Mostra “150 anni di scienza in Italia” a cura di Laura Loy e Carla Romagnino – Gruppo di Storia della Fisica dell’AIF Presentazione Nel 1861 l’Italia non era un paese ricco e l’analfabetismo era molto diffuso; in molte regioni mancavano le infrastrutture e i servizi, i trasporti erano poco diffusi e disagevoli. Ma il clima che si creò quando fu proclamata l’unità del paese suscitò negli italiani entusiasmo e fiducia nel futuro e questo rese possibile il progresso della scienza e il conseguente diffondersi della tecnica e della istruzione. Gli scienziati, molti dei quali si erano battuti per arrivare all’unità d’Italia, furono altrettanto attivi nel costruirla e farla crescere perché convinti che lo sviluppo del paese sarebbe stato possibile solo se la scienza fosse progredita. In definitiva, la scienza ha avuto una fondamentale importanza nella creazione di uno spirito nazionale e del progresso e non dobbiamo dimenticarlo. Questo è il fine che si è voluto raggiungere attraverso questa mostra: presentare centocinquanta anni di progresso scientifico ricordando la storia delle istituzioni, delle scoperte, delle innovazioni tecnologiche per non far dimenticare, soprattutto ai giovani, l’importanza della scienza nella formazione e nella crescita della nostra Patria. 1861-1870 Il progresso della scienza in Italia e il conseguente diffondersi della tecnica e della istruzione sono percepibili fin dall’inizio del cammino dello stato unitario. Tra coloro che vi hanno contribuito ci sono personaggi assai noti e altri meno conosciuti, ma non per questo meno degni di essere citati. Troviamo quindi il ben noto fisico Antonio Pacinotti, l’astronomo Giovanni Schiaparelli, il matematico Eugenio Beltrami, il valdostano Innocenzo Manzetti e con lui il primo vero telefono elettrico. E’ inoltre assai significativo che molti scienziati siano stati anche ferventi patrioti: il matematico Luigi Menabrea, i fisici Gilberto Govi, che entrò con i bersaglieri a Porta Pia, e Silvestro Gherardi, il chimico Stanislao Cannizzaro. Il genio e la cultura italiani che avevano portato nell’antichità la civiltà e l’arte in tutta l’Europa continuarono a splendere anche sotto la nuova, amatissima bandiera. Fa da sottofondo la musica immortale di Giuseppe Verdi. Intanto, a livello europeo, si afferma la grande sintesi teorica fra elettricità, magnetismo e luce apportata da James C. Maxwell (1868) e Dimitri Mendeleyev propone la sua tavola periodica degli elementi. 1871-1880 Le difficoltà economiche e finanziarie che il giovane Regno Italiano dovette affrontare nei primi decenni di vita non impedirono alla scienza italiana di operare proficuamente. E questo avvenne grazie a personaggi quali Antonio Meucci, cui si deve il primo prototipo di telefono, Padre Angelo Sechi, cui l’astronomia deve molto, il sismologo Luigi Palmieri, il chimico Francesco Selmi. Erano nati in città diverse ma finalmente potevano tutti dirsi provenienti dalla stessa nazione. 1881-1890 La scienza porta l’Italia allo sviluppo della tecnica: nascono l’aeronautica e la Società mineraria Montecatini. E’ appena l’inizio del progresso tecnologico che farà, sempre più, passi avanti, grazie a scienziati quali i fisici Galileo Ferraris, Augusto Righi, un vero maestro per Guglielmo Marconi, e Giuseppe Mercalli. E grazie agli strumenti scientifici progredirà anche la ricerca biologica e medica ad opera di validi ricercatori come Giulio Bizzozero. 1891-1900 Il XIX secolo si chiude con l’Italia che ha compiuto progressi in campo economico e sociale ed è accettata e riconosciuta in tutta Europa. Nel 1887 Heinrich Hertz aveva rivelato l’esistenza delle onde elettromagnetiche e Guglielmo Marconi, già nel 1895 invia segnali elettromagnetici fino alla distanza di 1,5 chilometri. La scoperta dei raggi X fatta da Wilhelm Conrand Roentgen, quella della radioattività fatta da A. Henri Becquerel e i coniugi Curie e la scoperta dell’elettrone da parte di J. J. Thomson sono di fondamentale importanza per la fisica. Anche in Italia la scienza continua il suo cammino e si distingue grazie ai matematici Guido Castelnuovo e Federigo Enriques, al medico Camillo Golgi, al biologo Giovan Battista Grassi. L’industria si arricchisce di una fabbrica che avrà lunga vita e 2 sarà apprezzata in tutto il mondo, la FIAT. Con una spedizione al Polo Nord si apre inoltre per l’Italia una nuova strada: le spedizioni alla scoperta di terre poco o niente conosciute. 1901-1910 Inizia il XX secolo che vedrà purtroppo il mondo teatro di fatti tragici: due terribili guerre, la rivoluzione in Russia, l’avvento del fascismo in Italia. Ma anche la nascita di teorie fisiche rivoluzionarie come la relatività di Albert Einstein e la fisica quantistica con Max Planck. L’inizio del nuovo secolo porta alla scienza italiana gloria e notorietà in tutto il mondo: a Guglielmo Marconi si devono i collegamenti radiotelegrafici, a Maria Montessori i risultati di ricerche psicopedagogiche che si diffonderanno in tutta Europa e negli Stati Uniti. La matematica si arricchisce grazie a Tullio Levi Civita, Gregorio Ricci Curbastro, Giuseppe Peano, Guido Fubini. Nasce la società Olivetti che diventerà una delle Aziende più importanti del mondo. Ed è grazie alla tecnologia italiana se le comunicazioni con i paesi oltre le Alpi si avvalgono dell’apertura della galleria del Sempione. 1911-1920 Questo decennio è segnato dalla Prima Guerra Mondiale, il cui nome basta ad indicare che si trattò di un tragico evento che coinvolse paesi di tutto il mondo. Anche gli uomini di scienza italiani vi partecipano fornendo la loro opera alla soluzione di problemi tecnologici. Negli anni della pace, anteriori e posteriori all’evento bellico, la scienza si avvale del lavoro del chimico Giacomo Ciamician, del fisico Domenico Pacini, di Icilio Guareschi, di Alessandro Artom; l’industria del lavoro di Luigi Casale e dei progressi della Magneti Marelli. Infine l’aeronautica italiana dimostra l’utilità e il progresso degli aerei in tempo di pace grazie al volo Roma-Tokio di Arturo Ferrarin e Guido Masiero. Intanto la fisica quantistica fa enormi progressi nella definizione della struttura della materia: si fanno i primi modelli di atomo ad opera principalmente di Ernest Rutherford e Niels Bohr. 1921-1930 Decennio di rinnovamenti in Italia. Vengono fondati il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’Istituto Centrale di Statistica (ISTAT); nasce l’Azienda Generale Italiana Petroli (AGIP). Decennio glorioso per la fisica: si vanno definendo le basi teoriche della meccanica quantistica grazie a Louis V. De Broglie, Werner Heisenberg e Erwin Schrödinger. A Como si tiene un importante Congresso Internazionale di fisici. E’ uno degli atti che evidenzia il periodo aureo che conobbe la fisica italiana grazie alla scuola nata a Roma sotto la guida di Enrico Fermi. 1931-1940 Scorrendo gli eventi di questo decennio, colpisce che la maggior parte delle notizie riguardino la scuola di Enrico Fermi. Ma è un atto dovuto: tale scuola si distingue in questi anni per l’attività e il conseguimento di risultati che saranno determinanti per tutta la fisica; a buona ragione essa può essere considerata una scuola eccezionale, vanto della cultura e della fisica italiana di tutti i tempi. Con Fermi vanno ricordati i suoi allievi e collaboratori: Edoardo Amaldi, Franco Rasetti, Emilio Segré, Bruno Pontecorvo, Ettore Majorana. Quest’ultimo ha legato il nome non solo al suo ingegno ma anche al fatto che scomparve misteriosamente nel 1938 e, nonostante le assidue, appassionate ricerche della sua famiglia, di lui non si ebbero più notizie. 1941-1950 Anche questo decennio vede una terribile guerra che travolge tutti i continenti. La scienza vi partecipa con il Progetto Manhattan che impegna il fior fiore dei fisici mondiali, tra cui gli italiani Fermi, che lasciata l’Italia fascista, si era trasferito negli Stati Uniti, Rossi e Segré, e che conduce alla costruzione della prima bomba atomica. L’avvenimento ha segnato profondamente le coscienze dei molti scienziati che avevano partecipato al Progetto. Fra essi, alcuni riterranno giusto aver usato la bomba sul Giappone; altri saranno tormentati dal rimorso; altri ancora assumeranno un atteggiamento “agnostico”: la bomba era stata costruita e il fatto rappresentava una vittoria della scienza e l’ultima parola sul suo impiego e la conseguente responsabilità non era compito dei fisici ma dei politici. La fine della guerra vede in Italia anche la caduta del fascismo e la nascita della Repubblica Italiana in sostituzione del Regno d’Italia. Nel campo della ricerca l’Italia si fa ancora onore, grazie a Bruno Rossi e ai suoi studi sulla radiazione cosmica, a Salvator Luria e allo studio dei batteri, a Giuseppe Brotzu che scopre una nuova classe di antibiotici, a Marcello Conversi, Ettore Pancini e Oreste Piccioni per gli studi sulla fisica delle particelle elementari, a Cesare Lattes e Giuseppe Occhialini che, con Cecil Powell, studiano i raggi cosmici. Purtroppo però molti di questi scienziati portano avanti le loro ricerche fuori dall’Italia. 1951-1960 Il decennio vede la nascita di enti e istituzioni di notevole importanza: l’ENI per le ricerche petrolifere e l’INFN per la fisica nucleare; in ambito europeo e con l’Italia partecipe, il CERN, finalizzato alla ricerca nucleare e la Comunità Economica Europea. Si ottengono notevoli risultati nella ricerca fisica, chimica e medica grazie a scienziati quali Giulio Natta, Renato Dulbecco, Daniele Bovet ed Emilio 2 3 Segrè, che conseguiranno il Nobel, anche se, alcuni di loro, per studi svolti fuori dall’Italia. Viene messa sul mercato la FIAT 500 che renderà possibile a moltissimi italiani il possesso dell’automobile. 1961-1970 Anche questo decennio vede importanti progressi nel campo tecnico e scientifico: nei laboratori dell’INFN di Frascati entra in attività il primo anello di accumulazione italiano; vengono istituiti nuovi enti, l’ENEL, l’ICTP italiani e l’INTERSAT, Consorzio internazionale che permetterà l’uso dei satelliti per le telecomunicazioni. Gli scienziati Nicola Cabibbo e Luciano Maiani si distinguono nel compiere passi importanti per gli sviluppi della fisica teorica, Bruno de Finetti pubblica lavori di importanza internazionale sulla probabilità e sulla statistica. In Unione Sovietica Bruno Pontecorvo porta avanti importanti studi sui neutrini. Il decennio verrà inoltre ricordato da tutti perché un uomo per la prima volta ha camminato su un corpo celeste diverso dalla terra: la luna. Dal punto di vista politico con la strage di Piazza Fontana a Milano inizia la strategia della tensione che caratterizzerà la storia italiana del successivo decennio. 1971-1980 L’attività di ricerca è consolidata dalla nascita dei Laboratori Nazionali del Sud e dalla partecipazione dell’Italia alla messa in orbita di un nuovo importante satellite. Ma forse l’evento scientifico più rilevante è la nascita dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso la cui attività crescerà negli anni e si collegherà strettamente a quella del CERN. Questo decennio si caratterizza a livello mondiale con il prepotente avanzare di Internet e del World Wide Web. 1981-1990 Decennio rilevante per la scienza italiana che si distingue anche in campo internazionale. Oltre il lavoro di scienziati importanti quali Vincenzo Balzani, Edoardo Boncinelli e Antonio Simeone, onora l’Italia l’attribuzione di Premi Nobel a due italiani: Carlo Rubbia e Rita Levi Montalcini. L’operosità italiana si evidenzia anche sia con l’istituzione di una base nell’Artide sia in campo archeologico. 1991-2000 La collaborazione degli scienziati e dei tecnici italiani con équipe internazionali viene posta in risalto dalle ricerche al Fermilab di Chicago, nel lancio del satellite Beppo Sax, e nell’esperimento Boomerang. Il progetto di collaborazione fra l’Agenzia Spaziale Italiana e la Nato vede il volo del primo astronauta italiano Franco Malerba. 2001-2011 Le esplorazioni dello spazio sono ormai frequenti e sempre più fertili di scoperte. Gli italiani sono presenti con gli astronauti Umberto Guidoni e Paolo Nespoli. Nelle ricerche una équipe italiana si distingue in Australia, a Pisa entra in funzione un importante strumento e, soprattutto, nell’esperimento OPERA che, nato dalla collaborazione fra il CERN di Ginevra e i Laboratori del Gran Sasso, apre le porte a nuove scoperte. Elenco sfondi pannelli 1861-1870 1871-1880 1881-1890 1891-1900 1901-1910 1911-1920 1921-1930 1931-1940 1941-1950 1951-1960 1961-1970 1971-1980 1981-1990 1991-2000 2001-2011 Camillo Benso Conte di Cavour, ritratto di Francesco.Hayez, Pinacoteca di Brera, Milano Giuseppe Mazzini, ritratto di Francesco Gandolfi, Museo storico del Risorgimento, Chiavari Giuseppe Garibaldi ritratto di Salvatore Magri, proprietà privata Vittorio Emanuele II ritratto di Tranquillo Cremona, Museo del Risorgimento, Torino Il bacio olio su tela di Francesco Hayez, Pinacoteca di Brera, Milano Giuseppe Verdi ritratto di Giovanni Boldini, Galleria d’Arte Moderna, Roma Garibaldi ferito ad Aspromonte, autore ignoto, Museo Centrale del Risorgimento, Roma Cristina Belgioioso Trivulzio, ritratto di Francesco Hayez, proprietà privata, Firenze Incontro a Teano, dipinto di Carlo Ademollo, Museo di Capodimonte, Napoli I fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, ritratto di Giuseppe Pacchioni, Museo Storico Navale di Venezia Goffredo Mameli dipinto di autore non identificato, Museo del Risorgimento, Milano Breccia di Porta Pia, dipinto di Carlo Ademollo, Museo del Risorgimento, Milano Monumento sul Gianicolo ad Anita Garibaldi dello scultore Mario Rutelli Nino Bixio, ritratto fotografico di A. Duroni, Lombardi Historical Collection Partenza dei Mille da Quarto, disegno di Giorgio Trevisan sul Corriere dei Piccoli 3