Vol1_uni6_cap21_sistemi parentela

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I CONCETTI
DELLA STORIA
I sistemi di parentela
I
n antropologia si definisce «parentela» l’insieme dei legami socialmente riconosciuti
fondati sulla discendenza e il matrimonio. Malgrado le classificazioni e le caratteristiche
della parentela conoscano importanti variazioni tra le diverse culture umane, le scienze sociali
ricorrono ad alcuni termini che indicano relazioni valide universalmente.
La consanguineità
La consanguineità (e cioè la condivisione dello «stesso sangue») è quello che definisce la
relazione di parentela più immediatamente fissata dalla prossimità biologica: la consanguineità
può essere diretta, nel caso del rapporto tra genitori e figli, o collaterale, nel caso del rapporto
tra fratelli. I discendenti da consanguinei comuni, secondo diversi gradi, sono detti «cognati».
Nel caso la linea di discendenza sia particolarmente lunga, ossia l’antenato comune sia lontano
nel tempo di parecchie generazioni, i cognati fanno parte del medesimo lignaggio; se tale
linea è presupposta ma non più ricostruibile, o se l’antenato comune è un personaggio mitico,
essi sono parte del medesimo clan. Va aggiunto, però, che la relazione di consanguineità è
sottoposta a variabili culturali, dal momento che in alcune culture solo il padre o solo la madre
sono considerati consanguinei del figlio: in questo caso si parla rispettivamente di discendenza
patrilineare e matrilineare.
Le relazioni di affinità
Le relazioni di parentela che si creano attraverso il matrimonio (ad esempio quelle tra l’individuo
e i genitori o i fratelli e le sorelle del coniuge) sono dette «di affinità». A seconda della direzione
verso la quale si sceglie il coniuge, si parla di matrimonio endogamico (cioè realizzato all’interno
dello stesso gruppo sociale) o esogamico (quando il coniuge è scelto al di fuori di un gruppo
sociale). Il gruppo, peraltro, può essere definito da vincoli di parentela come nel caso di un’unione
tra cugini, di vicinanza geografica nel caso di un’unione tra abitanti di uno stesso villaggio, di
appartenenza cetuale o etnica nel caso di un’unione tra persone dello stesso ceto o della stessa
etnia, quali sono i matrimoni fra nobili
o fra membri di minoranze linguistiche.
Il matrimonio può anche essere
classificato sulla base della residenza
dei coniugi: questa può essere virilocale
(se la coppia va a vivere presso i parenti
dello sposo), uxorilocale (se va a vivere
presso i parenti della sposa), o neolocale
(se forma una nuova unità residenziale).
William Hogarth, Il matrimonio di Tom
Rakewell, prima metà del xviii secolo,
olio su tela (Londra, Sir J. Soane Museum).
© Loescher Editore, 2017
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