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Domande Storia Terza Media
CONSIGLI PER FARE BENE UN COMPITO DI STORIA:
 Quando
 Dove
 Cosa
 Chi
 Perchè
 Come
1) Liberalismo..........
2) Che cosa si intende per nazionalismo? Prima del 1870 il nazionalismo era un
movimento liberale e democratico? Perchè e in che senso dopo il 1870 il nazionalismo
“cambia pelle”?
3) Che cosa si intende per “Belle époque”?
4) Che cosa si intende per Secondo Reich?
5) Quando e da chi fu firmata la Triplice Alleanza?
6) Che cosa stabilì il Congresso di Berlino riguardo alla Bosnia-Erzegovina e alla Serbia?
7) Che cosa si intende per “guerra franco-prussiana”?
8) Che cosa si intende per “Età del colonialismo” o “Età dell’imperialismo”? Che periodo
abbraccia?
9) Che cosa si intendeva per “colonia” nel mondo antico e come questa parola ha cambiato il
suo significato in epoca moderna a partire dalla scoperta dell’America?
10) Che cosa si intende per “imperialismo”?
11) Quali paesi parteciparono all’imperialismo?
12) Quali ragioni spinsero molte potenze alla corsa verso l’imperialismo?
13) Quando fu aperto il canale di Suez? Quali mari mette in comunicazione questo
canale?
14) Da quale Stato fu finanziata la costruzione del canale di Suez? Quale Stato ne trasse
maggior vantaggio e perchè?
15) Che cosa succede di importante a Fashoda verso la fine del 1800?
16) Che cosa erano le piantagioni di monocoltura da esportazione durante il colonialismo?
17) Quale sorte toccò alla Cina durante l’imperialismo?
18) Che cosa fu la rivoolta dei Boxer?
19) Chi era Sun Yat-sen?
20) Quando ci fu la rivoluzione in Cina che portò alla fine del “Celeste Impero”? Da cosa
fu sostituita l’istituzione imperiale?
21) Qual era la struttura feudale del Giappone prima della restaurazione Meiji? Chi deteneva il
potere effettivo?
22) In seguito a quale iniziativa militare fu restaurata la dinastia Meiji?
23) Quando e come il Giappone divenne uno Stato moderno sul modello di quelli europei?
24) Quale stato europeo dopo il 1890 si orientò verso una politica estera aggressiva?
(Germania) Come si manifestò questa politica? (creazione di una grande flotta militare)
Con quale altro stato europeo entra in competizione? (Regno Unito)
25) Che cosa erano Triplice Alleanza e Triplice Intesa?
26) Che conseguenze ebbe sugli equilibri europei la crisi dell’Impero Turco-ottomano e in
particolare nella Penisola Balcanica nel 1912-13? (rafforzamento dell’Austria che annette
la Bosnia e l’Erzegovina; aspirazione della Russia a espandersi nei Balcani; aspirazione
della Serbia a unificare sotto di sè tutti i popoli slavi dei Balcani; guerre balcaniche;
rafforzamento della Serbia)
27) Che cosa significano “diritto di voto censitario” e “diritto di voto universale”?
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28) Nei primi decenni dell’Italia postunitaria (dopo l’unificazione avvenuta nel 1861), a chi
era riservato il diritto di voto? [era riservato ad una ristretta minoranza della popolazione.
Il diritto di voto era censitario (solo chi godeva di un certo censo, cioè reddito, lo aveva).
Inoltre le donne, indipendentemente dal loro censo, erano escluse dal voto. Altra condizione
per votare era saper leggere e scrivere. Dal 1861 al 1882 meno del 2% della popolazione
aveva il diritto di voto. Nel 1882 ci fu una riforma della legge elettorale con la quale fu
abbassato il reddito necessario per poter votare e fu abbassata l’età in cui si godeva di questo
diritto: da 25 a 21 anni. Con questa riforma la percentuale della popolazione che aveva il
diritto di voto passò dal 2% al 7%].
29) Nei primi decenni dell’Italia postunitaria (dopo l’unificazione avvenuta nel 1861), la politica
italiana era decisa da partiti di notabili; che significa ciò?
30) Quali erano i due schieramenti politici (partiti di notabili) nei primi decenni dell’Italia unita?
31) Che cosa significa trasformismo?
32) Chi era Francesco Crispi? (successore di Agostino Depretis alla guida del governo nel 1887;
ex garibaldino; da capo del governo mise in atto una politica autoritaria; sciolse il Partito
socialista; represse i moti di protesta dei “Fasci siciliani”; intraprese una fallimentare
politica imperialista nel Corno d’Africa dove l’esercito italiano subì una pesante disfatta ad
Adua da parte degli Etiopi)
33) Che cosa erano i “Fasci siciliani”?
34) Quando nacque il Partito socialista italiano?
35) Parla della politica coloniale italiana a cavallo tra ‘800 e 900 (dall’Unità alla Prima
Guerra Mondiale). [la “febbre coloniale” contagia anche l’Italia. Depretis: Depretis (nel
1882) acquistò da una Società di navigazione genovese la Baia di Assab, un piccolo porto in
Eritrea, per farne la base di una campagna coloniale. In seguito sempre Depretis conquistò la
città eritrea di Massaua. Crispi: Crispi proseguì la politica del suo predecessore e fece della
Somalia un protettorato italiano; ma subì una pesante sconfitta ad Adua da parte degli
Etiopi. Giolitti: nel 1911 l’Italia con al governo Giolitti occupò la Libia che a quell’epoca
faceva parte dell’Impero Ottomano. Con il Trattato di Losanna nel 1912 all’Italia fu
riconosciuta l’annessione oltre che della Libia anche di Rodi e del Dodecanneso (12 isole
del Mar Egeo)]
36) Chi erano gli àscari?
37) Chi erano negus e ras?
38) Quale grave episodio si verificò a Milano nel 1898?
39) Chi era Fiorenzo Bava Beccaris?
40) Quando, da chi e perchè fu ucciso il re d’Italia Umberto I?
41) Chi era Gaetano Bresci?
42) Che cosa si intende per Età Giolittiana? [il decennio (1903-1914) in cui fu capo del governo
il liberal-democratico Giovanni Giolitti. Decollò l’industria italiana: elettrica, siderurgica,
metallurgica, chimica). Fu rispettato il diritto di sciopero. Nacque la CGIL (1906). Aumentò
il divario tra Nord e Sud d’Italia. La Libia divenne una colonia italiana (1912). Giolitti
introdusse il suffragio universale maschile e fece il Patto Gentiloni. Metodi clientelari di
Giolitti che fu definito: “ministro della malavita”]
43) Quando e per iniziativa di quale capo di governo la Libia divenne una colonia italiana?
[1912; Giolitti] Di quale impero aveva fatto parte fino ad allora? La resistenza araba libica
fu blanda o molto cruenta? E la repressione italiana? La conquista della Libia dette dei
vantaggi economici all’Italia?
44) Quando e da chi fu introdotto il suffragio universale maschile in Italia?
45) Con quale altro nome è chiamata la Prima Guerra Mondiale? [Grande Guerra]
46) Quale evento ha fatto scoppiare la Prima Guerra Mondiale?
47) Perchè l’Austria (Impero Asbugico o Impero Austro-ungarico) il 24 luglio 1914 dichiarò
guerra alla Serbia?
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48) A cosa aspiravano i seguenti Paesi entrando nella Prima Guerra Mondiale: Austria; Serbia;
Russia; Francia; Regno Unito (Inghilterra); Italia; Germania? [Austria: espandersi nella
Penisola Balcanica senza l’ostacolo rappresentato dalla Serbia; Serbia: espandersi nella
Penisola Balcanica senza l’ostacolo rappresentato dall’Austria; Francia: riconquistare
l’Alsazia e la Lorena che la Germania le aveva sottratto nella Guerra franco-prussiana del
1970; Regno Unito era preoccupato della crescita economica e della marina militare tedesca
e pertanto voleva entrare in guerra per contenerle e limitarle; Italia: rivendicava il Trentino e
la Venezia Giulia, sottraendoli all’Austria; Germania (Impero tedesco o Secondo Reich)
voleva avere un ruolo più importante in Europa e quindi espandersi a ovest e a est]
49) La gente reagisce favorevolmente o sfavorevolmente allo scoppio della Grande
Guerra? Perchè? [patriottismo; convinzione che la guerra sarebbe stata breve e vittoriosa
per il proprio Paese; molti si arruolarono volontari]
50) I partiti socialisti europei erano ideologicamente a favore della guerra? Perchè? Che
posizione presero riguardo a interventismo-neutralismo? Perchè?
51) In che senso la Prima Guerra Mondiale è il primo conflitto di massa della storia?
[partecipazione di milioni di persone grazie al servizio militare obbligatorio]
52) La Prima Guerra Mondiale fu una guerra di movimento o di posizione? Che cosa
significa?
53) Quali nuove armi e mezzi tecnologici vennero impiegati nella Prima Guerra Mondiale?
[mitragliatrice; armi chimiche (gas iprite dalla cittadina del Belgio Ypres dove fu usato
per la prima volta) autoblindi su gomma; primi carri armati (con cingolati); sottomarino;
si incrementò la produzione di aerei ma non erano abbastanza affidabili]
54) Quando, perchè e con chi l’Italia entrò in guerra (nella Prima Guerra Mondiale)?
[1915; l’Italia era schierata con gli Imperi centrali, ma la Triplice Alleanza era un accordo di
carattere difensivo e l’Austria aveva attaccato la Serbia e non viceversa; l’Italia era divisa
tra neutralisti e interventisti; con un accordo segreto con l’Inghilterra, “Patto di Londra”, si
schierò con la Triplice Intesa, perchè interessata a sottrarre Trento e Trieste all’Austria per
completare il processo di unificazione nazionale incominciato nel Risorgimento]
55) Chi erano gli interventisti in Italia? Chi erano i neutralisti? Chi era Benito Mussolini? Che
posizione prese in merito alla guerra?
56) Quali erano i due schieramenti contrapposti nella Prima Guerra Mondiale? Con chi si
schiera il Giappone nella Prima Guerra Mondiale? E l’Impero Ottomano?
57) Quale potenza riuscì ad avere la meglio sui mari nella Prima Guerra Mondiale? [Regno
Unito] Quale potenza fece ampio uso dei sottomarini? [Impero Tedesco] Quali erano gli
obiettivi dei sottomarini? [navi da guerra e navi mercantili dell’Intesa]
58) Che cosa significa “guerra totale”? La Prima Guerra Mondiale fu una guerra totale?
59) Che cosa si intende per “economia di guerra”?
60) In che senso la Prima Guerra Mondiale fu un acceleratore del processo di emancipazione
femminile?
61) Che cosa si intende per “fronte interno” nella Prima Guerra Mondiale? [il coinvolgimento
della popolazione civile nello sforzo bellico]
62) Perchè e come gli Stati coinvolti nella Prima Guerra Mondiale divennero più autoritari e
repressivi? [perchè i governi e i vertici militari dovevano prendere decisioni rapide e
impopolari e il dibattito parlamentare avrebbe costituito un intralcio; i governi esercitavano
la censura sulla stampa e facevano un uso massiccio della propaganda ai danni della verità]
63) Quali conseguenze ha in Russia l’opposizione alla guerra? [rivoluzione liberale (febbraio
1917); abdicazione dello zar; rivoluzione comunista (ottobre 1917)]
64) Che cosa si intende per pace di Brest-Litovsk e quando e da chi fu firmata?
65) Con quale tecnica militare gli austriaci sfondarono le linee italiane nei pressi di Caporetto il
24 ottobre 1917? Dove si trova oggi Caporetto (Kobarid)? Come reagirono i soldati italiani?
(batterono in ritirata)
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66) Con quale battaglia decisiva gli italiani sconfissero gli austriaci nella Prima Guerra
Mondiale?
67) Quanti furono i morti tra gli italiani nella Prima Guerra Mondiale?
68) Perchè il 1917 fu un anno di svolta nella Prima Guerra Mondiale? [Prima ragione:
perchè in Russia scoppia la rivoluzione e quindi, anche se la Russia firmerà una pace
separata con la Germania l’anno successivo (1918), essa non darà più alcun contributo
significativo alla guerra. Seconda ragione: perchè gli USA entrano in guerra a fianco
dell’Intesa dando un apporto decisivo]
69) Per quali ragioni gli Stati Uniti entrarono in guerra (nella Prima Guerra Mondiale)? [gli
USA, già prima di entrare in guerra, avevano fornito armi e aiuti finanziari (prestiti in
denaro) ai Paesi dell’Intesa per affrontare i crescenti costi della guerra. Proprio per questo i
sottomarini tedeschi siluravano le navi mercantili americane dirette in Inghilterra. Alla fine
la risposta degli USA alla Germania fu la loro entrata in guerra]
70) Chi era Woodrow Wilson? Qual era lo scopo principale dei “14 punti di Wilson” e quali
principi fondamentali con essi si affermavano? [Woodrow Wilson: presidente democratico
americano durante la Prima Guerra Mondiale. Scopo primario dei “14 punti di Wilson” era
garantire una pace duratura. Per ottenere ciò era necessario: stabilire la libertà dei mari e del
commercio (violata dai tedeschi che siluravano le navi mercantili americane); rifiutare la
diplomazia segreta; affermare l’autodeterminazione dei popoli (ogni popolo ha il diritto ad
avere un proprio Stato sovrano e a non essere assoggettato ad altri Stati); la costituzione di
una “Società delle nazioni” (antesignana dell’Onu), organismo internazionale che avrebbe
dovuto garantire la pace in futuro;...]
71) Che cosa era la Società delle Nazioni? Di quale organismo internazionale attuale è
l’antesignana? Perchè ha fallito i suoi obiettivi? [“Società delle nazioni” (antesignana
dell’Onu), organismo internazionale che avrebbe dovuto garantire una pace duratura. Non
aveva un proprio esercito (mentre l’Onu ha i “caschi blu”). L’unico strumento che aveva per
far rispettare le sue risoluzioni (decisioni) erano le sanzioni economiche, ovvero il blocco
delle forniture di alimenti e altre merci. Altro elemento di debolezza: non entrarono a farne
parte: USA per loro decisione; la Russia perchè era diventata comunista; i Paesi sconfitti
perchè non furono ammessi dai vincitori]
72) Quali 4 grandi imperi furono spazzati via dalla guerra? [Impero tedesco (Secondo
Reich) e Impero austro-ungarico (Asburgico) e Impero Turco Ottomano (ridotto alla sola
Turchia) perchè sconfitti; Impero russo perchè crollò abbattuto dalla rivoluzione]
73) Che cosa stabilirono i trattati di pace della Prima Guerra Mondiale? [Per volere della
Francia, che voleva prendersi una rivincita dopo la cocente sconfitta della guerra francoprussiana (1870-1) fu una pace punitiva e imposta dai vincitori ai vinti. Ai Paesi sconfitti fu
impedito di prendere parte al tavolo della pace. L’impero asburgico fu smembrato e ridotto
alla sola Austria. La Germania dovette restituire alla Francia l’Alsazia e la Lorena, regioni
ricche di giacimenti di carbone e ferro; la Prussia orientale fu divisa dal resto della
Germania dal “corridoio polacco”; fu costretta a pagare ai vincitori ingenti somme di
denaro: le “riparazioni” dei danni da essa provocati con la guerra. Questa pace così dura
preparerà il terreno per una rivincita tedesca: la Seconda Guerra Mondiale]
74) Quali furono le principali conseguenze della Prima Guerra Mondiale? [(1) inflazione
(aumento dei prezzi) dovuto al fatto che per far fronte alle spese di guerra i Paesi europei
avevano stampato molta più carta moneta (banconote) di quanto oro avessero nelle loro
banche centrali. Troppa moneta in circolazione e scarsità di beni fa aumentare i prezzi. (2)
scarsità di beni disponibili (le industrie si erano convertite a scopi bellici e ora non era facile
riconvertisri a scopi civili); (3) crollo di 4 grandi imperi; (4) fine del primato economico
europeo; (5) agitazioni sociali: la crisi economica conseguente alla guerra porta a scioperi e
proteste per l’inflazione e la mancanza di lavoro; inoltre per incentivare i soldati/contadini a
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combattere erano state promesse loro dallo Stato terre che poi non gli furono concesse; (6) la
reazione alle agitazioni sociali fu la costituzione di regimi dittatoriali]
75) Quanti furono i morti nella Prima Guerra Mondiale?
76) Qual è la situazione economica e sociale della Russia alla vigilia della rivoluzione del 1917?
[la Russia era un Paese profondamente arretrato; prevalentemente agricolo; le fabbriche
scorgevano esclusivamente nelle due città principali, Pietrogrado (oggi San Pietroburgo), la
capitale, e Mosca. Inoltre, a causa della chiamata in guerra di milioni di contadini, la
produzione agricola era fortemente diminuita]
77) Che cosa fu la Rivoluzione di febbraio (1917)? [nel febbraio (secondo il calendario
giuliano in vigore in Russia; in marzo secondo il calendario gregoriano in vigore
nell’Europa occidentale) del 1917, ci fu una rivolta di operai a San Pietroburgo contro la
guerra. I soldati invece di reprimere l’insurrezione, solidarizzarono con i rivoltosi. Lo zar,
Nicola II, abdicò. Si formò un governo provvisorio di orientamento liberale. E si
costituirono i “soviet”, organismi rivoluzionari di autogoverno.]
78) Quali sono i principi fondamentali del liberalismo? [Il liberalismo è una concezione
politica il cui valore fondamentale è la libertà di: opinione, parola, stampa, associazione,
religione e di commercio. E soprattutto il diritto alla proprietà privata. Altri principi basilari
del liberalismo sono: l’uguaglianza giuridica (tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge,
ovvero: la legge è uguale per tutti); la separazione dei tre poteri dello Stato (legislativo,
esecutivo, giudiziario)]
79) Che cosa erano i soviet? [letteralmente, “soviet” significa “consiglio”. Si trattava di
organismi rivoluzionari messi in piedi dai lavoratori con l’obiettivo di autogovernarsi. Si
trattava di esperimenti di democrazia diretta: le decisioni vengono prese direttamente dai
cittadini; i governati coincidono con i governanti. Non ci sono organismi intermedi di
rappresentanza come i Parlamenti. I primi soviet erano sorti in Russia durante la
Rivoluzione del 1905, ma presto erano stati sciolti dalla repressione zarista. Nel 1917 si
contrapposero non solo allo zar ma anche al governo provvisorio liberale che aveva
rovesciato il sistema assolutista dello zar]
80) Che differenza c’è tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa? [La democrazia
diretta è una democrazia dove i governati coincidono con i governanti. Le decisioni vengono
prese in una assemblea che comprende tutti i cittadini e dove ciascuno ha l diritto di votare a
favore o contro le proposte che vengono di volta in volta avanzate. Nella democrazia diretta
non ci sono organi rappresentativi come i Parlamenti; non ci sono organismi intermedi tra
chi prende le decisioni e chi...... L’unico esempio storico di democrazia diretta è stata la
democrazia di Atene del V sec. a. C.: tutti i cittadini maschi adulti ateniesi si ritrovavano in
piazza (agorà) e votavano le proposte. Ma ciò era possibile perchè all’epoca Atene era uno
Stato (città-Stato) di poche decine di migliaia di abitanti. Anche i soviet, pur essendo state
esperienze effimere e fallimentari, proponevano una forma di democrazia diretta. La
democrazia rappresentativa, invece, è una forma di democrazia indiretta. Infatti i cittadini
non prendono direttamente le decisioni di governo e non scrivono loro le leggi. Essi
eleggono dei loro rappresentanti in Parlamento (i parlamentari) e questi parlamentari
scrivono le leggi che poi tutti i cittadini devono seguire e sostengono il governo che deve
dare l’indirizzo politico allo Stato. Le moderne democrazie sono tutte democrazie
rappresentative, non sarebbe possibile per milioni di persone riunirsi e discutere e prendere
decisioni a maggioranza. Tuttavia negli ultimi anni ha ripreso vigore il concetto di
democrazia diretta. Sta, infatti, prendendo corpo l’idea che, grazie a internet, si possa creare
una piazza virtuale e stando comodamente seduti a casa tutti i cittadini possano con un
semplice clic votare proposte di legge e possano anche elaborarne di nuove e farle conoscere
a milioni di persone. E’ stata chiamata in vari modi: “democrazia digitale”, “democrazia
2.0”, “democrazia partecipativa”... Al di là del giudizio politico che se ne può dare, il
Movimento 5 Stelle è fautore di questo tipo di democrazia]
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81) Chi era Lenin?
82) Che cosa era il Partito bolscevico? [Il Partito bolscevico era un partito nato dalla scissione
del Partito socialdemocratico russo avvenuta nel 1903 in due tronconi: quello maggioritario
(in russo maggioritario si dice “bolscevico”) e quello minoritario (in russo minoritario si
dice “menscevico”). Il Partito socialdemocratico russo, come ogni partito socialdemocratico
di quell’epoca, era un partito socialista che si rifaceva alle teorie di Karl Marx. Marx
riteneva che la storia fosse un susseguirsi di lotte tra oppressi e oppressori (plebei contro
patrizi, servi della gleba contro feudatari, borghesi contro nobili, proletari (operai) contro
borghesi). Gli oppressori sono coloro che detengono il potere economico e di conseguenza
anche quello politico. Il capitalismo (affermatosi soprattutto con la rivoluzione industriale) è
una forma di sistema economico destinata, come le precedenti (sistema feudale e sistema
antico), a soccombere. Il capitalismo ha, infatti, delle contraddizioni interne, delle falle, che
lo porteranno all’autodistruzione. Una di queste contraddizione sta nel fatto che il
capitalismo promette una ricchezza sempre più grande e sempre più diffusa, ma in realtà
precipita inesorabilmente in crisi economiche ricorrenti, inevitabili e sempre più gravi.
Qualcuno potrebbe leggere in questa chiave interpretativa marxista la crisi economica su cui
si sta avvitando l’economia occidentale oggi. Quando il sistema economico capitalistico
arriverà alla sua inevitabile crisi finale, ci potrà essere anche una rivoluzione di popolo, una
rivoluzione proletaria (operaia), per la precisione, che darà il colpo di grazia a un sistema
economico ormai destinato a cadere. Il sistema capitalistico verrà, allora, sostituito da una
società comunista in cui non ci saranno più due classi contrapposte oppressori e oppressi.
Tutti saranno uguali, sarà abolita la proprietà privata e non ci saranno più sfruttatori e
sfruttati, ricchi e poveri. Questo potrà accadere, però, soltanto nei Paesi in cui il capitalismo
sarà in una fase avanzata e non ai suoi albori (al suo inizio). I partiti socialisti e
socialdemocratici di fine ‘800 e inizio ‘900 pensavano di accettare provvisoriamente i
sistemi parlamentari borghesi, lo Stato che difende la proprietà privata, il sistema
capitalistico. Pensavano di ottenere un miglioramento della condizione dei lavoratori
attraverso delle riforme graduali, senza fare una rivoluzione. Ma si trattava di una attesa
tattica: bisognava aspettare che il capitalismo arrivasse a una fase matura e fosse indebolito
dalle sue contraddizioni e crisi interne per poi infliggergli il colpo finale, attraverso una
rivoluzione proletaria (cioè degli operai). I bolscevichi, invece, pensavano che la crisi
dovuta alla guerra (Prima Guerra mondiale) avesse agito da acceleratore della fine del
capitalistica e che quindi i tempi fossero maturi per fare la rivoluzione, sopprimere il
capitalismo, la proprietà privata e la divisione della società in classi sociali e dare vita a una
società comunista senza proprietà privata, classi di oppressi e oppressori, sfruttamento del
più debole da parte del più forte; una società di uguali. Il leader del Partito bolscevico era
Lenin. Egli era convinto che un piccolo gruppo di “rivoluzionari di professione” avrebbe
potuto portare il popolo (operai e contadini) al potere. Mentre gli altri partiti erano per
continuare la guerra, il Partito bolscevico voleva che (1) la Russia uscisse immediatamente
dal conflitto; (2) che ai contadini venisse distribuita la terra sottratta ai nobili.] Che nome
prenderà a partire dalla primavera 1918?
83) Che cosa promise il Partito bolscevico dopo la rivoluzione di febbraio e prima di prendere il
potere con la rivoluzione di ottobre? [Il Partito bolscevico voleva che (1) la Russia uscisse
immediatamente dal conflitto; (2) che ai contadini venisse distribuita la terra sottratta ai
nobili.]
84) Che cosa si intende per Rivoluzione di Ottobre?
85) Che cosa si intende in generale per “Assemblea costituente”? [Si intende una assemblea, di
solito eletta a suffragio universale, che ha lo scopo di redigere una Costituzione, ovvero la
legge fondamentale dello Stato, che stabilisce le “regole del gioco” di quello Stato] Quale
percentuale di voti presero i bolschevichi alle elezioni per l’ Assemblea costituente del
novembre 1917? [25%] Come reagirono di fronte a tale risultato? [Sciolsero l’Assemblea e
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formarono un governo di soli bolscevichi, difeso da milizie armate (le guardie rosse), in
sostanza instaurarono una dittatura di partito]
86) Preso il potere con la forza, i bolscevichi mantennero le promesse fatte nel loro programma?
[Mantennero l’impegno di distribuire le terre ai contadini e di uscire dalla guerra firmando
una pace separata con la Gerrmania (pace di Brest-Litovsk); ma non mantennero l’impegno
di consegnare il potere ai soviet; al contrario, lo tennero stretto nelle loro mani]
87) Perchè all’indomani della instaurazione della dittatura bolscevica, in Russia scoppiò una
guerra civile? Quali erano i due fronti contrapposti? Perchè Inghilterra, Francia, Stati Uniti e
Giappone appoggiarono le Armate bianche? Chi vinse la guerra civile?
88) Chi era Lev Trozkij? Che ruolo ebbe durante la guerra civile? Su quale divergenza di vedute
si scontrò con Stalin?
89) Che cos’era l’Armata rossa? Chi la mise in piedi? Chi erano gli ufficiali che la guidavano?
90) Che cosa si intende per URSS? Chi deteneva il potere in URSS? Era davvero nelle mani dei
soviet?
91) Che cosa si intende per “comunismo di guerra”? [Tra il 1818 e il 1821, poichè i viveri
scarseggiavano a causa, prima, della guerra e, poi, della guerra civile, i bolscevichi decisero
di nazionalizzare (sottrarre ai privati e rendere statali) le industrie e di requisire (sequestrare,
prendere con la forza) i cereali per distribuirli alla popolazione urbana. I piccoli contadini a
cui erano state distribuite le terre, che in epoca zarista erano state dei nobili, furono costretti
a unirsi e creare fattorie collettive. Ma tutto questo non servì a evitare una terribile carestia,
anzi, la acuì. Tale carestia provocò, secondo le stime più attendibili, circa 5 milioni di morti.
Per sfuggire alla fame non mancarono molti casi di cannibalismo]
92) Per uscire dalla terribile carestia provocata dal comunismo di guerra, quale politica
economica adottò Lenin? In cosa consisteva?
93) Che cosa si intende per NEP? Quando, da chi e perchè fu adottata?
94) Che cosa era il PCUS? Quando nacque?
95) Alla morte di Lenin (lo studente deve indicare l’anno o quantomeno il decennio), si scatenò
un duro scontro politico tra due contendenti alla successione al vertice del PCUS? Chi erano
i due protagonisti di questo scontro? Su quale concezione politica erano in disaccordo?
96) Chi fu il successore di Lenin? In quale periodo rimase al vertice dell’URSS?
97) Chi era Stalin?
98) Quale politica economica adottò Stalin per far uscire l’URSS dallo stato di arretratezza
ereditato dal vecchio impero zarista?
99) Con quale obiettivo, Stalin mise in atto una industrializzazione e urbanizzazione forzata?
100)
Che cosa si intende per collettivizzazione delle campagne durante il regime
staliniano?
101)
Chi erano i kulaki?
102)
Che cosa erano i piani quinquennali?
103)
Che cosa significa statalismo (Attenzione: non confondere statalismo con
stalinismo!) in economia?
104)
Che cosa si intende per stalinismo (Attenzione: non confondere stalinismo con
statalismo!)?
105)
Che cosa erano i gulag?
106)
Che cosa è stata la Guerra fredda? Che arco di tempo ha abbracciato? [Alla fine
della Seconda Guerra Mondiale (1939-45), tra i Paesi vincitori della guerra, due si
presentavano come quelli di gran lunga più potenti sul piano economico, militare e politico:
Stati Uniti d’America (USA) e Unione Sovietica (URSS). Essi avevano dato il maggior
contributo alla sconfitta del Germania nazista di Hitler (oltre che dei suoi alleati, primi fra
tutti: il Giappone nazionalista e l’Italia fascista). Questi due Paesi, pur essendosi alleati per
sconfiggere il loro nemico comune, la Germania nazista, erano tra di loro in aperta
contrapposizione. Essi, infatti, incarnavano e propagandavano (propagandare...) due modelli
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politici, economici e ideologici (ideologia: ....) diametralmente opposti. Gli USA erano (e
sono ancora oggi) una democrazia liberale fautrice del libero mercato. L’URSS era un
regime totalitario fautore di un’economia statalista (pianificata e diretta dallo Stato).
Schematicamente:
Ingredienti ideologici
USA (democrazia liberale)
Valore fondamentale
Libertà
 di opinione
 di religione
 di stampa
 di associazione
Divisione (o
separazione) dei poteri
Uguaglianza giuridica
(tutti sono uguali
davanti alla legge)
E’ necessario che i tre grandi
poteri dello Stato (legislativo,
esecutivo, giudiziario) siano
indipendenti l’uno dagli altri....
E’ garantita dallo Stato, anche
se, di fatto, chi è ricco si può
pagare gli avvocati migliori e
ha più possibilità di essere
assolto di chi è povero e non ha
i soldi per pagarsi un buon
avvocato.
Partiti politici
E’ ammessa una pluralità di
partiti politici (i due maggiori
URSS (regime totalitario
comunista)
Uguaglianza.
Veniva sbandierata ma in realtà
c’erano disuguaglianze enormi
tra chi ricopriva alti incarichi
all’interno
del
Partito
Comunista (PCUS: Partito
Comunista
dell’Unione
Sovietica) e il resto del popolo.
Come dice lo scrittore George
Orwell nel racconto La fattoria
degli animali: “Tutti gli
animali erano uguali ma alcuni
sono più uguali degli altri”
Il Partito Comunista (PCUS:
Partito Comunista dell’Unione
Sovietica) detiene tutti e tre i
grandi poteri dello Stato
Non essendoci separazione dei
poteri, i tre poteri erano
concentrati nelle mani dei
vertici del partito.
Chi era sospettato di discostarsi
dalla linea ufficiale del PCUS
veniva
accusato
di
“deviazionismo” e veniva
processato in modo sommario
e, il più delle volte, condannato
anche in mancanza di prove
reali.
C’era,
quindi,
una
disuguaglianza giuridica tra chi
stava al vertice del PCUS (il
segretario del PCUS, Stalin, e
gli uomini di cui egli, in quel
momento, si fidava) e tutti gli
altri abitanti dell’URSS, che
potevano, in ogni momento,
essere
accusati
di
deviazionismo, anche sulla
base di sospetti palesemente
infondati.
Era ammesso un solo partito: il
Partito Comunista (PCUS:
9
Proprietà privata
Economia
Lavoro
Religione
partiti
sono
quello Partito Comunista dell’Unione
Repubblicano
e
quello Sovietica), che discendeva dal
Democratico)
Partito bolscevico
E’ un diritto inviolabile
Non è ammessa, perchè è
considerata la causa delle
disuguaglianze
e
delle
ingiustizie sociali.
Libero mercato:
Statalismo:
Che cosa produrre e in che Non è ammesso il libero
quantità lo decidono gli mercato. Lo Stato ha il
imprenditori sulla base dei controllo dell’economia. Esso
bisogni dei consumatori.
stabilisce, attraverso i piani
Se un potenziale imprenditore quinquennali, che cosa bisogna
prevede che la domanda di produrre e in che quantità.
auto tenderà a diminuire e
quella di sigarette elettroniche
ad aumentare, aprirà una
fabbrica di queste e non di
quelle.
Il prezzo delle merci dipende
dalla legge della domanda e
dell’offerta.
Non è un diritto garantito dallo E’ garantito a tutti dallo Stato.
Stato.
Tutti devono lavorare e a tutti
La possibilità di lavorare e di lo Stato garantisce un lavoro.
fare guadagni dipende dal Anche se c’erano delle piccole
mercato del lavoro. Per differenze nella paga, nessuno
esempio:
aveva
la
possibilità
di
se Mr Smith vuol fare arricchirsi con il lavoro.
l’insegnate di inglese e ci sono
poche cattedre disponibili nelle
scuole e molti aspiranti ad esse,
egli rimarrà disoccupato o
troverà un posto ricevendo uno
stipendio basso. Se, invece, Mr
Smith vuol fare l’idraulico e ci
sono pochi idraulici rispetto al
fabbisogno, egli potrà farlo e
guadagnare molti soldi.
La libertà di professare la Non c’è libertà religiosa. Lo
propria religione è un diritto.
Stato impone a tutti l’ateismo:
ateismo di Stato.
Come si vede dalla tabella qui sopra l’opposizione tra USA e URSS era frontale. Entrambe
avevano interesse a che il resto del mondo si conformasse al loro modello economicopolitico. E in effetti il mondo si divise in due blocchi contrapposti: gli Stati che, temendo il
comunismo, si allearono con gli USA e si misero sotto la sua ala protettiva e gli Stati che,
invece, si schierarono dalla parte dell’URSS. L’ostilità tra queste due superpotenze non
degenerò mai in una guerra diretta tra di esse, anche perchè entrambe erano dotate di armi
nucleari ed entrambe erano ben consapevoli che una guerra nucleare avrebbe determinato
10
una catastrofe globale senza ritorno. Trattandosi quindi di una guerra non guerreggiata (non
combattuta sul campo) ma solo minacciata è stata definita “guerra fredda”.
107)
Che ruolo ha avuto l’Unione Sovietica nella Guerra fredda? [L’Unione Sovietica ha
rappresentato una delle due superpotenze in “guerra”. L’altra erano gli Stati Uniti. L’URSS
propagandava il comunismo e rappresentava per masse di milioni di persone in tutto il
mondo una speranza di riscatto sociale. Molti vedevano nel comunismo e soprattutto
nell’abolizione della proprietà privata e nella garanzia di un posto di lavoro per tutti, la fine
del loro stato di subordinazione sociale ed economico rispetto alle classi sociali ricche e
privilegiate. Insomma la fine delle ingiustizie.]
108)
Fino a quando è durato il regime comunista in URSS? [1991]
109)
Perchè il regime comunista sovietico e quelli dei paesi che si trovavano sotto il
suo ombrello protettivo sono crollati? In altre parole, perchè l’Unione Sovietica è
uscita sconfitta dalla Guerra fredda? [L’Unione Sovietico è sembrata a molti, e per lungo
tempo, capace di competere con gli Stati Uniti in quanto a crescita economica e militare. E,
in effetti, dal 1928 (anno dell’avvio del primo piano quinquennale) alla fine degli anni ’60, il
PIL sovietico è aumentato del 6% annuo (una percentuale molto alta per un periodo molto
lungo). Ma, a partire dagli anni ’70 la crescita si è arrestata. Ci sono molte teorie alternative
che tentano di dare una spiegazione a ciò. Ma forse la più convincente è la seguente. Una
crescita economica duratura ha bisogno di continua innovazione tecnologica. Ma
l’innovazione è stimolata dalla possibilità di guadagno per chi l’ha creata o per chi ci
investe. In un paese dove non c’è proprietà privata, dove tutti hanno un posto di lavoro
garantito dallo Stato, nessuno è incentivato ad innovare, ad inventare nuovi marchingegni
tecnologici, a creare brevetti... Pertanto, nel lungo periodo, lo slancio economico si esaurisce
e il Paese si impoverisce.]
110)
In che periodo Mussolini è stato al potere in Italia? [ottobre 1922- luglio 1943]
111)
Presso quali ceti sociali e categorie di individui la Grande Guerra creò grandi
aspettative relative al periodo postbellico? Di quali aspirazioni si trattava e perchè la Prima
Guerra Mondiale ne era stata l’incubatrice? [
 I contadini meridionali speravano in una riforma agraria da parte dello Stato che
distribuisse loro le terre incolte come gli era stato promesso durante la guerra per
motivarli a combattere;
 gli operai del nord rivendicavano migliori condizioni salariali e alcuni di loro
aspiravano a fare una rivoluzione sul modello bolscevico (“Fare come in Russia” era
il loro motto);
 le donne, che avevano sostituito in molti luoghi di lavoro gli uomini impegnati sul
fronte, finita la guerra, aspiravano a un ruolo meno marginale nella società; la guerra
era stata per loro una palestra di emancipazione;
 i ceti medi...

Inoltre molti reduci avevano a difficoltà rientrare nei ranghi della vita civile, si erano abituati
a obbedire e comandare e a vedere gli altri come nemici e a risolvere con la violenza.
Insomma nella società civile serpeggiava un desiderio di partecipazione alla vita politica e a
contare di più nella società.
112)
Quali erano i problemi economici dell’Italia del primo dopoguerra? [ mnm,,m
 Debito pubblico (deficit)
 Inflazione (aumento dei prezzi dei beni)
 Disoccupazione
 Riconversione industriale:
113)
Che cosa si intende per “vittoria mutilata”? [L’Italia, in base ai trattati di pace seguiti
alla Prima Guerra Mondiale, aveva ottenuto il Trentino, l’Alto Adige, la Venezia Giulia e
l’Istria (che oggi fa parte della Croazia perchè l’Italia dovette cederla all’allora Jugoslavia in
11
seguito alla sconfitta subita nella Seconda Guerra Mondiale). Non aveva però ottenuto la
città di Fiume, che, secondo il Patto di Londra, doveva rimanere all’Austria, e la Dalmazia
settentrionale che, invece, secondo il Patto di Londra, doveva spettare all’Italia in caso di
vittoria. Questo accese il risentimento di molti nazionalisti che soprattutto non digerivano la
mancata acquisizione di Fiume, trattandosi una città abitata in prevalenza da italiani. Ma in
realtà la pretesa dell’Italia di espandersi in Istria e Dalmazia aveva un sapore imperialistico,
visto che quelle terre erano da secoli abitate da popolazioni slave ed erano ben al di là di
quelli che erano considerati i “confini naturali” dell’Italia rappresentati dalle Alpi. Il poeta
Gabriele D’Annunzio, si pose alla testa di un gruppo di reduci di guerra nazionalisti e nel
1919 occupò la città di Fiume. Molti di essi confluiranno di lì a breve nelle file del
movimento fascista.]
114)
Che cosa si intende per “impresa fiumana”? [Fiume (in croato Rijeka), una città
dell’Istria che oggi fa parte della Croazia, alla fine della Prima Guerra Mondiale, in base ai
trattati di pace, era stata proclamata città libera. I nazionalisti italiani tuttavia la
rivendicavano in quanto abitata per lo più da italiani. Per questa ragione il poeta Gabriele
D’Annunzio coniò l’espressione “vittoria mutilata”, per sottolineare che all’Italia, uscita
vittoriosa dalla guerra, era stata negata una città che le “spettava”. Lo stesso D’Annunzio,
che già nella Prima Guerra Mondiale si era distinto per imprese ardite, nel settembre 1919 si
pose a capo di una milizia di volontari nazionalisti e occupò militarmente Fiume. I circa
duemila volontari furono chiamati legionari, nome che evocava l’antica Roma. L’impresa di
Fiume fu un’esperienza che ispirò per molti aspetti il fascismo. Dopo quindici mesi, fu
Giovanni Giolitti, tornato al governo dopo la parentesi della guerra, a porre fine all’impresa
di Fiume inviando l’esercito. Fiume fu dichiarata città libera e nel 1924 assegnata all’Italia.]
115)
Cosa sono, quando nascono, e perchè, i partiti di massa? [I partiti politici di
massa sono, come dice il termine stesso, partiti con un elevato numero di iscritti e di elettori.
Essi sono un prodotto della società di massa. Si vengono a creare quando viene allargato il
suffragio che da censitario diventa universale. In Italia il suffragio universale maschile era
stato introdotto nel 1912 da Giolitti. La Prima Guerra Mondiale aveva acuito il bisogno di
partecipazione alla vita politica di masse di persone che avevano dato il loro contributo alla
guerra e alla vittoria e, terminato il conflitto, pretendevano di non essere relegate a un ruolo
marginale ma di prender parte alle decisioni politiche. I maggiori partiti di massa del primo
dopoguerra erano il Partito Socialista Italiano e il Partito Popolare Italiano. Il primo era stato
fondato nel 1892, il secondo nel 1919.]
116)
Che cosa sai del Partito Popolare Italiano (PPI)? [Il Partito Popolare fu fondato nel
1919 dal sacerdote siciliano Luigi Sturzo. Era un partito di ispirazione cattolica che fu
favorito dalla Chiesa per contrastare l’avanzata del Partito Socialista. In questo modo la
Chiesa, che nell’800 aveva avversato l’unità d’Italia e aveva proibito ai cattolici di prender
parte alla vita politica, mostrò, con grande senso di realismo, un’apertura verso la politica e
lo Stato italiano. Gli elettori del Partito Popolare erano per lo più contadini o esponenti del
ceto medio.]
117)
Che cosa sai del Partito Socialista Italiano del primo dopoguerra?
118)
Che cosa si intende per “biennio rosso”? [Si intende il biennio 1919-20
contrassegnato da lotte operaie e contadine contro gli imprenditori e lo Stato. Il malcontento
era causato in massima parte dall’aumento dei prezzi (inflazione), conseguenza della guerra.
Nel Nord Italia, soprattutto del cosiddetto triangolo industriale (Torino, Milano e Genova),
gli operai facevano continui scioperi e occupavano le fabbriche. Nel Nord e nel Centro Italia
i contadini si organizzavano in leghe socialiste, dette “leghe rosse”, e in leghe cattoliche,
dette “leghe bianche”. Nel Sud Italia i contadini, delusi dalla mancata riforma agraria,
occupavano in modo spontaneo, non organizzato, le terre incolte dei latifondi. Gli industriali
rispondevano alle lotte operaie con la serrata. Sull’esempio dell’Unione Sovietica si vennero
12
a costituire dei consigli di fabbrica, tipo soviet. Tra la borghesia si diffuse la paura di
un’imminente rivoluzione.]
119)
Che cosa si intende per “mancata riforma agraria” nel primo dopoguerra? [Durante la
Prima Guerra Mondiale, per incentivare i soldati demoralizzati a combattere, il governo
promise loro che al termine della guerra avrebbe avrebbe fatto una riforma agraria che
consisteva nel dividere grandi latifondi meridionali in lotti e distribuirli ai contadini. Molti
soldati nella vita civile erano contadini. Finita la guerra, il governo non onorò gli impegni
presi: non ci fu nessuna riforma agraria. Allora i contadini reduci di guerra nel Sud Italia
occuparono le terre.]
120)
Partito Comunista...?
121)
Quando nacque il fascismo? Chi ne fu il fondatore? Qual era il suo programma
politico originario? [Il fascismo nacque nel 1919 all’indomani della Prima Guerra
Mondiale a Milano per iniziativa di Benito Mussolini. Mussolini aveva un passato di
socialista. Quando in Italia all’inizio della Prima Guerra Mondiale si accese il dibattito tra
neutralisti e interventisti, Mussolini si schierò a favore dell’entrata in guerra dell’Italia.
Questa sua posizione gli valse l’espulsione dal Partito socialista, che, invece, era neutralista,
e l’espulsione dal quotidiano socialista “L’Avanti”, di cui egli era stato direttore. All’inizio
il fascismo era un movimento politico non ancora strutturato come un partito vero e proprio.
Si chiamava: Fasci di combattimento. Anche se il fascismo porterà a una dittatura di destra,
antisocialista e anticomunista, il programma dei Fasci di combattimento del 1919 era
fortemente orientato a sinistra:
 era per la Repubblica (voleva che l’Italia da monarchia diventasse una repubblica);
 era per il voto alle donne;
 era per delle riforme sociali come, per esempio, la giornata lavorativa di otto ore;
 era per introdurre forti tasse per i ricchi;
 era per il sequestro da parte dello Stato dei beni ecclesiastici (delle congregazioni
religiose).
Ma al di là del programma, il fascismo si caratterizzò come un movimento antidemocratico e
violento. Esso rifiutava la politica tradizionale, intesa come discussione delle questioni in
Parlamento e decisioni prese a maggioranza. Voleva invece imporre le proprie posizioni
fuori dalle sedi istituzionali della politica, il Parlamento e il Governo, usando la violenza.
Per questo dette vita allo squadrismo. Era inoltre contraddittorio perchè pur dichiarandosi
antipolitico e antipartitico si presentò fin dal 1919 alle elezioni. Ma era ancora un
movimento troppo piccolo per riuscire a far eleggere anche un solo deputato in Parlamento.]
122)
Che cosa si intende per squadrismo fascista? [Il fascismo si distinse fin dall’inizio
(1919) per la violenza. Pretendeva di risolvere le divergenze politiche non con la parola ma
con l’azione violenta. Vedeva nell’avversario politico un nemico della nazione, da eliminare
piuttosto che da riconoscere come controparte legittima. Si può capire ciò solo tenendo
presente l’influenza che la Grande Guerra aveva avuto su molti uomini in tutta Europa. Essa
li aveva abituati alla violenza quotidiana. Finita la guerra, per molti reduci era stato difficile
rientrare nei ranghi della vita civile e accettarne le regole di comportamento. Dall’esperienza
della guerra, molti maturarono l’idea che chi la pensava diversamente da te doveva essere
trattato come un nemico da combattere con ogni mezzo. La violenza diventa per i fascisti il
mezzo principale di cui servirsi nella lotta politica. Pur avendo un programma fortemente
orientato a sinistra, i fascisti decisero di contrastare le lotte operaie e contadine del biennio
rosso. Si presentarono agli occhi dell’opinione pubblica spaventata dai continui scioperi,
occupazione delle fabbriche, proteste... come i difensori dell’ordine, come coloro che
avrebbero impedito che in Italia ci fosse una rivoluzione come quella bolscevica in Russia.
Si organizzarono in “squadre d’azione” che, armate di manganelli e armi da fuoco, partivano
di notte dalle città e andavano a compiere azioni punitive contro le sedi di quei sindacati e di
quei partiti che sostenevano le lotte operaie e contadine. Erano le cosiddette “spedizioni
13
punitive”. Esse finivano con l’intimidazione e il pestaggio degli avversari politici e
l’incendio di quegli edifici sedi di sindacati, partiti, giornali, circoli considerati nemici.
Gli squadristi indossavano una camicia nera come gli arditi, un corpo speciale d’assalto
della Prima Guerra Mondiale, perciò erano detti “camicie nere”.
Lo squadrismo era finanziato dagli agrari, i grandi proprietari terrieri, e dagli industriali che
avevano interesse a far cessare le agitazioni contadine e operaie contro di loro. Il governo e
le forze dell’ordine non intervenivano per porre fine alle violenze perchè consideravano gli
squadristi salvatori della patria dal “pericolo rosso”, ovvero dal pericolo che i socialisti
prendessero il sopravvento. Lo squadrismo non può essere giustificato ma il sostegno che
esso ebbe può essere compreso se si tiene conto della paura di una rivolzione di tipo
bolscevico.]
123)
Quale fu l’atteggiamento della classe dirigente liberale di fronte allo squadrismo
fascista? [La classe dirigente liberale pensò di potersi servire della violenza squadrista
contro i suoi avversari (socialisti, sindacalisti...), per reprimere le agitazioni del biennio
rosso senza sporcarsi essa stessa direttamente le mani. Essa si illuse che, una volta fatto il
lavoro sporco, il fascismo avrebbe accettato le regole della democrazia, si sarebbe lasciato
istituzionalizzare, cioè avrebbe accettato le istituzioni dello Stato democratico e ne sarebbe
entrato a far parte. Nel 1921 Giolitti offrì ai fascisti la possibilità di entrare in una coalizione
politica (i “blocchi nazionali”) formata da conservatori, liberali e democratici, uno
schieramento abbastanza ampio da poter competere con i due grandi partiti di massa
dell’epoca: Partito Socialista e Partito Popolare. Fu un’ottima opportunità per il fascismo,
che da solo non aveva la forza politica per entrare in Parlamento, per legittimarsi e
acquistare consenso. Da solo non ce la poteva fare. Grazie ai blocchi nazionali furono eletti
in Parlamento 35 deputati fascisti. Gli avvenimenti degli anni successivi dimostreranno che i
liberali si erano sbagliati completamente: i fascisti, una volta legittimati dal Parlamento, non
solo non accetteranno le istituzioni democratiche, ma trasformeranno lo Stato liberale
italiano in un regime dittatoriale, eliminando tutti i partiti politici, la libertà di opinione e di
stampa... In conclusione i liberali e in particolare Giolitti hanno la responsabilità storica di
aver portato Mussolini e i fascisti in Parlamento nella convinzione errata che le forze
eversive dovessero essere riportate nell’ambito della legalità istituzionalizzandole. Detto in
parole più semplici: la convinzione sbagliata dei liberali era che i fascisti, che erano una
forza violenta contro le istituzioni democratiche, se fossero entrati in Parlamento avrebbero
poi accettato le istituzioni e le regole della democrazia.]
124)
Dopo il loro ingresso in Parlamento, nel 1921, grazie ai blocchi nazionali, i fascisti
accettarono le istituzioni democratiche? Cessarono di essere un movimento violento,
eversivo e pericoloso per le istituzioni democratiche, come avevano previsto i liberali?
[Assolutamente no. Anzi, le violenze squadriste si intensificarono. Il fascismo, come si suol
dire, “giocava su due tavoli”: quello istituzionale in Parlamento e quello della violenza nelle
piazze. Le varie componenti dello Stato si rivelarono complici o impotenti a fermare le
violenze fasciste: le forze dell’ordine tolleravano e addirittura guardavano con un certo
compiacimento le violenze squadriste; il Partito socialista era preso dalle sue divisioni
interne che lo portarono a una vera e propria scissione (PSU...); i liberali, come abbiamo
visto, dapprima si illusero di poter ancora addomesticare il fascismo, poi, quando si resero
conto che il fascismo era diventato pericoloso per le istituzioni democratiche e si apprestava
a prendere il potere con la forza, tentarono (il giolittiano Luigi Facta, nuovo capo del
governo) di opporgli l’esercito, ma il re, cui spettava il compito di dare pieni poteri alle
forze armate (per contrastare la “marcia su Roma”), si rifiutò di farlo.]
125)
Che cosa fu la marcia su Roma? [Nel 1922 il movimento operaio aveva ormai
esaurito le sue forze e pertanto non costituiva più una minaccia per la borghesia liberale.
Perciò i fascisti temevano che i liberali si sarebbero sbarazzati di loro dato che ormai non
avevano più bisogno dello squadrismo fascista per reprimere le agitazioni operaie. Fu allora
14
che Mussolini maturò l’idea di un colpo di Stato: le squadre fasciste avrebbero dovuto
marciare su Roma per prendere il potere con la forza. Nel frattempo Mussolini rassicurava il
re rinnegando le proprie simpatie repubblicane e prendeva accordi con il re perchè
quest’ultimo gli affidasse l’incarico di formare un governo. La marcia su Roma avvenne il
28 ottobre 1922; Mussolini, temendo un esito negativo, rimase prudentemente a Milano in
attesa di vedere quale sarebbe stata la reazione del governo e del re, Vittorio Emanuele III.
L’allora capo del governo, il giolittiano Luigi Facta, chiese al re di firmare lo Stato
d’assedio, ovvero di dare pieni poteri all’esercito per fermare le camicie nere dirette sulla
capitale e arrestare i loro capi. Ma il re, forse perchè non si fidava fino in fondo dei vertici
dell’esercito, forse perchè temeva che uno scontro tra fasciti e forze armate sarebbe
degenerato in una guerra civile, si rifiutò di concedere lo stato d’assedio e Facta di
conseguenza si dimise. Allora il re, invece di far arrestare Mussolini, lo convocò per
nominarlo capo del governo.]
126)
Mussolini prese il potere (divenne capo del governo) con un colpo di Stato o in
modo democratico? [Entrambe le cose. La marcia su Roma fu un tentativo di prendere il
potere con la forza, attraverso un colpo di Stato. Ma dal momento che il re si rifiutò di
firmare lo Stato d’assedio e di dare pieni poteri alle forze armate per fronteggiare i fascisti,
e, anzi, dette a Mussolini l’incarico di formare un nuovo governo, Mussolini raggiunse il ver
tice del potere esecutivo in modo legale, seppure sotto la minaccia di scatenare una guerra
civile per prendere il potere con la forza.]
127)
Chi era Giacomo Matteotti? Quando e perchè fu assassinato? [Nella primavera
del 1924 si tennero le elezioni politiche per eleggere il nuovo Parlamento. Nei giorni
precedenti i fascisti scatenarono la loro violenza per intimidire gli elettori e convincerli a
votare il Partito fascista. Seguirono, poi, veri e propri brogli elettorali (le schede elettorali
venivano contraffatte e i voti venivano conteggiati in modo non conforme). Il deputato
socialista Giacomo Matteotti (segretario del PSU) denunciò in Parlamento, alla Camera,
questi comportamenti e contestò i risultati elettorali fortemente favorevoli al Partito fascista
(che aveva ottenuto il 65% dei voti). Alcuni giorni dopo, Matteotti venne rapito e ucciso da
degli squadristi che presto furono arrestati.]
128)
Che conseguenze ebbe il delitto Matteotti? [Alla notizia del delitto Matteotti, il
Paese fu attraversato da un’ondata di indignazione. I deputati dell’opposizione (tranne i
comunisti) decisero di disertare l’aula parlamentare in segno di protesta. L’abbandono della
Camera dei deputati fu definita secessione dell’Aventino perchè rievocava un famoso
episodio dell’antica Roma, quando i plebei si ritirarono su uno dei sette colli di Roma,
l’Aventino appunto, per protestare contro i patrizi. Nei mesi seguenti i fascisti, temendo di
avere il Paese contro, entrarono in una forte crisi che li convinse ad aspettare il corso degli
eventi. Ma poichè Vittorio Emanuele III non prese alcuna iniziativa (avrebbe potuto
licenziare Mussolini come capo del del governo, ma non lo fece) e il Senato confermò la
fiducia al governo di Mussolini, quest’ultimo all’inizio di gennaio 1925 fece un discorso alla
Camera in cui si assumeva la “responsabilità politica, morale, storica” di quanto era
avvenuto, alludendo all’assassinio di Matteotti e ad ogni altra violenza perpetrata dagli
squadristi. Ed aggiunse: “Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere io sono il capo
di quell’associazione a delinquere!”.]
129)
In che senso il discorso alla Camera di Mussolini, in cui egli si assume la
responsabilità politica, morale, storica del delitto Matteotti, rappresenta una svolta per
il regime fascista? [Fino a quel momento Mussolini aveva potuto e voluto in più occasioni
smarcarsi dalle azioni violente degli squadristi. Tipico in questo senso è la marcia su Roma
che lui organizza ma a cui non prende parte, preferendo starsene prudentemente a Milano in
attesa di vederne gli esiti. Ma con il discorso alla Camera del 3 gennaio 1925 in egli si
assume la responsabilità politica, morale, storica del delitto Matteotti (non quella giuridica
ovviamente, altrimenti la magistratura avrebbe dovuto sottoporlo a processo), Mussolini
15
trasforma il regime fascista in una dittatura a viso aperto. E in effetti nei giorni seguenti ci fu
un’ondata di arresti nei confronti degli oppositori politici e nei due anni successivi la stampa
fu sottoposta a censura, i partiti, tranne quello fascista, vennero sciolti, fu abolito il diritto di
sciopero, fu introdotta la pena di morte per i reati “contro la sicurezza dello Stato”...
Insomma del regime liberale non rimaneva più nulla se non l’auttorità del re che stava a .....
130)
Che cosa sono le “leggi fascistissime”? [Le cosiddette “leggi fascistissime” furono
leggi emanate tra il 1925 e il 1926, quindi dopo il delitto Matteotti e dopo la svolta
rappresentata dal discorso di Mussolini alla Camera del gennaio 1925, quando ormai il
fascismo non aveva più timore a presentarsi per quello che era: un regime dittatoriale che
non esitava a usare la violenza contro gli avversari politici. Le leggi fascistissime dettero un
forte contributo alla creazione di un regime dittatoriale:
 fu proibito il diritto allo sciopero;
 furono sciolti tutti i partiti antifascisti;
 fu introdotta la pena di morte per i colpevoli di reati “contro lo Stato”;
 per questi reati fu istituito un Tribunale speciale per la difesa dello Stato (composto da
uomini della Milizia fascista);
 fu istituito il “confino di polizia” per gli antifascisti;
 fu creata la polizia segreta chiamata OVRA (Organizzazione per la Vigilanza e la
Repressione dell’Antifascismo)
Di poco precedente alle leggi fu la fascistizzazione della stampa: la stampa fu sottoposta a
una severa censura: i giornali potevano pubblicare solo le notizie gradite al regime.
131)
Che cosa era il confino sotto il fascismo? [Era un provvedimento giudiziario in base
al quale chi lo subiva era obbligato ad abitare in un determinato luogo per un periodo di
tempo stabilito dalle autorità. Il luogo preposto al confino generalmente si trovava in zone
marginali dell’Italia. Il provvedimento veniva di solito preso nei confronti non di chi aveva
commesso un reato, ma di chi era ritenuto “predisposto” a commetterli.]
132)
Il fascismo ebbe degli aperti oppositori politici? [Sì. Come spesso accade gli
oppositori politici a viso a perto di un regime dittatoriale sono pochi, perchè poche sono le
persone che hanno un grande coraggio. Essi vennero perseguitati. Molti antifascisti
andarono in esilio in Francia, altri furono uccisi, e altri ancora incarcerati come Antonio
Gramsci, leader dei comunisti.]
133)
Come si autonominò Mussolini? [Mussolini si autonominò “duce”, termine che
deriva dal latino “dux”, che significa condottiero, capo. Egli era il capo del governo e del
Partito fascista (PNF)....
134)
Mussolini fu un dittatore o il suo potere era limitato dal re? [Mussolini fu un
dittatore anche se formalmente sopra di lui c’era il re che avrebbe potuto licenziarlo in ogni
momento. Ma il re, Vittorio Emanuele III, era succube di Mussolini e lo lasciò governare il
Paese in modo autoritario per una ventina d’anni (dall’ottobre 1922 al luglio 1943) senza
ostacolarlo, fino a quando l’Italia non fu stremata dalla Seconda Guerra Mondiale, a cui
Mussolini aveva voluto che partecipasse, pur non avendone la preparazione. Solo a quel
punto Vittorio Emanuele III prese il coraggio di revocare a Mussolini il mandato
governativo e di farlo arrestare.]
135)
Quali furono i rapporti tra il regime fascista e il Vaticano? [Il fascismo delle
origini era fortemente anticlericale (uno dei punti del suo programma era il sequestro da
parte dello Stato dei beni delle congregazioni religiose). Tuttavia, Mussolini ben presto si
rese conto che, per avere il consenso della popolazione italiana, da secoli fortemente
cattolica, doveva riconciliarsi con la Chiesa di Roma. A questo scopo si arrivò nel 1929 ai
Patti lateranensi ovvero a degli accordi di reciproco riconoscimento tra Stato italiano e Città
del Vaticano che dall’unità d’Italia fino ad allora si erano guardati con ostilità reciproca. Il
Vaticano aveva condannato l’unità d’Italia perchè essa comportava la scomparsa dello Stato
pontificio: i suoi territori dovevano essere inglobati nello Stato italiano. Non
16
dimentichiamoci che Pio IX (nel 1868) aveva pronunciato il “non expedit”, cioè il divieto
per i cattolici di partecipare alla vita politica italiana, in aperta protesta contro l’unità
d’Italia. Ora con i Patti lateranensi lo Stato italiano creava lo Stato indipendente di Città del
Vaticano e la Chiesa riconosceva la legittimità dello Stato italiano. Tra le altre cose, il
cattolicesimo venne dichiarato religione ufficiale e lo Stato si impegnò a corrisponedere
uno stipendio ai preti (la congrua).
I Patti lateranensi furono un grande successo politico per Mussolini che dimostrò di essere
riuscito là dove il regime liberale aveva fallito: una riconciliazione tra Stato e Chiesa.
Con i Patti lateranensi il fascismo acquistò un enorme consenso da parte dell’opinione
pubblica italiana. Il papa di allora, Pio XI, definì Mussolini “l’uomo della Provvidenza”.]
136)
Che cosa si intende per regime totalitario? [Si intende un regime che non si
accontenta di governare in modo autoritario, con la forza e la repressione del dissenso, ma
ricerca il consenso del popolo. Per far questo i regimi totalitari si servono dei mezzi di
comunicazione di massa come mezi di propaganda e di celebrazione del regime
medesimo.]Il fascismo fu un regime totalitario? [Il fascismo fu, almeno nelle intenzioni di
Mussolini, un regime totalitario. Mussolini cercò di fascistizzare la società italiana, ovvero
di creare una mentalità fascista, di “inoculare” negli italiani i valori del fascismo (ovvero la
cieca obbedienza e ammirazione per il capo,
137)
Di quali mezzi si servì Mussolini per costruire il consenso intorno al regime fascista?
[Vari furono gli strumenti di cui si servì Mussolini per costruire un consenso a sostegno del
fascismo: mezzi di comunicazione di massa (in particolare: cinema, radio, giornali);
organizzazioni del tempo libero; creazione di un ministero della propaganda (il Minculpop:
ovvero il Ministero della Cultura Popolare); la scuola; i Patti Lateranensi....]
138)
139)
hkjhjkhjkhjkhjkh
140)
Il fascismo fu fautore di una politica coloniale? [Sì. Il fascismo aveva tra i suoi valori
fondanti il nazionalismo e l’imperialismo. Nel 1935-36 l’Italia fascista intraprese una feroce
campagna militare contro l’Etiopia che terminò con la sua occupazione e la proclamazione
dell’impero dell’Africa Orientale Italiana.]
141)
Perchè l’Italia nel 1935 decise di conquistare l’Etiopia (o Abissinia, che dir si
voglia)? [Fondamentalmente per quattro ragioni: 1) per una questione di prestigio
internazionale: ogni grande potenza dell’epoca aveva il proprio impero, se anche l’Italia
avesse avuto il suo, sarebbe potuta apparire come una nazione del rango di Francia,
Germania, Inghilterra...; 2) il fascismo voleva dimostrare di avere successo là dove il regime
liberale aveva fallito: l’Italia liberale tentò a più riprese ma invano di conquistare l’Etiopia e
nel 1896 subì una cocente disfatta ad Adua; 3) per offrire terre da coltivare ai contadini
poveri del Mezzogiorno italiano; 4) per distrarre l’opinione pubblica dai problemi socioeconomici in cui l’Italia versava.]
142)
Come si comportarono gli italiani verso gli etiopi durante e dopo la campagna
militare condotta contro l’Etiopia? [L’Italia attaccò l’Etiopia senza prima averle
dichiarato guerra. Furono usati anche gas asfissianti. Le vittime tra gli etiopi furono circa
200.000, molte delle quali tra la popolazione civile. La campagna militare etiope suscitò il
razzismo italiano verso i neri, alimentato dalla propaganda fascista.]
143)
Quali vantaggi ebbe l’Italia dalla conquista dell’Etiopia? [L’Italia non ebbe alcun
vantaggio economico dalla conquista dell’Etiopia che era un paese arretrato e privo di
risorse naturali. Per il regime fascista fu però un motivo di vanto: il consenso al regime
raggiunse il suo apice]
144)
La conquista dell’Etiopia da parte del fascismo come mutò le relazioni internazionali
tra l’Italia e le maggiori potenze europee? [La Società delle Nazioni (l’organismo
internazionale antenato dell’ONU, ideato da Wilson al termine della Prima Guerra Mondiale
allo scopo di evitare conflitti tra i Paesi membri) condannò l’aggressione italiana all’Etiopia
17
e impose delle sanzioni economiche all’Italia: ovvero la proibizione ai Paesi membri della
Società delle Nazioni di vendere armi all’Italia. Queste sanzioni non furono efficaci come
sarebbero state se l’embargo (la sospensione del commercio a scopi punitivi) avesse
riguardato il petrolio e fosse stato chiuso il canale di Suez al passaggio delle navi italiane.
Le sanzioni, tuttavia, ebbero tre importanti effetti collaterali: 1) l’Italia prese le distanze da
Francia e Inghilterra che all’interno della Società delle Nazioni rivestivano un ruolo
centrale; 2) per non rimanere isolata, l’Italia si avvicinò alla Germania nazista di Hitler; 3)
l’Italia optò per una politica autarchica cioè di autosufficienza sul piano economico.]
145)
Quando e perchè l’Italia fascista si avvicinò alla Germania nazista?
[Inizialmente i rapporti tra l’Italia fascista di Mussolini e la Germania nazista di Hitler non
furono buoni. Hitler, salito al potere nel 1933, aveva una sincera ammirazione verso
Mussolini, ai cui atteggiamenti e alla cui ideologia si ispirava. Mussolini, che in seguito
diventerà succube di Hitler, quando prenderà atto della netta superiorità economica e
militare della Germania sull’Italia, inizialmente guardava a Hitler con diffidenza. Quando, la
Germania, nel 1934, tentò di invadere l’Austria, Mussolini schierò le truppe italiane al
confine austriaco, per mostrare che non avrebbe consentito l’espansione tedesca,
considerandola pericolosa per l’Italia. Ma, dopo che la Società delle Nazioni, egemonizzata
da Francia e Inghilterra, ebbe votato l’embargo contro l’Italia, colpevole di aver invaso
l’Etiopia, Mussolini, per non rimanere isolato in Europa e per dimostrare la sua gratitudine
verso la Germania, che gli aveva fornito armi e materie prime, cercò la collaborazione con
Hitler. Nel 1936 i due Paesi firmarono un’alleanza, l’Asse Roma-Berlino. In conseguenza di
ciò entrarono nella Guerra di Spagna (1936-39) entrambe a fianco dei franchisti. Nel 1939
firmarono il Patto d’Acciaio che sanciva l’alleanza dei due Paesi in vista della Seconda
Guerra Mondiale. La sudditanza psicologica di Mussolini verso Hitler indusse il dittatore
italiano a introdurre in Italia nel 1938 le leggi razziali contro gli ebrei che ricalcavano quelle
naziste varate nel 1935 (le cosiddette “leggi di Norimberga”)]
146)
In cosa consistevano le leggi razziali fasciste? Quando e perchè furono varate?
[Sebbene il fascismo fosse improntato ad un nazionalismo aggressivo e all’intolleranza
verso il diverso, l’opinione pubblica italiana fino alla guerra di Etiopia non aveva mostrato
atteggiamenti razzisti; e fino alla alleanza con la Germania nazista non aveva mostrato
atteggiamenti antisemiti. Gli ebrei in Italia erano una piccola minoranza (di appena 50.000
persone) ben integrata nella società. Nel 1935 la Germania di Hitler, fortemente antisemita,
varò le cosiddette leggi di Norimberga, leggi discriminatorie contro gli ebrei tedeschi. Tre
anni dopo, nel 1938, dimostrando una forte soggezione nei confronti del nazismo, l’Italia
emanò le sue leggi razziali che ricalcavano quelle tedesche. Furono impediti i matrimoni
misti tra italiani e ebrei, agli ebrei furono interdette le cariche pubbliche, gli studenti ebrei
non potevano frequentare le scuole pubbliche italiane, e gli ebrei potevano svolgere solo in
modo molto limitato attività professionali.]
147)
In cosa consisteva la politica autarchica del fascismo? [Per autarchia si intende
l’autosufficienza economica di un Paese. Per il fascismo l’autarchia divenne un obiettivo
prioritario di politica economica dopo che, contro l’Italia, furono decise dalla Società delle
Nazioni le sanzioni economiche per l’occupazione dell’Etiopia. Entro questa cornice va
inquadrata la cosiddetta “battaglia del grano”: ovvero gli sforzi, fatti in agricoltura, per
raggiungere l’autosufficienza nella produzione di cereali. Questa impresa fu sostenuta da
una forte campagna propagandistica. Lo stesso Mussolini si fece riprendere mentre mieteva
il grano a torso nudo.]
148)
Quale fu la politica economica del fascismo? [Dopo un iniziale esordio liberista
terminato nel 1925, il fascismo ebbe una svolta protezionista. Cercò di favorire i prodotti
nazionali mettendo dei dazi sui prodotti di importazione. Sul piano ideologico il
protezionismo rispondeva al nazionalismo. Il protezionismo si accentuò dopo l’embargo
subito dall’Italia per l’invasione dell’Etiopia.]
18
149)
Come affrontò l’Italia fascista la crisi del ’29? [Nel 1929 negli Stati Uniti si abbattè
una terribile crisi economica che di lì a poco investì a catena anche tutti quei Paesi che erano
indissolubilmente legati all’economia statunitense o all’economia dei Paesi legati a loro
volta agli Stati Uniti. L’Italia fascista grazie alla sua politica protezionistica e
tendenzialmente autarchica, anche se vide calare le sue esportazioni, non fu colpita così
duramente dalla crisi recessiva, come altri paesi le cui economie dipendevano in misura
maggiore le une dalle altre.]
150)
Perchè l’Italia fascista intraprese una politica economica statalista di lavori pubblici?
151)
Che cosa fu il corporativismo fascista? Quale scopo si prefiggeva il fascismo con le
corporazioni?
152)
Che cosa si intende per “anni ruggenti”? [Sono definiti “ruggenti” gli anni Venti
degli Stati Uniti in quanto contrassegnati da un crescente e diffuso benessere e da un
conseguente ottimismo. Gli Stati Uniti infatti erano usciti vincitori dalla Prima Guerra
Mondiale senza subire grosse perdite sia in virtù della loro superiorità militare sia
soprattutto perchè il conflitto aveva avuto luogo lontano, nel Vecchio Continente, ed essi vi
erano entrati solo nell’ultimo anno. Ma le ragioni principali della crescita economica degli
USA nel Primo Dopoguerra furono le seguenti:
(1) gli Stati Uniti durante la Grande Guerra avevano aumentato le loro esportazioni verso
Inghilterra e Francia??? che
(2) essi avevano concesso molti prestiti agli Stati in guerra, che ne avevano bisogno per
comprare le armi e finanziare l’esercito. Pertanto, una volta terminata la guerra,
ricevevano indietro dai Paesi debitori i prestiti con gli interessi.
(3) le innovazioni tecnologiche che si ebbero in quegli anni aumentarono la produttività
153)
Che relazione c’è tra sviluppo tecnologico, aumento della produttività e
occupazione? [Lo sviluppo tecnologico comporta come necessaria conseguenza un aumento
della produttività. Se si inventano macchine che sostituiscono o agevolano il lavoro
dell’uomo, si è in grado di produrre la stessa quantità di merci con un minor impiego di
risorse umane o una maggior quantità di merci impiegando le stesse risorse umane. Una
maggiore produttività può provocare un aumento della disoccupazione nel caso in cui il
mercato non sia in grado di assorbire più prodotti rispetto a prima che fossero introdotte le
innovazioni tecnologiche. Se si produce di più, a parità di tempo e risorse umane impiegate,
non è detto che il prodotto in eccedenza trovi uno sbocco sul mercato. In tal caso le aziende
sono costrette a licenziare: se prima dell’introduzione di una certa innovazione tecnologica
si producevano 1.000 pezzi con 10 operai e, in seguito all’introduzione di quella
innovazione tecnologica, bastano 6 operai per produrre gli stessi 1.000 pezzi, e i 400 pezzi
in più non troverebbero uno sbocco sul mercato, l’azienda, salvo altri impieghi in altri
settori, si troverà costretta a licenziare 4 dei suoi 10 operai. Nel caso in cui l’azienda
preferisca produrre di più piuttosto che licenziare si ha una sovrapproduzione di merci che
verranno stoccate nei magazzini dell’azienda. Nel medio-lungo periodo, se l’azienda
continua a produrre più di quello che il mercato richiede, è destinata a ridimensionarsi
licenziando una parte dei suoi operai se non vuole fallire. gli Anni Venti tuttavia
154)
A cosa fu dovuto l’aumento di produttività negli Anni Venti negli Stati Uniti? [alla
razionalizzazione del lavoro in fabbrica (taylorismo) e alle innovazioni tecnologiche...]
155)
Che cosa sono le azioni (finanziarie)? [Sono quote (ovvero parti) di proprietà di una
azienda. Chi possiede una azione di una azienda possiede una parte di quella azienda. Tra gli
azionisti di una azienda (coloro che possiedono le azioni di una azienda) quelli che
possiedono più azioni sono gli Per semplificare, se una azienda ha 100 azionisti di cui 2
hanno il 30% delle azioni ciascuno e 98 azionisti hanno una azione ciascuno, i due azionisti
che insieme hanno il 60% di
156)
Che cosa sono gli investimenti in borsa? [
19
157)
Perchè nel corso degli anni Venti negli Stati Uniti gli investimenti in borsa
aumentarono vertiginosamente? [
158)
jkkljjkl
159)
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160)