LO SCOMPENSO CARDIACO P.O. Vizzolo Predabissi S.C. Cardiologia - S.C. Medicina 1 - S.C. Medicina 2 P.O. Melzo S.C. Medicina P.O. Cernusco S/N S.C. Cardiologia S.C. Medicina - COS’E’ LO SCOMPENSO CARDIACO La Insufficienza Cardiaca si verifica quando il cuore non è più capace di pompare il sangue, nella quantità richiesta, agli organi e le altre parti del nostro corpo. Lo scompenso cardiaco indica una fase avanzata dell'insufficienza cardiaca, caratterizzata da un accumulo di liquidi in eccesso, per la ridotta filtrazione renale causata dalla compromessa funzione di pompa del cuore, con un danno funzionale, più o meno avanzato, anche degli altri organi,. Questo spiega perché possono comparire sintomi non solo “cardiaci” ma anche disturbi differenti, che originano dagli altri organi Rene, Cervello, Fegato) QUALI SONO LE CAUSE? Sono numerose, in particolare tutte le patologie cardiache, se non appropriatamente curate, possono causare, nel tempo, una insufficienza cardiaca, sino allo scompenso del cuore. Cardiopatia ischemica: l’aterosclerosi coronarica riduce il flusso nelle arterie coronarie che forniscono il sangue al muscolo cardiaco. La parte del cuore interessata risulta, pertanto, indebolita o non più funzionale, soprattutto qualora, per una occlusione completa del flusso di sangue, si sia determinato un infarto, cioè la morte di una area più o meno vasta del tessuto cardiaco. La parte di cuore funzionante è costretta, a sua volta, ad un sovraccarico di lavoro usurante, non sempre adeguato alle esigenze dell’ organismo. Cardiopatia dilatativa: il muscolo cardiaco si indebolisce lentamente nel tempo e, perdendo il tono, si dilata con una progressiva ed anche grave riduzione della contrattilità. Le cause possono essere numerose (infezioni da virus, alcool etc.), ma, spesso, esse sono sconosciute. -2- Esistono, inoltre, forme con caratteristiche ereditarie (miocardiopatie familiari). Malattia valvolare: si verifica quando una o più valvole cardiache alterano la propria conformazione, diventano troppo strette oppure non si chiudono più bene: queste alterazioni causano un aumento di lavoro del cuore, sino alla dilatazione e insufficienza cardiaca. Ipertensione arteriosa: può causare, dapprima, lo ingrossamento (ipertrofia) e, poi, lo sfiancamento del cuore a causa del sovraccarico di lavoro cardiaco, indotto dagli elevati valori di pressione arteriosa. Aritmie: quando il cuore, già stanco, è costretto, a causa di aritmie veloci, a contrarsi con una frequenza elevata e disordinata, la insufficienza cardiaca può aggravarsi, sino allo scompenso cardiaco. -3- QUALI SONO I SINTOMI DELLO SCOMPENSO CARDIACO In sintesi: Dispnea (mancanza di respiro) Edemi declivi (gonfiore alle gambe) Aumento di peso (nel giro di pochi giorni) Riduzione della quantità urine Alterazione del sonno (difficoltà a riposare per la presenza di tosse o obbligo alla posizione seduta o semiseduta) Astenia (facile stanchezza) Nausea Cattiva digestione Battito cardiaco irregolare (sI può avere la sensazione di un battito lento, veloce o di un“ tuffo al cuore”). In particolare: la stanchezza, la mancanza di respiro e l'affanno durante uno sforzo, in precedenza ben tollerato (intenso, medio o leggero), o anche a riposo, sono sintomi di stadi più o meno avanzati della insufficienza cardiaca. Una caratteristica dello scompenso cardiaco è la difficoltà a respirare in posizione sdraiata, sintomo che migliora in posizione seduta, o che rende necessario utilizzare 2 o più cuscini per dormire; il gonfiore (edema), per l'accumulo di liquidi nei tessuti molli delle gambe. Talora può essere evidente (le scarpe risultano strette, la calza lascia il segno), ma, a volte, può essere riconosciuto solo premendo con le dita intorno alla caviglia o sulla faccia anteriore della gamba: se rimane una impronta, la causa è una eccessiva imbibizione dei tessuti. L’ edema si manifesta soprattutto alla sera. I capogiri o le vertigini, generalmente, non sono preoccupanti, se associati al passaggio dalla posizione sdraiata o seduta a quella in piedi; da segnalare, invece, prontamente, al medico se esse sono indipendenti dal cambiamento di posizione o associati ad -4- accelerazione, rallentamento o irregolarità del battito cardiaco, o accompagnati da uno svenimento con perdita, più o meno prolungata, dello stato di coscienza. Se Lei si ritrova inconsapevolmente, senza ragione, sdraiato per terra, con o senza trauma da caduta, avverta il suo Medico! LA TERAPIA FARMACOLOGICA DELLO SCOMPENSO Se il cuore non è più forte come una volta, occorre aiutarlo. A questo scopo, sono disponibili diversi farmaci che agiscono, di volta in volta, riducendo i liquidi che si sono accumulati nel corpo, oppure rendendo più lieve il lavoro del cuore stanco e facilitando il raggiungimento delle sostanze nutritive anche in quelle zone meno perfuse dal flusso sanguigno. I principali farmaci che vengono utilizzati per curare lo scompenso cardiaco possono essere riassunti in alcuni gruppi: Farmaci che rendono meno faticoso il lavoro del cuore, agendo sulla periferia vascolare (dilatazione delle arterie o delle vene). Due Classi di farmaci, esercitando una dilatazione delle arterie o delle vene più periferiche del corpo (vasodilatatori arteriosi o venosi) rendono più economico il lavoro del cuore che, con minore fatica e maggiore efficienza, può pompare il sangue. contenente l’ossigeno ed i nutrimenti. verso gli organi e tessuti del corpo. Di seguito li presentiamo, perché Lei possa imparare a conoscerli e comprenderne l’importanza: ACE INIBITORI ed ANTAGONISTI RECETTORIALI DELLA ANGIOTENSINA 2: due famiglie di farmaci che lavorano in modo molto simile: la loro azione si svolge, soprattutto, sul cuore e sul rene, correggendo una alterazione ormonale -5- causata dallo stesso scompenso (eccessiva produzione dell’ ormone Renina, vasocostrittore arteriolare). Il riequilibrio del sistema ormonale, determina una dilatazione dei vasi arteriosi, in precedenza sottoposti alla vaso costrizione ormonale della Renina. In questo modo, si assiste ad una riduzione della pressione arteriosa nei vasi periferici ed il cuore, sottoposto ad un carico di lavoro minore, recupera energia e funzione contrattile, con una progressiva riduzione della dilatazione delle sue camere. Questi farmaci, quindi, sono molto importanti per controllare la insufficienza cardiaca e prevenire lo scompenso cardiaco, anche se necessitano di circa tre settimane per entrare pienamente in funzione. La loro somministrazione inizia con basse dosi, per evitare di ridurre troppo la pressione arteriosa nei pazienti più sensibili. Nel tempo, il dosaggio viene progressivamente aumentato sotto il controllo del Medico, sino alla dose massima tollerata. Dosaggi troppo bassi possono essere poco efficaci ed utili. NITRODERIVATI: sono anch’ essi vasodilatatori, ma non arteriolari, bensì venosi. La vasodilatazione venosa, riduce il ritorno di sangue non ossigenato (venoso) al cuore e determina, così, un risparmio del lavoro cardiaco (riduzione del sovraccarico) ed un beneficio funzionale contrattile. Possono essere somministrati in pillole oppure in cerottini che si mettono a contatto della pelle. Il ruolo di questi farmaci, nel trattare lo scompenso cardiaco cronico, è, oggi, limitato ai casi più gravi o refrattari. Farmaci che aiutano il cuore riducendone il lavoro Sono rappresentati da una famiglia, i BETA-BLOCCANTI, farmaci che si legano ad alcuni punti sensibili delle cellule del cuore (recettori Beta), impedendo, così, l’ adesione di altre sostanze circolanti (catecolamine) che causano un incremento, antieconomico, della frequenza cardiaca. Questi farmaci, quindi, fanno lavorare il cuore ad una “velocità” ridotta, riducendone i battiti e facendo -6- consumare “meno carburante”. Essi possiedono anche una piccola azione di tipo “ormonale” che aiuta il cuore a rispondere più favorevolmente agli stimoli che arrivano dalla periferia del corpo. I beta bloccanti contribuiscono anche ad abbassare la pressione arteriosa. La loro somministrazione inizia con basse dosi, per evitare eventuali effetti collaterali. Successivamente, sotto il controllo del Medico, si raggiungerà gradatamente la dose massima consigliata o tollerata. Questi farmaci non devono mai essere bruscamente sospesi! I beta bloccanti di ultima generazione sono più maneggevoli ed efficaci di un tempo, con minori effetti collaterali (rallentamento critico della frequenza cardiaca, intolleranza in soggetti affetti da asma bronchiale, riduzione severa della contrattilità cardiaca). Farmaci che rimuovono i liquidi in eccesso, i DIURETICI. Quando vi è un accumulo di liquidi nel corpo, con gonfiore di piedi, caviglie o gambe o la presenza di versamenti di liquido in addome o nel torace, insieme ad un aggravamento della capacità respiratoria, i diuretici riescono a forzare e aumentare la funzione di escrezione renale dei liquidi in eccesso, funzione compromessa dal basso flusso di sangue pompato al rene dal cuore insufficiente. I Diuretici possono essere di due tipi: il primo è un farmaco chiamato Furosemide, capace di una azione diuretica molto rapida e potente. Questo farmaco è molto efficace ed il suo dosaggio deve essere stabilito dal Medico, per evitare una disidratazione o la perdita eccessiva di Sali, come Potassio e Sodio. Un secondo gruppo di diuretici, detti Risparmiatori di Potassio, aiuta, con un meccanismo d’ azione meno rapido, a eliminare l’ acqua in eccesso, con il vantaggio di non far “scappare” anche il Potassio, prezioso per l’organismo. Anche essi possiedono una azione “ormonale”, in quanto bloccano l’azione di un ormone (Aldosterone), prodotto in eccesso, per effetto dello scompenso cardiaco, -7- e responsabile nel trattenere acqua e Sodio. Anche questi diuretici sono indispensabili, ma devono essere utilizzati sotto stretto controllo Medico: infatti, se il rene non funziona regolarmente, essi possono causare un riassorbimento eccessivo di Potassio dal rene, sino a concentrazioni ematiche troppo alte, pericolose per il ritmo cardiaco (rischio di arresto del battito cardiaco). Farmaci che aiutano il cuore dandogli “forza”. Questa famiglia, rappresentata dalla DIGITALE, aiuta il cuore a contrarsi con più forza e con una minore frequenza di battiti. Poiché questo farmaco tende ad accumularsi nel sangue, esso deve essere periodicamente “dosato” con un esame del sangue (digossinemia). Il suo utilizzo può anche essere indicato quando il cuore, nello scompenso cardiaco, si contrae con battiti troppo irregolari e veloci, come avviene in una aritmia chiamata “Fibrillazione atriale”. La Digitale è capace di rallentare efficacemente la frequenza cardiaca, con un significativo risparmio del lavoro del cuore. Farmaci che possono essere impiegati in specifiche condizioni. ANTICOAGULANTI: rendono il sangue più “fluido” e riducono il rischio che alcuni coaguli possano formarsi in una cavità cardiaca, a causa del “ristagno” di sangue causato dallo scompenso o da aritmie (fibrillazione striale): questi coaguli, infatti, potrebbero staccarsi dalle pareti cardiache e andare ad occludere i vasi arteriosi di altri organi, come il cervello (ictus). ANTI-ARITMICI: in qualche caso si usano per prevenire o ridurre l’evenienza di aritmie troppo veloci e pericolose. ANTI-AGGREGANTI: farmaci, come l’aspirina o la ticlopidina, in grado di tenere ben staccate le piastrine ( particelle del sangue coinvolte nella coagulazione e nella formazione dei trombi), sono usati, soprattutto, quando vi siano state malattie delle coronarie o ictus. -8- DA RICORDARE: I farmaci devono essere somministrati solo dietro indicazione medica; Non vanno mai sospesi spontaneamente o quando la confezione è terminata; In caso di dubbio chiedete sempre al vostro Medico; Se un giorno Lei si dimentica di prendere le pastiglie, NON le recuperi il giorno dopo! Il dosaggio iniziale di alcuni farmaci, come i Betabloccanti e gli ACE Inibitori, deve essere periodicamente aumentato, attraverso controlli ravvicinati da parte del Medico, sino alla dose massima efficace o tollerata. NON SOLO FARMACI Negli ultimi anni, in alcune condizioni specifiche da individuare e discutere con il medico di famiglia, con il cardiologo ed il cardiochirurgo, si è affermata la utilità di procedure interventistiche (impianto di pacemaker biventricolare o di defibrillatore cardiaco) o cardiochirurgiche (correzione della insufficienza mitralica, interventi di plastica o rimodellamento ventricolare) che non sostituiscono, ma integrano la terapia medica. In particolare, nei pazienti con una contrattilità cardiaca molto compromessa (quando la percentuale di sangue eiettata ad ogni contrazione del cuore (frazione di eiezione) è inferiore al 30-35- % del contenuto tolale), vi è una alta probabilità che possano innescarsi aritmie cardiache potenzialmente pericolose (svenimenti o morte per arresto cardiaco). In questi casi, è indicato l’ impianto di un pacemaker “defibrillatore”, capace di individuare queste aritmie pericolose e di fermarle attraverso sofisticati stimoli elettrici. In altri casi, la presenza, allo elettrocardiogramma, di un “blocco della Branca Sinistra”, cioè di una interruzione del filo elettrico che porta lo stimolo per la contrazione al ventricolo sinistro, determina una -9- dissincronia di contrazione tra il ventricolo destro (che si contrae per primo) e quello sinistro (più tardivamente). Questa dissincronia meccanica, che influisce negativamente sulla efficienza contrattile, può essere risolta con l’ impianto di un pacemaker Biventricolare, capace di stimolare contemporaneamente il ventricolo sinistro e destro. CONSIGLI UTILI AI PAZIENTI E AI LORO FAMILIARI NELLA GESTIONE DELLO SCOMPENSO CARDIACO. -------MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA E RIDURRE L’OSPEDALIZZAZIONE Si ricordi di informare il suo Medico curante dell’avvenuto ricovero ospedaliero e di attenersi ai controlli periodici ambulatoriali (porti sempre con sé la documentazione clinica, lo schema della terapia e la scheda di monitoraggio quotidiano). I farmaci sono estremamente importanti, dimenticarsi di assumerli o prenderli in quantità sbagliata può determinare problemi anche seri. Per evitare questi inconvenienti, Lei potrebbe preparare o farsi preparare una tabella, scritta a caratteri grandi e comprensibili, con gli orari, il nome del farmaco e la dose. Ne tenga sempre una copia con sé. Potrebbe essere utile prendere le medicine alla stessa ora ogni giorno e, precisamente, nel momento in cui si effettua un stessa attività, come ad esempio dopo essersi lavati o - 10 - quando ci si siede a tavola. Chieda sempre quali medicine possono essere prese ai pasti. Non resti mai senza medicine, bisognerebbe comprare sempre una nuova confezione prima di finire la precedente. Quando parte per un viaggio porti con sé la scorta oppure le ricette di riserva. Eviti di assumere antinfiammatori o antidolorifici perché potrebbero ridurre l’efficacia dei diuretici. E’ meglio chiedere al medico, concordando con lui l’eventuale dose e tempo del trattamento. La pressione massima, anche se inferiore a 100 mm di Hg (senza altri sintomi), non deve farle modificare la terapia (salvo diversa indicazione medica). Alimentazione Il primo consiglio dietetico, rivolto ad un paziente con scompenso cardiaco, è di ridurre l’apporto di sale negli alimenti. La dose consentita non supera i 2/3 grammi al giorno. L’eccedenza di sodio (contenuto nel sale) porta l’organismo a trattenere liquidi, peggiorando i sintomi dello scompenso. L’apporto dei liquidi deve essere ridotto e costante, controllando, oltre all’acqua bevuta come tale, anche quella contenuta in minestre, cibi e frutta. L’acqua da bere non deve superare 1,5 litri al giorno. Se la sete è intensa, prenda alcuni accorgimenti come succhiare pezzetti di ghiaccio, sciacquare la bocca spesso, bere a piccoli sorsi, mangiare qualche frutto (attenzione che contiene acqua!). Nei casi più gravi è utile prendere nota, ogni giorno, del “bilancio idrico”, cioè della la quantità di liquidi introdotta (bevuta o contenuta nei cibi) e di quella eliminata con le urine nelle 24 ore: informi il suo Medico, se osserva il persistere di una diuresi molto ridotta o con un bilancio idrico sfavorevole (la quantità di liquidi introdotta supera largamente quella eliminata con le urine). Se il paziente è incontinente, la quantità delle urine può essere misurata pesando il “pannolone”. - 11 - ALIMENTAZIONE NO SI LIMITARE Cibi in scatola, precotti o sotto sale Salumi ed insaccati Formaggi grassi e stagionati Pesce fresco Caffè Verdura e frutta Tè Carne bianca (pollo,tacchino, coniglio) Alimenti cotti al vapore, alla griglia, in umido, al cartoccio Bevande gassate Fritti Salse Spezie ed aromi per insaporire Olive, capperi e acciughe Pane, crackers, fette biscottate e grissini senza sale Alcolici (piccole quantità di vino secondo parere medico) Sale da cucina (non più di 2-3 grammi al giorno Condimenti grassi come burro e lardo Dadi ed estratti di carne Primi piatti elaborati come lasagne e cannelloni - 12 - Il fumo deve essere totalmente eliminato, perché riduce la concentrazione di ossigeno nel sangue, danneggia le pareti delle arterie, aumenta la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. Le vaccinazioni. Esegua le vaccinazioni consigliate per combattere l’ influenza nei mesi invernali. I pazienti con insufficienza cardiaca sono più sensibili alle infezioni: eviti luoghi contaminati, curi la sua persona. In occasione di un evento febbrile chiami subito il suo Medico: spesso, una broncopolmonite trascurata aggrava l’ equilibrio del cuore e può scatenare uno scompenso cardiaco anche severo L’attività fisica: Il riposo assoluto e l’ eccessivo allettamento sono dannosi, se la situazione clinica non li richiede. Pratichi una attività “aerobica”, che, cioè, non causi una iperventilazione respiratoria (“fiato corto”), segno di un possibile e controproducente sovraccarico cardio polmonare. Il suo Medico consiglierà il tipo ed il carico di lavoro fisico più utile. In generale, è consigliabile almeno una passeggiata a piedi o in bicicletta di 30-45 minuti in pianura, ogni giorno. Il moto, costante e regolare, è utile perché migliora la capacità di resistenza ed il senso di benessere fisico. Alcuni consigli: Iniziare l’attività fisica gradualmente, 5 minuti di cammino a passo lento può sembrare inutile ma è un buon inizio (riscaldamento). Indossare un abbigliamento confortevole. Terminare l’attività gradualmente, dedicando qualche minuto ad esercizi di stretching. Non esagerare, ma imparare a conoscere le capacità del proprio fisico: bisogna fermarsi se ci si sente affaticati, soprattutto se i segnali sono: fiato corto, dolori al petto e battiti irregolari, sintomi che andranno segnalati al Medico - 13 - L’ attività sessuale, nelle fasi di stabilità cardiaca, non è sconsigliata se non comporta uno stress esagerato, come con partner non abituali. L’attività sessuale, va considerata come qualsiasi altra attività fisica, avendo cura di ascoltare i segnali del proprio corpo (difficoltà respiratoria e dolori al petto). E’ meglio rivolgersi al Medico parlandone per evitare paure ingiustificate. Viaggi e vacanze vanno organizzati tenendo conto che: È meglio un viaggio breve in aereo che uno lungo in macchina Bruschi sbalzi di temperatura e l’esposizione a temperature troppo alte o troppo fredde sono sconsigliabili. In caso di soggiorni ad alte quote (oltre 1000 metri), la rarefazione dell’ ossigeno determina un più facile affaticamento: pertanto, si dovrà avere cura di praticare una attività fisica più prudente, rispetto alla pianura: il “fiato corto” potrebbe arrivare per carichi di lavoro più leggeri! Mai esporsi al sole nelle ore più calde Avere cura del proprio corpo, l’igiene accurata serve a prevenire le infezioni. Alternare periodi di lavoro e di riposo, per evitare la stanchezza fisica e psicologica. - 14 - Il paziente può efficacemente utilizzare alcuni strumenti o controlli clinici per valutare il proprio stato fisico. STRUMENTI UTILI il Saturimetro Il saturimetro, collocato all’estremità di un dito o sul lobo dell’orecchio, invia raggi di luce di diverso colore all’interno del tessuto e misura la quantità di luce restituita. Lo strumento determina, quindi, la proporzione di ossigeno nel sangue e visualizza la percentuale della saturazione di ossigeno. In un organismo sano che respiri in aria ambiente, la saturazione di ossigeno oscilla tra il 95% e 99%. Valori anche di poco inferiori al 95% indicano ipossia; dal 91% al 94% denotano un’ipossia lieve, dall’ 86% al 90% ipossia moderata, mentre si parla di ipossia grave in presenza di valori pari all’85% o inferiori. Se Lei possiede questo semplice apparecchio, confronti i valori con quelli che sono stati registrati in Ospedale alla sua dimissione o a domicilio e avvisi il Medico se osserva un progressivo peggioramento della saturazione arteriosa di Ossigeno. Lo Sfigmomanometro elettronico Impari a posizionare bene il sensore, posto all’ interno del bracciale, in corrispondenza del percorso della arteria omerale, sopra la piega del gomito, all’ interno dell’ avambraccio, dove pulsa l’ arteria. Utilizzi un apparecchio “certificato” dalla Società Italiana della Ipertensione, che dia anche il valore della Frequenza Cardiaca e informazioni sulla regolarità del ritmo cardiaco, - 15 - preferibilmente tramite un BIP sonoro. Ricordi che gli apparecchi da polso non sono certificati, e, quindi, non sono affidabili! Annoti i valori di Pressione Arteriosa e di Frequenza Cardiaca sul Diario: avverta il Medico se nota eccessivi cali o aumenti della Pressione o della Frequenza Cardiaca, così come un battito irregolare, non più ritmico. Misurare la frequenza degli Atti Respiratori La frequenza del respiro varia, in più o in meno, a seconda della necessità di fornire ossigeno ai tessuti. A riposo, la Frequenza Respiratoria è di circa 14 atti al minuto (v. figura). A riposo, un incremento significativo del numero di atti respiratori, rispetto ai consueti, personali, valori basali, può rappresentare in indice di aggravamento della funzione cardiaca e, quindi, della necessità di sopperire, con un incremento della frequenza ventilatoria, alla ridotta ossigenazione legata ad una compromissione più avanzata della cardiopatia. Uno aumento significativo degli atti respiratori(ad esempio, più 7-8 atti in un minuto) rispetto ai normali valori basali a - 16 - riposo, può rappresentare un segnale di allarme da valutare insieme al Medico. ----------------------------Come si misura la frequenza degli atti respiratori: a riposo, è sufficiente appoggiare una mano sul petto per percepire il movimento della gabbia toracica e, quindi, degli atti respiratori. Ogni sollevamento del torace è un atto respiratorio: è sufficiente contare quelli compiuti in un minuto, sempre nelle stesse condizioni di riposo, e annotare i valori in un Diario. QUANDO CHIEDERE AIUTO? Se, controllando il peso corporeo (la mattina al risveglio, con la stessa bilancia (certificata), indossando lo stesso tipo di indumenti), Lei osserva un aumento di 2/3 chili in pochi giorni Se piedi e caviglie tendono a gonfiarsi Se compare difficoltà a respirare, svolgendo le consuete attività Se è necessario aumentare il numero di cuscini per dormire Se compare tosse insistente, senza catarro o schiumosa, specie se notturna Se nota una minore necessità di urinare o una ridotta quantità delle urine Se c’è febbre o un processo infettivo - 17 - Se accusa vertigini anche da sdraiato o da seduto, senso di “mancamento” Se lamenta una stanchezza inconsueta Se la saturazione di Ossigeno (saturimetro) scende significativamente, ed aumenta, a riposo, la frequenza degli atti respiratori Se compare un dolore toracico o variazioni del ritmo cardiaco Se la pressione arteriosa e maggiore di 130-140 mm Hg Se c’è riduzione dell’appetito o nausea Se vi è stata un’assunzione errata di farmaci e/o dubbi nell’autogestione CONTATTI SENZA ESITARE: Il suo medico di base………………………Tel…………………… La divisione di………………………………...Tel……………………. NEI CASI GRAVI : Grave difficoltà del respiro o sensazione di soffocamento Dolore o prolungato senso di oppressione al petto Svenimento o perdita di coscienza (o se si trova per terra senza essersi accorto di cadere) Improvviso disturbo della parola o della vista Battito cardiaco troppo veloce o troppo lento, associato o no a sintomi contatti immediatamente il 118 per un trasporto immediato in Ospedale - 18 - LA DEPRESSIONE Si ricordi di vivere con attenta serenità la sua malattia, di donare sempre un sorriso a sè e ai suoi Cari, di volere Bene alla Vita!! La Depressione non solo nuoce alla qualità della sua vita e a quella dei suoi parenti, ma contribuisce a peggiorare anche la sua cardiopatia. Se accusa uno stato depressivo, ne parli con il suo Medico! Si ricordi che ….un buon stato di salute dipende anche da lei Per saperne di più • www.cuore.iss.it • Anmco.it (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) • Heart Care Foundation • aiac.it (Associazione Italiana Aritmie Cardiache) • sic.it (Società Italiana di Cardiologia) Grazie per l’attenzione L’Equipe di Reparto - 19 - Ricorda •Se è Diabetico, normalizzi la glicemia e la Emoglobina glicosilata (non oltre 6,5%) •Se è iperteso e/o Diabetico, la Pressione arteriosa non deve superare i 120 mm Hg •Se ha il Colesterolo alto e/o è Diabetico, mantenga, in particolare, il Colesterolo “cattivo” LDL tra 70 e 80 mg/dl, con una appropriata terapia (Statina) •Smetta di fumare: il fumo abbassa il Colesterolo “buono” HDL, aumenta la Pressione arteriosa e la Frequenza Cardiaca, riduce la Ossigenazione del sangue e aumenta la fatica e il danno del tuo Cuore! •Controlli il peso, anche giornalmente: un incremento di 1 o 2 Kg in breve tempo può essere dovuto ad una riduzione della diuresi e ad un accumulo di liquidi nel Corpo. Se, comprimendo con le dita la cute della gamba, in corrispondenza dell’ osso della tibia, resta una impronta Informi il suo Medico! - 20 - •D’accordo con il suo Medico, tenga sotto controllo la funzione del rene: azotemia, creatinina, creatinina clearance e la eventuale presenza di proteine nelle urine •Se è obeso, riduca progressivamente il suo peso, se ne gioverà il suo Cuore! •Non dimentichi di praticare la vaccinazione antiinfluenzale nel periodo consigliato •Non aspettare di sentirsi “male”, con un respiro molto “affannato”: le crisi di scompenso cardiaco di rado arrivano acutamente, più spesso sono anticipate da sintomi sfumati (dovere prendere fiato mentre si parla, una insolita stanchezza, dormire con più cuscini o svegliarsi di notte e alzarsi dal letto per migliorare la respirazione) •Avverta il Medico se il polso diventa irregolare, se accusa vertigini o svenimenti o dolore al torace: in caso di urgenza, non esiti, CHIAMI IL 118!! - 21 - DIARIO GIORNALIERO DEL/LA SIG./RA……………………………. *solo su indicazione del Medico - 22 - Documento redatto dal Gruppo di Lavoro per “la continuità assistenziale nello Scompenso Cardiaco” Dicembre 2008 - 23 - DIARIO OSPEDALIERO (Parametri Clinici e Strumentali) 24 DIARIO DOMICILIARE (Parametri Clinici e Strumentali) 25 DIARIO DI TERAPIA DOMICILIARE 26