globalpress, 10 marzo - Almanacco della Scienza

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GLOBALPRESS, 10 MARZO
ETICA E SCIENZA, I GIOVANI LA PENSANO COSÌ
ROMA (AGG) (1323/2006) - L’embrione umano? Per il 38% dei ragazzi è un
essere vivente degno di rispetto, il 27% lo ritiene "uno di noi" ai primi stadi, il 17%
pensa sia una sostanza vivente, il 14% invece un grumo di cellule in espansione.
La clonazione terapeutica? Per il 61% è una operazione che dà vita ad un
embrione per ottenere cellule staminali, per il 13% vuol dire creare e distruggere
un embrione clonato a fini di studio, mentre il 16% non sa rispondere. Sono
domande di grande attualità, che sollevano problemi morali ed etici, alle quali
sono stati chiamati a rispondere, attraverso un’indagine dell’Istituto di ricerca
sull’impresa e lo sviluppo (Ceris) del Consiglio nazionale delle ricerche, circa 200
studenti dai 16 ai 18 anni, appartenenti a 10 scuole italiane ed europee di Roma.
Alcuni risultati di questo sondaggio, effettuato nell’ambito del progetto europeo di
"Public understanding of science", saranno presentati nel convegno "Leder.
Alterum non ledere? Responsabilità e futuro della scienza", che si terrà il 13
marzo a Roma, presso l’aula Convegni del CNR in piazzale Aldo Moro. Genetica e
nuovi farmaci, fecondità e tecnologie, ambiente e sviluppo, sono gli argomenti che
verranno discussi da scienziati e filosofi e con studenti e rappresentanti delle
istituzioni. Esperienza scientifica ed etica, secondo i ragazzi, non dovrebbero
essere in contraddizione. Il 68% ritiene che il progresso morale dell’umanità sia
rimasto indietro rispetto alle conquiste scientifiche e materiali. Il 32% sostiene che
la scienza non deve essere condizionata dal potere politico ed economico, per il
21% non deve avere "limiti" né, per il 10%, interferenze. Il sapere, in generale, è
concepito come un work in progress che non può avere confini (27%): tuttavia gli
scienziati devono darsi delle regole, anche se autonomamente (10%). A stabilire
gli indirizzi della ricerca scientifica, secondo i ragazzi, devono essere prima di tutti
gli scienziati e l’accademia (93%), poi le organizzazioni internazionali (83%),
l’opinione pubblica (55%), mentre per il 29% devono decidere proprio i politici, le
istituzioni o le forze economiche (26%). "Dalle risposte emerge che i giovani
hanno un’idea astratta della scienza e dei suoi rapporti con l’etica e che i canali di
informazione non sono sufficienti a stimolare una riflessione su queste tematiche",
spiega Rosalia Azzaro del Ceris-CNR, coordinatrice del progetto. "Quest’iniziativa
intende proprio favorire una maggiore consapevolezza, nel contesto culturale
europeo, degli aspetti scientifici ed etici legati all’innovazione e allo sviluppo". Sui
farmaci biotecnologici, per esempio, solo il 42% dichiara di conoscerne i benefici,
contro il 50% che li ignora e l’8% che ne ha un’opinione negativa. Dal sondaggio
emerge che è Internet la fonte di informazione scientifica più usata dai ragazzi
(15%), seguita dalla TV e dalla scuola, entrambe con il 14%. Le riviste di
divulgazione scientifica occupano il 10%, mentre i libri il 9%, alla pari con amici e
famiglia. La stampa quotidiana si attesta all’8%, seguita da radio (7%), musei e
biblioteche (5%). Questi ultimi, insieme con la stampa quotidiana, secondo gli
studenti dovrebbero essere potenziati come canali di informazione scientifica.
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