Due eccellenze in una mostra unica Verona Gran Guardia 11 aprile — 16 agosto 2015 Bacco... e dintorni Una mostra promossa da Comune di Verona Provincia Autonoma di Trento Veronafiere Museo Statale Ermitage Mart prodotta e organizzata da Villaggio Globale International Skira editore Dentro l’opera Bacco (in greco Dioniso), originariamente dio della fertilità, è il dio del vino. Figlio del rapporto clandestino tra Giove e Semele, il fanciullo nasce dalla coscia del padre che ivi lo aveva cucito dopo averne involontariamente ucciso la madre. Affidato alla cura delle Ninfe viene allevato anche dai Satiri e dal saggio Sileno. Si presenta come un giovane nudo, talora ebbro, con il capo cinto da una corona di foglie di vite o di edera. Nella mano tiene il tirso o solleva un coppa di vino o un grappolo d’uva. Sileno, famoso anche per le facoltà divinatorie, viene normalmente dipinto a dorso di un asino suo inseparabile compagno, che a fatica lo sostiene tanto è ubriaco. Arianna, abbandonata da Teseo a Nasso, viene salvata da Bacco che se ne innamora e la prende in sposa. Bacco innamorato, per liberare Arianna dall’impegno sponsale contratto con Teseo, toglie dal capo dell’amata la corona che il figlio del re di Atene le aveva donato prima di abbandonarla; lanciata in cielo, la corona si trasforma nella costellazione boreale. I Satiri sono creature legate al culto di Bacco, comunemente considerati immagine della fecondità. Amanti del vino e dei piaceri dei sensi accompagnano il corteo e sono raffigurati in parte umani e in parte animali, con orecchie appuntite, piccole corna sulla fronte, zampe villose e zoccoli caprini. Bacco ambivalente talvolta è ritratto giovane e forte o addirittura fanciullino, altrove vecchio e disfatto dal bere. Invece sempre vecchio, corpulento ed ebbro è raffigurato Sileno, considerato colui che ha allevato ed educato Bacco e che guida il suo corteo. Bacco e Arianna sono spesso ritratti insieme con il loro seguito su un carro trainato da tigri, leopardi o capri. É il cosiddetto “Trionfo di Bacco”. La presenza dei leopardi allude alla diffusione del culto del Dio in Asia. Il Baccanale è una festività orgiastica in onore di Bacco nel corso della quale i suoi seguaci, satiri e baccanti, si dedicavano a incontenibili libagioni e divertimenti. L’edera insieme alla vite è attributo di Bacco e delle sue seguaci, le Menadi. Narra Ovido che appena nato Bacco viene affidato alle ninfe della Nisia, che nascondono la sua culla coprendola con rami d’edera per sottrarlo all’ira di Giunone. La pianta può essere legata al dio del vino anche per la sua caratteristica di lenire, sorbita sotto forma di decotto, eventuali postumi dell’ubriachezza.