Ablazione transcatetere mediante radiofrequenza - ANA

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OPUSCOLO INFORMATIVO A CURA DI:
Dott. Riccardo Cappato
Presidente ANA-Aritmie
Prof. Francesco Furlanello
Coordinatore Nazionale Attività Formativa ANA-Aritmie
Silvia Siminelli
Segretario Generale ANA-Aritmie
Paolo Coroneo
Dipartimento Grafica ANA-Aritmie – Disegni
Dott. Antonio Sorgente
Collaborazione alla revisione ANA-Aritmie
L’ABLAZIONE TRANSCATETERE MEDIANTE
RADIOFREQUENZA DELLE ARITMIE
PRESENTAZIONE
Le aritmie sono irregolarità della normale attività elettrica cardiaca che
possono verificarsi ad ogni età della vita, più frequenti in quella avanzata
e più importanti in soggetti con patologia cardiaca sottostante.
Le aritmie sono sicuramente l’anomalia della funzionalità cardiaca più
frequente in senso assoluto ancorché in molti soggetti non abbiano alcuna
conseguenza clinica ed essere benigne e transitorie.
In certi pazienti possono essere causa di cattiva qualità di vita, provocare
la comparsa od il peggioramento di malattie cardiache sottostanti ed
essere alla base dei meccanismi elettrici della morte improvvisa.
L’Associazione Nazionale per le Aritmie ANA- Aritmie, costituita da circa 1
anno,
aperta ad ogni cittadino, si configura come una succursale di
Arrhythmia Alliance, famoso sodalizio che ha un grande seguito nel Regno
Unito. Essa ha
come scopo statutario il promuovere le conoscenze, la
diagnosi e la terapia e di assicurare la miglior qualità di vita per ogni
paziente con aritmia cardiaca.
Questo
Opuscolo
informativo
“L’Ablazione
transcatetere
mediante
radiofrequenza” si propone di far conoscere gli aspetti più importanti di
questo
moderno
trattamento
non
farmacologico
rappresentato
dall’erogazione, all’interno delle cavità cardiache, raggiunte con sonda
transcutanea (detta “elettrocatetere”) di energia in grado di provocare
l’emissione mirata di calore idonea a “bruciare” la sede critica d’origine o
di decorso di una determinata aritmia eliminandone la sorgente,
derivandone frequentemente la guarigione definitiva del paziente. Ciò
contrariamente ai farmaci antiaritmici che anche quando efficaci, il che
non avviene costantemente per tutti i soggetti e per molte aritmie,
agiscono controllando, senza eliminarla, la sorgente aritmica con lo
svantaggio anche di dover essere somministrati in taluni casi a tempo
indefinito. Vi sono categorie di soggetti con particolare riguardo ai
bambini, ai giovani, agli atleti nei quali l’ablazione transcatetere con
radiofrequenza
rappresenta
realmente
il
trattamento
risolutivo
e
liberatorio. Analogamente vi sono tipi di aritmie recidivanti o continuative,
come la fibrillazione atriale di cui si parla ampiamente in questo Opuscolo,
nel quale l’intervento ablativo rappresenta una risorsa terapeutica
fondamentale tale da cambiare la qualità di vita particolarmente in
soggetti nei quali l’anomalia elettrica aritmica è l’unica patologia
cardiaca presente. Questo opuscolo informativo è stato introdotto da due
precedenti libretti propedeutici,
pubblicati da ANA-Aritmie, quali
“Conoscere il cardiopalmo” e “Conoscere le aritmie cardiache” a
disposizione di ogni cittadino.
Riccardo Cappato
Francesco Furlanello
COS’È L’ ABLAZIONE TRANSCATETERE MEDIANTE
RADIOFREQUENZA
Nodo seno-atriale
Nodo atrio-ventricolare
Rete di Purkinje
Il sistema elettrico cardiaco produce in condizioni di normalità un
singolo impulso elettrico alla volta e tale impulso viene condotto
generalmente in un’unica direzione, vale a dire dagli atri ai
ventricoli passando per il nodo atrioventricolare.
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In particolari condizioni, presenti fin dalla nascita o acquisite
durante la vita adulta, può succedere che possano essere
prodotti più impulsi contemporaneamente o che un singolo
impulso possa essere condotto attraverso percorsi o vie anomale
chiamate accessorie. Il risultato è la comparsa di cardiopalmo
tachicardico regolare o irregolare.
Cuore in fibrillazione
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La tachicardia da rientro del nodo atrio-ventricolare e la
tachicardia da rientro mediata da fascio di
conduzione
accessorio (la cosiddetta sindrome di Wolff-Parkinson-White)
sono causate dalla presenza di una via di conduzione in più. La
fibrillazione e le tachicardie atriali da un lato e la tachicardia
ventricolare dall’altro sono invece in via di massima generate da
impulsi che si originano al di fuori delle “centraline” del ritmo
cardiaco, vale a dire il nodo del seno ed il nodo atrioventricolare.
L’ablazione transcatetere mediante radiofrequenza è un
trattamento non farmacologico che consente di abolire gli
impulsi elettrici soprannumerari o le vie accessorie responsabili
delle suddette tachicardie. Rispetto ai farmaci che sedano ma
non aboliscono le aritmie, l’ablazione può guarire il paziente
mediante l’eliminazione definitiva della sorgente di danno.
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A
BLAZIONE TRANSCATETERE MEDIANTE
RADIOFREQUENZA DELLE TACHICARDIE DA RIENTRO
L’ablazione
transcatetere
è
una
procedura
minimamente
invasiva effettuata solitamente in anestesia locale. Talvolta il
paziente può anche essere addormentato ma senza mai
richiedere l’intubazione. In sostanza, dei sottili tubicini dotati di
elettrodi
all’estremità
(chiamati
in
gergo
“elettrocateteri”)
vengono introdotti in corrispondenza dell’inguine destro e/o
sinistro e portati attraverso il circolo sanguigno all’interno delle
camere cardiache. Generalmente, un elettrocatetere viene
appoggiato nell’atrio destro, un elettrocatetere in ventricolo
destro ed un altro sul nodo atrio-ventricolare. In alternativa, talora
il catetere posizionato in atrio destro viene spostato all’interno del
seno coronarico, che è la vena che raccoglie il sangue
proveniente dal cuore.
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A questo punto, il cuore può essere stimolato attraverso un
pacemaker esterno con lo scopo di indurre la tachicardia che il
paziente
riferisce
di
avere
o
di
cui
è
stata
riportata
documentazione elettrocardiografica. Talvolta alcuni farmaci
quali l’atropina o l’isoprenalina vengono somministrati con lo
scopo di simulare situazioni tipo stress o sforzo fisico che spesso si
associano alla comparsa di cardiopalmo. La procedura ablativa
verrà successivamente adattata al tipo di aritmia indotto ed
identificata.
Il trattamento consiste in generale nel “bruciare” la sede di
aritmia (un po’ come si fa con porri o altre escrescenze sulla pelle
per eliminarle) attraverso un elettrocatetere speciale, chiamato
ablatore. L’energia erogata all’interno del cuore di solito è
completamente indolore talora può essere associata ad una
moderata sensazione di dolore o di bruciore dietro allo sterno o
localizzata sulla parete toracica anteriore. Dopo l’applicazione
dell’energia ablativa il cuore viene nuovamente stimolato con lo
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scopo di riprodurre la tachicardia e di verificare l’efficacia della
procedura ablativa stessa.
Una volta che la tachicardia non è più riproducibile, tutti i
cateteri vengono rimossi dall’interno del cuore ed il paziente
viene posto sotto osservazione per una durata variabile a
seconda del tipo e della durata della procedura subita.
A
BLAZIONE TRANSCATETERE MEDIANTE
RADIOFREQUENZA DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE
La fibrillazione atriale è la più comune aritmia prolungata fra tutti i
disturbi del ritmo cardiaco e fra tutte le cause del cardiopalmo
irregolare. La forma parossistica, caratterizzata da episodi che si
risolvono spontaneamente nel giro di minuti, ore o qualche
giorno, può essere particolarmente suscettibile di un trattamento
ablativo.
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Studi nell’uomo hanno dimostrato che la fibrillazione è favorita
dalla comparsa di impulsi elettrici provenienti dalle vene
“polmonari”, cioè che portano il sangue dai polmoni al cuore. Il
trattamento di ablazione della fibrillazione atriale consiste nel
cercare di eliminare questi focolai aritmogeni originanti da fibre
muscolari presenti nelle vene polmonari, impedendo così i disturbi
al cuore (cardiopalmo) che ne derivano. Questo è il motivo per il
quale questa ablazione viene chiamata anche isolamento
elettrico delle vene polmonari. La procedura di ablazione della
fibrillazione atriale prevede l’introduzione di un elettrocatetere e
di un ablatore in atrio sinistro. Per fare questo, il cardiologo
operatore deve effettuare una puntura transettale, che consiste
nel trapassare il setto interatriale (vale a dire la sottile membrana
che
separa
l’atrio
destro
dall’atrio
denominato per l’appunto transettale.
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sinistro) con
un
ago
Tachicardia
Il
catetere
ablatore
viene
quindi
Ritmo normale
posizionato
in
corrispondenza dell’imbocco delle vene polmonari nel cuore. Per
localizzare le vene, il medico può utilizzare del mezzo di contrasto
radiologico o puo’ fare riferimento ad una TAC o ad una
risonanza cardiaca (RMN), che il paziente generalmente effettua
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prima della procedura e che, in alcuni casi, può essere proiettata
sul monitor della sala operatoria durante l’intervento.
Talora, l’ablazione può essere facilitata dall’uso di un sistema
di mappaggio elettroanatomico, che ,come un navigatore GPS,
guida l’operatore nella localizzazione delle vene polmonari e
delle altre strutture anatomiche di rilievo e permette di
memorizzare
le
singole
lesioni
determinate
dalle
singole
bruciature. Durante tutta la procedura, il paziente addormentato
(ma non intubato) viene sottoposto a terapia anticoagulante
con lo scopo di evitare la formazione di trombi nell’atrio sinistro e
per scongiurare la possibilità di un ictus durante l’intervento.
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L’ablazione è facilitata dall’uso di un sistema
di mappaggio elettroanatomico che come un
navigatore GPS guida l’operatore nella
localizzazione delle vene polmonari
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C
ONSIGLI GENERALI DA SEGUIRE
DOPO LA PROCEDURA DI ABLAZIONE
La maggior parte dei pazienti recuperano molto rapidamente
dalla procedura di ablazione e possono ritornare alla vita
normale già il giorno successivo all’intervento. Il consiglio di
massima, a prescindere dall’esito e dal tipo di ablazione, è
comunque quello di evitare di alzare pesi per le due settimane
successive
assumendo
alla
procedura,
terapia
soprattutto
anticoagulante.
se
Dopo
il
paziente
l’ablazione,
sta
è
abbastanza frequente che il paziente sia più cosciente dei propri
battiti o che possa avvertire battiti in più o mancanti.
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La maggior
parte dei
pazienti
recupera molto
rapidamente
dalla procedura
di ablazione e
può ritornare
alla vita normale
Il paziente dovrebbe cercare di non sopravvalutare tali sintomi,
che in genere vanno scomparendo progressivamente man
mano che ci si allontana dalla procedura. Nel caso in cui invece
il paziente continui ad avere palpitazioni o cardiopalmo, è
importante avvisare il cardiologo di riferimento, perché è
probabile
che
la
procedura
possa
essere
stata
non
completamente risolutiva. Può accadere in alcuni casi che siano
necessarie
più procedure di ablazione prima di ritenere la
tachicardia completamente curata.
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Se il paziente continua ad avere
palpitazioni o cardiopalmo deve
avvisare il cardiologo di riferimento
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NOTE
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Promuovere la conoscenza della diagnosi e terapia,
assicurare la miglior qualità di vita
per ogni paziente con aritmie cardiache
MODULO ADESIONE SOCIO
Nome__________________________________________Cognome_________________________________________________
Data di nascita___________________________________Professione___________________________________________
Indirizzo___________________________________________________________________________________________________
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C.A.P.____________________Località__________________________________________________________Prov.__________
Numero di telefono __________________________________Cellulare__________________________________________
E-mail_____________________________________________________________________________________________________
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