A cura di Elio MARITANO
GIOACCHINO ROSSINI
(29/02/1792 – 13/11/1868)
Nasce a Pesaro il 29 Febbraio 1792 e all’anagrafe viene denunciato come
Giovacchino Antonio Rossini.
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Nato tre mesi dopo la morte di Mozart, come l’estroso compositore austriaco
anche Rossini si può definire un bambino prodigio,la sua sonata a quattro mani
è datata 1804 e nel 1808 aveva già composto musica sacra e cantate e brani
di musica vocale sono datati 1801.
La prima parte della sua vita artistica fu come i suoi travolgenti crescendo,
scrisse moltissimo salvo abbandonare precocemente il teatro e ritirarsi ancora
giovane a Passy nei pressi di Parigi.
La sua famiglia era di semplici origini: Il padre Giuseppe ( detto Vivazza)
fervente sostenitore della rivoluzione francese, era originario di Lugo
(Ravenna). Suonava per professione nella banda cittadina e nelle orchestrine
locali che appoggiavano le truppe francesi d’occupazione. La madre, Anna
Guidarini, nata a Urbino era una cantante di discreta bravura.
Per le idee politiche del padre i Rossini furono costretti a diversi spostamenti
da una città all’altra dell’Emilia Romagna.
Giochino passa la giovinezza dalla nonna o in viaggio tra Ravenna, Ferrara,
Bologna dove il padre scappa per fuggire all’arresto dopo la restaurazione dello
stato Pontificio.
Dopo avere appreso qualche rudimento musicale dai fratelli Malerbi a Lugo,va
a Bologna dove studia canto e spinetta presso il maestro Giuseppe Perinetti. A
quattordici anni (1806) si iscrive al liceo musicale dove studia con passione
composizione ispirato da Haydn, Mozart e Cimarosa.Scrive la sua prima opera
nel 1808 “Demetrio e Polibio”che verrà presentata solo nel 1812.
A neppure vent’anni tre sue opere sono già state presentate con successo e un
anno dopo saranno dieci.
L’esordio ufficiale del maestro avviene a Venezia al teatro San Moisè con
l’opera
“La cambiale di matrimonio”nel 1810.
Rossini compose opere per i maggiori teatri europei , l’ultimo suo lavoro fu il
“Guillaume Tell” presentato a Parigi con successo di critica e di pubblico il 3
Agosto 1829, Rossini aveva da poco compiuto 37 anni.
Il 16 Marzo 1822 sposa la cantante lirica Isabella Colbran di qualche anno più
anziana e dalla quale si separa nel 1830.
Rossini è stato descritto da numerosi biografi come:Ipocondriaco,umorale e
collerico oppure preso da crisi depressive, ma anche gioviale, amante della
buona tavola e delle belle donne.
Erroneamente è stato definito pigro ma il numero dei suoi lavori dimostra il
contrario: Rossini ha scritto 42 opere liriche, 16 cantate,8 inni e cori,17 brani
di musica sacra, 28 brani di musica vocale, 20 brani per musica strumentale,1
musica di scena e una raccolta di brani di musica da camera distribuiti in 14
volumi denominati”Pèchès de Villesse. Spesso usava brani precedenti musicati
e riutilizzati per nuove opere che prestava a se stesso facendo così una sorta
di auto plagio. Altre composizioni di rilievo lo “Stabat Mater” del1842 e la
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“Petite Messe Solenne” del 1863 per 12 cantori dei tre sessi(uomini , donne e
castrati) due pianoforte e 2 armonium.
Rossini era amante della buona tavola, una delle frasi che gli vengono
attribuite e meglio lo definiscono è “ l’appetito è per lo stomaco quello che
l’amore è per il cuore” aggiungendo “ non conosco un lavoro migliore del
mangiare”, una delle ricette di sua creazione che più amava era : l’insalata con
limone ,mostarda,pepe sale e tartufo bianco. Si dice che una volta ad un
ammiratore che le chiedeva se non avesse mai pianto rispose “ si tre volte , la
prima alla morte di mio padre , la seconda ascoltando ad un concerto la musica
di Mozart e la terza una sera in barca sul lago di Como, si stava per cenare ed
io maneggiavo un tacchino farcito di tartufo, uno scossone della barca ed il
tacchino mi sfuggi di mano cadendo nel lago; quella volta piansi proprio di
gusto.
Il motivo per cui Rossini lasciò il teatro ancora giovane probabilmente fu
dovuto alla incompatibilità tra lui e l’estetica romantica che si stava
diffondendo, Stendhal parlando delle fioriture rossiniane disse che avevano
l’aria di essere scritte per strumenti a fiato più che per voce umana. Rossini si
risposò nel 1846 con Olympe Pèlisser dopo la morte della prima moglie
avvenuta l’anno prima.
Pur essendo conosciuto come compositore di opere buffe le sue opere serie
sono di notevole valore , a questo proposito Riccardo Muti, celebre direttore
d’orchestra, in una recente intervista ha dichiarato:Se il Rossini comico è un
grande, quello serio del “ Mosè et Pharaon” è un gigante.
Una forma tumorale lo portò alla morte nella sua casa di Passy il 13 Novembre
1868 mentre i francesi stavano preparando i festeggiamenti per il suo
settantasettesimo compleanno.
Le sue spoglie vennero tumulate nel cimitero “Père Laschaise” di
Parigi e poi riportate in Italia nel 1887 e messe nella basilica di Santa Croce a
Firenze.
Fonte: Wikipedia e Guida al Teatro dell’Opera
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