I piselli studiati da Mendel hanno il vantaggio di essere disponibili in molte varietà, con la possibilità di controllare l’impollinazione (in genere si autoimpollinano, ma questo può essere evitato). Mendel e la genetica Mendel 81822-1884), un monaco di Brno (Rep. Ceca) studiò con efficacia metodi quantitativi applicati all’ereditarietà. Fu un precursore. Le sue scoperte oggi note come i principi mendeliani della segregazione e dell’assortimento indipendente sono la base della genetica Quando cominciò a studiare gli ibridi delle piante dei piselli si sapeva che: Mendel ha esaminato un certo tipo di caratteri (oggi si definisce fenotipo l’aspetto esterno di un organismo): stelo luno o corto, seme giallo o verde …per i quali le differenze ereditabili erano conosciute •tutte le piante ibride derivanti da genitori geneticamente puri hanno un aspetto simile; •quando gli stessi ibridi vengono incrociati fra loro non generano linee pure, i loro discendenti mostrano una mescolanza di caratteri. © Emilio Padoa-Schioppa Mendel ha cominciato incrociando piante di due differenti linee pure che mostravano fenotipi diversi (generazione parentale P). La progenie è detta prima generazione filiale (generazione F1) e la generazione successiva è detta seconda generazione filiale (generazione F2). Incrociando piante a stelo lungo con piante a stelo corto ottenne una generazione F1 con sole piante a stelo lungo e una seconda generazione F2 (prodotta mediante incrocio o autoimpollinazione di individui F1) con piante a stelo lungo e altre a stelo corto (in proporzione 3:1) © Emilio Padoa-Schioppa All’epoca si riteneva che l’ereditarietà fosse controllata da fluidi che si mescolavano nel momento in cui si formavano gli ibridi, ma in tal caso si dovrebbe avere un ibrido intermedio (questo in alcuni casi avviene). Mendel studiò gli ibridi in cui i fattori ereditari di un genitore mascheravano quelli dell’altro. Con una terminologia moderna si dice che il carattere espresso nella generazione F1 (in questo caso lo stelo lungo) è detto dominante, mentre quello non espresso (lo stelo corto) è detto recessivo. Quando entrambi i caratteri sono presenti quelli dominanti mascherano quelli recessivi. © Emilio Padoa-Schioppa © Emilio Padoa-Schioppa Mendel non aveva la conoscenza del DNA, e di conseguenza propose che ogni caratteristica ereditaria fosse controllata da due fattori che si comportano come particelle presenti in ciascun individuo. Locus indica la porzione di un particolare gene sul cromosoma. Oggi lo si riferisce a un segmento di DNA che possiede l’informazione necessaria al controllo di qualche aspetto dell’organismo. Omozigote: individuo con i due alleli identici (BB o bb) per un singolo locus. Eterozigote individuo con due alleli differenti (Bb) per un singolo locus. Queste particelle sono quelle che oggi chiamiamo geni Fenotipo è l’aspetto esterno di un organismo Genotipo è la costituzione genetica di un individuo. Oggi viene usato il termine allele per riferci alle forme alternative di un gene. Allele dominante (gene per lo stelo lungo) e allele recessivo (gene per lo stelo corto). Gli alleli occupano loci corrispondenti sui cromosomi omologhi © Emilio Padoa-Schioppa © Emilio Padoa-Schioppa 1 Il principio della segregazione stabilisce che prima della riproduzione sessuata i due alleli portati da un genitore devono essere separati (ossia segregati). Gli alleli rimangono intatti e in questo modo un allele recessivo può ricomparire nella generazione F2. Incrocio monoibrido (esempio delle cavie): durante la meiosi nel genitore femmina i due alleli BB si separano e lo stesso avviene con gli alleli del maschio (bb). Ogni gamete contiene o un solo allele B o un solo allele b. La fecondazione dell’uovo da origine a uno zigote con alleli Bb . Questa è l’unica combinazione possibile e quindi l’allele B maschera quello b e le cavie della generazione F1 sono nere. Durante la meiosi delle cavie F1 l’allele B si separa da quello b e ogni gamete può contenere uno o l’altro dei due alleli ma non entrambi. I gameti che producono gli alleli b e quelli B sono prodotti in modo uguale dagli individui eterozigoti. Le possibili combinazioni che si ottengono vengono rappresentate attraverso il “quadrato di Punnett” © Emilio Padoa-Schioppa Il reincrocio permette di individuare la condizione eterozigote. © Emilio Padoa-Schioppa Mendel ha verificato anche che cosa accade quando si ha un incrocio diibrido (individui che differiscono per gli alleli di due loci) Cavia omozigote BBSS (alleli dominanti per colore nero e pelo corto) incrociata con cavia bbss (alleli recessivi per colore marrone e pelo lungo). Generazione F1 tutti BbSs (fenotipo nero a pelo corto). Generazione F2 4 gameti: BS, Bs bS e Ss Si può costruire il quadrato di Punnett e vedere quali sono le frequenze attese. © Emilio Padoa-Schioppa Gli alleli posizionati su cromosomi non omologhi sono distribuiti nei gameti in maniera casuale. Su questa base Mendel ha formulato il principio dell’assortimento indipendente: i membri di una coppia di geni segregano indipendentemente dall’altra coppia di geni Ogni gamete contiene un singolo allele per ogni loculo, ma gli alleli di loci diversi vengono assortiti nei gameti in modo casuale © Emilio Padoa-Schioppa © Emilio Padoa-Schioppa Le leggi della probabilità vengono usate per prevedere l’ereditarietà mendeliana. Legge del prodotto (consente di prevedere la probabilità congiunta di eventi indipendenti): i.e. lancio di una moneta (testa = ½); in un secondo lancio testa = ½; ottenere una serie di due teste = ½ X ½ = ¼ Cioè se due eventi sono indipendenti uno dall’altro la probabilità che si verifichino entrambi è il prodotto delle singole probabilità. i.e. se entrambi i genitori sono Bb qual è la probabilità di avere un figlio uguale a loro (bb) Il figlio deve ricevere un gamete b da ogni genitore. Esiste ½ di probabilità che lo spermio del padre abbia il gamete b e ½ per la cellula uovo della madre – sono eventi indipendenti La probabilità complessiva risulta: ½ X ½ = ¼ © Emilio Padoa-Schioppa 2 Legge della somma (consente di prevedere la probabilità congiunta di eventi mutualmente escludentisi): i.e. se entrambi i genitori sono Bb qual è la probabilità di avere un figlio uguale a loro (Bb) Mendel non possedeva le basi cromosomiche dell’ereditarietà. Oggi sappiamo che tutto questo avviene durante la meiosi e che la meiosi, in tutti i cicli vitali sessuali, deve avvenire prima della formazione dei gameti. Ci sono due modi: una cellula uovo B può combinarsi con uno spermio b (probabilità di questo risultato è ¼) o una cellula uovo b può combinarsi con uno spermio B (probabilità di questo risultato è ¼). La probabilità complessiva è ¼ + ¼ = ½ Poiché c’è un solo modo per ottenere un figlio omozigote (BB o bb) in questi casi le probabilità sono di ¼ © Emilio Padoa-Schioppa © Emilio Padoa-Schioppa Se si hanno geni associati assortiscono indipendentemente. allora non L’ordine lineare viene determinato calcolando la frequenza del crossing over Morgan studiando il moscerino della frutta osservò che i geni sono disposti in modo lineare su ciascun cromosoma e che certi loci sono revvicinati sulla coppia di cromosomi omologhi. In questo caso, coi loci dislocati sulla stessa copia di cromosomi omologhi non segregano in modo indipendente, ma tendono ad essere ereditati insieme e si dice che sono associati (quindi le frequenze attese sono diverse rispetto a quelle in attese secondo l’assortimento indipendente © Emilio Padoa-Schioppa © Emilio Padoa-Schioppa © Emilio Padoa-Schioppa © Emilio Padoa-Schioppa 3 Il sesso è determinato dai cromosomi sessuali Nei mammiferi il cromosoma y determina il sesso maschile Ogni cellula uovo contiene un cromosoma X Ogni spermatozoo può contenere cromosoma X o un cromosoma Y un La tecnologia del DNA ha rivoluzionato la medicina, la farmacologia e (forse) l’agricoltura Lo spermatozoo che contiene il cromosoma X da origine a una femmina e quello che contiene il cromosoma Y a un maschio © Emilio Padoa-Schioppa 4