienze sensoriali, ad es. i bimbi possono “guardare attraverso”,
giocare con la voce a produrre suoni, percuotere, impilare, infilare ed
“infilarsi” (contenitore e contenuto);
-
Cestino dei tesori e gioco euristico;
-
Ceste contenenti bottiglie colorate e bottiglie sonore: sono state create
bottigliette di plastica ben sigillate, di diverso colore o contenuto
(riempite con oggetti diversi per tipo, peso e rumore, ad es. pasta,
cereali, fagioli, conchiglie, stoffe, sassi), per stimolare il senso della vista
e dell’udito;
-
Bottiglie odorose: per stimolare lo sviluppo dell’olfatto, verranno create
delle bottigliette contenenti diversi odori (caffè, spezie, piante ed erbe
aromatiche, fiori);
-
Quadro tattile;
-
Libri da… annusare, assaggiare, guardare, ascoltare;
-
Ascolto di musiche, filastrocche e canzoni mimate: per sviluppare la
capacità di ascolto, del ritmo, dell’unione del gesto alla parola e
contribuire così allo sviluppo linguistico (verbale e non verbale);
-
Attività grafico-pittorica, per provare il piacere di lasciare una “traccia
di sé” sul foglio;
-
Manipolazione e travasi (con alimenti, ad es. pasta, farina gialla pasta
di sale).
31
VERIFICA
Il raggiungimento degli obiettivi verrà verificato passo dopo passo durante
l’anno educativo attraverso l’osservazione del gruppo di bambini e il
confronto tra gli educatori coinvolti. Ciò permetterà, se necessario, di
apportare modifiche in itinere, affinché gli obiettivi vengano raggiunti da
tutto il gruppo coinvolto.
DOCUMENTAZIONE
Verrà prodotta documentazione fotografica del progetto, cartelloni delle
attività e un diario giornaliero presente in atrio con la breve spiegazione della
mattinata al nido e delle attività proposte ai bambini.
BIBLIOGRAFIA
Bandura A., “Autoefficacia: teoria e applicazioni, tr. It. Ed. Erickson, Trento,
2000;
Berne E., “A che gioco giochiamo?” (1964), Bompiani ed.;
Erickson E.H., “Infanzia e Società”, (2000), Armando ed.;
Freud S., Piaget J., in “Psicologia dello sviluppo”, a cura di L. Camaioni, P. Di
Blasio, ed. Il Mulino (2007);
32
PROGETTO DIDATTICO MELE GIALLE 2016/2017
“Il mondo dei colori, dei suoni e della parola”
“ LA PAROLA STIMOLA LA MENTE DEI BAMBINI PERCHÉ SVILUPPA LA LORO
CAPACITA’ DI OSSERVAZIONE, DI ANALISI, DI RIFLESSIONE, DI CONFRONTO, DI
RAPPRESENTAZIONE DEL PASSATO E DI PREVISIONE DEL FUTURO.”
PREMESSA
Il progetto didattico riprende le linee guida di quello dello scorso anno, con
l’intenzione però di ampliare e stimolare le conoscenze apprese attraverso i
cinque sensi. Dalle prime esperienze sul tatto e l’olfatto, proseguiremo, in altri
contesti educativi, ponendo la nostra attenzione alla vista, all’udito e al
gusto.
La finalità educativa del progetto didattico è volta a stimolare lo sviluppo
verbale dei bambini a cui è rivolto. Le educatrici, consapevoli che l’uso della
parola nel bimbo piccolo presenta una certa variabilità di espressione, nei
contenuti e nella forma, avranno cura di suddividere il gruppo in sottogruppi
per età per proporre percorsi analoghi, ma diversificati, adeguandoli alle
caratteristiche e alle competenze dei componenti.
La capacità delle educatrici starà nel creare adeguati contesti educativi e
nel valorizzare la produzione linguistica dei bambini in modo che questi
abbiano la possibilità e la gioia di essere autenticamente loro stessi.
BAMBINI COINVOLTI
Il progetto didattico “Il mondo dei colori, dei suoni e della parola” si rivolge ai
diciotto bambini della sezione “Mele gialle”. La loro età è compresa tra i
quindici e i ventitre mesi.
Per dodici di loro il percorso è iniziato lo scorso anno nella sezione “Mele
verdi”, altri sei sono bambini che hanno frequentato altre strutture o sono alla
prima esperienza di asilo nido.
EDUCATRICI COINVOLTE
Al progetto parteciperanno le tre educatrici full time della sezione “Mele
gialle” e l’educatrice part-time nelle ore pomeridiane.
33
OBIETTIVI
Le educatrici stimoleranno l’apprendimento delle esperienze visive ed uditive
attraverso il linguaggio e la parola :
- il termine linguaggio, in senso lato, indica qualsiasi mezzo o strumento con il
quale si esprime il proprio mondo interiore e ci si mette in comunicazione con
i propri simili;
- la parola è la forma di linguaggio che più rappresenta il genere umano
come strumento di espressione e comunicazione.
Nella quotidianità al nido, i bambini dai 18 mesi usano sempre più la parola
per manifestare i propri bisogni e le proprie necessità e soprattutto per
esteriorizzare i loro stati emotivi e il proprio mondo affettivo.
METODOLOGIA
Lo svolgimento delle attività, con gruppi composti da massimo sei bambini
avverrà in contesti appositamente pensati e organizzati in spazi adeguati,
utilizzando materiali adatti e sufficienti per tutti. Tutto ciò consentirà alle
educatrici di perseguire gli obiettivi del progetto.
Sostenendo i bambini nelle esperienze del progetto che implicano un
coinvolgimento sensoriale ed emotivo, le educatrici favoriranno anche la
conseguente produzione linguistica. Così facendo contribuiranno al loro
sviluppo e alla loro maturazione intellettuale, consentendo ai bambini di
scaricare le proprie tensioni interne ed esprimere l’aggressività in una
modalità costruttiva.
ATTIVITA’
Le attività individuate dalle educatrici per il raggiungimento degli obiettivi del
progetto che riguardano l’esperienza visiva sono:
- esperienze grafico-pittoriche per la conoscenza di un colore
predominante con l’ uso di diverse tecniche (es. pastelli, pennarelli,
tempera, collage e pasta al sale). Ogni mese verrà proposto un colore
diverso sul quale si baseranno le suddette esperienze.
- Esperienze al buio con la lavagna luminosa:
1. attraverso il contrasto luce-buio i bambini osservano le tracce
lasciate dalla farina di mais;
2. sovrapposizione delle carte veline colorate per realizzare nuovi
colori.
34
Per quanto riguarda invece le esperienze uditive, le attività individuate dalle
educatrici sono:
-
preparazione di contesti per il riconoscimento di: rumori derivanti dal
mondo circostante (suono delle campane, sirene dei mezzi di
soccorso, ecc); versi degli animali; strumenti musicali (laboratorio in
valigia).
-
Partecipazione
insieme ai bambini della sezione “Mele rosse”
all’ascolto di melodie e canzoncine, ballando e facendo girotondi.
-
Esperienza tattile e di ascolto dei rumori prodotti da diverse superfici
raccolte in un libro di grandi dimensioni. Tale libro è stato creato dalle
educatrici, incollando diversi materiali (gomma piuma, pelliccia
sintetica, carta vetrata, ecc…)che possono essere “ascoltati”
attraverso l’uso del fonendoscopio.
SPAZI
Le attività si svolgeranno nella stanza di riferimento o nei laboratori “del
colore” e “motorio”.
TEMPI
Il progetto didattico inizierà da metà ottobre, per consentire un adeguato
inserimento dei bambini e il raggiungimento di una certa sicurezza emotiva
prima di coinvolgerli nelle attività. Alla fine di aprile, assieme al progetto
didattico, si svolgeranno inoltre, progetti di continuità con la scuola
dell’infanzia.
VERIFICA
I bambini riconosceranno i colori e li nomineranno correttamente in base alle
loro capacità linguistiche (relative al loro sviluppo). Distingueranno la fonte
dei suoni prodotti durante le attività. Miglioreranno il proprio linguaggio
aumentando il proprio vocabolario.
Questi sono solo alcuni degli aspetti che le educatrici osserveranno per la
verifica del progetto didattico; verranno osservate tutte le risposte dei
bambini alle nostre proposte al fine di una valutazione del percorso di ogni
singolo bambino (competenze raggiunte), ma anche di tutto il gruppo
(partecipazione e interesse). Le osservazioni costituiranno argomenti di
confronto tra educatori e tra educatori -genitori.
35
PROGETTO DIDATTICO SEZIONE MELE ROSSE 2016/2017
“C’è musica in tutto, se sai come trovarla.”
Terry Pratchett
“One good thing about music
when it hits you
you feel ok”
Bob Marley
“Vi è nella battuta musicale un potere magico, a cui possiamo tanto poco
sottrarci che spesso, nell'ascoltar musica, battiamo inconsapevolmente il
tempo.”
Georg Wilhelm Friedrich Hegel
“La musica è la vera lingua universale”
Arthur Schopenhauer
PREMESSA
La sezione delle Mele Rosse dell’anno educativo 2016-2017 è composta da
16 bambini/e, di questi 9 hanno frequentato la sezione delle Mele Gialle
(medi), 3 la sezione delle Mele Verdi (lattanti) e 1 la sezione delle Mele Rosse
(grandi) nell’anno educativo 2015-2016. Tre bambini sono stati accolti al Nido
a settembre 2016. Nella nostra sezione è presente una bambina
diversamente abile, portatrice di sindrome di Down; per quest’ultima è
previsto un progetto specifico che verrà coordinato anche con l’Azienda
Sanitaria.
Gli educatori presenti nella sezione delle Mele Rosse sono 4: 3 a tempo pieno
(di cui uno in supporto alla sezione motivato dalla presenza di un bambino
diversamente abile) e un educatore part-time pomeridiano condiviso con la
sezione delle Mele Gialle.
Anche quest’anno l’equipe della sezione ha ritenuto opportuno proporre alle
famiglie dei bambini nuovi accolti la possibilità di scegliere tra un inserimento
di tipo “tradizionale” e l’inserimento guidato dal genitore o di tipo “svedese”.
Le famiglie dei tre bambini accolti hanno scelto la seconda tipologia
proposta.
INTRODUZIONE
“La musica si impara vivendola fisicamente ed emotivamente, così che essa
contribuisca alla nostra crescita come individui, attraverso una esperienza
creativa che coinvolga tutto ciò che alla musica può essere inerente: il
gioco, il movimento, il corpo, il canto…”
36
L'idea di elaborare un progetto didattico che abbia come punto di partenza
la musica nasce dall'osservazione dei bambini/e presenti nella sezione, la
maggior parte dei quali ha frequentato il Nido d'Infanzia l'anno precedente e
ha dimostrato un grande coinvolgimento in quelle attività che si svolgevano
con un sottofondo musicale o che prevedevano l'uso degli strumenti o della
voce. Lo scorso anno educativo il progetto didattico era stato concentrato
sulle emozioni quali rabbia, paura, tristezza e gioia; attraverso la
combinazione di musica, lettura, drammatizzazione e pittura i bambini/e
hanno avuto modo di imparare a conoscere/riconoscere le proprie emozioni
e quelle degli altri. La musica ha svolto un ruolo fondamentale poiché
rendeva facilmente comprensibili le emozioni.
Inoltre, la musica è un canale primario di comunicazione e di espressione del
sé.
E’ ormai appurato da numerosi studi che la musica in senso ampio svolga un
ruolo di fondamentale importanza nello sviluppo globale dell’individuo. La
musica esercita un forte potere sull’essere umano, è così radicata nella nostra
natura da poterla considerare quasi innata. Quasi tutte le persone sono in
grado di percepire la musica, ovvero il ritmo, il timbro, l’armonia, l’altezza
delle note ecc.
Molti studi si sono dedicati alla comprensione degli effetti che la musica e i
suoni in generale hanno sul nostro cervello e il nostro organismo: quando un
individuo ascolta un brano musicale entrambi gli emisferi cerebrali entrano in
funzione nell’elaborazione del suono (l’emisfero destro per quanto riguarda la
percezione della melodia e quello sinistro per quanto concerne il ritmo).
Questi processi avvengono in una zona chiamata “area di Wernicke” che è
preposta all’elaborazione del linguaggio, ciò significa che la musica può
essere intesa come una vera e propria forma di comunicazione, infatti la
produzione musicale (strumentale e vocale) e l’ascolto fungono da stimoli
per lo sviluppo del linguaggio (verbale e non verbale), della memoria, del
ragionamento, della percezione dello spazio e delle capacità matematiche.
Inoltre, la musica favorisce ed incrementa lo sviluppo di altre facoltà mentali
poiché, sia nei bambini che negli adulti, suscita emozioni, sensazioni, brividi e
risa, agisce sugli stati d’animo più profondi, la persona migliora le sue
capacità di percepire ed esprimere le emozioni, nutre lo spirito ma musica
significa anche giocare, divertirsi, potenziare l’espressività e la creatività.
La musica è quindi una forma di comunicazione con la quale il bambino/a
entra in contatto fin da quando è nella pancia della mamma, infatti il feto, a
partire dal quarto mese di gravidanza, è perennemente in contatto con i
rumori prodotti dal corpo della madre e dal mondo esterno, reagisce agli
stimoli sonori ed impara a riconoscerli. Durante il primo anno di vita i
bambini/e:
sono molto sensibili alla musica e ai suoni in generale;
sono in grado di individuare la provenienza dei suoni;
distinguono e si tranquillizzano al suono di voci famigliari;
sono interessati a tutti quegli oggetti che producono suoni;
37
sono in grado di cogliere le diverse espressioni della voce;
percepiscono e si muovono a ritmo;
sperimentano con la loro voce (vocalizzazioni, lallazioni e primi tentativi
di canto);
mostrano una preferenza per il canto e per i brani musicali.
Dall’anno in poi i bambini e le bambine manifestano un’attrazione
particolare per tutti quegli oggetti, strutturati e non, che possono produrre dei
suoni (per esempio battere un bicchiere sul tavolo); inizialmente i suoni
prodotti sono casuali, con il passare del tempo la produzione diviene
intenzionale ed organizzata.
Verso i due anni i bambini sono in grado di riprodurre i canti per imitazione ed
accompagnano le attività di gioco con canti spontanei. Inoltre, il movimento
corporeo in risposta all’ascolto musicale diventa sempre più vario.
Per questi motivi il “fare musica”, in famiglia e a scuola, favorisce il benessere
psicofisico del bambino/a e fa in modo che si rafforzi la relazione affettiva tra
adulto e bambino. Inoltre, la qualità dell’ambiente musicale che circonda il
bambino/a influisce in maniera significativa su quella che sarà la sua
capacità di comprendere la musica e quindi di amarla.
La musica rappresenta un linguaggio universale e la capacità di
comprenderla non è un’attitudine speciale ma qualcosa che tutti hanno
dentro. La musica non è un privilegio, ma è un patrimonio di tutti, capace di
abbattere le barriere sociali, linguistiche, etniche e culturali.
Molto spesso l’udito viene messo in secondo piano e quindi sul piano
educativo è uno dei sensi meno sollecitati, infatti vi è una tendenza verso
quello che potremmo definire “occhiocentrismo”, abitualmente noi adulti
chiediamo ai bambini/e “Cos’hai visto?” e quasi mai “Cos’hai ascoltato?
Che suoni erano?”.
Sulla base di quanto argomentato precedentemente, l’equipe ha ritenuto
opportuno proporre un progetto sulla musica e di sollecitare quindi, in
particolar modo, il senso dell’udito. La musica verrà utilizzata come punto di
partenza per lo svolgimento di molte attività ed esperienze che durante
l’anno verranno proposte ai bambini/e delle sezione. Verrà proposta un ricca
varietà di generi musicali e se possibile anche l’ascolto di musica dal vivo.
ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO
Le attività proposte durante l’anno si svolgeranno all’interno di tutto il Nido,
principalmente nella sezione di riferimento, ma anche nella stanza motoria,
nella stanza del colore e nella stanza dove dormono i bambini/e della
sezione slovena.
Verranno utilizzate anche le aree all’aperto del Nido quali la terrazza e il
giardino.
38
ATTIVITÀ
Canzoni al Nido: canzoni lunghe e corte, veloci e lente, mimate e
danzate che i bambini/e amano ascoltare, riconoscere e cantare.
Canzoni che raccontano di ragni, di mani, di coccodrilli,… Le
canzoncine rappresentano una delle attività musicali principali poiché
accompagnano vari momenti della giornata al Nido. Questa attività
incontra e soddisfa la preferenza dei bimbi/e per la voce femminile e
va organizzata con molta cura e attenzione. Il cantare per i bambini/e
e con i bambini/e crea un legame, un momento d’incontro, diviene
uno “spazio” dove l’adulto incontra i bimbi/e e loro incontrano l’adulto
e la sua disponibilità ad accoglierli. Per questo la canzone al Nido e
negli altri ambienti educativi e di cura diviene veicolo di relazione ma
anche “mediatore” tra educatori e bambini/e e tra bambini/e e
bambini/e favorendo così l’incontro con ciò che è altro. La canzoncina
diviene significativa, essa infatti è familiare per i bambini/e poiché è
parte integrante del Nido stesso. I bambini/e riconoscono le canzoni
cantate al Nido le quali divengono qualcosa di affettivamente
rassicurante poiché rappresentano un mondo in cui essi si riconoscono
e rievocano relazioni significative, insegnamenti e regole. L’insieme
delle canzoni del Nido rappresenta un patrimonio sonoro condiviso da
tutti quelli che lo abitano e lo vivono e che permette loro di sentirsi
parte di un tutto. Cantare al Nido significa “giocare cantando” ovvero
ripetere e variare le melodie e i ritmi dei canti e con il tempo abbinare
alla musica gesti e giochi di movimento.
Canti popolari: si vuole proporre ai bambini/e l’ascolto di semplici
canzoni della tradizione triestina (“el tram de Opcina”) accompagnate
dalla chitarra classica e da strumenti musicali che verranno dati ai
bambini/e. L’idea di mantenere in vita un repertorio musicale ormai in
decadenza.
Fiabe musicali: verranno proposte delle storie musicali (Lo gnomo
Mirtillo, Pierino e il lupo) che saranno accompagnate da gesti e
movimenti.
Musica e movimento: verrà utilizzato il cd “Musica per giocare” che
contiene delle tracce musicali con vari ritmi sui quali i bambini/e
potranno muoversi alternando (sulla base della melodia e del ritmo)
corse, salti, camminate, marce, ecc.
Esplorazione sonora: i bambini/e avranno la possibilità di rapportarsi e
di sperimentare vari strumenti musicali sia di tipo classico (tamburelli,
gingilli, piatti, maracas, ecc.) sia “handmade” ovvero fatti dai bambini
stessi, dalle educatrici e dai genitori con materiali di recupero con lo
scopo di far capire che con tutto si può fare musica.
Primi incontri con i generi musicali: ai bambini/e verrà proposto
l’ascolto di svariati generi musicali (pop, soul, country, rock, classica,
39
jazz, R & B, reggae, etnica, balkan, ecc.) che accompagneranno lo
svolgimento di svariate attività che si svolgono solitamente al Nido.
Inoltre, i bambini/e potranno ballare e muoversi liberamente sulle note
dei vari brani proposti in sequenza varia alla scopo di mettere in
evidenza le differenze a livello di ritmo e armonia tra i vari generi
musicali.
Conoscenza del mondo sonoro: verrà favorito l’ascolto e il
riconoscimento dei suoni che caratterizzano il mondo interno ed
esterno al Nido (il rumore dei bambini che giocano, del carrello che
porta il pranzo, della pioggia che cade, del vento che soffia, ecc.). Ai
bambini/e verrà chiesto “cosa senti?” e non solo “cosa vedi?”.
Routines in musica: la giornata e le principali routines verranno
accompagnate dalla musica, in modo tale che i bambini/e
riconoscano in maniera autonoma quel preciso momento della
giornata o quella precisa attività (la colazione, il pranzo, la nanna,
ecc.) poiché quella particolare musica lo accompagna.
Attività grafico-pittoriche, linguistiche e drammatizzazione: le attività
come la pittura, la lettura di un libro, la manipolazione verranno
accompagnate da un sottofondo musicale, inizialmente proposto
dell’educatore e poi richiesto dai bambini/e, con lo scopo di favorire il
rapporto con la musica e più precisamente con l’arte in tutte le sue
forme.
FINALITÀ GENERALI
Promuovere la crescita e lo sviluppo armonico della personalità e del
benessere psico-fisico;
Promuovere lo sviluppo delle competenze auditive e musicali;
Stimolazione delle capacità discriminatorie dei suoni;
Promozione dello sviluppo del linguaggio;
Promuovere lo sviluppo di relazioni positive tra coetanei, rafforzando i
legami nel gruppo dei pari e incentivando la crescita della fiducia
verso gli adulti;
Promuovere un linguaggio trasversale capace di superare le barriere
linguistiche e cognitive.
OBIETTIVI GENERALI
Acquisizione di un vasto repertorio di suoni e melodie attraverso
l’ascolto attivo;
Acquisizione di competenze musicali generali;
Aumento delle capacità di espressione emotiva, affettiva e sociale;
Incremento di competenze linguistiche in ascolto e in produzione;
Incremento delle competenze comunicative all’interno del gruppo.
40
OBIETTIVI SPECIFICI
Sviluppo della vocalità e della musicalità attraverso la quotidiana
esposizione alla musica ascoltata e prodotta;
Riconoscimento dei suoni quotidiani che ci circondano;
Consapevolezza del proprio respiro precursore di ogni sequenza
ritmica, attraverso giochi e canzoni (canzone del palloncino e
Lodoletta);
Raggiungimento di un sufficiente senso del ritmo utilizzando rime e
filastrocche (lettura e drammatizzazione), canzoni (musica e motricità),
girotondi e giochi musicali di gruppo (scansioni temporali e socialità);
Incremento della consapevolezza delle proprie emozioni e del proprio
sé attraverso un aumentato bagaglio linguistico ed espressivomusicale;
Miglioramento delle competenze linguistiche grazie all’acquisizione del
senso del ritmo (le scansioni temporali sillabiche), all’aumento del
vocabolario e all’aumentata capacità discriminatoria dei suoni;
Aumento del benessere psico-fisico grazie all’approccio ludico che
offrono le attività musicali.
TEMPI
Le attività inerenti il progetto didattico verranno attuate durante tutto l’anno
educativo, inizialmente su proposta dell’educatore e poi su richiesta dei
bambini/e.
DOCUMENTAZIONE E VERIFICA
Le attività verranno documentate attraverso varie modalità come il diario
giornaliero, gli elaborati dei bambini, le fotografie e un powerpoint finale
diverso per ogni bambino/a che racchiuderà i momenti più significativi.
Durante l’anno sono previsti dei momenti di verifica volti a monitorare
l’efficacia dell’intervento educativo e verificare il raggiungimento degli
obiettivi preposti. Possono essere proposte delle modifiche in itinere se
necessarie.
LABORATORI
Si è deciso di organizzare alcuni laboratori creativi per genitori e bambini da
proporre durante l’anno inerenti al progetto didattico.
BASI TEORICHE
Al fine della realizzazione di questo progetto didattico le educatrici hanno
preso in considerazione il pensiero pedagogico di alcuni autori e ricercatori, i
quali hanno esaminato il rapporto tra l’utilizzo della musica nella prima
41
infanzia e lo sviluppo cognitivo, affettivo e sociale che da esso deriva. In
particolare sono stati presi in esame i seguenti autori:
Froebel: è il primo pedagogista che individua nel gioco l’attività
principale attraverso la quale il bambino si sviluppa nella sua interezza
e si mette in rapporto concreto con il mondo. Espressività e creatività
sono l’obiettivo principale da raggiungere attraverso il movimento, gli
esercizi corporei, il ritmo, la musica e la danza oltre alle attività che il
bambino può compiere nell’ambiente famigliare.
Montessori: secondo l’autrice il bambino dai 0 ai 3 anni possiede una
“mente assorbente” cioè un’intelligenza che assimila inconsciamente i
dati che incontra e sceglie nel suo ambiente. La mente del bambino si
identifica con la vita stessa, incorporando i dati per adattarsi al mondo
e realizzare la propria personalità. A questo fine l’educatore deve
predisporre un ambiente adatto al momento vitale, tenendo conto dei
“periodi sensitivi” ovvero quei periodi privilegiati per la crescita di una
facoltà anziché un’altra e che attivano particolari centri di sensitività.
Inoltre sono stati considerati i seguenti ricercatori:
Moog: analizza il rapporto tra percezione e movimento. Già dai 6 mesi i
bambini rispondono con il movimento all’ascolto di un brano musicale;
tali risposte aumentano nella varietà e nella sincronia. Questa
osservazione è di grande importanza perché il bambino comincia ad
usare il movimento, anch’esso temporale, come interprete privilegiato
nei confronti della musica.
Webster: studioso della creatività musicale, afferma che tanto più un
bambino acquisisce modelli mentali e capacità riproduttive, tanto più
potrà sviluppare la sua capacità di invenzione, allontanandosi con
nuove combinazioni dai suddetti modelli.
Delalande: il ricercatore afferma che nelle pratiche musicali troviamo
la ricerca di un piacere senso-motorio a livello gestuale, tattile ed
uditivo; un investimento simbolico dell’oggetto musicale messo in
rapporto con un vissuto (esperienza del movimento, affetti) o con certi
aspetti della cultura (miti, vita sociale); e infine una soddisfazione
intellettuale che risulta dal gioco di regole. Tali condotte corrispondono
ai tre tipi di gioco riscontrati nei bambini ed individuati da Piaget.
Imberty: sottolinea che suonare, battere le mani e saltellare sono tre
comportamenti che intrattengono e divertono i bambini e insieme
favoriscono il coordinamento motorio, il coinvolgimento emotivo e la
maturazione della capacità di strutturare il tempo.
42
PROGETTO DIDATTICO BRUCHI - SEZIONE SLOVENA
ANNO EDUCATIVO 2016/2017
“Abbracciamo la natura”
PREMESSA
Il nido d'infanzia svolge un ruolo importante nello sviluppo delle capacità di
percezione. Attraverso i sensi, collocando gli eventi nel tempo e nello spazio,
il bambino comincia a percepire il passare del tempo. E' per questo motivo
che abbiamo preso in considerazione uno dei principi fondamentali del
pensiero pedagogico di Maria Montessori che sottolinea la libertà del
bambino. La pedagogista sottolinea che solo la libertà favorisce la creatività
del bambino, già presente nella sua natura. La curiosità innata del bambino
intrecciato alla libertà lo porta ad interessarsi a tutto, e da esploratore si
trasforma in ricercatore. Basandosi altresì sul pensiero filosofico e pedagogico
di Dewey, dove l'esperienza è intesa come rapporto tra uomo e ambiente, in
bambino attraverso l'interazione con l'ambiente comprenderà i cambiamenti
in natura e nella vita, conoscerà le stagioni.. Un'esplorazione che è fatta di
foglie, terra, sassi, cieli. Educare significa quindi insegnare a guardare con
con significato le meraviglia dei colori, la varietà della qualità sensoriali e le
trasformazioni legate al variare delle stagioni.
Il progetto è rivolto ai bambini di età compresa tra i 3 e 36 mesi. Il gruppo è
composto da 17 bambini e 4 educatrici.
In quanto sezione mista, i bambini verranno suddivisi in due gruppi:
•
•
i più piccoli e medi
i grandi
Quest'anno il progetto si intitolerà “Abbracciamo la natura”.
Essendo questa una sezione mista, la caratteristica principale di questo
progetto sarà la flessibilità. Le educatrici proporranno e modificheranno il
percorso in base ai bisogni e alle abilità manifestate dai bambini.
OBIETTIVI
Il bambino comprende i cambiamenti della natura attraverso:
•
•
il fare esperienza e conoscenza della natura vivente;
lo sviluppo di un rapporto positivo, responsabile e di rispetto nei
confronti della natura viva e non.
43
OBIETTIVI SPECIFICI
Il bambino:
•
•
•
•
•
•
•
esplora, scopre, manipola, conosce e confronta la natura viva e non;
osserva , scopre, conosce e confronta gli esseri viventi, i loro ambienti e
se stesso come parte di essi;
scopre, riconosce e confronta i cambiamenti nella propria vita, negli
altri esseri viventi e nella natura morta;
fa esperienza individuale e collettiva sulla natura e su come
partecipare attivamente;
conosce cibi vari ed acquisisce abitudini per un'alimentazione variata
e sana (per es. assaggiando la frutta di stagione portata in nido da
genitori o educatori, come il melograno, l'uva fragola, ecc.);
scopre e conosce i fenomeni naturali e climatici (es. aprire la finestra in
sezione e ascoltare il suono della pioggia o del vento ecc.) ;
scopre e conosce le caratteristiche dell'acqua, della sabbia, della
farina e di altre sostanze e miscele, paragonandole tra loro (es.
attraverso le attività proposte ai bambini).
GIOCO
In quest'età il gioco costituisce una risorsa privilegiata di apprendimento e di
relazioni.
Ai bambini verrà proposto il gioco libero e/o guidato per favorire:
•
•
•
•
la socializzazione;
l'esplorazione e la comprensione della realtà;
la realizzazione della potenzialità di ogni singolo bambino;
la possibilità di esprimere i desideri andando a conoscere una
molteplicità di aspetti caratteriali e valorizzando l'unicità di ogni singolo
bambino; in questo modo attraverso il gioco si rivela a se stesso e agli
altri nel suo aspetto unico, misterioso, segreto, com'è la natura di cui fa
parte e ne è un attivo partecipante.
ATTIVITA' PROPOSTE
Attività motorie e musicali
In quest'anno educativo proponiamo ai bambini un'oretta ogni settimana di
attività psicomotoria (l'ora di ginnastica) dove i bambini eseguono vari
movimenti:
•
•
•
si rotolano, si arrampicano, saltano, corrono;
ascoltano dei suoni e delle canzoni sul tema della natura;
giocano con gli strumenti musicali per imitare la natura (animali,
vento...)
44
Attività manipolative e grafico pittoriche
Ai bambini verranno proposte esperienze di gioco (negli spazi interni ed
esterni del nido), in giorni diversi e stagioni diverse, vivendo le diverse
situazioni climatiche:
•
il gioco del “se io fossi un animale, il vento, un'onda...”;
•
•
•
•
il gioco del “far finta”;
il gioco euristico;
il gioco della scatola azzurra;
il gioco nella sabbiera, usando la farina gialla e dei giocattoli adatti
come per esempio palette, secchielli...;
i giochi con aerei di carta, con le bolle di sapone.
attività con diversi materiali (es. pasta di sale, didò, sabbia, acqua,
farina, cacao in polvere, verdura, frutta ecc...)
•
•
Nella proposta delle diverse attività si terrà conto delle diverse età dei
bambini e delle loro caratteristiche personali.
STRUMENTI
Gli strumenti che verranno utilizzati per svolgere le attività sono:
•
•
•
tempera, colori a dita...
frutta e verdura di stagione
libri e filastrocche: Zelo lačna gosenica, Pod medvedovim dežnikom,
Bor in Bina na snegu, Pikijev prvi sprehod, Prijatelji poletnega dežja,
Obljuba je obljuba.
PROGETTO CONTINUITA'
Per favorire il passaggio dei bambini del gruppo dei grandi alla scuola
dell'infanzia organizzeremo una serie di visite alla scuola dell'infanzia “Piki
Jakob” di San Giacomo ed eventualmente con la possibile collaborazione
dei genitori anche al “Dijaški dom” e “Oblak Niko”, tutte scuole dell'infanzia
con lingua d'insegnamento slovena. Ciò consentirà ai bambini un migliore
inserimento in un nuovo contesto.
DOCUMENTAZIONE E VERIFICA
Attraverso la verifica, che verrà fatta dopo la conclusione degli inserimenti, a
metà ed a termine dell'anno educativo, valuteremo se sarà necessario
apportare delle modifiche o adattamenti al progetto didattico.
La documentazione verrà svolta giornalmente, mensilmente ed annualmente
attraverso:
45
•
•
•
•
•
•
•
•
il diario di sezione;
le fotografie;
i cartelloni con fotografie e descrizione delle attività fatte;
gli elaborati dei bambini esposti in sezione ed in corridoio;
le riunioni di sezione;
i collettivi;
la riunione dei genitori;
il quaderno personale dei bambini;
TEMPI
Il progetto si svolgerà da ottobre 2016 alla fine dell'anno educativo giugno
2017.
SPAZI
Utilizzeremo gli spazi seguenti:
•
•
•
•
•
•
•
tutta la sezione;
stanza motoria;
stanza del colore;
il giardino;
la stanza adibita a “casetta”;
la terrazza;
la stanza del libro.
BIBLIOGRAFIA
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Balconi E., Beretta P., Il metodo Montessori, Xenia/Ibis, 2016.
Carle E., Zelo lačna gosenica. Mladinska knjiga, 2014.
Cate M. T., Bor in Bina na snegu, Učila, 2006.
Hill E., Pikijev prvi sprehod. Mladinska knjiga, 2001.
Il Quaderno Montessori, estate, 2011
Il Quaderno Montessori, primavera, 2012.
Iwamura K., Prijatelji poletnega dežja. EPTA, Ljubljana, 1998.
Knister, Obljuba je obljuba. Založba KRES, 2006.
Kos r., Preproste stvari za mlade dlani. Allegro d.o.o. 2011.
Makarovic, S., Pod medvedovim dežnikom, Mladinska knjiga, Ljubljana,
2013.
Piskot R., Stemberger V., Krpac, Filipčič, Otrok v gibanju/A child in
motion. Univerza v Ljubljani, 2002.
46