La fine del mondo La fine della Terra non è proprio dietro l'angolo, ma gli scienziati sono riusciti a fissarne la data. La Terra uscirà dall'orbita tra 7,59 miliardi di anni a causa dell’incontenibile attrazione magnetica del Sole, sempre più congestionato e rosso, e morirà di una morte rapida e vaporosa. Del pianeta, alla fine, non rimarrà neppure un frammento. Si tratta, in effetti, della più pessimistica puntata di un dibattito sul futuro del nostro pianeta. Soltanto l'anno scorso gli scienziati teorizzavano la sopravvivenza della Terra, anche dopo il decesso del Sole, quando lo scienziato italiano Roberto Silviotti aveva scoperto un pianeta gigante che orbitava attorno a una stella morta nella costellazione di Pegaso. «È una scoperta un po' deprimente – commentano alcuni scienziati – ma la possiamo interpretare anche in un altro modo: può essere un incentivo per l'umanità a cercare il metodo per lasciare il pianeta e colonizzare altre zone nella galassia». Per quanto riguarda l'attaccamento sentimentale a certe bellezze geografiche della Terra, è bene ricordare che l'impatto dell’India con il continente asiatico che ha dato vita alla catena dell'Himalaya risale a una sessantina di milioni di anni fa. Un batter d’occhi se paragonato ai miliardi di anni di cui stiamo parlando. A condannare la Terra, secondo la teoria dell'evoluzione stellare, è il fatto che il Sole si sta pian piano espandendo e diventa sempre più grande e luminoso. Basti pensare che il suo bagliore nei primi 4 miliardi e mezzo di anni di vita è cresciuto del 40%. «Tra un miliardo di anni il sole sarà almeno 10 volte più ampio e lucente di quanto non sia oggi – teorizzano gli scienziati – facendo evaporare oceani e continenti. Persino Mercurio e Venere saranno inghiottiti e scompariranno». Proprio in quel periodo terminerà il carburante del Sole, cioè l'idrogeno del suo nucleo e per questo motivo comincerà ad alimentarsi con l'idrogeno dei suoi raggi. Questo comporterà una espansione gassosa di incredibili proporzioni. Mentre il nucleo si contrarrà, riducendo la propria massa, i raggi esterni si espanderanno fino a trasformare l'attuale motore del sistema solare in una gigante rossa 250 volte più grande di oggi.