La scuola... differente

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Quaderni circolari scuola-famiglia-asl - La scuola differente - Anno 0 n. 0 - Ottobre 2014 -
Quaderni
circolari
ASL
La scuola... differente
Programma di prevenzione delle difficoltà
e dei disturbi di apprendimento
A cura del Coordinamento dei Nuclei di Neuropsichiatria infantile
Distretti Sanitari di Base 27, 24, 33
- Ottobre142014 -
Hanno collaborato i componenti dei Nuclei di Neuropsichiatria
Infantile dei DSB 27, 24, 33:
DSB 27
Emilia Di Nola- Neuropsichiatra Infantile; Gabriele Hein—Psicologa
Progetto Fondi CIPE; Paola Guarino- Neuropsichiatra Infantile Progetto Fondi CIPE; Domenico Pavia - Fisiokinesiterapista UDM;
Giuseppina Prisco - Logopedista UDM; Maria Rosaria Romano Neuropsichiatra Infantile; Luisa Russo - Neuropsichiatra Infantile;
Martina Venditti - Neuropsicomotricista - Cooperativa Icaro
DSB 24
Cecilia Cocchiaro- Neuropsichiatra Infantile; Gabriele Hein Psicologa - Progetto CIPE; Maria Ianniello - Logopedista Cooperativa Icaro; Marina Mastrosimone - Neuropsichiatra
Infantile; Umberto Pompa - Neuropsicomotricista - Cooperativa
Icaro; Silvana Raiano - Neuropsichiatra Infantile; Angela Terminello Logopedista - Cooperativa Icaro
DSB 33
I Quaderni circolari rappresentano un nuovo modo
di comunicare e di operare nel territorio
per favorire percorsi di inclusione scolastica e sociale.
Anna d’Ario - Infermiera; Monica Fiorillo - Neuropsichiatra Infantile
- Progetto Fondi CIPE; Cristina Gravante - Neuropsicomotricista Cooperativa Icaro; Eleonora Iadanza - Logopedista - Cooperativa
Icaro; Aldo Parrella - Neuropsichiatra Infantile; Raffaella Spigapiena Neuropsichiatra Infantile - Progetto Fondi CIPE
I servizi territoriali di Neuropsichiatria Infantile
della ASL Napoli 1 Centro si fanno carico di coniugare
Quaderni
la clinica con i cambiamenti della società,
della famiglia e della scuola offrendo
circolari
ASL
non solo “le terapie” ma “il prendersi cura”
dei bisogni, delle problematiche psicopatologiche
e delle disabilità in età evolutiva.
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Si ringraziano le scuole dei quartieri per la collaborazione offerta;
Ernesta Carloni per le competenze informatiche;
Elisabetta Brancaccio per gli studi sulla comunicazione;
le famiglie dei bambini e dei ragazzi che ci hanno sostenuto.
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ambito scolastico. In altri casi la logopedista può ritenere
necessario effettuare una valutazione più approfondita nell’ambito
Il nostro vero studio è quello della condizione umana
J.J. Rousseau, Emile
della ASL o, ancora, decidere di segnalare il minore all’attenzione
delle
perché
neuropsichiatre
presenta
altre
infantili
del
problematiche
nucleo
le
operativo
quali,
solo
secondariamente, influiscono sugli apprendimenti scolastici.
Un intervento precoce in un ambiente così familiare per i bambini,
qual è quello della scuola, si pone due obiettivi: risolvere in molti
casi situazioni di semplici difficoltà sostenendo il lavoro degli
insegnanti ed evitando il ricorso a terapie abilitative; creare un
clima di collaborazione e di condivisione con la scuola per favorire
la costruzione di quei percorsi inclusivi che realmente mettano
al centro gli interessi dei bambini nei loro vari modi di essere e di
esprimersi.
FORSE VUOL
SARÀ UNA
DIRE BRAVI E
SIGLA
SIMPATICI
AUTOMOBILISTICA
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Quando ero bambino e come alunno frequentavo la scuola non
c'erano nella mia classe soggetti diversamente abili. I programmi
scolastici erano uguali per tutti gli alunni che a loro volta erano
considerati tutti uguali sovrapponendo il concetto di diritto a quello
di fatto.
In tali situazioni esistevano solo gli alunni bravi e quelli non bravi
che ben presto abbandonavano la scuola. L'abolizione delle classi
differenziali, con la Legge 517/1977, sancì il principio che soggetti
diversi hanno uguali diritti e da allora sono inseriti di fatto nelle
classi insieme agli altri.
Nel 1992 si giunse, poi, finalmente ad una legge quadro, la Legge 104
che non si concentra solo sull'assistenza ma anche sull'integrazione e
sui diritti dei soggetti diversamente abili. L'intento del legislatore fu
infatti quello di promuovere la massima autonomia individuale.
La legge specifica che l'integrazione scolastica deve avvenire per tutti
e per ogni ciclo, compresa l'università, nelle classi comuni.
Inoltre essa mira a realizzare la diversità come valore e a rendere
ciascun soggetto con disabilità protagonista della propria vita, in
ogni suo aspetto. Secondo tali direttive occorre perciò sperimentare
costantemente le capacità , le abilità residue, il dinamismo delle
potenzialità, in un costante training educativo che, a partire dalla
famiglia e dalla scuola, orienti precocemente verso l'acquisizione
delle abilità sociali, in vista di un progetto di vita.
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Un aspetto centrale della legge risiede nella programmazione
coordinata dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali,
culturali, ricreativi e sportivi. Una reale integrazione deve infatti
coinvolgere anche gli attori del territorio, per poter divenire sociale
e, nel tempo, professionale.
Più recentemente, nel 2010, il costante lavoro in stretta collaborazione
tra scuola e servizio sanitario ha sancito, con la Legge 170, il
riconoscimento degli alunni con Disturbi Specifici dell'Apprendimento,
(DSA), i quali, una volta individuati attraverso la diagnosi effettuata
dall'equipe di neuropsichiatria infantile hanno il diritto di utilizzare
strumenti adatti a facilitare gli apprendimenti.
In questo opuscolo viene presentato il lavoro iniziale svolto in tre
Distretti Sanitari di Base della Asl Napoli 1 Centro che, in continuità
con il modello di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e
sanitarie, mira alla prevenzione proprio delle difficoltà e dei disturbi
di apprendimento.
Sono convinto infatti che la collaborazione tra la sanità pubblica e la
scuola può contribuire in maniera significativa a promuovere un’ottica
inclusiva in cui vengano compresi e rispettati i diritti di tutti.
Dott. Ernesto Esposito
Direttore Generale ASL NA 1 Centro
Scuole primarie e medie inferiori
“ DSA o BES? ”
Legge 170 dell'8/10/2010 Art.1- “La presente legge riconosce la
dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi
specifici di apprendimento, di seguito denominati “DSA”, che si
manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza
di patologie neurologiche e di deficit sensoriali ma possono
costituire una limitazione importante per alcune attività della vita
quotidiana”.
La stessa legge prevede l'utilizzo di strumenti compensativi e
dispone misure dispensative, in ambito scolastico, per i soggetti
diagnosticati tali. In seguito a questa legge, le segnalazioni da parte
degli insegnanti ai Nuclei Distrettuali di Neuropsichiatria Infantile
di minori che presentano difficoltà di apprendimento sono
notevolmente aumentate. In molti casi, però, si tratta di difficoltà
secondarie ad altre cause come disturbi del comportamento,
lieve
deficit
intellettivo
quali
problematiche
etc.
familiari,
o
anche
fattori
immigrazione,
ambientali
adozioni
etc.
che rientrano nei casi dei Bisogni Educativi Speciali (BES).
L'intervento a scuola della logopedista, allora, diventa necessario
per offrire una collaborazione alle insegnanti al fine di individuare
ed
inquadrare
correttamente
i
minori
con
difficoltà
di
apprendimento.
In alcuni casi possono bastare dei suggerimenti tecnici in
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Ultimo anno della scuola dell'infanzia
" Cominciamo da 5"
L'obiettivo generale del progetto è sviluppare in ogni bambino quelle
Dalle scuole speciali ai Bisogni Educativi Speciali (BES):
come è cambiata la scuola.
abilità considerate come prerequisiti per un adeguato percorso di
apprendimento.
Circolare Ministeriale n. 1771/12 dell'11 marzo 1953:
Gli incontri a scuola con la logopedista consistono in attività
«Le classi speciali per minorati e quelle di differenziazione didattica
di
fonologiche
sono istituti scolastici nei quali viene impartito l'insegnamento
e metafonologiche, categorizzazione semantica, uso del linguaggio
elementare ai fanciulli aventi determinate minorazioni fisiche o
in
memorizzazione.
psichiche ed istituti nei quali vengono adottati speciali metodi
L'attività proposta ha lo scopo, quindi, di favorire nel bambino
didattici per l'insegnamento ai ragazzi anormali, es. scuole
l'abilità di giocare con la veste sonora delle parole e di riconoscere
Montessori. Le classi differenziali, invece, non sono istituti scolastici
i singoli suoni, competenza questa, che risulta strategica nelle fasi
a sé stanti, ma funzionano presso le comuni scuole elementari ed
iniziali del percorso di apprendimento della scrittura alfabetica.
accolgono gli alunni nervosi, tardivi, instabili, i quali rivelano
L'obiettivo specifico mira a stimolare l'attenzione uditiva, la
l'inadattabilità alla disciplina comune e ai normali metodi e ritmi
consapevolezza fonologica, la percezione e la discriminazione
d'insegnamento e possono raggiungere un livello migliore solo
uditiva.
se l'insegnamento viene ad essi impartito con modi e forme
gioco,
chiave
volte
all'incremento
comunicativa,
delle
attenzione
abilità
e
particolari».
Le attività proposte sono: riconoscimento dei suoni iniziali e finali
delle parole; riconoscimento delle sillabe: battuta delle mani per
Circolare Ministeriale n.4525 del 9 luglio 1962:
ogni sillaba compresa nei nomi dei bambini e in altre parole;
raggruppamento di figure che cominciano allo stesso modo;
«Ai maestri che non abbiano una preparazione specifica possono
segmentazione in sillabe; fusione in sillabe; parole che cominciano
essere affidate soltanto le classi differenziali nelle quali saranno
con suoni simili (f-v); giochi di rime con le coppie minime; scrittura di
accolti gli alunni le cui anomalie sono tali da prevedere un facile
e rapido adattamento alla scuola comune».
parole.
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Sono passati poco più di cinquant'anni da quanto sopra descritto
e si è assistito ad una vera e propria rivoluzione culturale che ha
coordinazione dei movimenti in rapporto a sé, allo spazio
e agli altri. Successivamente si procede per la lateralità
ed
il riconoscimento della dominanza. La strutturazione della
rovesciato il paradigma dall'esclusione all'inclusione scolastica.
destra e della sinistra è generalmente già avviata nella scuola
La scuola dell'esclusione ruotava intorno alle rigide regole
materna
per
poi
consolidarsi
nella
scuola
primaria.
di una società che, nell'immediato dopoguerra aveva la necessità
di creare un modello più rassicurante, anche se limitativo,
per la costruzione di una stabilità identitaria;
all'opposto,
la scuola dell'inclusione nasce a partire dagli anni settanta, in un
Sono proposte due attività: le marionette e il gioco della casa.
• Le marionette: si invitano i bambini a muoversi e camminare
prima liberamente poi si formano delle coppie, si attiva
una
musica
e
si
chiede
loro
di
seguirne
il
ritmo;
clima di sperimentazione generale e pone al centro delle proprie
allo stop della musica i bambini devono alzare un arto,
attività e della propria cura la “persona”. La realizzazione delle
destro o sinistro e devono saper indicare che lato è.
strategie educative e didattiche, da allora in poi, ha posto
• Gioco della casa: si predispongono dei cerchi uno a destra
l’accento sulla singolarità e complessità di ogni persona e sulle
e l'altro a sinistra considerandoli
sue peculiarità in relazione ai punti di forza e di criticità.
disporre i bambini in fila indiana o in coppia e si indica loro
Dopo aver garantito i diritti ai soggetti con disabilità (Legge 104),
si è proseguito nel riconoscere, sul piano normativo (Legge 170),
in
quale
casa
devono
andare
sinistra).
si
attività
insieme
Specifici dell’Apprendimento (DSA) fino a giungere al concetto
rappresentarsi
di Bisogno Educativo Speciale (BES) che estende a tutti gli alunni,
svolte. Al termine degli incontri, si valuteranno con le
anche solo temporaneamente in difficoltà, la possibilità
insegnanti e le famiglie, i risultati raggiunti e potranno essere
di usufruire di un piano di apprendimento personalizzato.
consigliati, nel corso delle attività didattiche, esercizi di
in pieno una didattica che mira al raggiungimento del successo
formativo di tutti gli alunni.
rielaborazione
o
Infine
alle
alla
(destra
l’esistenza di specifiche forme di difficoltà scolastiche, i Disturbi
Una scuola che dà a ciascuno ciò di cui ha bisogno realizza
passa
come case; si fanno
insegnanti.
graficamente
e
I
grafica
bambini
rappresentare
delle
dovranno
le
attività
rinforzo e potenziamento di abilità eventualmente carenti.
Nelle situazioni in cui si dovessero evidenziare difficoltà
specifiche, le famiglie verranno indirizzate presso il Nucleo
Operativo di Neuropsichiatria infantile per le ulteriori valutazioni
necessarie.
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Approccio per una prevenzione multisistemica e
pluriprofessionale dei disturbi dell'apprendimento:
esperienza in tre quartieri napoletani.
Il programma di prevenzione dei disturbi di apprendimento nasce
dalla esperienza maturata in questi anni nell'ambito dei Nuclei
Operativi di Neuropsichiatria Infantile dei Distretti Sanitari di Base
27, 24 e 33 della Asl Napoli 1 Centro in stretta collaborazione con
le insegnanti delle scuole di quartiere. Il lavoro, coordinato dai
neuropsichiatri infantili è svolto in ambito scolastico dai terapisti,
neuropsicomotricisti e logopedisti, afferenti ai suddetti Nuclei
Operativi. Si divide in tre parti: intervento neuropsicomotorio
globale, rivolto alle classi di bambini di tre e quattro anni;
intervento logopedico precoce, per i bambini di cinque anni; intervento
logopedico per l'orientamento diagnostico dei disturbi
Il grafico sopra riportato ci dà la misura della complessità e della
varietà delle differenti situazioni di disagio che possiamo trovare
dell'apprendimento effettuato nelle scuole elementari e medie
in ogni classe. Il ruolo centrale nell'identificare e segnalare
inferiori.
i bambini e i ragazzi con tali problematiche spetta agli insegnanti
tutti ed a quelli di sostegno in particolare che forse sarebbe
Primi due anni della scuola dell'infanzia
“Conosciamoci meglio”
L'obiettivo
generale
dell'intervento
è
quello
il caso di chiamare, come da molte parti suggerito, insegnanti
di
favorire
di
inclusione.
Infatti
più
che
“sostenere”
un
bambino
l'espressività del proprio corpo; ciò avviene attraverso la conoscen-
nell'apprendimento curriculare si tratta oggi di “includere”
za dello schema corporeo e la capacità di coordinarsi a livello
bambini con vari programmi individualizzati in un'unica classe.
grosso motorio per facilitare lo sviluppo della lateralità. Nella fase
iniziale si preparano insieme ai bambini percorsi psicomotori con
l'ausilio di cerchi, aste, coni etc. che saranno seguiti dagli stessi
Dott.ssa Luisa Russo
Responsabile Coordinamento Nuclei di
Neuropsichiatria Infantile Distretti Sanitari di Base 27 - 24 - 33
bambini prima singolarmente, poi a coppie. Questa attività
ha
come obiettivo la conoscenza del proprio corpo e la
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