IL RUOLO DELLE BANCHE NELLA RIPRESA: L’ANDAMENTO DEGLI IMPIEGHI ALL’ECONOMIA E LA QUALITA’ DEL CREDITO Gianfranco Torriero Vice Direttore Generale ABI 21 Aprile 2016 Negli ultimi 12 mesi i prestiti al settore privato sono in crescita nonostante la questione dei crediti deteriorati Alcuni dati incoraggianti Credito all’economia (stock inc PA):+0,1% a Mar ‘16 Credito a famiglie e imprese: +0,1% a Mar ‘16 Nuove erogazioni di mutui per acquisto di immobili: +97,1% su base annua (di cui incidenza surroghe 31,6%) 1 Finanziamenti alle imprese (flussi): +11,6% su base annua 1 Tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni: 2,36% (minimo storico) 2 Tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese: 1,80% 2 Tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie: 3,21% (minimo storico e quasi la metà del livello pre-crisi) 2 1) 2015; 2) Marzo 2016 2 Moratorie PMI a quota 18,5 miliardi Tra ottobre 2013 e febbraio 2016: sono state accolte 55.401 domande per un controvalore (debito residuo o posticipato) di 18,5 miliardi di euro; la maggior liquidità messa a disposizione delle PMI è pari a 2,3 miliardi di euro; operazioni di allungamento: sono state accolte 9.584 domande (2,6 miliardi di euro di debito residuo) l’analisi relativa alla distribuzione delle domande accolte per attività economica dell’impresa richiedente evidenzia che: • • • • • • il il il il il il 25,6% delle domande è riferito ad imprese del settore “commercio e alberghiero”; 14,4% delle domande è riferito ad imprese del settore “industria”; 18,9% delle domande è riferito ad imprese del settore “edilizia e opere pubbliche”; 8,4% delle domande è riferito ad imprese del settore “artigianato”; 6,5% delle domande è riferito ad imprese del settore “agricoltura”; restante 26,2% agli “altri servizi”. 3 Iniziative “Famiglie” Fondo garanzia prima casa: Tra febbraio 2015 e marzo 2016, 531 milioni di euro di nuovi mutui (concessi e in corso di erogazione) garantiti da questo strumento pubblico a vantaggio soprattutto delle giovani coppie Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa 27.414 famiglie da maggio 2013 a metà aprile 2016 hanno potuto sospendere per 18 mesi il pagamento delle rate, per un controvalore di 2,6 miliardi di euro di debito residuo Moratoria: fino al mese di febbraio 2016: sono state ammesse complessivamente 5.730 domande: 4.586 domande relative a finanziamenti al consumo per un controvalore (debito residuo) di 71,7 milioni di euro; 1.144 domande relative a mutui garantiti da ipoteche su immobili adibiti ad abitazione principale per un controvalore (debito residuo) di 110 milioni di euro; la maggior liquidità messa a disposizione delle famiglie nei 12 mesi di sospensione è pari a 50,6 milioni di euro di cui: 46,6 milioni di euro per quanto riguarda i finanziamenti al consumo; 4 milioni di euro per quanto riguarda i mutui; 4 Protocollo d’Intesa ABI – MiPAAF per il rilancio del comparto lattiero caseario Scopo dell’iniziativa L’obiettivo del Protocollo sottoscritto tra l’ABI e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali lo scorso 16 marzo è quello di diffondere una maggiore conoscenza delle misure contenute del Decreto Latte (in via di emanazione) e nell’ Accordo per il Credito 2015. I benefici delle due iniziative possono essere cumulati per realizzare il massimo vantaggio per le imprese del comparto lattiero caseario. Decreto Latte Contributo pubblico per un importo massimo pari a 15.000 euro per le imprese che consolidano le proprie passività correnti ovvero realizzano investimenti mediante prestiti a medio-lungo termine a valere sul “Fondo Credito”. Accordo per il Credito 2015 Imprese in Ripresa: Sospensione allungamento dei finanziamenti. e Imprese in Sviluppo: Finanziamento dei progetti imprenditoriali di investimento e rafforzamento della struttura patrimoniale. Imprese e PA: Smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione. 5 Le caratteristiche delle operazioni di «Sospensione» Decreto Latte per i primi 18 mesi, le rate del mutuo sono consolidate in Accordo per il Credito 2015 per i successivi 12 mesi, il pagamento della quota capitale un nuovo finanziamento, ai sensi del Decreto Latte delle rate di mutuo è sospesa alle condizioni previste dall’Accordo per il Credito 2015 I benefici cumulati per l’impresa hanno durata pari a 30 mesi 6 Rettifiche su crediti in Italia (Totale banche: 1997 – 2014; mld €) Media (2008-2014) = 19 mld € 31,4 Media annua (1997-2007) = Stima di circa 20 mld nel 2015 30,2 24,2 7 mld € 13,5 12,6 13,8 8,5 7,1 7,1 6,2 7,0 7,5 9,1 9,9 7,3 4,6 4,7 5,5 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Abi su dati Banca d’Italia 7 Dinamica delle sofferenze nette e della loro incidenza sul credito Sofferenze nette (mld €) Sofferenze nette/impieghi 5,0% 4,1% 4,5% 4,4% 4,6% 90 4,0% 80 3,2% 3,5% 2,5% 2,0% 1,5% 0,8% 15 0,0% 27 37 52 Febbraio 2016 Sofferenze nette = 83,1 mld di euro Sofferenze nette /impieghi = 4,60% 60 1,9% 1,5% 0,5% 70 2,6% 3,0% 1,0% 100 65 80 84 89 50 40 30 20 10 - Abi su dati Banca d’Italia (dati di fine anno) 8 Sofferenze (nette) per controparte in Italia Sofferenze nette per controparte (in % del totale sofferenze nette; Dicembre 2015) FAMIGLIE CONSUMATRICI; 21% FAMIGLIE PRODUTTRICI; 8% Valori stimati (valore delle sofferenze nette collegate con tipologia garanzia) SOCIETA' NON FINANZIARIE; 69% Elaborazioni e stime Abi su dati Banca d’Italia 9 NPL ratio = crediti deteriorati su impieghi Fonte : Eba 10 In Spagna l’NPL ratio relativo al settore residente privato si collocava al 12,8% a febbraio 2015 (dati Banca centrale spagnola) in Italia al 17,4%. … ricalcolando l’NPL ratio a residenti privati come somma di crediti deteriorati e ‘’attivi riposseduti’’, l’indice di deterioramento spagnolo sale su livelli analoghi/superiori a quelli italiani (dal 13% al 19% circa) 12.8% Spagna: NPL ratio e NPL ratio rettificato per foreclosure assets 25% 20% 20% 16% 15% 10% 13% 8% 14% 21% 14% 11% 19% 13% 5% 0% 2011 2012 2013 NPL NPL rettificato 2014 2015 …. per un confronto internazionale corretto si deve infatti tenere conto che le regole spagnole sul ripossesso degli attivi posti a garanzia dei crediti agevolano la riduzione del numeratore del rapporto (crediti deteriorati escono da bilancio ) a favore di ‘’attivi riposseduti’’ (circa 83 miliardi a fine 2014). Questi ultimi sono assets improduttivi il cui valore è a forte rischio deprezzamento (cfr FMI e Banca Centrale Spagnola in diversi paper) 11 Andamento del PIL durate la crisi (1° Trimestre 2008= 100) 12 Uno studio ABI sulle determinanti della crescita degli NPL in Europa durante la crisi (Temi economia e finanza, marzo 2016) Crediti deteriorati. Il risultato fisiologico della crisi…. Il cui effetto è stato in parte acuito da «carenze» specifiche del Paese Cosa sarebbe successo alla qualità del credito delle banche italiane se…... Determinanti "Paese" NPL in Italia Valori medi Variabili modificate nella simulazione da a Var. Pil reale -1,3% 0,4% Crescita in linea alla media Area euro dal 2008 al 2014 Spread vs. Bund 4,3% 2,2% Spread vs. Bund limitato a 30 p.b. dal 2010 al 2014 Efficienza Giustizia 1224 giorni Spiegazione 584 giorni Efficienza giustizia uguale alla media europea dal 2008 al 2014 13 Uno studio ABI sulle determinanti della crescita degli NPL in Europa durante la crisi (Temi economia e finanza, marzo 2016) In Italia, crescita del NPL ratio dovuto prevalentemente alla bassa crescita economica, all’aumento degli spread e all’inefficienza della giustizia civile. NPL ratio al 2014, effettivo e stimato (punti percentuali) Diff: 11.8 pp per l’Italia «Non performing loans in the wake of crises», ABI - TEF marzo 2016 Grazie alla stima di un modello econometrico possiamo calcolare che per le banche italiane i 3 fattori elencati sono responsabili per quasi 12 p.p. dei 15 punti percentuali di incremento registrato, tra il 2007 e il 2014, del NPL ratio: 80% del totale contro un valore del 54% registrato per il complesso delle banche del campione (EBR/SSM). 14 Contributo dei diversi fattori «Non performing loans in the wake of crises», ABI - TEF marzo 2016 Di questi 12 punti percentuali, quasi la metà sono dovuti all’inefficienza della giustizia civile (calcolata come la durata media del procedimento) 1/3 è dovuta alla minore crescita registrata dalla nostra economia tra il 2007 e i 2014 Infine quasi il 20% è dovuto all’incremento dei rendimenti sul mercato finanziario durante la crisi sovrana 15 Durata procedure in Italia (2014) Procedimenti Durata media (minimo) Istanze di fallimento Procedimenti di fallimento 3 mesi 4 anni e 10 mesi Altre procedure concorsuali Procedimenti esecuzioni immobiliari 7 mesi 1 anno e 11 mesi Procedimenti esecuzioni mobiliari 2 mesi Distretto TRIESTE TRENTO Durata media (Italia) 6 mesi 6 anni e 11 mesi Durata media (massimo) Distretto 1 anno e 8 mesi PALERMO 12 anni e 1 mesi POTENZA SALERNO 1 anno e 0 mesi 2 anni e 4 mesi MESSINA TRENTO 3 anni e 9 mesi 7 anni e 8 mesi POTENZA TRENTO 7 mesi 12 mesi REGGIO CALABRIA Effetto quantità ed effetto durata su ammontare sofferenze (escono più celermente/permangono meno tempo in bilancio e si recupera di più) Fonte: statistiche ministero giustizia 16 La riduzione del gap tra prezzo di domanda e di offerta degli NPLs facilita lo sviluppo di un mercato secondario dei crediti deteriorati Prezzo di domanda e di offerta (Ask e Bid price) dei crediti deteriorati al variare della durata delle procedure esecutive in % dei crediti deteriorati lordi % Lo spread tra prezzo di 60 50 41 42 44 46 47 40 30 20 27 29 32 36 39 49 43 50 47 La riforma della Legge Ask price (discount rate 3,5%) Bid price (discount rate 10%) 10 - 7 6 5 4 domanda e di offerta (Ask e Bid price) dei crediti deteriorati tende a chiudersi con la riduzione della durata delle procedure di recupero 3 2 1 Fallimentare approvata a luglio 2015 dovrebbe portare ad una riduzione della durata dei fallimenti e delle procedure esecutive rispettivamente da 6 a 3 e da 4 a 3 anni(Fonte: Stime Banca d’Italia) Durata delle procedure esecutive (anni) Fonte: Abi 17 Tasso di recupero effettivo dei crediti in liquidazione = 40,8% (Indagine BI – periodo 2011-14) Tasso di recupero procedure di liquidazione «La gestione dei crediti deteriorati: indagine presso le maggiori banche italiane», Banca d’Italia QEF febbraio 2016 Non si registrano significative differenze nel tempo nei tassi di recupero (ad eccezione degli accordi stragiudiziali) La % di recupero è funzione diretta delle garanzie presenti, anche se le procedure fallimentari mostrano una minore quantità di recupero. 18