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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Benvenuto!
Facebook
Strategy
Formazione di Marketing su Facebook
Dedicata ad Aziende e Professionisti
Autore:
Alessandro Sportelli
Copyright
Webfactory srl
Modulo 1:
Introduzione – Cosa c’è da sapere
Copyright WebFactory s.r.l. – Tutti i diritti riservati - http://www.facebookstrategy.it/?m1
Tutti I marchi citati sono di proprietà dei rispettivi titolari. Proibita la copia e la distribuzione non autorizzata. Facebook non
supporta, non sponsorizza, non è in alcun modo da ritenersi legato a tale opera.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
INDICE GENERALE
Benvenuto in FacebookStrategy, il primo servizio di formazione dedicato alle strategie di promozione su
Facebook per aziende e professionisti che operano Online ed Offline.
FacebookStrategy, così come accade per i corsi di formazione offline, si divide in “moduli”. Ogni modulo
tratta argomenti differenti:
 Modulo 1: Ciò che c’è da sapere sul successo di Facebook, ed i motivi che hanno spinto milioni di
Italiani ad utilizzarlo e parlarne.
 Modulo 2: Analisi dettagliata della dinamiche di comunicazione in Facebook. Come e perché in
facebook si diffondono messaggi, idee, informazioni e come le persone influiscono direttamente
sulle scelte dei propri “amici”.
 Modulo 3: Analisi di mercato e domanda ed individuazione dei profili utente ed obiettivi.
 Modulo 4: Strumenti. Tutti gli strumenti attualmente disponibili ai fini del marketing su facebook.
 Modulo 5: Strategie. Come utilizzare la tecnologia messa a disposizione da facebook facendo allo
stesso tempo leva sulle dinamiche di comunicazione tra gli utenti.
 Modulo 6: Misurazione. Quali sono le metriche di misurazione del Ritorno sugli Investimenti in
Facebook Marketing? Com’è possibile misurare i tassi di conversione di una strategia di promozione
su Facebook?
Per trarre i maggiori benefici ti suggerisco di studiare con attenzione tutti i moduli nell’ordine prestabilito (i
restanti 5 sono in vendita sul sito). Conoscere tutti gli aspetti che hanno concorso al successo di facebook, e
le dinamiche psicologiche che regolano i rapporti e la comunicazione tra gli utenti, ti spianerà la strada
verso le strategie di promozione più utili al tuo caso specifico e sarai quindi capace di elaborarne di nuove
in maniera del tutto autonoma.
Buona Lettura
Alessandro Sportelli
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Tutti I marchi citati sono di proprietà dei rispettivi titolari. Proibita la copia e la distribuzione non autorizzata. Facebook non
supporta, non sponsorizza, non è in alcun modo da ritenersi legato a tale opera.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Indice Modulo 1 – Cosa c’è da sapere
1.1 Ce la Raccontiamo?
1.2 Obama a Chi?
1.3 Cosa è realmente Facebook
1.4 A cosa è dovuto il successo di Facebook
1.5 Rispetto
1.6 Dal Rispetto al Permission Marketing
1.7 Il successo su Facebook non dipende da Facebook
1.8 Marketing Virale? Dipende
1.9 Errori di valutazione
1.10 Obiettivi? Facebook non è Ebay
1.11 Perché (e per chi) è importante fare Marketing su Facebook?
1.12 Ecco come agisce il Passaparola (Esempio)
1.13 Differenza tra connessioni Deboli e Solide (Crea una lista di email)
1.14 Più Interazione Più Fan!
1.15 Facebook ADS: a che diavolo serve il CPM?
1.16 Metterci la Faccia ti fa guadagnare (di più)
1.17 Facebook: Ai clienti non interessa ciò che hai da dire loro … a loro importa
innanzitutto essere ascoltati
1.18 Web Marketing Relazionale
1.19 Controllo ed Apertura
1.20 Vendi “senza” facebook?
1.21 La gente su Facebook sta per “perdere tempo”
1.22 L’applicazione … miracolosa
Tratteremo di seguito alcuni dei concetti fondamentali che deve tenere in considerazione chi intende
investire tempo e denaro in strategie di marketing su facebook. I concetti saranno di volta in volta
approfonditi nei successivi moduli.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.1 Ce la Raccontiamo? O cominciamo a fare sul serio? …
“Su facebook sono iscritte più di 500 milioni di persone”
… scommetto che lo sai.
“Essere su Facebook è troppo importante perché ci sono 500 milioni di persone”
… anche questo l’hai già sentito.
“Obama ha vinto le elezioni anche grazie a Facebook e Twitter”
… è una mezza verità che “fa notizia”, e la sapevi già.
La CocaCola, la Apple, la Fiat hanno personalizzato la propria pagina su Facebook e
quindi fallo anche tu!
… ah si? E perché? Probabilmente ancora nessuno ti ha risposto …
L’importante è esserci … su facebook!
… Si certo, ora che tutti ci sono nessuno sa cosa fare, come e perché farlo!
Grandi numeri, grandi aziende, grandi personaggi … e tu di che ti occupi? Gestisci o lavori per una PMI o hai
un tuo studio professionale o un negozio o un ristorante o un hotel? Sei famoso come Obama? …
Avrei potuto introdurre FacebookStrategy con il solito banale elenco dei motivi per cui è importante per te
essere su Facebook. Invece ti dico fin da ora che, non potendo sapere esattamente di che ti occupi, come ti
vanno gli affari, quanto credi ed investi nella fidelizzazione dei tuoi clienti, sarei un pazzo se affermassi che
fare marketing su Facebook ti porterà dei vantaggi. Io non ti conosco e quindi semplicemente non so se
facebook fa al caso tuo o meno. Lo puoi sapere solo tu.
Ho scritto questa lunga introduzione proprio perché mi piacerebbe tu stesso prenda consapevolezza di
come e se Facebook può esser effettivamente utile alla tua azienda ed alla tua professione. In questa
introduzione leggerai alcuni dei “concetti chiave” legati al marketing su Facebook e non tutti sono piacevoli
da leggere, alcuni sono “scomodi”, altri sono “realistici”, altri ancora forse “ispiranti”.
Voglio tu sappia fin da subito che io non tollero lo spam in qualunque forma si presenti. Oggi purtroppo
Facebook, come tutti i siti molti popolari, è utilizzato da spammer il più delle volte improvvisati che
confondono il web marketing con le più insulse pratiche fondate soprattutto sul “disturbo” e l’interruzione.
FacebookStrategy non insegna come raggiungere tanta gente disinteressata a ciò che hai da offrire nel
minor tempo possibile (per poi ottenere cosa?).
FacebookStrategy insegna come intercettare, instaurare un rapporto ed intrattenere conversazioni solo
con la gente che è davvero interessata a ciò che fai, evitando qualunque genere di comunicazione che
possa esser considerata invasiva e non richiesta.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.2 Obama a chi … ?
Di marketing su facebook se ne parla tanto ed allo stesso tempo se ne fa realmente molto poco, forse
perché sembra che per facebook, come per gli altri social network, la strategia di marketing possa
prescindere dalla creazione di un vero e proprio piano con tanto di analisi, strategie e misurazioni (e
soprattutto di vero valore).
Uno dei falsi miti di facebook è che chiunque può metter su una strategia virale e raggiungere milioni di
persone in un batter d’occhio, ed ottenere anche reali risultati (mi ricorda la vecchia cara pubblicità in TV).
Anche se vendi polizze assicurative va bene lo stesso, tanto al massimo “fai brand”.
Grandi case history d’importazione affollano le pagine del web Italiano, da Obama (se n’è parlato per 1
anno intero e speriamo non se ne parli ancora) fino ai grossi marchi come ad esempio Apple, che non aveva
di certo bisogno di facebook per raggruppare “fan”.
Metriche di misurazione? Come si può pensare di standardizzare le metriche di misurazione del ROI sugli
investimenti di social media marketing allo stesso modo per le multinazionali ed i negozi sotto casa? Mi
pare che più che per la produzione di valore ci sia stia sforzando di dare un valore a qualcosa che forse
sotto sotto non è ha poi tanto.
Ma tutto sommato sono favorevole alla standardizzazione delle metriche di misurazione a patto che si
specifichino il tipo di aziende, settori, iniziative per le quali hanno senso. Chiaro che se il tuo obiettivo è fare
brand allora le metriche ti forniscono un’idea approssimativa sull’andamento delle campagne.
Ma se il tuo obiettivo è realizzare contatti e vendite, in qualunque settore operi, allora i risultati si
misurano in “conversioni”!
La conversazione? Le aziende devono imparare a conversare! E’ giustissimo ed è il presupposto
fondamentale per interagire efficacemente con i propri clienti fedeli e potenziali. Non credo però che la
conversazione sia l’obiettivo delle aziende, proprio come non lo è ad esempio il posizionamento del proprio
sito sui motori di ricerca (anche se esser primi fa figo). La conversazione non è l’obiettivo delle strategie di
marketing ma un atteggiamento ed approccio efficace alla comunicazione tramite i social network.
Fare pagine ufficiali/fan, applicazioni, gruppi, eventi equivale a fare marketing su facebook? No, questi
sono gli strumenti non il marketing. Se marketing e strumenti fossero la stessa cosa allora basterebbe fare
una pagina fan per avere automaticamente successo.
Il marketing su facebook non può esser uguale per tutti così come non lo è il marketing tradizionale. Il
marketing su facebook varia in base agli obiettivi, in base al settore, in base al mercato di riferimento
(locale, nazionale, internazionale?), in base al tipo di attività (online o offline?), etc.
Ciò che davvero può accomunare le strategie di successo è il tipo di approccio (ascolto e conversazione) e la
modalità di coinvolgimento degli utenti e fan (che vanno cercati innanzitutto all’esterno di facebook ed
ancor meglio tra i propri clienti, come vedremo nel modulo 5 del corso).
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.3 Cosa è realmente Facebook?
Mentre scrivo queste righe gli Italiani iscritti a Facebook sono quasi 17 Milioni:
Probabilmente mentre stai leggendo queste righe il numero degli italiani iscritti sarà notevolmente
cresciuto. Nel Modulo 3 del corso ti spiegherò come verificare istantaneamente il numero degli iscritti a
facebook anche in base a diversi criteri come la Città di residenza, l’età, etc.
Facebook afferma che in media ogni utente iscritto è connesso ad altri 150 utenti circa.
Ricorda bene questo dato perché ti sarà utile per la comprensione delle dinamiche che condizionano i
comportamenti della gente e la diffusione dei messaggi su facebook, oltre ai motivi che lo hanno portato al
successo in pochissimo tempo.
Nonostante i numeri strabilianti Facebook non può esser considerato un Mass Media alla stregua di TV e
Giornali Nazionali. I motivi che lo differenziano sostanzialmente dagli obsoleti Mass Media risiedono nelle
modalità di comunicazione.
La modalità di comunicazione dei Mass Media è verticale ed a senso unico.
La modalità di comunicazione su Facebook (ed i Social Network in genere) è orizzontale ed a doppio senso,
quindi l’esatto opposto dei Mass Media tradizionali.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
A Senso Unico
Difficile
interazione
Verticale
Da uno a tanti …
Bidirezionale
Tutti possono
interagire col
messaggio …
Orizzontale
Da persona a
persona …
Mass-media
FaceBook
Nota
bene!
I Mass Media non permettono una comunicazione bidirezionale ma inviano messaggi che l’utente può solo
subire passivamente, o ignorare del tutto.
Facebook promuove ed incentiva un tipo di comunicazione bidirezionale tra “Persone”. Su facebook è
addirittura possibile interagire direttamente anche con i messaggi pubblicitari.
La vera comunicazione su facebook è quella che si propaga da persona a persona grazie alla facilità di
condivisione dei contenuti. I contenuti che generano maggior interesse e risultano estremamente utili,
interessanti, divertenti, possono potenzialmente diffondersi a macchia d’olio generando quello che viene
chiamato effetto virale del passa parola.
Se paragonassimo la TV ad una grande megafono, potremmo affermare che per quanto invece riguarda
facebook il megafono è potenzialmente nelle mani di tutti, e persone ed aziende lo possono utilizzare allo
stesso modo. Nessuno vanta una particolare esclusiva o privilegio nell’utilizzo della tecnologia messa a
disposizione da Facebook.
Per questo le aziende ed i professionisti che approcciano la promozione su facebook, facendosi
impressionare dai numeri, e considerandolo un mass media tradizionale generalmente non hanno
successo.
Le aziende che invece comprendono a fondo le dinamiche psicologiche che regolano la comunicazione e la
vita su facebook (di cui parliamo nel modulo 2 del corso) hanno maggiori possibilità di implementare
strategie di successo anche a lungo termine ed a bassi costi.
Per raggiungere quindi il successo professionale, aziendale e personale su facebook la prima regola è:
Parlare “con” le Persone e
non “alle” Persone.
Riguardo le strategie di promozione su Facebook se ne sentono tante in giro, ma i Casi di Studio di maggior
successo fanno molto spesso riferimento a grandi aziende o Brand già ampiamente conosciuti dalla Gente.
Se il tuo è un brand già conosciuto ed amato dalla gente, promuoverti su Facebook sarà ovviamente molto
più semplice rispetto ad uno sconosciuto negozietto di provincia che produce e vende vasi in ceramica.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
FacebookStrategy si concentra proprio su chi purtroppo non può contare su una reputazione già solida e
non possiede un brand/marchio già conosciuto ed amato da tutti.
Rispondiamo alla domanda principale: cosa è realmente facebook?
1. Facebook è un megafono nella mani di tutti (e non è paragonabile ad un mass media tradizionale)
2. Facebook è un amplificatore di atteggiamenti naturali (si plasma in base all’utilizzo che ognuno di noi
decide di farne, nel bene e nel male)
3. Facebook è innanzitutto delle persone (non delle aziende).
1.4 A cosa è dovuto il successo di Facebook?
Sono migliaia le discussioni online che riguardano facebook, tra chi lo giudica una perdita di tempo, chi ci
trova lavoro e chi si chiede come utilizzarlo per promuovere la propria azienda.
In molti esprimono giudizi e pareri negativi o positivi, ed in pochi si chiedono cosa è e cosa lo "anima ed
alimenta". Rispondere alla domanda "cosa è facebook?", e chiarire quanto più possibile i motivi di questo
innegabile successo, può solo aiutare le aziende che intendono investirci tempo e denaro.
Penso che il modo migliore di utilizzare facebook sia rispettare la sua vera natura. La natura di facebook è
da ricercare nei motivi del suo successo, nelle cause dell'epidemia che ha investito anche l'Italia.
Si parla così tanto di facebook che molti, per spiegarne il successo, vanno alla ricerca di chissà quali segreti
o complesse strategie infallibili. Il segreto di facebook è la conversazione e la soddisfazione di alcuni dei
più importanti bisogni umani.
L'uomo è un animale sociale. E' una frase ricorrente ed altrettanto vera, dato che non c'è cosa più naturale
per l'uomo che socializzare.
Cosa ha quindi di diverso facebook da tutte le altre comunità sociali (o se preferisci social network)?
Facebook più di tutti ha creato un ambiente straordinario che, da un lato promuove ed incentiva la
socializzazione, dall'altro semplifica ed accorcia le distanze tra noi e chi ci piacerebbe conoscere. Ma questo
non basta. La gente ama parlare di sé ed in particolare comunicare le proprie emozioni e condividerle,
delle volte anche con dei perfetti sconosciuti!
Questa non è di certo una caratteristica di facebook, ma di chi lo utilizza: la gente. Non ti è mai capitato di
fare amicizia per caso con un perfetto sconosciuto nel momento stesso in cui ti sei trovato a condividere un
qualsiasi momento di vita? Non conosci mai gente nuova? Ti sei mai chiesto come ciò accada?
Ecco, questo è facebook, nient'altro che un amplificatore di atteggiamenti naturali.
Cosa possono invece fare le aziende per promuoversi tramite facebook nella maniera più efficace? Basta
tener conto della natura di facebook e quindi fornire alla gente qualcosa di cui valga la pena parlare, offrire
alla gente la possibilità di sentirsi importante o attore di un evento piuttosto che portavoce di una causa,
in altre parole semplicemente offrire valore (dare) e coinvolgere.
Per avere successo su facebook è necessario studiare i comportamenti, le emozioni,
le differenti modalità di comunicazione della gente … e la cosa principale è vivere
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
direttamente le relazioni online con i propri amici, con i parenti e … attenzione …
con i clienti!
Offline…
Non passa giorno che non senta qualcuno parlare di facebook … Offline.
I telegiornali e le TV in generale (bene o male) ne parlano tutti i giorni.
In fila al supermercato sento delle signore che chiacchierano divertite del fatto che possono curiosare tra
tutti i profili degli amici dei figli senza che questi lo sappiano.
Al Bar un amico saluta l’altro: “ci sentiamo più tardi su Facebook!”
Alla fermata del Pullman c’è una ragazza al cellulare: “Guarda … non perdiamo tempo! ti ho già taggato
nelle immagini di cui ti parlo … quindi … fai prima a vederle e scaricarle da facebook”.
La nonna mi chiede: “ma tu sai cosa è questo FeisBuuC? … non si parla di altro in giro!”
È tutto qui il segreto del successo di facebook:
Facebook ha capito ciò che davvero vuole la gente e lo ha regalato a tutti!
Ma ragioniamo ora insieme su cosa effettivamente vuole la gente e ancor meglio sui veri e propri bisogni.
Ecco di seguito la famosa piramide di Maslow, psicologo statunitense che classificò i bisogni umani
secondo una precisa gerarchia, affermando che non è possibile soddisfare i bisogni di “Grado superiore”
senza aver prima soddisfatto i bisogni primari. A prescindere dal fatto che il pensiero di Maslow sia
condiviso o meno, credo possiamo trarre interessanti spunti da alcune riflessioni.
5. Autorealizzazione ed
accettazione di sé
4. Stima: autostima,
riconoscimento, prestigio...
3. Appartenenza: amicizia,
affetto, identificazione
2. Sicurezza: Fisica, morale, salute,
proprietà...
1. Fisiologia: respiro,alimentazione,
sesso, sonno...
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Cosa ha a che fare Facebook con la classificazione dei bisogni?
Osservando e vivendo Facebook probabilmente ti sarai accorto che è evidente l’importanza del “gruppo” o,
ancora meglio, della “tribù” e del piacere di condividere.
Facebook Soddisfa il “Bisogno di amicizia ed affetto”:
La prima cosa che fa un qualunque utente che si iscrive a Facebook è cercare, mettersi in contatto e
relazionarsi con chi già conosce (amicizia). Ricerca i propri parenti, gli amici, i colleghi, gli amici di vecchia
data, tutti quelli con cui in qualche modo, durante la propria vita, è entrato in contatto.
Facebook fa leva su questo bisogno incoraggiando ed agevolando in diversi modi la ricerca di chi già
conosciamo.
Facebook soddisfa il “Bisogno di appartenenza ed identificazione”:
Il secondo passo è aggregarsi e cercare gente che in realtà non si conosce, ma con cui si possono
condividere interessi e passioni (identificazione). Il solo fatto di appartenere al gruppo degli appassionati
per le auto giapponesi in un certo senso ti “identifica”. In altri termini l’appartenenza comunica chi sei e
cosa ti piace.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Facebook incoraggia e promuove l’identificazione in gruppi e reti sociali (e come vedremo più avanti nel
corso, non lo fa per puro “altruismo”). L’immagine qui sopra rappresenta la mia iscrizione al gruppo degli
appassionati di auto giapponesi. All’interno di questo gruppo troverò delle persone che molto
probabilmente hanno la mia stessa passione e quindi mi connetterò a loro così come ho fatto in precedenza
con chi già conosco (amici, parenti, etc.).
La ricerca dei gruppi che trattano argomenti che ci interessano sembrerebbe il procedimento più logico e
maggiormente utilizzato dagli utenti per cercare ed iscriversi a gruppi e pagine fan, ma non lo è.
Il procedimento più efficace non è neanche “l’invito”. L’invito ad iscriversi a gruppi e profili pubblici su
facebook diventa sempre meno tollerato dagli utenti che ne ricevono ormai decine al giorno. Nonostante
tra questi inviti possa esserci qualcosa di interessante la crescente tendenza è ignorarli completamente:
Puoi Ignorare tutto
senza neanche
visualizzare i dettagli!
Esistono invece delle leve psicologiche e delle dinamiche molto più potenti che permettono agli utenti di
conoscere i gruppi (e i profili) ed interessarsene fino a iscriversi.
La freccia, presente nella stessa immagine, indica che la mia azione (iscrizione al gruppo) è stata resa
pubblica in automatico a tutti i miei contatti. Questo può incuriosire e incentivare i miei contatti a saperne
di più. I miei contatti possono esser influenzati dalle mie azioni proprio perché mi conoscono e
probabilmente molti di loro hanno i miei stessi interessi. E’ proprio questa la modalità con cui i messaggi si
diffondono facilmente da persona a persona. Approfondiremo il dettaglio delle dinamiche di
comunicazione nel modulo 2 del corso.
Facebook soddisfa il “bisogno di autostima e riconoscimento”:
Creata la sua rete di amici, l’utente comincia a condividere praticamente tutto quanto gli passa per la testa.
Può condividere informazioni importanti, appelli per “cause” di cui si sente portavoce, video divertenti, foto
scattate durante la pausa pranzo, commenti su prodotti e servizi … condivide tutto, comprese spesso le
proprie informazioni personali senza tanti formalismi. Tra i più grandi bisogni della gente troviamo il
“bisogno di DARE”. Condividere e Dare qualcosa a qualcuno ci fa star bene, può incrementare la nostra
autostima, può farci sentire riconosciuti, ci appaga.
Per questo Facebook incentiva e promuove la condivisione di stati d’animo, emozioni, informazioni. La
condivisione è utile e fa crescere le reti sociali ed allo stesso tempo appaga i singoli individui.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
L’utente condivide tutto, sia consapevolmente sia inconsapevolmente (come vedremo più avanti).
Sia l’appartenenza sia l’autostima concorrono quindi al raggiungimento del bisogno successivo (vedi
“piramide”), cioè l’autorealizzazione.
Nella seguente tabella ho rapportato il numero
di iscritti a facebook col numero della
popolazione totale, considerando i primi 10
paesi con maggior numero di iscritti. Il dato
interessante sta nella percentuale.
Torna per un attimo alla piramide di Maslow.
Non ti sembra che la percentuale sia in qualche
modo direttamente proporzionale al grado di
soddisfacimento dei bisogni che nella piramide
occupano le posizioni più alte?
-%
+%
Bisogni
Fisiologici/Sicurezza
...
Bisogni Amicizia,
autostima,
autorealizzazione ...
Come sappiamo, in alcuni paesi, c’è tanta gente che purtroppo non può soddisfare i bisogni primari come la
“fame” …
Popolazione (wikipedia)
Iscritti Facebook
%
Italia
60000000
14931480
24,89%
Spagna
46000000
8861140
19,26%
Stati Uniti
303824000
111212840
36,60%
Inghilterra
50100000
23449100
46,80%
Indonesia
238450000
19528560
8,19%
Messico
111211000
8236020
7,41%
Canada
33000000
13424000
40,68%
Filippine
93000000
10647000
11,45%
Turchia
75500000
18679470
24,74%
E’ certo che questi bisogni sono sempre esistiti, ma ciò che è importante considerare è come Facebook
abbia fatto leva su questi per raggiungere il successo.
Se quindi consideriamo che gran parte delle dinamiche di comunicazione e comportamento interne a
facebook vanno nella direzione del soddisfacimento di alcuni dei più importanti bisogni umani, allora
possiamo capire molto più facilmente cosa ha scatenato questo incredibile fenomeno.
Non giudico facebook giusto o sbagliato (questo spetta al giudizio personale di ognuno di noi), ma cerco
solo di osservare ciò che accade su facebook al fine di spiegare un tale “accanimento”. Il miglior modo per
osservare è indubbiamente partecipare attivamente in prima persona.
Facebook è reale o solo realtà virtuale?
Ora trattiamo quello che considero il “Punto” fondamentale di questo paragrafo.
Molti potrebbero pensare che facebook è molto bello, molto interessante, straordinario ed allo stesso
tempo affermare: “facebook non è reale”, “è solo un sito web”, “la vita reale è diversa da internet”, “è solo
un gioco”.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Questo NON è esatto!
Facebook è molto più Reale ed Offline di quanto molti pensino.
Accade praticamente ogni giorno che la gente si conosca su facebook e si incontri poco tempo dopo di
persona.
Accade praticamente ogni giorno che su facebook nascano delle discussioni, dei gruppi, condivisioni di
informazioni e passaparola tale da spingere i telegiornali e parlarne.
Accade ogni giorno che gente conosca aziende e prodotti su facebook perché “ne parlano gli amici” e
questo influenzi le loro scelte d’acquisto.
Accade ogni giorno che professionisti presenti su facebook siano contattati da potenziali clienti.
Se questa non è vita reale, non saprei proprio in quale altro modo definirla.
Verifica tu stesso quanta cronaca viene prodotta ogni giorno pro o contro Facebook: clicca qui. Ovviamente
la cronaca non tiene conto di tutto quanto concerne il business su Facebook.
Quindi il Successo …
Ora è tutto un più chiaro. E’ chiaro come la capacità di Facebook di soddisfare alcuni bisogni umani, unita a
quella di influire sostanzialmente sulla vita reale, lo abbia portato al successo in così poco tempo.
Soddisfa
Bisogni
é Offline
Successo
Dai di nuovo un’occhiata al grafico del trend di crescita di Facebook in Italia. In realtà questo trend si
riferisce alla crescita del volume di ricerca della parola “facebook” su Google che, in un certo senso,
possiamo considerare rappresentativo del crescente interesse della gente per facebook.
Da segnalare in particolare la repentina crescita di interesse dell’ultimo trimestre del 2008. E’ evidente
come il passaparola sia online sia offline abbia potuto scatenare un effetto virale che probabilmente non ha
precedenti nel web italiano.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Sembra che 2/3 della crescita di Facebook in Italia sia avvenuta in soli 3 o 4 mesi. Rapportando quindi
questo dato con la stima del numero totale di iscritti, cioè 14.000.000 (a dicembre 2009), potremmo
ipotizzare che in pochi mesi 9/10 milioni circa di Italiani si sono iscritti a Facebook. Difficile credere si tratti
di un fenomeno di passaparola “solo online”.
Conoscere ed analizzare la cause che stanno alla base del successo di Facebook ti sarà molto utile in
seguito, quando dovrai riflettere su una strategia di promozione della tua attività che si riveli quanto più
possibile efficace.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.5 Rispetto
In considerazione di quanto detto fin ora è necessario soffermarci su un altro aspetto particolarmente
importante: il rispetto.
Su Facebook la gente sceglie a chi connettersi, sceglie cosa condividere, sceglie a chi dare ascolto, sceglie
cosa ignorare e cosa è interessante per sé e per gli altri.
La diretta conseguenza della libertà di scelta è la scarsa tolleranza nei confronti
delle “imposizioni” e dei messaggi invadenti e non richiesti.
La gente su Facebook è abituata a decidere sempre, e molto spesso decide inconsciamente in base alle
azioni compiute dai propri amici e conoscenti.
La gente su facebook è molto più influenzata da ciò che fanno gli altri, e cioè i propri simili, rispetto ai
messaggi provenienti dall’alto tacciati di solito di scarsa neutralità, sincerità … in altre parole: messaggi
pubblicitari. (Approfondiremo nel modulo 2 del corso le dinamiche della “Riprova Sociale”)
Per questo motivo i messaggi su facebook viaggiano più velocemente ed efficacemente da persona a
persona invece che da uno verso tutti. E’ evidente quindi che la comunicazione da persona a persona
genera il famoso passaparola, ritenuto da molti in assoluto il miglior mezzo promozionale (ed anche il
peggiore nel caso si tratti di passaparola negativo).
Da questo punto di vista la TV ci ha abituati “male”, ed accade purtroppo spesso che si cerchi, anche su
facebook, il modo per inviare lo stesso messaggio a quanta più gente possibile.
Questa modalità di utilizzo della piattaforma non è ben vista dagli utenti di facebook che possono decidere
di segnalare messaggi ritenuti invadenti e non richiesti (in altre parole: spam). Questo è uno dei motivi che
può indurre Facebook ad inibire ad utenti/spammer l’accesso al proprio account (senza alcun preavviso).
Altra importante regola da considerare per comunicare efficacemente su facebook è dunque il rispetto.
Se hai qualcosa da comunicare il modo migliore per farlo è rispettando gli utenti e facendo in modo che
siano loro stessi a decidere se il tuo messaggio è degno di attenzione o meno.
Inviare il proprio messaggio ad un gran numero di persone può esser dannoso ed inefficace allo stesso
tempo:
1. Saranno comunque gli utenti a decidere se il tuo messaggio è degno di attenzione.
2. Potrai esser considerato a lungo andare uno spammer e ciò influirebbe negativamente sulla tua
reputazione e di conseguenza su tutte le tue attività online ed offline. Una cattiva reputazione condizionerà
tutto ciò che dirai e farai in seguito all’interno del social network.
3. Inviare messaggi contemporaneamente a parecchi utenti può indurre alcuni di essi a segnalarti come
spammer e potresti per questo esser definitivamente cancellato da Facebook. E’ un bel danno.
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Tutti I marchi citati sono di proprietà dei rispettivi titolari. Proibita la copia e la distribuzione non autorizzata. Facebook non
supporta, non sponsorizza, non è in alcun modo da ritenersi legato a tale opera.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Comprendi quindi bene che per Facebook sono le Persone il vero patrimonio da preservare e proteggere e
tutti ne sono consapevoli. Pensare quindi ad una strategia che non vada in questa direzione significa iniziare
col piede sbagliato.
1.6 Dal Rispetto al “Permission Marketing”
Permission Marketing è un termine coniato dall’esperto di marketing Seth Godin e si contrappone
all’interruption marketing rappresentato da quel tipo di marketing e pubblicità invasiva che interrompe
l’utente durante le sue attività (mentre guarda ad es. un programma televisivo, mentre legge il giornale,
mentre guida l’auto, etc.).
Il Permission Marketing si basa invece sul presupposto che il tempo sembra esser oggi la risorsa più
“scarsa” e di conseguenza la gente ha sempre meno tempo per prestare attenzione ai messaggi pubblicitari
“imposti”.
Le caselle email sono piene zeppe di spam. La pubblicità in TV è sempre più banale e frequente. Le strade
sono tappezzate da insegne luminose e cartelloni 6x3. Le inserzioni sui giornali non hanno nulla a che fare
con ciò che stiamo leggendo.
Nel poco tempo a disposizione la gente preferisce scegliere consapevolmente a cosa prestare o meno
attenzione e lo fa considerando le proprie esigenze e bisogni del momento.
Sul Permission Marketing si basa il Marketing
dei Motori di ricerca detto anche search
marketing. Il search marketing ha incredibile
successo proprio perché non fa altro che fornire
alla gente ciò che cerca, ciò di cui ha bisogno
proprio nel momento in cui lo cerca e non il
contrario.
Search
Marketing
E’ sul Permission Marketing che si basano le
strategie efficaci di marketing su facebook. La
sfida del marketing su facebook sta proprio nel
modellare ciò che funziona molto bene in altri
ambiti e per far ciò è necessario ovviamente
conoscere ciò che già funziona.
Approfondiremo tutto quanto riguarda la strategia nel modulo 5 del corso.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.7 Il successo su Facebook non dipende da Facebook
Di Facebook si fa un gran parlare anche tra gli operatori di Marketing. Accade quindi spesso che si dia per
scontato che Facebook possa rappresentare un buon mezzo di promozione per qualunque tipo di azienda e
per qualunque genere di prodotto e servizio.
In altre parole, invece di analizzare il caso specifico, si tende a racchiudere tutto in analisi e statistiche più o
meno attendibili di “social media marketing”, senza tenere in considerazione che ciò che funziona per una
azienda multinazionale potrebbe non funzionare per un commerciante locale, cioè che funziona per la
promozione di un prodotto come l’iphone potrebbe non funzionare per la vendita di un paio di scarpe e
viceversa.
Voglio essere subito chiaro e diretto. Il successo su Facebook (come su qualunque altro social network) non
dipende solo da facebook ma soprattutto dalla tua capacità di produrre reddito a prescindere dalla
strategia di social media marketing.
Mi spiego meglio. Un prodotto di qualità ed apprezzato dai clienti avrà sempre maggiori possibilità di
successo anche su facebook rispetto ad un prodotto di scarsa qualità.
Tutte le aziende ed i professionisti possono utilizzare gli stessi strumenti su facebook ma la differenza non
la fanno gli strumenti come i profili pubblici e privati, i gruppi, le applicazioni. La differenza la fa la capacità
di produrre valore per i clienti.
Facebook non rende più belli i prodotti e servizi ma può contribuire a farli conoscere.
Altro aspetto da non sottovalutare è l’analisi del target. Chi sono i tuoi clienti? E soprattutto … sono online?
sono su facebook? Cercano i tuoi prodotti/servizi sui motori di ricerca?
E’ vero che su facebook ad oggi sono iscritti 17 milioni di Italiani ma è anche vero che tanti altri non sono
presenti. Per questo una strategia di marketing su facebook non può di certo prescindere da un’analisi della
domanda online (vedremo come effettuare un’analisi precisa della domanda, del settore e della
concorrenza nel modulo 3 del corso).
E’ bene sempre affiancare a facebook strategie alternative di web marketing, come
ad esempio il marketing sui motori di ricerca, al fine di comprendere quali strategie
producono migliori risultati a breve, medio e lungo termine.
A volte è anche necessario “integrare” diverse strategie proprio perché dall’unione
di diverse attività è possibile ottenere benefici che diversamente, con iniziative
isolate, sarebbe difficile ottenere (es. Sistema SALG).
Il marketing su Facebook può (e dovrebbe) esser efficacemente integrato anche con
iniziative offline ed in seguito (nel modulo 5) capiremo perché ciò può dare ottimi
risultati.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.8 Marketing Virale? Dipende
Quando si pensa al marketing su facebook viene in mente a giusta ragione il passaparola. E’ proprio così! La
comunicazione che davvero funziona su facebook è quella che si propaga da persona a persona.
Qualcuno pensando al passaparola immagina qualcosa che abbia a che fare col cosiddetto “marketing
virale” che permette (o dovrebbe permettere) una diffusione esplosiva del messaggio.
E’ opportuno però sottolineare che esistono “virus” così potenti da propagarsi in un batter d’occhio,
infettando milioni di persone, e ne esistono altri che non presentano le medesime caratteristiche.
I Virus potenti sono anche “rari” ed è questa una delle caratteristiche che li rende virali.
Facebook non rende “virale” un prodotto o servizio o promozione che già non nasce virale. Facebook ne
può certamente agevolare la diffusione. Immagina un virus che si diffonde solo tramite “contatto” ed uno
che si diffonde anche per via “aerea”. Non è di certo l’aria a creare il virus ma certamente contribuisce ad
una diffusione più vasta e veloce. Facebook è come l’aria, nient’altro che il “mezzo” di diffusione di un
virus.
La differenza in termini di diffusione del messaggio
non la fa il mezzo, qualunque esso sia, ma il messaggio (virus) stesso.
Il virus è il tuo prodotto, il tuo servizio, il tuo brand, il tuo modo di ascoltare e conversare con i clienti, il tuo
carattere, etc.
Da questo si deduce facilmente che la gente che passa parola “consapevolmente” ha sempre un buon
motivo per farlo.
La prima domanda da porsi è: “Quale buon motivo offro alla gente per indurla a passare parola ai propri
amici?”.
La seconda domanda da porsi è: “Quali caratteristiche del mio prodotto/servizio risultano abbastanza
utili, divertenti, indispensabili da indurre i miei clienti a parlarne bene agli amici?”
La terza domanda è: “Quali iniziative/eventi organizzo che invoglino la gente a partecipare e passare
parola?”
Le risposte a queste domande (apparentemente semplici) ti forniranno un’idea di quanto ciò che fai,
produci, offri, può risultare “coinvolgente” per i tuoi clienti, ed incentivarli di conseguenza a passare parola.
Comprendi quindi che alcuni prodotti possono godere di un passaparola superiore rispetto ad altri, e non
perché necessariamente siano migliori, ma semplicemente perché interessano un maggior numero di
persone.
Pensa alla differenza in termini di potenziale popolarità di un prodotto come l’iPhone ed una sedia per
ufficio. Il primo gode certamente di un differente “appeal” rispetto al secondo ed è più probabile sia
oggetto di un acquisto “emotivo” (Attenzione: SI tratta solo di esempi).
Ciò non esclude che prodotti ed aziende che potremmo definire “meno virali” possano godere dei benefici
di facebook soprattutto in termini di passaparola automatico e consapevole, ed è proprio di questo che ci
occuperemo nel modulo 5 che riguarda le strategie.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.8.1 Facebook ed il successo Flash!
Sarà l’alto numero di utenti registrati, o il passaparola di cui si parla tanto o il marketing virale a far credere
alla gente che il marketing su facebook ha il potere quasi soprannaturale di portare al successo qualunque
azienda, prodotto, persona in breve tempo.
Mi capita spesso di esser contattato da chi desidera sfruttare il marketing virale su facebook per lanciare un
prodotto “la settimana prossima”. Mi ricorda tanto la vecchia cara strategia da mass media tradizionale.
Come abbiamo già detto parlando di marketing virale non è facebook ad essere virale ma il prodotto o
l’azienda che hanno successo e fanno “notizia”. Facebook non fa altro che agevolare il passaparola. Ripeto,
il ruolo di facebook è agevolare il passaparola e non farlo nascere dal nulla per qualcosa che di virale non ha
niente. Purtroppo per ogni azienda virale ne esistono 10000 non virali, ma questo non è di certo un
problema.
Il problema sta solo nell’illudersi che i social network aggiungano valore a ciò che siamo, facciamo, diciamo.
Il ruolo di social network come facebook ha a che fare quasi esclusivamente con la comunicazione e la
relazione tra persone. Pensare di poter ottenere successo immeritato tramite facebook equivale purtroppo
ad illudersi.
Allo stesso tempo, chi non ha la fortuna di nascere virale, può attuare delle strategie di marketing su
facebook definendo degli obiettivi un po’ meno “flash” ed un po’ più a medio/lungo termine facendo leva
sulla vera forza di facebook: le relazioni ed il passaparola (anche automatico).
Se vuoi ottenere un successo flash e non possiedi un’azienda, prodotto, servizio virale, Facebook potrebbe
non fare al caso tuo.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.9 Errori di valutazione
Esistono degli errori di valutazione riguardo le strategie di marketing su facebook che ne condizionano
inevitabilmente il successo:
1.9.1 La tua rete di contatti su facebook NON è facebook
Il processo di interazione su facebook nasce quasi sempre con la creazione di un profilo privato. Come
sappiamo una delle prime attività in cui tutti si adoperano su facebook è la ricerca di “amici” tra chi già
conosciamo dal vivo e chi condivide i nostri stessi interessi.
Questo graduale processo ci porta a pensare a facebook osservandolo unicamente dal nostro punto di vista
personale che è condizionato inevitabilmente dalla quantità e dal tipo di persone a cui siamo connessi.
In altre parole il “nostro facebook” è determinato dalla nostra rete di contatti e tutti i nostri giudizi
riguardo facebook sono fortemente condizionati dalle interazioni con queste persone.
Ognuno di noi può connettersi col proprio profilo privato ad un massimo di 5000 utenti. In realtà gli utenti
in media sono connessi a 150 amici.
Di seguito il grafico in cui confronto 2 differenti dati:
1. Il numero indicativo degli amici a cui sono attualmente connesso col mio profilo privato,
2. Il numero indicativo totale degli italiani iscritti a Facebook da cui ho sottratto il numero dei miei contatti.
FB
Amici di
Alessandro; 2500
Amici di Alessandro
Gli altri
Gli altri; 16997500
Riesci a vedere la parte della torta che rappresenta il gruppo dei miei contatti?
Non riesci a vederla perché in questo grafico ed in questo formato non è possibile rappresentarla
visivamente. Probabilmente ingrandendo questo grafico un centinaio di volte potresti intravedere un
“filino” blu: la mia “fetta”.
E’ quindi chiaro che, nonostante 2400 utenti non siano pochi, la mia rete di contatti è assolutamente
INSIGNIFICANTE se paragonata all’intera rete italiana di facebook (pensa se considerassimo l’intera rete
mondiale).
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Facile quindi comprendere dov’è l’errore. L’errore sta nel pensare alle strategie di
marketing su facebook limitandole alla propria rete di amici che, come abbiamo
visto, nella migliore delle ipotesi è “insignificante” rispetto all’intera rete di
facebook.
Da questo ragionamento deriva un’altra riflessione. E’ un errore credere che l’unico modo per
promuoversi su facebook sia racimolare il maggior numero di amici tramite il proprio profilo privato.
Connettersi ad altra gente con il proprio profilo privato può portare certamente dei benefici ma è ben poco
rispetto alle più ampie potenzialità ed opportunità offerte dal mezzo.
Lo stesso limite sta nell’invitare i nostri contatti a diventare fan dei profili pubblici: lo possiamo certamente
fare, se crediamo che alcuni di loro possano esser effettivamente interessati, ma di certo sarebbe errato
credere sia l’unica cosa da fare per promuovere una pagina fan.
A questo punto, capito l’errore, una domanda probabilmente nasce spontanea: Come faccio a promuovere
la mia persona, l’azienda, i prodotti senza fare affidamento (esclusivamente) ai miei contatti personali? E
quindi … dove trovo gente interessata a ciò che faccio?
La risposta a questo quesito rappresenta la vera sfida del marketing su facebook ed è uno degli argomenti
ampiamente trattati nel modulo sulle strategie.
1.9.2 I tuoi contatti (forse) NON sono il tuo “target”
Questo errore di valutazione si allaccia al precedente ma riguarda in particolare un modo di fare molto
diffuso tra gli utenti di facebook e purtroppo ancor più diffuso tra alcuni operatori del settore.
Riprendiamo il discorso della creazione del profilo personale. Anche se ci stiamo iscrivendo a facebook con
l’unico obiettivo di provare a fare marketing e cerchiamo di connetterci a gente che “sembra”
potenzialmente interessata a ciò che abbiamo da offrire, col tempo potremmo perdere il controllo
(inizialmente facile) dei nuovi contatti. In altre parole col tempo sarà sempre più difficile per noi sapere
quanto la gente a noi connessa è interessata a ciò che abbiamo da dire (specie riguardo la nostra attività
professionale), oppure è a SUA VOLTA INTERESSATA A VENDERCI QUALCOSA.
Al problema dell’evidente limite rappresentato dal nostro numero di contatti, rapportato al totale degli
iscritti (1.7.1), si aggiunge quindi l’incertezza riguardo gli interessi dei nostri contatti.
Ancor più grave è l’errore commesso costantemente da alcuni operatori del settore che trattano i propri
contatti personali come fossero il “target” di tutte le iniziative di marketing dei propri clienti (che
potrebbero operare in qualunque differente settore … dal turismo alla vendita di scarpe offline).
In sintesi l’errore sta nel credere che l’unico modo per rintracciare il target è setacciando gli utenti
direttamente su facebook ed ignorare qualunque strategia alternativa.
I motori di ricerca rappresentano certamente il miglior strumento di intercettazione della domanda ed
offerta, ed è proprio prendendo esempio dai motori di ricerca che individueremo le strategie adatte ad
intercettare la domanda per le nostre iniziative su facebook.
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supporta, non sponsorizza, non è in alcun modo da ritenersi legato a tale opera.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.10 Obiettivi Vs Relazioni? Facebook non è Ebay
Esiste ancora molta confusione sulla natura di Facebook e per questo è giusto insistere su questo aspetto.
Vedo ancora troppa gente che approccia Facebook con uno stile palesemente commerciale come fosse una
sorta di supermercato online.
Un piano di marketing si compone di più fasi. Tra queste la prima è la definizione degli obiettivi
(approfondiremo nel modulo 3 del corso).
Proprio per evitare di compiere un grosso errore, ancor prima di progettare il proprio piano di marketing su
facebook, è necessario comprendere che gran parte degli obiettivi commerciali devono esser intesi come la
conseguenza indiretta della presenza strategica su facebook.
E’ difficile, oltre che sconsigliato, immaginare di poter vendere direttamente su facebook quasi come fosse
ebay, oppure di potersi proporre alla gente su facebook con dei messaggi commerciali non richiesti dagli
utenti stessi.
La gente su facebook cerca innanzitutto relazioni, non prodotti e servizi. Come abbiamo visto Facebook ha
avuto successo proprio perché soddisfa alcuni dei bisogni primari dell’uomo. La soddisfazione di questi
bisogni è frutto di relazione, condivisione, conversazione tra persone (non tra aziende).
Ebay ha avuto invece successo perché permette a tutti di vendere direttamente qualunque cosa ed
ovunque in maniera semplice. Non credi ci sia una bella differenza?
Chiunque intende interagire su facebook (anche professionalmente) non può non tenere in considerazione
questi aspetti, ed impegnarsi in una comunicazione che rispetti la natura stessa di facebook ed i bisogni
della gente.
La gente su facebook non cerca prodotti ma spesso ne parla. E’ questo l’elemento su cui deve focalizzarsi il
marketing su facebook.
E’ giusto quindi porsi degli obiettivi di visibilità, di vendita, di acquisizione clienti considerandoli però come
conseguenza indiretta della strategia di marketing su facebook. La gente su facebook è sempre libera di
scegliere cosa ignorare ed a cosa interessarsi.
Ti faccio un esempio. Proprio oggi ho ricevuto questa richiesta di amicizia:
Mittente: xxxxxx (nome di una azienda)
Messaggio: Desideri esser aggiornato sulla business continuity, la sicurezza dell'energia elettrica e le nuove
tecnologie per ottenere la massima efficienza energetica? Diventa amico di xxxxx (nome azienda)! Questo è
il nostro profilo privato, mentre è appena nata la pagina fan di xxxxx (nome azienda), leader nelle soluzioni
per la qualità e la continuità dell'energia elettrica. Ti invitiamo quindi a diventare fan, seguendo questo link:
facebook.com/home.phpblablabla
A prescindere dal fatto che il regolamento di facebook vieta la creazione di profili personali intestati ad
aziende, è comunque evidente il tono palesemente commerciale di questa che dovrebbe rappresentare
una richiesta di “amicizia”. L’altro grosso errore evidente sta nel credere che io possa essere interessato ai
servizi dell’azienda senza averne mai mostrato in nessun modo interesse (vedi 1.7.2). Si tratta di un tipo di
approccio al marketing su facebook completamente errato che a medio termine può rivelarsi anche
controproducente, oltre che completamente inutile. Si tratta della classica azienda che dopo poco crederà che il marketing su
facebook non funziona!
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.11 Perché (e per chi) è importante fare Marketing su
Facebook?
Quanto potrebbe essere utile per la tua attività?
Il tuo giudizio sul marketing su facebook può esser influenzato dalla tua visione personale che, come
abbiamo visto, è fortemente condizionata dalla tua rete di contatti personali. Per questo motivo tutto ciò
che vedi attraverso il tuo profilo personale su facebook non può aiutarti a comprendere se il marketing su
facebook può fare o meno al caso tuo.
Come fare? Ecco le due principali domande a cui devi rispondere per capire se il marketing su facebook può
portare dei vantaggi alla tua attività:
1. I tuoi clienti sono su facebook?
Sembra banale ma probabilmente non lo è. E' vero che ad oggi su Facebook sono iscritti circa 17 milioni di
Italiani, ed è anche vero quindi che tanti altri non ci sono. Proprio per questo va fatta un'analisi quanto più
possibile approfondita ancor prima di attuare qualunque strategia di marketing su facebook.
L'analisi non deve preoccuparsi solo di individuare il target in base a sesso ed età (ti ricordo che facebook
non è un mass media tradizionale) ma anche in base a luogo/città di residenza, interessi, problemi,
professione, religione, etc. (Visto nel Modulo 3 del corso)
Se ad esempio produci un software specifico per "avvocati" ti farà forse
piacere sapere che attualmente su facebook circa 26.000 utenti
dichiarano di esserlo (certamente gli avvocati su facebook sono molti di
più... ma chi lo "dichiara" è più facilmente raggiungibile).
2. Cosa influenza le scelte d'acquisto dei tuoi clienti?
Se operi online o offline probabilmente conosci già bene i motivi per cui i clienti acquistano i tuoi prodotti e
servizi e si servono della tua consulenza. Tra questi possono esserci diversi motivi:
La qualità dei prodotti, l'unicità, la convenienza, la FIDUCIA, Etc...
Il Marketing su Facebook è strettamente legato alla "fiducia", proprio perché la fiducia è effetto del
passaparola. Facebook è passaparola.
La fiducia (effetto del passaparola) non rappresenta la leva principale per qualunque tipo di azienda e
professionista. Per alcune tipologie di attività, fiducia e passaparola potrebbero essere le leve fondamentali
e per altre potrebbero essere meno importanti (anche se pur sempre influenti).
Ricorda che, anche se hai un e-commerce, non potrai mai sul serio sapere se chi ha deciso di acquistare nel
tuo negozio è stato influenzato o meno da passaparola positivo. Ciò che vedrai (se utilizzi strumenti di
analisi) sono solo conversioni (acquisti) provenienti da una determinata fonte. Quelle conversioni
potrebbero anche esser frutto di passaparola offline... non puoi saperlo.
Chiediti dunque: quanto influisce o potrebbe influire il passaparola positivo dei clienti sui miei affari?
Quanto i miei clienti potrebbero esser influenzati dal parere, giudizio, opinione dei propri "amici"?
Sapere quanto conta il passaparola, e quindi la fiducia, nel successo della tua azienda o professione ti
farà meglio comprendere quanto il marketing su facebook può portare benefici e produrre risultati.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.12 Ecco come agisce il Passaparola (Esempio)
All'interno dell'area clienti di Facebookstrategy sono presenti due form di contatto:
Tempo fa ho ricevuto un feedback da un
cliente. Non si tratta di una opinione sul corso ,
per il semplice motivo che il cliente non l’ha
ancora studiato, ma ha ritenuto opportuno
inviarmi questo messaggio:
"Ti conosco solo da ieri grazie al passaparola
con mio fratello F.... che ti segue da tempo,
quindi non sono in condizione di esprimere
un'opinione compiuta. In ogni caso prima di
effettuare questo primo acquisto mi sono letto
il tuo sito/blog ,la tua Facebook Fan Page ed il
modulo 1, trovandoli ben fatti e chiari. Altra
nota positiva è la rapidità con la quale hai
risposto alla mia richiesta..."
Ti rendi conto di quanti fattori possono aver
influenzato questo acquisto?
1. Passaparola. Cosa fai "oltre" facebook? E' chiaro che, se già operi offline o online, ciò che fai, e come lo
fai, influenzerà tutte le attività e tutte le iniziative e strategie che porrai in essere (e quindi anche tutto ciò
che fai su facebook!).
2. Il tuo sito. Tutto il contenuto presente sul tuo sito deve essere coerente con la tua strategia di
comunicazione online, offline, su facebook, sui blog, ovunque. Attenzione! Non ti sto chiedendo di rifare il
tuo sito utilizzando la stessa grafica di Facebook. Per coerenza intendo che il tuo sito deve rappresentarti
per ciò che realmente sei e fai e deve quindi aggiungere informazioni (e valore) a chi ti ha conosciuto su
facebook e vuole sapere qualcosa in più su di te. Sto parlando di FIDUCIA. Che ti piaccia o no la gente per
acquistare si deve innanzitutto fidare (ed ha ragione!).
3. La tua fan page su facebook. Contenuti utili, interazioni costanti, video, linguaggio informale, domande e
risposte... questa deve essere la tua pagina ufficiale. Questa è una pagina "viva", una pagina che offre
"valore", una pagina che presenta interazioni vere tra persone vere... in altre parole una pagina che
trasmette fiducia (ed innesca processi di passaparola consapevole ed automatico). Il passaparola
permetterà ad altri di conoscere la tua pagina. Questi potranno a loro volta visitare il tuo sito, poi vedere un
tuo video si youtube, poi tornare su facebook e decidere di compiere una certa azione/conversione.
Siamo portati a pensare (o almeno ci piacerebbe molto) che i processi di acquisto
dei nostri clienti siano semplici e lineari. Mi dispiace: non è così.
Per questo ho affermato in diverse occasioni che parlare si strategia di marketing su
facebook come una strategia a sé stante, che deve vivere di luce propria, potrebbe
non avere senso e quindi non portare i risultati sperati.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.13 Differenza tra connessioni Deboli e Solide (Crea una
lista di email)
E' necessario conoscere la differenza tra connessioni deboli e solide specie se il tuo obiettivo è intercettare
nuovi clienti tramite facebook.
Come abbiamo più volte ripetuto il ruolo adatto a Facebook all'interno di un piano di web marketing è il
megafono, il facilitatore di connessioni, il facilitatore di passaparola. Se hai già studiato il modulo 2 sai che
non esiste ruolo più azzeccato.
La cattiva notizia è che, anche se sarai così bravo da porre in essere una strategia atta ad intercettare solo
persone potenzialmente interessate ai tuoi prodotti e servizi, molto probabilmente stai creando
connessioni deboli.
Per connessioni deboli non faccio riferimento alla mancanza di un rapporto di fiducia tra l'azienda ed i "fan"
ma più che altro a dei limiti di "comunicazione". Sai infatti che quando comunichi qualcosa o pubblichi dei
contenuti utilizzando la tua pagina ufficiale questi verranno difficilmente visualizzati da tutti gli iscritti alla
pagina.
Le cause di tale limite sono diverse (approfondiamo nel modulo 2) e potrebbero non riguardare l'effettivo
interesse per un contenuto ma tutti i fattori che incidono sulla "rilevanza" (il posizionamento) dei contenuti
sulla "home page" degli utenti (il tempo è solo 1 del fattori: rileggi il mod.2).
Per questo parlo di connessioni deboli. Nonostante hai 10000 iscritti alla pagina i tuoi contenuti potranno
non essere quasi mai visualizzati da tutti. L'interesse può nascere dopo la visualizzazione. Se un contenuto
non viene per niente visualizzato, capisci bene che non c'è scampo :-).
Va bene, il problema è abbastanza chiaro. Come risolverlo?
La soluzione sta nell'integrazione RAGIONATA tra facebook ed (ad esempio) un sito esterno. La soluzione
potrebbe essere cercare di fare "list building" (creazione di una lista di email di gente interessata)
sfruttando le dinamiche di comunicazione e passaparola automatico di facebook (quasi a costo zero... per
intenderci: anche senza utilizzare adwords!).
Proprio a tal fine è stato elaborato il Sistema SALG (Social Auto Lead Generation) ed il servizio che integra
nella pagina servizi di gestione liste come aweber, mailup, getresponse.
Comprendi subito che inviare una mail a chi ha mostrato interesse per ciò che offri è diverso, in termini di
potenziale efficacia, rispetto a pubblicare un contenuto sulla pagina ufficiale. Il motivo è semplice: la mail
arriva (forse) a tutti ... il contenuto potrebbe non essere visualizzato da tutti.
La connessione solida si verifica quando l'iscritto alla tua pagina ufficiale si iscrive alla tua newsletter, o al
tuo sito, o al tuo forum, etc.
A tal proposito non dimenticare mai di offrire la possibilità ai visitatori del tuo sito di lasciare i propri dati
per ottenere un certo vantaggio come un coupon sconto, maggiori informazioni, un preventivo, un
documento informativo, una demo, un omaggio, etc.
Banale vero? Effettivamente in tanti lo fanno già :-)
Ciò che invece in pochi fanno (attualmente quasi nessuno) è far leva sul passaparola automatico al fine di
incrementare gli effetti delle proprie strategie di list building (ed abbattere il costo per lead).
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.14 Più Interazione Più Fan!
La crescita (a tutti i costi) del
numero dei fan sembra essere uno
dei problemi più sentiti da chi
desidera fare marketing su
facebook. Mi pare di ricordare che
tempo fa (e forse purtroppo ancora
oggi) la gente chiedeva a tutti i
costi che un gran numero di
persone visitasse il proprio sito
senza preoccuparsi di tutto quanto
sarebbe accaduto in seguito.
Esisteva quindi chi vendeva
visitatori a qualche euro al Kilo, un
po’ come oggi esiste chi vende fan
all'asta su ebay.
Certo è che, se stai costruendo una
pagina per poi rivenderla, un gran
numero di fan "fa scena". Se invece
stai costruendo una pagina
finalizzata ad acquisire clienti
potenziali e fidelizzare i clienti
acquisiti allora sono altre le
strategie da attuare (ampiamente
trattate nel modulo 5 del corso
base).
Non si tratta certo di strategie che
ti faranno passare da 100 a 1000
fan in un giorno, ma di certo
faranno in modo tale da metterti in
contatto con chi è veramente
interessato a ciò che fai.
Una delle strategie a cui faccio
spesso riferimento nel corso si basa sull'interazione. Non c'è nulla di più semplice ma serve un po’
d’impegno e forza di volontà.
FAI ATTENZIONE: L'interazione sulla tua pagina facebook rende maggiormente visibili i tuoi contenuti agli
amici di chi è già iscritto alla tua pagina. L'effetto è quello nell'immagine qui sopra. Osserva come si registra
un incremento d’iscrizioni spesso contemporaneamente all'incremento delle interazioni.
Lo so cosa pensi. Lavorare in questo modo non è facile come chiedere a tutti di invitare i propri amici, e gli
amici degli amici, i cognati, ed i cugini, ma ricorda sempre che un fan che si iscrive alla tua pagina in
maniera consapevole ed autonoma vale molto più di un fan che è stato indotto ad iscriversi (sempre che
il tuo obiettivo non sia solo fare traffico... se è così dai un'occhiata alle offerte su ebay!).
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supporta, non sponsorizza, non è in alcun modo da ritenersi legato a tale opera.
27
FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.15 Facebook ADS: a che diavolo serve il CPM?
Scommetto che, se ti stai facendo questa domanda, utilizzi già Google Adwords!
E' vero, Google Adwords ci ha abituati a ragionare in Costo per Click ed è anche giusto... ma non c'è nulla di
più sbagliato che fare Facebook Ads pensando ad Adwords.
Da quando fu lanciata la pubblicità su Facebook non sento altro che "lamentele" del tipo:
1. Costa tanto, 2. Non converte, 3. Il CTR è basso, 4. E' meglio adwords.
Certo che è meglio Adwords se il tuo obiettivo è intercettare una parola chiave. Su facebook invece
intercetti persone in base ad un tipo di "profilazione" che non ha proprio nulla a che fare con Adwords.
Accetta un consiglio: per fare Facebook ADS dimentica Adwords e concentrati sulle dinamiche di Facebook
e soprattutto su COSA “SA” FACEBOOK DEGLI UTENTI (ti assicuro che col tempo, e grazie anche al "tasto
like", le informazioni sugli utenti crescono e con esse le opportunità di profilazione).
Nel modulo 4 del corso base hai probabilmente già studiato alcune delle possibilità di profilazione del
target e ti sei reso conto che (ad esempio) con adwords non puoi profilare il target in base alla religione!
Messaggio Promozionale:
Sei Buddista? Ecco il piccolo Buddha in offerta per te!
Questo non puoi farlo con Adwords.
Nell'oggetto di questo paragrafo si parla di CPM, costo per migliaia di impressions.
Per avere successo, e risparmiare allo stesso tempo denaro, con una campagna facebook ads la chiave sta
nel profilare il target in maniera a dir poco maniacale.
Studia quindi le possibili combinazioni ed opzioni della profilazione e ti renderai man mano conto che
esistono diverse possibilità che Facebook ancora (non so perché) non rende abbastanza "evidenti" ai propri
inserzionisti.
Profilando il target in maniera maniacale ti accorgerai che la stima quantitativa del target (come è giusto
che sia) diminuisce e con essa anche la stima del CPC e CPM consigliato (quindi i COSTI).
Se il tuo target stimato diventa quindi, ad esempio, di 5000 persone intuisci che forse la cosa più ovvia da
fare e TESTARE IL CPM. Più profili il target maggiore sarà il numero di impression per singolo utente e quindi
maggiore l'efficacia potenziale del tuo annuncio. A conti fatti potresti inoltre accorgerti che il Costo per
Click è inferiore se acquisti “ad impression”.
Ovviamente, come certamente ben sai, ogni caso fa storia a sé e va quindi testato. C'è da lavorarci e da
studiare (come sempre).
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.16 Metterci la Faccia ti fa guadagnare (di più)
Nel modulo 2 del corso base vedrai passo passo come, quando e perché la gente è influenzata a compiere
dell'azioni. Sai anche che la comunicazione che funziona su facebook è quella che si propaga da persona a
persona e non dall'alto verso il basso.
I contenuti di qualunque genere si propagano principalmente per 2 motivi:
1. Fanno leva su emozioni e/o bisogni, offrono valore, sono utili.
2. La gente è influenzata dalle azioni dei propri amici.
Parlando in particolar modo del secondo punto sai ormai bene quanto, poter visualizzare le facce degli
amici che hanno compiuto una qualunque azione, può influenzarti e/o incuriosirti di più rispetto alla
visualizzazione del solo nome.
Facebook lo sa molto bene! Per questo giorno dopo giorno siamo spettatori di piccole o grandi modifiche il
cui obiettivo reale è fare in modo che la gente si influenzi il più possibile, nella maniera più veloce, ed in
tutte le occasioni.
Le "facce" sono state introdotte anche nelle "notifiche" probabilmente per incrementarne l'interesse,
attrarre l'attenzione, ed incrementare quindi il CTR (tasso di click) ed il coinvolgimento.
NOTA BENE: Il coinvolgimento incrementa le connessioni tra persone, interessi ed aziende. L'incremento
delle connessioni rende più efficace la pubblicità. Semplice vero?
Se osservi le modifiche di facebook ti accorgerai che la direzione è quasi sempre la stessa...
Come puoi trarre vantaggio dal metterci la faccia?
Come certamente già sai le facce si stanno diffondendo anche sui siti esterni a facebook, come il tuo.
Come puoi trarre vantaggio da questa opportunità? Se è vero che metterci la faccia trasmette fiducia, è
ancor più vero che, se quella che vediamo è la faccia di una persona che noi conosciamo (che è tra i nostri
amici di facebook), potremmo essere maggiormente influenzati a compiere una determinata azione.
Il punto è proprio questo: l'azione. Ciò che devi sforzarti di fare sul tuo sito è (IMPORTANTE) legare le facce
all'azione di conversione che ti interessa compiano gli utenti.
Ripassa un attimo il modulo 2 del corso e rifletti su quanto hai imparato sulla riprova sociale. Sai che tutti
noi potremmo essere influenzati da:
1. un gran numero di persone che compie una certa azione,
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
2. una persona autorevole (vedi testimonial),
3. un nostro amico, parente, una persona degna di stima, una persona di cui ci fidiamo.
Immagina quindi cosa può accadere se, trovandomi ad esempio in un e-commerce, so che qualcuno che già
conosco ha acquistato un prodotto (vedo la sua faccia tra i clienti). Si tratta di una sorta di passaparola
silenzioso. Sai già quanto può essere importante il passaparola nelle decisioni d'acquisto.
Cosa accade invece se tra i tuoi amici nessuno ha acquistato in quell'e-commerce? Come sai, anche sapere
che un certo numero di persone ha già acquistato, può indurti a credere si tratti di un'azione priva di rischi.
Se puoi visualizzare anche "le facce" dei clienti dell'e-commerce tanto meglio!
Hai quindi compreso che uno degli elementi più importanti della strategia di marketing su facebook è
indubbiamente l'integrazione RAGIONATA che, come hai capito, va ben oltre il banale inserimento di un link
o di un like box dove capita...
Un esempio di tale strategia è il Sistema SALG (Social Auto Lead Generation).
1.17 Facebook: Ai clienti non interessa ciò che hai da dire
loro … a loro importa innanzitutto essere ascoltati
Col tempo mi sono reso conto che parlare semplicemente di ascolto potrebbe confondere le idee a chi non
mastica ogni giorno social media marketing ed ho deciso di scrivere due righe spiegando cosa (almeno
secondo me) è l'ascolto.
Tanto per cominciare è necessario definire l'obiettivo dell'ascolto. Obiettivo principale dell'ascolto è creare
e/o migliorare il rapporto con i propri clienti potenziali ed acquisiti.
Per chi crede che parlare di rapporti umani non abbia nulla a che fare con il business, le vendite, il fatturato,
non uso mezzi termini: è completamente fuori strada. Chi infatti ha studiato un po’ di marketing sa molto
bene che è molto più semplice e redditizio investire sulla fidelizzazione dei clienti rispetto all'acquisizione
di nuovi clienti.
Come fidelizzare un cliente?
Instaurando un rapporto di fiducia e vantaggio reciproco.
Come si instaura un rapporto di fiducia?
Innanzitutto ascoltando.
Ricorda che gran parte delle volte ai clienti non frega nulla di quanto tu hai da dire loro... a loro importa
innanzitutto essere ascoltati. Ascoltare i clienti ti metterà nelle condizioni di dare loro ciò che veramente
vogliono.
Ascoltare i clienti significa farli sentire importanti, farli sentire parte attiva della tua organizzazione. In altre
parole: i clienti contano (e pagano i tuoi prodotti e servizi! Non lo dimenticare mai).
Va bene... ma cosa c'entra Facebook ed i social network con l'ascolto? La verità è che l'ascolto non ha quasi
nulla a che fare con i social network... mi spiego meglio: l'ascolto non nasce e muore sui social network ma
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
è sempre esistito ed esisterà per sempre a prescindere da internet.
Capisci perché ripeto più volte che il successo su facebook non dipende da facebook? Se tu non ascolti i
tuoi clienti non lo farà facebook per te...
Ascolto vuol dire innanzitutto cercare i nostri clienti online e capire come parlano di noi, della nostra
azienda o, più semplicemente del settore in cui operiamo. Potresti non gestire un'azienda "popolare" ma
dovresti comunque ascoltare ciò che si dice del tuo settore (approfondiamo ascolto ed analisi nel modulo 3
del corso base)
Es. Se vendi notebook della marca "alexsport" e ti accorgi che in giro se ne parla malissimo perché la
ventola del pc fa rumore quasi quanto un elicottero in fase di decollo, allora probabilmente devi prendere
atto di quanto hai "ascoltato" e decidere di conseguenza.
Ancora più importante è l'ascolto di chi è già tuo cliente... il motivo è semplice:
1. Se i tuoi clienti parlano male di te chiuderai presto.
2. Se i tuoi clienti parlano bene di te crescerai presto.
La cosa migliore tu possa fare per ascoltare chi è già tuo cliente è connetterti a lui e
creare le condizioni perché si senta libero di parlarti ed esporre i suoi dubbi, i suoi
bisogni e desideri.
Se conosci i bisogni dei tuoi clienti (proprio perché sono stati loro a raccontarli e non tu ad immaginarli...!)
potrai fornire loro ciò che davvero vogliono.
Ora possiamo finalmente parlare della pagina ufficiale su facebook che è sempre l'ultima ruota del carro
(non deve essere mai il primo ed unico pensiero). Facebook, tramite la gestione della pagina fan, ti offre
l'opportunità di comunicare direttamente e soprattutto ascoltare i tuoi clienti. Se i tuoi clienti parlano poco
devi incentivarli con delle domande, con delle richieste di feedback, devi coinvolgerli il più possibile.
L'interazione della pagina facebook, senza che tu lo voglia, si trasforma in una delle migliori strategie di
promozione della pagina stessa e quindi di acquisizione di potenziali clienti (amici dei tuoi clienti...). Ricorda
che uno dei ruoli più adatti a facebook è "facilitare il passaparola".
Non ti rimane che sintonizzarti...
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.18 Web Marketing Relazionale
Nell’ormai lontano 1999 (più di 10 anni fa) fu scritto il famoso Cluetrain Manifesto (in italiano).
Leggilo e rileggilo con molta attenzione e ti renderai conto di quanto è incredibilmente attuale,
considerando che allora gran parte del web sociale, come lo conosciamo e viviamo oggi, semplicemente
non esisteva.
1. I mercati sono conversazioni.
2. I mercati sono fatti di esseri umani, non di segmenti demografici.
3. Le conversazioni tra esseri umani suonano umane. E si svolgono con voce umana.
4. Sia che fornisca informazioni, opinioni, scenari, argomenti contro o divertenti digressioni, la voce umana è
sostanzialmente aperta, naturale, non artificiosa.
5. Le persone si riconoscono l’un l’altra come tali dal suono di questa voce.
6. Internet permette delle conversazioni tra esseri umani che erano semplicemente impossibili nell’era dei
mass media.
Ecco i primi sei punti del documento. E’ evidente come vanga messo l’accento sulla conversazione tra
persone, umana e naturale. Le aziende sono fatte di persone e chi deve interagire con i clienti, per mezzo
dei social network come facebook, deve esser pronto a metterci la faccia e conversare innanzitutto come
persona invece che semplicemente come azienda.
12. Non ci sono segreti. Il mercato online conosce i prodotti meglio delle aziende che li fanno. E se una cosa
è buona o cattiva, comunque lo dicono a tutti.
Come abbiamo già detto, la gente non è su facebook per acquistare prodotti ma, nel bene o nel male, ne
parla, così come parla di qualunque altro argomento, dal divertimento, alle vacanze, alla politica. Dato che
probabilmente parla anche dei tuoi prodotti sarebbe bene innanzitutto mettersi in ascolto.
14. Le aziende non parlano con la stessa voce di queste nuove conversazioni in rete. Vogliono rivolgersi a un
pubblico online, ma la loro voce suona vuota, piatta, letteralmente inumana.
15. Appena tra qualche anno, l’attuale "omogeneizzata" voce del business – il suono della missione
aziendale e delle brochures – sembrerà artefatta e artificiale quanto il linguaggio della corte francese nel
settecento.
Il punto 15 mi fa pensare all’esempio di richiesta di amicizia del precedente paragrafo. Non è possibile
credere di poter utilizzare sui social network lo stesso linguaggio utilizzato negli spot televisivi o nelle
brochure aziendali. La gente tollera poco i messaggi pubblicitari ed ancor meno se camuffati in stile
social.
Ricorda: la gente su facebook non cerca prodotti ma relazioni e conversazioni,
quindi per prima cosa mettiti in ascolto ed in seguito partecipa alle conversazioni
come persona.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.19 Controllo Vs Apertura
E’ difficile abbandonare le vecchie abitudini specie quando le alternative sembrano impraticabili o
addirittura assurde, ma è bene che ti dica tutto fin da subito in modo tu possa autonomamente decidere se
il social media marketing fa per te o meno.
Fare Marketing su Facebook (e su gli altri social media) significa anche cedere un po’ di “controllo”. Per
controllo si intende quella tendenza di alcune aziende a chiudersi nel proprio guscio inespugnabile e
cercare di evitare in tutti i modi rapporti con i propri clienti anche per paura di esser giudicati, criticati.
Per fare marketing su facebook è necessario esser pronti ad aprirsi. Aprirsi alla conversazione, aprirsi al
coinvolgimento, aprirsi alle critiche, aprirsi ai complimenti (perché no) è presupposto fondamentale del
social media marketing di successo.
Qual è il vero problema? La paura più diffusa in assoluto tra le aziende è quella di esser criticati o che la
propria immagine venga in qualche modo compromessa.
Si tratta di una paura fondata dato che, a prescindere che l’azienda faccia o meno social media marketing,
può esser comunque criticata sui forum, sui blog, sui social network. A questo punto è necessario che
l’azienda decida il da farsi tra due sole opzioni:
1. Rimanere Passivi. Rimanere all’interno del proprio guscio in modo da sentirsi quanto più possibile
protetti. Come sappiamo si tratta solo di “percezioni” poiché la gente all’esterno del guscio continua a
parlare sempre più ogni giorno.
2. Diventare attivi. Decidere di andare incontro a propri clienti fedeli, scontenti, entusiasti, potenziali ed
instaurare con ognuno di loro una conversazione onesta finalizzata all’ottenimento di reciproci benefici.
1.19.1 Considera le critiche dei clienti come opportunità (e non problemi)
Ogni volta che mi capita di parlare di facebook, in pizzeria con gli amici o ad una presentazione pubblica, c’è
sempre qualcuno che mi chiede: “la mia presenza su facebook può espormi alle critiche dei clienti? … come
faccio?”
La risposta è assolutamente ed inequivocabilmente SI! Sei esposto alle eventuali
critiche! È inutile far finta di niente o parlare di facebook paragonandolo al paradiso
del marketing … non è così.
E’ invece giusto che aziende e professionisti sappiano che per investire in social media marketing è
necessario anche esser pronti a conversare con i propri clienti e quindi subire anche delle critiche.
Chi ha detto che le critiche rappresentano sempre un problema?
Differenziamo innanzitutto le critiche dagli attacchi immotivati (e certe volte progettati ad hoc). Attacchi ed
insulti rappresentano spesso azioni progettate da concorrenza o comunque da qualcuno che vuole
influenzare negativamente la tua reputazione. Cosa fare? Segali, cancellali, perseguili penalmente.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Le critiche dei clienti sono tutt’altra storia, principalmente perché se un cliente è incazzato probabilmente
un motivo più o meno valido ci sarà. La prima cosa da fare è quindi renderti disponibile ed ascoltare il
problema del cliente. La seconda cosa da fare è capire come puoi risolvere il problema e rendere
soddisfatto il cliente.
Il cliente soddisfatto probabilmente (questo dipende da te) lo racconterà agli amici e dirà che, nonostante
ha avuto qualche problemino con il tuo prodotto, tu sei stato molto gentile, l’hai ascoltato, ed hai risolto il
problema nel più breve tempo possibile.
Se invece fai finta di niente il cliente non potrà fare altro che parlare male di te e dei tuoi prodotti
(ovviamente anche se non sei su facebook).
Non si fa certamente riferimento al “marketing di facebook” ma al marketing in generale. Se la tua azienda
opera già nell’ottica della piena soddisfazione del cliente hai la strada spianata per operare efficacemente
anche sui social network. Se invece già non operi in questo modo ti suggerisco vivamente di cominciare a
farlo quanto prima.
Approfondiamo nel modulo 5 del corso uno dei metodi di gestione delle critiche.
1.20 Vendi “senza” Facebook?
Ho la fortuna di rispondere a decine di domande sul web marketing ogni giorno per via del supporto fornito
agli utenti del forum che ho fondato. Per questo ne leggo davvero di tutti i colori.
Rimanendo in tema di marketing su facebook, mi capita spesso di aver a che fare con utenti che pensano a
facebook come un mezzo (diretto o indiretto) per incrementare le vendite. Fin qui non c’è nulla di male.
In tanti possiedono un e-commerce di prodotti o più un generale vendono qualcosa direttamente online.
Una delle domande fondamentali da porsi PRIMA di progettare il proprio marketing su facebook è: “come
vanno le mie vendite a prescindere da facebook? Il mio e-commerce funziona? Il mio e-commerce vende?
Ogni quanti visitatori unici sul sito viene effettuato un acquisto?”.
Abbiamo detto prima che facebook non rende più belli i prodotti. Allo stesso modo non rende più belle le
aziende, più funzionali i siti di e-commerce, più economici i prodotti, più affettuosi i concorrenti.
Utilizzare quindi facebook come “ultima spiaggia” per la vendita dei tuoi prodotti non è una buona idea,
specie perché facebook non rappresenta di certo tutto il tuo marketing ma solo una piccola parte.
Comprendi quindi che qualunque incredibile strategia tu possa attuare attraverso facebook potrebbe
rivelarsi poco efficace se non sei già in grado di trasformare i visitatori in clienti.
Ricorda che facebook rappresenta solo una piccola parte
della tua strategia di marketing offline ed online.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.21 Su Facebook la gente sta per “perdere tempo”
Chissà quante volte l’hai sentito e letto. E’ uno dei tormentoni più in voga tra blog e giornali online ed
offline. Sai già cosa piace leggere alla gente e cosa piace vedere in TV: gli “opinionisti” … ovvero i
professionisti della critica indiscriminata contro tutto e tutti. In altre parole la critica “tira”, che ci piaccia o
no.
L’affermazione “su facebook la gente sta per perder tempo” è una mezza verità.
Ciò che invece rappresenta un’astuta bugia è far credere alle aziende che facebook non è un buon
investimento perché la gente sta per perderci tempo. Si tratta di un’affermazione che punta a trasformare
“generalizzazione” e “distorsione” in sottili armi psicologiche che modificano la percezione di oggetti, fatti e
persone. Ciò è dovuto principalmente al fatto che al “perder tempo” si attribuisce soprattutto un significato
negativo.
Ti racconto di seguito perché secondo me l’affermazione in oggetto è una mezza verità e perché, anche
fosse del tutto vera, si rivelerebbe addirittura un’opportunità per chi (per molti, ma non per tutti) desidera
investire in marketing su facebook.
La mezza verità
Cosa vuol dire veramente perder tempo? Sembra banale, ma se non riusciamo a definire il significato di
tale espressione non siamo nelle condizioni di poter effettuare alcuna analisi.
Poniamo il caso si intenda per “perder tempo” un insieme di azioni differenti da tutto quanto concerne il
“lavoro” ed i diversi impegni familiari. Se così fosse potremmo associare “la perdita di tempo” a tutte
quelle azioni che solitamente compiamo durante il nostro “tempo libero”, e quindi tutto quanto ha
direttamente o indirettamente a che fare con i nostri interessi e passioni.
La perdita di tempo potrebbe non associarsi solo ai nostri interessi e passioni ma anche al tempo che
investiamo in relazioni con amici, parenti, conoscenti.
Perdiamo tempo conversando con gli amici al bar, perdiamo tempo parlando di cronaca, dei problemi
politici, perdiamo tempo quando sposiamo una “causa” e quando forniamo agli amici informazioni che
crediamo possano esser utili o semplicemente far sorridere. Perdiamo tempo quando parliamo ai nostri
amici del nostro nuovo acquisto. Perdiamo tempo quando un amico ci chiede il nome del nostro idraulico o
dell’azienda con cui abbiamo stipulato il contratto adsl. Perdiamo tempo quando ci rilassiamo sulla
poltrona a leggere il giornale.
Se per perder tempo intendiamo tutte le attività differenti dal lavoro ed altri impegni allora su Facebook
certamente gran parte della gente sta per perder tempo.
Come sai, gli Italiani su facebook sono ormai circa 17 Milioni e non ci vuole di certo un esperto di statistica
per intuire che tra questi è compresa gente di tutte le età, di tutti i ceti sociali, con una moltitudine
incredibile di interessi, necessità, passioni differenti.
Com’è possibile anche solo poter credere di sapere cosa fa tutta questa gente su
facebook? Chi crede di saperlo è probabilmente condizionato da ciò che ha sentito
dire o dai propri pregiudizi.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Come si può pensare che il ragazzo appena
maggiorenne, il quarantenne ed il
sessantenne abbiano gli stessi interessi e su
facebook siano iscritti per fare tutti la stessa
cosa?
Certo, molti ci sono per perder tempo, ma
come abbiamo visto perder tempo può
significare effettuare migliaia di attività
differenti.
Quanta gente possiamo far entrare in
un’auto nello stesso momento?
La gente è su facebook per migliaia di
motivi differenti. Osservare attentamente la
nostra rete di amici non basta per
classificare tutti gli utenti poiché, come
abbiamo visto, la nostra rete personale è
insignificante rispetto al totale degli iscritti.
Se intendi fare marketing su facebook sappi che la quantità di iscritti non ti interessa. L’unica cosa che ti
interessa è che tra gli iscritti ci sia qualcuno davvero interessato a ciò che hai da offrire e per saperlo devi
effettuare un’analisi della domanda online quanto più possibile approfondita (oggetto del modulo 3 del
corso).
L’opportunità
Dicevo prima che, se l’affermazione “su facebook la gente sta per perder tempo” fosse del tutto vera,
rappresenterebbe tutt’altro che un problema per le aziende che intendono fare marketing su facebook e
relazionarsi con i propri clienti acquisiti e potenziali.
Torna per un attimo indietro nel tempo al tuo ultimo acquisto e rifletti … cosa stavi facendo mentre
acquistavi quell’oggetto? Stavi lavorando o stavi perdendo tempo?
Chi prenota online e poi va in vacanza cosa sta facendo? Sta lavorando o sta perdendo tempo?
Chi acquista in un e-commerce un televisore al plasma di ultima generazione cosa sta facendo?
Quando chiedi al tuo amico il numero del suo commercialista di fiducia cosa stai facendo? Quando passi
parola ad un amico o critichi un’azienda che non ha risolto un problema cosa stai facendo? Esatto! Stai
perdendo tempo!
Non credi che se la gente non perdesse un po’ di tempo molte aziende avrebbero seri problemi (specie nel
B2C)?
Quando la gente “perde tempo” è più rilassata, è predisposta allo “shopping”, si dedica alle proprie
passioni ed interessi.
La gente spende gran parte del proprio denaro proprio mentre perde tempo oppure
al fine di perdere tempo … ci avevi mai pensato?
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
1.22 L’applicazione … miracolosa
In occasione di uno degli eventi SMAU Business a cui partecipai come relatore, al termine della mia
presentazione, mi intrattenni a parlare con una persona del pubblico. Per questioni di privacy non farò né il
nome della persona, né dell’azienda ed inventerò il settore d’attività.
La persona in questione mi raccontava di essere responsabile del marketing per una finanziaria online.
Considera che in coda al mio intervento, in seguito ad una domanda del pubblico, ho esposto alcune mie
perplessità riguardo le cosiddette applicazioni virali ai fini del marketing su facebook.
Finito l’intervento, la persona mi avvicina chiedendomi un parere su una loro iniziativa aziendale che
riguardava proprio un’applicazione. Mi spiega che hanno in mente di creare un’applicazione virale (se è
virale si sa solo dopo). L’applicazione non è altro che un giochino. Ai vincitori del giochino sarebbe stato
regalato un buono sconto (o simile) per l’acquisto di un prodotto finanziario.
Forse a questo punto ti chiederai il motivo per cui chi gioca dovrebbe in seguito essere interessato ad aprire
un finanziamento. Se può rassicurarti non lo so neanche io. Andiamo avanti.
Dopo aver ascoltato la descrizione di tale iniziativa, ho chiesto quale altra strategia di marketing su
facebook stavano mettendo in atto, utilizzando ad esempio eventuali pagine ufficiali.
La risposta è stata all’incirca questa: “ Si, abbiamo la pagina ufficiale ma nessuno può scrivere né
commentare”.
Io: “A cosa vi serve una pagina ufficiale su facebook se non per interagire con i vostri clienti acquisiti e
potenziali e quindi per stimolare il passaparola?”.
Lui: “E’ proprio questo il problema. Non possiamo aprire i commenti della pagina perché i clienti sono
incazzati poiché la nostra assistenza fa acqua”.
Io: “Il vostro problema non è facebook”.
E’ evidente che questa azienda ha un problema serio, e soprattutto sottovaluta le conseguenze online ed
offline della mancata soluzione di alcuni problemi.
A cosa serve fare del marketing su facebook ed altrove per acquisire nuovi clienti se si stanno perdendo i
clienti già acquisiti? A cosa serve realizzare un’applicazione se da qualche parte su facebook stesso
qualcuno parla male e si lamenta dei servizi dell’azienda?
A cosa serve facebook se non per creare un rapporto diretto con i clienti, risolvere
i loro problemi e far sì che loro stessi passino parola agli amici?!
Un’applicazione realizzata per fare giocare gli utenti su facebook non può salvare un’azienda. Se la tua
azienda ha problemi a relazionarsi con i clienti, Facebook probabilmente non rappresenta la migliore
strategia.
Se invece vuoi utilizzare facebook per “invertire la rotta” e pian piano relazionarti con clienti, che significa
anche risolvere le critiche nella maniera più opportuna, allora puoi pianificare una strategia che parta dalla
riorganizzazione aziendale e finisca con la presenza su facebook ed altri social (non il contrario).
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supporta, non sponsorizza, non è in alcun modo da ritenersi legato a tale opera.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
Perché questo documento è liberamente scaricabile?
Ho voluto tu leggessi questo documento per farti sapere come la penso riguardo il marketing su facebook.
Se la pensi diversamente da me non ho alcuna intenzione di convincerti del contrario. Ciò che davvero mi
interessa è fornirti un’idea di massima di ciò che troverai nel corso e gli altri servizi per aziende perché tu
possa scegliere con maggior consapevolezza se usufruirne o meno.
Sono convinto che facebook è fantastico e non esiste attualmente social network che può reggerne il
confronto (e non parlo solo di numeri). Facebook rappresenta le relazioni online … ed offline. Su facebook
la gente si conosce per poi incontrarsi di persona e viceversa. Virtuale e Reale sono termini ormai obsoleti
in un contesto sociale globale in cui internet è ormai parte della vita di tutti i giorni.
Alcuni non ritengono facebook adatto al marketing perché c’è troppa gente che pensa ad altra gente, a
conversare, a comunicare, a scambiare opinioni su banalità e su temi importanti e supportare cause,
politici, associazioni e passare parola così come fa offline.
L’errore è proprio questo, ed è lo stesso errore che continuano a commettere i mass media tradizionali:
credere che la gente sia sinceramente interessata alle aziende ed ai prodotti … gran bella illusione.
La verità è che la gente è interessata a sé! La gente apprezza e mostra interesse per le aziende che a loro
volta si interessano ai bisogni ed i desideri dei clienti, in altre parole li fanno sentire importanti.
Per far ciò è necessario che le aziende creino rapporti diretti con i propri clienti. A tal fine Facebook,
opportunamente collocato all’interno del piano di web marketing, rappresenta la strategia migliore.
Spero che queste pagine ti forniscano informazioni utili e qualche spunto di riflessione.
Se condividi quanto hai letto in questo documento trarrai beneficio dallo studio dei
restanti 5 in cui imparerai cosa c’è da sapere per:
 Acquisire Nuovi Clienti
 Fidelizzare i clienti acquisiti
(instaurare rapporti ed intrattenere
conversazioni informali e dirette),
 Incrementare il traffico del tuo sito
(o le visite al negozio offline),
 Incrementare
il
passaparola
positivo tra i clienti (online ed
offline),
 Far crescere il tuo brand e l’autorevolezza/popolarità del tuo nome/marchio,
 Ascoltare ciò che si dice di te, i tuoi prodotti, il tuo settore,
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Tutti I marchi citati sono di proprietà dei rispettivi titolari. Proibita la copia e la distribuzione non autorizzata. Facebook non
supporta, non sponsorizza, non è in alcun modo da ritenersi legato a tale opera.
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FacebookStrategy – Modulo 1: Cosa c’è da sapere
 Implementare un nuovo canale di
supporto ai clienti (e ridurre i costi di
quello esistente),
 INTERCETTARE
SOLO
CLIENTI
INTERSSATI A CIO’ CHE OFFRI e quindi
…
 Incrementare le connessioni (fan) alla
tua pagina ufficiale in maniera
costante ed AUTOMATICA
senza
invitare nessuno, senza fare spam,
senza inviare fastidiosi messaggi
privati, etc.
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fare Marketing su Facebook Clicca Qui.
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Se Invece ti occupi di web marketing potrebbe interessarti Total Access Professional.
Se fai Lead generation e list building per te ed i tuoi clienti dovresti valutare l’implementazione
del sistema SALG per abbattere i costi ed amplificare i risultati e se non disponi del know how
tecnico necessario per realizzare pagine fan professionali puoi consultare i servizi per aziende.
Ecco alcune Opinioni sui prodotti e servizi FacebookStrategy. Per rimanere aggiornato iscriviti alla
pagina ufficiale di FacebookStrategy.
Grazie e Buon Facebook Marketing!
Alessandro Sportelli
(Facebook ; Twitter)
p.s. Se hai domande riguardo il corso base e gli
altri
servizi
scrivimi
pure
a
[email protected] …
… ti prometto (mi cascassero tutti i capelli) che se
sarò al pc ti risponderò immediatamente!
Grazie per aver letto fin qui :-)
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supporta, non sponsorizza, non è in alcun modo da ritenersi legato a tale opera.