Sapere. Il Sapore del Sapere. Specialisti della salute e dell’alimentazione offriranno al pubblico consigli e dimostrazioni pratiche per una sana e corretta alimentazione basata sull’equilibrio del corpo e della mente. “I Giorni della Salute” manifestazione ideata dal Comune di Milano. domenica 15 giugno 2008 ore 15.00 - 18.30 La spesa intelligente Gazebo in Piazza Mercanti dalle ore 11.00 alle ore 19.00 Convegni a Palazzo Affari ai Giureconsulti dalle ore 15.00 alle ore 18.30 Iniziativa realizzata da Agrimercati Azienda della Camera di Commercio di Milano e delle Associazioni di rappresentanza per lo sviluppo delle filiere agricola e agroalimentare con la collaborazione di Erredieffe di Rossella de Focatiis e Sapere. Il Sapore del Sapere. www.agrimercati.it - www.saporedelsapere.it Si ringrazia Stampato da Laser Copy Center - www.lasercc.com AGRIMERCATI - Agricoltura Territorio Ambiente e Mercati è una società controllata dalla Camera di Commercio di Milano e partecipata dalle più importanti associazioni agricole e agroalimentari di produzione trasformazione e distribuzione. Nata dalla fusione di AGRITEAM - Agricoltura Territorio Ambiente - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano che aveva come obiettivo la promozione di progettualità a sostegno dell'Agricoltura, del Territorio e dell'Ambiente e ASSOMERCATI - Consorzio di Gestione Mercati di Milano, avente partecipazione diretta e di ampia rappresentatività dei comparti agroalimentari nonchè ospitante Commissioni prezzi del settore agroalimentare della Camera di Commercio di Milano, ha dato luogo ad una nuova realtà societaria che continuando a ospitare i mercati agroalimentari attuali, favorirà sinergie e realizzerà servizi a valore aggiunto a sostegno delle aziende del settore agricolo e agroalimentare. CHI SIAMO Quello che oggi è un valore comune, la stretta connessione fra agricoltura ed ambiente, fra qualità della vita ed alimentazione, nel 1995, epoca di nascita di Agrimercati era semplicemente un'intuizione. Eppure è bastata a convincere la Camera di Commercio a sostenerne lo sviluppo e le iniziative come azienda speciale, dotata di una propria autonomia strategica ed operativa pur in stretta connessione con la strategia e le politiche della Camera. Come tale, Agrimercati è senza scopo di lucro e ha come obiettivo la promozione di progettualità a sostegno dell'Agricoltura, del Territorio, dell'Ambiente e dei Mercati, compartecipando possibilmente alle iniziative. A servizio del sistema, a vantaggio delle imprese: ogni risultato che migliori la capacità di produrre, vendere, tutelare la qualità dei prodotti agricoli e degli alimenti e del territorio in cui viviamo, diviene un beneficio diretto per chi lo consegue ma anche per il consumatore ed il cittadino, anello terminale di ogni traguardo che ci poniamo. Agrimercati opera con questa consapevolezza. MISSION • • • • Promuovere gli interessi delle imprese dei settori agricoltura, territorio, ambiente e mercati. Favorire i processi di integrazione e di filiera tra i diversi soggetti economici, garantendo al contempo la tutela del consumatore. Facilitare la progettazione e la realizzazione di politiche di qualità di prodotto e di processo. Tutelare e valorizzare il territorio e le sue risorse naturali e turistiche. 1 • • Favorire l'applicazione e l'utilizzo di tecnologie a ridotto impatto e di sistemi di gestione ambientale. Lavorare in sinergia con la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Milano e le altre sue aziende speciali, le istituzioni e le altre Camere di Commercio su tematiche e progettualità concernenti Agricoltura, Territorio, Ambiente e Mercati. STRATEGIA • • • Individuazione delle priorità in funzione delle istanze delle diverse componenti dei settori interessati: produzione, trasformazione industriale e artigianale, distribuzione, commercio e consumo. Raccordo con le strategie di sviluppo delle istituzioni interessate: Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano e altri comuni, Ministeri, Unioncamere e altri enti e soggetti interessati. Realizzazione in partnership con enti ed istituzioni, associazioni, altre aziende speciali e camere di commercio, imprese. ATTIVITÀ • • • • • • • Le attività si svolgono attraverso progetti pilota ed iniziative speciali nel campo di: Ricerca, Informazione, Formazione, Assistenza e consulenza, Promozione e sviluppo dell'innovazione tecnologica, dei sistemi di qualità e della certificazione (di prodotto, di processo, ambientale, integrata, ecc.), Supporto alle attività di promozione delle aziende PROGETTI REALIZZATI I Progetti realizzati sono declinati secondo l'articolazione della nostra mission: • • • • • Promuovere gli interessi delle imprese dei settori Agricoltura Territorio Ambiente e Mercati. Favorire i processi di filiera. Facilitare la progettazione e la realizzazione di politiche di qualità. Tutelare e valorizzare il territorio. Favorire l'applicazione e l'utilizzo di tecnologie a ridotto impatto e di sistemi di gestione ambientale. 2 Presentazione. Sapere. Il Sapore del Sapere Il 21 aprile 2005 Erredieffe, agenzia di Eventi e Comunicazione, ha inaugurato il progetto “Sapere. Il Sapore del Sapere”, ideato da Rossella de Focatiis, un evento gastronomico-culturale che nasce dalla consapevolezza che il Sapere e il Sapore sono uniti tra loro da un legame sottile: entrambi sono elementi essenziali della vita. L’attenzione e la sensibilità alla salute, al cibo e al benessere sono più che mai attuali e da questa constatazione è nata l’idea di creare una manifestazione che fosse una sorta di viaggio alla scoperta del gusto, della cultura e della conoscenza nell’ambito di questi temi. Il Sapere è posto come consapevolezza e attenzione non solo alla salute ma anche a tutto ciò che di bello e positivo può arricchire e “nutrire” la nostra vita. Nel 2005, presso Palazzo Affari ai Giureconsulti di Milano, Erredieffe ha organizzato un primo ciclo di Convegni aperti al pubblico, dedicati a cultura, benessere, salute, alimentazione e scienza. La partecipazione di illustri specialisti ed esperti ha caratterizzato questi convegni. Nel 2006 e nel 2007 ai convegni, realizzati presso la prestigiosa sede di Palazzo Castiglioni dell’ Unione del Commercio dei Servizi delle Professioni di Milano, si sono affiancati i corsi di approfondimento, dedicati ai temi che hanno riscosso più interesse tra il pubblico. Ogni anno oltre alla salute e all’alimentazione vengono organizzati convegni sulla medicina dell’habitat, Feng Shui, Bioarchitettura e in generale al benessere nella casa. Il Sapore evoca il gusto di mangiare bene, la gioia di condividere e assaporare il cibo per il corpo, inoltre evoca il piacere della cultura per la mente, collegando così, idealmente, gola, testa e cuore. Il pubblico che segue “Sapere. Il Sapore del Sapere” è ad oggi di circa 5000 persone e le presenze ad ogni convegno sono di circa 200 persone. Erredieffe propone inoltre la realizzazione di eventi tra gusto e cultura, per i quali ha selezionato una serie di spettacoli di intrattenimento comici, poetici, letterari, concerti di musica e cabaret musicali; incontri sul significato del cibo nell’arte, degustazioni a tema. Scopo del progetto è conciliare l’approfondimento culturale e medico scientifico, relativo anche al patrimonio agroalimentare italiano e alla cultura del nostro Paese, con l’aspetto ludico e di intrattenimento. Idealmente la Manifestazione si sviluppa seguendo i due filoni del Sapere e del Sapore, che si realizzano attraverso diverse attività, con programmazione annuale. Progetto e Organizzazione di Erredieffe Comunicazione e Eventi ► www.saporedelsapere.it [email protected] ► tel 02 66114397 – 02 66115408 ► fax 02 64749456 ► via A. Maffi 13/a Milano I GIORNI DELLA SALUTE manifestazione ideata dal Comune di Milano presenta FOOD FOR THOUGHT – CIBO PER LA MENTE Convegno 15 giugno 2008 Palazzo Affari ai Giureconsulti, Piazza Mercanti 2 Milano La spesa intelligente PROGRAMMA O Ore 14.30: Registrazione Ore 14.45: Inizio lavori: presentazione di Rossella de Focatiis Ore 15.00: L’alchimia del cibo quotidiano Laura Moroni - Medico specialista in omotossicologia, dietetica, agopuntura, medicina spagirica, fitoterapia. Si occupa di intolleranze alimentari. Ore 15.30: Prodotti biologici: evoluzione dei consumi e prospettive per il futuro Fabio Brescacin – Presidente Ecor. Ore 16.00: Intervallo Ore 16.30: Acquisti intelligenti per prevenire e curare il diabete Luca Speciani – Dottore in Scienze Agrarie e laureando in Medicina, si occupa da anni di alimentazione e salute naturale. In collaborazione con il fratello Attilio (Medico Immunologo) ha sviluppato DietaGIFT, un regime alimentare innovativo. Ore 17.00: Ristorante e supermercato: come unire spesa intelligente e menu variati, etnici, gustosi Antonella Carini – Dottoressa in Scienze dell’Informazione. Componente staff dietaGIFT. Ore 17.30: Dibattito Ore 18.30: Chiusura lavori Iniziativa realizzata da Agrimercati Azienda della Camera di Commercio di Milano e delle Associazioni di rappresentanza per lo sviluppo delle filiere agricola e agroalimentare con la collaborazione di Erredieffe di Rossella de Focatiis e Sapere. Il Sapore del Sapere. www.agrimercati.it - www.saporedelsapere.it Convegno 15 giugno 2008 “La spesa intelligente” Dott.ssa Laura Moroni Medico specialista in omotossicologia, dietetica, agopuntura, medicina spagirica, ayurvedica e fitoterapia. Nel 1992 ha lavorato presso l’Adria (Associazione di Ricerca intolleranze Alimentari con l’apparecchiatura Dria. In seguito ha trasferito la metodica di lavoro sull’apparecchiatura diagnostica Vegatest per la diagnosi delle Intolleranze Alimentari, preparando le diete e seguendo la reintroduzione degli alimenti. Per il settore algologia utilizza l’agopuntura: cefalee, dismenorrea, gastriti, ma anche recuperi post-depressivi, pazienti in chemioterapia. Da circa due anni utilizza la Cromopuntura prevalentemente per i trattamenti sui bambini e come compendio all’agopuntura classica. L’ALCHIMIA DEL CIBO QUOTIDIANO Quello che vogliamo presentare è un semplice manuale per districarsi nella cucina quotidiana traendo il massimo da ciò che introduciamo come alimenti Nell’introduzione si parla in specifico della dieta dissociata, cioè della non associazione di carboidrati e proteine, e perché questo è salutare per il nostro corpo, soffermandoci anche sul fatto che gli enzimi digestivi hanno un comportamento totalmente diverso se incontrano un piatto di carne o un piatto di pasta. Si passa quindi ad una schematizzazione di come prepararsi a fare la spesa e successivamente si parla della conservazione dei cibi acquistati Comincia quindi l’analisi dei vari costituenti cardine di un pasto partendo dalle verdure che noi consideriamo la partenza per la preparazione di un pasto. Parliamo dei suoi principi attivi, ci sono indicazioni per succhi e frullati di verdura, e prima di dare ricette con verdure parliamo dei gruppi di alimenti che vanno bilanciati in una giornata tipo così come è stato emendato dall’OMS Si passa quindi alle proteine, con capitolo dedicato alla soia e ricette, più comincia anche tutto il pensiero delle intolleranze alimentari con presentazione di sostituzioni e ricette per chi è intollerante a uova e latte Da ultimo i carboidrati, con presentazione di cosa sono, quali sono, ricette normali e ricette per chi è intollerante alla farina Rimangono anche i grassi, con piccolo escursus un po’ tecnico sugli acidi grassi, per far capire la differenza nei veri tipi di olii che possiamo comprare Uno dei capitoli più importanti resta comunque quello sulle spezie e le erbe aromatiche, perché come la verdura può fare da fulcro per la preparazione di un pasto, così una spezia o un’erba aromatica creano la “scia” di un pasto e lo caratterizzano Per ultimi i dolci, dove parliamo di cioccolato e ci sono alcune semplici ricette. Dott.ssa Laura Moroni E-mail: [email protected] Iniziativa realizzata da Agrimercati Azienda della Camera di Commercio Milano e delle Associazioni di rappresentanza per lo sviluppo delle filiere agricola e agroalimentare con la collaborazione di Erredieffe di Rossella de Focatiis e Sapere. Il Sapore del Sapere. www.agrimercati.it - www.saporedelsapere.it Convegno 15 giugno 2008 “La spesa intelligente” Dott. Luca Speciani Dottore in Scienze Agrarie e attualmente in corsa per una seconda laurea in Medicina e Chirurgia, si occupa da anni di medicina, alimentazione e agricoltura naturale. Dalla sua attenzione alla profonda unità tra mente e corpo sono nati alcuni libri sul movimento ("Lo zen e l'arte della corsa", "Mente e maratona" [con lo psicologo Pietro Trabucchi] e "L'ultramaratona") e sui legami tra cibo e benessere psicofisico (con il fratello Attilio: "DietaGIFT", "La dieta antifame", "Prevenire e curare la depressione con il cibo", "Guarire con la natura", "Guida pratica alla DietaGIFT", “Lo zen e l’arte di far muovere i nostri figli”). Nel 2008 con Attilio, P.Trabucchi ed altri ha pubblicato: "Lo zen e l'arte di far muovere i nostri figli".Con il Dr. Fabrizio Duranti ed altri autori ha scritto “Il circolo virtuoso del benessere” e “Le 100 regole del benessere”. Il progetto DietaGIFT (un regime alimentare innovativo basato sul valore dei segnali metabolici di ingrassamento e dimagrimento, piuttosto che sul calcolo delle calorie) lo impegna sia nel suo studio milanese dove svolge attività di consulenza nutrizionale, sia nell’attività di ricerca scientifica in varie sedi su alimentazione e nutrizione. Su questi argomenti tiene convegni ed incontri, stage e corsi in Italia e all'estero per medici, farmacisti, naturopati, dietisti e sportivi in genere. Prepara programmi di nutrizione e rieducazione al movimento, sia in studio che tramite internet, attraverso i siti www.dietagift.it, www.lucaspeciani.it e www.eurosalus.com E' tecnico della federazione di atletica leggera, coordinatore editoriale e responsabile scientifico della più diffusa rivista italiana rivolta alla corsa ("Correre") e collabora stabilmente con il sito medico-scientifico Eurosalus. ACQUISTI INTELLIGENTI PER PREVENIRE E CURARE IL DIABETE Dalla nonnina al manager Quando ero un ragazzino la parola diabete evocava in me l’idea di una “disabilità”, di una condanna inequivocabile con la quale alcuni poveri ragazzi sfortunati dovevano fare i conti. Il compagno di classe diabetico (di tipo 1) doveva stare attento a diversi cibi (non mi era chiarissimo quali) che potevano per lui essere pericolosi, e senza quel controllo poteva rischiare convulsioni, coma, morte. Si trattava però, nella mia testa, di una condanna del fato. Uno scherzo del destino contro cui nulla era possibile fare. Il diabetico adulto, raro, era meno visibile e le cautele verso lo zucchero di qualche nonna potevano essere facilmente confuse con semplici attenzioni alimentari. Perché il diabete adulto (diabete di tipo 2, detto anche “diabete grasso” o, con qualche imprecisione, “non insulino dipendente”) è una malattia a lento sviluppo: lento è l’instaurarsi di una progressiva inefficienza dell’insulina, lento è il crescere graduale dei livelli di zucchero nel sangue (glicemia), lento è il verificarsi delle gravi e gravissime complicanze legate proprio al danno cellulare e vascolare delle proteine glicate su vasi e tessuti (micro e macro vasculopatie, neuropatie, degenerazioni retiniche, cecità, amputazioni, infarti). Ma se c’è (c’era!) tutta questa lentezza nell’aggravamento clinico, perché oggi assistiamo impotenti a un incremento esponenziale del numero dei diabetici adulti, e soprattutto ad un’accelerazione del processo tale che dalla “nonnina golosa” il problema si è spostato ai manager rampanti quaranta-cinquantenni? Che cosa è cambiato in questi quarant’anni? Un’infanzia diversa Trent’anni fa le abitudini alimentari delle persone erano molto diverse da quelle odierne, ma soprattutto era diversa l’attitudine al movimento. I ragazzi magari infilavano nel panino la più “povera” mortadella invece che prosciutto crudo, ma almeno mangiavano qualcosa che veniva preparato a mano dalle loro madri. Oggi qualunque merenda venga addentata (brioche piuttosto che barretta, bibita gassata piuttosto che gelato industriale) è costituita da dosi massicce di zucchero raffinato, abbinato di volta in volta a materie prime impoverite: farina bianca, grassi idrogenati e margarine, sciroppo di glucosio. Con edulcoranti, addensanti e aromatizzanti a go-go. In aggiunta a questo si deve anche considerare il grave problema legato alla sedentarietà di giovani e adulti. La continua abitudine a vivere in spazi ristretti dotati di ogni comfort (TV, PC, telefono cellulare, consolle giochi, ascensore, automobile) per eludere qualunque genere di sforzo fisico, ci ha trasformati in inetti poltroni, con cellule muscolari quasi sempre piene di zuccheri, il che Iniziativa realizzata da Agrimercati Azienda della Camera di Commercio di Milano e delle Associazioni di rappresentanza per lo sviluppo delle filiere agricola e agroalimentare con la collaborazione di Erredieffe di Rossella de Focatiis e Sapere. Il Sapore del Sapere. www.agrimercati.it - www.saporedelsapere.it rappresenta una delle prime cause di resistenza insulinica. Quando a scuola ci andavamo noi, si faceva tutto a piedi o in bicicletta, e fare sport era la normale attività pomeridiana di ogni ragazzo. Chi non si muoveva aveva qualcosa di anormale. Oggi è il contrario: chi fa sport è un superman, chi sta fermo è “normale”. Abbiamo fatto un consistente passo indietro, camuffato da progresso. Che fare? La conseguenza diretta di questo stato di cose è una rilevante crescita numerica dei casi di diabete. L’assunzione continuata e prolungata di overdose di zucchero all’interno di ogni cibo provoca continui sbalzi insulinici, fino a che il pancreas – stufo – non riesce più a soddisfare la crescente richiesta dell’ormone da parte delle cellule che nel frattempo si sono “difese” da quello “tsunami” ormonale esercitando quella resistenza che è il primo scalino verso un diabete conclamato. Le vie maestre per prevenire l’insorgenza del diabete che – ricordiamolo – nella sua versione adulta è e resta una malattia a lenta insorgenza, sono in estrema sintesi: Un’adeguata attività fisica Una riduzione dell’assunzione di zuccheri e in generale dell’assunzione calorica Muoversi contribuisce a svuotare periodicamente le scorte di glicogeno delle nostre cellule muscolari, che restano così “sensibili” (è una buona cosa) al trasporto dei nutrienti da parte dell’insulina. Una cellula ricettiva permette all’insulina di lavorare senza problemi quando secreta nelle giuste dosi. Se però facciamo movimento, ma assumiamo zuccheri ad alti dosaggi, o una quantità di calorie spropositata rispetto ai nostri bisogni, possono essere guai. Ma quanto è “tanto zucchero”? Siamo sicuri di saperlo davvero, o sottostimiamo ogni giorno il problema? Facciamo due calcoli. Una tazzina pericolosa E che sarà mai un caffè a metà mattina? Un liquido caldo contenente 7 g di zucchero bianco (una bustina) assunto a digiuno e a riposo, può essere assimilato – attraverso la via gastrica breve – dal duodeno nel giro di pochi minuti. Ciò significa che il nostro sangue è rapidamente invaso da una quantità pari a circa tre volte il glucosio presente nel nostro sangue. Per chi non lo sapesse infatti ciascuno di noi dispone di circa cinque litri di sangue, in cui nuotano (posta una glicemia di 100 mg/dl e una frazione di globuli rossi del 50%) circa 2,5 g di glucosio. Un’impennata glicemica di questa entità (in grado teoricamente, se non ci fosse l’insulina, di portare a 300 il valore della nostra glicemia) ha effetti molto negativi sul nostro organismo. Effetti di segnale sull’ipotalamo (ingrassamento, infiammazione, allentamento della barriera ematoencefalica ecc.), ma soprattutto un progressivo esaurimento della capacità del pancreas di secernere insulina, con una lenta e graduale progressione verso il diabete. Abbiamo fatto l’esempio della tazzina di caffè, ma potremmo sbizzarrirci con una qualsiasi bevanda zuccherata, il cui mezzo litro (spesso consumato a tavola dai nostri ragazzi) può contenere anche 20-25 g di zucchero raffinato. Non c’è da stupirsi, dunque, che il fenomeno diabete sia così rapidamente in crescita, e ad età sempre più basse. Indici e confusione Ma sono solo gli zuccheri semplici a creare questo problema? Un tempo nei centri di diabetologia si distingueva tra carboidrati semplici considerati più pericolosi (zucchero, glucosio, miele, lattosio), e zuccheri complessi (pane, pasta, riso). Poi, dal 1981, Jenkins (rendendo obsolete le vecchie suddivisioni) ha introdotto il concetto di “indice glicemico” per distinguere ed evidenziare meglio quale tra i diversi carboidrati avesse maggiore o minore capacità di alzare la glicemia. In questo modo il paziente diabetico poteva orientarsi su carboidrati dalla lenta assimilazione (come ad esempio il fruttosio, lo zucchero della frutta) piuttosto che su altri (farina bianca) che avevano indice più elevato pur essendo “complessi”. L’applicazione pratica del concetto ha però generato un po’ di confusione. Il test standard infatti misura l’effetto sul sangue di 50 grammi di carboidrati dell’alimento testato e non – come molti erroneamente pensano – di 50 g di alimento così com’è. Un alimento dunque (ad esempio un’albicocca) può avere un indice glicemico piuttosto elevato, ma un carico molto basso (a causa del suo alto contenuto d’acqua), mentre al contrario un altro può avere un indice più basso (pane bianco) ma un carico molto maggiore. In altre parole: per fare un carico glicemico consistente (che è quello che fa scatenare l’insulina) bastano poche decine di grammi di pane o pasta bianca, mentre (pur con indice più elevato) occorrerebbero almeno un paio di kg di albicocche. Frutta e verdura in genere (che sono ricchissimi di acqua, si pensi a un cocomero che ne contiene fino al 98%!) hanno dunque un carico glicemico sempre molto contenuto, e questo vale anche per la frutta tradizionalmente considerata più zuccherina. Ho visto diabetici che, pur mangiando il loro bel piatto di pasta bianca, rifuggivano come la peste qualche acino d’uva a fine pasto: evidentemente o sbagliavano o erano stati mal consigliati. Alcune importanti regole (questo può anche stare in un box) Anche l’Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione), recentemente, ha ritenuto di modificare la cosiddetta “piramide alimentare” sostituendo alla base pane, pasta e riso con frutta e verdura, che devono rappresentare una quota consistente del nostro cibo quotidiano. E’ quindi questa la base alimentare del diabetico, che deve tenere controllata la sua glicemia rendendo quotidiane alcune buone abitudini come: Mantenere controllata la quantità totale di cibo assunta Preferire generalmente frutta e verdura fresca come fonte di carboidrati - Preferire, tra i carboidrati complessi, quelli integrali (pane pasta e riso integrali, legumi) per rallentarne l’assorbimento nel tratto intestinale Evitare l’assunzione di zuccheri semplici, soprattutto quelli ad alto carico glicemico Abbinare sempre proteine a carboidrati in ogni pasto, per favorire la secrezione di glucagone, ormone antagonista dell’insulina Evitare in ogni modo l’assunzione di zuccheri a digiuno, lontani dai pasti Scegliere alimenti ad alta volumetria (frutta, legumi) per favorire la secrezione di ormoni intestinali (CCK, GLP1) in grado di migliorare la sensibilità insulinica Mantenersi sempre in movimento, per agevolare l’azione dell’insulina sulle cellule muscolari E i farmaci? Il primo farmaco per chi sia insulino-dipendente è naturalmente l’insulina stessa, il cui uso tuttavia richiede una certa cautela nello sportivo, perché sotto sforzo l’azione dell’insulina è potenziata e dunque il corridore che mantenga gli stessi dosaggi potrebbe trovarsi facilmente in ipoglicemia. Per contrastare il diabete non ancora insulino-dipendente esistono poi diverse classi di farmaci: alcuni agiscono sulle cellule beta del pancreas, stimolandone la secrezione di insulina (sulfaniluree), altri (metformina, glitazoni) aumentano invece la sensibilità delle cellule periferiche. E’ chiaro come nel “resistente insulinico” (pre-diabetico) le sulfaniluree siano a rischio di peggioramento clinico nel tempo, visto che l’aumento della secrezione tende ad aggravare ulteriormente il problema della resistenza. Molto meglio, in questo caso, fare uso di altre classi di farmaci. Esiste infine l’acarbosio che è semplicemente un inibitore enzimatico in grado di rallentare l’assorbimento digestivo di amidi e saccarosio. Unico effetto collaterale, qualche non gradita flatulenza. Ma se il rallentamento dell’assorbimento intestinale è già di per se sufficiente a “calmare” i picchi glicemici, non è pensabile che prima di fare uso di farmaci (mai privi di effetti collaterali) si possano utilizzare le nostre conoscenze nutrizionali e sportive? Lavorare con dieta e attività fisica aumenta la sensibilità insulinica e previene il manifestarsi della malattia conclamata. Sempre più numerosi lavori scientifici (ad esempio quello apparso sul JAMA nel ’98) dimostrano come la sensibilità insulinica migliori drasticamente non appena ci si incominci a muovere e si esca dalla sedentarietà. Altrettanto efficaci nella prevenzione sono diete che prevedono una ricca colazione mattutina (Diabetes care, 2004), l’abbinamento tra proteine e carboidrati, un’assunzione regolare di frutta e verdura e un controllo sulle calorie totali assunte (Hypertension, 2000). In sintesi: tutto ciò che lavora ad aumentare l’efficienza della leptina e conseguentemente dell’attivazione degli assi metabolici ipotalamo-ipofisari (tiroide, muscolatura, surrene, gonadi) può lavorare a nostro vantaggio nella prevenzione e nella cura del diabete, in ogni sua forma. Non è un caso, infatti, che cavie geneticamente modificate per il malfunzionamento del segnale leptinico non sviluppino solo obesità ma anche diabete di tipo 2 (Nature, 1994). La giusta domanda La domanda che dobbiamo porre, quindi, al nostro medico curante, che sicuramente conosce queste considerazioni e i lavori scientifici che le supportano è se abbiamo fatto tutto quanto nelle nostre possibilità dal punto di vista dietologico e di stile di vita per prevenire o curare diabete o resistenza insulinica, prima di scegliere di fare uso di un farmaco. Se la risposta è affermativa, mettiamoci con fiducia nelle mani di chi ha mostrato intelligenza e competenza. Se la risposta è negativa, chiediamoci al contrario se l’approccio scelto non possa dipendere dalla nostra indolenza o dal nostro preferire una scorciatoia più facile rispetto alla scelta più corretta. Correre (o muoversi) con regolarità e mangiare in modo più sano può essere la ricetta vincente per contrastare il diabete, nostro o delle persone che abbiamo accanto. Ricordiamocelo, ricordiamolo. Dott. Luca Speciani c/o SMA srl Servizi Medici Associati via Ariosto 28, 20145 Milano Tel 02 48008454 fax 02 48195685 E-mail: [email protected] ; [email protected] Siti internet: www.eurosalus.com; www.dietagift.it; www.lucaspeciani.it Convegno 15 giugno 2008 “La spesa intelligente” Dott.ssa Antonella Carini Dottoressa in Scienze dell’Informazione, laurea conseguita presso l’Università di Pisa, applica da tempo su di sé e sui familiari le semplici regole dietaGIFT che, unite ad un blando ma costante movimento, le permettono di non rinunciare alle piacevolezze della buona tavola senza grossi pensieri. Malgrado abbia poco tempo libero a disposizione e la “scoperta” dei benefici della corsa sia avvenuta solo da pochi anni, ha al suo attivo due fra le più prestigiose maratone al mondo, avendo corso a New York nel 2004 e a Berlino nell’edizione 2005. Ha collaborato alla scrittura del libro dietaGIFT – edizioni Fabbri, 2005 – nei capitoli riguardanti la spesa GIFT e le ricette suggerite. Ha collaborato alla stesura di “La dieta antifame”, una versione pratica di dietaGift, per la parte riguardante l’applicazione nelle diverse situazioni quotidiane: cena al ristorante, pranzo in ufficio, spuntini pomeridiani, pasti dei bambini o degli sportivi, ecc. Nata nelle Marche nel 1963, vive attualmente a Milano. RISTORANTE E SUPERMERCATO: COME UNIRE SPESA INTELLIGENTE E MENU VARIATI, ETNICI, GUSTOSI Alla base di un corretto regime alimentare c'è chi pone poco probabili "piramidi" (spesso basate su massicce assunzioni di carboidrati..), chi inventa percentuali dei diversi nutrienti (40-30-30, 60-20-20 ecc. indipendenti dall'introito totale!) e chi invece - un po' più seriamente - unisce diversi parametri per mantenere un'alimentazione equilibrata e salutare. DietaGIFT (Gradualità, Individualità, Flessibilità, Tono), il metodo alimentare messo a punto dai fratelli Speciani, si basa infatti sul ripristino dei corretti ritmi metabolici dell'organismo (invece che sulle sole calorie) e sul riequilibrio della leptina, dell'insulina e degli altri ormoni legati a fame e sazietà. In estrema sintesi, i mezzi naturali per ripristinare i corretti cicli sono: - Una colazione mattutina molto ricca, contrapposta ad una cena povera (per assecondare i ritmi cronobiologici naturali) - Un'adeguata quantità di movimento fisico (innata nella nostra struttura fisica) - Il corretto svolgimento dei cicli ormonali naturali (ipotalamo e segnali leptinici e insulinici) anche attraverso la riduzione dei cibi ad alto contenuto zuccherino, l'assunzione di fibra e l'utilizzo di alimenti ad alto volume e basso contenuto energetico. - Una corretta quantità di proteine ad ogni pasto (per consentire crescita muscolare e piena attivazione metabolica). Tutto questo, in DietaGIFT (www.dietagift.it) si trasforma in una serie di indicazioni alimentari quotidiane sorprendentemente vicine a molte preparazioni e a molti piatti etnici o popolari che - forse per caso, ma più probabilmente per una naturale tendenza ad affermarsi nel tempo delle cose più sane e salutari - risultano straordinariamente aderenti alle prescrizioni GIFT, e al monopiatto che racchiude in sé sia una componente proteica, che una quota carboidrati e delle verdure a contorno. Le 3 parti molto spesso si completamento in maniera armonica e proporzionata le une alle altre. Tra questi troviamo per esempio (nella tradizione italiana): - La pizza - La pasta al ragù/al pesto/alle sarde - Le melanzane alla parmigiana - Lo spezzatino con patate - I cannelloni di carne - La cotoletta/il baccalà/il pollo con patate - Il cacciucco alla livornese (pesce, pane, pomodoro) Iniziativa realizzata da Agrimercati Azienda della Camera di Commercio di Milano e delle Associazioni di rappresentanza per lo sviluppo delle filiere agricola e agroalimentare con la collaborazione di Erredieffe di Rossella de Focatiis e Sapere. Il Sapore del Sapere. www.agrimercati.it - www.saporedelsapere.it - La "pavesa" (uovo, pane e formaggio in brodo) - La caprese, l'insalata con tonno e uova - Il risotto con l'ossobuco - Polenta e osei (o salsicce o formaggio) - Lenticchie e zampone - I ravioli di carne - La "cassoeula" (carne e verze) - Il lesso in salsa verde Ma anche le tradizioni straniere (europee e non) sono ricchissime di piatti bilanciati. Basti pensare a: - Paella (riso, pesce, carne) - Zarzuela (zuppa di pesce e pane) - Tartare (carne cruda con aromi) - Escargot a la provencale - Wurstel e crauti - Wienerschnitzel con patate - Goulasch - Cus-cus (semola di grano con polpette di carne) - Insalata greca (olive, feta, insalata) - Tzatziki (yogurt, cetriolo, aglio) - Kebab (carne e pane) - Feijoada (fagioli, carne) - Wrap di ogni genere (velo di pane con carne o pesce) - Pollo alle mandorle - Maiale in agrodolce - Gamberetti con verdure - Sushi e sashimi (pesce crudo e riso) - Roast beef con verdure La chiave di lettura di tutti questi piatti (a partire dal "puls" degli antichi romani, che univa aglio, farina, pezzi di formaggio fermentato ed erbe di campo) è quella di unire nello stesso piatto una componente proteica (fondamentale) abbinata a delle verdure più o meno abbondanti e (se serve) a dei carboidrati complessi come pane o pasta integrali, il tutto condito, cotto o preparato, secondo fantasia, con un filo d'olio e con grande libertà di spezie e aromi. Abbinare proteine e carboidrati in ogni pasto è per noi una regola importante per più di un motivo: a) Per l’effetto di stimolo metabolico indotto (TID) b) Perché le proteine sono fondamentali per l’efficienza del nostro organismo e molti regimi alimentari ne sottostimano l’apporto (specialmente per chi conduce una vita attiva) c) Per il minor effetto sulla glicemia (e sulla secrezione di insulina) rispetto ad un pari apporto di carboidrati d) Per lo stimolo alla produzione di glucagone, ormone antagonista dell’insulina e) Per il loro effetto sull’appetibilità dei cibi e sull’indice di sazietà Mai senza proteine Assumere un alimento comporta un certo costo energetico. Mangiare uno zucchero comporta un costo metabolico dell’8-10% delle calorie assunte. Mangiare grassi costa un 2-3%. Mangiare proteine ha un costo (diciamo uno “spreco”) del 30-35% in termini di calore. Questo fenomeno prende il nome di TID (Thermogenesis inducted by diet: Bursztein et al. 1989) ed ha la caratteristica di innalzare in proporzione il metabolismo. Indipendentemente da ogni altro fattore, chi consuma più proteine innalza il proprio metabolismo quotidiano. Tale innalzamento è uno degli obiettivi di dietaGIFT, che va tuttavia temperato da altri vincoli per evitare di cadere nell’errore commesso dalle diete iperproteiche, che fanno sì perdere peso, ma a scapito della salute complessiva di chi le segue. Un apporto proteico corretto è indispensabile al ripristino dei nostri tessuti, all’efficienza ed alla funzionalità dei nostri recettori di membrana, dei nostri enzimi, dei nostri neurotrasmettitori. Una proteina è fatta da una precisa sequenza di “mattoncini” chiamati aminoacidi. Se nella nostra alimentazione manca uno degli 8 aminoacidi essenziali (così detti perché il nostro organismo non è capace di produrli da solo) è possibile che alcune importanti proteine possano non venire prodotte, con effetti disastrosi sulla salute (reazioni bloccate, lentezza metabolica, catabolismo muscolare). Dovendo scegliere, meglio sbagliare un po’ in eccesso che in difetto, visto che l’eccesso è controllato dal fegato, mentre la mancanza (di aminoacidi essenziali) non può essere in alcun modo ripristinata. Un corretto apporto proteico in ogni pasto stimola la secrezione di glucagone, ormone antagonista dell’insulina, che riduce gli effetti negativi di quest’ultima. A parità di calorie, una certa quantità di proteine innalza la glicemia della metà rispetto ad una pari quantità di carboidrati. Infine l’appetibilità e la capacità di saziare di un pasto misto con proteine, carboidrati e grassi sono mediamente molto più alte rispetto ad un pasto di soli carboidrati. Non è un caso che nei millenni, la maggior parte delle ricette popolari in ogni cultura, dalla pizza alla pasta al ragù, dal kebab al cous-cous ed alla paella, siano piatti misti. Una fetta di pane bianco, da solo, ci sembrerà sempre qualcosa di incompleto (e triste). E’ soprattutto un equilibrato abbinamento tra proteine e carboidrati che rende gustoso e piacevole un pasto GIFT. La dieta inizia al supermercato! Vediamo insieme le corrette modalità per organizzare bene la spesa, vero punto di partenza per disporre di cibi freschi e qualitativamente validi. CIBI SÌ Cereali integrali Preferire decisamente il cereale integrale, completo di germe e crusca. Maggior contenuto in proteine e fibre. Latticini Preferire quelli ottenuti da latte intero non scremato. Evitare quelli che riportano in etichetta l’uso di polifosfati o sali di fusione. Ottimi quelli probiotici e con fermenti lattici vivi. Affettati Prosciutto cotto e crudo, bresaola, tacchino affumicato a fette, roast-beef, ecc. Evitare il più possibile carni conservate che utilizzino polifosfati, nitriti e nitrati (di sodio e potassio). Frutta Evitare quella in scatola e quella conservata con anidride solforosa. Fare largo uso di frutta fresca, possibilmente di stagione e, quando possibile, consumata con la buccia. Verdura Possibilmente di stagione e cruda, buona apportatrice di vitamine e fibra. Carne, pesce, uova, altri cibi proteici Preferire, ove possibile, tagli magri, provenienza biologica e naturalità dell’alimento. Nessun problema per l’utilizzo di alimenti surgelati (carne, pesce, verdura) quando non disponibile il prodotto fresco. Legumi Preferenza da accordare ai legumi freschi o a quelli secchi dopo un ammollo di varie ore per mobilitare le sostanze nutritive. Utilizzare con moderazione il prodotto inscatolato. Miele e marmellate senza zucchero Al posto di zucchero bianco, di canna o dolcificanti artificiali. Semi oleosi Noci, nocciole, mandorle, pistacchi, arachidi, pinoli, ecc. al naturale, cioè non salati e non zuccherati apportano preziosi acidi grassi essenziali omega-3 ed omega-6. Dott.ssa Antonella Carini c/o SMA srl Servizi Medici Associati via Ariosto 28, 20145 Milano Tel 02 48008454 fax 02 48195685 E-mail: [email protected] Siti internet: www.eurosalus.com; www.dietagift.it;