le condotte pedofile

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LE CONDOTTE PEDOFILE
Prof. Dr. Emilia Costa - Cattedra di Psichiatria
Sapienza Università di Roma
PREMESSA
La Pedofilia, dal greco pais, fanciullo e filia, amore,viene descritta nel Manuale Diagnostico e
Statistico dei Disturbi Mentali, DSM IV TR, Masson 2002 nella sezione: Disturbi Sessuali e
dell’Identità di Genere. La quale comprende:1) le Disfunzioni Sessuali, caratterizzate da una
anomalia del desiderio sessuale e da modificazioni fisiologiche che caratterizzano il ciclo di risposta
sessuale, e causano notevole disagio e difficoltà interpersonali. Esse comprendono: i Disturbi del
Desiderio Sessuale (Disturbo da Desiderio Sessuale Ipoattivo, Disturbo da Avversione Sessuale);
i Disturbi dell’Eccitamento Sessuale ( Disturbo dell’eccitazione Sessuale Femminile, Disturbo
Maschile dell’Erezione); i Disturbi dell’Orgasmo (Disturbo dell’Orgasmo Maschile, Disturbo
dell’Orgasmo Femminile, Eiaculazione Precoce); i Disturbi da Dolore Sessuale ( Dispareunia,
Vaginismo); Disfunzione Sessuale Dovuta ad una Condizione Medica Generale; Disfunzione
Sessuale Indotta da Sostanze; Disfunzione Sessuale Non Altrimenti Specificata. 2) I Disturbi
dell’Identità di Genere, caratterizzati da intensa e persistente identificazione con il sesso opposto,
associata a persistente malessere riguardante la propria assegnazione sessuale. L’identità di genere
si riferisce alla percezione che l’individuo ha di sé come maschio o femmina. La disforia di genere
denota intensi e persistenti sentimenti di disagio verso il proprio sesso, il desiderio di possedere il
corpo dell’altro sesso ed il desiderio di essere considerato dagli altri come un membro dell’altro
sesso. L’orientamento sessuale si riferisce all’attrazione erotica verso i maschi, le femmine o
entrambi. 3) Le Parafilie, caratterizzate da ricorrenti ed intensi impulsi, fantasie, o comportamenti
sessuali che implicano oggetti, persone, attività o situazioni inusuali e causano disagio clinicamente
significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del
funzionamento della persona. Le Parafilie includono l’Esibizionismo, il Feticismo, il Frotteurismo,
la Pedofilia, Il Sadismo Sessuale, il Masochismo Sessuale, il Feticismo di Travestimento, il
Voyeurismo e la Parafilia non Altrimenti Specificata. Le Parafilie presentano quindi dei caratteri
generali comuni, e si differenziano l’una dall’altra per le caratteristiche prima descritte attraverso i
loro nomi, i quali esprimono la focalizzazione su “oggetti” diversi e su modalità diverse.
Da questa classificazione emerge la varietà e complessità dei Disturbi della Sessualità, che sono
molto più diffusi nella popolazione generale di quanto non si creda e non si sappia, e sono spesso,
inoltre interconnessi tra loro e con altri Disturbi Psichiatrici. Ed ancora, va ricordato che la
complessità di questi disturbi è legata al fatto che non si può mai parlare di sessualità slegata dalla
psiche, ma si deve parlare di Psicosessualita, cioe’di sviluppo psico-sessuale, che porta attraverso le
varie tappe di crescita dall’affettivita’ del bambino, alla maturita’ sessuale dell’adulto, passando
gradualmente tra le varie forme dell’amore, dall’ affettività al dionisos, dall’eros, all’ agapé.
Preferisco quindi riferirmi alle condotte pedofile, piuttosto che parlare di pedofilia tout court,
proprio per la complessità ed eterogeneità delle manifestazioni della pedofilia e della sottostante
strutturazione della personalità. Infatti sul piano Clinico possiamo trovare un soggetto pedofilo che
sul piano della condotta può avere focalizzazioni parafiliche diverse. Come possiamo trovare un
soggetto apparentemente normale, o condotte pedofile sadiche o perverse o criminali con un
sottostante Disturbo di Personalità compensato.
E’ utile comunque definire in termini clinici cosa si intende oggi per Pedofilia, anche perché i
Media ne danno una immagine edulcorata o di estrema violenza o di perversione, o come nell’antica
Grecia quasi affascinante, comunque tutte non corrispondenti alla realtà Clinica.
PEDOFILIA: Definizione e Criteri Diagnostici
Con il termine Pedofilia, in senso stretto, si intende una condotta ( a focalizzazione parafilica) che
comporta attività sessuale con bambini prepuberi, generalmente di 13 anni o più piccoli.
Il soggetto con Pedofilia deve avere almeno16 o più anni, e deve essere di almeno 5 anni maggiore
del bambino.
Per i pedofili in tarda adolescenza non viene specificata una precisa differenza di età, e si deve
ricorrere alla valutazione clinica, tenendo conto sia della maturità sessuale del bambino che della
differenza di età.
I soggetti con pedofilia di solito riferiscono attrazione per i bambini di una particolare fascia di età;
alcuni preferiscono i maschi in genere un po’ più grandi, altri le femmine in genere più piccole tra 8
e 10 anni, altri ancora sono eccitati sia dai maschi che dalle femmine. Più spesso la vittima di
pedofilia è di sesso femminile.
Il pedofilo può essere attratto solo da bambini ( Pedofilia Tipo Esclusivo) o anche da adulti (
Pedofilia Tipo Non Esclusivo), e può svolgere la condotta pedofila sui propri figli, figliastri o
parenti ( Pedofilia Tipo Incesto), o su vittime al di fuori della propria famiglia ( Pedofilia Tipo
Esterno).
I criteri diagnostici per la Pedofilia secondo il DSM-IV-TR sono:
A. Durante un periodo di almeno sei mesi, fantasie, o impulsi sessuali, o comportamenti
ricorrenti, e intensamente eccitanti sessualmente, che comportano attività sessuale con
bambini prepuberi ( generalmente di 13 anni o più piccoli).
B. La persona ha agito sulla base di questi impulsi sessuali o gli impulsi o le fantasie sessuali
causano considerevole disagio o difficoltà interpersonali.
C. Il soggetto ha almeno 16 anni ed è di almeno 5 anni maggiore del bambino o dei bambini di
cui al Criterio A.
Le Condotte Pedofile
I soggetti con Pedofilia che sfogano i loro impulsi con i bambini possono limitarsi a spogliare il
bambino ed a guardarlo ( Condotta Voyeuristica), o a mostrarsi e masturbarsi in presenza del
bambino ( Condotta Esibizionista), o a toccarlo con delicatezza e carezzarlo ( Condotta
Frotteuristica). Altri sottopongono il bambino a fellatio o cunnilingus, o penetrano la vagina, la
bocca o l’ano del bambino con le dita, con corpi estranei, o col pene, ed usano vari gradi di violenza
per fare ciò (Condotta Sadica). Giustificando e razionalizzando queste condotte ed adducendone il
valore educativo per il bambino, o dicendo che questi ne ricava piacere sessuale, oppure che il
bambino era sessualmente provocante. Una condotta particolare è poi quella dei produttori di
pornografia pedofilica (Condotta Feticista), in cui si può inserire il Feticismo da Travestimento ed
la (Condotta Masochista). Ancora a secondo se il soggetto agisce la condotta pedofila sui parenti o
sugli estranei si può parlare di (Condotta Incestuosa o Condotta Tipo Esterno). In alcuni soggetti
che minacciano il bambino per evitare che parli e lo terrorizzano, se il disturbo è associato a
Sadismo Sessuale con forte ostilità e distruttività si possono sviluppare (Condotte Criminose) con
uccisioni, alle volte anche perverse della vittima. Altri, che abusano spesso dei bambini sviluppano
tecniche complesse per aver accesso ai bambini, quali guadagnare la fiducia della madre del
bambino, sposare la donna che ha un bambino attraente, scambiare bambini con altri soggetti con
Pedofilia, rapire bambini ad estranei, adottare bambini di paesi in via di sviluppo, ecc. (Condotte
Complesse). Altri ancora presentano attenzione ai bisogni del bambino, per ottenerne l’affetto,
l’interesse, la fedeltà, ed evitare che questo riveli l’attività sessuale, o provano eccitazione sessuale
quando si immedesimano con bambini maltrattai o torturati visti via internet, ecc. ( Condotte Non
Altrimenti specificate) .
Tutti questi soggetti che presentano condotte pedofile e le agiscono sulla base di fantasie ed impulsi
con un bambino giustificano la Diagnosi di Pedofilia, anche se non provano significativo disagio.
La Diagnosi di Pedofilia può essere complicata dal fatto che in alcune culture o religioni il
comportamento considerato deviante può essere invece accettabile.
Inoltre, tranne che per il Masochismo Sessuale, dove il rapporto femmina-maschi è di 20 ad 1, tutte
le alte Condotte parafiliche sono in genere agite da maschi.
Decorso e Prognosi
Il Disturbo inizia di solito nell’adolescenza, anche se talvolta il soggetto pedofilo riferisce di aver
iniziato ad aver attrazione per i bambini solo verso la mezza età.
La frequenza della condotta pedofilia è relativa al tipo di Disturbo, alla Personalità di base ed alla
reattività individuale agli stressor psicosociali.
L’elaborazione e la modificazione delle fantasie e degli impulsi parafilici possono continuare per
tutta la vita del soggetto, spesso fantasie ed impulsi sono ricorrenti, anche se ci sono periodi di
tempo in cui la frequenza può variare notevolmente, spesso diminuiscono con l’avanzare dell’età o
possono aumentare in risposta ad eventi psicosociali stressanti o in relazione ad altri disturbi
mentali, o quando si accrescono le possibilità nell’ambiente circostante.
Il decorso è di solito cronico specie dei pedofili che sono attratti da maschi.
Il tasso di recidive dei soggetti con Pedofilia é del doppio per quelli che sono attratti dai maschi,
rispetto a quelli che sono attratti dalle femmine.
Psicodinamica
Secondo la Psicoanalisi nelle Parafilie l’attrazione verso l’altro sesso si manifesta verso un oggetto
parziale, quindi sbagliato, inadeguato, non si sviluppa o viene meno l’incontro erotico sano genitale
con l’oggetto intero eterosessuale, lasciando spazio al parziale, al perverso, al pregenitale.
Secondo Fenichel l’angoscia di castrazione è sottesa ad ogni Parafilia, così l’esibizionista si
rassicurerebbe di non essere castrato, il voyeurista si vendicherebbe segretamente, il feticista
mostrerebbe la scissione dell’io che contemporaneamente nega ed afferma la castrazione, nel
travestitismo l’identificazione con la madre fallica servirebbe a negare la castrazione, nella pedofilia
l’angoscia di castrazione orienterebbe verso i bambini per evitare l’approccio con figure adulte
generatrici di ansia.
Per Freud la commistione di eros e tanatos per la mancata differenziazione segnala l’asimmetria nel
rapporto tra adulto e minore rafforzando la subordinazione e la debolezza dell’uno ed il potere
dell’altro, ma anche evidenziando l’ostilità e la disonestà del gioco segreto.
In genere l’impulsività, l’incapacità di dilazionare il soddisfacimento delle pulsioni, la ripetizione
ossessiva, spesso seriale, i tratti schizoidi o di insufficienza mentale confermano l’immaturità della
fase pregenitale. Più raramente la condotta pedofilia è incapsulata in una personalità che non mostra
tratti preedipici, fornendo all’esterno un apparenza di normalità, ed in cui la patologia può rimanere
sempre occulta o essere slatentizzata da eventi traumatici o dall’età.
In tutti i casi si può parlare di Disturbi di Personalità in cui i tratti distorti si manifestano
prevalentemente attraverso le Condotte Parafiliche.
Per Fornari anche la “pederastia buona”, secondo Grecia, sarebbe solo una “Formazione Reattiva”
con impulsi ostili ed omicidi verso i bambini, perché l’intensa pulsione distruttiva sarebbe sempre
indirizzata contro il bambino, contro sé stessi, contro il proprio padre, contro la propria madre.
Secondo Mitchell la Pedofilia sarebbe una sfida ad una madre interna onnipotente.
Le dinamiche più profonde e complesse che si posso trovare in una famiglia a sfondo pedofilo
appaiono ben descritte nel film di Festern del 1998, “Festa in famiglia”, scrittore e regista T.
Witemberg.
In una grande residenza di campagna , in Danimarca, si riunisce la famiglia di un patriarca in
occasione del suo sessantesimo compleanno, per una festa grandiosa. Ma il figlio maggiore, nel
ricordare il recente suicidio della propria gemella, rivela a tutti i commensali la turpe verità di
questa famiglia “per bene”: lui e la gemella venivano stuprati quotidianamente dal padre, per tutta la
loro infanzia ed adolescenza.
Il film, senza mai compiacersi di violenza, sesso e sentimentalismo, mostra in maniera magistrale le
devastazioni psicologiche dell’abuso fisico e psicologico nella famiglia.
La violenza trapela
incessantemente, intensamente e sottilmente dalla tematica stessa, dall’eleganza della fotografia, dai
dialoghi di corrusca incisività, e culmina nelle bastonate finali del figlio minore al padre e nelle
inutili scuse pubbliche di questi, che concludono il dramma nei colori più lividi e significativi.
Anche con gli altri due figli il padre è stato sempre arrogante, prepotente, violento ed ipocrita. Dei
due figli stuprati, l’una, come si è detto, muore suicida, lasciando una lettera struggente sulla sua
lacerazione interiore, che viene letta durante il convito. L’altro, il figlio presente, è una personalità
schizoide, il cui disturbo viene dall’inizio della festa strumentalizzato dal padre per tentare una
debole difesa verso lo smascheramento del “segreto patogeno” . Interessante, in questo senso, il
valore della confessione del “segreto patogeno”, che storicamente passa dalle pratiche religiose in
mano agli psichiatri laici, con Benedikt, e che sarà poi uno degli aspetti cardine della tecnica di
Jung.
Degli altri due figli, ignari dell’abuso, ma a loro volta vittime della violenza manifesta del padre e
di quella occulta delle “atmosfere patogene” che tracimano di un “non detto” intuìto e grave, l’uno
presenta un Disturbo Esplosivo Intermittente, l’altra un Disturbo Borderline di Personalità
caratterizzato da promiscuità e instabilità professionale, di grado lieve, ma non privo di grande
angoscia spesso sottesa.
Tipico è il tacito consenso della moglie, che “appariva ogni giorno nella stanza dove il padre
profanava i suoi figli”, e che rimanda alla ricca letteratura di questa costellazioni. Tipici anche
alcuni elementi psicologici delle persone violate, come l’identificazione e l’alleanza con i “non
ipocriti”, con persone cosiddette “inferiori”, semplici e quindi rassicuranti (nel caso la servitù, con
la quale i ragazzi intrecciano tenere amicizie e che promuove la spinta a quel coraggio ambiguo
della rilevazione, che è in parte salvifica ed in parte è vendetta contro tutti, compresi i figli
“padroni”). Uno stringersi che suona infine, disperatamente umano, ma anche implacabilmente
triste, senza soluzione, così come il ballo dei “superstiti” all’alba, capolavoro del dolore e delle sue
epifanie paradossali.
La grande attualità del tema, la sapienza del suo svolgimento, la straordinaria recitazione del figlio
violato, con i suoi due agghiaccianti monologhi e con i suoi occhi gelidi e spalancati su orrore
incancellabile, rendono ragione dei numerosi premi assegnati a questo film raffinato,
impressionante, che ti lascia a lungo nella sua terribile eco.
In questo film si evidenziano bene le dinamiche della famiglia incestuosa con l’atmosfera morbosa
e patogena, il silenzio dell’innocenza, la sofferenza delle persone violate, la cecità, l’indifferenza e
la complicità passiva della moglie-madre, la cui presenza negata può venire identificata dal
bambino/a come la fonte della distruttività (confusione primaria a tre – Balier 1998), mentre il
bambino violentato dal padre non può identificarsi con lui, interiorizzarlo e costruire quell’oggetto
interno che gli permette di sentirsi a sua volta maschio, uomo e padre. Così i bambini abusati
sessualmente dall’infanzia e/o nell’adolescenza vivono nella violenza e vengono impediti non solo
all’erotismo infantile. Ma allo sviluppo della loro vera sostanza, della loro autenticità esistenziale.
Come sostiene Levinas nella “Violenza ed il Sacro” – Adelphi 1980 -: “La violenza non consiste
tanto nel ferire e nell’annientare quanto nell’interrompere la continuità delle persone, nel far loro
recitare delle Parti nelle quali non si ritrovano più, nel far loro mancare non solo degli impegni, ma
alla loro stessa sostanza, nel far compiere degli atti che distruggono ogni possibilità di atto… nel
distruggere l’identità dello stesso. Gli individui sono ridotti ad essere portatori di forze che li
comandano a loro insaputa”. Questo tipo di violenza sottile e perversa si insinua subdolamente
sotto pelle, si camuffa sotto il profilo dell’educazione, del doverismo, fa leva sulla debolezza, la
paura, l’ingenuità, attiva il senso di colpa e quindi impedisce la libertà di scelta consapevole,
reificando costantemente la dipendenza, la sottomissione, la non differenza e distruggendo la
possibilità di identità e di individualità; e come sosteneva Yung la capacità di relazione, formando
una specie di pallido rapporto di natura impersonale regolato da pregiudizi e convenzioni, in cui la
violenza diventa strumentale e prototipo di convenzionalità.
L’effetto traumatico deriverebbe dalla partecipazione diretta del bambino alla sessualità dei
genitori, così il bambino una volta adulto portandosi addosso le ferite laceranti potrebbe sentire in
lui ciò che ha dovuto subire: ostilità, spirito di vendetta, desiderio di far male ad altri di
danneggiare, di trionfare nei confronti dell’oggetto bambino disumanizzato, in un circolo ripetitivo
di violenza autoriproducentesi.
Secondo Stierling attraverso una serie di traslazioni transfamiliari i modelli di comportamento, gli
atteggiamenti derivanti in genere dal rapporto con i genitori vengono trasmessi nella nuova famiglia
che si va a costituire e che diventa ricettacolo di massicce translazioni condizionate dalla famiglia di
origine; o attraverso translazioni intrafamiliari i dati vengono trasferiti in modo inadeguato
all’interno della famiglia stessa, dai genitori ai figli, trasferendo fantasie e percezioni che “spesso lo
violentano seriamente imponendogli un falso Sé” oppure il figlio viene “parentificato” cioè diventa
vittima recettore delle aspettative dei genitori e costretto a soddisfarle.
L’esperienza ha dimostrato che tutte le persone vittime di violenza sessuale riportano Disturbi di
varia gravità e spesso tendono da adulti ad adottare lo stesso trattamento subito o il suo opposto.
Etiopatogenesi
Molte le ipotesi etiopatogenetiche sulla Pedofilia, dall’anomalia biologica, alla distorsione
cognitiva, dalla espressione di una determinata cultura in un determinato momento storico, come
nell’antica Grecia o in Turchia, oppure oggi, in cui assistiamo al consolidarsi di una cultura
pregenitale, violenta, sadica, le cui fondamentali fonti di piacere consistono nel far trionfare nei più
diversi contesti relazionali e sociali la legge del più prepotente, alla costruzione sociale
dell’apprendimento sessuale, o come da manifestazioni di atteggiamenti determinati da sottoculture
violente e delinquenziali o da contesti sociali che pongono condizioni di isolamento, deprivazione
ambientale, promiscuità, ecc., o dal cambiamento del ruolo culturale della famiglia, che da
normativa è diventata affettiva (Charmet 2000). Altra classificazione riguarda la Pedofilia primaria
o caratteriale, spiegata con la teoria delle relazioni oggettuali, in cui i processi di fusione,
separazione, individuazione ed integrazione si esprimono in una organizzazione ed un
funzionamento perverso, oppure la Pedofilia secondaria o sintomatica come sintomo di disturbi
psicotici in atto o ancora la Pedofilia occasionale e situazionale relativa a particolari condizioni di
vita.
Ancora nella Pedofilia benigna le condotte pedofile sono volte ad ottenere gratificazione senza
ricorso diretto alla violenza, in quella maligna si osserva l’espressione diretta della distruttività
attraverso attività erotiche parziali esercitate insieme ad altre forme di violenza, i comportamenti
sono volti ad umiliare ed a produrre sofferenza nel bambino per trarne godimento.
Il pedofilo violento non avrebbe capacità relazionali per avvicinare i bambini deve usare l’inganno e
la forza: è il pedofilo sadico, che gode nello stuprare. Torturare ed infine uccidere i bambini. Come
per gli omicidi sessuali con vittime adulti, gli omicidi sessuali di bambini possono avvenire
nell’ambito dell’atto sessuale, o in seguito per evitare che gli atti sessuali vengono scoperti, o essere
parte di un piano di uccisione per libidine (Pedofilia Omicida). Se la condotta omicida si ripete,
come spesso può avvenire, il pedofilo omicida si trasforma in assassino seriale pedofilo. Di questi
alcuni mostrano buone capacità intellettive e di rapporto con gli altri; spesso prendono di mira uno
sconosciuto qualsiasi ed uccidono per non essere scoperti o per l’ebbrezza di uccidere, o per
soddisfare impulsi sadici; di solito prima di uccidere le vittime si accaniscono sessualmente su di
loro (pedofili Killer organizzati); oppure sono di intelligenza inferiore, più inadeguati sessualmente,
non progettano il delitto e capita che uccidono inavvertitamente, usando ad esempio troppa forza.
Spesso tendono a scegliere una vittima che conoscono e preferiscono ucciderla nei pressi di casa
che trasportarla altrove (pedofili killer disorganizzati). A volte hanno rapporti sessuali con la
vittima solo dopo che è morta (pedofilia necrofila).
Alla base dello sviluppo perverso si trova comunque sempre una struttura narcisistica che cerca
gratificazioni narcisistiche attraverso relazioni preoggettuali. Per quanto riguarda gli oggetti delle
perversioni e le sue manifestazioni esistono delle differenze tra uomo e donna nel senso che nel
primo l’orientamento è verso oggetti parziali esterni, nella seconda verso oggetti parziali interni (il
corpo ed i figli trattati come emanazione del proprio corpo).
Come sosteneva Fromm in “Anatomia della distruttività umana” – Mondadori 1975 – “le pulsioni a
controllare, sottomettere, torturare, le molteplici sembianze in cui si manifestano le tendenza
distruttive dell’uomo sono legate e condizionate da fattori storico sociali”.
Se riflettiamo su quale immagine del mondo può essere strutturata all’interno di persone in età
evolutiva, che tipo di oggetto interno viene incorporato; se pensiamo alle stimolazioni sensoriali
fornite dall’attualità, spesso imprecise in qualità e quantità, spettacolarizzate verso l’erotizzazione,
il negativo, l’aggressività, vediamo come il senso di essere nel mondo può essere manipolato
attivando meccanismi regressivi che trasformano il senso dello spazio e del tempo. Allora non c’è
più soluzione di continuità tra reale ed immaginario e la dimensione identificatoria può accentuare
la trasgressione e la perversione. Se pensiamo alle stimolazioni provenienti dai Media, dove il
linguaggio comunicativo pubblicitario sembra delirante e crea uno split attraverso un “doppio
messaggio”, che mira a sostituire le necessità affettive di equilibrio e benessere con l’oggetto
idealizzato da comprare che diventa simbolo di processi vitali, osserviamo che il desiderio del
giovane di crescere, di superare i compiti delle varie fasi della vita, di essere “l’eroe” viene rimosso
da una società che conferma l’onnipotenza, il narcisismo, l’esibizione, la violenza, la non relazione
cioè il vuoto esistenziale. Così l’affettività non trovando reali oggetti d’amore, né in famiglia, né in
società si appiattisce o si esprime con emozioni violente ed aggressive. La consapevolezza che
impone impegno, responsabilità e scelta si esaurisce e viene “esorcizzata da un bisogno di
trasgressione e di forti emozioni”.
Terapia
Si può curare il pedofilo? Chi dobbiamo curare: il bambino abusato, l’intera famiglia, il pedofilo
abusante? Cosa succede dopo l’eventuale scarcerazione e l’eventuale riabilitazione?
E’ più probabile poter curare le forme di pedofilia benigna o quella occasionale e situazionale, e
quella secondaria, in cui la condotta pedofilica è egodistonica e produce disagio. La pedofilia
maligna mostra di accettare le cure solo in carcere per compiacenza, in realtà questi soggetti si
sentono per lo più sani e la loro condotta è egosintonica, appena escono dal carcere molto spesso
spariscono e recidivano
I farmaci di maggior utilizzo per il trattamento di gravi crimini sessuali sono rappresentati dal
Medroxy progesterone acetato, il Cyproterone acetato ed il 17b – Estradiolo Valerianato, tutti
farmaci che inibiscono l’aggressività e l’istinto sessuale, e secondo necessità clinica possono essere
utilizzati vari Psicofarmaci.
Tra le Psicoterapie che sono state utilizzate, il Metodo Cognitivo-comportamentale che tende alla
ristrutturazione dello stile cognitivo, modificando le cognizioni e le credenze distorte, migliorando
il senso di responsabilità e le capacità enpatiche e comunicative, sviluppando la capacità di risolvere
problemi in situazioni stressanti, incoraggiando interessi sessuali non devianti si è dimostrato molto
efficace sia in terapia individuale che di gruppo.
Minore efficacia ha mostrato il trattamento psicoanalitico.
In Carcere si posso applicare tecniche di riabilitazione personalizzate secondo le Condotte perverse
ed il tipo di Personalità.
Difficile risulta misurare l’esito di un trattamento, in quanto la guarigione non dovrebbe dare
recidive, ma raramente la recidiva del reato viene scoperta.
Più utile risulta organizzare programmi di prevenzione sia al livello di formazione psicosessuale
individuale, che di formazione-informazione nelle famiglie, nelle scuole, nella cultura sociale
attraverso programmi redatti da esperti e diffusi attraverso i Media, con cadenze periodiche e di
larga applicazione e diffusione attraverso Corsi regionali, nazionali, comunali ed istituzionali.
Bibliografia
1. Abel G.G. et al.: Multiple Paraphlic Diagnoses Among Sex Offenders. Bull. Am. Acad.
Psychiatry and Law, 16, 153 – 168, 1988.
2. Bruno F.: Prospettive terapeutiche delle pedofilie. In La problematica attuale delle condotte
pedofile, a cura di Callieri B. e Frighi L., Edizioni Universitarie Romane, 1999.
3. Gazarin R. Bechele B.: Psychodynamics Of Incest Perpetrators. Clin. Bull., Menninger, 1990
4. Howitt D.: Pedofilia e reati sessuali contro i bambini. Centro Scientifico Editore, Torino, 2000
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