OCCHIO E GRAVIDANZA - Symposia Congressi

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MITI DA SFATARE, CERTEZZE DA
CONFERMARE
OSPEDALE V.BUZZI, MILANO
DOTT.SSA LUCIANA SOMAZZI
DIRETTORE STRUTTURA SEMPLICE
UO OCULISTICA
OSPEDALE BASSINI, CINISELLO BALSAMO
PRIMARIO DOTT. STEFANO GAMBARO
 PRODUZIONE
UMORE ACQUEO
 CIRCOLAZIONE
 DEFLUSSO
 L’esistenza
dell’umore acqueo è il
presupposto indispensabile per la
consistenza e la forma del bulbo oculare:
infatti conferisce una pressione interna
(IOP), che è il tono oculare fisiologico,
che permette al bulbo di non essere
schiacciato dalla pressione atmosferica.
 L’umor acqueo è un liquido che viene
continuamente rinnovato: la IOP è un
valore che varia nel tempo.
• La IOP dipende dall’equilibrio tra la
produzione ed il deflusso di umor acqueo.
• PRODUZIONE
• La secrezione dell’umor acqueo è resa
possibile dalla pressione arteriosa
sistemica (quindi della rete vascolare
arteriosa), che deve essere superiore a
quella dell’interno dell’occhio.
 Il
deflusso è reso possibile dal fatto che
la pressione intraoculare è superiore a
quella delle vene episclerali.
 Il deflusso è regolato dalle leggi fisiche
che regolano la circolazione di un fluido
qualsiasi, interposto tra un sistema
immissario a monte a pressione più alta e
un sistema emissario a valle a pressione
più bassa.
 L’entità
del deflusso è proporzionale al
divario pressorio tra i due comparti, e
inversamente proporzionale alle
resistenze che il fluido deve superare nel
trasferimento da un comparto all’altro
D
= Poc – Pv / R
 Se
la resistenza aumenta, il deflusso
diminuisce e la pressione aumenta
(ipertensione oculare – glaucoma).
 Se
la resistenza diminuisce il deflusso
aumenta e la pressione intraoculare
diminuisce
LA
IOP IN GRAVIDANZA
DIMINUISCE SIA NEGLI
OCCHI SANI, SIA IN
MANIERA PIU’ RILEVANTE
NEGLI OCCHI
GLAUCOMATOSI
 Il
deflusso dell’umore acqueo aumenta
per una riduzione della pressione delle
vene episclerali provocata da una
riduzione generalizzata della pressione a
livello delle estremità superiori.
 Il
deflusso aumenta per una riduzione
della rigidità sclerale indotta da
variazioni ormonali, con un rilassamento
del collagene delle tonache
sclerocorneali sotto l’influenza degli
estrogeni
 Il progesterone provoca probabilmente
una maggiore elasticità e pervietà delle
strutture trabecolari.
 In
donne gravide affette da glaucoma è
necessario controllare frequentemente la
IOP e a volte ridurre e/o sospendere la
terapia.
 Considerare
che i betabloccanti
riducono ulteriormente la lacrimazione
(spesso ridotta nelle gravide)
 Le variazioni della IOP proseguono nel
post-partum per 2-3 mesi.
 L’accomodazione
è una funzione
fisiologica che modifica il potere di
vergenza del cristallino in modo da
consentire la messa a fuoco sulla retina di
oggetti situati a diverse distanze,
modificando la vergenza dei raggi
luminosi che lo attraversano.
 L’accomodazione
è massima nel
bambino, decresce rapidamente con
l’eta’ e dopo i 45 anni in media
l’accomodazione residua non è più
sufficiente a focalizzare oggetti posti a
30-40 cm.
 Gli stimoli all’accomodazione sono:
 Sfuocamento delle immagini
 Convergenza orizzontale
 Stimoli prossimali
 Oltre
che con l’età il potere
accomodativo può variare in funzione
della:
 Illuminazione
 Binocularità
 Lunghezza d’onda della fonte luminosa.
 L’equilibrio
fra tono delle fibre radiali e
delle fibre circolari obbedisce alla legge
di Sherrington sui muscoli antagonisti:
alla contrazione di un muscolo
corrisponde la decontrazione graduata
del suo antagonista, in modo da ottenere
una regolazione ottimale della funzione.
 Il
tempo necessario a cambiare la messa
a fuoco da lontano a vicino (massima
accomodazione) è di circa 400
millisecondi.
 Il
tempo necessario per il rilassamento
totale e il recupero della messa a fuoco
per lontano è leggermente superiore,
500 millisecondi.
 Con
l’età e il progressivo ingrossamento
ed indurimento del cristallino si verifica
una graduale (ma inesorabile!)
incapacità della lente di modificare la
propria forma e la conseguente
riduzione progressiva della capacità di
accomodazione.
 Un
disturbo dell’accomodazione è
abbastanza raro (circa il 7-10% delle
donne gravide), si verifica solitamente
nella seconda metà della gravidanza e
permane per diverso tempo anche nel
post partum (presbiopia transitoria
gravidica).
 Consiste
in una più lenta velocità di
contrazione e decontrazione del muscolo
ciliare con alterazione della messa a
fuoco delle immagini, ed un
affaticamento visivo con astenopia
accomodativa.
 Eziologia non chiarita: si suppone un
possibile aumento del tono
parasimpatico.
 In
gravidanza, in particolare nella
seconda metà, si verificano
frequentemente alcune alterazioni
fisiologiche della cornea, molto
probabilmente dovute alla ritenzione
idrica, che comporta una ipoestesia
corneale e un incremento dello spessore
e della curvatura corneale.
 Queste
alterazioni possono provocare
una temporanea alterazione della
refrazione, con una transitoria
miopizzazione, destinata a regredire
poche settimane dopo il parto, e una
visione disturbata con effetto di aloni e di
abbagliamento.
 L’ipoestesia
e l’edema corneale, oltre ad
essere una controindicazione
all’esecuzione di interventi di chirurgia
refrattiva in gravidanza, comportano
spesso un’intolleranza nell’uso di lenti
corneali, che possono essere riutilizzate
alcune settimane dopo il parto.
 A tale periodo va anche posposta la
eventuale prescrizione di lenti corneali
 Le
possibili modificazioni della IOP,
dell’accomodazione e della qualità visiva
che si verificano in gravidanza sono
transitorie e destinate a regredire
spontaneamente al più tardi alcuni mesi
dopo il parto.
 Controllare
la IOP ogni 2-3 mesi nelle
donne gravide affette da glaucoma o
ipertensione oculare ed eventualmente
modificare la terapia locale
 Somministrare colliri lubrificanti o
sospendere l’uso delle lenti corneali fino
a 2-3 mesi dalla fine dell’allattamento in
caso di intolleranza
 Non
eseguire interventi di chirurgia
refrattiva in corso di gravidanza e
nell’immediato post partum.
GRAZIE
PER
L’ATTENZIONE
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