INTRODUZIONE Nasciamoconlaconsapevolezzacheungiornodovremomorire.Malamortefa partedellavita.Possiamoparagonarlaall'ultimotrattodistrada,incuilastrada simboleggialavita,ilpercorsochenoiquotidianamentepercorriamoperarrivare poi,ungiorno,allafinediquestastrada. Non sappiamo quando moriremo, né il giorno né l'ora. Ma sappiamo che dobbiamomorire,anchesetendiamoanonconsiderarequestoaspettoquando siègiovaniepienidivita.Noncisipensaaffatto. Sappiamoperò,cheilpostoincuisimuorenonèpiùlacasacomeuntempo,ma l'ospedale.Questoèdiventatolanostraultimadimora. Il ruolo dell'infermiera, dunque, è anche quello di occuparsi dell'accompagnamentoallamortedellapersonaassistita,alleviandoquantopiù possibiledoloreesofferenzaepoterlocosìaccompagnareadunamorteserena. Così anche si trova scritto in molti libri redatti da teoriche del nursing, tra cui VirginiaHenderson,CecilySaunders,etc. Anche i futuri infermieri, durante il corso di studi universitari di tre anni, sono chiamatiadassisterelapersonamorente,accompagnandolaversolamorte.Edè qui,cheiniziailmiolavoroditesi. L'obiettivodelmiolavoroèdescrivereunfenomeno(morte)conosciutomapoco trattato nel contesto dell'assistenza infermieristica, indagare l'esperienza di mortedeglistudentidelcorsodilaureaininfermieristicaattraversol'usodeiloro diariesperienziali,formularequesitichemipossanoessered'aiutoperfacilitare l'esposizionedelmaterialedistudioeinfineanalizzareognimiocampione(diario esperienziale)redattodallostudenteininfermieristica. L'infermieristica e l'antropologia sono da sempre collegate poiché entrambe partono dall'uomo; la prima disciplina per rispondere ai suoi bisogni base la seconda per l'uomo immerso nel suo ambiente. Nel contesto della morte, -1- l'antropologiaciaiutaacapireilsignificatocheogniculturaconferisceaquesto tema,mentrel'infermieristicadovrebbeutilizzarequestosapereperrispondere inmanieracorrettaaibisognidiassistenzadellapersonamorenterispettandola culturaereligionedacuiessaproviene. Durante il primo anno di studi in infermieristica ad Asti, gli studenti potranno verificareselastradasceltaèquellagiustaperloroattraversoiltirocinioclinico all'ospedale Cardinal Massaia o di Nizza, o nella lungodegenza della struttura Maina. Nel loro percorso si troveranno di fronte anche alla morte di persone assistite, e, attraverso l'uso del diario esperienziale, potranno sfogarsi delle esperienzevissuteinrepartoancheallalucedellorovissutoprimadicominciare iltirocinio,diesperienzedimorteprecedenti.Quasiunasortadicontenitoredi emozioniedescrizionidifattidiventaildiarioesperienziale. Nonèsempliceelaborarelamortedipersonechesiassistono,unpo'perchécon iltempocisiaffezionaequindiquandomuoresiprovadispiacereetristezza,un po'ancheperchécisisenteincolpaversoquellapersonapernonaverlasaputa aiutarediversamentedelsemplicestarglivicino.Maèqui,invece,cherisultail più grande gesto che uno studente può compiere: non lasciare sola la persona terminaleancheseleemozioniinquelmomentopossonoesseredavveroforti,e magariilpensierochevieneinmenteèquellodiscappare. Per fare l'infermiere ci vuole molta sensibilità più che saper fare bene delle tecniche perché si lavora con delle persone e non con degli oggetti. Il futuro infermiere dovrà quindi confrontarsi prima con le sue paure, i suoi pregiudizi; metterli da parte e assistere adeguatamente la persona morente, nel rispetto dellapersonaedellasuacultura. -2-