Stretching dinamico Con lo stretching dinamico le parti del corpo che si muovono, aumentano progressivamente la portata, la velocità del movimento, o entrambe le componenti. Lo stretching dinamico consiste in oscillamenti controllati di gambe e braccia che portano dolcemente ai limiti della gamma di movimento. Negli allungamenti dinamici, non ci sono movimenti a scatti, bensì oscillazioni lente e controllate di gambe, braccia, o torsioni del tronco. Lo stretching dinamico migliora la flessibilità dinamica ed è piuttosto utile poiché parte del riscaldamento di un allenamento attivo Gli esercizi di stretching dinamico dovrebbero essere svolti in serie di 8-12 ripetizioni. Bisogna sempre fermarsi quando si è stanchi in quanto i muscoli affaticati hanno una minore elasticità, diminuendo così la gamma di movimento. Oscillazioni e slanci Stretching statico La tecnica di Anderson La tecnica di allungamento di Anderson è la più largamente diffusa, vista la sua relativa facilità di esecuzione. Il segmento corporeo da allungare viene portato lentamente al limite del suo range di movimento, dove si accentua la sensazione di tensione di allungamento; quest'ultima comunque non deve essere mai dolorosa. Questa posizione deve essere mantenuta dai 15 ai 30 secondi e anche di più se le articolazioni interessate sono quelle degli arti inferiori o della colonna vertebrale. Si tratta di una tensione di allungamento detta anche passiva, in quanto la posizione e la tensione si raggiungono grazie alla forza di gravità o all'aiuto di un compagno o semplicemente con l'aiuto di altri gruppi muscolari. I miglioramenti con questa tecnica si ottengono perché le strutture muscolari fasciali (connettivali) sono capaci, data la loro plasticità, di adeguarsi alle maggiori richieste di tensionamento. Se questo aumenta con la pratica degli esercizi di stretching esse si adegueranno allungandosi, se invece diminuirà con l'inattività tenderanno ad accorciarsi. La tensione Dalla "tensione facile" si passa lentamente alla "tensione di sviluppo", che deve essere mantenuta dai 10 ai 30 secondi e dove ancora occorre non rimbalzare e mantenere la respirazione sotto controllo. La "tensione di sviluppo" si raggiunge allungandosi a poco a poco fino a raggiungere una tensione discreta che non deve essere mai dolorosa. Se l'allungamento è stato ben fatto, anche in questa posizione la tensione diminuirà. Se ciò non accade occorre allentare lievemente la tensione fino a che questa non diventi più comoda. La respirazione La respirazione deve essere lenta, ritmica e sotto controllo. Per esempio, se ci si deve chinare in avanti per eseguire un allungamento occorre prima inspirare per poi respirare lentamente e regolarmente, senza trattenere il fiato durante il mantenimento della tensione. Se la posizione raggiunta compromette il modo naturale di respirare, significa che non si è in una posizione rilassata, per cui occorre diminuire la tensione finché non sarà possibile una respirazione più naturale. Rachide Anche e arti inferiori Fasci anteriori e addome Adduttori e abduttori Tibia e polpaccio Arti superiori Polso e avambrac cio Spalle e torace Stretching a coppie Leonardo Mazzetti