O TA GI ACIS AGFARM OM P e r i o d i c o b i m e s t r a l e a n n o X n° 5 6 o t t o b r e 2 0 1 4 UO LT DE S a l u t e & b e n e s s e r e Il morbo di Parkinson Nuova tecnica chirurgica nel tumore alla prostata La cardiologia riabilitativa e preventiva Il blocco negli studi universitari Saperne di più sulla vitamina D Mi rifaccio il naso Sport & alimentazione L’ipertiroidismo La natura sa come aiutarci a “rimettere in moto” l’intestino. wellcare.it INFORMAZIONE PUBBLICITARIA NUOVO DALLA RICERCA “L’OROLOGIO DELLA NOTTE” MELATONINA L’ormone naturale che promuove il sonno favorendo un riposo di qualità. S Liberati dalla “morsa” della stitichezza. Dall’evoluzione di un’originale ricetta nascono le nuove minicompresse Elisir Ambrosiano le 20 buone erbe, un vero toccasana per combattere la stitichezza. Elisir Ambrosiano le 20 buone erbe è anche in forma liquida, per chi ha problemi di deglutizione, in un pratico flaconcino “mini-formato” buono da bere dopo i pasti che, oltre ad aiutare la regolarità intestinale, favorisce la digestione. e avete difficoltà a prendere sonno e il riposo notturno fa a “pugni” con il vostro cuscino non preoccupatevi. La ricerca scientifica ha individuato nella carenza di Melatonina, sostanza ormonale prodotta di notte da una ghiandola del cervello, una delle cause alla base di questo problema di cui soffre circa un terzo della popolazione italiana. La vita stressante e le preoccupazioni di tutti i giorni, l’abuso di farmaci, la menopausa e per chi viaggia i continui cambi di fuso orario, sono alcune delle ragioni o stili di vita che sempre più frequentemente causano disordini nel ritmo sonno/veglia. L’assunzione di 1 mg di Melatonina, meglio ancora se potenziata con estratti vegetali specifici, contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno e, quando serve, ad alleviare gli effetti del jet-lag: non a caso è stato coniato un detto, “una bella dormita e sorridi alla vita”. Oggi in Farmacia c’è Gold Melatonina, Melatonina 1 mg in compresse a due strati effetto fast e slow release “rapido e lento rilascio”. L’originale formulazione è arricchita con estratti secchi di Griffonia, Griffonia Melissa e Avena, utili per favorire il rilassamento, il benessere mentale e il normale tono dell’umore. A soli € 3,80 Elisir Ambrosiano le 20 buone erbe, effetto natura. BENTORNATA REGOLARITÀ! anche Idealei casa. fuor ml 60 Gold Melatonina Affronta la vita con serenità. Chiedi l’originale al Farmacista. Notte dopo notte, Gold Melatonina ti aiuterà a riposare bene e a lasciarti alle spalle la sensazione di tensione dovuta alla stanchezza. Periodico bimestrale di salute & benessere Direttore Editoriale On. Dott. Luigi Zocchi Direttore Responsabile Giovanni Nello Franchi Arrivano nuovi bambini. Che regalo abbiamo per loro? Direzione Redazione Federfarma Varese Piazza Marsala, 4 - 21100 Varese Tel. 0332 236164 - Fax 0332 830101 [email protected] On. Dr. Luigi Zocchi Presidente Federfarma Varese Caporedattore Luisa Nobili Comitato di redazione Rachele Aspesi Gianluca Bonicalzi Anna Carnelli Renata Radici Hanno collaborato a questo numero Marco Ambrosetti Fabio Colombo Giovanni Nello Franchi Alfredo Goddi Silvia Magnani Alberto Roggia Segretaria di redazione Giuliana Comolli Progetto grafico Graffiti s.a.s. Via Malnasca, 13 - 21100 Varese Tel. 0332 435327 - Fax 0332 436514 [email protected] Art Director Lorenza Borellini Pubblicità Graffiti comunicazione d'impresa Via Malnasca, 13 - 21100 Varese Tel. 0332 435327 - Fax 0332 436514 [email protected] Anno X - n° 56 ottobre 2014 Copia Omaggio Tiratura 20.000 copie Distribuzione in 215 farmacie di Varese e provincia. Graffiti Editore ROC - Registro Operatori di Comunicazione n° 13729 Registrazione testata Tribunale di Varese n° 871 del 22/4/2005 Stampa - Roto3 Sono vietati la riproduzione e l’uso anche parziale di testi, illustrazioni e foto. Troverai il prossimo numero di Farmacia Fiducia a dicembre nella tua farmacia. Spazio riservato al timbro della farmacia G uardandomi in giro ed osservando le persone che entrano in farmacia mi ero fatto l’idea che le nascite fossero tornate ad aumentare e che ci fossero nuovamente famiglie con più figli. Molti neonati in effetti non sono di famiglie italiane e molti sono figli di immigrati che sono in Italia già da due o più generazioni. E’ così che nelle strade di quasi tutte le nostre città ed anche nei piccoli centri capita ormai di incontrare bambini di diverse razze e religioni che giocano tranquillamente tra loro, trasferendo spesso la loro amicizia anche alle famiglie. Così si vedono ai “giardinetti” mamme di diversa origine che tranquillamente si scambiano idee ed opinioni; sono lo stato globale e la società multietnica che progrediscono continuamente. Una cosa molto interessante è anche il livello di attenzioni che i genitori rivolgono ai neonati. Indipendentemente dalla propria origine, la stragrande maggioranza delle famiglie osserva con scrupolo le indicazioni del pediatra e, più in generale, dei medici che seguono famiglia e bambini. Certo non mancano a volte difficoltà di comunicazione e di comprensione precisa di quello che va somministrato al nuovo nato e sulla sua alimentazione, dal momento che in alcune religioni non è previsto che sia la mamma a parlare con il “dottore”, ma solo il padre. In tutti i casi la farmacia diviene un punto di riferimento irrinunciabile per genitori e bimbi. Il linguaggio semplice del farmacista e il supporto di strumenti informatici idonei, che permettono di riportare le indicazioni in molte lingue straniere, consentono di migliorare la comprensione di ciò che va fatto e di portare alla corretta somministrazione di farmaci e di integratori vitaminici indispensabili per la positiva crescita dei nuovi arrivati. Questa attenzione sarà ancora aumentata in futuro con lo sviluppo di ulteriori progetti portati avanti dalle associazioni delle farmacie in previsione della futura EXPO mondiale del 2015. Guardando un po’ di statistiche sulle nascite ho scoperto che i nuovi nati non sono aumentati in modo rilevante e che, in molti ospedali dotati di importanti reparti di neonatologia, il mantenimento dei numeri delle nascite è garantito dall’apporto di figli di immigrati o da famiglie di stranieri già residenti in Italia da anni. Una domanda che mi suggeriscono spesso amici e conoscenti riguarda cosa possa offrire al neonato e quali prospettive per il futuro riservi il mondo in cui viviamo, ed in particolare la nostra amata Italia che, evidentemente, offre un importante richiamo a popolazioni che affrontano pericoli e difficoltà incredibili per cercare di raggiungere questa ambita meta. Ma qualche cosa di buono credo che ancora sia offerta. In base alle statistiche la speranza di vita per i nuovi nati, in Italia, è di ben 84 Continua a pagina 30 3 F A R M A C I A F I D U C I A Il morbo di Parkinson. Seconda parte. Dott.ssa Luisa Nobili Farmacista Continua l'approfondimento sul morbo di Parkinson, malattia neurologica che colpisce il 3 per mille della popolazione generale per lo più maschi con un'età d'esordio che si fa sempre più giovane. I l morbo di Parkinson è dovuto all'alterazione di una sostanza, la dopamina, neurotrasmettitore coinvolto nel controllo dei movimenti di tutto il corpo: si manifesta con tremori, rigidità, lentezza nell'agire. La levodopa è stata introdotta nella pratica clinica alla fine degli anni Sessanta ed è tuttora il farmaco cardine della terapia: agisce trasformandosi nell'organismo in dopamina che in questa malattia risulta carente a livello cerebrale. È presente in molte specialità medicinali che vengono assunte per via orale in associazione con alcune sostanze (benserazide, entacapone, carbidopa) inattive dal punto di vista terapeutico, ma fondamentali per rendere efficace a livello centrale la levodopa. Ricordiamo i nomi commerciali di farmaci più noti: Madopar®, Sinemet®, Sirio®, Stalevo®. L'importanza dell'alimentazione. La necessità di proporre una dieta specifica ai malati di Parkinson in terapia con levodopa è avallata da numerose ricerche scientifiche che confermano come la composizione dei pasti possa interferire con l'efficacia della terapia farmacologica. La levodopa chimicamente è un aminoacido neutro che viene assorbito con un mec- canismo uguale a quello delle proteine alimentari: il farmaco e le proteine assunte ai pasti utilizzano lo stesso "trasportatore" e competono tra loro, cioè esiste una spiccata interferenza che può modificare il risultato terapeutico. La levodopa dopo essere stata assorbita dal tratto gastrointestinale, passa nel sangue, supera un grande ostacolo, la barriera ematoencefalica, prima di trasformarsi in dopamina nel sistema nervoso centrale. È importante che la concentrazione del farmaco sia costante perchè, in caso contrario, può ridursi il beneficio. L'alimentazione in questo caso ha davvero un ruolo fondamentale in quanto la variazione dell'efficacia del medicinale si traduce in un risultato poco stabile nel controllo dei movimenti. È necessario quindi: • sottolineare che se il paziente assume levodopa bisogna curare con particolare attenzione l'alimentazione per controllare le manifestazioni motorie tipiche della malattia limitando l'apporto proteico (latticini, pesce, uova, carne, legumi) solo a cena, mentre a pranzo è consigliabile la pasta condita in modo leggero con un sugo vegetale, seguita da verdura e frutta. • assumere la levodopa a stomaco vuoto cioè trenta minuti prima del pasto. Nelle fasi iniziali del trattamento (come ben specificato nel foglietto illustrativo ad esempio del Madopar) possono verificarsi disturbi gastrointestinali che si cercherà di mitigare assu- F A R M A C I A mendo il farmaco con uno spuntino ad esempio biscotti ed attraverso un graduale aumento del dosaggio deciso dal medico. • è indispensabile determinare individualmente la posologia giornaliera ottimale e raggiungerla con un aggiustamento ragionato delle dosi. La necessità di bere. L'acqua migliora e rende più rapido l'assorbimento del farmaco ed idrata l'organismo con un effetto benefico sulla stitichezza, complicanza frequente del Parkinson: le compresse devono essere quindi ingerite con abbondante acqua. Nell'arco della giornata è consigliabile berne un litro: una buona occasione è sorseggiare dell'acqua dopo avere F I D U C I A 4 Il morbo di Parkinson. La danza irlandese nella riabilitazione del morbo di Parkinson. La riabilitazione per i pazienti affetti da malattia di Parkinson è un punto fondamentale considerata la ridotta attività fisica, i problemi motori e la qualità di vita, a volte compromessa. La musica fin dall'antichità è stata utilizzata ai fini terapeutici come complemento nella riabilitazione di numerose malattie neurologiche: in particolare la melodia ritmata permetterebbe di migliorare i disturbi come il blocco del movimento prima di mettersi in cammino o durante i cambi di direzione tipici dei pazienti con Parkinson. Strettamente connessa alla musica è la danza che migliora la mobilità, l'equilibrio e genera buonumore: naturalmente va condotta in condizioni di grande attenzione e con esperti vista la difficoltà di movimento dei malati parkinsoniani. La danza irlandese non è un ballo qualunque: è nata in una terra semplice e generosa, ricca di tradizioni e di leggende, possiede un ritmo gioioso ed è estremamente divertente e coinvolgente. Personalmente ho assistito molti anni fa a Galway sulla costa Occidentale dell'Irlanda ad un incredibile spettacolo di danze irlandesi davvero indimenticabile per il calore umano e l'allegria generale. Il progetto di ricerca è stato condotto presso l'Ospedale S. Raffaele Arcangelo Fatebenefratelli di Venezia in pazienti con Parkinson leggero e moderato ed ha evidenziato un significativo miglioramento nella qualità della vita e nella mobilità tanto che innumerevoli iniziative analoghe stanno nascendo nel mondo presso le Associazioni Parkinson, specialmente nell'area anglosassone. In conclusione musica e danza, se scientificamente impostate, sembrano essere una proposta significativa nella neuroriabilitazione. 5 assunto il farmaco. La malattia di Parkinson ed i farmaci correlati non escludono l'uso di piccoli quantitativi di bevande alcoliche, per esempio mezzo bicchiere di vino rosso a pasto, eliminando superalcolici A proposito di pugilato. È stato stilato da un'équipe di medici inglesi un allarmante rapporto su encefalopatie e pericolosità del pugilato: c'è una vera e propria sproporzione tra i casi evidenziati tra i pugili (ben 284) ed ad esempio gli atleti praticanti rugby (2) e calcio (5). I disturbi si manifestano non come un vero e proprio morbo di Parkinson, ma come un "parkinsonismo" cioè tremore, rigidità, movimenti difficoltosi. In questo senso si parla di una vera e propria malattia professionale dei pugili dovuta a lesioni per lo sbattere del cervello contro la scatola cranica (non per la degenerazione progressiva delle cellule dei gangli della base cerebrale e mancanza di dopamina come nel Parkinson). La sindrome viene chiamata del punch-drunk ed è uno stato di obnubilamento delle facoltà cognitive, una specie di ubriacatura permanente. Indispensabile quindi l'uso dei caschetti protettivi e round più brevi per diminuire la fatica degli atleti perchè i colpi si assorbono meno quando si è più stanchi. e le dannose bevande gasate e zuccherine. Concludiamo dicendo che una corretta alimentazione è un presupposto essenziale nella terapia del morbo di Parkinson non solo per far sì che la cura sia ottimale, ma anche per evitare pericolose carenze nutrizionali con conseguente malnutrizione. La cura di una malattia è fatta quindi di mille aspetti: il farmaco rappresenta una parte importante, ma comportamenti responsabili consigliati dal proprio medico e ricordati dal farmacista creano una vera e propria educazione sanitaria che coinvolge non solo il malato, ma anche e soprattutto i suoi cari. UN ILLUSTRE MALATO DI PARKINSON: IL CARDINAL MARTINI Tra le personalità affette dal morbo di Parkinson il Cardinal Martini ha rappresentato sicuramente una delle figure più significative per la profondità delle sue parole che riportiamo: "...è molto importante non lasciarsi andare, scuotersi e favorire tutte quelle attività che possono indurre ad entusiasmo, gioia nell'agire, gusto di riuscire. La mia piccola esperienza mi ha mostrato come può essere importante anche l'uso della musica per un malato di Parkinson che ha bisogno di muoversi in particolare camminare a tempo e con ritmo. Vorrei descrivere ciò che mi ha aiutato: ho provato la melodia di vari autori, ma credo che ciascuno dovrà esercitarsi con l'ascolto di diversi musicisti e scegliere il più adatto. Nel mio caso ritengo che la musica di Mozart stimoli la fantasia ed il tono affettivo ad entrare in una condizione ottimale per agire con impegno e superare le remore ed i blocchi dell'azione..." F A R M A C I A F I D U C I A da sapere Diabete: raddoppia il rischio bere più di 3 tazze di caffè al dì. Bere più di tre tazze di caffè al giorno può raddoppiare il rischio di sviluppare il diabete. Almeno questo è quanto emerso da uno studio dell'Ospedale Sant'Antonio di San Daniele del Friuli in provincia di Udine, riportato sul quotidiano britannico Daily Mail. I ricercatori hanno studiato 1.180 pazienti di età compresa tra i 18 e i 45 anni, che hanno sofferto di una prima fase di ipertensione ma non di diabete. Dei soggetti l'87 per cento ha bevuto da una a tre tazze di caffè al giorno, mentre il 13 per cento ne ha bevute di più. Lo studio ha trovato che il 42 per cento dei partecipanti metabolizzavano velocemente la caffeina mentre il 58 per cento lentamente. Nel corso di 6 anni, gli scienziati hanno diagnosticato prediabete nel 24 per cento dei pazienti. I bevitori di caffè moderati sono risultati avere un 34 per cento di rischio in più di prediabete, mentre i bevitori pesanti un aumento del 50 per cento. Non solo. Il rischio di sviluppare il prediabete è risultato più alto nei metabolizzatori lenti di caffeina. "L'effetto del caffè sul prediabete dipende da due fattori, cioè la quantità di assunzione di caffè al giorno e il background genetico dell'individuo", ha concluso Lucio Mos, autore dello studio. Nuova tecnica chirurgica nel tumore alla prostata. Intervista al Prof. Alberto Roggia Primario Emerito di Urologia Docente a contratto alla Università degli Studi di Pavia www.profroggia.it Il Prof Alberto Roggia viene intervistato dal Dott. Luciano Onder nella rubrica Medicina 33 di RAI DUE: mantenimento della continenza urinaria e buona qualità della vita nel paziente operato. In RAI DUE - Medicina 33, nella recente trasmissione di giugno 2014, è stato intervistato dal Dott. Onder su una nuova tecnica chirurgica da lei personalmente messa a punto ed adottata nella cura del tumore prostatico: cosa ci può dire in proposito Prof. Roggia? Sono stato invitato a Medici- tifiche di cultura urologica internazionale. Perchè una nuova tecnica operatoria, visto che attualmente abbiamo il robot chirurgico e la laparoscopia? Inoltre, non è più utilizzata la tecnica classica? La domanda è molto interessante perchè mi permette di risultati di “radicalità oncologica” e quindi di guarigione dal tumore in altissime percentuali, per cui non sussiste supremazia di una tecnica rispetto ad un'altra. Tuttavia occorre subito segnalare che tutte le tre tecniche sopra indicate possono purtroppo comportare due effetti indesiderati, rappresentati dall'impotenza e dall'incontinenza delle na33 di Rai Due per segnalare gli ottimi risultati ottenuti con una tecnica chirurgica a cui ho apportato varianti e modifiche personali innovative, e che è stata recentemente pubblicata su riviste scien- subito segnalare che tutte le tre tecniche chirurgiche oggi utilizzate, e cioè sia la chirurgia tradizionale-classica sia la chirurgia robot-assistita e la laparoscopica consentono di ottenere gli stessi ed identici urine, in percentuali segnalate in letteratura scientifica che raggiungono anche il 15-20% dei casi, e ciò, come è ben intuibile, preoccupa non poco il paziente che vede inficiata la sua futura qualità di vita. F A R M A C I A Ma perchè sono possibili queste due complicanze, la perdita delle urine e la disfunzione sessuale? Preciso anzitutto che si tratta di sequele indesiderate, ma non si può certamente parlare di complicanze legate all'intervento stesso, bensì sequele legate essenzialmente alla posizione topograficaanatomica della prostata. Mi spiego meglio: la prostata è anatomicamente posizionata in strettissima continuità con lo sfintere interno vescicale (che è struttura definita “nobile” perchè importantissima per la continenza dell'urina) e con i nervi preposti alla erezione. Essendo quindi prioritario, in funzione della guarigione totale del paziente, la rimozione di tutta la prostata e della sua capsula, ma pure dei tessuti peri - prostatici e spesse volte anche dei linfonodi, è più che evidente che non si possano preservare completamente per “necessità chirurgica oncologica” i nervi dell'erezione, così come non si possa conservare nella sua totalità anatomica lo sfintere vescicale interno. Per evitare l'incontinenza urinaria, lei Prof. Roggia cosa ha inventato? Per correttezza specifico che F I D U C I A 6 Nuova tecnica chirurgica nel tumore alla prostata. ho “rivisitato” con varianti e modifiche personali una tecnica che è stata proposta qualche anno fa al Congresso della Società Americana di Urologia. In pratica ho introdotto ed adottato alcune modifiche di tecnica operatoria difficili da spiegare nei dettagli e che si sono rivelate come importanti e significativi “valori aggiunti” di grande utilità rispetto alla tecnica classica, in quanto l'incontinenza urinaria è ora inferiore al 3% dei casi. Posso sintetizzare le modifiche e pure chirurgia delicata e quindi la meno traumatica possibile sulle strutture anatomiche più “nobili”, così definite in quanto sono di rilevante importanza per la futura qualità di vita del paziente; con la strumentazione da microdissezione si riesce infatti a salvaguardare o conservare totalmente lo sfintere vescicale interno che svolge un ruolo fondamentale per la continenza delle urine. b. inoltre ho introdotto la tecnica “tension free” nella sutura tra vescica e l'uretra, da me introdotte nei seguenti due punti essenziali: a. utilizzo anzitutto sistemi di forte ingrandimento del campo operatorio mediante lenti telescopiche di alta definizione o microscopio frontale al fine di consentire di poter effettuare una microdissezione anatomica, con strumentazione dedicata estremamente fine, finalizzata alla rimozione accurata e quanto mai precisa della prostata. Ciò consente di realizzare una “chirurgia del particolare anatomico” cioè chirurgia di massima precisione dopo l'asportazione della prostata quindi anche dell'uretra prostatica e ciò contribuisce ad ottenere una perfetta continenza urinaria in più del 97% dei pazienti operati. Ci può dire come è nata questa sua geniale idea chirurgica? Un lampo di genio o un colpo di fulmine? Nulla di tutto ciò, perchè la variante tecnica operatoria da me introdotta scaturisce sia dalla lunga esperienza chirurgica urologica maturata in più di quarant'anni di attività e realizzata spesse volte con Se il lettore desiderasse visionare la recente intervista in Medicina 33 potrà seguire il seguente link: VideoRai.TV-TG2-Medicina33 del 17.06.2014. Se invece volesse visionare la registrazione di intervento chirurgico effettuato dal Prof. Roggia e trasmesso in TG2 Medicina 33 dovrà seguire il seguente link: VideoRai.TV-TG2-Medicina33 del 15.06.2011. Continua a pagina 30 7 F A R M A C I A F I D U C I A da sapere Terapia a sei mesi di vita elimina i sintomi dell'autismo. Intervenendo già a sei mesi con giochi mirati e piccole terapie psicologiche che possono essere fatte dai genitori i bambini con autismo a tre anni non mostrano i sintomi e hanno una vita normale. Lo afferma un piccolo studio preliminare pubblicato dal Journal of Autism and Developmental Disorders coordinato da Sally Rogers dell'università della California Davis. Il metodo ideato da una ricercatrice è stato usato con sette bambini tra 6 e 15 mesi che mostravano i primi segni di autismo, come la diminuzione del contatto visivo, la difficoltà a interagire con gli altri o i movimenti ripetitivi, sei dei quali all'età di tre anni non hanno mostrato sintomi. Il metodo, chiamato Infant Start, consiste nell'insegnare ai genitori piccoli 'trucchi' per aumentare le interazioni con i piccoli. Se ad esempio un bimbo era attirato da un animale di pezza il genitore doveva entrare nel campo visivo del bimbo e giocare anche lui con l'animale, nascondendolo sotto la maglia, in modo da attirare su di sè l'attenzione. Dato lo scarso numero di soggetti studiati, scrivono gli autori, è presto per sapere se la terapia può funzionare anche a lungo termine e su tutti i bambini con questo problema, ma i risultati sono promettenti. Lo zucchero è l'unica causa delle carie di grandi e piccini. Il consumo va ridotto al massimo al 3% dell'energia giornaliera. Spiega in una nota Aubrey Sheiham, a capo di una review internazionale pubblicata su BMC Public health: "Abbiamo confrontato la diffusione di carie nel mondo con l'alimentazione di bambini ed adulti - precisa lo scienziato -"Negli Stati Uniti il 92% degli adulti fra i 20 e i 64 anni ha almeno una carie nei denti permanenti e nel mondo l'incidenza è aumentata in modo vertiginoso correlato con il consumo di zucchero. Nei bambini un incremento nel consumo di zucchero da zero al 5% raddoppia la prevalenza delle carie e il consumo di alimenti dolci continua ad aumentare". I ricercatori sono a favore della 'sugar tax' per le industrie alimentari e auspicano che riformulino dolci e bevande riducendo progressivamente il contenuto di zucchero al massimo al 2,5%. La cardiologia riabilitativa e preventiva: preziosa alleata contro l’infarto e le malattie cardiovascolari. Dott. Marco Ambrosetti Specialista in Cardiologia e Medicina Interna INFORMAZIONE PUBBLICITARIA L e malattie cardiovascolari costituiscono tuttora la prima causa di morte e ospedalizzazione, con notevoli ripercussioni sulla qualità di vita delle persone affette. L’infarto del miocardio è uno degli eventi maggiormente temuti: in Italia sono circa 120.000 i ricoveri annuali per infarto e l’aumento della sopravvivenza - dovuto al miglioramento delle tecniche di riperfusione coronarica - rende ancora più importante la gestione del “dopo”. La fase successiva all’infarto infatti, dopo la dimissione dal reparto per acuti, pone spesso l’esigenza di un ulteriore recupero clinico-funzionale e comunque, in tutti i casi, è essenziale predisporre un intervento personalizzato di rinforzo terapeutico e modifica dello stile di vita. Esiste però anche un “prima”, ovvero quella fase della vita in cui è importante valutare e correggere i comuni fattori di rischio cardiovascolare. L’età è il principale fattore di rischio: il rischio di infarto aumenta con il passare degli anni (il picco di incidenza si colloca tra i 65 e i 75 anni) e con differenze legate al sesso. Avere un parente di primo grado che ha accusato un evento cardiovascolare prima dei 60 anni, inoltre, rappresenta un importante fattore di rischio. Anche la presenza di iperten- «L’uomo passa la prima metà della sua vita a rovinarsi la salute e la seconda metà alla ricerca di guarire» Leonardo da Vinci sione, diabete o colesterolo alto in famiglia è un elemento da non sottovalutare. Tuttavia, se nulla possiamo fare contro l’età che avanza e i vincoli di parentela, esistono fattori di rischio inerenti lo stile di vita individuale e pertanto modificabili. Fumare 20 sigarette al dì produce un gra- dentarietà, ovvero non camminare o muoversi almeno per 30 minuti al dì o almeno per 60 minuti 3 volte alla settimana, produce di per sé un aumento del rischio. L’esercizio fisico è quindi un importante fattore di protezione contro le malattie cardiovascolari e aiuta a contrastare il sovrappeso ve aumento del rischio, così come anche fumare solo 2-3 sigarette. Una alimentazione scorretta - con troppe calorie, troppi grassi e proteine animali, l’assenza o la scarsità di frutta e verdura ed un eccesso di alcool e di sale - produce anch’essa un aumentato rischio cardiovascolare. La se- e l’obesità. Vi sono due tipi di obesità: una obesità generale (calcolata mediante l’indice di massa corporea [BMI], con valori maggiori di 30) e, ancora più importante, una obesità definita viscerale in base alla circonferenza alla vita. Valori superiori a 102 cm nell’uomo e a 88 cm nella donna defini- F A R M A C I A scono la presenza di obesità viscerale, che rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare. La diagnosi di diabete mellito è di per sé una condizione di alto rischio, tuttavia è necessario prestare attenzione anche alla sola “alterata glicemia a digiuno”, ovvero a valori di glicemia maggiori di 100 mg/dl in assenza di un pasto precedente. Il colesterolo rappresenta un importante fattori di rischio e attualmente i limiti superiori a cui il soggetto “sano” deve prestare attenzione sono stati rimodulati in modo ancora più rigido: un colesterolo totale maggiore di 190 mg/dl, un colesterolo LDL maggiore di 115, un colesterolo HDL minore di 40 nell’uomo o minore di 46 nella donna, trigliceridi maggiori di 150, sono tutti fattori di rischio lipidico che aumentano il rischio di un primo evento cardiovascolare. Il controllo della pressione arteriosa è un ulteriore caposaldo della prevenzione cardiovascolare e i valori a cui bisogna tendere sono inferiori a 140 mmHg per la pressione sistolica e 90 per la pressione diastolica. Vi sono poi casi sempre più frequenti di pazienti che presentano segni di aterosclerosi precoce asintomatica in totale assenza di fattori di rischio cardiovascolare. Trovare placche nelle carotidi o nell’aorta o nelle femorali di F I D U C I A 8 La cardiologia riabilitativa e preventiva: preziosa alleata contro l’infarto e le malattie cardiovascolari. giovani pazienti è diventato un riscontro molto comune e significa che il soggetto è a rischio aumentato. In questo paziente si dovrà intervenire con energia anche in assenza dei comuni fattori di rischio. Un’alimentazione adeguata, l’esercizio fisico, la riduzione del colesterolo pur in assenza di ipercolesterolemia, saranno rimedi utili come la più moderna ricerca epidemiologica ha ampiamente dimostrato. Cosa succede quando sfortunatamente si è andati incontro a un evento cardiovascolare acuto, quale ad esempio l’infarto del miocardio? In questo caso, la Cardiologia Riabilitativa e Preventiva offre alle perIl medico mi dice di far sone con passeggiare spesso il cane per mantenermi in forma... problemi di cuore programmi medici coordinati, diretti ad ottenere una guarigione più rapida, a migliorare la propria capacità fisica, il proprio equilibrio psicologico ed affettivo e a consentire una migliore ripresa della proprie attività relazionali in ambito famigliare, sociale e lavorativo. Gli obiettivi di un programma di Cardiologia Riabilitativa sono di stabilizzare e, quando possibile, di invertire la progressione della malattia cardiovascolare, riducendo così il rischio di nuovi eventi cardiaci e di morte. I programmi di riabilitazione generalmente comprendono: 1) una gestione specialistica cardiologica della fase post-acuta dopo evento cardiaco, finaliz- 9 zata a individuare e trattare le complicanze e a stabilire un’appropriata terapia di prevenzione per ulteriori eventi; 2) l’avvio di un programma personalizzato di attività fisica, utile al recupero e alla salute del cuore e non solo; 3) interventi educazionali diretti a fornire al paziente che ha avuto problemi cardiaci elementi di comprensione della propria malattia; 4) interventi diretti a favorire la modifica dei fattori di rischio per la progressione della malattia; 5) istruzioni e consigli relativi alla possibilità di affrontare sforzi fisici, attività ricreative o sportive e anche alla possibilità e alle modalità di riprendere la propria attività lavorativa o professionale; 6) supporto psicologico nella gestione dello stress e delle emozioni negative. La Cardiologia Riabilitativa e Preventiva è quindi la branca della Cardiologia che si occupa elettivamente del “prima” e del “dopo”. Per fare questo, mette in campo una vera e propria équipe multidisciplinare nella quale, oltre al cardiologo, sono anche presenti infermieri, fisioterapisti, psicologi, dietisti e assistenti sociali, al fine di una completa presa in carico delle problematiche presenti. Presso la Casa di Cura Le Terrazze di Cunardo è attiva una Unità di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva dal 2006, che opera in stretto legame con le strutture cardiologiche ospedaliere territoriali ed è integrata nel network nazionale delle strutture aderenti alla Società Italiana di Cardiologia Riabilitativa GICR-IACPR. Una presenza importante nel territorio e, soprattutto, un’ulteriore opportunità per tutti coloro che “hanno veramente a cuore il proprio cuore”. F A R M A C I A F I D U C I A Accreditata con il Servizio Sanitario Regionale La cura e la salute del paziente: la nostra missione. ▶ Specialità ambulatoriali ■ Cardiologia ■ Diagnostica vascolare ■ Diagnostica per immagini (ecografia, radiologia, risonanza magnetica, TAC) ■ Laboratorio Analisi ■ Medicina fisica e riabilitativa ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Moc-dexa Neurologia Oculistica Ortopedia Otorinolaringoiatria Pneumologia Urologia ▶ Specialità ambulatoriali erogate solo in regime privato ■ Agopuntura ■ Neuropsichiatria infantile ■ Chirurgia generale ■ Endocrinologia ■ Ginecologia e ostetricia ■ Dermatologia ■ Dermatologia estetica ■ Ossigeno-ozonoterapia: infiltrazione di miscela ossigeno-ozono intra-articolare, paravertebrale ▶ Servizi di degenza con 185 posti letto di riabilitazione specialistica neuromotoria, cardiologica, respiratoria Assicurazioni / Enti convenzionati: FASI, FASI OPEN, FASCHIM, FASDAC, BLUE ASSISTANCE, SISTEMI SANITARI, GRUPPO GENERALI, PREVIMEDICAL, JOINT RESEARCH CENTRE-JRC, AIACE, MEDIC4ALL, BBWAY, FONDO SALUTE Casa di Cura Privata le Terrazze S.r.l. Direzione Sanitaria Dott.ssa Angela Superchi Cunardo, Varese · Via Ugo Foscolo 6/b Tel. +39 0332 992111 · Fax +39 0332 990074 Ufficio prenotazioni con SSR +39 0332 992500 Privati +39 0332 992249 Ufficio ricoveri +39 0332 992501 [email protected] · www.clinicaleterrazze.com Servizio di prenotazione on-line • Ampio parcheggio interno Rescue Remedy. Dott. Gianluca Bonicalzi Farmacista [email protected] “La salute dipende dall’essere in armonia con la propria anima.” Dr. Edward Bach I l Dr. Edward Bach fu un famoso medico e un omeopata e dedicò la sua vita alla ricerca di un metodo di cura che fosse il più puro possibile. La sua convinzione era che l’atteggiamento emotivo svolgesse un ruolo chiave nel mantenimento della salute e nel superamento delle malattie. Quando morì, nel 1936, aveva sviluppato un sistema di cura completo basato sui 38 Rimedi Floreali da lui sco- perti. Ogni rimedio è ottenuto dai fiori di piante selvatiche, alberi o arbusti. Questi Rimedi trattano la persona e non la sua patologia o i suoi sintomi. I Fiori sono un’ottima cura preventiva in periodi di fatica e stress e sono di grande aiuto per tutti coloro che, senza un particolare motivo, si sentono oppressi da un senso generale di spossatezza o di disagio. Possono essere utilizzati da soli o come coadiuvanti di altre forme curative. Non hanno interazioni con altri medicinali. L’assunzione dei Fiori di Bach non presenta alcun rischio, non ha effetti colla- I Fiori di Bach aiutano la persona nella lotta contro la malattia agendo sui fattori emozionali come depressione, stati d’ansia o traumi, visti come elementi che ostacolano il processo di guarigione del corpo. I Fiori, rimedi dolci e naturali, sono privi di rischi e controindicazioni. terali e non dà assuefazione; essi esplicano la loro azione benefica in maniera dolce e possono essere utilizzati da persone di ogni età senza alcuna controindicazione: dal neonato alla persona di età avanzata. Il Dr. Bach creò un Rimedio per le situazioni di emergenza, alla quale diede il nome di “Rescue Remedy”. Questo Rimedio si compone di cinque Fiori: Impatiens (contro l’agitazione e la tensione mentale), Star of Bethlehem (contro lo spavento e lo stordimento e come “integratore F A R M A C I A della personalità”), Cherry Plum (contro la paura di perdere il controllo), Rock Rose (contro il terrore ed il senso di panico) e Clematis (contro la tendenza a cedere, contro la sensazione di essere troppo lontani, che interviene spesso prima di perdere conoscenza). Si consiglia di averne sempre una piccola boccetta a portata di mano per i casi di emergenza. La Rescue Cream, oltre ai 5 fiori appena nominati contiene anche Crab Apple. Nelle situazioni di emergenza Rescue Remedy è il rimedio ideale. Ad esempio, quando si ricevono inaspettatamente F I D U C I A 10 Rescue Remedy. brutte notizie, a fronte di dissidi o di problemi familiari, in caso di lutto, o per combattere paure, confusione o un grande spavento, Rescue Remedy può aiutare la persona ad affrontare la situazione con maggiore sicurezza. Rescue Remedy può inoltre essere impiegato anche prima di un avvenimento che è fonte di preoccupazione: ad esempio quando si è in attesa di una comunicazione importante, prima di un esame o dell’esame di guida, di un meeting verifica un incidente in casa, per strada o all’aperto, spesso le persone coinvolte sono disorientate e confuse. In attesa che giunga il medico Rescue Remedy può essere impiegato per mitigare i timori della vittima dell’incidente e delle persone che la circondano, aiutandole a donare conforto e assistenza. A fronte di una situazione di emergenza Rescue Remedy può dare un aiuto molto prezioso, è un rimedio sicuro, dolce e naturale che non porta assue- Prevenzione delle patologie invernali. Come ogni anno la fine delle vacanze estive sancisce il ritorno alla vita abituale. E’ in questo periodo che, in soggetti particolarmente predisposti, sarebbe opportuno iniziare un’adeguata terapia naturale utile a prevenire fastidiose patologie legate all’arrivo della stagione fredda. Nei bambini sotto i due anni di età rimedi utili sono quelli omeopatici ed oligoterapici. Per quanto riguarda l’omeopatia, oltre alla terapia di fondo legata al terreno del singolo soggetto consigliata dal “medico” esperto in medicina naturale, esistono in commercio diversi derivati ad azione immunostimolante. Gli oligoterapici più utilizzati sono il Manganese/Rame (Mn/Cu), oppure nei casi più complicati, Oro/Argento/Rame (Au/Ag/ Cu). Sopra i due anni di età si può introdurre la gemmoterapia con l’utilizzo di Ribes nigrum, Rosa canina e Betulla pubescens. Nell’adulto infine si possono utilizzare anche derivati fitoterapici ad azione immunostimolante quali Propoli, Echinacea ed Uncaria. Il trattamento con questi rimedi naturali dovrebbe essere prolungato fino all’arrivo dei primi mesi primaverili. (Per maggiori approfondimenti consultare il sito internet: www.farmaciamascheroni.it) impegnativo o di un colloquio di lavoro, prima di entrare in scena o di tenere un discorso di fronte a un pubblico, prima di andare dal dentista o di un ricovero ospedaliero. Rescue Remedy aiuta a ridurre la paura e il nervosismo. Questo rimedio è particolarmente indicato per ristabilire l’equilibrio interiore in situazioni cariche di stress o particolarmente impegnative. L’assunzione di Rescue Remedy subito dopo un incidente può essere di valido aiuto a controbattere gli effetti negativi dello stesso e ad avviare il naturale processo di guarigione. Quando si 11 fazione e non pregiudica o influisce sugli effetti di altre cure mediche. Avvertenza: Analogamente a quanto accade per tutti gli altri Fiori di Bach, anche Rescue Remedy non costituisce di per sé un surrogato delle cure mediche. F A R M A C I A F I D U C I A Aiuta a contrastare l’aumento del peso e i disturbi legati all’età del cambiamento. SPECIALE STIPSI? Sveglia l’intestino combatti la stitichezza Oggi in farmacia c’è Dimalosio Complex il regolatore dell’intestino. Q uando l’intestino si “addormenta” e perde la sua regolare puntualità è possibile andare incontro ad episodi di stitichezza che possono causare cattiva digestione, senso di gonfiore con tensione addominale e alitosi. Secondo le recenti linee guida il problema può essere affrontato con una dieta ricca di fibre indispensabili per ritrovare e mantenere la corretta motilità intestinale. Aiuta a favorire l’equilibrio del peso corporeo. E.S. Tè Verde Aiuta a contrastare i disturbi della menopausa. E.S. Cimicifuga Contribuisce al drenaggio dei liquidi corporei. E.S. Tè verde, Ortosifonide Favorisce la regolare motilità del transito gastrointestinale. E.S. Senna, Cassia, Frangula, Tamarindo, Magnolia, Melissa Kilocal Donna. E sei di nuovo tu. Il prodotto va utilizzato nell’ambito di una dieta variata ed equilibrata ed uno stile di vita sano. Leggere le avvertenze sulla confezione. Snellisci e rimodella il tuo corpo all’ all’esterno. Aiuta a ridurre le adiposità più resistenti nella zona di girovita e fianchi. anchi. * *Effetto non associato a calo ponderale. 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Da ALKAMED In Farmacia Il blocco negli studi universitari: un fenomeno con molti perché. Dott.ssa Renata Radici Psicologa e Psicoterapeuta Specializzata in Psicoterapia dell'Adolescente e dell'Adulto [email protected] Le situazioni di blocco possono essere molto diverse tra loro e sopraggiungere in momenti differenti, talvolta nelle fasi iniziali del corso di studi, a volte dopo diversi esami superati con costanza e successo, altre volte a pochi passi dalla laurea. C ome ogni lungo percorso, anche lo studio universitario può comprendere momenti di difficoltà temporanei o, addirittura, situazioni di “blocco”, quando per qualche ragione non si riesce più a dare esami e il percorso verso la laurea sembra essersi fermato. Le situazioni di blocco possono essere molto diverse tra loro e sopraggiungere in momenti differenti, talvolta nelle fasi iniziali del corso di studi, a volte dopo diversi esami superati con costanza e successo, altre volte a pochi passi dalla laurea. Il passaggio dalla scuola superiore all’università rappresenta in sé un significativo cambiamento, che richiede sotto vari aspetti uno sforzo di adattamento considerevole, per quanto possa essere vissuto con slancio ed entusiasmo. Generalmente intraprendere lo studio universitario implica, per un giovane, l’uscire dai “confini” del gruppo che costituiva la classe delle scuole superiori, in cui anche con i docenti era possibile un rapporto di conoscenza personale, per passare ad un mondo che può apparire più “anonimo” oltre che più ampio: le possibilità di scambio con i docenti sono più limitate, farsi delle amicizie e instaurare dei legami con altri giovani dipende molto dall’iniziativa dei singoli, dato che il numero degli studenti, la scelta dei piani di studi e l’ordine degli esami (non uguali per tutti) non sempre favoriscono le frequentazioni e il consolidarsi di rapporti stabili. A volte frequentare l’università comporta anche la lontananza dalla famiglia per tempi prolungati, il che porta il ragazzo a riorganizzare il proprio mondo relazionale. Il prepararsi agli esami, inoltre, richiede capacità in parte diverse da quelle coinvolte nello studio alle scuole superiori: occorre organizzarsi da sé e mantenere una costanza nello studio su tempi più lunghi, oltre a saper valutare quando si è sufficientemente pronti da poter affrontare un esame. Tutto questo in un’età caratterizzata da importanti cambiamenti, generalmente quella in cui gradualmente ci si lascia indietro l’adolescenza e si diventa adulti. Un’età in cui è centrale per il giovane la questione di quale futuro stia costruendo, sia in termini professionali, sia sul piano affettivo e sentimentale, senza dimenticare l’interrogativo sul come e sul quando diventerà autonomo rispetto ai propri genitori anche dal punto di vista economico. Non è raro che coloro che si Continua a pagina 15 13 F A R M A C I A F I D U C I A GRAFFITI 0332.435327 Torna a sorridere grazie all’implantologia dentale. Oggi le moderne tecniche permettono di ripristinare una dentatura fissa in moltissimi casi, anche con scarsità ossea. Chiamaci per saperne di più. ■Implantologia a carico immediato ■ Implantologia computer guidata ■Tecnica All on 4™ Dott. Maurizio Ciatti Medico Chirurgo Specialista in Odontostomatologia Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale Varese Via G. Rossini, 2 Tel. 0332 287198 Tradate (Va) Via C. Cavour , 45 Tel. 0331 844507 www.ciattistudiodentistico.it Dott. Alberto Ciatti Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica Legnano (MI) P.zza Ezio Morelli, 7 (Gallerie Cantoni) Tel. 393 5042409 [email protected] Il blocco negli studi universitari: un fenomeno con molti perché. Continua da pagina 13 trovano “bloccati” nel loro percorso di studi, soprattutto quando questo avviene dopo qualche anno e dopo diversi esami superati, si pongano il problema se continuare a studiare o, piuttosto, lasciare l’università e lavorare. Scelta, questa, non facile innanzi tutto perché il giovane ha la sensazione di “buttare via” tutti gli sforzi fatti in passato, ma anche perchè a volte non riesce ad immaginarsi in un ambito lavorativo che magari ha poco a che vedere con il percorso di studi intrapreso, o si interroga sul proprio futuro lavorativo senza riuscire a prendere una decisione. In questa situazione può succedere che il giovane non sappia più cosa vuole, oppure che, pur sapendolo, non creda più nella propria capacità di realizzarlo. Va considerata la complessità dei fattori che rendono ragione di queste situazioni. A volte sono centrali alcune difficoltà che hanno origine al di fuori dello studio, che riguardano la vita familiare o le relazioni di amicizia e sentimentali. I vissuti spiacevoli legati a questi ambiti possono essere tali da compromettere le capacità della persona di concentrarsi e utilizzare le proprie doti intellettive per studiare. Altre volte sono le esperienze di insuccesso nello studio (ad esempio un esame andato male, anche più volte) o vissuti di ansia nei confronti degli esami (come il non sentirsi mai pronti) che determinano una sfiducia nella propria possibilità di farcela e, di conseguenza, la difficoltà a studiare in modo proficuo. Ci si sente come “impantanati” in una situazione da cui non si riesce ad uscire. Il vissuto può essere di ansia, impotenza, confusione, delusione nei confronti di 15 se stessi, depressione. Questi vissuti esulano talvolta dalla sfera dello studio e vanno a minare profondamente la stima che il giovane ha di sé. Spesso egli sente di avere deluso anche le aspettative altrui (oltre che le proprie), in primis quelle dei familiari. È difficile in queste situazioni chiedere aiuto. Si tende a colpevolizzarsi, senza però darsi modo di comprendere le proprie difficoltà. Spesso si fanno e rifanno programmi di studio, talvolta irrealistici perché ci si pongono obiettivi troppo elevati, quasi a voler cancellare il periodo in cui non si è riusciti a produrre i risultati auspicati. In realtà, se si vuole realmente uscire dal blocco, il primo passo (talvolta il più doloroso) è prendere coscienza della propria situazione, perché solo da quella si può ripartire. “Ripartire” non significa necessariamente dare esami a pieno ritmo, magicamente, come se nulla fosse successo... Ma piuttosto rimettere in moto le proprie capacità che si erano bloccate e ricostruire la propria stima di sè, comprendere cosa è successo e riorientarsi verso il futuro (di studio o lavorativo). Consultare uno psicologo può essere molto utile in quest’ottica e non a caso presso molti atenei sono attivi servizi che lo permettono. Per quanto possa essere difficile portare la propria difficoltà a uno psicologo, quando si riesce a farlo ci si sente innanzi tutto meno soli e, soprattutto, si viene aiutati a dare un senso al blocco e a comprenderlo nel quadro della propria vita. Questo rende possibile “farci i conti” e rimettere in moto le proprie risorse per “rialzarsi”. F A R M A C I A F I D U C I A da sapere Allarme pediatri: oltre un milione di bimbi con insonnia. Ciondolano sonnolenti sui banchi, a volte diventano aggressivi senza un motivo, spesso non riescono a stare attenti o sono agitati in classe. I bambini che dormono poco e male si riconoscono non di rado proprio perchè hanno disagi o disturbi del comportamento di giorno, a scuola e in famiglia. E sono tantissimi: oltre un milione di piccoli fra 3 e 14 anni soffre di una forma d'insonnia, stando alle stime diffuse dai pediatri dell'Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza (Paidoss) durante loro 1° Forum Internazionale che si svolge a Napoli dal 25 al 27 settembre. Gli esperti sottolineano che nell'ultimo secolo i bimbi italiani hanno "perso" almeno un'ora di sonno e oggi la maggioranza dorme in media 40 minuti meno del dovuto. Per favorire un buon riposo, i pediatri lanciano le 'regole dei cinque sensi' che devono favorire il rilassamento di vista, gusto, tatto, olfatto e udito, le nostre finestre sul mondo. Spegnere tv e computer entro le otto di sera, cena leggera con latte tiepido prima di dormire, cameretta mai troppo calda, lenzuola di cotone fresche e cambiate di recente, camera più silenziosa possibile. Malattie della pelle: prevenirle con la dieta mediterranea. Molte patologie cutanee come l'acne e la psoriasi si manifestano anche a causa di malattie legate all'alimentazione, ma è sempre a tavola che possono essere efficacemente prevenute". E' quanto sottolineato da Gabriella Fabbrocini, docente di Dermatologia e venereologia all'Università di Napoli Federico II, che a Palazzo Poli, nell'ambito della sesta edizione del convegno 'Dermart', è intervenuta sul tema 'Gli alimenti che guariscono le malattie cutanee'. In tal senso sono stati ampiamente documentati i benefici della dieta mediterranea come fattore protettivo della pelle. "E' scientificamente dimostrato - ha aggiunto l'esperta - che una dieta ricca di olio extra-vergine di oliva, quindi di acidi grassi insaturi, ci consente di ridurre in maniera significativa l'invecchiamento cutaneo che, insieme al photoaging, è l'anticamera del cancro". Elastografia Shear Wave epatica. Dr. Alfredo Goddi Specialista in Radiologia Centro Medico SME Diagnostica per Immagini Diagnosi non invasiva della fibrosi epatica. L e malattie diffuse del fegato, uno dei principali problemi sanitari nel mondo, sono principalmente causate da epatite virale di tipo B o C, steatosi epatica non-alcolica o alcolica, epatite autoimmune, danno epatico indotto da farmaci, cirrosi biliare primitiva. Quelle con il maggior impatto sociale sono le forme virali: si stima siano state infettate 360 milioni di persone dal virus B e 180 milioni dal virus C. Il danno epatico cronico da esse causato determina aumento della matrice extracellulare, con conseguente sviluppo di fibrosi che può progredire sino alla cirrosi. Per quanto la valutazione clinica del paziente con epatopatia debba tenere conto di diversi fattori, un’accurata stadiazione del grado di fibrosi è utile per determinare se sia opportuna la terapia antivirale e prevedere il risultato del trattamento: la fibrosi in fase precoce può infatti essere reversibile con la terapia farmacologica. Il “gold standard” per la diagnosi e la stadiazione della fibrosi è a tutt’oggi la biopsia epatica. La valutazione istologica utilizza sistemi di punteggio per le varie categorie di infiammazione (grado) e di fibrosi (stadio). Ha tuttavia dei limiti: è una procedura invasiva, con potenziali complicanze emorragiche; il campione costituisce solo 1/50.000 del volume epatico ed è pertanto relativamente poco rappresentativo di un processo eterogeneo qua- F A R M A C I A le l’epatite cronica. Inoltre l’interpretazione istologica risente della variabilità interoperatore. Per ovviare alle problematiche connesse con la biopsia sono stati sviluppati metodi non invasivi di diagnosi della fibrosi epatica. In particolare marcatori ematici e algoritmi che valutano indirettamente la fibrosi, e soprattutto modalità diagnostiche come l’elastografia in grado di misurare accuratamente la rigidità o “stiffness” tessutale su un’area di maggiori dimensioni rispetto alla biopsia. I valori di “stiffness”, espressi in kiloPascal (kPa), definiscono il grado di fibrosi correlandolo a score istologici di riferimento. Cos’è lo “stiffness” e come si misura? La presenza della fibrosi rende il fegato meno elastico; lo “stiffness” rappresenta pertanto un indicatore del grado di fibrosi; il suo progressivo incremento esprime la progressione di malattia. L’elastografia quantitativa valuta lo “stiffness” utilizzando onde di pressione, chiamate “shear wave”, che si propagano trasversalmente nei tessuti a bassa velocità; la loro velocità di propagazione è correlata alla rigidità e viscosità F I D U C I A 16 Elastografia Shear Wave epatica. Immagini di fegato con Elastografia shear wave, dall'alto: fegato normale, fegato con fibrosi, fegato cirrotico. del tessuto. Poichè le onde viaggiano a maggior velocità nei tessuti rigidi, la misura della velocità di propagazione consente di risalire al modulo elastico tessutale. Esistono diverse soluzioni tecnologiche per generare le shear wave e misurarne la velocità derivando lo “stiffness”. In ambito epatico le due soluzioni più affidabili sono l’Elastometria transiente (TE), nota con il nome commerciale di FibroScan, e l’Elastografia shear wave (SWE). Le tecnologie shear wave. L’Elastometria transiente utilizza una piccola sonda ecografica per misurare la velocità delle onde trasversali che sono generate da un vibratore meccanico. Analizza una sezione cilindrica di tessuto con dimensioni di 40 x 10 mm, circa 100 volte maggiori di un campione bioptico 17 standard. Fornisce tuttavia solo una misura regionale dell’elasticità, correlata alla modesta ampiezza del fascio di ultrasuoni, senza associare immagini ecografiche di riferimento; raggiunge inoltre una profondità limitata ed esamina con difficoltà i pazienti obesi. L’Elastografia shear wave, di recente introduzione, è integrata in apparecchiature ecografiche e utilizza sonde per ecografia addominale; è disponibile in due varianti che si differenziano per il livello tecnologico e per l’ampiezza dell’area in esame che è di 10 x 5 mm per l’elastografia a punto (p-SWE) e di 40 x 40 mm per l’elastografia bidimensionale (2D-SWE). La p-SWE usa un impulso acustico focalizzato in un singolo punto per generare le shear wave di cui calcola la velocità di propagazione mediante alcuni impulsi ul- F A R M A C I A F I D U C I A trasonori di interrogazione distribuiti nei tessuti circostanti. Offre un singolo valore di misura dello stiffness dell’area in esame e richiede plurimi campionamenti. La 2D-SWE, tecnologicamente più sofisticata, combina una forza pressoria indotta nei tessuti a velocità supersonica da fasci di ultrasuoni focalizzati per generare le shear wave e un’innovativa tecnica di campionamento, basata sull’UltraFast Imaging, che interroga i tessuti con una sequenza di 10.000 immagini al secondo per catturare in tempo reale, con risoluzione millimetrica, la propagazione delle shear wave. Le velocità rilevate con la 2D-SWE sono convertite in una mappa 2D a colori, aggiornata più volte al secondo, che offre all’operatore una panoramica qualitativa dell’elasticità del tessuto in esame. Gli esatti valori quantitativi del modulo elastico dell’intera area in esame o di singoli punti sono valutati dall’operatore sulle immagini memorizzate. La SWE ha il vantaggio rispetto alla TE di utilizzare un ecografo adatto anche per altre applicazioni e di visualizzare contemporaneamente l’immagine anatomica ecografica del fegato per la corretta selezione della zona da valutare. Offre inoltre miglior riproducibilità e accuratezza nel diagnosticare la fibrosi significativa (≥ F2). Come si esegue l’elastografia shear wave epatica. L’analisi della rigidità del fegato può essere eseguita nel corso di un esame ecografico di routine, purchè si disponga dell’apparecchiatura adeguata, selezionando una regione di interesse in una zona di parenchima priva di vasi o strutture biliari. L’operatore esegue una serie di misurazioni della durata di pochi secondi mentre il paziente è in apnea. La media di queste misure viene poi utilizzata per stimare il grado di rigidità del fegato. Vantaggi e limiti dell’elastografia shear wave. L’elastografia SWE è una metodica innocua, di semplice esecuzione, ben tollerata dai Pazienti ed accurata. Presenta alcune limitazioni che possono falsare i risultati: ad esempio infiammazione acuta e congestione del fegato, oltre che l’ostruzione biliare, aumentano lo stiffness. In alcuni casi può essere difficile distinguere il tessuto normale da una malattia di grado lieve; inoltre nelle epatopatie moderate o severe i valori possono essere similari. Ciò nonostante grazie alla stretta correlazione con il quadro istologico di epatopatia l’elastografia può limitare o evitare le biopsie epatiche in un significativo numero di casi. Informazioni Per maggiori informazioni sull'argomento trattato: SME - Diagnostica per Immagini Via Pirandello, 31 - Varese Tel. 0332 224758 - Fax 0332 210420 [email protected] - www.sme-diagnosticaperimmagini.it Saperne di più sulla vitamina D. Dott.ssa Anna Carnelli Farmacista [email protected] L a vitamina D è molto importante nell’organismo tanto che la sua carenza causa una malattia chiamata rachitismo, conosciuta sin dall’antichità e descritta in maniera specifica nella metà del 1600. Il rachitismo è una malattia comune che ha colpito soprattutto i bambini nel 1800 e in questo periodo viene scoperto il potere antirachitico dell’olio di fegato di merluzzo. Nel 1865 il medico francese Trousseau raccomanda l’olio di fegato di merluzzo per il trattamento del rachitismo e capisce anche l’importanza dei raggi solari per la prevenzione di questa malattia. Bisogna però arrivare all’anno 1922 per dimostrare l’esistenza di una nuova vitamina, la vitamina D appunto. Le diverse forme della vitamina D. La vitamina D è un gruppo di pro-ormoni solubili nei grassi e costituito da 5 diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5. Le due più importanti forme nelle quali la vitamina D si può trovare sono la vitamina D2 (scientificamente chiamata ergocalciferolo) e la vitamina D3 (il cui nome scientifico è colecalciferolo), entrambe forme dall'attività biologica molto simile. Il cole- L’attività della vitamina D è quella di aumentare la quantità di calcio assorbito e mantenere un pool di fosforo e calcio nel sangue tale da garantire la mineralizzazione delle ossa. calciferolo (D3), derivante dal colesterolo, è prodotto negli organismi animali, mentre l'ergocalciferolo (D2) è di provenienza vegetale. La vitamina D nell’organismo. La vitamina D viene prodotta nell’organismo a livello della pelle a partire da un precursore del colesterolo, per effetto dell’esposizione alla luce ultravioletta del sole. La forma attiva della vitamina D è il calcitriolo e viene formata grazie a due reazioni chimiche che avvengono nel fegato e nei reni. Diverse sono le funzioni della vitamina D nell’organismo: a livello dell’intestino la vitamina D stimola l’assorbimento intestinale di calcio e di fosforo; mentre a livello delle ossa (che contengono il 99% del calcio dell’organismo) provoca un riassorbimento del tessuto osseo stimolando l’attività di cellule chiamate osteoclasti; a livello del rene provoca il riassorbimento del fosforo. Globalmente possiamo dire che l’attività della vitamina D è quella di aumentare la F A R M A C I A F I D U C I A 18 Saperne di più sulla vitamina D. Fonti alimentari. Gli alimenti e soprattutto i vegetali contengono poca vitamina D. Gli alimenti più ricchi sono l’olio di fegato di merluzzo, con 250-750 microgrammi per 100 grammi, seguito dai pesci grassi come le aringhe, il salmone e le sardine. Poi vengono le uova e in particolare i tuorli che ne contengono da 2 a 12 microgrammi per 100 grammi. A seguire gli alimenti che contengono più vitamina D sono il fegato di vitello e manzo, il latte intero, il burro e i formaggi. quantità di calcio assorbito (attività ipercalcemizzante) e la finalità delle sue diverse azioni è quella di mantenere un pool di fosforo e calcio nel sangue tale da garantire la mineralizzazione delle ossa. Fabbisogno e tossicità. Gli adulti, a meno che non siano costretti a rimanere in casa senza ricevere la luce del sole, non hanno bisogno di un apporto di vitamina D con la dieta. I neonati invece necessitano di 10 microgrammi di vitamina D al giorno e lo stesso vale per bambini e adolescenti, in quanto essendo in una fase di rapido accrescimento dello scheletro hanno una richiesta particolarmente elevata di questa vitamina. Le donne in gravidanza e allattamento hanno un aumentato fabbisogno di vitamina D per l’aumentato utilizzo di calcio e fosfato durante la mineralizzazione delle ossa del feto 19 e necessitano anch’esse di 10 microgrammi al giorno. Infine gli anziani sono un gruppo a rischio di carenza di vitamina D sia per mancanza di esposizione alla luce solare sia per la diminuita capacità di produzione dell’organismo legata all’avanzare dell’età. In caso di prolungata assunzione di vitamina D, superiore a 250-1250 microgrammi al giorno si possono verificare fenomeni di tossicità acuta o cronica con comparsa di nausea, ipercalcemia, diarrea, poliuria, calcificazione dei tessuti molli. Carenza di vitamina D. La carenza di vitamina D nell’organismo provoca una diminuzione dei livelli di calcio e fosforo nel sangue, alterazione dei processi di mineralizzazione delle ossa con rachitismo nel bambino e osteomalacia nell’adulto. Inoltre i soggetti con carenza mostrano debolezza muscolare, deformazione ossea e dolori. Studi scientifici recenti hanno evidenziato come la carenza di vitamina D possa essere collegata anche con la sindrome influenzale. Bibliografia: • J. Le Grusse, B. Watier, Le vitamine dati biochimici nutrizionali e clinici • S. Adami, E. Romagnoli, V. Carnevale, A. Scillitani, A. Giusti, M. Rossini1, D. Gatti, R. Nuti, S. Minisola "Linee guida su prevenzione e trattamento dell’ipovitaminosi D con colecalciferolo" Reumatismo, 2011; 63 (3): 129147 • Aldo Mariani Costantini, Carlo Cannella, Giovanni Tomassi. Fondamenti di nutrizione umana; Il Pensiero Scientifico Editore. • www.valori-alimenti.com F A R M A C I A F I D U C I A da sapere Sì alla produzione di cannabis da parte dell'Esercito. Racca: farmacie pronte. Ci sarebbe il via libera dei ministeri di Salute e Difesa al provvedimento del Governo che autorizza lo Stabilimento chimico-militare dell’Esercito (con sede a Firenze) a coltivare marijuana per uso terapeutico. Il tavolo di lavoro istituito dai due dicasteri per organizzare la produzione starebbe approntando i protocolli attuativi, tanto che pare sia possibile «che entro il 2015 i farmaci cannabinoidi divengano già disponibili nelle farmacie italiane». «I titolari sono pronti come sempre a farsi carico anche di questo impegno» è il commento di Annarosa Racca, presidente di Federfarma «non va dimenticato che la dispensazione di oppiacei a fini palliativi non è certo una novità per le farmacie. Opereremo sulla base delle indicazioni operative che il Ministero fornirà a tempo debito e delle prescrizioni rilasciate dai medici». Come si ricorderà, l’ipotesi di affidare all’Esercito la produzione di marijuana per uso soltanto terapeutico cominciò a circolare all’indomani dei provvedimenti adottati da alcune regioni (Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Basilicata) per agevolare l’uso della cannabis nella terapia del dolore. Le leggi che lo permettono già esistono, ma problemi di approvvigionamento e relativi costi ne hanno di fatto scoraggiato l’applicazione (secondo il quotidiano la Stampa, sarebbero una sessantina in tutto le persone che finora hanno potuto avvalersi della marijuana a fini palliativi). Alcune regioni, come la Basilicata, hanno anche già previsto il coinvolgimento delle farmacie del territorio laddove le strutture pubbliche mancassero di laboratori adeguatamente attrezzati. Tumore: mieloma multiplo, nuova cura raddoppia la sopravvivenza. Studio coordinato da Molinette e Università di Torino. L'introduzione di nuovi farmaci, come talidomide, lenaldiomide e bortezomib, e il trapianto di midollo osseo autologo raddoppia la sopravvivenza di pazienti affetti da mieloma multiplo. E' quanto emerge da uno studio coordinato dal professor Antonio Palumpo, dell'Ematologia dell'Ospedale Molinette e dell'Università di Torino, pubblicato su the New England Journal of Medicine, la 'bibbia' della medicina internazionale. Mi rifaccio il naso. Dott.ssa Silvia Magnani Specialista in Chirurgia Plastica Libera professionista in Varese I n chirurgia estetica l'intervento di rinoplastica, cioè la correzione chirurgica del naso per motivazioni estetiche, ma pure funzionali quando il paziente lamenta anche difficoltà nella respirazione nasale, è l'intervento ad oggi più richiesto, essendo il naso una della strutture fondamentali di caratterizzazione del volto che pongono l'individuo in immediata relazione con l'ambiente esterno: di conseguenza, pazienti di sesso sia femminile che maschile, ne richiedono la correzione operatoria in egual misura, qualora il proprio dismorfismo nasale procuri loro, magari da sempre, un disagio relazionale con se stessi e con gli altri che attualmente è ben correggibile: la tecnica operatoria infatti si è così raffinata nel tempo che oggigiorno i risultati estetici danno luogo ad una decisiva armonizzazione dei tratti senza peraltro stravolgere le fattezze di base dell'individuo. Ad esempio, eliminando la gibbosità del dorso del naso (quella che comunemente viene chiamata gobba) per una donna occorre ricavarne un armonizzato addolcimento del viso, mentre per un uomo occorre ottenere un nuovo profilo che rispetti però le proporzioni insite in un naso maschile. Rinoplastica estetica: correzione chirurgica del naso per motivazioni estetiche e funzionali con tecniche moderne, delicate e senza cicatrici esterne. Si tratta di una chirurgia estremamente precisa e delicata, definita come chirurgia “soft o dolce” in quanto effettuata con strumenti chirurgici finissimi e di alta precisione che F A R M A C I A operano all'interno del naso e quindi senza assolutamente creare cicatrici visibili all'esterno. Nel caso sussistessero anche disturbi della respirazione è possibile durante lo stesso intervento di rinoplastica estetica correggere chirurgicamente la deviazione del setto nasale o l'ipertrofia dei turbinati: in tali casi si riesce a realizzare una chirurgia estetica armonizzante, ma anche funzionale per la migliorata respirazione nasale. Il naso è un organo molto complesso, costituito da strutture fisse a componente ossea e da strutture leggermente elastiche a componente cartilaginea, mucosa e cutanea che possono venire ridimensionate, asportate adeguatamente e levigate. Il tutto viene poi realizzato secondo il “progetto” preoperatorio concordato durante una visita specialistica accuratissima rispettando sia le richieste estetiche del paziente, sia anche considerando le necessità tecniche operatorie in funzione dell'anatomia del naso specifico da operare e dei suoi difetti da correggere, non trascurando gli utili consigli da parte del chirurgo plastico-estetico F I D U C I A 20 Mi rifaccio il naso. operatore e del suo buon gusto estetico. Dal momento che la struttura nasale presenta numerosi varianti anatomiche, la correzione delle sue imperfezioni implica l'uso di procedure chirurgiche di diverso tipo in una strategia chirurgica “personalizzata” allo specifico caso clinico. La rinoplastica estetica è come ho precisato un intervento delicato: con le nuove tecniche chirurgiche “soft” l'intervento è pressochè completamente senza dolore ma richiede che venga eseguito tassativamente in idonea sala operatoria, in anestesia, prevedendo eventualmente una notte di ricovero dopo l'intervento. Il paziente dovrà portare una medicazione rigida, ma molto piccola e leggerissima sul dorso del naso, onde contenere il modesto ma possibile gonfiore post-operatorio e ciò non precluderà al paziente 21 di uscire di casa. Dopo l'intervento chirurgico i tessuti si ristabilizzeranno nella rinnovata situazione anatomica e la persona potrà di certo risocializzare rapidamente in quanto l'intervento non lascia nessuna cicatrice esterna, poiché è effettuato all'interno del naso, passando attraverso le vie naturali rappresentate dalle narici. Occorreranno comunque tre mesi prima che tutti i tessuti si stabilizzino definitivamente ma si tratta di sfumature: alla rimozione della sottile medicazione contenitiva sul dorso del naso, che si effettua alla prima visita di controllo dopo una settimana dall'intervento, il risultato estetico del cambiamento richiesto sarà già visibile al 90-95%, con grande soddisfazione del paziente che potrà facilmente riprendere la vita normale senza rischi né difficoltà. Per concludere sono oramai trascorsi più di cento anni dai primi pionieristici interventi di rinoplastica estetica: le tecniche e le possibilità chirurgiche si sono sempre più soffermate su importanti varianti di scelta estetica, come la correzione della punta del naso più naturale possibile, per offrire ai pazienti il risultato estetico richiesto a patto che l'operatore sia un medico Specialista Chirurgo Plastico con solida esperienza, prudenza e buon gusto estetico. Infatti l'abilità del Chirurgo plastico-estetico in questa specifica chirurgia nasale rappresenta un fattore importantissimo ai fini del risultato: in sintesi la “mano del chirurgo” rimane di estrema importanza per cui è consigliabile affidarsi sempre a medici Specialisti in Chirurgia Plastica che effettuino la Chirurgia Estetica in modo mai occasionale ma costante e continuativo. F A R M A C I A F I D U C I A Consegniamo fiducia tutti i giorni per 365 giorni all’anno. FIDUCIA vuol dire trovare sempre nella tua farmacia i farmaci e le specialità che cerchi. FIDUCIA significa che ogni giorno, quat­ tro volte al giorno, le specialità richieste vengono consegnate alla tua farmacia. FIDUCIA è quella che centinaia di far­ macie riservano alla nostra azienda, alla nostra organizzazione e specializzazione, fatta di uomini e mezzi capaci di garan­ tire il miglior lavoro del tuo farmacista. 21040 Castronno (Va) - Viale Lombardia, 64 Tel. 0332 896051 Fax 0332 896061 e-mail: [email protected] Sport & alimentazione. L’importanza di allenarsi in salute. Dott.ssa Rachele Aspesi Farmacista - Diet Coach Cell. 348.6640785 [email protected] www.studiosanitario.it T ornati dalle vacanze estive, ripresa la routine lavorativa, molti di noi decidono di iscriversi in palestra, di riprendere il nuoto o la sana abitudine dello jogging. La ricerca della salute incomincia da qui, dalla ripresa mentale di abitudini e regole da portare con sé per tutta la stagione invernale. Ormai sappiamo quanto nutrirsi correttamente sia fondamentale per una buona qualità della salute; lo è ancora di più quando decidiamo di inserire nel nostro stile di vita una corretta attività fisica regolare. Nutrirsi e muoversi sono necessità dell’uomo, metterle in pratica con intelligenza è un’opportunità da non lasciarci sfuggire. quantità extra di proteine o grassi: l'apporto medio di 1,1-1,5 grammi/kg di peso corporeo per quanto riguarda le proteine è sufficiente a mantenere il perfetto funzionamento delle masse muscolari; le fonti principali da cui trarre proteine ad alto valore biologico sono latte e derivati magri, carne bianca e ros- Quanto ci alleniamo? Normalmente, chi pratica sport si allena in media 2-3 volte a settimana, per una durata massima di 2 ore circa. Un'attività fisica di questa entità non comporta quasi mai un fabbisogno energetico aggiuntivo, né tanto meno richiede particolari aggiustamenti della razione alimentare: lo sportivo non agonistico può e deve mangiare abitualmente di tutto in quantità proporzionali al tipo di attività fisica che svolge. Necessità nutrizionali. Quando facciamo sport non abbiamo bisogno di F A R M A C I A sa magra, pesce, uova, legumi e derivati della soia (abbinati a cereali integrali). Anche per i grassi è necessario evitare eccessi e conservare il giusto rapporto di 1:3 tra grassi animali e grassi vegetali (olio extravergine di oliva in primis). Non dobbiamo eccedere nel consumo di carboidrati, poiché un eccesso di zuccheri nell'apporto calorico complessivo comporta disturbi digestivi (meteorismo, costipazione o diarrea, dolori addominali), riduzione dell'appetito e possibile carenza dell'apporto di calcio. Inoltre, sono sufficienti le normali quantità di vitamine ricavabili da una dieta adeguata e variata ricca di frutta e ortaggi di stagione. Tutti gli sportivi devono prestare molta attenzione al proprio fabbisogno di acqua. Nei periodi di allenamento intenso l'apporto consigliato è di 50 ml/kg di peso corporeo ed è utile bere sia durante l'allenamento sia dopo l’attività fisica, ricordando che l'acqua è la bevanda migliore per la reidratazione. L'integrazione con zuccheri, vitamine e minerali è secondaria: F I D U C I A 22 Da non dimenticare: •Masticare con cura e non mangiare in modo frettoloso • Non saltare mai i pasti, ma consumare 3 pasti completi + 2 spuntini • Evitare di fare sport nelle 2 ore successive a un pasto completo • Fare tranquillamente sport dopo mezzora - un’ora da uno spuntino povero di grassi e facilmente digeribile • Scegliere spuntini leggeri un’ora prima di fare attività fisica: frutta + yogurt magro, spremuta + 1 cucchiaio di frutta secca, 30 g pane integrale + 2 fette di affettato magro • Se si avverte un calo delle energie dopo l’attività fisica, mangiare un frutto per il riequilibrio della glicemia e successivamente consumare il pasto previsto •Fare sempre una colazione completa e ricca di carboidrati complessi (pane integrale, fette biscottate integrali, fiocchi di avena) con un piccolo frutto e una porzione di proteine (yogurt o una porzione di frutta secca) •Non separare mai, a ogni pasto, una discreta porzione di carboidrati integrali da una di proteine di origine animale (carne bianca, carne rossa magra, pesce, formaggio magro, uova) o vegetale (legumi, derivati della soia) •Utilizzare quotidianamente verdure cotte a vapore o crude •Idratarsi correttamente con acqua naturale (preferibilmente a basso residuo fisso) arrivando fino ai 3 litri al giorno quando si fa attività fisica. No a bevande gassate e alcooliche. è scorretto, al termine di un allenamento, sciogliere diversi cucchiaini di zucchero o di presunti energetici, magari in una spremuta di frutta già ricca di zuccheri naturali, perché in questo modo si ritarda notevolmente la reidratazione. Attenti anche a non esagerare con le bevande analcoliche a base di cola, che hanno un discreto contenuto di caffeina o con altre bevande arricchite di zucchero e quindi troppo ricche di calorie. Cosa consumare in pratica. Qualche ora prima e dopo lo sforzo fisico, il nostro corpo necessita di nutrienti essenziali, poveri di grassi e proteine animali, ma ricchi di carboidrati complessi, vitamine e Sali minerali, grassi della serie omega3 e 6, proteine di natura vegetale (vedi riquadro “Da non dimenticare”). Questi elementi sono in grado di fornire al nostro organismo energia, rinnovamento cellulare per tutti i tessuti, vigore ai 23 sistemi di depurazione, forza a ossa, muscoli e cartilagini. Quindi, non eliminiamo nulla dalla nostra alimentazione, nemmeno i tanto odiati carboidrati sempre imputati dell’aumento del peso. Imparare a fare le corrette scelte alimentari e i giusti abbinamenti a tavola ci permetterà di trarre i migliori benefici dall’attività fisica dal mantenimento di un corretto peso corporeo, al benessere cardiovascolare e respiratorio, alla riduzione dei processi di invecchiamento, alla produzione di endorfine fondamentali per il buonumore. F A R M A C I A F I D U C I A DOTT.SSA RACHELE ASPESI COnSuLEnTE nuTRIzIOnALE FARMACISTA Una corretta alimentazione è fondamen- tale per una buona qualità di vita: la salute si conquista e conserva soprattutto a tavola, imparando, fin da bambini, le regole del mangiare sano. I SERVIZI ■ Diet-coaching ■ Consigli alimentari personalizzati ■ Consulenza alimentare volta alla perdita di peso corporeo ■ Consigli alimentari per bambini e adolescenti ■ Consigli personalizzati sull’uso di integratori alimentari, preparati fitoterapici e omeopatici ■ Organizzazione di corsi di educazione alimentare per scuole, centri benessere, figure professionali ■ Consulenza dermocosmetica ■ Valutazione intolleranze alimentari tramite Test Natrix La dott.ssa Rachele Aspesi riceve su appuntamento: Cell. 348 6640785 [email protected] www.studiosanitario.it GRAFFITI 0332.435327 Sport & alimentazione. L’importanza di allenarsi in salute. Quando la tiroide lavora troppo: l’ipertiroidismo. Dott. Fabio Colombo Dottore di Ricerca e Specialista in Endocrinologia. Endocrinologo, diabetologo, dietologo per la Dieta a Zona e consulente per la Chirurgia Bariatrica presso il Poliambulatorio Sanigest di Luino (VA) S i definisce tireotossicosi la sindrome clinica da eccesso di ormoni tiroidei (FT3 ed FT4) circolanti indipendentemente dalla sua causa. Il termine ipertiroidismo indica invece le forme di tireotossicosi dovute ad aumentata sintesi e secrezione di FT3 ed FT4 da parte della tiroide. L’incidenza dell’ipertiroidismo nella popolazione generale è dello 0.10.2% negli uomini e dell’ 1.2-2.0% nelle donne. Le principali forme di ipertiroidismo sono il morbo di Flajani - Basedow - Graves, il gozzo multi nodulare tossico e l’adenoma tossico (morbo di Plummer). Le cause di tireotossicosi in assenza di ipertiroidismo sono dovute alla liberazione di ormoni tiroidei già formati per lesioni tiroidee (tiroiditi) o all’assunzione di ormoni tiroidei, ad esempio una dose erroneamente eccessiva in chi è già in trattamento per ipotiroidismo o un’assunzione volontaria sperando in un Le principali forme di ipertiroidismo sono il morbo di Flajani - Basedow Graves, il gozzo multi nodulare tossico e l’adenoma tossico (morbo di Plummer). effetto dimagrante. Vi sono infine un ipertiroidismo ed una tireotossicosi da assunzione di iodio, soprattutto nelle persone che assumono amiodarone (es: Amiodar, Cordarone, Multaq), un farmaco usato nella cura delle aritmie cardiache. subclinico quando non sono presenti sintomi ma si riscontrano solo alterazioni del TSH con FT3 ed FT4 ancora nella norma. Quello ‘conclamato’ si ha invece quando sono presenti manifestazioni cliniche ed anche i livelli degli ormoni tiroi- casione della concomitante presenza di fattori scatenanti quali infezioni, traumi o eventi stressanti. La crisi è caratterizzata da febbre oltre i 39°, tachicardia, fibrillazione atriale, scompenso cardiocircolatorio, agitazione psico-motoria, confusione Dato che questo farmaco può causare anche ipotiroidismo, chi lo assume dovrebbe sottoporsi a periodici controlli della funzione tiroidea. L’ipertiroidismo può essere dei sono aumentati. Se non curato, l’ipertiroidismo, seppur raramente, può portare ad una crisi tireotossica, quadro clinico molto grave; questo può succedere in oc- mentale, convulsioni, nausea, vomito, disidratazione e può portare fino al coma ed alla morte del paziente. I principali effetti di un eccesso di ormoni tiroidei a F A R M A C I A F I D U C I A 24 Quando la tiroide lavora troppo: l’ipertiroidismo. livello dei principali organi ed apparati sono: • manifestazioni metaboliche: aumento del metabolismo basale, febbricola, intolleranza al caldo, eccessiva sudorazione, diminuzione di peso, ridotta tolleranza agli zuccheri. • manifestazioni cardiovascolari: cardiopalmo, tachicardia, dispnea da sforzo, aritmie, scompenso cardiaco, aumento di tutti gli indici di sintomi (tachicardia, dispnea, sudorazione, irritabilità) sono comuni al normale stato gravidico. Il rischio maggiore per il feto di una madre ipertiroidea è di sviluppare ipertiroidismo in seguito al passaggio, attraverso la placenta, degli anticorpi anti recettori per il TSH (TRAb). Un mancato trattamento di questa patologia può comportare per la donna un aumento del rischio di distacco di ipotiroidei, la positività della ricerca degli anticorpi anti Tg ed anti TPO, così come quella dei TRAb, può rivelare una patogenesi autoimmune. Saranno però necessarie anche altre indagini: gli accertamenti più comunemente richiesti sono la scintigrafia tiroidea, la captazione del radioiodio e l’ecografia/ecocolordoppler della tiroide. Da sinistra: una facies ipertiroidea, il risultato scintigrafico di un morbo di Basedow e il risultato scintigrafico di un adenoma tossico. contrattilità ventricolare. • manifestazioni neuropsichiche: nervosismo, insonnia, fini tremori, agitazione psico-motoria fino alla psicosi. • manifestazioni a carico dell’apparato digerente: aumentata frequenza dell’alvo fino alla diarrea. • manifestazioni neuro muscolari: astenia, facile stancabilità. Nell’iperfunzione tiroidea si ha inoltre gozzo. Nel morbo di Basedow il gozzo è diffuso e generalmente associato ad oftalmopatia. I noduli sono multipli nel gozzo multinodulare tossico e singoli nell’adenoma tossico. Negli anziani l'espressione clinica tende ad essere particolarmente insidiosa potendosi manifestare solo con aritmie saltuarie, astenia o adinamia. In gravidanza l’ipertiroidismo è raro ma il suo riconoscimento può essere difficoltoso dato che alcuni segni e 25 placenta, morte endouterina del feto, aborto spontaneo, parto prematuro, ipertensione, preeclampsia, scompenso cardiaco ed anemia. Le complicanze fetali e neonatali sono invece rappresentate da basso peso alla nascita, prematurità, malformazioni congenite (es: labbro leporino) e segni e sintomi di ipertiroidismo (gozzo, tachicardia). Se l’ipertiroidismo è diagnosticato e corretto prima dell’inizio della gravidanza la prevalenza di tali complicanze viene drasticamente ridotta. Per diagnosticare una tireotossicosi occorre eseguire il dosaggio del TSH. Nel caso questo risultasse soppresso, dovrebbe essere seguito dalla determinazione di FT3 e FT4 per distinguere le condizioni di franca tireotossicosi da quelle dette "subcliniche". Anche nei pazienti affetti da tireotossicosi, come in quelli F A R M A C I A F I D U C I A Per il trattamento dell’ipertiroidismo sono disponibili tre opzioni: a) terapia farmacologia con anti-tiroidei (metimazolo, propiltiouracile) è da utilizzare in prima istanza per normalizzare rapidamente la concentrazione di ormoni tiroidei ed è in grado di indurre una remissione stabile del morbo di Basedow nel 3050% circa dei pazienti dopo un periodo adeguato di trattamento (12-24 mesi); molti dei sintomi cardiovascolari rispondono favorevolmente ai farmaci beta-bloccanti che hanno quindi una funzione coadiuvante; b) terapia radio metabolica con Iodio 131 non deve essere prescritta in donne con gravidanza in corso; eventuali gravidanze devono essere iniziate almeno sei mesi dopo la somministrazione del radiofarmaco; c) terapia chirurgica: va utilizzata solo in casi selezionati. da sapere Difendersi dall'influenza con il vaccino e l'igiene. La scorsa stagione influenzale è stata 'lieve', ma questo non deve far abbassare la guardia. Ogni anno, infatti, l'influenza colpisce tra il 4 e il 12% della popolazione italiana e, secondo i dati del Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC), in media 40.000 persone, ogni anno nell'UE, muoiono prematuramente a causa dell'influenza, il 90% dei casi riguarda gli over 65 con malattie pregresse. Per ridurne al minimo l'impatto sulla salute, anche quest'anno, come ogni autunno, il Ministero della salute, diffonde la Circolare "Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2014-2015". In primo luogo, per prevenire il contagio, è fortemente raccomandato, anche se spesso sottovalutato, un gesto semplice ed economico come lavarsi spesso le mani. Inoltre si consiglia di coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce e l'isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili, specie se in fase iniziale. A queste raccomandazioni si aggiungono quelle basate sui presidi farmaceutici, ovvero la campagna vaccinale. Il Servizio Sanitario Nazionale, la fornisce gratuitamente, secondo il Piano Nazionale Vaccini, alle donne nel 2 e 3 trimestre di gravidanza, a tutti i soggetti a rischio di complicanze per patologie pregresse o concomitanti, agli over 65 anni e agli operatori sanitari che hanno contatto diretto con pazienti o altri soggetti a rischio. Al servizio del cittadino I servizi offerti dalla farmacia. FEDERFARMA VARESE Associazione Varesina Titolari di Farmacia L a farmacia oggigiorno non è più solamente il luogo della dispensazione dei farmaci, ma rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il benessere del cittadino, attraverso l’offerta di servizi, consigli, informazioni e prestazioni diagnostiche che trasformano la farmacia stessa in un centro capace di dispensare “salute”, nel senso più ampio della parola. In un’ottica che, secondo i dettami della Spending Review, spinge il Sistema Sanitario Nazionale verso una massiva deospedalizzazione e alla domiciliarizzazione delle principali cronicità, la nuova concezione di “farmacia dei servizi” rappresenta una validissima alternativa per il cittadino che necessiti di richiedere informazioni o prenotazioni di prestazioni sociosanitarie, senza doversi recare presso i presidi Ospedalieri o i Distretti ASL. Con la realizzazione del progetto di Federfarma Nazionale “La farmacia dei servizi”, si è notevolmente ampliata la gamma delle prestazioni supplementari, che ora comprende: • prenotazione di esami diagnostici on-line • sistemi di autoanalisi per i parametri più comuni (emo- globina, colesterolo, glicemia, trigliceridi, ecc.) • elettrocardiogramma, holter cardiaco e pressorio (in collaborazione con importanti centri cardiologici, con costo equiparabile al ticket) • servizio gratuito di consegna a domicilio di farmaci in orari notturni e festivi (Il farmaco a casa tua) • servizio a pagamento di consegna a domicilio di farmaci in orario diurno (Il farmaco a domicilio) • servizio di guardia farmaceutica notturna e festiva (Farmacie di turno) • consulenza nutrizionale e dietetica e test delle intolleranze alimentari • assistenza psicologica (Lo psicologo in farmacia) • programmi di educazione sanitaria e campagne di prevenzione, informazione, sensibilizzazione e partecipa- zione a screening di massa (ad esempio riguardo al tumore del colon-retto) • realizzazione di un’indagine epidemiologica sul consumo e sull'abuso di psicofarmaci • preparazioni galeniche (fatte in farmacia) per realizzare farmaci (altresì presenti in commercio) con dosaggi personalizzati, soprattutto per neonati, bambini e portatori di malattie rare • indicazioni circa il corretto utilizzo, i dosaggi e la conservazione dei farmaci (I consigli del farmacista) e relativo monitoraggio attraverso un programma di farmacovigilanza • richiesta di assistenza domiciliare integrata (ADI), attraverso un collegamento virtuale con l’ASL, senza spese a carico del cittadino: nel caso di piano assistenziale assegnato ad un Paziente ritenuto temporaneamente o permanentemente non autosufficiente e/o fisicamente impossibilitato a recarsi presso gli ambulatori per ottenere le prestazioni sanitarie di cui necessita, (a seguito, ad esempio, di dimissioni dall’Ospedale o in quanto portatore di patologia cronica), possono essere erogati dall’ASL dei Voucher socio-sanitari per F A R M A C I A prestazioni infermieristicoassistenziali, riabilitative e medico-specialistiche a domicilio o presso strutture di degenza. Il Farmacista può consigliare al Paziente l’azienda, la società o la cooperativa più indicata, tra quelle convenzionate con l’ASL, per tipologia di servizio o per vicinanza geografica. • possibilità di accedere tramite la farmacia a servizi di tipo infermieristico con l’acquisto di Voucher che permettono la fruizione a domicilio di prestazioni fisioterapiche, mediche e socio-assistenziali, erogate da strutture che offrono all’utenza servizi con elevati standards di affidabilità, competenza e professionalità delle figure professionali coinvolte. Si potrà pertanto usufruire di attività infermieristiche più basilari (medicazioni, iniezioni, gestione/controllo flebo e cateteri, prelievi, ecc) così come di un sostegno più duraturo e continuativo, (assistenza post-parto, postricovero, assistenza per malati di Alzheimer, Parkinson o altre patologie croniche e non), oppure di veglie notturne o di servizio badante. N.B.: alcuni di questi servizi sono presenti solamente in determinate farmacie, ma molti di essi sono assolutamente gratuiti per i cittadini e, quasi sempre, senza alcun costo neppure per l’ASL. F I D U C I A 26 News dalle aziende News dalle aziende News dalle aziende Smagliature, cicatrici, disidratazione, invecchiamento cutaneo? ■ In Farmacia i nuovi “dermo-trattamenti” KUTE Repair! Per una pelle sana e bella. Naturalmente. KUTE-Oil repair, KUTECream repair e da oggi KUTE-Fluid repair, novità per il trattamento delle superfici più estese del corpo, grazie alla sapiente miscela di ingredienti tutti naturali e ad una texture particolarmente leggera, svolgono una molteplicità di azioni per un risultato estetico e di benessere. Dermatologicamente testate, senza paraffina liquida, senza parabeni, senza alcool e nickel tested, queste tre formulazioni specifiche aiutano a correggere gli inestetismi a favore del viso, delle mani e del corpo. Dragoxat, ori- ■ DORMIRE BENE, VI- VERE MEGLIO CON LA LINEA MELATON SELLA. “L’insonnia non è una malattia, ma è un sintomo di svariate condizioni patologiche psichiche o fisiche, oppure di alterati equilibri situazionali ambientali”. Per aiutare a risolverla, c’è un’importante novità SELLA per l’INVERNO 2014-15! Dalla ricerca del Laboratorio Farmaceutico Sella, è nato infatti Melaton Ultra Spray, con Melatonina, Papavero e Biancospino. Questo spray sublinguale, ad assorbimento rapido, riduce i tempi per addormentarsi ed è estre- 27 ginale e innovativo acceleratore di assorbimento degli attivi presente in Kute-Oil, Lipomoist 2013 e Megamoist, esclusivi fattori di TE Repair. KUTE-Oil repair, KUTECream repair e KUTE-Fluid repair, rispettivamente in flacone da 60 ml, in tubetto protezione e di idratazione presenti rispettivamente in Kute-Cream e Kute-Fluid, contribuiscono ad esaltare il profilo di efficacia cosmetica dei dermo-trattamenti KU- da 100 ml e in flacone da 200 ml, sono disponibili in Farmacia. 4 problematiche cutanee, 3 innovative risposte. Da Pool Pharma in Farmacia. mamente utile anche in caso di risvegli notturni. Melaton Ultra Spray permette anche di alleviare gli effetti del jet lag ed è quindi perfetto per i viaggiatori. Con la somministrazione sublinguale si evita inoltre in parte il passaggio dei principi attivi dallo stomaco e dal fegato, massimizzandone la biodisponibilità e la velocità di assorbimento. Gli estratti naturali di Papavero e di Biancospino contribuiscono al raggiungimento di uno stato di rilassamento e di benessere mentale. La Linea Melaton comprende anche Melaton 1 mg compresse e Melaton Retard 1 mg Compresse a rilascio prolungato. Per maggiori informazioni, consultare il sito www.sellafarmaceutici.it In farmacia. • Melaton Ultra Spray, 20 ml, € 9,90 • Melaton 1 mg, 50 cpr, € 7,80 • Melaton Retard 1 mg, 48 cpr, € 9,90 F A R M A C I A F I D U C I A loon: l’essenza del benessere. ■ Fascia anti-pidocchi alle micro-capsule attive. La fascia anti-pidocchi Loon® è una fascia per i capelli in cotone elastico impregnato di micro-capsule di oli essenziali di lavanda, di rosmarino e chiodi di garofano. Il semplice odore di questi oli essenziali ha un effetto repellente sui pidocchi ed evita le infezioni. Come funziona? Milioni di micro-capsule di oli essenziali sono fissati in modo tale da impregnare la fibra tessile della fascia antipidocchi Loon®. Il contatto tra il tessuto e i capelli permette alle micro-capsule di rompersi e di liberare progressivamente i loro contenuti repellenti. 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Nell'altra stanza invece sentivo la mamma intorno ai fornelli e la colazione era già pronta. Era meraviglioso: latte appena munto della vacca (un tempo si chiamava ancora così) del vicino e fetta di pane con spalmata la marmellata preparata unicamente dalla nonna. Dopo correvo subito fuori. La mamma mi gridava “Dove vai Luca!?” io rispondevo sempre “A fare un giro”. Era come se qualcosa o qualcuno mi aspettasse, ma non era così. Semplicemente andavo alla scoperta del mondo, del mio piccolo universo tutt’intorno a casa: forse era una prima ricerca di indipendenza, di felicità. In fondo al campo c’erano due filari d’uva, una bianca piccola e dolce ed una nera dai chicchi grossi, quella che il nonno chiamava uva americana. Già in quella parola mi sembrava di sentire un primo profumo di libertà. Staccavo gli acini uno ad uno passandomeli sulla maglietta per renderli lucidi lucidi; quella bianca era dolcissima, l’americana più aspra e con la buccia più dura che sputavo sempre dopo averne succhiato il nettare. Non avevo più di sei anni ed il mio raggio d’azione comprendeva le corti vicine dove c’era sempre qualcosa da scoprire o la possibilità di giocare. Quello era il significato di “andare sti. Ognuno giocava con un tappo a corona di un’aranciata od un chinotto, sapientemente appesantito con dei pezzettini di stucco a riempire il tappo per renderlo più veloce e stabile nella corsa. Il mio tappino era sempre Cobler oppure Bobet. I corridori stranieri erano i più desiderati. La pista per la cor- Anche questo per noi era fare un giro. La prima volta ne sentii parlare dalla Niccolina del cortile vicino a casa mia. “Sì, sì è come una radio, ma con una tendina” spiegava alle vicine “Quando la levi si vedono le figure in bianco e nero”. “Come al cinema” soggiunse la vicina. L’insolita descrizione fece a fare un giro”. Due cortili più avanti si giocava “a tappini”, una gara di abilità che ci vedeva coinvolti a maggio quando iniziava il giro d’Italia e volevamo essere protagoni- sa era tracciata sulle sdrucite mattonelle della corte con la punta di un mattone rosso o di un carbone. Ricordo di aver battuto più volte Bartali e Coppi, Maggini e Magni. scaturire in me una curiosità morbosa. La mattina dopo con una squadra di quattro coetanei si decise di tentare l’avventura. La radio con la tendina si trovava a due F A R M A C I A F I D U C I A 28 Vado a fare un giro. chilometri nel vicino paese, in un bar non meglio conosciuto. In casa ognuno disse “vado a fare un giro”. Alle nove di mattina tutti riuniti sotto il grande noce: io, Marisa, Laura, Carota, per i capelli rossi, e Marcello. Dalla strada polverosa di quell’estate asciutta, al nostro passaggio, si alzavano nuvolette di polvere pronte a depositarsi sui nostri scarponcini neri e logori. Durante il percorso nessuno si lasciò distrarre nè dai filari d’uva bianca in maturazione nè dai ranocchi che saltavano nei fossi al nostro rumoroso passaggio. Tutti eravamo concentrati sulla meta vagheggiata. Il paese si annunciò con il campanile in pietra grigia e la piccola chiesa con i tre scalini all’entrata e la croce in ferro. Percorremmo quella strada d’ingresso al paese e trovammo subito una porta ad arco: “Bar Tabacchi” dichiarava. Dopo una breve adunanza è la conta per decidere chi dovesse entrare a chiedere, entrò Marisa la più spigliata. Quando riapparve, districandosi tra i fili della tendina parasole dell’ingresso, disse “Qui non ce l’hanno”. Indicando con la mano la strada di fronte “E’ alla Casina delle Rose, un bar ristorante in fondo a quella strada”. Ci incamminammo eccitati: la radio con la tendina era ormai vicina. La Casina delle Rose era una bassa costruzione in pietra: entrai senza indugi. All’interno un ambiente scuro, con tutte le pareti rosa che in quella penombra assumevano un color vinaccia. I tavoli apparecchiati con tovaglie rosa, sedie in legno. Non c’era alcuno nel locale. Un silenzio ovattato ed avvolgente. Mi guardai in giro: un mobile con posate e bicchieri lungo una parete, una serie di finestre socchiuse, una grande 29 pianta verde in un angolo. Poi voltandomi, proprio dietro le mie spalle, troneggiava una struttura in ferro di color grigio alta il doppio di me. Sulla mensola in legno che chiudeva in alto la struttura un cubo misterioso perchè coperto da una stoffa chiara con centinaia di minuscoli fiorellini arabescati. Mentre mi chiedevo se quello fosse il motivo della mia presenza, uscì dalla porta di fronte un signore alto, con un grembiule bianco. “Cosa cerchi bimbo?” mi chiese avvicinandosi. Stavo per rispondere qualcosa e per la prima volta mi resi conto che non sapevo di preciso cosa in effetti stessi cercando. “Volevo vedere la nuova radio con la tendina!” alla fine riuscii a dire farfugliando. “La radio con la tendina, come la chiami tu” m’informò sorridendo “Si chiama televisione” e nel dire così con un gesto da prestigiatore tolse il panno che ricopriva il misterioso parallelepipedo. Un cubo di legno con gli angoli morbidi ed un vetro grigio rivolto dalla nostra parte rispecchiava due piccole sagome deformi. Soltanto questa fu la mia prima televisione, perchè quando chiesi se potessi vedere le immagini: “Non si vede niente ora” iniziò con noia “Le trasmissioni sono solo la sera e non tutti i giorni”. Così dicendo ricoprì il televisore e mi accompagnò alla porta concludendo: “Ho da fare”. Fuori, alla evidente curiosità dei miei quattro compagni di avventura, spiegai l’accaduto. Tra vari mugolii di scontento, Carota concluse: “Abbiamo fatto un giro per niente”. Ma io ero felice lo stesso ed avrei continuato ogni mattina ad alzarmi con la voglia di fare ancora tanti giri per crescere ed affrontare i miei appuntamenti con la vita. F A R M A C I A F I D U C I A da sapere Troppi farmaci inutili se l'ipertensione è lieve. I benefici dei farmaci contro l'ipertensione di lieve entità sono ancora una questione aperta e potrebbero fare più male che bene perché non è dimostrato che superare leggermente i limiti aumenti il rischio di avere malattie cardiovascolari, diabete, patologie renali e morte. Lanciano l'allarme gli specialisti della Oxford University e della Massachusetts medical school di Worcester, in una ricerca pubblicata su Preventing Overdiagnosis e presentata al meeting dedicato al problema della somministrazione esagerata di farmaci in corso ad Oxford, in partnership con la campagna "Troppe medicine!" del British Medical Journal. "Il 40% degli adulti negli Stati Uniti - spiega Stephen Martin, responsabile dell'indagine - è iperteso. Di questi il 50% ha livelli leggermente elevati e la metà viene curato con i medicinali anche se non sono a rischio di incorrere nelle patologie correlate con l'ipertensione. Il costo di questi farmaci è di 24 miliardi di euro all'anno, pari all'1% dei costi sanitari annuali". "Più che assumere medicinali - conclude l'esperto - sarebbe opportuno investire in iniziative che puntino a modificare lo stile di vita, promuovendo e incoraggiando quei comportamenti che sicuramente hanno effetti curativi, come la riduzione del peso corporeo, smettere di fumare, diminuire il consumo di alcol e aumentare il tempo dedicato all'esercizio fisico". Dormire 7-8 ore a notte riduce le assenze sul lavoro. Dormire 7-8 ore a notte fa bene anche alla salute degli uffici, infatti riduce il numero di giorni di malattia tolti al lavoro. L'impatto è tale che eliminando i problemi di insonnia, disturbi del sonno o apnea notturna, si potrebbero ridurre ben del 28% i costi totali legati alle assenze sul lavoro. Lo rivela uno studio di Tea Lallukka dell'istituto finlandese di Salute occupazionale a Helsinki pubblicato sulla rivista Sleep. L'esperta ha considerato 1.875 donne e 1.885 maschi cui ha fatto compilare una serie di questionari per stimarne la qualità, durata e i problemi eventuali del sonno. Poi attraverso il database ufficiale finlandese che registra le assenze sul lavoro ha calcolato quante assenze ciascuno aveva totalizzato ogni anno dal 2000 al 2008. Confrontando i dati sulle assenze con il livello di qualità del sonno di ciascun volontario è emerso che coloro che dormono meglio e che riposano circa 7-8 ore a notte fanno in media 5-9 assenze in meno all'anno. Per esempio i maschi con problemi di insonnia si assentano mediamente 10 giorni l'anno per malattia contro i 5 dei coetanei senza disturbi del sonno. Nuova tecnica chirurgica nel tumore alla prostata. Continua da pagina 3 Continua da pagina 7 anni e mezzo per le femmine e di 79 e mezzo per i maschi, contro una media mondiale di 70 anni o poco più. L’Italia è ben piazzata sotto questo profilo, settima nel mondo per l’aspettativa di vita dei maschi e al quinto posto nella stessa classifica per le donne. Soltanto 50 anni fa la stessa speranza di vita era di 65 anni o poco più per entrambi i sessi. Ancora più interessante è l’attesa di vita dei sessantacinquenni: 18,4 anni per gli uomini, 21,9 per le donne. Anche la qualità della vita, nei confronti di altre nazioni, non è assolutamente disprezzabile. La lunghezza media della vita nei paesi meno sviluppati, tra i quali quelli di origine di molti immigrati, è più bassa, soprattutto a causa della mortalità infantile e dell’impossibilità di disporre dei presidi terapeutici necessari per combattere molte malattie, malattie completamente sconfitte e addirittura scomparse alle nostre latitudini. Comunque, siate i benvenuti, nuovi bambini. Forse non potremo più offrirvi molte opportunità di lavoro quando sarete più grandi, ma la speranza di una vita lunga e con la disponibilità di tutti i farmaci e di tutto ciò che può essere utile a raggiungere e mantenere un buono stato di salute possiamo offrirvela sin da ora. tecniche microchirurgiche, e pure da studi istopatologici grazie alla collaborazione del Dott. Maurizio Salvadore, Direttore della U.O. di Anatomia ed Istologia Patologica dell'Ospedale di Gallarate. Nella mia lunga attività professionale ho effettuato interventi chirurgici per la cura delle patologie malformative di reni, vescica ed uretra in pazienti in età neonatale e pediatrica, e tutto ciò ha comportato la necessità di utilizzare ovviamente strumentazione finissima di microchirurgia e lenti telescopiche di forte ingrandimento; per tale finalità ho conseguito anche la specializzazione in chirurgia pediatrica ed in chirurgia plastica. L'Università degli Studi di Pavia mi ha affidato, quale professore a contratto alla Scuola di Specializzazione in Urologia, il corso integrativo di microchirurgia urologica. Tutto questo bagaglio professionale si è rivelato ora di estrema utilità perchè mi ha permesso di realizzare le varianti tecniche operatorie da me introdotte in questa delicata chirurgia. On. Dr. Luigi Zocchi Presidente Federfarma Varese Le è stato conferito dalla Direzione dell'Ospedale di Gallarate il prestigioso titolo di Primario Emerito di Urologia: ma ora chi continuerà questa tecnica chirurgica che ha registrato eccellenti risultati? La Direzione dell'Azienda Ospedaliera di Gallarate, considerando la lunga curva di apprendimento di tale tecnica, mi ha affidato le funzioni di docente “in sala operatoria” verso i Medici dell'Urologia per cui partecipo personalmente a tutti gli interventi chirurgici per tumore alla prostata al fine di contribuire alla corretta formazione ed addestramento dei medici urologi nella tec- ✓rubrica indirizzi Arrivano nuovi bambini. Che regalo abbiamo per loro? ■ Dott.ssa Rachele Aspesi Cell. 348 6640785 [email protected] www.studiosanitario.it Pagina n. 23 ■ Ciatti Studio Dentistico 21100 Varese Via Rossini, 2 Tel. 0332 287198 21049 Tradate (Va) Via Cavour, 45 Tel. 0331 844507 20025 Legnano (Mi) Piazza Ezio Morelli, 7 Tel. 393 5042409 [email protected] www.ciattistudiodentistico.it Pagina n. 14 ■ La Farmaceutica Viale Lombardia, 64 nica operatoria specifica prostatica. Inoltre, come professore a contratto, insegno alla Scuola di specializzazione in Urologia dell'Università degli Studi di Pavia, contribuendo alla formazione dei medici specializzandi in tale tecnica operatoria. La mano del chirurgo è ancora importante visto l'alto contenuto tecnologico della moderna chirurgia? Assolutamente sì! Nella chirurgia urologica, così in tutte le altre specialità, l'abilità ed esperienza del chirurgo-operatore svolgono e mantengono un ruolo importantissimo e decisivo, assolutamente insostituibile, tanto che spesse volte ed ancora oggi i pazienti si affidano al chirurgo dicendo “dottore, la mia vita è nelle sue mani”. La Legge Bersani (n. 248 del 4 agosto 2006) CONSENTE la pubblicità delle professioni sanitarie ed ausiliarie, delle case di cura private e degli ambulatori mono o polispecialistici attraverso periodici d'informazione. Questo giornale è a disposizione dei professionisti interessati. Contattateci allo 0332 435327 F A R M A C I A 21040 Castronno (VA) Tel. 0332 896051 Fax 0332 896061 [email protected] Pagina n. 21 ■ Le Terrazze Casa di Cura Privata Srl Via Ugo Foscolo 6/b 21035 Cunardo (VA) Tel. 0332 992111 Fax 0332 990074 [email protected] www.clinicaleterrazze.com Pagina n. 8 - 9 ■ Pool Pharma 20098 S. Giuliano Milanese (MI) Tel. 02 98281522 [email protected] www.poolpharma.com Pagina n. 2 - 12 - 31 - 32 ■ Sella Farmaceutici 36015 Schio (VI) Tel. 0445 670088 [email protected] www.sellafarmaceutici.it Pagina n. 11 F I D U C I A 30 wellcare.it NUOVO DALLA RICERCA “L’OROLOGIO DELLA NOTTE” MELATONINA L’ormone naturale che promuove il sonno favorendo un riposo di qualità. S Combatte il GONFIORE Anice Verde - Melissa - Finocchio Favorisce la DIGESTIONE Finocchio - Melissa - Anice Verde Riequilibra la FLORA INTESTINALE e avete difficoltà a prendere sonno e il riposo notturno fa a “pugni” con il vostro cuscino non preoccupatevi. La ricerca scientifica ha individuato nella carenza di Melatonina, sostanza ormonale prodotta di notte da una ghiandola del cervello, una delle cause alla base di questo problema di cui soffre circa un terzo della popolazione italiana. La vita stressante e le preoccupazioni di tutti i giorni, l’abuso di farmaci, la menopausa e per chi viaggia i continui cambi di fuso orario, sono alcune delle ragioni o stili di vita che sempre più frequentemente causano disordini nel ritmo sonno/veglia. L’assunzione di 1 mg di Melatonina, meglio ancora se potenziata con estratti vegetali specifici, contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno e, quando serve, ad alleviare gli effetti del jet-lag: non a caso è stato coniato un detto, “una bella dormita e sorridi alla vita”. Bifidobacterium Breve - Lactobacillus Plantarum Triocarbone Pancia Piatta è il nuovo integratore alimentare a base di enzimi, carbone ed estratti vegetali, con fermenti lattici e vitamine del gruppo B. La particolare associazione di enzimi aiuta a favorire i processi digestivi e l’assorbimento dei nutrienti. Gli estratti vegetali di anice verde, melissa e finocchio favoriscono la funzione digestiva e una regolare motilità intestinale, con eliminazione dei gas responsabili del gonfiore addominale. I fermenti lattici vivi ad azione probiotica favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale. Triocarbone Pancia Piatta. Sgonfia pancia. Oggi in Farmacia c’è Gold Melatonina, Melatonina Melatonina 1 mg in compresse a due strati effetto fast e slow release “rapido e lento rilascio”. L’originale formulazione è arricchita con estratti secchi di Griffonia, Melissa e Avena, utili per favorire il rilassamento, il benessere mentale e il normale tono dell’umore. Gold Melatonina Affronta la vita con serenità. Chiedi l’originale al Farmacista. Notte dopo notte, Gold Melatonina ti aiuterà a riposare bene e a lasciarti alle spalle la sensazione di tensione dovuta alla stanchezza. 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