A proposito di Moore e Shakespeare

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XVIII I
Giovedì 10 novembre 2016
IL 17 AL POLICLINICO CON ANDREA PRANDIN
QUATTRO INCONTRI GRATUITI DALLE 11 ALLE 23
«Libri, dolore, bellezza», incontro a Bari
«MeditiAmo Italia» domenica al Kismet
n «Libri, dolore e bellezza - Sullo stare accanto, in
ospedale. Con pagine di carta. E non soltanto» è il
tema dell’incontro che si terrà giovedì 17 a Bari,
alle 18.30 nell’aula «Federico Vecchio» del reparto di Pediatria del Policlinico di Bari. Dopo un’introduzione della docente Antonia Chiara Scardicchio, la relazione sarà tenuta da Andrea Prandin dell’ Università di Milano Bicocca.
n Fa tappa a Bari, domenica al Kismet, «MeditiAmo Italia», incontro gratuito sulla meditazione
per la pace interiore a cura dell’associazione internazionale Inner Peace. Un’intera giornata per
sperimentare lo yoga e le tecniche di meditazione
e per assaporare la musica e la danza indiana.
Previsti quattro incontri dalle 11 alle 23 e uno spazio dedicato ai bambini. Info 349.715.54.91.
A proposito
di Moore
e Shakespeare
STASERA ALLA VALLISA PER «LE DIREZIONI DEL RACCONTO» DI DIAGHILEV
Una e una notte
con Ennio Flaiano
Due racconti affidati a Maria Paiato
È
Maria Paiato l’interprete di
Una e una notte, la coppia di
racconti di Ennio Flaiano in
scena stasera (ore 21) alla Vallisa, nella serie Direzioni del racconto a
cura della Compagnia Diaghilev. Alcune domande in proposito all’attrice,
in passato pluripremiata per il teatro
(Premi Olimpici, Duse, Ubu) oltre che
protagonista a cinema con Francesca
Archibugi (Lezioni di volo) o Cristina
Comencini (Lo spazio
bianco).
Allo Showville l’«opera inedita»
rivisitata da Otello Cenci
di PASQUALE BELLINI
S
otto il titolo Thomas
Moore, l’opera inedita
di Shakespeare, tempo
fa la British Library ha
pubblicato un manoscritto attribuito, fra gli altri, a Shakespeare, con brani dedicati a
Moore (1478/1535) il cancelliere
e ministro di re Enrico VIII, che
fu suo oppositore circa la persecuzione dei cattolici e circa il
divorzio dalla regina Caterina e
le nozze con Anna Bolena: fu
decapitato per ordine del re. La
Chiesa lo ha fatto santo nel 1935.
Nella serie di offerte «scespiriane» in corso a Bari, una compagnia Ali (dalla Romagna) ha
proposto uno spettacolo che con
quel titolo (Thomas Moore…)
ha presentato allo Showville in
effetti non il presunto testo di
Shakespeare, quanto piuttosto
una vera e propria rielaborazione, del tutto autonoma e originale: un lavoro quindi «a proposito» di Shakespeare/Moore.
È una variazione sul teatro
elisabettiano e dintorni, con lo
stesso Shakespeare in scena, alla prese con i problemi di una
pericolosa messinscena, stante
la carica eversiva del personaggio Moore e senza dimenticare
che re Enrico VIII e consorte
Anna Bolena erano né più né
meno che i genitori della re-
gnante Elisabetta! Il testo e lo
spettacolo, elaborati da Giampiero Pizzol e Otello Cenci
(anche sua la regia) fu già presentato a Rimini in agosto, nel
Meeting di Comunione e Liberazione, stante la dimensione
emblematica di San Tommaso
Moro, nonché la mai sopita diceria che faceva dello stesso
Shakespeare un cripto-cattolico.
Nella scena con legni, botti,
boccali della Taverna della Sirena a Londra, nel confronto
tra Shakespeare e attori della
compagnia del Lord Chamberlain, si discute e discetta del
testo da farsi su Moore, delle
scene, personaggi, ruoli: con
l’occasione vengono introdotti
alcuni brani da Macbeth, dal
Mercante di Venezia, anche da
Amleto, pur se quest’ultimo testo è del 1600 mentre il «manoscritto dell’inedito» sarebbe
del 1593/94. Ad animare dialoghi e conflitti di questi teatranti
elisabettiani colti in taverna,
entra in campo anche Anthony
Monday, un autore di teatro,
spia e uomo di intrighi dell’epoca: a lui tocca il ruolo del vilain,
trucido e cinico si confronta
con la «missione teatrale» altamente intonata di Shakespeare/Moore, fin troppo densa di
valori etici, filosofici, addirittura sociali.
delle Notti di Cabiria!) sta girando un
film. Insomma in questi testi di Flaiano
s’incontrano personaggi che nell’arco
di un giorno e una notte tracciano
percorsi tra la noia e il vitellonismo, tra
lo spleen e una sorta di buffa cialtroneria».
Il testo con la sua parola, è accompagnato da brani musicali?
«Ci sono delle musiche di scena, ma è
sonoro registrato, non dal vivo. Mu-
Paiato, perché Flaiano, o perché questi
testi in particolare?
Il testo, ben recitato e ben inquadrato dalla regia in chiave
tutto sommato realistica, finisce però col concedere troppa
verbosità alla continuata discussione, al conflitto bene-male nel quale si pretende (da parte di Shakespeare o Moore) di
proclamare temi quali la libertà di coscienza, con intemerate
contro la tortura e la pena di
morte, l’accoglienza dei profughi e migranti, anche il diritto
delle donne a recitare le parti
femminili. Troppa grazia.
Ma il testo e lo spettacolo si
lasciano seguire, con attori
niente male: Giampiero Bartolini, Andrea Carabelli,
Giampiero Pizzol, Andrea
Soffiantini, Isotta Ravaioli.
Applausi al termine dello spettacolo, nella Sala 2 dello Showville con i suoi 650 posti, di cui
assai meno (ahimè) occupati
dal pubblico! Un errore di programmazione, stante la contemporaneità di un altro spettacolo della serie Shakespeare
in altro teatro.
Con Florian Metateatro, regia di Pippo Di Marca
«Vecchi tempi» di Harold Pinter sabato al Kismet
.
La drammaturgia inglese del Novecento è protagonista del
prossimo appuntamento con la stagione al Kismet dei Teatri di
Bari. Sabato 12 novembre alle 21, Florian Metateatro presenta il
suo «Vecchi tempi» di Harold Pinter, per la regia di Pippo Di Marca, con Fabrizio Croci,
Francesca Favia e Anna Paola Vellaccio (biglietti nel circuito Bookingshow; al botteghino
del teatro e al Box office Feltrinelli; info
080.542.76.78; www.teatridibari.it).
In «Vecchi Tempi» ci sono tre personaggi: una
coppia londinese sui quarant’anni, Deeley e
Kate; e una vecchia amica di quest’ultima, Anna, anch’essa sui quaranta, che è stata lontana
per oltre vent’anni dall’amica di gioventù, e
dall’Inghilterra, e che ora viene a far visita a
Kate e al di lei marito.
Circa la pièce di Pinter, il regista scrive:
«all’apparenza una commedia: un vacuo e
“nostalgico” incontro durante il quale “ricordare” i Vecchi Tempi. Così, più o meno, viene
PROSA Vecchi tempi
comunemente rappresentata: almeno in Italia, e per la mia esperienza di spettatore. Pinter
è un autore non facile, ambiguo, anche “astuto”: utilizza il linguaggio corrente caricandolo di ambiguità, di pause, di silenzi,
con cui spesso crea effetti di surrealtà. Viene dopo Beckett e il
teatro dell’assurdo e ne subisce in parte l’influenza».
IN SCENA
Un momento
dello
spettacolo
che immagina
la presenza
dello stesso
Shakespeare
impegnato
ad allestire
l’opera
teatrale
«Una e una notte - risponde l’attrice - fa
parte di un percorso
che ho realizzato per il
teatro e che comprende Ennio Flaiano accanto a Tommaso Landolfi, Alberto Savinio,
Dino Buzzati: una sorta di recupero della letteratura italiana del
‘900 attraverso gli autori da me più amati.
In ciò che si ascolterà L’ATTRICE Maria Paiato, oggi a Bari
stasera, ho privilegiato la scrittura di Flaiano, con la descrizione di “una giornata siche Anni ‘50 e 60, incursioni dal mamal limite dell’assurdo”, anzi completa- bo al rock».
mente assurda, che travolge il prota- Dopo il recital questa sera di Maria
gonista Graziano, nella sua recherche».
Paiato (inizio alla 21) le Direzioni del
Ci sono anche figure femminili in queracconto continuano con i seguenti apsto «viaggio» del protagonista?
puntamenti: Paolo Panaro in Anna
«Sì certo, c’è una storia d’amore bi- Karenina di Tolstoj (dal 14 al 17 nov.),
slacca e leggera, del tutto bizzarra. Gra- Massimo Verdastro in Eros e Priapodi
ziano viene attirato da una “aliena” Carlo Emilio Gadda (19 nov.) e Poeta
docile e impassibile dentro un’astro- delle ceneri da Pasolini (20 nov.) Il 24 sarà
nave quanto mai domestica, approdata a volta di Elisabetta Aloia in Si faceva
a Fiumicino. L’altro personaggio, chiamare Giovanni di Giovanni BianAdriano, in questo “breve viaggio verso chi, poi (25 nov.) Enzo Moscato in Comla notte”, ma senza tragedia anzi forse a pleanno. Le Letture Sceniche continualieto fine, ci conduce in un santuario no, con altri titoli, fino al 19 dicembre.
dove un amico regista (forse il Fellini
[p. bell.]
Corato ricorda Aldo Moro
Domani un annullo speciale per la visita alla Mastromauro del 1967
I
n occasione del dibattito «Liberi di
ricordare», organizzato a Corato
domani pomeriggio (alle 18.30 nella Sala Verde del Comune) si terrà
l’annullo filatelico straordinario a cura
di Poste Italiane che ha per oggetto è il
celebre taglio del nastro dell’azienda
Granoro che l’allora Presidente del Consiglio Aldo Moro effettuò a Corato il 21
gennaio 1967.
C’è anche la Corato industriale e
l’azienda Granoro nell’elenco delle iniziative legate al Centenario dello statista pugliese Aldo Moro, di cui nel
mese di settembre in tutta Italia si è
celebrato l’anniversario della nascita.
Era il periodo in cui il Mezzogiorno
d’Italia era ancora diviso tra agricoltura e internazionalizzazione, tra sviluppo e assistenzialismo, ma che cer-
cava di risalire la china grazie alle idee
lungimiranti di imprenditori come Attilio e Chiara Mastromauro che nel
giorno del taglio del nastro della loro
nuova creatura ebbero al proprio fianco
l’allora Presidente del Consiglio Aldo
Moro in un evento che furono in molti a
ricordare.
«Liberi di Ricordare» è organizzato
dall’associazione culturale «Fos», dal
Centro Studi Politici «Aldo Moro» di
Corato, da Poste Italiane, dall’Istituto
d’Istruzione Superiore «A. Oriani» e dal
Comune di Corato. Tra gli interventi
previsti ci sarà anche quello di Marina
Mastromauro, amministratrice delegata Granoro, che interverrà sul tema
del rapporto tra gli industriali e Aldo
Moro, ricordando l’inaugurazione del
pastificio.
NEL 1967 Moro all’inaugurazione
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