piano triennale di prevenzione della corruzione

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE
(integrato con il Programma per la Trasparenza ed Integrità)
2013 - 2015
1
Indice
PREMESSE
p.3
LE REGOLE DI INTEGRITÀ
p.4
IL PIANO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE IN AD PERSONAM
p.6
RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
p.7
ATTIVITA’ A RISCHIO DI CORRUZIONE
p.8
MISURE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
p.9
ATTI NORMATIVI
p.11
SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
p.12
PrOGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITA’
p.13
I DATI
p.16
DATI SUL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CITTADINI PER I SERVIZI RESI
DALL’AMMINISTRAZIONE
P.21
DATI SULLA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA
P.21
INIZIATIVE IN MATERIA DI TRASPARENZA
p.22
PRIVACY E TRASPARENZA
p.24
GLI STAKEHOLDER
p.25
STATO DI ATTUAZIONE
p.26
FASI DI ATTUAZIONE
p.27
PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONEE DEL PROGRAMMA
p.27
SISTEMA DI MONITORAGGIO INTERNO SULL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA
p.28
2
PREMESSE
Ai sensi della Legge 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e
dell’illegalità nella pubblica amministrazione” ASP Ad Personam, adotta un Piano triennale di
prevenzione della corruzione con la funzione di fornire una valutazione del diverso livello di
esposizione dei propri uffici al rischio di corruzione e stabilire gli interventi organizzativi volti a
prevenire il medesimo rischio.
Come precisato dalla Legge 190/12 le disposizioni di prevenzione della corruzione sono attuazione
diretta del principio di imparzialità di cui all’art. 97 della Costituzione.
Ci si riferisce infatti alla corruzione in un’accezione ampia che esorbita dai confini tracciati dalla
fattispecie penale, comprendendo episodi che si risolvono nella deviazione dall’integrità pubblica e
dalle regole morali comunemente accettate; sotto quest’aspetto la corruzione è dunque da
contrastare e prevenire con misure extrapenali operando sul versante prevalentemente
amministrativo.
Occorre precisare come non sia presente nella legge n. 190/2012 una definizione di “corruzione”,
ma riprendendo quanto affermato nella circolare n. 1 del 25/01/2013 del Dipartimento della
Funzione Pubblica, il concetto di corruzione, ai fini dell’ambito di applicazione della legge n. 190
del 2012, deve essere inteso in senso lato, “come comprensivo della varie situazioni in cui, nel
corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato
al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono quindi evidentemente più ampie
della fattispecie penalistica, che, come noto, è disciplinata negli artt. 318, 319 e 319 ter, c.c., e
sono tali da comprendere non solo l’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione
disciplinati nel titolo II, capo I, del codice penale, ma anche le situazioni in cui – a prescindere dalla
rilevanza penale – venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso
a fini privati delle funzioni attribuite”.
Al fine di comprendere la reale portata della norma, al concetto di “corruzione” deve affiancarsi
quello di “vantaggio privato”: con tale termine, infatti, il legislatore non ha evidentemente inteso
riferirsi ai meri benefici economici derivanti dall’abuso del potere, ma a qualsiasi tipo di utilità che al
soggetto titolare di tale potere potrebbe derivare dal suo scorretto esercizio.
Tale precisazione conferisce alla norma un raggio di azione molto ampio ed evidenzia la necessità
che la stessa venga specificata in maniera diversa a seconda dell’esperienza e delle attività poste
in essere da ciascuna pubblica amministrazione attraverso i vari piani triennali.
La prevenzione è invece trattata in un’importante comunicazione della Commissione europea
(COM/2003/0317), ove sono riportati alcuni principi per migliorare la lotta alla corruzione, tra cui:
• la previsione di una posizione specifica di dirigenti e responsabili dei processi decisionali;
• l’istituzione di appositi organismi di lotta contro la corruzione competenti e visibili;
3
• la piena accessibilità e meritocrazia nella gestione degli incarichi pubblici;
• l’adozione di strumenti di gestione della qualità e di norme di controllo e di vigilanza;
• la promozione di strumenti di trasparenza;
• l’adozione di codici di condotta;
• lo sviluppo di sistemi di protezione per chi denuncia l’illecito;
• l’introduzione di norme chiare e trasparenti in materia di finanziamento ai partiti e controllo
finanziario esterno.
Sulla scorta della legge n.190/2012 e come evidenziato anche nella Circolare n. 1/2013 del
Dipartimento della Funzione Pubblica, le strategie di prevenzione e contrasto della corruzione
discendono dall’azione sinergica di tre soggetti:
•
il Comitato Interministeriale, con il compito di fornire gli indirizzi attraverso l’elaborazione
delle linee guida;
•
il Dipartimento della funzione pubblica, soggetto promotore delle strategie di prevenzione e
coordinatore della loro attuazione;
•
la CIVIT, che, nelle vesti di autorità nazionale anticorruzione, si occupa di funzioni di
raccordo con le altre autorità ed esercita poteri di vigilanza e controllo per la verifica
dell’efficacia delle misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni nonché sul rispetto
della normativa in materia di trasparenza.
Venendo più specificamente alle misure di prevenzione della corruzione, in via generale, risulta
dunque opportuno moltiplicare le barriere interne alle amministrazioni pubbliche al rischio che
fenomeni di maladmnistration e di corruzione in senso stretto possano verificarsi e diffondersi.
Come è stato già osservato nel Rapporto del Governo “la corruzione in italia. Per una politica di
prevenzione” del 22/10/2012, il diffondersi dei fatti corruttivi è meno probabile in quei contesti nei
quali più elevati sono gli standard morali, il senso civico, lo “spirito di corpo” e il senso dello Stato
dei funzionari; questi sono concetti che possono riassumersi nella nozione di “cultura dell’integrità”
per la quale si rimanda al paragrafo seguente.
Da questa considerazione dipende il ruolo primario da assegnare al rafforzamento delle regole di
integrità degli agenti pubblici nel contrasto all’illegalità, avvalorato da un esercizio “distaccato” e
imparziale delle funzioni che si assumeranno, non per ragioni di appartenenza o per collegamenti
di tipo fiduciario, ma in posizione di eguaglianza e sulla base del merito accertato;
Da questo punto di vista l’Amministrazione è infatti impegnata ad intervenire tempestivamente su
quei fatti prodromici alla corruzione, che benchè non penalmente rilevanti, siano tuttavia la
premessa di condotte per cui sono applicabili le regole del sistema di responsabilità disciplinare.
LE REGOLE DI INTEGRITÀ
La più recente disciplina ha per vero già introdotto significative disposizioni e misure in materia di
integrità, nozione normativa emersa nell’ordinamento italiano soltanto negli ultimi tempi e che può
essere definita come la “qualità dell’agire in accordo con valori e regole morali fondamentali”.
4
Lo sviluppo di una “cultura dell’integrità” si traduce, secondo la terminologia dell’OCSE, nella
“application of values, principles and norms in the daily operations of public sector organizations”,
che, come anticipato, vanno anche oltre l’attuazione delle misure anticorruzione. L’integrità
costituisce, infatti, un principio che sottende tanto le politiche di prevenzione della corruzione
quanto le misure di etica pubblica, quali, ad esempio, i codici di condotta, le discipline
dell’incompatibilità e i limiti posti dai conflitti di interesse.
In questo senso, il perseguimento degli obiettivi di integrità richiede di valorizzare norme e misure
già presenti nell’ordinamento;
a. Incompatibilità, incandidabilità ed ineleggibilità: nozioni legate al problema del rapporto
tra interessi pubblici e privati nella titolarità di uffici pubblici.
b. Codici di condotta: sono probabilmente gli strumenti più noti volti a tracciare il contesto
entro cui i funzionari pubblici sono tenuti a svolgere i loro doveri, arrivando a definire in
modo chiaro i comportamenti inaccettabili. Essi si basano sull’idea che sia possibile e
opportuno offrire ai dipendenti pubblici alcune regole di comportamento che vadano al di là
del rispetto della legge e dell’astensione dai reati, collocandosi in quelle zone grigie che
separano i comportamenti sicuramente leciti da quelli gravemente sanzionati.
c. Responsabilità disciplinare: l’esercizio del potere disciplinare può contribuire all’azione di
prevenzione e contrasto della corruzione e, più in generale, di situazioni di
maladministration, chiamando in causa profili di responsabilità individuale di dipendenti
pubblici, segnalando comportamenti che, ancorché non penalmente rilevanti, creano
condizioni favorevoli alla commissione di violazioni più gravi.
d. Trasparenza: è un principio che, nonostante fosse originariamente ancorato ai caratteri e
ai limiti dell’istituto dell’accesso ai documenti amministrativi, di cui alla legge 7 agosto 1990,
n. 241, assume oggi una diversa e più ampia configurazione, tanto da essere definita nei
termini di “accessibilità totale” ai sensi dell’art. 11, decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.
150 e dell’art. 1 decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
La trasparenza si traduce nella possibilità per tutti i cittadini di avere accesso diretto
all’intero patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni, fatti salvi i limiti in materia
di tutela della privacy e quelli oggettivi di cui all’art. 24 della citata legge sul procedimento
amministrativo. In questo senso, la trasparenza costituisce un mezzo fondamentale di
prevenzione della corruzione nella misura in cui, portando ad evidenza dati relativi a tutti gli
ambiti di intervento delle amministrazioni, consente una forma di rendicontazione
dell’azione pubblica nei confronti degli stakeholder, e agevola, quindi, sistemi di controllo.
Dunque sono due le finalità sottese alla trasparenza che rilevano nella prospettiva della
prevenzione del fenomeno corruttivo:
5
- la funzionalità delle amministrazioni (efficienza, efficacia ed economicità): il cittadino
avendo il diritto di conoscere come l’amministrazione usa le risorse che ha a disposizione,
quali risultati ottiene e con quali costi;
- l’imparzialità, atteso che se l’amministrazione è trasparente è possibile far emergere
vicende di maladministration, di condizionamento improprio nella cura dell’interesse
pubblico.
PER
QUANTO
RIGUARDA
LA
TRASPARENZA
E
L’INTEGRITA’
SI
RIMANDA
ALL’AGGIORMANTO DEL RELATIVO PROGRAMMA TRIENNALE PIU’ AVANTI RIPORTATO
COME ARTICOLAZIONE DEL PRESENTE PIANO (v. pag. 14).
IL PIANO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE IN AD PERSONAM
Come disposto dall’art.1 comma 9 della L 190/2012 il Piano per la prevenzione e repressione della
corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione risponde alle seguenti esigenze:
1. individuare le attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;
2. prevedere per le attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione
meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio
di corruzione;
3. prevedere, con particolare riguardo all’attività individuate al punto 1, obblighi di
informazione nei confronti del responsabile della corruzione che è chiamato a vigilare sul
funzionamento e sull’osservanza del Piano;
4. individuare misure organizzative per monitorare il rispetto dei termini previsti dalla legge o
dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;
5. monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o
che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di
vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela
o affinita' sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti
e i dirigenti e i dipendenti dell'Amministrazione;
6. individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni
di legge;
7. Definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati a operare
nei settori più esposti.
6
Il presente Piano contiene il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, come disposto
dalle linee di indirizzo del Comitato Interministeriale del 12 marzo 2013 ed è stato redatto in
assenza di linee guida nazionali. Potrà pertanto essere aggiornato per recepire eventuali
disposizioni in materia.
Dopo l’approvazione il piano è trasmesso, a cura del Responsabile della Prevenzione, al
Dipartimento della Funzione Pubblica e pubblicato sul sito internet dell’ASP nell'apposita sezione.
RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Il Responsabile della prevenzione della corruzione dell’Azienda è stato individuato nella figura del
Responsabile dell’Ufficio Segreteria che svolge altresì le funzioni di Responsabile della
trasparenza, il quale entro il 31 gennaio di ogni anno e comunque ogni qual volta emergano
rilevanti mutamenti organizzativi dell’amministrazione, provvede all’aggiornamento del Piano
triennale di prevenzione alla corruzione e lo sottopone al Consiglio di Amministrazione per
l’approvazione.
Le norme prevedono che il responsabile debba:
a)
elaborare la proposta di piano della prevenzione, che deve essere adottato
dall’organo di indirizzo politico di ciascuna amministrazione (art. 1, comma 8);
b)
proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni
delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione
o nell'attività dell'amministrazione (art.1, comma 10, lettera a);
c)
verificare l'efficace attuazione del piano e della sua idoneità (art.1, comma 10,
lettera a);
d)
definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati
ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (art.1, comma 8);
e)
verificare, d’intesa con il dirigente competente, l'effettiva rotazione degli
incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito e' più
elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art.1, comma 10,
lettera b);
f)
individuare il personale da inserire nei programmi di formazione sui temi
dell’etica e della legalità (art.1, comma 10, lettera c).
7
ATTIVITÀ A RISCHIO DI CORRUZIONE (C.D. “MAPPATURA DEL RISCHIO”)
Nel corso del 2013 l’Ente focalizzerà la propria attenzione sui seguenti procedimenti connessi ad
attività a rischio di corruzione a partire da quelle attività indicate dall’art.1 comma 16 della Legge
190/2012 :
a) autorizzazione;
b) concessione;
c) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla
modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;
d) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché
attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;
e) concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera di cui
all'articolo 24 del decreto legislativo n.150 del 2009.
Nello specifico le attività dell’Azienda, che svolge le proprie funzioni nell’ambito dei Servizi alla
Persona, che possono presentare un elevato rischio di corruzione sono sinteticamente riportate
nella tabella seguente:
Ufficio coinvolto
Ufficio Contratti ed Economato
Attività
Procedure connesse all’affidamento di servizi,
forniture o lavori;
Gestione contratti di locazione e comodato immobili
Procedure connesse al recupero legale crediti;
Ufficio Tecnico
Procedure connesse all’affidamento di servizi,
forniture o lavori;
Ufficio Contabilità e Bilancio
Predisposizione documenti di Bilancio;
Rilevazione morosità;
Ufficio Personale
Concorsi e procedure selettive, progressioni di
carriera;
8
MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Le misure di carattere generale che l’amministrazione ha adottato per prevenire il rischio di
corruzione, sulla base di quanto disposto dalla stesse disposizioni della L.190/12 e sulla base delle
linee di indirizzo del Comitato Interministeriale per la predisposizione del Piano Nazionale
Anticorruzione, che individua i contenuti minimi dei Piani triennali stessi (v.punto 5), si sostanziano
nelle seguenti azioni:
a. implementazione di un sistema di controlli interni specificamente diretti alla prevenzione e
all’emersione di vicende di possibile esposizione al rischio corruttivo
Al fine della massima trasparenza dell’azione amministrativa, con riferimento alle attività a
rischio corruzione, i provvedimenti conclusivi relativi ai procedimento amministrativi
correlarti devono essere assunti preferibilmente in forma di atto amministrativo; Il
Responsabile della corruzione al fine di incrementare il sistema dei controlli, può richiedere
a chi ha istruito la pratica e/o adottato il provvedimento finale di poter visionare gli atti
adottati e di chiedere informazioni aggiuntive verbali o scritte circa le circostanze di fatto e
le ragioni giuridiche che sottendono all’adozione del provvedimento;
b. adozione di adeguati sistemi di rotazione del personale addetto alle aree a rischio, con
particolare riferimento alla formazione delle commissioni di gare d’appalto e
concorsi;
Tale misura non può non tenere in considerazione che il personale degli Uffici è
numericamente limitato e che le singole professionalità hanno specifiche competenze;
c. adozione di misure che garantiscano il rispetto della normativa sulla segnalazione da parte
del dipendente di condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza, di cui al comma 51 della
legge n. 190, con le necessarie forme di tutela, ferme restando le garanzie di veridicità
dei fatti, a tutela del denunciato;
d. adozione di misure di controllo dell’osservanza da parte dei dipendenti delle norme del
codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 44
della legge n. 190, nonché delle prescrizioni contenute nel Piano Triennale;
e. avvio delle necessarie azioni necessarie all’effettiva attivazione della responsabilità
disciplinare dei dipendenti, in caso di violazione dei doveri di comportamento, ivi incluso il
dovere di rispettare le prescrizioni contenute nel presente Piano triennale;
f.
previsione di verifiche a campione, tramite il Servizio Ispettivo interno, in merito
all’osservanza delle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi
9
(di cui ai commi 49 e 50 della legge n. 190), anche successivamente alla cessazione del
servizio o al termine dell’incarico (nuovo comma 16-ter dell’articolo 53 del d. lgs. n. 165 del
2001);
g. verifica dell’attuazione delle disposizioni di legge in materia di autorizzazione di
incarichi esterni, così come modificate dal comma 42 della legge n. 190;
h. adozione del Programma della Trasparenza (come articolazione dello presente Piano
triennale anticorruzione), e costante aggiornamento del sito istituzionale; Il Responsabile
della prevenzione della corruzione, che è anche Responsabile della Trasparenza, deve
verificare che gli adempimenti vengano svolti correttamente nei tempi previsti e che la
pubblicazione sia effettuata regolarmente;
i.
adozione di specifiche attività di formazione del personale, con attenzione prioritaria al
responsabile anticorruzione dell’amministrazione e ai funzionari competenti per le attività
maggiormente esposte al rischio di corruzione; Il Responsabile della Corruzione individua i
dipendenti che hanno l’obbligo di partecipare ai programmi di formazione sul tema dei reati
contro la pubblica amministrazione ed in particolare dei contenuti della Legge 190/2012;
j.
integrazione e coordinamento con il Piano triennale della performance (approvato
con delibera n. 13 del 19/02/2013 per gli anni 2013/2015);
Il ciclo di gestione della performance è il complesso delle fasi e delle attività attraverso le
quali si attivano i diversi strumenti e processi del sistema di gestione della performance, al
fine di programmarla, misurarla gestirla e valutarla in un periodo temporale determinato.
Il Piano della Performance rappresenta il profilo dinamico della trasparenza; esso dunque è
strettamente correlato al presente Programma triennale.
Con riguardo al punto di cui sopra si evidenzia che tra gli obiettivi strategici definiti dall’Azienda nel
Piano della Performance 2013/2015, elaborati sulla base del Piano strategico deliberato
dell’Assemblea dei Soci il 18/10/2012, risulta quello di “orientare l’organizzazione a creare
maggiori collegamenti orizzontali e trasversali ai fini di aumentare i livelli di efficacia ed efficienza
dei servizi amministrativi” e conseguentemente promuovere maggiori livelli di trasparenza.
Infatti l’Azienda intende "investire sull'organizzazione", attraverso azioni di miglioramento che
investono trasversalmente tutti i settori di attività tramite un ruolo attivo e determinante del
personale interno con il quale devono essere periodicamente attivati momenti di confronto e di
analisi dei risultati.
Il Piano della Performance individua, tra l’altro, i progetti operativi da eseguire nell’anno in corso,
specificando in modo puntuale i soggetti coinvolti, i tempi di attuazione, i risultati attesi e i relativi
indicatori per misurarne la realizzazione.
10
Ciascun obiettivo del Piano viene monitorato in corso di esercizio e alla fine dell’anno verrà
effettuata la misurazione e valutazione della performance. I risultati saranno verificabili attraverso
standard, indicatori e/o attraverso i giudizi espressi dall'utenza (esempio: questionari di
gradimento) e comunque con adeguati sistemi di verifica e controllo.
Il Sistema di misurazione e valutazione della performance, predisposto dall’O.I.V. (Organismo
Indipendente di Valutazione) e approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 29.12.2011,
costituisce l’insieme degli strumenti e dei processi utilizzati per definire i criteri di misurazione e
valutazione della performance di un’organizzazione e delle persone che vi operano, la
performance attesa, le modalità di monitoraggio della stessa, le modalità di verifica del
raggiungimento e degli eventuali scostamenti tra performance realizzata e performance attesa.
La pubblicità dei dati relativi ai servizi erogati e all’organizzazione si inserisce in un’ottica di
continuo miglioramento ed è pertanto legata al ciclo della performance.
Importante è evidenziare che per l’anno 2013 gli obiettivi operativi individuati sono in gran parte
integrati: si delineano infatti come insieme di azioni che attraversano diversi settori, puntano a un
obiettivo comune e necessitano di un approccio attuativo unitario e coerente. L’idea forza dei
progetti è il riferimento a sistemi di verifica coordinati, su vari livelli operativi e trasversali e a un
controllo unitario, organico e integrato, in grado di favorirne la gestione e consentire il
raggiungimento degli obiettivi nei tempi previsti: Il sistema di verifica delineato costituisce nel suo
insieme un valido supporto ai processi decisionali di rilevanza strategica.
Molti obiettivi operativi sono orientati alla verifica dell’applicazione del nuovo modello organizzativo
delle Strutture Assistenziali e alla qualità dell’assistenza (al fine di un miglioramento della stessa a
beneficio dell'utenza), alla programmazione e verifica delle attività, al monitoraggio delle risorse
impiegate, al miglioramento dell’efficienza gestionale attraverso l’implementazione e lo sviluppo dei
sistemi di rilevazione, verifica e controllo in essere e l’individuazione di eventuali azioni correttive.
Il Piano della Performance 2013/2015, al quale si rinvia, è pubblicato nella sezione “Trasparenza,
Valutazione e Merito”.
Il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, all’interno del ciclo di gestione della
performance, garantisce dunque la piena conoscibilità del Piano della performance e del suo stato
di attuazione mediante la pubblicazione nella sezione Trasparenza, valutazione e merito
all’indirizzo: www.adpersonam.pr.it
ATTI NORMATIVI DI RIFERIMENTO
Con riferimento alle misure per la prevenzione della corruzione sono state individuate le seguenti
regole di legalità o integrità, emanate e fatte proprie dall’Ente:
Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in
materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza
delle pubbliche amministrazioni;
11
Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (D.M. 28
novembre 2000 – G.U. 10 aprile 2001 n. 84);
Decreto Legislativo n.33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli
obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte della PA”;
Regolamento relativo alla gestione dei Procedimenti Disciplinari (delibera CdA n. 92 del
07/08/2012);
Regolamento per i concorsi e la selezione del Personale (delibera CdA n. 95 del
18/11/2009);
Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e dei Servizi (delibera CdA n. 176 del
28/12/2010);
Regolamento sull’affidamento degli Incarichi (delibera CdA n.63 del 03/09/2009);
Regolamento per l’accesso ai documenti amministrativi (delibera CdA n. 7 del 30/05/2007);
Regolamento per l’esecuzione di forniture, servizi e lavori in economia (delibera CdA n. 133
del 22/11/2011);
Regolamento di Economato (delibera CdA n.66 del 08/11/2007) e Regolamento di
inventario (delibera CdA n. 45 del 16/04/2008);
Carta dei servizi (pubblicata nella home page del sito istituzionale)
SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
Nella prospettiva del contrasto alla corruzione, il tema dei controlli sull’organizzazione e sull’attività
dell’Amministrazione si presenta quale campo d’indagine che percorre “trasversalmente” i settori
dell’attività amministrativa ponendosi, da un lato, come filtro preventivo e dall’altro come verifica
successiva dell’operato degli stessi.
I controlli interni all’ASP sono ordinati secondo il principio della distinzione tra funzioni di indirizzo e
compiti di gestione. L’attività di controllo e di valutazione della gestione operativa è volta ad
assicurare il monitoraggio e la verifica costante della realizzazione degli obiettivi e della efficace,
efficiente ed economica gestione delle risorse, nonché, in generale, l’imparzialità ed il buon
andamento dell’azione amministrativa.
Il sistema di controllo interno è strutturato in modo integrato e deve:
assicurare, attraverso il controllo di regolarità tecnico-amministrativa, la legittimità e la
correttezza dell’azione amministrativa;
verificare, attraverso il controllo di gestione, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità
dell’azione amministrativa al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi
correttivi, il rapporto tra costi e risultati;
valutare l’adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani e dei
programmi dell’indirizzo politico;
12
assicurare il controllo degli equilibri finanziari ed economici della gestione.
Il controllo sulla qualità dei servizi è svolto secondo modalità definite dall’Azienda in funzione della
tipologia dei servizi e tali da assicurare comunque la rilevazione della soddisfazione dell’utente, la
gestione dei reclami e il rapporto di comunicazione con i cittadini.
Infine, l’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.)
svolge un controllo di prima istanza
relativamente alla conformità e appropriatezza del ciclo di gestione della performance, compresi gli
obblighi di trasparenza, nonché un’attività di monitoraggio della sua corretta applicazione.
Il servizio Ispettivo nel rispetto delle leggi vigenti espleta funzioni di controllo ai sensi della legge
662/964 finalizzate all’accertamento delle disposizioni di cui ai commi da 56 a 65
che
regolamentano la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale e le
attività esterna che il pubblico dipendente può espletare.
PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITA’
L’ASP Ad Personam, in coerenza con le disposizioni del Comitato Interministeriale e della CiVIT,
adotta il presente aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità che si
presenta come un’articolazione del Piano per la Prevenzione della Corruzione I contenuti del
presente Programma si pone in linea con i precedenti costituendone una conseguente
integrazione con l’intento di indicare le misure, i modi e le iniziative volti all’attuazione degli obblighi
di pubblicazione previsti dalla normativa vigente.
Allo scopo di garantire:
a) un elevato livello di trasparenza;
b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità.
Per quanto concerne il rapporto tra prevenzione della corruzione e attuazione della trasparenza è
necessario segnalare la recente approvazione del decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013
“Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle
informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, che contiene anche norme di raccordo tra il
piano di prevenzione della corruzione e il programma triennale della trasparenza. In tale decreto, in
particolare si prevede che il programma triennale rappresenta una sezione del piano per la
prevenzione sulla base della considerazione che la trasparenza realizza già di per sé una misura
di prevenzione consentendo il controllo da parte degli utenti dello svolgimento dell’attività
amministrativa.
Il programma per la trasparenza pertanto deve essere coordinato con il piano per la prevenzione
della corruzione in modo da assicurare un’azione sinergica ed osmotica tra le misure e garantire la
coincidenza tra i periodi di riferimento.
La trasparenza, come definita dalla recente normativa all’articolo 1 del decreto legislativo n. 33 e
prima
nel decreto legislativo 150/2009, “è intesa come accessibilità totale, delle informazioni
concernenti l’organizzazione e l’attività delle anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui
13
siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto
dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il
perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione
svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei
principi di buon andamento e imparzialità [….] e concorre ad attuare il principio democratico e i
principi costituzionali di uguaglianza, di efficienza nell’utilizzo delle risorse pubblico, integrità e
lealtà nel sevizio della nazione. Essa è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive,
nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre
alla realizzazione di un’amministrazione aperta al servizio della Nazione”.
La definizione di trasparenza qui fornita appare decisamente più ampia e netta rispetto a quella già
presente nella legge n. 241 del 1990 (art. 1) e si rifà al paradigma della libertà di informazione
dell’open government di origine statunitense, secondo cui tutta la collettività può accedere alle
“informazioni pubbliche”, favorendo in questo modo forme diffuse di controllo del rispetto dei
principi di buon andamento e imparzialità sanciti dalla Costituzione all’art. 97.
La trasparenza presenta dunque un duplice profilo: un profilo statico, orientato essenzialmente alla
pubblicità di una serie di dati attinenti alle pubbliche amministrazioni per finalità di controllo sociale
ed un profilo dinamico, strettamente correlato alla performance.
I beneficiari del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità sono da un lato, i portatori di
interesse esterni che sono messi a conoscenza delle attività e delle regole dell’amministrazione
pubblica con cui interagiscono; dall’altro, la stessa Azienda che deve confrontarsi e misurarsi
continuamente con le altre amministrazioni pubbliche nell’ottica di un miglioramento continuo del
servizio pubblico.
L’adozione di uno schema unitario e standard per la redazione del Programma triennale per la
trasparenza e l’integrità definito dalle delibere CiVIT consente, a tutti i portatori di interesse, una
comparazione tra i dati pubblicati dalle diverse amministrazioni nella sezione Trasparenza,
valutazione e merito accessibile dall’home page dei propri portali istituzionali.
I principali aspetti di novità introdotti prevedono l’incremento delle misure di trasparenza per
promuovere la cultura della legalità e dell’integrità e per prevenire fenomeni corruttivi.
ASP AD PERSONAM conferma gli obiettivi già definiti nei precedenti Programmi così come di
seguito formulati:
1. uno sviluppo qualitativo e quantitativo delle relazioni con i destinatari dei servizi, con i
cittadini e tutti i soggetti comunque interessati, anche attraverso lo sviluppo di forme di
partecipazione e collaborazione;
2. un appropriato livello di trasparenza finalizzato a dare adeguata comprensione dell’attività
dell’Azienda alla collettività;
14
3. sviluppare la cultura dell’integrità dell’informazione attraverso la pubblicazione sul sito
istituzionale di dati, informazioni e notizie riguardanti l’Azienda;
4. utilizzare strumenti di comunicazione che favoriscano forme di partecipazione dei portatori
di interesse e che siano rispettose della tutela della privacy.
Lo strumento cardine per darvi attuazione è dunque il Programma triennale per la
trasparenza e l’integrità, normato dall’art. 11 del D. Lgs. 150/2010: esso fa riferimento dunque a
tutte quelle iniziative intraprese o da intraprendere per garantire i suddetti obiettivi e un livello
massimo di trasparenza applicato anche alle fasi strategiche del ciclo di gestione della
performance.
La predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità è stata
condivisa con l’Organismo Indipendente di Valutazione, soggetto che “promuove e attesta
l’assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità” (art. 14, c. 4 lett. f) e lett. g) del
D.lgs n. 150/2009), riservando la possibilità di integrarlo sulla base delle eventuali indicazioni
riportate nelle linee guida della Civit alla luce del D.Lgs. n. 33/2013.
In conformità alle indicazioni sulla qualità dei dati pubblicati contenute nella delibere della CiVIT, si
assicura la pubblicazione dei dati in formato aperto e il rispetto dei seguenti principi secondo
modalità che ne consentano l’indicizzazione e la rintracciabilità tramite i motori di ricerca WEB ed il
loro riutilizzo nel rispetto dei principi sul trattamento dei dati personali:
Completezza ed accuratezza: i dati pubblicati corrispondono al fenomeno che si intende
descrivere e, nel caso di dati tratti da documenti, questi sono pubblicati in modo esatto e senza
omissioni;
Comprensibilità: il contenuto dei dati è esplicitato in modo chiaro ed evidente. E’ assicurata
l’assenza di ostacoli all’usabilità di dati, quali la frammentazione, ovvero la pubblicazione
frammentata dei dati in punti diversi del sito;
Aggiornamento: per ogni dato viene indicata la data di pubblicazione e di aggiornamento, il
periodo di tempo a cui si riferisce;
Tempestività: la pubblicazione dei dati avviene in tempi tali perché possa essere utilmente fruita
dall’utente;
15
Pubblicazione in formato aperto: al fine del benchmarking e del riuso, le informazioni e i
documenti sono pubblicati in formato aperto, unitamente ai dati quali “fonte”, anch’essi in formato
aperto, e raggiungibili direttamente dalla pagina in cui le informazioni di riferimento sono riportate.
Il presente Programma è stato aggiornato anche sulla base delle nuove disposizioni introdotte dal
decreto legislativo n. 33 del 14 febbraio 2013 recante «Riordino della disciplina sugli obblighi di
pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, da parte delle pubbliche amministrazioni, a
norma dell’art. 1, comma 35, della legge 6 novembre 2012, n. 190».
I DATI
La sezione Trasparenza, valutazione e merito presenta attualmente un menù, dal quale è possibile
accedere velocemente alle diverse in categorie di dati pubblicati. Cliccando su ciascuna voce del
menù è possibile visualizzare una pagina di secondo livello nella quale sono contenute le
informazioni cercate o link che permettono di scaricare i file che le contengono. I file sono, come
già anticipato, pubblicati in formato aperto. Tale struttura è oggetto di revisione al fine di
conformarla a quanto previsto dalla nuova normativa.
La nuova normativa prevede la predisposizione di un link “Amministrazione trasparente”,
posizionato in modo chiaro e visibile sull’home page del sito istituzionale e al cui interno siano
contenuti i dati, le informazioni e i documenti la cui pubblicazione è prevista dalla stessa normativa.
La sezione dei siti istituzionali denominata "Amministrazione trasparente" deve essere organizzata
in sotto-sezioni all'interno delle quali devono essere inseriti i documenti, le informazioni e i dati
elencati dal decreto. Le sotto-sezioni di primo e secondo livello e i relativi contenuti sono indicati
nella Tabella allegata al Decreto n. 33/13 e di seguito riportata integralmente:
Denominazione
sotto-sezione
1° livello
Disposizioni generali
Organizzazione
Denominazione
sotto-sezione
2° livello
Contenuti
(riferimento al
decreto)
Programma per la Trasparenza e l'integrità
art. 10, c. 8, lett. a)
Atti generali
art. 12, c. 1, 2
Oneri informativi per cittadini e imprese
art. 34, c. 1, 2
Organi di indirizzo politico-amministrativo
art. 13, c. 1, lett. a)
art. 14
Sanzioni per mancata comunicazione dei dati
art. 47
Rendiconti gruppi consiliari regionali, provinciali, art. 28, c. 1
Articolazione degli uffici
art. 13, c. 1, lett. b),
c)
Telefono e posta elettronica
art. 13, c. 1, lett. d)
Consulenti e collaboratori
art. 15, c. 1, 2
Incarichi amministrativi di vertice
art. 15, c. 1, 2
art. 41, c. 2, 3
Dirigenti
art. 10, c. 8, lett. d)
art. 15, c. 1, 2, 5
art. 41, c. 2, 3
Personale
16
Posizioni organizzative
art. 10, c. 8, lett. d)
Dotazione organica
art. 10, c. 1, 2
Personale non a tempo indeterminato
art. 17, c. 1, 2
Tassi di assenza
art. 16, c. 3
Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti
art. 18, c. 1
Contrattazione collettiva
art. 21, c. 1
Contrattazione integrativa
art. 21, c. 2
OIV
art. 10, c. 8, lett. c)
Bandi di concorso
Performance
Enti controllati
Attività e procedimenti
Provvedimenti
art. 19
Piano della Performance
art. 10, c. 8, lett. b)
Relazione sulla Performance
art. 10, c. 8, lett. b)
Ammontare complessivo dei premi
art. 20, c. 1
Dati relativi ai premi
art. 20, c. 2
Benessere organizzativo
art. 20, c. 3
Enti pubblici vigilati
art. 22, c. 1, lett. a)
art. 22, c. 2, 3
Società partecipate
art. 22, c. 1, lett. b)
art. 22, c. 2, 3
Enti di diritto privato controllati
art. 22, c. 1, lett. c)
art. 22, c. 2, 3
Rappresentazione grafica
art. 22, c. 1, lett. d)
Dati aggregati attività amministrativa
art. 24, c. 1
Tipologie di procedimento
art. 35, c. 1, 2
Monitoraggio tempi procedimentali
art. 24, c. 2
Dichiarazioni sostitutive e acquisizione
d'ufficio dei dati
art. 35, c. 3
Provvedimenti dirigenti
art. 23
Provvedimenti organi indirizzo-politico
art. 23
Controlli sulle imprese
art. 25
Bandi di gara e contratti
art. 37, c. 1, 2
Sovvenzioni, contributi,
sussidi, vantaggi economici
Bilanci
Beni immobili e gestione patrimonio
Criteri e modalità
art. 26, c. 1
Atti di concessione
art. 26, c. 2
art. 27
Bilancio preventivo e consuntivo
art. 29, c. 1
Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio
art. 29, c. 2
Patrimonio immobiliari
art. 30
Canoni di locazione o affitto
art. 30
Controlli e rilievi sull'amministrazione
Servizi erogati
Pagamenti dell'amministrazione
art. 31, c. 1
Carta dei servizi e standard di qualità
art. 32, c. 1
Costi contabilizzati
art. 32, c. 2, lett. a)
art. 10, c. 5
Tempi medi di erogazione dei servizi
art. 32, c. 2, lett. b)
Liste di attesa
art. 41, c. 6
Indicatore di tempestività dei pagamenti
art. 33
IBAN e pagamenti informatici
art. 36
Opere pubbliche
art. 38
Pianificazione e governo del
territorio
art. 39
Informazioni ambientali
art. 40
17
Strutture sanitarie private
accreditate
art. 41, c. 4
Interventi straordinari e di
emergenza
art. 42
Altri contenuti
I dati oggetto di pubblicazione da parte di Ad Personam saranno, nell’ambito di quelli riportati dalla
normativa di riferimento, quelli coerenti con la natura giuridica dell’Azienda e con le funzioni che
essa svolge nell’ambito dei servizi rivolti alla popolazione anziana.
In ogni sotto-sezione possono essere comunque inseriti altri contenuti, riconducibili all'argomento
a cui si
riferisce la sotto-sezione stessa, ritenuti utili per garantire un maggior livello di
trasparenza. Eventuali ulteriori contenuti da pubblicare ai fini di trasparenza e non riconducibili a
nessuna delle sotto-sezioni indicate devono essere pubblicati nella sotto-sezione "Altri contenuti".
La pubblicazione, all’interno della sezione Amministrazione trasparente, del Programma triennale
per la trasparenza e l’integrità nonché del prospetto riepilogativo e degli stati di attuazione, è stata
prevista in un formato aperto (PDF) che ne permette l’agevole download e l’utilizzo da parte degli
interessati, così come raccomandato dalla CiVIT. Le versioni precedenti verranno lasciate a
disposizione sul sito e rese accessibili tramite link.
Relativamente all’usabilità dei dati si vuole favorire la qualità della pubblicazione affinché i cittadini
e gli stakeholder possano accedere in modo agevole alle informazioni e ne possano comprendere
il contenuto. L’Azienda si impegna ad individuare, nel rispetto dei principi di uguaglianza e di non
discriminazione, misure e strumenti di comunicazione adeguati a raggiungere il numero più ampio
di cittadini e di stakeholder e ad adoperarsi per favorire l’accesso ai dati anche a soggetti che non
utilizzano le tecnologie informatiche.
Nel caso in cui risulti necessario pubblicare nella sezione "Amministrazione trasparente"
informazioni, documenti o dati che sono già pubblicati in altre parti del sito internet, sarà possibile
inserire, all'interno della sezione "Amministrazione trasparente", un collegamento ipertestuale ai
contenuti stessi, in modo da evitare duplicazione di informazioni all'interno del sito
dell'amministrazione.
L'utente deve comunque poter accedere ai contenuti di interesse dalla
sezione "Amministrazione trasparente" senza dover effettuare operazioni aggiuntive.
Di seguito si riporta il prospetto riepilogativo dei dati che, in ottemperanza ai dettami delle delibere
CiVIT n. 105/2010 e n. 2/2012, l’Azienda ha attualmente pubblicato nella sezione Trasparenza,
valutazione e merito del sito istituzionale www.aspadpersonam.pr.it. i cui contenuti verranno
riorganizzati secondo le indicazioni di cui sopra nel nuovo link “Amministrazione trasparente”
L’ASP, inoltre, ha provveduto alla pubblicazione di ulteriori dati ritenuti utili a garantire un adeguato
livello di trasparenza, (es. Bilancio Sociale) così come si evince dagli stati di attuazione pubblicati
nella sezione Trasparenza valutazione e merito.
18
DATI
FONTE NORMATIVA
STATO DI PUBBLICAZIONE
Curricula, retribuzioni
Art. 11 c. 8 lett. h) del
I dati sono già presenti sul sito
compensi ed indennità di
D.lgs n. 150/2009
aziendale alla sezione:
coloro che rivestono incarichi
“Trasparenza Valutazione e Merito”
di indirizzo politico
Curricula dei dirigenti e dei
Art. 11 c. 8 lett. f) del
I dati sono già presenti sul sito
titolari di posizione
D.lgs n. 150/2009
aziendale alla sezione:
organizzativa
“Trasparenza Valutazione e Merito”
Retribuzioni dei dirigenti, con
Art. 11 c. 8 lett. g) del
I dati sono già presenti sul sito
specifica evidenza sulle
D.lgs n. 150/2009
aziendale alla sezione:
componenti variabili della
“Trasparenza Valutazione e Merito”
retribuzione e delle
componenti legate alla
valutazione di risultato
Nominativo e Curriculum
Art. 11 c. 8 lett. e) del
I dati sono già presenti sul sito
dell’Organismo indipendente di D.lgs n. 150/2009
aziendale alla sezione:
valutazione
“Trasparenza Valutazione e Merito”
Dati relativi ad incarichi e
Art. 11 c. 8 lett. i) del
I dati sono già presenti sul sito
consulenze esterne
D.lgs n. 150/2009
aziendale alla sezione:
“Trasparenza Valutazione e Merito”
L’ammontare complessivo dei
Art. 11 c. 8 lett. c) del
Pubblicato in occasione
premi collegati alla
D.lgs n. 150/2009
dell’erogazione dei premi
Programma triennale per la
Art. 11 c. 8 lett. a) del
I dati sono già presenti sul sito
trasparenza e l’integrità e il
D.lgs n. 150/2009
aziendale alla sezione:
performance stanziati e
l’ammontare dei premi
effettivamente distribuiti
relativo stato di attuazione
Piano della performance
“Trasparenza Valutazione e Merito”
Art. 11 c. 8 lett. b) del
Presente sul sito aziendale alla
D.lgs n. 150/2009
sezione:
“Trasparenza Valutazione e Merito”
Relazione sulla performance
Art. 11 c. 8 lett. b) del
Presente sul sito aziendale alla
D.lgs n. 150/2009
sezione:
“Trasparenza Valutazione e Merito”
L’analisi dei dati relativa al
Art. 11 c. 8 lett. d) del
Presente sul sito aziendale alla
grado di differenziazione
D.lgs n. 150/2009
sezione:
19
nell’utilizzo della premialità dei
“Trasparenza Valutazione e Merito”
dipendenti
Informazioni sulla
Art. 40-bis del D.lgs n.
I dati sono già presenti sul sito
contrattazione decentrata
165/2001 come
aziendale alla sezione:
modificato dall’art. 68 del
“Trasparenza Valutazione e Merito”
D.lgs n. 150/2009
Tassi di assenza e maggior
Art. 21 c. 1 Legge n.
I dati sono già presenti sul sito
presenza del personale
69/2009
aziendale alla sezione:
“Trasparenza Valutazione e Merito”
Codice disciplinare
Art. 55 c. 2 del D.lgs n.
Pubblicato sul sito istituzionale
165/2001 come
modificato dall’art. 68 del
D.lgs n. 150/2009
Aspetti dell’organizzazione
Art. 54 c. 1 lett. a) del
I dati sono già presenti sul sito
dell’Azienda: Organigramma
D.lgs n. 82/2005
aziendale alla sezione:
“Trasparenza Valutazione e Merito”
Indicazione dei Responsabili
Art. 54 c. 1 lett. b) del
Da pubblicare
del procedimento per
D.lgs n. 82/2005
categoria di procedimenti
art 5 L. 241/1990
Elenco completo delle caselle
Art. 54 c. 1 lett. d) del
I dati sono già presenti sul sito
di posta elettronica istituzionali
D.lgs n. 82/2005
aziendale alla sezione:
“PEC”
attive, specificando se trattasi
di posta elettronica certificata
Indicatori dei tempi medi di
Art. 23 c. 5 Legge n.
I dati sono già presenti sul sito
pagamento relative agli
69/2009
aziendale alla sezione:
acquisti di beni e servizi
Informazioni circa la
“Trasparenza Valutazione e Merito”
Art. 11 D.lgs n. 150/2009
I dati sono già presenti sul sito
dimensione della qualità dei
aziendale alla sezione:
servizi
“Carta dei servizi” (v. Carta Servizi,
paragrafo 7.6. Fattori e Indicatori di
Qualità);
Elenco bandi di gara
Art. 54 c. 1 lett. f) del
I dati sono già presenti sul sito
D.lgs n. 82/2005
aziendale alla sezione:
“GARE”
Elenco bandi di concorso
Art. 54 c. 1 lett. f) del
I dati sono già presenti sul sito
D.lgs n. 82/2005
aziendale alla sezione:
“CONCORSI”
Dati relativi alla c.d.
Art. 18 del d.l 22.06.
I dati sono già presenti sul sito
“Amministrazione Aperta”
2012 n. 83, convertito in
aziendale alla sezione:
20
L. 7/08/12, n. 134
relativi a concessione di
“Trasparenza Valutazione e Merito”
sovvenzioni, contributi, sussidi
ed ausili finanziari alle imprese
e l'attribuzione dei corrispettivi
e dei compensi a persone,
professionisti, imprese
ed enti privati e comunque di
vantaggi economici di
qualunque genere .
DATI
SUL
LIVELLO
DI
SODDISFAZIONE
DEI
CITTADINI
PER
I
SERVIZI
RESI
DALL’AMMINISTRAZIONE
Particolare attenzione è rivolta all’analisi dei bisogni e delle aspettative degli stakeholder nonché
del grado di soddisfazione per i servizi resi.
L’ASP si è attivata in tal senso attraverso diversi strumenti:
indagini e questionari;
pubblicazione dei risultati dei questionari di gradimento;
segnalazioni on line - implementazione dei servizi di comunicazione esterna;
La redazione della “Customer Satisfaction”, al cui adempimento si provvede annualmente
rappresenta lo strumento fondamentale per la verifica ed il monitoraggio della soddisfazione
complessiva espressa sui servizi erogati, sulla loro qualità e sulla loro efficacia. Inoltre, gli indici di
gradimento espressi costituiscono uno stimolo al continuo miglioramento e rappresentano la
percezione che gli ospiti e famigliari hanno delle Strutture assistenziali. I risultati di tale indagine,
pubblicati sul sito istituzionale dell’azienda, rappresentano il più importante meccanismo di
feedback per monitorare il corretto funzionamento della didattica e costituiscono un contributo ai
processi decisionali degli organi di governo per l’ottimizzazione della sua organizzazione.
DATI SULLA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA
L’indirizzo della caselle di posta elettronica certificata – PEC attive è consultabile direttamente dalla
home page, nell’apposito spazio identificato dall’etichetta PEC raggiungibile all’indirizzo
http://www.aspadpersonam.pr.it,
INIZIATIVE IN MATERIA DI TRASPARENZA
Fornire ai cittadini e ai portatori di interesse opportunità e spazi di confronto e
approfondimento contribuisce a creare una cultura della trasparenza e dell’integrità che l’Azienda
Ad Personam intende garantire attraverso sia la pubblicazione di dati che attraverso la promozione
21
di iniziative dedicate. L’Amministrazione, accogliendo l’auspicio contenuto nella delibera Civit
(150/2010), ha attuato e, in continuità con i Programmi precedenti, continuerà ad attuare le
seguenti iniziative:
Iniziativa Destinatari Risultato
INIZIATIVE
Sito istituzionale :
•
DESTINATARI
Cittadini e utenti
RISULTATO
Struttura link “Amministrazione
trasparente”
adeguamento contenuti
Decreto Trasparenza n.
33/2013: “Amministrazione
trasparente”
•
Il principale obiettivo è di migliorare
la qualità delle informazioni on-line
e dei servizi digitali attraverso una
semplificazione della
comunicazione tra i cittadini e
Azienda .
costante aggiornamento
di modulistica a rilevanza
esterna disponibile in apposita
sezione del sito
•
costante aggiornamento
nella sezione “Eventi e
Comunicazioni” sulla home
page del sito istituzionale di
notizie ed informazioni utili
relative anche ai Servizi;
Monitoraggio costante delle
impostazione del sito e delle
informazioni contenute attraverso la
Bussola della Trasparenza
(www.magellanopa.it)
Previsione di attività formative
Personale dipendente
relativa a:
-
Acquisizione di nozioni e casi
pratici che possano aiutare, in
un’ottica preventiva e correttiva, ad
Prevenzione della
individuare aree sensibili e
corruzione / cultura
22
dell’integrità.
-
comportamenti a rischio.
Comunicazione per
migliorare il servizio con
l’utenza
-
Utilizzo degli strumenti
informatici
Tavoli di lavoro:
-
In materia di prevenzione
alla corruzione, integrità e
trasparenza .
-
Per l’identificazione dei
Personale dipendente
integrità, in particolare
Analisi dello stato attuale dei
processi
enti di piccole
Mettere a disposizione idee,
dimensioni e poco
modelli, documenti da utilizzare per
strutturati.
gli adempimenti previsti dalla legge
processi, studio e
in materia di trasparenza e
miglioramento delle
procedure, al fine di
integrità e corruzione.
migliorare i rapporti con
l’utenza.l formulari
Forme di comunicazione e
Cittadini e utenti
Ottenere i feedback da parte degli
coinvolgimento dei cittadini
utenti per individuare le aree a
(questionari, opuscoli,
maggiore rischio di mancata
modulistica, FAQ, Pubblicazione
trasparenza e integrità (questionari,
Carta dei Servizi, e suo
spazio segnalazioni).
aggiornamento)
Facilitare la reperibilità ed uso delle
informazioni contenute nel sito
dell’Azienda.
Migliorare il servizio offerto
Link “segnalazioni e reclami”
Cittadini e utenti
Questa sezione consente di
ricevere, tramite un servizio on line,
segnalazioni/richieste da parte dei
cittadini e utenti. e dare spazio e
rispondere ai
suggerimenti e feedback pervenuti.
I dati verranno trattati in conformità
alle normative vigenti in materia di
23
privacy.
Implementazione dei servizi di
Cittadini e utenti
Favorire il contatto con l’Azienda
Previsione di nuove caselle di
Portatori di interesse i
La previsione di una disciplina della
posta elettonica PEC
di settore
PEC all’interno del Programma è
prima informazione /
comunicazione (potenziamento
servizi di comunicazione in capo
all’URP);
funzionale all’attuazione dei principi
di trasparenza e risponde agli
obblighi previsti dal legislatore
anche in precedenti normative.
Gi indirizzi PEC sono pubblicati sul
sito istituzionale
.
Cittadini e utenti
Link Privacy
Cittadini, utenti,
Raccolta documentazione utile, line
personale dipendente
guida, etc.
Nella fase attuale di adeguamento alle disposizioni cogenti in materia di trasparenza, è
confermato l’obiettivo dell’Azienda di sensibilizzare i cittadini all’utilizzo del sito istituzionale
dell’Ente, al fine di sfruttarne tutte le potenzialità, sia dal punto di vista meramente informativo che
di erogazione di servizi on line.
PRIVACY E TRASPARENZA
In relazione ai rapporti tra il presente Programma e la disciplina sulla protezione dei dati
personali si fa riferimento all’impianto normativo nazionale, ovvero all’articolo 1 del decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), che
statuisce: “Chiunque ha diritto alla protezione dei dati personali che lo riguardano. Le notizie
concernenti lo svolgimento delle prestazioni di chiunque sia addetto ad una funzione pubblica e la
relativa valutazione non sono oggetto di protezione della riservatezza personale”.
Un link “Privacy” è costantemente disponibile nella pagina iniziale del sito. Questo contiene
le informazioni utili e le modalità di gestione del sito in riferimento al trattamento dei dati personali
degli utenti che interagiscono con i servizi resi disponibili secondo i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03
“Codice in materia di protezione dei dati personali”.
In materia si ricorda l’intervenuto del Garante per la protezione dei dati personali che, in
data 2 marzo 2012, ha definito le “Linee guida in materia di trattamento dei dati personali contenuti
24
in atti e documenti amministrativi effettuato da soggetti pubblici per finalità di pubblicazione e
diffusione sul web”.
Inoltre si richiama il “principio di proporzionalità” volto a garantire che i dati pubblicati, il
modo ed i tempi di pubblicazione, siano pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità indicate
dalla legge.
GLI STAKEHOLDER
Dato atto che le attività e le iniziative esposte nel Piano comporteranno un cambiamento,
peraltro già in atto presso questa Amministrazione, risulta fondamentale coinvolgere gli stakeholder
(“portatori di interessi”) dell’Ente, sia interni che esterni, per far emergere, e conseguentemente
fare proprie, le esigenze attinenti la trasparenza.
I portatori di interessi di una pubblica amministrazione possono essere definiti come i destinatari
ultimi dell’amministrazione stessa, vale a dire il sistema degli attori sociali del proprio contesto di
riferimento.
Nel considerare quali sono i principali portatori di interesse di questa Azienda, coinvolti
direttamente o indirettamente dalla sua azione, si è fatta la distinzione tra “portatori di interessi
interni” e “portatori di interessi esterni”.
Portatori di interessi interni
•
Assemblea dei Soci
•
risorse umane (personale)
•
delegazione trattante di parte sindacale
Principali portatori di interesse esterni
•
utenti, familiari e loro rappresentanze
•
soggetti istituzionali del territorio (Comune di Parma, Provincia di Parma, Azienda USL,
Comitato di Distretto, Ufficio di Piano, S.A.A., Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria)
•
Organizzazioni Sindacali
•
Fornitori di servizi
•
Organizzazioni di volontariato e singoli volontari.
Si tratta di un elenco che esprime la complessità del sistema di relazioni in cui l’ASP è inserita e la
molteplicità di rapporti che essa intrattiene, con la conseguente molteplicità di soggetti a cui è
importante che essa possa dar conto della propria azione.
Il coinvolgimento sul Programma triennale sulla trasparenza e l’integrità avverrà tramite il sito
istituzionale e tramite gli Uffici dell’Amministrazione e le Strutture Socio - Assistenziali.
STATO DI ATTUAZIONE
25
Nell’anno 2012 sono state poste in essere le iniziative previste nel Programma per la Trasparenza
e l’integrità 2012/2013/2014, in particolare si evidenzia il loro stato di attuazione:
1) Portale.
Dallo studio dell’esistente sono stati riorganizzati i contenuti del sito allo scopo di facilitare
l’utente nel reperire, acquisire e comprendere le informazioni necessarie per poter fruire al meglio i
servizi erogati dall’Azienda, anche sulla base delle indicazioni e dei consigli forniti dal servizio
magellano.pa attraverso il quale si continua a monitorare l’ impostazione del sito e delle
informazioni contenute.
Il sito è stato implementato di nuovi servizi quali la sezione dedicata alle “segnalazioni on
line” e la sezione delle “comunicazioni e notizie” con la volontà di valorizzare ed accrescere forme
di comunicazione verso l’esterno.
2) Schema dati da pubblicare.
Nella sezione “Trasparenza, Valutazione e Merito” sono contenute le categorie di dati e
informazioni che sono oggetto di pubblicazione ed in continuo aggiornamento.
3) Implementazione dell’esistente.
Sono stati monitorati i flussi di informazione interni ed esterni allo scopo di migliorare ogni
forma di comunicazione.
4) Posta Elettronica Certificata.
La casella di posta certificata PEC: [email protected] è indicata , ben visibile, in
home page.
5) Formazione del personale.
Il personale è stato coinvolto in iniziative formative/tavoli di lavori in merito alla
sensibilizzazione dei temi legati alla trasparenza, all’utilizzo dei sistemi informatici ed in particolare
al miglioramento dei flussi informativi interni ed esterni.
FASI DI ATTUAZIONE
Per quanto riguarda le iniziative previste nel prossimo triennio 2013/2015 si prospetta il seguente
calendario:
Anno 2013
1) Adeguamento del portale ai contenuti previsti dalla nuova normativa di riferimento d.lgs
33/2013
2) Formulazione del Piano per la prevenzione della corruzione e aggiornamento del
26
Programma triennale per la trasparenza ed integrità redatti in un unico documento che
verrà pubblicato al fine di
diffonderne i contenuti e favorirne l’effettiva conoscenza,
l’utilizzazione dei dati pubblicati e la partecipazione degli stakeholder interni ed esterni;
3) aggiornamento del personale;
4) Aggiornamento delle FAQ (Risposte a Domande Frequenti) pubblicate;
5) Potenziamento strumenti di comunicazione e forme di coinvolgimento dei cittadini
(questionari, convegni, opuscoli, notizie ed informazioni on line);
6) Verifiche ed eventuali integrazioni.
Anno 2014
1) Aggiornamento del Piano per la prevenzione della corruzione e del Programma triennale
per la trasparenza ed integrità redatti in un unico documento che verrà pubblicato al fine di
diffonderne i contenuti e favorirne l’effettiva conoscenza, l’utilizzazione dei dati pubblicati e
la partecipazione degli stakeholder interni ed esterni;
2) aggiornamento del personale;
3) Implementazione applicativi/servizi on line;
4) Verifiche ed eventuali integrazioni.
Anno 2015
1) Aggiornamento del Piano per la prevenzione della corruzione e del Programma triennale per la
trasparenza ed integrità redatti in un unico documento che verrà pubblicato al fine di diffonderne i
contenuti e favorirne l’effettiva conoscenza, l’utilizzazione dei dati pubblicati e la partecipazione
degli stakeholder interni ed esterni;
2) Formazione del personale;
3) Implementazione applicativi/servizi on line;
4) Verifiche ed eventuali integrazioni.
PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA
Il processo di formazione e di attuazione del Programma triennale si articola in una serie di fasi fra
loro strettamente collegate (individuazione dei contenuti, redazione, adozione, attuazione e
monitoraggio del Programma), in ognuna delle quali possono essere identificati i soggetti che vi
partecipano.
Gli Uffici interni dell’Azienda individuano, elaborano (tramite calcoli sui dati, selezione di alcuni dati,
aggregazione di dati, ecc), aggiornano e verificano l’”usabilità” dei dati di propria competenza da
trasmettere all’Ufficio segreteria che è preposto alla pubblicazione degli stessi sul sito istituzionale.
Il Programma triennale e i relativi aggiornamenti sono pubblicati nella sezione Trasparenza,
valutazione e merito, e convoglieranno, per le disposizione del D.lg 33/2013, nel nuovo link
“Amministrazione Trasparente” dove saranno lasciate accessibili anche le precedenti versioni.
27
SISTEMA DI MONITORAGGIO INTERNO SULL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA
Il monitoraggio e l’audit sull’attuazione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità
sono svolti da soggetti interni all’amministrazione, dal Responsabile della trasparenza e dall’OIV: Il
monitoraggio sull’attuazione del Programma previsto dalla delibera n.105/2010 consiste in
un’attività di verifica continua della progressiva esecuzione delle attività programmate e del
raggiungimento degli obiettivi.
Tale attività si conclude con la redazione dello stato di attuazione del programma all’interno dello
stesso anche ai fini dello svolgimento delle attività di verifica da parte dell’OIV, per l’attestazione
sull’assolvimento degli obblighi di trasparenza, ed eventualmente, per segnalare inadempimenti
che danno luogo a responsabilità ai sensi dell’art.11, comma 9 del D.Lgs. 150/2009.
28