[bari - 20] puglia/pubblicita/intere 05/02/12

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Domenica 5 Febbraio 2012 Corriere del Mezzogiorno
BA
S P E C I A L E
a cura di RCS MediaGroup Pubblicità
SALUTE
Recenti ricerche nel campo della psicologia hanno prodotto metodologie cliniche di intervento efficaci
Ossessioni e compulsioni: come riconoscere il Doc
Comportamenti ripetitivi e rituali per prevenire o eliminare il disagio e sconfiggere l’ansia
É
uno dei disturbi d’ansia
più frequenti e si manifesta con pensieri, immagini mentali talvolta bizzarre che alterano la percezione
della realtà. Si tratta del disturbo
ossessivo compulsivo (Doc), un
disagio che, in base a recenti ricerche, colpisce circa il 2 per cento della popolazione, e si evidenzia nell’infanzia e nell’adolescenza ma più frequentemente tra i
venti e i trent’anni. Alla base del
Doc ci sono le ossessioni, pensieri sgradevoli per la stessa persona
che ne soffre, che sfuggono al suo
controllo e provocano sensazioni
negative al punto che diviene necessario mettere in pratica comportamenti ripetitivi o azioni
mentali in grado di ridurre lo stato di disagio venutosi a creare.
Così, ad esempio, lavarsi le mani
ripetutamente o controllare più
volte che il gas della cucina sia
spento divengono comportamenti capaci di ridurre il senso di disagio, l’ansia provocata da un
pensiero ossessivo. “Nello scorso
mese di settembre – racconta il
professor Giovanni D’Attoma,
specialista in neuropsichiatria e
psicoterapia - venne nel mio studio la signora Giuliana accompagnata dal figlio Maurizio, un ragazzo di 21 anni che da oltre quattro anni manifesta degli strani
comportamenti che preoccupano
la famiglia. Maurizio ricorda che i
problemi sono iniziati subito dopo un incidente stradale con la
motocicletta in cui lui si salvò per
miracolo da un impatto con una
macchina guidata da un suo coetaneo che morì qualche giorno
dopo. Da quel giorno comincia ad
avere pensieri e immagini ricorrenti, persistenti, fastidiosi e privi
di senso: ‘dando la mano ad un
amico posso infettarmi di malattie serie, mamma potrebbe stare
male’; a questi pensieri ossessivi
si accompagnano la ripetizione di
parole senza senso, si lava costantemente le mani, a volte prega
perché le sue paure possano ridimensionarsi, apre e chiude la porta di casa più volte perché teme di
non averla chiusa bene, controlla
continuamente gli appunti e tutto
quello che una volta buttava perché inutile viene raccolto e conservato gelosamente. Tutti questi
comportamenti compulsivi non
sfuggono all’attenzione dei genitori che tempestivamente informano un amico di famiglia psichiatra il quale somministra farmaci antidepressivi e consente a
Maurizio di stare meglio. Quattro
mesi dopo l’inizio di questa terapia – prosegue lo specialista - si
procede a eliminare progressivamente il farmaco. Dopo un mese
dalla sospensione i disturbi si ripresentano e questa volta con sintomi più preoccupanti: Maurizio
pensa al suicidio quotidianamente, ne parla con la mamma che
torna preoccupata dallo psichiatra; quei farmaci che alcuni mesi
prima hanno dato un miglioramento attualmente non funzionano per cui si cambiano farmaci
e psichiatri con risultati molto
modesti”. Ma qual è la vera causa
di un disturbo di questo tipo? “Le
cause – commenta il professor
D’Attoma - vanno ricercate sia in
una predisposizione genetica,
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"Ho 36 anni e da circa quattro mesi seguo una terapia cortisonica; da qualche settimana, però, avverto un leggero offuscamento della vista. Crede che
ci possa essere una connessione?"
Risponde il dottor Angelo L’Abbate specialista in oculistica:
“Una terapia cortisonica topica, in collirio o pomate oculari, può
avere come effetto collaterale la comparsa di un glaucoma, e
quindi l’aumento della pressione oculare, o di una cataratta; una
terapia cortisonica eseguita, invece, per via generale può portare,
se prolungata, alla comparsa o alla accelerazione di una cataratta; solo una visita oculistica può dirimere il suo dubbio”.
tanto che spesso nella stessa famiglia è possibile riscontrare diversi soggetti affetti dallo stesso
disagio, ma soprattutto in un
comportamento psicopedagogico
particolarmente apprensivo da
parte di uno o di entrambi i genitori o degli insegnanti”. Uscire da
questa condizione è, tuttavia,
possibile grazie a nuovi protocolli
specifici di intervento. “Il trattamento di questi soggetti, spesso
ragazzi, prevede – spiega lo specialista - in via prioritaria un trattamento psicoterapico con l’utilizzo di una psicoterapia breve
strategica o una terapia cognitivocomportamentale cui si potrà aggiungere un eventuale trattamento farmacologico. Recentemente
sono stati utilizzati alcuni farmaci
antivirali e la silimarina, con risultati sovrapponibili a quelli dei
farmaci usati nella terapia antidepressiva tradizionale, i Selective
serotonin reuptake inhibitors
(SSRI), che aprono interessanti
scenari sul versante etiopatogenetico. Non raramente alcuni soggetti, particolarmente gli adulti,
sono resistenti a questo trattamento per cui potrà essere utilizzato il Transcranic magnetic stimulation (TMS), una tecnica non
invasiva di stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale,
su cui sia la letteratura internazionale che l’esperienza condotta
presso il Centro cefalee e neuropsichiatria di Ostuni hanno fornito
risultati incoraggianti; in questi
ultimi mesi – conclude il professor D’Attoma - alcuni centri italiani hanno inoltre utilizzato una
tecnica di stimolazione profonda
del cervello, la Deep brain stimulation (DBS)”.
COMUNICATO STAMPA
PROMUOVERE LA SALUTE:
IL PASTIFICIO GRANORO SPOSA IL
“PROGETTO MEDIA”
Informare i giovani della Città di Corato dei rischi di
una vita sregolata. La Salute è un dono prezioso e va
salvaguardata con l’informazione e la prevenzione. Il
Pastificio Granoro in prima linea per la valorizzazione
dei giovani del proprio territorio.
Prendersi cura del territorio non significa solo offrire un
contributo per la sua crescita, ma anche contribuire alla salute e alla sicurezza di chi ogni giorno vi opera per garantirgli e garantirsi un futuro. Specialmente per i giovani, chiamati in misura maggiore a contribuire al proprio sviluppo.
Concetti chiave, quelli di salute e sicurezza, per il Pastificio
Granoro, che ha contribuito alla realizzazione del “PROGETTO MEDIA – Il maggior mistero della Medicina non è la
malattia, ma la salute”.
Una iniziativa ideata dall’Associazione onlus “Salute e
Sicurezza” (che opera da poco più di un anno sul territorio di
Corato ed è impegnata nell’organizzazione di giornate gratuite della prevenzione per la Salute con l’obiettivo di offrire assistenza sanitaria gratuita in particolari situazioni), dal Rotary
Club di Corato, con il patrocinio del Comune di Corato, che ha
trovato l’appoggio dell’azienda diretta dalla famiglia
Mastromauro, da sempre sensibile a queste tematiche.
Il “Progetto Media” è un percorso formativo e informativo rivolto alla sensibilizzazione della Salute proprio ai giovani
della Città di Corato: le Scuole Medie saranno le protagoniste di una serie di iniziative (articolate in quattro fasi) dedicate alla conoscenza e alla prevenzione di quelli che sono i
pericoli a cui gli adolescenti sono sottoposti, come l’obesità
in primo luogo e poi il fumo, il consumo di droghe, l’abuso
di alcool e il mito del rischio estremo alla guida. Tutto ciò che
può causare l’uso di queste sostanze e una vita sregolata, è
possibile prevenirlo: con uno stile di vita corretto e con una
dieta equilibrata, elementi che contribuiscono fattivamente
ad aumentare la qualità della vita di ciascun giovane, alla
presenza della Preside e dei Dottori Paolillo Primario del reparto
Cardiologia
dell’Ospedale di Corato,
Dott. Tota Primario del reparto
Pediatria
dell’Ospedale di Corato,
Dott.
Michele
Loizzo
Presidente Rotary Corato,
Dott.
Paolo
Loizzo
Presidente dell’Associazione
Onlus “Salute e Sicurezza”.
La fase conoscitiva ha preso
il via il 26 gennaio presso la
Scuola Media Santarella,
una delle tappe di un percorso dedicato ai ragazzi di
prima media delle Scuole
coratine, che hanno incontrato e incontreranno i pediatri e i cardiologi e verranno sottoposti gratuitamente
ad elettrocardiogramma e
visita cardiologica dall’equipe
del
reparto
di
Cardiologia dell’ospedale di
Corato e a valutazioni pediatriche (a cura del Dott.
Vincenzo Tota) per individuare comportamenti e stili
di vita errati.
“Il Pastificio Attilio Mastromauro Granoro – spiega la
Dott.ssa Marina Mastromauro, amministratore delegato del
Pastificio Granoro, presente alla giornata inaugurale del percorso – è ben lieto di aderire ad un progetto di così grande importanza e rilevanza sociale in quanto finalizzato all’attività
di sensibilizzazione e di informazione sui rischi cardiovascolari. Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la
principale causa di morte nel nostro paese, anche se sono in
larga parte prevenibili. Il Progetto Media focalizza quindi
l’attenzione sulla prevenzione primaria, che coinvolge gli
adolescenti, attraverso un percorso sul corretto stile di vita,
che si sintetizza in una sinergia perfetta tra alimentazione e
salute. Granoro, da sempre a sostegno del benessere fisico e
della cultura alimentare, stringe con più forza il suo legame
con la Città di Corato, sposandone i progetti e le iniziative a
beneficio della collettività”.
Punta di diamante del progetto finanziato dal Pastificio
Granoro sarà l’acquisto di un defibrillatore che sarà donato
al presidio ospedaliero di Corato.
Per maggiori informazioni:
Rino Porro (mobile 347.1231388)
per Pastificio Attilio Mastromauro GRANORO Srl
o Info Granoro: 080.8721821
www.granoro.it - Mail: [email protected]
CENTRO CEFALEE E NEUROPSICHIATRIA
Prof. Dott. Giovanni D'attoma
Spec Neuropsichiatra - Psicoterapeuta
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