Preistoria, civiltà antiche, Grecia 3

Osserva la carta e la tabella della pagina precedente, le immagini
qui riprodotte e poi rispondi alle domande.
1) In quali aree del mondo si diffonde l'agricoltura e l'allevamento tra il 9000
a.C. e il 4000 a. C.?
…………………………………………………………………………………………………..
2) In quale di queste trovi parecchi siti archeologici importanti?
…………………………………………………………………………………………………..
3) Quale fu il primo animale addomesticato? ……………………………………………
4) Descrivi le due immagini proposte.
………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………….
L'arte preistorica
L'uomo del Neolitico dimostrò di possedere un gusto per il bello che nessun altro
animale aveva mai espresso. Ancora oggi conserviamo numerose tracce della sua
arte. Famose e di grande bellezza sono le pitture a colori trovate nelle grotte di
Altamira in Spagna o di Lascaux in Francia.
Frequenti sono anche disegni, graffiti o incisioni su rocce (come quelle ad esempio
della Val Camonica in Italia).
Piccole statue erano dedicate alle divinità femminili; gli studiosi le chiamano
Veneri, dal nome latino della dea della bellezza e dell'amore. La loro diffusione fu
enorme in tutto il mondo già nel Paleolitico e probabilmente rappresentavano una
divinità, la Madre Terra.
Rimangono poi resti archeologici come templi, recinti megalitici, cioè formati da
enormi massi di pietra, ed edifici funerari, che servivano per il culto delle divinità.
Tombe per la sepoltura dei morti furono costruite in tutto il mondo preistorico,
spesso usando pietre di grandi dimensioni. Al loro interno sovente sono stati
ritrovati oggetti appartenuti al morto o alla sua famiglia.
Natura materiale e spirituale dell'uomo
Il culto dei morti presso gli uomini primitivi indica che il sentimento religioso fu
avvertito sin dagli inizi della civiltà.
L'uomo sotterrando il cadavere di un suo simile, oppure bruciandolo e
conservandone le ceneri in un vaso o in un'urna, dimostra infatti, di credere in una
realtà non solo materiale. Egli agisce così perché è convinto di possedere una
doppia natura, fìsica e spirituale, e pensa che quest'ultima possa godere di una
forma di vita anche dopo la morte.
Animismo e culto dei morti
L'uomo preistorico attribuì una doppia natura non soltanto agli esseri umani, ma
anche a tutte le componenti del mondo materiale.
Una prima forma di religione si basò proprio sulla credenza che tutti gli esseri
viventi (compresi gli animali e le piante) e talvolta anche grandi realtà naturali
(fiumi, montagne) possedessero un principio vitale chiamato anima, accanto a una
dimensione puramente materiale. Proprio per questo tale forma di religiosità viene
detta animismo e porta a credere tutte le cose animate da spiriti, spesso
caratterizzati da poteri superiori a quello degli uomini.
Fonte: Enrico B. Stumpo, Silvia Cardini, Francesco Onorato, Le parole della storia.
Dalla preistoria al Seicento. Firenze, Le Monnier, 2005
Nella Mezzaluna Fertile, il territorio compreso tra il Golfo Persico e l'Egitto, si crearono
prima che altrove le condizioni per il passaggio dal villaggio alla città. La maggiore
disponibilità di cibo provocò un aumento costante della popolazione e permise a una parte
di essa di liberarsi dal lavoro dei campi e di dedicarsi ad attività artigianali e commerciali. Si
attuò così la divisione del lavoro: grazie a questa si formarono le prime città.
Gli abitanti delle città erano divisi in gruppi che avevano un diverso livello di ricchezza e
potere: le classi sociali. La città era governata da un gruppo ristretto di sacerdoti o da un re. La
città era il centro di governo e di ogni attività.
L'invenzione della metallurgia, cioè del modo di lavorare i metalli, consentì di fabbricare armi e
utensili più efficaci; ebbero impulso i commerci e nacquero figure di specialisti, come i fabbri e
i mercanti. Si inaugurò così l'età dei metalli, divisi in età del rame, del bronzo e del ferro.
Poiché la vita economica e amministrativa delle città diveniva sempre più complessa, sorse la
necessità di ricordare i vari passaggi: nacque la scrittura, strumento di lavoro di una classe di
funzionari, gli scribi, che acquisirono notevoli poteri.
Nelle regioni bagnate dai grandi fiumi, grazie alla maggiore fertilità del terreno, si sviluppò
prima che altrove la civiltà urbana. Questo accadde nella Mezzaluna Fertile (compresa tra i
fiumi Nilo, Tigri ed Eufrate), in India e in Cina lungo l'Indo e il Fiume Giallo. Importanti civiltà si
svilupparono anche su vasti altopiani dell'America centrale o in zone montagnose del Perù.
Nella regione di Sumer, in una sepoltura di quasi 5000 anni fa, è
stata
trovata
una
scatola
decorata
con
figure
di
conchiglia.
Le
due
facce
maggiori
della
scatola
rappresentano
l'una
scene
di
pace,
l'altra di guerra e si leggono da sinistra a destra e dal basso verso
l'alto. In entrambe le facce la figura principale è il re, raffigurato più
grande degli altri personaggi.
1) Quale immagine rappresenta la guerra, quale la pace?
………………………………………………………………………………………….
2) Riesci
a
riconoscere
il
re
sulle
strisce
superiori
di
facce?
3)
………………………………………………………………………………………….
entrambe
le
…………………………………………………………………………………………………
3)
Nella
scena
di
pace
vediamo
una
fila
di
persone
che
muovendo dal basso all'alto.
a) Si tratta di guerrieri, sacerdoti, contadini ? …………………………………………….
si
sta
b) Essi portano oggetti e conducono animali. Quali animali hanno con sé?
…………………………………………………………………………………………………
c) A chi li portano?……………………………………………………………………………..
d) Il re sta banchettando in compagnia dei suoi cortigiani. Sai riconoscere
quest'ultimi?
…………………………………………………………………………………………………
e) In questa fila, oltre al re e ai cortigiani, ci sono altre persone. Quali compiti svolgono?
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
4) Osserva l'immagine seguente (dettaglio scena di guerra) e completa:
5) Osserva quest'altra immagine (dettaglio scena di guer
soldati sono vestiti tutti allo stesso modo?.
Descrivili brevemente.
Sulla
scatola
sono
raffigurate
varie
uerrieri,
contadini,
ecc.
).
I
loro
compiti
versi? E la loro ricchezza e il loro potere?
categorie
di
persone
nella
società
erano
ugual
In conclusione, le immagini rappresentano dunque una società
in cui tutti sono uguali
in cui ci sono differenze sociali importanti
in cui le differenze sono minime
I Sumeri
La Mesopotamia, terra tra due fiumi
II nome in greco di questa regione (meso e potamos) significa terra
"compresa
tra
i
fiumi".
I
due
fiumi
in
questione
sono
il
Tigri
e
l'Eufrate,
che
nascono
tra
il
Caucaso
e
la
penisola
dell'Anatolia
e,
dopo
un
percorso
quasi
parallelo,
si
gettano
nel
golfo
Persico.
La
prima
civiltà
sorta
in
Mesopotamia
fu
quella
dei
Sumeri
che
vi
arrivarono
nel
4'000
a.
C,
provenienti
probabilmente
dall'altipiano
iraniano.
I Sumeri, fondatori di città
La
principale
caratteristica
della
civiltà
sumera
fu
lo
sviluppo
delle
città.
Verso
il
3'000
a.
C.
le
principali
città
sumere
erano
Eridu,
Lagash, Uruk, Higgur e Kish. Il tempio era il centro della vita sociale
e l'edificio più importante delle città sumere: in esso si svolgevano i
commerci,
gli
affari
politici
e
si
prendevano
le
decisioni
più
importanti.
Le
città
erano
indipendenti
l'una
dall'altra
e
talvolta
in
contrasto fra loro, quindi non si unirono mai per dare origine ad uno
stato unico o ad un impero. Ognuna di esse era governata da un re.
La società
La
maggior
parte
degli
abitanti
si
guadagnava
la
vita
facendo
il
contadino
sulle
terre
del
tempio.
I
sacerdoti
amministravano
le
ricchezze della città in nome del dio protettore. Essi accumulavano e
custodivano le scorte di cibo, regolavano i commerci e dirigevano le
attività
artigianali
((filatura
e
tessitura
della
lana
e
del
lino).
I
sacerdoti
erano
dunque
personaggi
fondamentali
della
città
sumera,
perché
provvedevano
all'amministrazione
interna
della
stessa
città.
L'altro
personaggio
fondamentale
era
quello
del
re,
che
si
occupava
dei rapporti con le altre città e soprattutto delle guerre. Le guerre tra
città spesso si concludevano con dei saccheggi, che portavano nuove
ricchezze al tempio dei vincitori. Le città erano abitate da funzionari,
contabili
e
scribi
al
servizio
del
tempio.
Una
parte
notevole
della
popolazione
era
poi
costituita
da
artigiani
e
da
mercanti,
che
commerciavano
con
tutta
la
Mesopotamia
e
con
altre
regioni
dell'Oriente.
I
prigionieri
di
guerra
formavano
la
categoria
più
in
basso della scala sociale, quella degli schiavi.
La religione
I Sumeri adoravano le forze naturali e i beni materiali. Cielo, pioggia,
vento e grano erano considerati dèi. Le divinità sumeriche sono fatte
a
immagine
e
somiglianza
dell'uomo:
sono
cioè
antropomorfi
(dal
greco ànthropos = uomo e morphé = forma).
Le conoscenze tecniche e scientifiche dei Sumeri
I Sumeri applicarono per primi la ruota e la vela ai trasporti di terra e
d'acqua. Introdussero nella costruzione degli edifici l'uso dell'arco e
della volta, sconosciuti agli Egizi e ignorato anche dai Greci. Per le
loro costruzioni gli Egiziani si servivano della pietra; i Sumeri invece
si servirono di mattoni d'argilla cotti al sole. I mattoni erano però un
materiale
molto
fragile.
Per
questa
ragione
la
maggior
parte
dei
monumenti mesopotamici non si è conservata fino ai nostri giorni.
Presso i Sumeri i segni grafici divennero sempre più stilizzati. Le
lettere e i suoni non erano più rappresentati con dei disegni, ma con
dei simboli a forma di lunghi chiodi o di cunei. Per questo motivo la
scrittura sumera viene detta cuneiforme. I Sumeri non usavano il
papiro; per scrivere si servivano di tavolette di argilla ancora tenera,
che
incidevano
con
uno
stilo
appuntito.
L'argilla
si
induriva
e
conservava i segni incisi. Ancora oggi gli archeologi possono leggere
le antiche tavolette sumere.
L'astronomia come scienza vien fatta risalire ai Sumeri che studiarono
il movimento delle stelle e dei pianeti e si resero conto che questio
movimenti
si
ripetevano
regolarmente
nel
tempo.
Essi
elaborarono
anche un sistema per dividere il tempo che viene ancora oggi
utilizzato (24 ore, divise in 60 minuti, divisi in 60 secondi). Questo
sistema per dividere il tempo era basato sul numero 60. I Sumeri
infatti avevano un sistema di numerazione diverso dal nostro che è a
base dieci; il loro a base sessanta.
Fonte:
AA VV Nuova Storia, vol. I Milano, 1987.
1. Sulla carta:
a. Metti il nome alla Mesopotamia e colora i fiumi Tigri ed Eufrate.
b. C è un terzo fiume, quello che attraversa l'Egitto. Coloralo e scrivi il nome.
e. Un altro piccolo fiume è il Giordano e attraversa la Palestina. Indica il nome sulla
carta.
d. Colora i mari e inserisci il nome del Mediterraneo e del Golfo Persico; quest'
ultimo, allora, era più vasto. Coloralo fino all'antica linea di costa.
e. A nord della Palestina, sulla costa del mar Mediterraneo, si trovano i monti del
Libano; indicali scrivendo il loro nome sulla carta.
f. Di fronte al Libano, nel mar Mediterraneo, c'è l'isola di Cipro. Inserisci il nome.
2. In quali due aree si trova il maggior numero di città?
…………………………………………………………………………………………………
3. Che tipi di territori sono quelli in cui ci sono diverse città?
…………………………………………………………………………………………………
1. Quali sono le due aree in cui le città sono più fitte?
…………………………………………………………………………………………………
2. In quali altre aree sono sorte delle città?
…………………………………………………………………………………………………
3. Il regno di Sargon I arrivava fino a Mari. I commerci raggiungevano il
Mediterraneo. Una città come Ebla a che cosa poteva servire?
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
1. Quali sono le aree in cui le città sono più fitte?
…………………………………………………………………………………………………
2. Quali sono le nuove aree in cui sono presenti delle città?
…………………………………………………………………………………………………
3. Il regno di Saragon I arriva fino ai mari.I commerci raggiungevano il Mediterraneo. Una città
come Ebla a che cosa poteva servire?
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
Riconosci le parti della città antica
1. Colora le mura.
2. Dove si trova il palazzo del re e della sua corte? C'è un indizio, pensa ai banchetti.
3. Colora i due templi (e il loro cortile sacro), di cui uno ha la ziggurat o torre a gradini
(58 x 39 metri alla base, tre piani di altezza, il primo di 6, il secondo di 4 metri), che
abbiamo aggiunto nella carta in base ai risultati degli scavi.
4. Indica quali sono le uscite dalla città che. secondo te, conducono al porto
sull'Eufrate e colora, all'interno delle mura, i quartieri che vivono dei traffici e della
pesca.
5. Dove si trovava probabilmente il quartiere in cui vivevano gli abitanti più ricchi?
6. Scrivi qui sotto le professioni di chi viveva nella città (l'elenco è già iniziato).
Salute a te, o Nilo che sei uscito dalla terra,
che sei venuto per far vivere l'Egitto!
È lui che irriga i campi,
che è creato da Ra per far vivere tutto il bestiame;
che disseta il deserto, lontano dall'acqua.
È lui che produce l'orzo e fa nascere il grano,
perché siano in festa i templi.
Quando comincia ad alzare, il paese è in giubilo,
tutti sono in gioia.
Portatore di nutrimento, ricco di alimenti,
creatore di ogni cosa buona,
dal dolce odore, benigno(1) quando viene;
è lui che fa divenire pieni i magazzini,
che fa larghi i granai,
che dà qualcosa ai poveri,
che fa crescere gli alberi secondo il desiderio di ognuno
e non si ha mancanza di essi.
Quando è adirato, i sudditi sono indigenti (2),
sono distrutti i cibi dell'anno.
Prospero (3) è il tuo venire,
prospero è il tuo venire,
o Nilo, prospero è il tuo venire.
Tu vieni per far vivere gli uomini e il bestiame con i tuoi prodotti dei campi.
(E. Bresciani, Letteratura e poesia dell'Antico Egitto. Torino, Einaudi, 1969)
(1 ) Di buona natura, che è ben disposto e favorevole
(2) Chi si trova in uno stato di assoluta povertà, chi è bisognoso
(3) Che porta benessere, agio, salute
1)Riporta dal testo 8 frasi che sottolineano l'importanza del Nilo nella
vita degli Egizi.
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2) Riassumi, con parole tue, il ruolo del Nilo nell'Antico Egitto.
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Cosa significa "Quando incomincia ad alzare"?
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3) Cosa significa "Portatore di nutrimento, ricco di alimenti"?
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…………………………………………………………………………………………………
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Gli Egizi
L'Egitto, un dono del Nilo
L'Egitto e la sua civiltà furono un dono del Nilo. Senza questo fiume, che
nasce dai grandi laghi delle montagne dell'Africa centrale, l'Egitto sarebbe
un deserto. Negli ultimi 2000 km del suo corso il Nilo forma una specie di
stretta e lunghissima oasi, ricca di terre fertili. A circa 200 km dal mare
Mediterraneo questa zona si allarga in un grande delta. La regione del delta
era chiamata Basso Egitto, mentre la parte alta della valle, verso le
sorgenti,
era
detta
Alto
Egitto.
Essi
furono
due
stati
divisi,
poi
sì
unificarono: nacque così un vero impero costruito intorno al Nilo che era
anche la principale via di comunicazione. Le città furono edificate, sia nel
Basso che nell'Alto Egitto, in prossimità delle sponde e del delta del fiume.
L'economia
A partire dal 3000 a. C. all'incirca, le popolazioni stabilitesi lungo il fiume
unirono le loro forze per domare il Nilo. Esse sì dedicarono a complicati
lavori di canalizzazioni per sfruttare al meglio le ristrette aree coltivabili.
Si
sviluppò
così
un'agricoltura
assai
florida,
basata
sulla
coltivazione
di
cereali come l'orzo e il grano, legumi, frutta e verdura; ma si coltivavano
anche il lino per fabbricare tessuti e la vite per il vino. Si allevavano buoi,
pecore e asini. Le acque del Nilo erano poi ricche di pesci, mentre nei
territori
circostanti
abbondava
la
selvaggina.
La
caccia
e
la
pesca
contribuivano
quindi
all'economia
alimentare
degli
Egiziani
che
si
dedicarono
pure
alla
fabbricazione
di
prodotti
artigianali
e
agli
scambi
commerciali.
A partire dal 1200 a. C. cominciava per 1' Egitto un lungo periodo di
decadenza che si concludeva con la perdita dell'indi pendenza (31 a. C. )
La vita quotidiana
Il ritrovamento di un gran numero di oggetti, la possibilità di leggere i
moltissimi documenti scritti che ci sono pervenuti, hanno permesso agli
studiosi
di
tracciare
un
quadro
sufficientemente
preciso
della
vita
dell'
uomo nel!' antico Egitto.
Il lavoro fu regolato in periodi di dieci giorni: otto di lavoro, due di riposo.
La casa fu in legno o in mattoni, a un unico piano con una, o due o tre
stanze; ebbe di solito una cantina e un terrazzo; l'arredamento fu povero:
un letto, pochi sgabelli, alcuni vasi, un tavolo. Le città e i villaggi sorsero
di
solito
su
un
lato
del
Nilo;
sul
lato
opposto
vi
fu
il
cimitero.
L'abbigliamento
fu
scarso
e
comune
a
quasi
tutta
la
popolazione:
un
drappo di tela annodato attorno ai fianchi, una veste quasi sempre di lino,
un paio di sandali; poco usati i copricapo, molte le parrucche e le barbe
finte; i capelli furono di solito tenuti corti. Le scuole furono abbastanza
diffuse: si imparava la lingua (attraverso i dettati, la copiatura di testi, i
riassunti) e la matematica.
La religione
La religione egizia era politeista; questo popolo credeva infatti in molti
dèi. Nella fase più antica adoravano divinità a forma di animali come lo
sciacallo, lo sparviero, l'ibis, il coccodrillo, il gatto e le rappresentavano
con la testa dell'animale e il corpo di uomo. Gli animali che venivano
divinizzati
erano
i
più
utili
all'uomo:
il
coccodrillo
segnalava
l'approssimarsi delle piene del Nilo; l'ibis eliminava Ì serpenti; lo sciacallo
teneva pulite le rive del fiume da carogne e rifiuti; lo sparviero e il gatto
combattevano topi ed altri roditori, che avrebbero divorato le scorte di
cereali. Oggetto di particolare venerazione era poi Api, un toro nero con
una macchia bianca a forma di stella sulla fronte. Tre divinità importanti
erano Osiride, Iside e Horus, che formavano una triade benefica, a cui si
contrapponeva
il dio
delle
tenebre, Seth.
Fondamentale
importanza
aveva
Ra, il dio-sole, poiché - come già è stato detto - il faraone era considerato
suo figlio. La convinzione che la vita continuasse oltre la morte portò gli
Egiziani
a
dedicare
particolare
attenzione
al
culto
dell'oltretomba.
Essi,
infatti, imbalsamavano
i corpi dei morti,
li seppellivano
con
gli oggetti
d'uso quotidiano, affrescavano le tombe con scene di vita dei defunti. E
per i loro sovrani crearono monumenti grandiosi giunti fino a noi: le
piramidi.
Le conoscenze tecniche e scientifiche
Il culto dei morti testimonia non solo le credenze religiose, ma anche le
|approfondite conoscenze tecniche degli Egizi. La mummificazione dei cadaveri per mezzo di
balsami richiedeva infatti notevoli conoscenze di anatomia, di biologia, di erboristeria. Le
piramidi e gli altri monumenti funerari rivelano l'abilità come architetti, la maestria nell'uso della
squadra e del filo a piombo.
Gli Egiziani erano anche abili costruttori di barche, sapevano filare e tessere, lavoravano con
precisione e gusto i metalli, erano orafi provetti. Essi crearono un tipo particolare di scrittura: i
geroglifici che erano degli ideogrammi, vale a dire dei segni grafici che esprimevano un'idea, un
concetto. Scrivevano su dei fogli ottenuti lavorando gli steli di una pianta che cresceva in
abbondanza
sulle
rive
del
Nilo:
il
papiro.
Gli Egiziani fondarono la geometria, nata con lo scopo di misurare il terreno sia per stabilire le
tasse che ognuno doveva pagare che per fissare confini dei campi in quanto ad ogni
inondazione del Nilo venivano spazzati via.
Fonti principali:
AA VV Nuova storia, vol. l. Milano 1987.
Cantarella/Vanii/ Della Perula La memoria dell'uomo, vol. 1. Milano 1995)
Egitto: le classi sociali
L'organizzazione politica dell'Egitto era fortemente accentrata nella persona del faraone, sovrano
assoluto, considerato figlio di Osiride e adorato egli stesso come un dio.
Il sovrano, insieme ai sacerdoti, era il padrone di grandissime estensioni di terra; egli viveva nella reggia
e per lui si costruivano templi grandiosi e tombe gigantesche. La nobiltà egizia era costituita da un
gruppo abbastanza ampio di famiglie di grandi proprietari di terre, capi clan e capi militari delle
numerose province dell'Egitto. Queste famiglie erano legate al re da un rapporto di fedeltà e
sottomissione. C'erano poi i funzionari più alti della corte e dell'amministrazione dell'impero, gli ufficiali e
i comandanti dell'esercito. La classe dei sacerdoti, addetti al culto presso i santuari del paese, era la più
vicina al faraone, godeva di grande prestigio e di immense ricchezze: ai sacerdoti spettava infatti di
amministrare i patrimoni dei templi. I sacerdoti erano istruiti fin da giovinetti.
Fra le classi superiori, quella militare godeva di minor importanza. La massa dei soldati era per Io più
formata da mercenari stranieri e solo gli ufficiali erano egiziani. Ai soldati venivano concessi
appezzamenti di terra per vivere nei periodi di pace e questi erano trasmessi di padre in figlio, assieme
al mestiere.
Molto
potente
era
invece
la
classe
degli
scribi.
La
carriera
Esercizio
poteva
essere
brillante
o
modesta,
a
seconda
delle
sue
Ordina le figure sociali secondo
capacità,
ma
gli
garantiva
l'importanza politica e le ricchezze
comunque
molti
privilegi.
La
possedute
maggioranza
della
popolazione
era
però
formata
da
contadini
e
schiavi.
Le
loro
condizioni
di
vita
erano
ugualmente
misere,
anche
se
i
primi
erano
giuridicamente
liberi,
potevano
sposarsi,
avere
figli
e
possedere,
a
volte,
un
campicello
e
qualche
animale.
I
secondi,
per
lo
più
prigionieri
di
guerra
erano
impiegati
soprattutto
nelle
miniere
e
nelle
cave
di
pietra
e,
insieme
ai
contadini
(nei
periodi
di
riposo
agricolo),
costruivano
i
grandi
monumenti
per
il
faraone.
Nelle
città
abitavano
gli
operai
che
vivevano
in
povertà,
i
commercianti
e
gli
artigiani
(gioiellieri,
incisori,
ceramisti)
più agiati.
Osserva la cronologia e le immagini e poi rispondi alle domande:
1) L'Egitto è sempre stato unito in un solo grande regno?
2) In che periodo e da chi furono costruite le prime piramidi in pietra? In
generale, a che cosa servivano?
3) Dal disegno puoi stabilire per chi era stata costruita quella piramide?
4) Dentro la piramide vi era un "cunicolo scavato dai ladri". Come mai i
ladri erano interessati alle piramidi?
5) Da chi furono costruiti i due templi di Abu - Simbel? Quando? Descrivi
le due facciate dei templi rappresentati nelle fotografie.
Gli Ebrei
La Palestina
La Palestina è percorsa dal fiume Giordano che scorre in una profonda
depressione, forma il lago di Tiberiade e sfocia nel mar Morto (in realtà si tratta di
un lago salato). Ad ovest, lungo la costa mediterranea, vi è una stretta e fertile
pianura, ad est invece si stendono zone desertiche.
In questo territorio, dalle condizioni geografiche non molto felici, si stabilì il
popolo degli Ebrei.
La storia narrata dalla Bibbia
Le tradizioni storiche degli Ebrei ci sono note grazie alla testimonianza
diretta che essi ci hanno lasciato nel loro libro sacro, la Bibbia. Le prime vicende
di questo popolo ebbero inizio in Mesopotamia nel 1900 a. C: dalla città di Ur,
guidati da Abramo, per volere di Dio, gli Ebrei raggiunsero la Palestina; si
spostarono quindi in Egitto ma non s'integrarono mai con le popolazioni locali:
l'ostilità crescente dei faraoni spinse gli Ebrei, sotto la guida di Mosè, ad
abbandonare l'Egitto. Tornati in Palestina (1200 a. C. ) dovettero combattere
con vari popoli vicini: il potere politico e militare fu affidato, in questo periodo di
guerre, ai "giudici", capi eletti per le loro virtù morali e religiose. Successivamente
le dodici tribù del popolo ebraico si fusero in una monarchia unitaria, sotto il re
Saul, che organizzò lo stato. David, suo successore, sconfisse i Filistei e
conquistò Gerusalemme che divenne il centro politico del regno. Il figlio
Salomone governò con equità uno stato forte e pacifico: i commerci con i vicini
Fenici fu fiorente. Il re fece costruire a Gerusalemme la propria reggia e il
Tempio.
Alla sua morte lo stato si divise e l'indebolimento che ne seguì provocò la rovina
degli Ebrei: occupazione da parte di popoli vicini, trasferimento forzato, perdita
della propria indipendenza. Nel I secolo a. C. infine, i Romani occuparono la
Palestina e nel secolo successivo distrussero il Tempio e costrinsero gli Ebrei,
che si erano ribellati, a lasciare la propria terra e a disperdersi nel mondo
(diaspora).
Una religione diversa dalle altre
Dal punto di vista religioso gli Ebrei vissero un'esperienza originale che li
distinse dagli altri popoli: essi furono infatti monoteisti, credevano cioè
nell'esistenza di un solo dio, Jahwé (in ebraico Colui che è). Jahwé è
onnipotente, invisibile, eterno, giusto e misericordioso; non può essere
rappresentato in alcun modo e il suo nome non può essere pronunciato. La
sua volontà era espressa nei Dieci Comandamenti e nella Bibbia.
Aspetti della civiltà ebraica
In origine nomadi e pastori, gli Ebrei erano divenuti a poco a poco
sedentari e agricoltori, restando per lunghissimo tempo legati ad una vita
semplice, nel corso della quale ogni famiglia provvedeva al proprio
fabbisogno di cibi, vestiti e abitazioni. Gli Ebrei non furono mai né architetti,
né praticarono arte alcuna, fatta eccezione per la musica, che allietava le
feste familiari e soprattutto quelle religiose. Furono comunque abili nella
lavorazione dei metalli e nell'intaglio dell'avorio.
(Fonti principali: Brancatì Fare storia vol. l. Firenze 1985; Mallarinì / Morone / Alterocca Gli
uomini nel tempo vol. 1. Torino 1990)
I Fenici
La terra, gli abitanti
A nord della Palestina, sul Mediterraneo, vi è una striscia di terra poco fertile, chiusa
alle spalle da un'alta catena di montagne (Monti del Libano). Le coste sono ricche di
insenature e di porti naturali; la vegetazione, scarsa in prossimità del mare, aumenta
verso l'interno, fino a divenire fitta sulle montagne, dove grandi foreste si stendono
lungo l'intera zona. A partire dal 2000 a. C. circa quella regione fu abitata. Le genti del
luogo furono i Fenici.
Una storia sul mare
I Fenici vissero su di una terra circondata dai grandi imperi assiro, babilonese, egizio,
e non ebbero quindi alcuna possibilità di espandersi verso l'interno; abitarono una
regione assolata, arida, con un'agricoltura che difficilmente dava da vivere; di fronte
ebbero il mare; alle spalle le foreste, ricche di legname.
La storia dei Fenici fu tutta sul mare. Divenuti i più abili e competenti marinai e
costruttori di navi, iniziarono a solcare il Mediterraneo, fondando città e colonie.
La scrittura alfabetica
I Fenici crearono un sistema di scrittura alfabetico più semplice di quello geroglifico
egiziano e di quello cuneiforme mesopotamico, che si diffuse poi rapidamente in tutto
l'Occidente mediterraneo. I Fenici si limitavano a scrivere le consonanti. I segni per le
vocali furono poi introdotti dai Greci.
L'economia
Base dell'attività dei Fenici fu il commercio: comperarono, trasportarono e vendettero
oro, argento, stagno, rame, schiavi, profumi, cotone, sete, gioielli, lino, grano,
legname, sostanze coloranti. I Fenici furono molto abili nella ri elaborazione delle
materie prime raccolte nei mercati oltremarini come l'avorio e le pietre preziose;
diedero impulso alla produzione della porpora, un colorante che estraevano da un
particolare genere di molluschi, ricercatissimo per tingere di rosso i tessuti. Divennero
tanto famosi per questo prodotto che i Greci li chiamarono Fenici (cioè "porporini"), da
"foinix", che in greco vuol dire porpora. Un'altra attività caratteristica del mondo fenicio
fu quella del vetro. Importanti furono ancora la produzione di oggetti in ceramica,
l'esportazione e la lavorazione del legname, la pesca.
Governo e religione
Fino all'800 a. C. circa le città fenicie (Tiro, Sidone, Biblo), che non furono mai unite in
un solo stato perché ognuna indipendente e governata da un re, dominarono le rotte
mediterranee; poi, a partire dal 600 a. C. circa, lentamente decaddero, fino a morire
definitivamente quando i Greci si affermarono su quei mari. Assunse grandissima
importanza, fino a controllare un vero impero, Cartagine, città fondata dagli stessi
Fenici. L'unico legame fra le città fenicie era costituito dalla religione. Questo popolo
venerava molti dèi; fra i riti eccezionali, quando la gravità della situazione richiedeva
interventi religiosi di maggior incisività, fu il rito dei sacrifìci umani, più in particolare di
fanciulli.
Vita sociale
Nella società fenicia esisteva la schiavitù e vi erano anche categorie sociali più
fortunate: quella dei commercianti, degli armatori e dei proprietari di terre che
dovevano la propria potenza alle ricchezze accumulate con la loro particolare attività; il
resto del popolo si dedicava a tutti gli altri lavori, ma ciascuno aveva la possibilità di
migliorare la propria condizione sociale ed economica.
Fonti principali: C. Cartiglia, Storia e lavoro storico, vol. l. Torino 1985; AA VV,
Fenici. Milano 1988.
Nave da trasporto fenicia
Elemento di una collana in
pasta vitrea. Fontana Noa,Olbia
(Sardegna)
Nascita ed evoluzione della scrittura
La prima forma di scrittura conosciuta è quella pittografica dove i segni
richiamano direttamente l'idea della cosa, persona o azione rappresentata.
La scrittura è ideografica invece quando i segni non significano ciò che
rappresentano, ma ciò che richiamano. Ad esempio, l'occhio è pittogramma
quando indica "occhio", è ideogramma quando richiama l'idea di "vedere". La
scrittura alfabetica è l'ultima comparsa in ordine di tempo. Essa è il risultato di
elaborazioni e semplificazioni di più antiche forme di scrittura: infatti, con un
numero ridotto di segni, è possibile scrivere una grande quantità di parole ed
esprimere concetti astratti e complessi.
Le funzioni delia scrittura
La scrittura non è sempre stata uno strumento di comunicazione tra gli uomini,
ma viceversa li ha spesso separati fra quelli che la conoscevano e quelli che la
ignoravano. La scrittura è stata per lungo tempo monopolio di scribi e sacerdoti,
soprattutto in Mesopotamia ed in Egitto, che assicurò loro grande prestigio e
potere.
Tutti gli storici concordano nel collegare l'invenzione della scrittura nel mondo
mediterraneo ai bisogni economici nel senso di contabilizzare i prodotti che
vengono immagazzinati. La scrittura serve per codificare le leggi dello stato e
della divinità. I materiali su cui l'uomo ha scritto sono la pietra, l'argilla, il legno, il
papiro, la pergamena e la carta di riso.
HAMMURABI
Il regno di Hammurabi va probabilmente dal 1792 al 1750 a. C. Babilonia era diventata
una città più importante da circa 100 anni quando egli salì al trono. Dato che i Babilonesi
avevano l'abitudine di indicare l'anno con un grande avvenimento che si era svolto,
possiamo sapere abbastanza bene cosa successe di importante durante il regno di
Hammurabi. Tra il 1786 e il 1782 conquistò diverse città, tra cui la sumera Uruk. Tra il
1781 e il 1764 si dedicò a rafforzare le mura di varie città e ad abbellire la sua capitale,
Babilonia. L'anno 1771 a. C. è ricordato come quello della "statua di Hammurabi re di
giustizia"; il re si occupò di far scavare canali per rifornire di acqua i campi e le città.
Tra il 1763 e il 1760, il re sconfisse gli Assiri e gli altri popoli della Mesopotamia per
conquistare da ultimo anche la città di Mari, sua alleata fino ad allora. Negli ultimi 10
anni di regno si preoccupò di riordinare il governo e l'economia.
Suddivise il paese in distretti, nominò funzionari di sua fiducia per amministrarli, creò
un' organizzazione stabile di corrieri per restare in continuo contatto con loro.
Raccolse le sentenze emesse e le fece incidere su una stele (che è riprodotta sulla
pag. 1), nella quale il re riceve dal dio del sole, della luce e della giustizia Shamash il
bastone e il cerchio, simboli del potere regale. Essa è passata alla storia con il nome
di Codice di Hammurabi. Sono 282 gli articoli relativi ad altrettanti casi giudiziari ed è
il risultato del lavoro di un gruppo di esperti.
Alcune sentenze del Codice di Hammurabi
Se un uomo libero cava un occhio a un suo pari, gli si caverà un occhio. Se spezza un
osso a un suo pari, gli si spezzerà un osso. Se fa cadere un dente a un suo pari, gli si
toglierà un suo dente. Se un uomo libero cava un occhio o spezza un osso o fa cadere
un dente a un uomo semilibero pagherà una mina d'argento.
Se uno schiavo percuote la guancia del figlio di un uomo libero gli si taglierà un orecchio.
Se durante un intervento chirurgico un uomo muore o perde un occhio, il chirurgo sia
condannato al taglio della mano.
Se durante un intervento chirurgico lo schiavo perde un occhio, il chirurgo risarcisce il
padrone con una somma pari alla metà del valore dello schiavo.
Se moglie e figlio vengono venduti o dati in pegno a causa di un debito, devono essere
liberati dopo tre anni di servitù.
Se l'uomo si è allontanato e non c'è sussistenza in casa, sua moglie può entrare nella casa di
un altro uomo; quella donna non riceverà punizione.
Se uno avrà comprato o avrà ricevuto in deposito senza testimoni né contratto argento, oro,
schiavo, schiava, bue, pecora, asino o qualunque altro bene dalla mano di un libero o di uno
schiavo, costui è un ladro. Sarà ucciso.
Se un agente d'affari durante un viaggio riscatta un soldato prigioniero e lo riconduce nella
sua città verrà pagato; dal soldato se nella sua casa c'è di che pagare; dal tesoro del tempio
della città; se nemmeno questo può pagare, sarà il palazzo del re a farlo.
Fonti:
- Pelio Fronzaroli "Hammurabi" in: I Protagonisti voi. 1, Roma 1966;
- I Millenni, v. 1, Milano Vallardi 1967;
-Alba Rosa Leone, Orientarsi nella nuova storia voi. 1 a, Sansoni 1998.
Ramesse II è il terzo faraone della XIX
dinastia. Il suo nome significa "Ra lo ha
generato" e lo collega direttamente al dio Sole.
Sappiamo che il suo regno durò all'incirca dal
1290 al 1224 a. C. grazie ad un documento, il
"Papiro regio" conservato al Museo Egizio di
Torino, che porta l'elenco dei faraoni dal mitico
Mene, fondatore dell'Egitto, a Ramesse.
L'Egitto aveva vissuto un periodo molto difficile
dapprima a causa dell invasione degli Hyksos
e poi sotto la XVIII dinastia quando Ekhnaton
aveva cercato di cambiare la religione e molti
aspetti del modo di vivere degli Egizi.
Ramesse II nei suoi primi anni di regno dovette
combattere con gli altri grandi popoli che
dominavano nelle regioni vicine: gli Hittiti nell'Anatolia, gli Hurriti in Mesopotamia settentrionale
e i Cassiti in quella meridionale. Spicca, nel suo 5°anno di regno, la battaglia di Qadesh. Di
essa ci restano numerose informazioni; in quelle egizie la battaglia si conclude con una vittoria
dovuta all'atteggiamento eroico di Ramesse, mentre in quelle di fonte hittita (tavolette trovate
nell'archivio del palazzo reale scavato a Bogazkòy, nome attuale dell'antica capitale hittita)
risulta che gli Egizi vennero respinti. Gli scontri con gli Hittiti continuarono per anni. Nel frattempo
Ramesse II sviluppava un piano di costruzioni di templi. Nel 21° anno di regno, il re hittita
Khattusili, minacciato dagli Assiri, propone a Ramesse un trattato di pace che questi accetta.
Tredici anni dopo sposerà anche una figlia del re hittita. Innumerevoli sono le costruzioni
realizzate durante il regno; ricordiamo i templi di Abu Simbel, la facciata e gli obelischi di
Luqsor, il Ramesseo e la tomba della regina Nefertari. Gli ultimi anni del regno di Ramesse II
sono burrascosi perché si vanno rafforzando le incursioni dei cosiddetti "Popoli del mare", che
costituiranno un vero flagello per l'intera regione del Mediterraneo orientale; l'impero hittita
crollerà e gli stessi Egizi dovranno abbandonare le coste della Palestina e della Siria. Ramesse
II diventa subito un personaggio idealizzato. Un secolo dopo la sua morte gli allievi scribi
ricopiano ancora con venerazione i titoli che gli erano attribuiti.
Fonti: Sergio Bosticco, "Ramesse II" in I Protagonisti, vol. I, Milano CEI 1966;
Cantarella-Vami-Della Peruta, La memoria dell'uomo, vol. 1, Torino Einaudi 1995.
Verso l'inizio del 2° millennio
avanti Cristo gli Achei
invadono la penisola greca
Costruiscono città con mura di
grandi dimensioni (ciclopiche);
le principali sono Tirinto e Micene (da cui il nome di civiltà
micenea)
Verso il XII secolo a. C. gli Achei vengono
sopraffatti da una nuova invasione, quella
dei Dori.
Gli Achei estendono la loro influenza
nell'Egeo e sulle coste dell'Anatolia:
attorno al XIII secolo a. C. ha luogo
la guerra di Troia.
Nel XV secolo a. C. Creta viene
invasa dagli Achei; con l'esplosione vulcanica di Thera e il terremoto del 1450 aC. la civiltà
cretese decade definitivamente
1Hemeroskopeion 7 Neapolis
13 Sibari
19 Syrakus
25 Bisanzio
31 Theodosia
37 Sinope
44 Nagidos
45 Kelendens
2 Artemision
8 Poseidonia
14 Crotone
20 Selinus
26 Mesembria
32 Tanais
38 Heraklea
3 Emporion
9 Elea
15 Lokri
21 Akragas
27 Istros
33 Pontikapaon
39 Kalchedon 46 Apollonia
4 Massilia
10 Pyxus
16 Rhegion
22 Epidamnos 28 Tyras
34 Phasis
40 Lampsakos 47 Kyrene
17 Naxos
23 Abdera
29 Olbia
35 Trapezunte
41 Phaselis
48 Barka
24 Anos
30 Chersonesos 36 Kerasus
42 Aspendos
49 Taucheira
43 Side
50 Euhesperides
5 Nikae
11 Taranto
6 Kyme
12 Metaponto 18 MegaraHyblaea
Domande:
1) Colora il territorio greco da cui ha origine la colonizzazione.
2) In quale regione sono più concentrate le colonie?
3) Perché le colonie greche sulla costa africana sono tutte riunite nella Cirenaica
e non se ne trovano più a ovest? Hai altre carte che vi possono permettere di
rispondere?
4) Le colonie greche si trovano tutte lungo le coste del mar Mediterraneo e del mar Nero.
Come mai?
4) Indica il nome attuale delle città che hanno il numero 4 e 7.
Ad ATENE ogni 4 anni si svolgevano i Giochi Panatenaici in onore della dea Atena.
A DELFI ogni 4 anni si svolgevano i Giochi Delfici in onore del dio Apollo.
A CORINTO ogni 2 anni si svolgevano i Giochi Istmici in onore del dio Poseidone.
A NEMEA ogni 3 anni si svolgevano i Giochi Nemei in onore del dio Zeus.
A OLIMPIA ogni 4 anni si svolgevano i Giochi Olimpici in onore del dio Zeus.
I LUOGHI DELLA POLIS: L'ACROPOLI E
L'AGORA DI ATENE
Mentre nelle città sumeriche il mercato si trovava all'interno del tempio,
nella Polis greca i luoghi sacri e quelli in cui si svolgevano attività
economiche e sociali risiedevano in luoghi separati.
L'acropoli, situata su una rocca, era il nucleo più prestigioso della città. I
Greci trascurarono le abitazioni private, accontentandosi di case povere,
ma dedicavano molta cura ai monumenti pubblici che rappresentavano la
loro città di fronte ai mondo.
L'agorà fu all'inizio un luogo di riunione in cui la collettività esercitava le
sue funzioni pubbliche; ad Atene, quando la sede delle assemblee
popolari fu trasferita sulla collina della Pnice, divenne soprattutto luogo di
mercato.
Intorno all'agorà la città si espandeva senza un piano, con un reticolo di
vie in cui era difficile districarsi e su cui si affacciavano indifferentemente
costruzioni povere ed edifici più dignitosi.
Esercizi
1) Cerca sul dizionario il significato di "acropoli" e, in base agli edifici
costruiti che vedi sia sulla pianta sia nelle foto, indica a che cosa serviva.
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2) Cerca poi il significato di "agorà" e, sempre in base agli edifici costruiti
che vedi, indica due principali funzioni della stessa
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I LUOGHI DELLA POLIS: L'ACROPOLI E
L'AGORA DI ATENE
Mentre nelle città sumeriche il mercato si trovava all'interno del tempio,
nella Polis greca i luoghi sacri e quelli in cui si svolgevano attività
economiche e sociali risiedevano in luoghi separati.
L'acropoli, situata su una rocca, era il nucleo più prestigioso della città. I Greci
trascurarono le abitazioni private, accontentandosi di case povere, ma dedicavano
molta cura ai monumenti pubblici che rappresentavano la loro città di fronte al
mondo.
L'agorà fu all'inizio un luogo di riunione in cui la collettività esercitava le sue funzioni
pubbliche; ad Atene, quando la sede delle assemblee popolari fu trasferita sulla
collina della Pnice, divenne soprattutto luogo di mercato. Intorno all'agorà la città si
espandeva senza un piano, con un reticolo di vie in cui era difficile districarsi e su cui
si affacciavano indifferentemente costruzioni povere ed edifici più dignitosi.
Esercizi
1) Cerca sul dizionario il significato di "acropoli" e, in base agli edifici costruiti che
vedi sia sulla pianta sia nelle foto, indica a che cosa serviva.
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2) Cerca poi il significato di "agorà" e, sempre in base agli edifici costruiti che vedi,
indica almeno due funzioni della stessa.
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LA DEMOCRAZIA ATENIESE
Atene e i suoi abitanti
Atene è la città della Grecia più antica e famosa. Era situata in una regione chiamata
Attica, ad 8 km dal mare.
A metà del V secolo a. C. era la più importante polis (città-stato): ogni città non era solo un
centro urbano, ma anche un vero e proprio stato, con le sue istituzioni (consigli di
persone che decidevano la pace o la guerra e come amministrare la città), le sue leggi e il
suo esercito. L'attività del governare e dell'amministrare una città è detta politica, termine
che deriva appunto da polis.
Ad Atene e nel suo territorio (Attica) vivevano all'incirca 300000 abitanti. Circa la metà di
questi erano schiavi; gli altri 150000 erano persone libere e potevano essere cittadini,
meteci (stranieri), barbari.
Vediamo quali erano le caratteristiche di questi gruppi di persone.
Gli schiavi, uomini e donne, non erano considerati persone, ma oggetti o merce,
potevano essere comperati o venduti, il prezzo dipendeva dall'età, dalle condizioni fisiche,
dall'intelligenza, dalle capacità.
Non avevano diritto di possedere nulla e non potevano partecipare
in nessun modo al governo della città.
Schiavi erano i prigionieri di guerra, i figli degli schiavi e quelli nati
tra un uomo libero e una schiava.
Tavoletta corinzia del VI secolo
a. C. che rappresenta il lavoro di
schiavi in una cava. Il lavoro nelle
miniere e nelle cave era
massacrante e stroncava nel
giro di pochi anni gli schiavi in
esse occupati.
Erano al servizio degli uomini liberi e svolgevano tutte le attività dalle più umili e faticose a
quelle più impegnative e difficili. Una metà circa viveva in campagna e una metà viveva in
città.
I meteci, uomini e donne, erano gli
stranieri, cioè tutti coloro che erano nati
fuori da Atene e dall'Attica, ma in territorio greco: anche i figli di questi, seppur nati ad Atene, continuavano a restare stranieri. Anche i figli, nati da matrimoni misti tra una straniera e un
ateniese e viceversa, erano stranieri.
I meteci erano persone libere, ma
avevano alcune limitazioni: non potevano partecipare in alcun modo al
governo della città e non potevano
Artigiani al lavoro in una
possedere terreni nel territorio di Atene.
fucina
Si dedicavano perciò all'artigianato, al commercio, al prestito, potevano
essere proprietari di case e di schiavi, alcuni erano anche ricchi: non
potevano essere armati, solo in caso di guerra venivano arruolati, ma in
reparti separati. Tutti dovevano pagare una tassa sulla persona e questa
tassa indicava l'appartenenza al gruppo dei meteci. I meteci assieme ai
barbari (gli stranieri non greci e che non sapevano parlare greco) erano
circa 60000 persone. Cittadini di Atene, erano tutti i nati ad Atene o in
Attica figli di genitori entrambi cittadini ateniesi. Erano all'incirca 90000 di
cui 60000 donne e bambini.
Per quanto riguarda i loro diritti bisognerà fare una distinzione tra gli uomini
e le donne.
I maschi dopo il raggiungimento della
maggiore età, 18 anni circa, potevano
partecipare al governo di Atene; per
alcune cariche dovevano aver raggiunto i
30 anni. Le donne invece erano escluse
dalla vita politica.
La maggior parte dei cittadini erano
proprietari di terre, ma potevano
essere anche artigiani, mercanti, ecc.;
Donne al lavoro
alcuni di loro erano ricchi, altri poveri.
I più benestanti pagavano le tasse sulla ricchezza, ma solo quando
Atene era in guerra e c'era bisogno di molto denaro. Ogni cittadino in
base alle possibilità economiche doveva procurarsi un'armatura e
aveva il diritto e il dovere di difendere la città in caso di guerra.
Atene e il suo governo
Quando nel V secolo a. C. Atene era una città splendida sia per l'arte sia
per la cultura, dappertutto era famosa anche per la sua forma di governo,
che chiamavano democrazia.
Questa è infatti una parola di origine greca: "dèmos" = popolo e "kràtos"
= potere; quindi potere del popolo, Clistene fu colui che realizzò la
democrazia ateniese. Egli divise il territorio dell'Attica in 30 distretti: 10
distretti comprendevano Atene e il territorio circostante, 10 distretti
comprendevano i territori della costa e 10 i territori dell'interno.
Gli abitanti di Atene e dei dintorni erano i più ricchi, perché quelle terre
erano le più fertili. Gli abitanti della costa stavano abbastanza bene,
perché oltre che proprietari erano anche mercanti. Sicuramente i più
poveri erano quelli dell'interno, perché erano pastori e le terre rendevano
poco..
distene suddivise quindi ì trenta distretti in 10 tribù. Ogni tribù
raggruppava i cittadini di tre distretti: uno della costa, uno dell'interno e
uno di Atene. Così ogni tribù aveva al suo interno contadini e pescatori,
proprietari terrieri e mercanti, ricchi e poveri. Da ogni tribù venivano
estratti a sorte 50 cittadini, in tutto 500, che facevano parte di un
consiglio (bulè); questi cittadini restavano in carica un solo anno e
ricevevano uno stipendio, così vi potevano partecipare anche i più
poveri. Il consiglio (bulè) aveva il compito di governare la città, ma tutte
le decisioni o le proposte dovevano essere approvate dall'assemblea di
tutti i cittadini (ecclèsia). L'ecclèsia comprendeva tutti i cittadini maschi
che avevano compiuto i diciotto anni e aveva il compito di decidere su
tutto ciò che veniva proposto dalla bulè. Inoltre tra i suoi membri
venivano sorteggiati i cittadini per i vari incarichi. Per accedere alle
cariche bisognava avere compiuto i trent'anni. Quasi tutti gli incarichi
duravano un anno e non erano rinnovabili. Gli incaricati ricevevano uno
stipendio per compensare la perdita di guadagno abituale, anche coloro
che partecipavano all'ecclèsia ricevevano un'indennità giornaliera.
L'ecclèsia si riuniva circa 40 volte all'anno in un grande spazio all'aperto
chiamato Pnice. Il numero di persone che aveva il diritto di partecipare a
questa assemblea si aggirava intorno alle 30000- 40000, ma
mediamente erano presenti solo 5000 cittadini. I poveri che abitavano
lontano da Atene e non potevano tornare a casa la sera, probabilmente
non vi partecipavano mai o forse raramente. Nemmeno i vecchi e gli
ammalati ci andavano. Le votazioni avvenivano per alzata di mano, dopo
aver ascoltato tutti coloro che volevano intervenire per dire qualcosa
sull'argomento di voto. Parlare bene era molto importante. Di solito gli
oratori più bravi riuscivano a convincere la gente e diventavano anche
famosi.
1) Leggi il documento "Ad Atene come si diventa cittadini" e segna con una
crocetta la frase giusta.
"Ora la città ha questo ordinamento. Fanno parte della popolazione politica vera e
propria coloro che sono nati da genitori entrambi cittadini in senso pieno; vengono
accolti nella cittadinanza quelli che hanno raggiunto i diciotto anni di età. Quando è
ora di iscriverli sulle liste dei cittadini, gli abitanti del demo (villaggio) cui
appartengono, dopo aver prestato giuramento, decidono con una votazione, se essi
dimostrano l'età che è prescritta dalla legge - chè in caso contrario vengono rinviati
tra i fanciulli - se sono liberi e se sono nati nelle modalità previste dalle leggi".
(Aristotele La costituzione ad Atene)
Si diventa cittadini ateniesi con tutti i diritti politici al compimento dei 18
anni.
Vengono accolti nella cittadinanza i diciottenni che dimostrano la loro età, che
sono liberi e che sono nati da entrambi i genitori cittadini.
Cittadini ateniesi sono tutti i diciottenni che superano un esame.
Diventano cittadini tutti i diciottenni che dimostrano la loro età, che sono
liberi, che sono nati da entrambi i genitori cittadini e che hanno superato
un esame.
2) Inserisci nello schema le parole e i numeri:
meteci, schiavi, donne e bambini, cittadini; 30000, 60000, 60000
3) Colora i quadratini e le porzioni di grafico corrispondenti (rappresentate in
%) con quattro colori diversi; nel secondo grafico colora la parte dì chi poteva
partecipare e votare all'ecclèsia.
4) Leggi il documento "Elogio di Atene" e segna se le frasi sono vere o false.
"La nostra costituzione non calca l'orma di leggi straniere. Noi piuttosto siamo
d'esempio agli altri senza imitarli. Il suo nome è democrazia, perché affidiamo la città
non ad un'oligarchia, ma a una più vasta cerchia di cittadini; ma in realtà le sue leggi
danno a tutti indistintamente i medesimi diritti nella vita privata. Né avviene che la
povertà offuschi il prestigio e arresti la carriera di chi può rendere buoni servigi alla
città. Libera si svolge la vita politica nella nostra città" (Tucidide La guerra del
Peloponneso)
Vero
Democrazia significa dare la possibilità di
governare a una vasta cerchia di cittadini.
La costituzione di Atene è stata copiata da
leggi straniere.
Tutti hanno i medesimi diritti nella vita
privata.
La povertà non impedisce di fare carriera.
C'è libertà nella vita politica.
Falso
5) Sottolinea ciò che era indispensabile per essere cittadino ateniese;
bisognava essere
straniero
ricco
libero
donna
dei posto
povero
schiavo
uomo
bisognava avere
più di 18 anni
genitori entrambi
cittadini
terre in proprietà
meno di 18 anni
un genitore
cittadino
non avere terre
6) Hai qui un elenco di frasi che si riferiscono alla bulè o all'ecclèsia; scrivile al
posto giusto.
non poteva prendere decisioni; comprendeva tutti i cittadini maschi che
avevano compiuto i 18 anni; era formata da 500 cittadini maschi con
più di 30 anni; l'incarico durava un anno; decideva su tutte le proposte; i
membri, 50 per ogni tribù, venivano estratti a sorte; erano presenti di
solito 5000 persone; la partecipazione durava tutta la vita; si riuniva 40
volte all'anno circa; formulava proposte e le sottoponeva all'assemblea
per l'approvazione; i membri ricevevano uno stipendio; i partecipanti
ricevevano un'indennità giornaliera.
Bulè
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Ecclèsia
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7) Per concludere, democrazia significa “potere del popolo”; spiega con tue parole
se ad Atene c’era una vera democrazia
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1)
Esegui l'esercizio seguente completando la tabella
Archimede
Aristofane
Data di nascita e di
morte (o secolo in
287cui
a. è
C.vissuto)
- 2 1 2 a. C.
446 a. C. - 385 a. C.
Aristotele
Erodoto
"Professione"
scrittore di commedie
Gli uccelli, Nuvole
filosofo
Etica, Politica
484 a. C. - 430 a. C.
Eschilo
scrittore di tragedie
Esiodo
VIII - VII secolo a. C.
poeta
Le opere e i giorni, Teogonia
Euclide
IlI secolo a. C.
matematico
Elementi
Euripide
485 a. C. - 406 a. C.
scrittore di tragedie
Medea, Ifigenia in Aulide
Fidia
Atena Parthenos, Afrodite Urania
Ippocrate
Aforismi, Trattato sulle fratture
Mirone
V secolo a. C.
Omero
VIII - VII secolo a. C.
Pericle
scultore
Discobolo, Atena e Marsia
495 a. C. - 429 a. C.
politico
*********
Pindaro
518 a. C. - 4 3 8 a. C.
poeta lirico
Epinìci
Pitagora
570 a. C. - 500 a. C.
matematico
Teorema di Pitagora
Platone
428 a. C. - 348 a. C.
filosofo
Gorgia, Repubblica
Policleto
V secolo a. C.
scultore
Doriforo, Amazzone
Saffo
VII - VI secolo a. C.
Poesie liriche, Odi
Socrate
2)
Opere (una o due) oppure scoperte per
cui sono famosi
Trattato dei corpi galleggianti
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Sofocle
497 a. C. - 406 a. C.
scrittore di tragedie
Tolomeo
Il secolo d. C.
astronomo
Tucidide
460 a. C. - 396 a. C.
storico
Antigone, Edipo re
Guerra del Peloponneso
In quale secolo operarono la maggior parte di questi personaggi?.........................................................
La civiltà greca e l'Europa
In un libro che si intitola "L'Europa raccontata ai ragazzi", uno dei più famosi storici di
oggi, Jacques Le Goff, spiega l'importanza che i greci hanno avuto per la storia
dell'Europa.
"L'eredità più importante ricevuta dalla Grecia antica è l'amore per la democrazia
(parola che significa governo del popolo), l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge
e nella partecipazione alla vita pubblica.
L'Europa è il continente più democratico, anche se, nel tempo trascorso da quando
vissero i greci, la democrazia ha avuto momenti di terribile regresso o è stata duramente
osteggiata, e ancora oggi siamo lontani da una democrazia perfetta in tutta Europa.
I greci sono stati i primi grandi scienziati e filosofi dell' Europa. Hanno cercato di
raggiungere la verità e la saggezza.
Nelle scienze sono stati soprattutto grandi matematici, e ancora oggi, a scuola, vengono
insegnati il teorema di Euclide, di Pitagora e la legge di Archimede.
Come filosofi hanno soprattutto cercato, seguendo l'insegnamento di Socrate, di far in
modo che l'uomo imparasse a conoscersi: "Conosci te stesso. "
Veneravano delle divinità, ma per essi l'uomo era al centro dell'universo. Hanno
insegnato agli europei a sviluppare i valori positivi e le potenzialità che l'uomo
possiede, a essere degli "umanisti".
Quando il cristianesimo ha voluto insegnare agli europei a essere principalmente
uomini che hanno fede in un solo dio, la lezione di saggezza dei greci, l'importanza della
ragione e dello spirito critico non sono state dimenticate.
I greci e i romani ritenevano che l'idea della centralità dell'uomo dovesse spingerlo ad
esercitare non soltanto la mente ma anche il corpo. Sono stati i greci a inventare i
giochi olimpici, ripristinati alla fine del secolo XIX, perché vi partecipassero tutti i
maggiori atleti del mondo, ma principalmente d'Europa.
I greci sono stati anche appassionati cultori della bellezza. La figura umana è, fra tutto
ciò che è presente in natura, quella che si avvicina di più alla perfezione: sculture e
dipinti hanno sempre al centro l'uomo.
Per secoli gli architetti hanno preso a modello i templi greci
II teatro nasce in Grecia, più precisamente nell'Atene democratica, durante il periodo
delle guerre persiane.
Nella lingua si utilizzano una grande quantità di parole che derivano dal greco.
L'eredità greca è stata divulgata in Europa dai romani. "
Pericle nasce ad Atene e appartiene ad una famiglia importante della città. Sono anni che
vedono crescere la forza del grande Impero dei Persiani. Nel 490 a. C. l'imperatore Dario
parte con 25'000 soldati per punire Atene che aveva aiutato la città di Mileto a ribellarsi.
A Maratona i Persiani sono sconfìtti dall'esercito ateniese comandato da Milziade.
La seconda guerra persiana scoppia 10 anni dopo, nel 480 a. C. Il nuovo imperatore,
Serse, scende verso Atene, ma viene sconfitto in una battaglia marittima, a
Salamina, dalla flotta ateniese comandata da Temistocle e a Platea, l'anno dopo,
dall'esercito di Sparta agli ordini di Pausania. Il padre di Pericle, Santippo, insegue la
flotta persiana e la distrugge. Finite le guerre persiane inizia un periodo di relativa
pace che dura 50 anni. Nel 477 a. C, Atene crea la Lega di Delo, per organizzare le
città greche in previsione di un nuovo attacco persiano. Nel 462 a. C. viene
rovesciato il governo della città di Atene e tra i nuovi dirigenti vi è anche Pericle che
ottiene successi contro i Persiani negli anni seguenti. Ormai la Grecia è divisa in due
Leghe che fanno capo a Atene e a Sparta (457 a. C). Nel 449 Pericle si accorda con
la Persia e ottiene 30 anni di pace durante i quali si dedica a trasformare Atene nella
più bella città della Grecia di cui diventa la capitale culturale e intellettuale.
Ci riesce usando solo per essa il tesoro della Lega di Delo; con esso rinforza il porto
del Pireo, costruisce le Lunghe Mura che collegano il porto colla città, ricostruisce
interamente l'Acropoli, la collina su cui sorgevano i santuari degli dei della polis. Tra i
nuovi templi spicca il Partenone, progettato e ornato di statue da Fidia, il maggiore
artista dell'epoca. Nel teatro sui fianchi della collina sono rappresentate le tragedie di
Eschilo e Sofocle, poi quelle di Euripide e le commedie di Aristofane. Ecco cosa ne
dice Pericle stesso:
"La nostra costituzione non imita le leggi dei vicini. Il suo nome è democrazia perché
affidiamo la città non ad un'oligarchia, ma a una vasta cerchia di cittadini. Le sue leggi danno
a tutti i medesimi diritti nella vita privata. Né avviene che la povertà impedisca la carriera di
chi può fare qualcosa di buono per la città. Libera si svolge la vita politica nella nostra città.
Inoltre abbiamo procurato allo spirito numerosissimi svaghi dalle fatiche, con la consuetudine
di gare e di feste religiose durante tutto fanno. Ancora l'amore del bello non ci insegna lo
sfarzo, né la cultura ci infiacchisce. La ricchezza è per noi stimolo di attività, non motivo di
superbia. E quanto alla povertà, non il confessarla è umiliante, ma piuttosto il non saperla
superare lavorando. "(citato da Tucidide, "La guerra del Peloponneso")
Nel 432 a. C scoppia la Guerra del Peloponneso tra Atene e Sparta. Nel 430, mentre
la popolazione è tutta rifugiata tra le mura della città, ad Atene si propaga la peste di
cui è vittima lo stesso Pericle. Atene perderà la guerra nel 404 a. C
Fonti:
Giovanni Ferrara, "Pericle" ne' I Protagonisti vol. 2, Milano CEI 1966
Alba Rosa Leone, Orientarsi nella nuova storia vol. 1, Sansoni 1998.