AUTORITA’ NAZIONALE
ANTICORRUZIONE:
LA METAMORFOSI CONTINUA
febbraio 2015
Gianluca GARDINI – Il codice della trasparenza: un primo passo verso il diritto
all’informazione amministrativa? - da Giornale di diritto amministrativo,
2014/8-9.
In seguito all’approvazione del d.lgs.n.33/2013 si è compiuto in Italia un passaggio
qualitativo e la trasparenza è divenuta “una cosa diversa dalla trasparenza quale
risulta dalla legge n.241/1990”, trasmutando da strumento di difesa e mezzo di
partecipazione individuale a metodo generale per la prevenzione della corruzione
amministrativa. Da un raffronto con il modello europeo e con il modello FOIA, si può
dire che l’informazione amministrativa nel Codice della trasparenza è funzionale al
controllo sull’uso del potere e delle risorse pubbliche. In altri termini nel nostro
ordinamento il diritto all’informazione amministrativa non è riconosciuto nell’interesse
del singolo, per la soddisfazione di un diritto fondamentale, ma è strumentale solo ad
un interesse generale. La concezione della trasparenza arriva a porsi, quindi, in
tensione con la riservatezza dei dati contenuti nelle informazioni, oggetto di
pubblicazione obbligatoria
Fabrizio DI MASCIO – Il primo anno di attuazione delle politiche di prevenzione
della corruzione - da Rivista trimestrale di diritto pubblico, 2014/1.
I ritardi della politica anticorruzione evidenziati dal rapporto dell’Autorità Nazionale
Anticorruzione sono il frutto dello scarso impegno della politica. All’ANAC sono
giunte sinora poche segnalazioni, spesso originate dalla dialettica politica locale nelle
realtà di piccole dimensioni. Ciò è il frutto dell’assenza di una strategia di
comunicazione a supporto dell’approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione e,
soprattutto, del deficit informativo oggi esistente. A parere dell’Autore, manca una
misurazione solida ed adeguata del fenomeno corruttivo necessaria per indirizzare
efficacemente le politiche di prevenzione e per far crescere il livello di consapevolezza
e responsabilità di Istituzioni e cittadini. Nel Rapporto l’ANAC presenta i primi
risultati del proprio lavoro di analisi delle misure giudiziarie e dei contratti pubblici.
Si tratta di dati e indicatori calcolati in via sperimentale, che costituiscono solo il
primo passo verso la costruzione di una piattaforma conoscitiva per cui rimane
necessario un impegno istituzionale nazionale.
Luigi BOTTONE – Anticorruzione all’opera: dalle linee guida alla lettura critica di
alcuni casi internazionali - da Risorse Umane nella pubblica amministrazione,
2013/6.
Le agenzie/dipartimenti anti-corruzione sono parte di un insieme di elementi centrali
per le strategie di lotta alla corruzione, per cui alcune scelte strategiche sono
assolutamente fondamentali; prima fra tutte l’indipendenza delle commissioni
preposte a combattere tali fenomeni. Inoltre le commissioni hanno bisogno di una
chiara linea di reporting per essere legittimate ed i governi devono avere un elevato
interesse ad attuare riforme che sono di difficile applicazione a livello politico. Tutto
ciò presuppone consenso tra i vari attori, come opinion leader politici e sociali, media,
etc. Dall’analisi condotta, emerge che le linee adottate in tema di anticorruzione
forniscono un’ottima base generale di partenza, anche se la non indipendenza della
CIVIT rimane sempre un ostacolo al buon andamento della riforma. Occorrerà,
dunque, prevedere gradualità, comunicazioni periodiche basate su standard condivisi
e gradi di flessibilità differenti a seconda della tipologia di amministrazione chiamata
in causa.
Bernardo G. MATTARELLA – Il nuovo codice di comportamento dei dipendenti
pubblici – da Giornale di diritto amministrativo, 2013/10.
.
Il Governo ha emanato il nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, che
sostituisce quello precedentemente adottato con decreto ministeriale. La principale
novità consiste nel necessario rilievo disciplinare delle sue violazioni: ogni violazione,
e non più soltanto quelle individuate dai contratti collettivi, costituisce illecito
disciplinare ed impone l’adozione delle relative sanzioni. Il commento, dopo aver
brevemente descritto il quadro complessivo delle regole di comportamento dei
pubblici funzionari, esamina le novità nella disciplina legislativa e nel contenuto del
Codice stesso.
Massimiliano Giuseppe MAFFEI – Le nuove ipotesi di responsabilità dirigenziale,
disciplinare ed amministrativa del responsabile della prevenzione e
corruzione a seguito dell’entrata in vigore della legge 6 novembre 2012,
n.190, recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della
corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione - da Rivista
amministrativa della repubblica italiana, 2013/3-4.
La legge190/2012 ha l’indubbio merito di aver dato il via ad una concreta riforma
delle tutele della pubblica amministrazione dalle condotte infedeli dei suoi dipendenti,
potenziando la rete di protezione attraverso la previsione di misure organizzative di
prevenzione, la cui inosservanza costituisce fonte di nuove ipotesi di responsabilità
per gli attori pubblici, proseguendo sulla scia già avviata con gli artt.67 e ss. del d.lgs
150/2009. Il modello “tutto da testare” sarà rappresentato ancora una volta da quello
aziendale, in questo caso dei cc.dd. “Compliance Programs”; prototipi organizzativi
articolati in principi deontologici ed etici, procedure, analisi delle coerenze
organizzative, atti a prevenire la possibilità che nell’organizzazione medesima si
formino i presupposti per la commissione dei reati, attivando efficaci sistemi di
controllo all’interno, tali da salvaguardare la liceità e la correttezza dell’esercizio
dell’ente.
Concepita CHIONNA – Autorità nazionale anticorruzione: la metamorfosi
continua - da Guida al pubblico impiego, 2014/7-8.
Il Dl 24 giugno2014 n.90, recante “Misure urgenti per la semplificazione e la
trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari” interviene
sull’ANAC riconoscendole ulteriori funzioni e prerogative. Considerata la necessità di
riunire in un unico soggetto tutti i compiti di vigilanza sulla correttezza delle
procedure di affidamento delle opere pubbliche, l’art.19 pone in capo all’ANAC tutti i
poteri necessari a contrastare in via preventiva il grave fenomeno della corruzione nei
lavori pubblici, conferendo alla stessa un potere di intervento più ampio ed integrato.
Vengono, infatti, attribuiti all’Autorità poteri sanzionatori di tipo amministrativo in
caso di omessa adozione da parte delle amministrazioni degli atti di pianificazione e
trasparenza, nonché il compito di ricevere notizie e segnalazioni di illeciti, anche da
parte dei dipendenti pubblici; oltre alle funzioni in materia di prevenzione alla
corruzione attualmente svolte dal dipartimento della Funzione pubblica.
Giovanni Maria FLICK – I controlli sulle amministrazioni locali e il sistema
sanzionatorio - da Rassegna tributaria, 2014/5.
L’articolo analizza l’evoluzione del principio di legalità e del principio del ne bis in
idem, fra sanzioni penali e sanzioni amministrative. La soluzione del problema
dell’abuso del diritto e della sua rilevanza penale, relativamente al principio di
legalità, non risulta del tutto uniforme. Alcune “commistioni” fra questi approcci
potrebbero offrire soluzioni innovative che vengono trattate in questa sede. Anche il
principio del ne bis in idem processuale in tema di contemporanea applicazione di
sanzioni penali ed amministrative non può non essere preso in considerazione nella
ristrutturazione del sistema sanzionatorio tributario che la legge delega auspica.