7-profili disagio adolescenziale e condotte suicidarie

PROFILI DEL DISAGIO ADOLESCENZIALE
E
COMPORTAMENTI SUICIDARI
(Tugnoli, 2013)
PROFILI DEL DISAGIO ADOLESCENZIALE
Ø  Disturbi d’Ansia e Depressivi
Ø  Somatizzazioni
Ø  Isolamento relazionale
Ø  Fughe, Dissocialità, Violenza
Ø  Tossicodipendenze
Ø  Disturbi del comportamento alimentare
Ø  Esordio psicosi schizofreniche
Ø  Condotte Suicidarie
Ø  Condotte “a rischio” [ Equivalenti Suicidari ]
(Tugnoli, 2013)
“Mi prendo le emozioni che ci vogliono per sentire che
non sono un fantasma...”
“Mi osservano, dunque esisto...”
“Mi faccio paura, dunque sono....”
EQUIVALENTI SUICIDARI
(Tugnoli, 2013)
EQUIVALENTI SUICIDARI
-  Comportamenti a rischio per l’integrità fisica
-  Stile di vita continuativo
-  Assenza di esplicita intenzionalità autosoppressiva
Ø  Comportamenti ed esibizioni “a rischio”
Ø  Atti mancati
Ø  Fughe e marginalità
Ø  Tossicomanie e abuso di alcool
Ø  Anoressia nervosa
Ø  Promiscuità sessuale
(Tugnoli, 2013)
IL COMPORTAMENTO SUICIDARIO
(Tugnoli, 2013)
COMPLESSITA’ DEL FENOMENO
molteplicità di fattori alla base
ambientali
culturali
psicologici
sociali
biologici
(Tugnoli, 2013)
LUOGHI COMUNI SUL SUICIDIO
(Tugnoli, 2013)
ü  chi vuole suicidarsi non lo fa mai capire, il suicidio è un atto impulsivo
ü  chi ne parla non lo fa
ü  se uno vuole davvero uccidersi prima o poi lo fa
ü  parlare di suicidio con un depresso potrebbe indurlo a farlo
ü  ci si toglie la vita solo quando la propria situazione concreta è così
drammatica da non lasciare alternative
ü  un singolo evento può essere la causa di un suicidio
ü  c’è chi vuole davvero morire, c’è chi vuole solo attirare l’attenzione
ü  il miglioramento di una crisi depressiva ci dice che siamo fuori pericolo
ü  la tendenza al suicidio è ereditaria
(Tugnoli, 2013)
SUICIDIO E TENTATO SUICIDIO NEL MONDO
!
(Tugnoli, 2013)
(W.H.O., 2000, 2002, 2012)
SUICIDIO E TENTATO SUICIDIO NEL MONDO
§  1.000.000 di suicidi/anno nel mondo
à 1 S. ogni 40”; 1 T.S. ogni 3”
§  rapporto TS:S = 10-20:1
§  10% di chi attua un T.S. muore entro 10aa per S.
§  50-80 % dei suicidio sono repeaters (recidive)
§  40-60% di chi muore per suicidio
ha consultato un medico nel mese precedente
(Tugnoli, 2013)
(W.H.O., 2000, 2002, 2012)
SUICIDIO E TENTATO SUICIDIO NEL MONDO
TENTATO SUICIDIO
§  maggiore prevalenza nel sesso femminile e nelle fasce di età giovanili
SUICIDIO
§  l'incidenza è tre volte maggiore nei maschi rispetto alle femmine
§  è più frequentemente associato a disturbi psichiatrici (90% dei casi)
(Tugnoli, 2013)
(W.H.O., 2000, 2002, 2012)
DISAGIO PSICOLOGICO,
SUICIDIO E TENTATO SUICIDIO NEI GIOVANI
§  suicidio in aumento negli ultimi 20 anni tra i giovani
§  2°-3° causa di morte per le persone dai 15 ai 24 anni
§  in 1/3 dei paesi i giovani sono la categoria a più alto rischio
§  20% degli adolescenti sperimenta problemi di salute mentale
à Depressione e Ansia
à Abuso di Alcol
(Tugnoli, 2013)
(W.H.O., 2000, 2002, 2012)
INFANZIA
latenza
PRIMA ADOLESCENZA
(11/12 - 14-15)
pubertà
MEDIA ADOLESCENZA
(14/15 - 17/18)
identificazione
realizzazione di sé
TARDA ADOLESCENZA
(17/18 - 19/20)
relazioni e ruoli
GIOVINEZZA
(21/40)
responsabilità
reciprocità
generatività
(Tugnoli, 2013)
IL PROCESSO SUICIDARIO
(Tugnoli, 2013)
IDEAZIONE
INTENZIONE
PASSAGGIO
ALL’ATTO
PROGETTO
ATTO
(Tugnoli, 2013)
(Caracciolo, 1995)
EVENTI DI VITA
SIGNIFICATI SOGGETTIVI
DI MORTE E DI SUICIDIO
VULNERABILITÀ/SOLIDITÀ
PSICOLOGICA
FATTORI DI RISCHIO
(Tugnoli, 2013)
FATTORI DI PROTEZIONE
FATTORI PRECIPITANTI
ATTO
SUICIDA
FATTORI PREDISPONENTI
Vulnerabilità Psicologica del giovane
(Tugnoli, 2013)
FATTORI PRECIPITANTI-CONTINGENTI
ü  diverbio con i genitori o con il partner
ü  insuccesso scolastico e sanzioni disciplinari
ü  delusione sentimentale, rottura di relazione
ü  improvvisa perdita di un lavoro
ü  problemi con la giustizia
ü  malattie fisiche
ü  gravidanze indesiderate e molestie sessuali
ü  perdita di un genitore
ü  suicidio di una persona significativa
(Tugnoli, 2013)
(Crepet, 1993; M.Laufer, 1995)
FATTORI PREDISPONENTI
ü  precedenti TS
ü  patologia psichiatrica
ü  abuso di alcol e di droghe
ü  impulsività e tendenze aggressive
ü  solitudine e mancanza di supporto sociale
ü  storia personale di traumi o abusi
ü  fragilità e conflittualità del nucleo familiare
ü  storia familiare di comportamenti suicidari
ü  mancato accesso al trattamento psichiatrico
ü  “clima mediatico” sul fenomeno suicidario
(Tugnoli, 2013)
(Crepet, 1993; W.H.O., 2012)
DAI
“FATTI OGGETTIVI”
AI
“FATTI INTERNI”
(Tugnoli, 2013)
FATTORI PREDISPONENTI INDIVIDUALI
vulnerabilità psicologica
v  tendenza al “Passaggio all’Atto”
v  sentimenti di anormalità sessuale
v  odio per il corpo sessuato *
v  timori di abbandono
v  timore di essere inghiottiti
v  Intolleranza per gli affetti dolorosi
v  incapacità di elaborazione del lutto
v  distanza eccessiva tra “Sé reale” e “Sé ideale”
(Tugnoli, 2013)
Ø  COLPA
SUICIDIO
Ø  VERGOGNA
Ø  RABBIA
Ø  SOLITUDINE-ABBANDONO
Ø  VUOTO
Ø  ANGOSCIA
Ø  IMPOTENZA
Ø  DISPERAZIONE
DOLORE PSICOLOGICO INSOPPORTABILE
(Tugnoli, 2013)
(Shneidman, 1993)
“il corpo che ho”
CORPO OGGETTO
CENTRALITÀ DEL CORPO
CORPO VISSUTO
“il corpo che sono”
(Tugnoli, 2013)
L’AGGRESSIONE AL CORPO
- sconosciuto
- incontrollabile
corpo odiato e separato dal Sé
corpo fonte di vergogna
corpo attaccato in quanto “corpo sessuato”
BREAKDOWN EVOLUTIVO
(Tugnoli, 2013)
(Laufer, 1984)
verso la vita
DIMOSTRATIVITA’
INTENZIONALITA’
verso la morte
(Tugnoli, 2013)
INTRAPSICHICO
il comportamento suicidario non è
mai un atto fine a se stesso
SUICIDIO
INTERPERSONALE
"il togliere di mezzo se stessi è la forma più
radicale del tirare in ballo gli altri”
(Fornari, 1967)
CONNOTAZIONI RELAZIONALI E COMUNICATIVE
DEL SUICIDIO
atto rivolto anche agli altri
(Tugnoli, 2013)
AMBIVALENZA
“voglia di morire”
(Tugnoli, 2013)
“voglia di vivere”
NEGAZIONE DELLA REALTA’ DELLA MORTE
L’epidemia suicidaria
delle
ragazze di Mileto
Plutarco (46-120 d.C.)
(Tugnoli, 2013)
E’ impossibile per noi raffigurarci la nostra stessa
morte, ...non c'è nessuno che creda alla propria morte...
…nel suo inconscio ognuno di noi è convinto della
propria immortalità...
Il nostro inconscio non crede dunque alla propria morte,
si comporta come se fosse immortale"
(S. Freud,1915)
(Tugnoli, 2013)
RITIRO DAL RAPPORTO OGGETTUALE
“L’ULTIMO PENSIERO”
“alla mia ragazza”
“ai miei genitori”
“al mio cane”
(Tugnoli, 2013)
“a niente”
ONNIPOTENZA
potere
sulla propria vita
arma
contro gli altri
“avevo bisogno di sentire che potevo uccidermi
per
poter continuare a vivere”
(Tugnoli, 2013)
DEPERSONALIZZAZIONE
---
SE’ PSICHICO
SE’ CORPOREO
(Tugnoli, 2013)
FANTASIE (INCONSCE) SU MORTE E SUICIDIO
fantasia di essere salvati
“cry for helping”
espiazione di una colpa
richiesta di perdono
"ogni suicida in qualche modo vuole gettare il proprio
cadavere sulle spalle di qualcuno"
(Fornari, 1967)
controllo
ricatto
(Tugnoli, 2013)
punizione, vendetta
rivincita
FANTASIE (INCONSCE) SU MORTE E SUICIDIO
“…Morire, dormire, …dormire, forse sognare…”
ricongiungimento
riunione
rinascita
ritorno al grembo
(Tugnoli, 2013)
ritorno all’originario
[Tugnoli, 2012]
“Ci si uccide perchè la morte assume
paradossalmente il significato di una madre buona,
di un luogo in cui si può stare tranquilli, finalmente
affrancati da una vita cattiva”
ATTRAZIONE VERSO LA MORTE
ritorno all’originario
(Tugnoli, 2013)
(Fornari, 1967)
LA GESTIONE
DELLA
CRISI SUICIDARIA
(Tugnoli, 2013)
INDICATORI DI RISCHIO SUICIDARIO
(Tugnoli, 2013)
1. Ritiro relazionale, incapacità di rapportarsi a famiglia e ad amici
2. Disturbo psichiatrico
3. Alcolismo
4. Ansia o panico
5. Cambiamenti nella personalità, irritabilità, pessimismo, depressione o apatia
6. Modificazioni nelle abitudini alimentari e nel sonno
7. Precedenti tentativi di suicidio
8. Odio contro se stessi, sensi di colpa, svalutazione o vergogna
9. Una perdita recente importante (morte, divorzio, separazione, etc)
10. Storia familiare di suicidio
11. Improvviso desiderio di sistemare i propri affari, di fare testamento
12. Sentimenti di solitudine, impotenza e disperazione
13. Note scritte sul suicidio
14. Salute fisica compromessa
15. Ripetuti riferimenti alla morte e al suicidio
(W.H.O., 2000)
VISSUTI SOGGETTIVI E AFFETTI
INDICATORI DI RISCHIO SUICIDARIO
Sad, depressed à “I wish I were dead”
Lonely à “I can’t do anything”
Helpless à “I can’t take it anymore”
Hopeless à “I am a loser and a burden”
Worthless à “Others will be happier without me”
(Tugnoli, 2013)
(W.H.O., 2000)
Come porsi di fronte al paziente?
Ø  prendere sul serio tutte le minacce di suicidio
Ø  attenzione se presenti senso di disperazione e di inutilità:
…..“non ho via di uscita per i miei problemi”
Ø  storia di frequenti traumi o incidenti
Ø  pazienti con recente depressione e che migliorano all'improvviso
Ø  interrogare familiari e amici sul comportamento del paziente
Ø  trattenere il paziente
(Tugnoli, 2013)
(W.H.O., 2000)
In che modo comunicare con il paziente?
Ø  Ascoltare con attenzione, rimanere calmi
Ø  Comprendere i sentimenti della persona (empatizzare)
Ø  Dare messaggi non-verbali di accettazione e rispetto
Ø  Manifestare rispetto per le opinioni e i valori della persona
Ø  Parlare con franchezza e onestà
Ø  Mostrare la nostra preoccupazione, la cura e il calore umano
Ø  Focalizzarsi sui sentimenti della persona
(Tugnoli, 2013)
(W.H.O., 2000)
Cosa non dire, cosa non fare:
Ø  Interropere spesso
Ø  Mostrarsi troppo “impressionati”
Ø  Mostrarsi presi da altro da fare
Ø  Essere “paternalisti”
Ø  Fornire false rassicurazioni, dire che “tutto si aggiusterà”
Ø  Fare osservazioni intrusive o non chiare
Ø  Fare domande “pesanti”
(Tugnoli, 2013)
(W.H.O., 2000)
(Tugnoli, 2013)
COME PROCEDERE DI FRONTE AD UN
ELEVATO RISCHIO SUICIDARIO:
Il soggetto ha un piano definito, ha i mezzi per attuarlo,
…..e pensa di farlo immediatamente!
Ø  Stare con la persona. Mai lasciarla da sola
Ø  Ascoltarla empaticamente, essere supportivi, rimanere calmi
Ø  Parlargli, chiedere dettagli sul progetto suicidiario
Ø  Cercare di allontanare i mezzi autolesivi (sottrarre farmaci, armi, etc)
Ø  Esplorare altre possibilità oltre al suicidio per affrontare i problemi
Ø  Prendere tempo e definire un contratto
Ø  Contattare uno specialista nella salute mentale, un medico,
e immediatamente predisporre il ricovero
Ø  Informare i familiari e coinvolgerli nel supporto al paziente
(W.H.O., 2000)
RICOVERO DEL PAZIENTE
ü  se c’è forte determinazione al suicidio
ü  se manca una rete di supporto sociale
ü  in caso di pregressa storia di comportamenti impulsivi
L’area temporale a maggior rischio è di circa 7 giorni
(Tugnoli, 2013)