Coniolo folk - Colline del Monferrato

1ª edizione
Dal 19 al 21 giugno, Coniolo sarà la location della prima edizione del Festival “Coniolo in
Folk”, tre serate all’insegna della musica popolare in Monferrato, grazie alla presenza di dieci
gruppi provenienti da Piemonte, Valle d’Aosta e Toscana, e si svolgerà in concomitanza con
la Festa Europea della Musica.
“Coniolo in Folk”, è organizzato dalla Pro Loco di Coniolo, con il patrocinio del Comune di
Coniolo, in collaborazione con i gestori del Centro Sportivo Cascine Frati, che sarà anche
sede dell’evento. La scelta dell’immagine simbolo della kermesse è un dipinto dell’artista coniolese Giorgio Cavallone, che darà un tocco di colore alla musica nelle serate che precedono il
solstizio d’estate.
“Coniolo in Folk” è anche un’iniziativa a scopo benefico pensando alle associazioni Anffas,
Missione Saida e Santa Caterina Onlus, che riceveranno un piccolo contributo. Chi prenota
biglietti direttamente presso le associazioni contribuirà a sostenere le attività con un euro.
«Coniolo, il piccolo paese di 460 abitanti, è tante cose… un paese che racchiude una grande
storia, un paese che accoglie ogni anno moltissimi visitatori grazie a “Coniolo fiori”, un paese che offre attività sportive e naturalistiche - spiegano gli organizzatori -. Da quest’anno
Coniolo ospiterà il primo festival di musica popolare in Monferrato “Coniolo in Folk”, con
gruppi conosciuti a livello nazionale, tra cui “Lou Dalfin” e “L’Orage”. Saranno tre giorni di
festa all’insegna di musiche popolari monferrine, toscane, occitane e franco-provenzali e dalle
vallate della Valle d’Aosta... si potrà ballare danze occitane e riscoprire strumenti di un tempo,
come la ghironda e l’organetto…».
Il Festival si aprirà con il concerto di Laura Sofia Caramellino, una delle più affermate suonatrici italiane di arpa; la serata proseguirà con i gruppi Brassvolé e Irish Rover.
Sabato 20 giugno suoneranno Ariondassa, Esprit Follet & Rate Dansòire Dij Tre Canton e Lou
Dalfin, mentre domenica 21 giugno i protagonisti di Coniolo in Folk saranno Armugnak, Di
Terra in Terra, Polveriera Nobel e L’Orage.
Sabato pomeriggio sono in programma uno stage di danze occitane, a partire dalle 15,30, e la
presentazione del libro, appena pubblicato, “Lou Dalfin. Vita e miracoli dei contrabbandieri
di musica occitana” (ed. Fusta), scritto da Paolo Ferrari.
Durante le serate ci saranno piatti con prodotti locali, preparati dalla Pro Loco e dalla Trattoria Pizzeria “Al kilometro Zero”.
Sarà consegnato il premio “Coniolo Folk 2015” a Sergio Berardo, fondatore nel 1982 del
Gruppo dei Lou Dalfin, capace di rendere la musica e i balli occitani…
La rassegna di Coniolo in Folk è stata realizzata grazie al contributo di tanti amici, tra cui
Amc Energia e Fondazione Cassa Risparmio di Alessandria.
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Laura S ll’arpa classica, brani che
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sica pop
Musicista dotata di un’intensa capacità espressiva e interM
ppretativa, Laura Sofia Caramellino è la prima arpista itapr
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ia ad aver conseguito il Bachelor of Music al prestigioso
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Curtis Institute di Philadelphia. La sua carriera concerC
tistica
comprende recitals solistici e di musica da camera
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in Italia, Francia, Germania e Stati Uniti. Ha collaborato
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o orchestre quali la Philadelphia Orchestra, l’Orchestra
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e Teatro alla Scala, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della
RAI, la Philarmonische Orchester der Stadt Freiburg im
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Breisgau e l’Orchestra “Haydn” di Bolzano suonando sotto la direzione, tra gli altri, di Riccardo Chailly, Riccardo
Muti, André Previn, Stanislaw Schrowaczewski, Yuri Temirkanov, e Wolfang Sawallish.
Mariano Cirigliano clarinetto
Sebastiano Giordano tromba
Federico Salemi sax contralto
Andrea Scavini trombone
Jimmy Cetrulo percussioni
Giada Bianchi sax baritono
Fautori e sedicenti inventori del “jazzcircus”,
Brassvolé
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sono una piccola orchestra acustica dedita
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vvaariopinti e multiformi, reali e immaginari. Jazz
e improvvisazione,
ritmi
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avanguardie futuristiche e atmosfere da palcoscenico, uniti in una spericolata, rabdomantica deriva alla
ricerca della nota d’oro.
Composizioni originali e mescolanza di linguaggi, viaggio musicale e (semiseria) sperimentazione sonora, approccio improvvisativo e ricerca ludica sono il contenuto fondamentale nel bagaglio dei Brassvolé.
Come in un romanzo sul jazz scritto da Emilio Salgari, un viaggio ai tropici a cavallo di un sassofono
magico. Mancava però un termine per definire il tipo di musica eseguita ed è stato necessario crearne
uno nuovo: jazzcircus. Pulsazione swing e musiche da film in cerca di un regista, ritmi di danza e immediatezza espressiva.
Costituito da cinque strumenti a fiato e da una percussione, il gruppo è nato a Torino nel marzo 2009.
Dall’esordio ad oggi i Brassvolé hanno suonato tra l’altro in rassegne musicali internazionali e festival di
artisti di strada, spettacoli e festival teatrali, club e locali, inaugurazioni di grandi eventi fieristici. Nel
giugno 2010 hanno pubblicato il loro primo cd, Jazzcircus, interamente composto da brani originali e
ristampato a meno di un anno dall’uscita. A dicembre 2012 esce il secondo cd, chiamato “Gianni”.
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Sergio Pozzi voce e chitarra acustica
Chiara Cesano violino
Marco Barbero cornamusa, flauto, bouzouki
Riccardo Serra batteria
Carlo Revello basso
Dario Littera chitarra elettrica e acustica
Gli Irish Rover nascono nell’inverno del 2010, dall’unione di alcuni musicisti che militano ormai da anni
nelle più importanti formazioni folk-rock occitane della zona di Cuneo, come Lou Dalfin e Lou Tapage.
La potente sezione ritmica è formata da Dario Littera alla chitarra elettrica e acustica, Carlo Revello al
basso elettrico, e Riccardo Serra alla batteria.
La sezione melodica è invece affidata a Chiara Cesano al violino, Marco Barbero ai flauti, cornamuse e
banjo, e per finire Sergio Pozzi alla voce e chitarra acustica.
Con l’esperienza in studio e di migliaia di concerti in Italia ed Europa, la passione per l’irish music dà
vita a questo progetto di riproposizione del repertorio di Shane MacGowan and the Popes, The Pogues,
Alias Ron Kavana, Natalie MacMaster, Flogging Molly e molti altri conditi con l’aggiunta di brani tradizionali quali reel, jig e polke per un concerto davvero irish-rock!
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Sabato 20 giugno, a partire
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provare alcuni dei balli tradizionali occitani e franco
provenzali, guidati e seguiti dal gruppo “Rate Dansòire
Dij Tre Canton”.
Lo stage, gratuito, si svolgerà in tre punti del borgo di
Coniolo, in modo da unire il ballo con l’originale storia
del paese che ospita la prima edizione di Coniolo in Folk,
potendo godere degli splendidi panorami che dalla collina di Coniolo si possono godere. Courenta, giga, burea e
monferrina vi aspettano a Coniolo!
Lorenzo Lampo Bojoli piffero, cornamusa,
clarinetto, flauti, percussioni, ocarina,
Sonia Cestonaro oboe, ciaramella,
arpa diatonica, gralla
Rinaldo Genio Doro organetti, voce
Vincenzo Chacho Marchelli voce, organetto, fruja, ravi
aavvi
Andrea Peasso contrabbasso, chitarra, voce
Emanuela Bellis ghironda, tachenettes, voce
Ariondassa nasce nel 1996 dall’incontro di quattro musicisti: Vincenzo “Chacho” Marchelli, Rinaldo
Doro, Lorenzo Bojoli e Simone Boglia, provenienti da gruppi storici del folk-revival Piemontese: la Ciapa
Rusa, Tre Martelli e Ombra Gaja.
Gli strumenti musicali usati sono quelli tradizionali come ghironda, organetto, cornamusa, una particolare attenzione è stata data dal recupero di quelli poveri, realizzati con materiali semplici e di recupero,
come la ravi (piccole zucche secche usate come unkazoo), la fruja (sonaglietto di latta e legno), le tacchenettes (due ossa bovine o suine).
Il repertorio elaborato dal gruppo è frutto della ricerca effettuata dai suoi membri, sia sul campo sia
attraverso le opere di raccoglitori storici come Costantino Nigra e Leone Sinigaglia, si avvale anche della
collaborazione del Centro Etnologico Canavesano di Bajo Dora (To) e del coro Bajolese.
Discografia • 2001 Il Tabernacolo dell’Onesto Peccato (S.M.C. Records) • 2003 Del Piemont als Pirineus (DiscMedi-Blau) • 2005 In Cerca di Grane (FolkClub Ethnosuoni) • 2011 Campagne Grame
(FolkClub Ethnosuoni).
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Sonia Cestonaro
Rinaldo Doro
Musiche allegre destinate al ballo, ma arrangiate in
modo da essere molto piacevoli anche per l’ascolto: Val-zer, Polke, Mazurke e Scottish di inizio secolo, affiancate
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“Monferrine” provenienti dal Canavese e dalla Valle d’Aosta,
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Il duo si esibisce alternando una grande varietà di strumenti della tradizione popolare, mescolando sapientemente strutture musicali popolari con arrangiamenti raffinati. Si può quindi apprezzare sia come
concerto d’ascolto, che come esibizione per il ballo.
Rinaldo Doro: storico esponente dell’ambito folk piemontese (Tre Martelli, Ombra Gaia e Ariondassa), ha effettuato tournée in tutto il mondo e pubblicato numerosi dischi. Suona organetti diatonici e
fisarmonica.
Sonia Cestonaro: fiatista di origine Valdostana, diplomata in oboe e pianoforte, ha suonato con varie
orchestre di musica classica. Suona anche strumenti insoliti quali gralla, ciaramella, zufoli, ocarina,
ghironda, organetto, cornamusa, una particolare attenzione è stata data dal recupero di quelli poveri,
realizzati con materiali semplici e di recupero, come la ravi (piccole zucche secche usate come unkazoo,
la fruja (sonaglietto di latta e legno), le tacchenettes (due ossa bovine o suine). Il repertorio elaborato dal
gruppo è frutto della ricerca effettuata dai suoi membri.
Discografia • “Où Vont les Vieilles Lunes”.
Gruppo amante delle danze popolari, in particolare di quelle
dell’area francese e piemontese di cultura e tradizione occitana e franco provenzale.
Il nome deriva dal fatto che i componenti originari del gruppo, provenivano da tre province (canton) diverse: Torino,
Asti, Alessandria, alle quali si è aggiunta Vercelli.
Il gruppo nasce nel 2012 ed il nome trae spunto dal termine
piemontese “rate volòire”, ossia i pipistrelli (della fortezza di
Verrua Savoia), in questo caso ballerini.
Come spesso accade per i gruppi di ballo tradizionale, il numero dei componenti è variabile.
Le Rate Dansòire dij Tre Canton collaborano alla organizzazione di feste con musica e balli tradizionali, allo svolgimento di stage di approfondimento tecnico e “si divertono”, ogni
volta che vi è la possibilità di farlo, sulle note delle musiche
tradizionali locali e dei territori vicini.
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Sergio Berardo fondatore del gruppo,
voce, ghironda, organetto, flauti,
Ricky Serra batteria
Dino Tron fisarmonica, organetto, cornamusa
Enrico Gosmar chitarra
Carlo Revello basso
Mario Poletti mandolino, bouzouki, banjo
Chiara Cesano violino
L’era dei “vioulaires”, i suonatori girovaghi di ghironda che si guadagnavano
di che vivere al suono di una ruota che sfrega delle corde, continua tutt’oggi…
Come gli antichi “trovatori” erano soliti esibirsi facendo da ambasciatori delle prime culture Europee, i
Lou Dalfin cantano nella tradizionale lingua “d’Oc” e portano la cultura occitana in giro per il mondo.
I Lou Dalfin sono più che un semplice gruppo musicale nella parte Occitana del Piemonte: la band di
Sergio Berardo è diventata un fenomeno di costume, che ha reso la musica occitana contemporanea,
facendola uscire dai ristretti circoli di appassionati affinché divenisse fenomeno di massa.
All’esterno dell’area occitana Lou Dalfin è stato un anello di congiunzione tra realtà diverse: la pianura
piemontese e l’Italia da una parte, le vallate e l’area transalpina dall’altra. Con Lou Dalfin le valli d’Oc
non sono più l’estremo lembo di una cultura asettica, ma hanno riacquistato la loro funzione storica
tradizionale: l’essere ponte.
I Lou Dalfin, fondati da Sergio Berardo nel 1982, realizzano nei primi anni due Lp acustici che caratterizzano il percorso della formazione originaria. Dopo questa fase iniziale il gruppo si prende una pausa
di riflessione fino al 1990, quando con una nuova formazione, che cambia più volte, avendo sempre
Sergio Berardo come leader del progetto, iniziano il percorso che li porterà nel 2004 ad aggiudicarsi la
Targa Tenco per il miglior album in dialetto, con “L’òste dal Diau”, a tenere oltre 1300 concerti non solo
in Italia e a realizzare altri nove album.
Discografia
1. En franso i ero de grando guero - 1982
2. L’aze d’alegre - 1984
3. W Jan d’ l’eiretto (Ed. Ousitanio Vivo) 1992
4. Gibous, Bagase e Bandí (Ed. Baracca e Burattini/Sony) 1995
5. Radio Occitania libra live with Sustraia (Ed. Baracca e Burattini/Sony) 1997
6. Lo viatge (Ed. Noys/Sony ) 1998
7. La flor de lo dalfin (UPRFolkRock/Peones edizioni musicali/Venus) 2001
8. L’òste dal Diau (Ed. Tarantanius, distribuzione Venus) 2004
9. I Virasolelhs (Musicalista/Self distribuzione) 2007
10. Remescla (Musicalista/Green Queen Music/Self distribuzione) 2009
11. Cavalier Faidit (Musicalista/Self distribuzione) 2011
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Massimiliano Limonetti piva, musa, piffero, flautino in sol
Sandro Martinotti organetto diatonico
Walter Mussano bombarda piemontese, piffero, flautino in
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Il gruppo proviene dal Monferrato Casalese e da alcuni anni
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tradizionale legato alla danza popolare, principalmente nelle zone del Monferrato, Astigiano e Cuneese,
ma toccando anche le valli delle quattro province (Alessandria, Pavia, Piacenza e Genova), zone di origine del piffero, non disdegnando altre regioni italiane, fino ad arrivare alla pizzica del sud.
Il trio spesso è accompagnato dal gruppo di balli tradizionali “Pè liger”, con un programma di danze
tradizionali occitane e francesi, a monferrine, gighe e curente.
IIll gruppo nasce a Pistoia nel 2004, come
naturale fusione e continuazione di due
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esperienze
musicali nel campo della musica
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Il gruppo Nickey Nick Band,
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a dall’idea di Antonello Minnei (voce e
proponeva musiche tradizionali
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e di area celtica, e vedeva la pariirlandesi
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di Quirino Trovato (chitarra e
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plettri),
Savino Pantone (violino), Gaspare
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Bartelloni (flauto) e Maurizio Morosi (bodhran e percussioni). Il gruppo incontra Andrea Geri, organettista dei Toscanto e nascono i primi concerti insieme, con musiche prevalentemente di area celtica.
Già l’anno successivo il gruppo viene invitato a partecipare al disco “Pistoia canta Guccini”. Il loro arrangiamento di “Un altro giorno è andato” vede la partecipazione di un altro componente dei Toscanto,
il cantante e bassista Maurizio Benvenuti. Negli anni successivi il gruppo affina il repertorio tradizionale da ballo europeo in numerosi eventi in Toscana, oltre a raccogliere un cospicuo repertorio di canti
tradizionali di diverse provenienze, con una particolare predilezione verso il repertorio toscano. Nel
corso degli anni successivi la formazione subisce diverse modifiche, fino ad arrivare a quella attuale, con
ancora il nucleo storico formato da Quirino, Savino, Gaspare e Andrea con l’aggiunta di Julieta Loto alle
percussioni e Samuele Ciattini al violoncello. Diverse sono le esperienze musicali dei vari musicisti: si
va dalla musica classica, a quella antica, al jazz, alla musica etnica di provenienza mediorientale, alla
musica tradizionale in generale. Tutto questo è confluito nel progetto Di Terra In Terra. In particolare
nel repertorio dei canti tradizionali gli arrangiamenti risentono delle radici musicali e culturali dei vari
elementi del gruppo. Nel 2012 viene pubblicato il loro primo disco, “Danzastorie”, con brani tradizionali
e altri d’autore: fondamentale la collaborazione con Luca Vivarelli, altro ex Toscanto. Ed è proprio la
canzone “Porto Palo” di Vivarelli, nell’arrangiamento e interpretazione del gruppo, ad aggiudicarsi nel
2015 il terzo premio al Concorso Nazionale per Cantastorie “Giovanna Daffini” di Mantova.
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Ricky Avataneo voce, chitarra, armonica, tamburo
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urro a cornice
corrn
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Daniele Barone fisarmonica
Roberto Musso percussioni
Emanuele Rizzo ghironda, flauti, mandolino, banjo, cornamusa
Matteo Rizzo cajon, basso
La Polveriera Nobel è un gruppo folk-rock fondato nel 2004 da Ricky Avataneo e Daniele Barone fra
Valle di Susa e Valsangone, in provincia di Torino. Fonde musica popolare delle valli alpine e ballate
d’autore, alternando l’uso del dialetto piemontese a quello dell’italiano.
Come nella miglior tradizione del folk, il gruppo da il meglio di sé nei concerti dal vivo, che diventano
vere e proprie feste popolari. Durante i propri show, la Polveriera Nobel mischia le proprie composizioni
coi temi, i balli e le narrazioni della tradizione del proprio territorio.
Negli anni il gruppo ha tenuto centinaia di concerti, passando dai palchi dei festival alle fiere rurali della
Valsusa, alle stazioni della metropolitana di Torino, dalle feste di piazza ai circoli e alle birrerie, ovunque
fosse possibile raccontare le proprie storie e far ascoltare la propria musica.
E’ uscito nel gennaio 2014 il cd “FAFIOKE’”, a cui hanno collaborato col gruppo Vincent Boniface, Remy
Boniface e Alberto Visconti del gruppo valdostano “L’Orage”, e lo scrittore torinese Alessandro Perissinotto. Il gruppo sta attualmente lavorando a nuove composizioni presso gli studi della Maison Musique di
Rivoli, con la produzione di Gigi Giancursi
Discografia:
“I falò” (2006)
“La valle e la trivella” (mini cd, 2006)
“Dinamite! Terribilmateria” (2009)
“Fafiokè” (2014)
Spettacoli teatrali:
“Dinamite! Terribilmateria” (2008) di Renata Mazzanti
“Il morale della truppa” (2012) di Ricky Avataneo
“Mascarìa” (2013) di Stefania Bo e Tania Boscolo
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Rémy Boniface violino, organetto, ghironda, vocee
Vincent Boniface sassofoni, clarinetto,
cornamuse, flauti dritti, organetto, tastiere, voce
Florian Bua batteria
Memo Crestani chitarra acustica e elettrica,
oud, mandolino
Marc Magliano basso
Alberto Visconti voce, chitarra
Management & booking Tiziana Sconocchia
“L’Orage è un gruppo musicale, una scoperta, una sfida sfacciata al sistema discografico, una musica che
sembra venire da lontano, una festa, una scommessa, un gruppo di amici, un viaggio in territori non
definibili con classificazioni di genere”. Assistere a un concerto de L’Orage è un’esperienza entusiasmante
e indimenticabile. Più di due ore di musica originale, interessante all’ascolto e invogliante alla danza.
Un’esperienza intensa che esplora il repertorio dei tre album del gruppo, “Come una festa” (2009), “La
Bella Estate” (2012) e “L’Età dell’Oro” (2013), coinvolgendo costantemente lo spettatore, che diventa
man mano parte attiva dello spettacolo, ridendo e commuovendosi seguendo il sottile filo di narrazione
musical-letteraria, portato avanti dal gruppo.
Nato nel 2009 dalla collaborazione tra il cantautore Alberto Visconti e i fratelli Rémy e Vincent Boniface, L’Orage è diventato in breve tempo uno dei gruppi valdostani più amati di sempre. Dal successo del
videoclip “Come una festa” estratto dal loro primo album omonimo, al pubblico sempre più numeroso
a tutti i concerti fino ad arrivare al trionfo a Musicultura 2012 (alla kermesse marchigiana, la più
importante in Italia nel genere canzone d’autore, L’Orage ha sbancato aggiudicandosi il primo premio
assoluto, la Targa della Critica e il Premio per la Migliore Musica con la canzone “Queste Ferite sono
Verdi”) il cammino de L’Orage è stato caratterizzato da una serie di successi che hanno imposto questa
band all’attenzione del pubblico e dei media nazionali. L’Orage si è esibito su palcoscenici importanti
come Auditorium Parco della Musica, Sferisterio di Macerata, Sala concerti RAI di via Asiago a Roma,
Music Italy Show (Bologna), Folkest, Arezzo Wave, Aosta Classica, Collisioni, Carroponte, incontrando
sul palco o aprendo gli spettacoli di artisti del calibro di Jethro Tull, Goran Bregovic, Carlos Nunez, Lou
Dalfin. Di loro Carmen Consoli ha detto “Ascoltateli, sono grandi!”.
A febbraio 2013 L’Orage ha presentato il concerto evento “L’Orage e Francesco De Gregori insieme dal
vivo” frutto della collaborazione con il grande artista romano. L’Orage ha presentato la propria personale rilettura di dodici canzoni di De Gregori da lui magistralmente reinterpretate per l’occasione.
Francesco De Gregori ha anche regalato a L’Orage la propria indimenticabile interpretazione di un brano firmato da Alberto Visconti e dai fratelli Boniface: La Teoria del Veggente, che è stata pubblicata nel
disco “L’Età dell’Oro” (Sony Music, Sony Classical, 2013). Primo disco de L’Orage ad essere distribuito
da una major L’Età dell’Oro è arrivato al diciannovesimo posto della classifica di ITunes. A dicembre
2013 in apertura del Noir in Festival di Courmayeur è stato presentato A Loreley, primo videoclip tratto
dall’album. Punto di fusione ideale tra il mondo folk, quello della canzone d’autore e quello del rock,
L’Orage registra il proprio quarto album durante l’autunno 2014, in uscita a maggio 2015 il singolo “L’Orage” di Brassens (questo il brano da cui nel 2009 presero il nome), che farà parte dell’album prodotto da
Enrico “Erriquez” Greppi e che uscirà ancora per SonyMusic.
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a quanti hanno collaborato
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