Guida dell`investitore

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Guida dell'investitore
I principali strumenti di investimento
PRINCIPALI SERVIZI FINANZIARI LEGATI AI PRODOTTI DI
INVESTIMENTO
Occorre distinguere tra tre principali servizi finanziari:
1. Consulenza:
Consiste nel fornire raccomandazioni personalizzate e precise, basate sulle circostanze
personali di ciascun cliente, come ad esempio la rispettiva situazione finanziaria, il profilo di
rischio, le conoscenze ed esperienze con prodotti finanziari, nonché i relativi obiettivi di
investimento. Ciascun cliente prenderà la decisione definitiva in merito agli investimenti da
effettuare in un prodotto finanziario piuttosto che in un altro.
Tale servizio di Andbank prevede sempre la sottoscrizione di un contratto di consulenza.
2. Gestione discrezionale di portafogli:
La gestione discrezionale e personalizzata di portafogli è un servizio di investimento, tramite cui
il cliente, sottoscrivendo un apposito contratto, autorizza l'Istituto a gestire il proprio patrimonio
per suo conto.
Andbank si impegna a fornire un servizio di consulenza e gestione del patrimonio messo a sua
disposizione dal cliente in modo professionale, fedele e responsabile allo scopo di
massimizzarne il rendimento finanziario e fiscale, partendo da un profilo di rischio prestabilito.
3. Commercializzazione:
Offrire dei prodotti sulla base delle relative caratteristiche, senza effettuare un'analisi delle
circostanze personali dei clienti.
AVVERTENZE GENERALI SUI PRINCIPALI STRUMENTI DI
INVESTIMENTO
1 PRINCIPI DI BASE
CONOSCERE IL VOSTRO PROFILO DIINVESTIMENTO E DEFINIRE IL VOSTRO
ORIZZONTE DI INVESTIMENTO
Una buona conoscenza del vostro profilo di investimento costituisce una condizione
indispensabile per stabilire il tipo di investimento più adatto alla vostra sensibilità al
rischio e ai vostri obiettivi di rendimento. Qualsiasi investimento è caratterizzato da un
rischio e da un rendimento atteso. Più grande è il rischio, maggiore sarà il rendimento
atteso.
Anche l’orizzonte dell’investimento è determinante per scegliere il tipo di investimento
da effettuare. Un investimento a breve termine, (uno o due anni), non deve essere
composto da un prodotto molto volatile, giacché si correrebbe il rischio di dover
vendere detto prodotto in un momento in cui i mercati fossero poco favorevoli e di
subire una perdita di capitale.
DIVERSIFICAREI VOSTRI INVESTIMENTI
Non è ragionevole investire in un numero troppo limitato di posizioni a causa del rischio
specifico vincolato alla focalizzazione su un solo titolo. Al fine di ridurre questo rischio è
necessario diversificare i vostri investimenti, ovvero investire preferibilmente in vari
tipi di attivi (obbligazioni, azioni e strumenti alternativi).
TENERE CONTO DELLAFISCALITÀ DEI VOSTRI INVESTIMENTI
Il rendimento lordo che genera un investimento può essere soggetto a una ritenuta
effettuata direttamente dal banco, o ad un'altra forma di tassazione, per cui il rendimento
che otterrete potrebbe essere inferiore al rendimento lordo del vostro investimento.
L'onere fiscale può essere diverso a seconda degli investimenti effettuati e della
vostra situazione personale (per esempio il Paese dove risiedete). Si raccomanda di
prendere decisioni di investimento tenendo conto della fiscalità delle stesse.
(*)PRINCIPALI RISCHI INERENTI AGLI STRUMENTI FINANZIARI
* Questi rischi sono inerenti a qualunque tipo di prodotto finanziario.
I. RISCHIO DI CAMBIO O DI VALUTA
Il rischio di cambio è identico per tutti gli attivi finanziari (siano essi strumenti del
mercato monetario, obbligazioni, azioni o prodotti derivati). Un investitore che acquista
un titolo denominato in un'altra valuta diversa da quella della sua economia nazionale
(valuta di riferimento), si espone al rischio di cambio, vale a dire al rischio di una
svalutazione di questa moneta straniera in relazione alla sua valuta di riferimento.
II. RISCHIO DI TASSI DI INTERESSE E RISCHIO DI REINVESTIMENTO
I tassi di interesse delle diverse tranche temporali (tassi di interesse per 1 anno, X anni, ecc.)
variano costantemente, il che influisce direttamente sul prezzo dei titolo e delle obbligazioni.
Quando i tassi di interesse salgono, il prezzo teorico di un'obbligazione già emessa scende, il
che causerà una perdita al suo proprietario.
Al contrario, un calo dei tassi di interesse provocherà un aumento dei prezzi delle obbligazioni,
ovvero un guadagno per il loro proprietario.
Tale variazione è detta rischio di interesse (nota anche come rischio di prezzo). Il rischio del
tasso di interesse danneggia o favorisce solo quando il proprietario dell'obbligazione deve
disfarsene prima della sua scadenza.
Curiosamente, le emissioni a breve termine che sono poco interessate dal rischio di tasso di
interesse, lo sono invece dal cosiddetto rischio di reinvestimento. Questo tipo di rischio
consiste nel fatto che le somme investite in titoli con un termine abbastanza breve dovranno
essere reinvestite ogni poco tempo a dei tassi di interesse presumibilmente diversi, che
possono essere inferiori al tasso iniziale dell'investimento in base alle condizioni di mercato.
III. RISCHIO DI LIQUIDITÀ
Fa riferimento alla possibilità che ha un investitore di vendere il proprio investimento il più in
fretta possibile, senza dover accettare un sensibile ribasso del prezzo dello stesso. Di norma,
maggiore è la liquidità di un titolo o attivo, minore sarà il suo rendimento, purché le altre
variabili si mantengano costanti.
D'altra parte, la liquidità di un'emissione sarà proporzionale alla sua grandezza, poiché questo
consentirà di distribuirla tra più investitori, cosa che facilita sempre la liquidità dell'emissione.
Una misura della liquidità dei mercati a reddito fisso è data dalla differenza tra i prezzi
acquirente/venditore degli intermediari finanziari, agenzie e operatori indipendenti (broker e
dealer).
IV. RISCHIO DI CREDITO O INSOLVENZA
Il rischio di credito o insolvenza è il rischio che l'emittente non paghi, nel volume ed entro i
termini previsti, gli interessi o il capitale che si era impegnato a pagare nel controllo di
emissione. Questo rischio riguarda il tasso di interesse dei titoli; di fatto, maggiore è il rischio e
maggiore sarà il tasso d'interesse richiesto dagli investitori.
V. RISCHIO DI MERCATO O RISCHIO DI PREZZO
È la perdita potenziale di valore degli attivi finanziari, dovuta a movimenti avversi nei
fattori che ne determinano il prezzo, noti anche come fattori di rischio; per esempio: i
tassi di interesse o il tasso di cambio. Il rischio di mercato è il principale rischio dei
mercati liquidi e organizzati come il mercato a reddito variabile valutario o delle
materie prime.
VI. RISCHI SPECIFICI LEGATI A UN FINANZIAMENTO DELL'INVESTIMENTO IN
ATTIVI FINANZIARI MEDIANTE UN CREDITO
Gli acquisti di valori mobiliari finanziati mediante crediti comportano vari rischi
supplementari. Da una parte, si possono dare le garanzie complementari, in caso si
sforasse il credito, a causa dell'evoluzione sfavorevole delle quotazioni degli averi
assicurati. Se l'investitore non è in grado di restituire quelle garanzie, la banca
potrebbe essere obbligata a vendere i titoli depositati in un momento inopportuno per
il cliente.
VII. RISCHI SPECIFICI LEGATI ALL'INVESTIMENTO IN PRODOTTI DERIVATI
I warrant e le opzioni reagiscono con un effetto leva sulle variazioni di quotazione
dell'attivo sottostante. In caso di acquisto di un warrant o di un'opzione, lo strumento
perde tutto il suo valore se, alla scadenza della “call” (ovvero dell'opzione di acquisto), il
prezzo dell'attivo sottostante è inferiore a quello di esercizio previsto dal contratto, o se,
alla scadenza del “put” (ovvero dell'opzione di vendita), è superiore.
In caso di vendita di prodotti derivati o transazioni in future, non coperti da attivi
sottostanti, i rischi di perdita sono a priori illimitati.
CLASSIFICAZIONE MiFID DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
Non tutti i prodotti presentano lo stesso livello di complessità e di rischio. Pertanto, si
distinguono tre tipi di prodotti:
Prodotti Non MiFID
Tale normativa non include i seguenti prodotti:
1.
2.
3.
4.
5.
Conti corrente
Libretti di risparmio a vista
Imposizioni a termine
Piani pensione
Polizze assicurative a carattere finanziario (Unit Linked, ecc.)
Prodotti MiFID
A loro volta, si suddividono in non complessi e complessi:
Prodotti non complessi
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Reddito variabile/azioni quotate su mercati organizzati.
Reddito fisso trattato su mercati organizzati.
Reddito fisso non negoziato su mercati organizzati, il cui emittente al momento della
contrattazione abbia un buon rating di merito creditizio pari al livello di "Investment
Grade", ovvero una valutazione uguale o superiore a BBB (nomenclatura secondo
agenzia S&P).
Prodotti strutturati con capitale garantito, il cui emittente al momento della
contrattazione abbia un buon rating di merito creditizio pari al livello di "Investment
Grade", ovvero una valutazione uguale o superiore a BBB (nomenclatura secondo
agenzia S&P).
Fondi di investimento convenzionali esclusi dall'elenco dei prodotti complessi.
Fondi di fondi. Tali prodotti di per sé non si considerano complessi, ma potrebbero
esserlo in funzione dell'attività sottostante.
Prodotti complessi
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Reddito fisso non negoziato su mercati organizzati, il cui emittente al momento della
contrattazione abbia un rating di merito creditizio pari al livello speculativo di "No
Investment Grade", ovvero una valutazione inferiore a BBB (nomenclatura secondo
agenzia S&P).
Debito subordinato/Debito irredimibile subordinato.
Obbligazioni convertibili.
Azioni privilegiate.
Partecipazioni a capitale di rischio.
Prodotti strutturati senza garanzia di capitale.
Prodotti strutturati con garanzia di capitale, il cui emittente al momento della
contrattazione abbia un rating di merito creditizio pari al livello speculativo di "No
Investment Grade", ovvero una valutazione inferiore a BBB (nomenclatura secondo
agenzia S&P).
Fondi non convenzionali:
a. Private Equity
b. Fondi immobiliari
c. Fondi comuni speculativi (hedge fund/alternativi)
d. Fondi di oro o altri metalli preziosi
e. Fondi di materie prime o commodity (zucchero, cacao, petrolio, ecc.)
f. Fondi di fondi con attività sottostanti complesse.
Assicurazioni cambio.
Warrant, qualsiasi tipo di option o future, cap e floor.
Credit Default Swap - Obbligazioni Collaterali di Credito (CDS - CDO).
Contratti finanziari atipici.
PRINCIPALI STRUMENTI FINANZIARI. CARATTERISTICHE E RISCHI
I) GLI STRUMENTI DEL MERCATO MONETARIO
Il mercato monetario è un mercato sul quale le istituzioni finanziarie come le banche
centrali, le banche commerciali, gli assicuratori, i gestori di fondi e altre grandi società
piazzano i loro averi a breve termine e si ottengono finanziamenti a breve termine
(gestione della liquidità). Si intende per breve termine, un periodo inferiore ad un anno. I
principali tassi applicabili su questo mercato sono l'EONIA, l'EURIBOR e il LIBOR.
I mutuatari sui mercati monetari di norma sono dei professionisti e i titoli emessi come
contropartita dei prestiti normalmente si caratterizzano per la loro scarsità di rischi,
ma anche per i loro scarsi rendimenti in confronto ad altri tipi di attivi finanziari, come i
prodotti a reddito variabile. Questi titoli di solito si usano in portafogli di investitori che
hanno una forte avversione al rischio.
Tipi di prodotto
a) Buoni del Tesoro
Un buono del Tesoro è un titolo a breve e/o) medio termine emesso dal tesoro di un Paese
sovrano e che rappresenta un debito contratto dallo Stato.
Tipi di buoni:
- Ordinari: tasso di interesse pattuito al momento dell'emissione.
- Progressivi: tasso di interesse graduale in cui il titolare dei titoli ha periodicamente la
possibilità di chiedere il rimborso.
- Crescita: per ogni scadenza esiste la possibilità di optare per la capitalizzazione degli
interessi o per l'incasso degli stessi.
- Capitalizzazione: Gli interessi si devono capitalizzare obbligatoriamente.
b) Pagherò
Il pagherò è un titolo di credito negoziabile emesso da una società, che si scambia di
comune accordo tra agenti economici.
c) Certificati di deposito
Il certificato di deposito è un titolo a reddito emesso da una banca, che include un
pagamento periodico di interessi, la cui scadenza supera raramente i cinque anni e che
di norma non è rimborsabile prima della scadenza.
d) Cambio “spot”
Un'operazione di cambio “spot” è un accordo tra due parti per scambiare in contanti
una somma in una prima valuta con una somma in una seconda valuta ad un prezzo
convenuto alla conclusione dell'operazione. Si potranno effettuare solo operazioni di
cambio “spot” con monete di paesi che si contrattino comunemente sul mercato delle
valute, come ad esempio la quotazione, euro/dollaro.
e) Forward / Cambi a termine
Un'operazione di cambio a termine è un accordo tra due parti per scambiare con una
scadenza futura una somma in una prima valuta con una somma in una seconda
valuta con una quotazione convenuta alla scadenza dell'operazione.
Lo scambio avrà luogo in una data futura e ognuna delle parti si impegna a fornire il
giorno della scadenza del contratto la somma della valuta venduta e a prendere in
consegna la somma della valuta acquistata. In generale, un'operazione di cambio a
termine si potrà effettuare solo in monete di paesi che si contrattino generalmente sul
mercato delle valute.
Un'operazione di cambio si può effettuare per:
-
coprire il rischio di cambio
un obiettivo semplicemente speculativo. In quest'ultimo caso, il Cliente dovrà:
- restituire (riacquistare o rivendere) la posizione (massimo due giorni) prima
della scadenza della sua operazione a lungo termine e realizzare l'utile o la
perdita,
- prorogare la sua posizione fino a una nuova scadenza. In questo caso, si
tratta di uno “swap” di un'operazione di cambio a termine.
II) LE OBBLIGAZIONI
L'obbligazione è un titolo di credito con il quale si certifica che il suo proprietario,
denominato obbligazionista, è stato d'accordo sul fatto di effettuare un prestito al/la
emittente dell'obbligazione e vanta dei diritti di credito nei suoi confronti. Consiste nel
diritto di incasso di interessi, la cedola, e nel diritto di rimborso dei capitali prestati in una
data e a delle condizioni prestabilite. Rappresenta una parte del debito, sia esso di
uno Stato sovrano, di una collettività territoriale, di un'istituzione sovranazionale o di
una società privata.
La cedola rappresenta la rimunerazione del capitale prestato sotto forma di pagamenti di
interessi, e può essere fissa o variabile. Ad ogni scadenza fissata, il mutuatario paga
all'investitore, la cedola, essendo questo il valore nominale delle obbligazioni moltiplicato
per il tasso di interesse pattuito. Alla data di scadenza finale, il mutuatario rimborsa il
capitale al prezzo di rimborso. In caso di default dell'emittente (insolvenza, fallimento), il
possessore di un'obbligazione assume il rischio di non ricevere il rimborso del suo
capitale. In generale, il rischio inerente ad un'obbligazione è inferiore al rischio che si
corre quando si investe in azioni.
Il prezzo di un'obbligazione può essere superiore, uguale o inferiore al suo prezzo
nominale (tipo di emissione sopra la pari, alla pari o sotto la pari).
I principali tipi di obbligazioni sono:
- Obbligazioni a tasso di interesse fisso: il tasso di interesse (annuale o a volte
semestrale) non cambia fino alla scadenza del prestito.
- A tasso di interesse soggetto a revisione: il tasso di interesse può essere oggetto di una
revisione, ma di norma esiste un tasso minimo.
- Obbligazioni a tasso di interesse variabile/fluttuante: il tasso di interesse varia,
generalmente ogni trimestre, fino alla scadenza, in funzione di un tasso
predeterminato del mercato monetario (Euribor o Libor a tre mesi). Spesso, si tratta di
un tasso vincolato all'inflazione o a un indice.
- Obbligazioni “reverse” convertibili: si tratta di obbligazioni la cui cedola è più elevata di
quella di un' obbligazione classica, ma nella quale il rimborso del capitale dipende dal
corso di un'azione di riferimento e al prezzo fissato in anticipo di quest'azione. Se alla
scadenza del “reverse”, la quotazione dell' azione si trova al di sotto del prezzo fissato, si
rimborserà l'investitore con le azioni di riferimento. In caso contrario, si rimborserà
normalmente con il capitale iniziale. In tutti i casi, l'investitore riceve una cedola.
- Obbligazioni convertibili: si tratta di un'obbligazione classica che si può convertire (se
il possessore lo desiderare secondo le modalità definite nel contratto di emissione), in
nuove azioni della società emittente.
- Obbligazioni cedola zero (zero coupon bonds): sono obbligazioni che non offrono
nessun pagamento di interessi nel corso della loro durata. In contropartita,
quest'obbligazione si emette ad un prezzo di emissione basso, dando diritto alla scadenza
finale ad un elevato premio di rimborso, a seguito della capitalizzazione degli interessi.
III AZIONI
Un'azione è un titolo che rappresenta un'aliquota del capitale sociale di una società
(quotata o meno in borsa). Questo titolo di proprietà si consegna all'azionista per
constatare i suoi diritti e può essere nominativo o al portatore. L'azione implica diritti
pecuniari e diritti di partecipazione, poiché conferisce al suo possessore il diritto di
partecipare alle assemblee generali e di votare, nonché il diritto di percepire, sotto
forma di dividendi, una parte degli utili realizzati dalla società. Come contropartita,
l'azionista partecipa pienamente ai rischi della società (mediante il capitale investito).
Tipi di azioni
a) azioni al portatore/nominative
L'azione è nominativa quando si registra il proprietario sul registro della società, il
che implica un determinato formalismo in caso di cessione. . Non si registra il
proprietario di un'azione al portatore su tale registro, avvenendo pertanto la cessione di
comune accordo senza alcuna formalità.
b) azioni ordinarie o privilegiate
Alcune azioni possono, secondo lo statuto della società emittente, avere dei
vantaggi vincolati, per esempio, all'importo del dividendo (più alto), per compensare
una perdita dei diritti di voto nelle assemblee generali della società.
c) Certificati rappresentativi
Un certificato rappresentativo di azioni, come indica il suo stesso nome, corrisponde ad un
titolo rappresentativo di una o più azioni della società emittente. . Si negoziano in borsa sotto
forma di "Fiduciary Depositary Receipt (FDR), American Depositary Receipt (ADR) o Global
Depositary Receipt (GDR)".
Il principale rischio vincolato alle azioni è quello della fluttuazione della loro quotazione. Le
azioni reagiscono ad ogni miglioramento, rispetto ad ogni deterioramento dei fondamentali
(bilancio e conto profitti e perdite, principalmente, delle vendite e dei margini) della società. . I
mercati anticipano questi cambiamenti dei fondamentali, in modo che quando si annunciano
delle notizie, per esempio: profit warning, fanno sì che la reazione della quotazione
borsistica sembri a volte irrazionale.
IV.- ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO (OIC)
Un OIC o fondo di investimento è un veicolo di investimento il cui obiettivo esclusivo consiste
nel raccogliere capitali dell'investitore privato (pubblico) per investirli, nella maggior parte dei
casi, in valori mobiliari o immobiliari quali azioni e obbligazioni o in altri attivi finanziari, secondo
il principio della diversificazione dei rischi. Sono regolati dalla Legge 10/2008.
Il legislatore andorrano riconosce due forme basilari di OIC:
• OIC contrattuali (i Fondi di investimento)
• OIC statutari (le Società di Investimento)
a) I Fondi di investimento (FI)
Si definiscono come una massa indivisa di valori mobiliari composta e gestita secondo il
principio della diversificazione dei rischi, per conto di proprietari indivisi che si impegnano solo
per il loro investimento. . I FI non hanno una propria personalità giuridica e sono gestiti da una
società di gestione regolata dal regolamento di gestione (descritti nel prospetto). La
supervisione dell'applicazione di detto regolamento spetta alla banca depositaria. L'investitore
rinuncia all'esercizio dei suoi diritti di proprietà quali il diritto di voto.
Il legislatore andorrano (INAF) permette ai FI di suddividere il loro patrimonio in vari
compartimenti diversi, a seconda della loro politica di investimento, della valuta nella quale si
effettua l'investimento, oppure del tipo di investitore. Il trasferimento da un compartimento
all'altro, in uno stesso FI, si effettua generalmente senza spese.
Tipi di fondi a seconda della loro politica di investimento:
i) OIC monetari (OIC che investono in strumenti del mercato monetario e nella stessa valuta
del fondo)
ii) OIC obbligazionisti (OIC che investono in mono-obbligazioni o multivalute)
iii) OIC di azioni (OIC che investono in azioni, seguendo una strategia geografica oppure
settoriale)
iv) OIC misti (OIC che investono in obbligazioni ed azioni)
v) OIC di tipo Fondo di Fondi (OIC che investono in altri OIC)
vi) OIC a capitale garantito o a rendimento garantito (prodotto strutturato sotto forma di un
OIC e non di obbligazione di tipo EMTN; OIC che offre alcune garanzie)
vii) OIC immobiliari (OIC che investono in beni immobili)
viii) OIC di tipo Fondi Speculativi o Hedge Funds (OIC alla ricerca di un risultato assoluto,
senza correlazione con la tendenza dei mercati borsistici)
ix) OIC istituzionali o FIS (OIC che riservano le loro azioni ad uno o più investitori istituzionali,
definiti nello statuto della società)
X) SICAV (Società di Investimento in Capitale di Rischio che investe in società non quotate in
borsa)
L'accesso a questi tre ultimi tipi di fondo è destinato prioritariamente ad investitori avanzati con
una situazione finanziaria elevata.
B) La Società di Investimento
Gli OIC di tipo statutario sono società di investimento. Gli OIC di tipo statutario sono società di
investimento. A differenza dei FI, tali società di investimento possiedono tutte una personalità
giuridica diversa da quella degli investitori. Secondo la Legge 13/2010, queste società
sono amministrate dal proprio consiglio di amministrazione o da una società di
gestione riconosciuta dall'Institut Nacional Andorrà de Finances (INAF).
V.- OPZIONI E WARRANT
Warrant
Il warrant è una forma di opzione che si negozia in borsa, con una forma di valore mobiliare
che implica il diritto (ma non l'obbligo) di acquistare o vendere un attivo finanziario, ad un
prezzo fissato in anticipo e per un periodo determinato. Ogni warrant si riferisce
obbligatoriamente ad un attivo specifico, che può essere un'azione, un indice (borsistico o di
un altro tipo), una materia prima (commodities), ecc.
I warrant sono prodotti finanziari con effetto di leva finanziaria (o leverage), ovvero generano
un'esposizione alle variazioni di prezzo dell'attivo sottostante, che è un multiplo
dell'investimento iniziale. Si usano specialmente per speculare al rialzo o al ribasso sul prezzo
del sottostante, ma l'investitore alla scadenza può trovarsi di fronte ad una perdita totale
dell'investimento iniziale. Servono anche per coprire un portafoglio contro un
movimento sfavorevole. Il "put-warrant" si usa generalmente come strumento di copertura,
per proteggere un portafoglio dalle variazioni di mercato.
Opzioni
L'acquisto di un'opzione implica il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare (CALL) o di vendere
(PUT) un attivo sottostante, ad un prezzo fissato in anticipo, denominato prezzo di esercizio e
in una data futura.) Attenzione: In qualsiasi caso, il venditore del contratto dell'opzione deve
accettare la decisione dell'acquirente.
L'acquirente di una CALL guadagna alla scadenza del contratto se il prezzo dell'attivo
sottostante è
superiore al prezzo di esercizio; succede il contrario per l'acquirente di una PUT.
La combinazione di opzioni può dare luogo a strategie molto complesse e, di conseguenza, ad
elevati rischi, soprattutto nel caso in cui si vendano le opzioni. L'opzione, può essere utilizzata
per coprire un portafoglio, limitando il rischio di perdita soltanto al prezzo pagato per l'acquisto
dell'opzione.
VI.- CONTRATTI FUTURE
I future, come le opzioni, fanno parte dei prodotti derivati.
Si tratta di contratti a lungo termine per i quali due parti si impegnano a fondo (contrariamente
alle opzioni) a comprare o vendere una quantità conferita di un attivo sottostante ad un prezzo
fissato e in una data precisa nel futuro (data di scadenza).
Una caratteristica dei contratti "future" è il loro elevato livello di normalizzazione (importo del
contratto, scadenza prefissata, non c'è quotazione - tick size-, definizione esatta del sottostante
selezionabile, ecc.).
Se alla data di scadenza il prezzo dell'attivo sottostante del contratto è superiore al prezzo
specificato, l'acquirente del contratto ottiene un profitto. In caso contrario, realizza una perdita.
Il ragionamento contrario si applica al venditore del contratto.
Come i prodotti derivati, i future hanno un effetto di leva finanziaria, nella misura
in cui il capitale investito rappresenta meno del prezzo dell'attivo corrispondente, il che
permette un effetto moltiplicatore sul tasso di rendimento dell'attivo, realizzandosi
contemporaneamente un rischio molto più elevato sul capitale investito.
I contratti future più usuali si riferiscono a merci (petrolio, succo d'arancia, ecc…), alle valute, ai
tassi di interesse (tassi monetari e rendimenti delle obbligazioni), nonché agli indici borsistici.
VII.- PRODOTTI STRUTTURATI
Si tratta di strumenti finanziari che sono composti a loro volta da diversi strumenti finanziari,
con le stesse caratteristiche di rischio e rendimento di questi ultimi.
In generale un prodotto strutturato è formato da due elementi principali:
- un elemento di protezione del capitale (si tratta spesso di un prodotto obbligazionista, che
definisce contemporaneamente l'orizzonte temporale del prodotto) del
- e un elemento di rischio che consente di raggiungere elevati rendimenti (ad esempio:
un'azione, un indice, materie prime,…ecc.).
Le possibilità di combinare strumenti di protezione e rischio fanno sì che il mercato dei prodotti
strutturati sia attualmente molto esteso e che si richiedano conoscenze approfondite in materia
per capirlo.
VIII.- FONDI SPECULATIVI (HEDGE FUND)
I fondi speculativi o hedge funds, contrariamente al significato del loro nome (copertura), sono
fondi di investimento con una vocazione completamente speculativa. Sono fondi che cercano
un elevato rendimento e che utilizzano abbondantemente i prodotti derivati, concretamente le
opzioni. Utilizzano l'effetto di leva finanziaria ed offrono una diversificazione supplementare ai
portafogli "classici", dal momento che i loro risultati in teoria non sono connessi a quelli dei
mercati delle azioni e delle obbligazioni. Sono spesso irrealizzabili e destinati ad investitori
imprudenti.
Le diverse strategie si caratterizzano per indici di rendimento/rischio assai variabili. Alcune di
queste strategie sono:
• Arbitraggio tra obbligazioni convertibili (convertibile arbitrage): investe in
obbligazioni convertibili con una quotazione pessima sul mercato. Questa strategia
consiste essenzialmente nell'acquisto dell'obbligazione convertibile, vendendo
contemporaneamente l'azione sottostante allo scoperto.
• Selezione di titoli (long short equity): combinano sia posizioni di acquisto (lunghe) che
di vendita (corte), principalmente a reddito variabile, volte a sfruttare inefficienze tra
diverse azioni. Questo tipo di investimento richiede il controllo accurato degli strumenti di
selezione dei titoli (stock picking).
• Strategia di trading ad alta frequenza come l'arbitraggio statistico (High Frequency
Statistical Arbitrage): consiste nell'assumere posizioni basate su un diverso
comportamento rispetto a quelli precedenti, per esempio, puntare sul ritorno alla
media della quotazione di un valore. Si ottiene profitto da una riduzione o da un aumento
della correlazione fra titoli, settori o mercati, quando questa sembra ingiustificata da un punto
di vista fondamentale. Questo comportamento è auto-predittivo, per esempio: la sua
adozione favorisce la stabilità delle osservazioni, consentendo di ottenere profitto da una
riduzione della correlazione tra BNP e GLE acquistando uno e vendendo l'altro.
• Quantitative trading: consiste nell'assumere posizioni basandosi su predizioni
effettuate da un modello quantitativo, come per esempio un'analisi delle quotazioni e
delle informazioni, al fine di scoprire segnali di acquisto o di vendita. Strategia
efficace soltanto sui future (spese di intermediazione molto esigue e liquidità
sufficiente).
• Macro/opportunista (global macro): tende a trarre vantaggio dalle evoluzioni
dell'economia globale, in particolare dalle evoluzioni dei tassi di interesse, legate alle
politiche economiche dei Governi.
Utilizza gli strumenti che riflettono la situazione economica mondiale: valute, indici,
curve dei tassi, materie prime, ecc.
• Arbitraggio su prodotti basati sul tasso di interesse (fixed income arbitrage): aspira
a trarre dei vantaggi dai movimenti e dalle deformazioni della curva dei tassi di
interesse. . Utilizza come veicoli i titoli di Stato, i future e gli swap di tasso.
• Situazioni speciali (event driven): il gestore cerca le opportunità generate da avvenimenti
che intervengono sulla vita delle aziende : filiazione, fusioni, o difficoltà (distressed securities)
• Arbitraggio su fusione/acquisti (merger arbitrage): la possibilità di arbitraggio in questo
tipo di situazioni (OPA, OPE) deriva dalla divergenza tra il prezzo annunciato dall'acquirente e
quello di quotazione dell'attivo finanziario sul mercato. Il "merger arb" è una sottocategoria del
cosiddetto "event driven".
• Mercati emergenti (emerging markets): investe nei mercati in via di sviluppo.
Strategia molto rischiosa, perché gli strumenti di copertura non sono sempre
disponibili su questo tipo di mercato. Inoltre il gestore affronta il rischio di liquidità, molto
alto nei mercati emergenti.
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