Curriculum del Professore Paolo Impara Professore Ordinario, è attualmente Coordinatore del Corso di laurea Educatore Professionale di Comunità (L19) presso l’Università degli Studi Roma Tre. Laureato in Filologia classica con 110/110 e lode presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con una tesi sul “Concetto di dike da Omero alla Sofistica”. Assistente incaricato presso la I Cattedra di Storia della Filosofia della Facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Assistente ordinario presso la stessa cattedra dall’anno accademico 1973 /1974 all’anno accademico 1982 /1983. In questo periodo ha compiuto soggiorni di studio all’estero presso il Prof. W. Dietel dell’Università di Goettingen e il Prof. G Gadamer dell’Università di Heidelberg. Dall’anno accademico 1969 ha partecipato ai programmi di ricerca del Prof. Pietro Prini titolare della Cattedra di Storia della Filosofia finanziati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. E’ stato Direttore reggente della “Scuola di perfezionamento in Filosofia e di preparazione all’insegnamento filosofico” dell’Università “La Sapienza” di Roma dal 1985 fino alla sua chiusura. Nell’anno accademico 1980 /1981 è stato eletto in qualità di rappresentante della Facoltà di Magistero nella Commissione di Ateneo dell’Università di Roma. E’ stato Professore incaricato stabilizzato di Storia della filosofia antica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata dall’a.a. 1982 all’a.a. 1986. È stato titolare (Professore associato) della cattedra di Storia della filosofia antica presso la Facoltà di Magistero dell’Università degli studi “La Sapienza” dal 1985/1986. È stato titolare delle cattedre di Storia della filosofia (affidamento gratuito), di Storia della filosofia antica e Filosofia dell’educazione (affidamento gratuito) presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre. Dall’anno accademico 1988 è Direttore della “Scuola a fini speciale di ricerca e applicazione per la formazione di educatori di comunità” (SFEC) presso la Facoltà di Magistero dell’Università degli studi “La Sapienza”, attualmente trasformata in “Diploma Universitario per educatori di comunità” (DUEC) presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Roma Tre di cui è stato Presidente. È stato Presidente della Filiera Educativo Professionale presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre. È ad oggi titolare delle cattedre di Storia della filosofia antica, Filosofia dell’educazione e Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Scienze della Formazione. Altre attività in ambito formativo E’ stato Segretario Scientifico delle riviste filosofiche: il “Giornale di metafisica” e di “Proteus”. E’ Direttore Scientifico della rivista “L’educatore professionale. Rivista dell’educatore extrascolastico”. E’ Direttore della collana “Classici di filosofia” della casa editrice Armando Roma. È Direttore della collana “Ricerca” casa editrice Bruno Mondadori e tra gli autori dell’Enciclopedia filosofica Bompiani. E’ stato Direttore di Corsi di Aggiornamento e di Perfezionamento per insegnanti di ogni ordine e grado organizzati ed autorizzati dall’Università e dal Ministero della pubblica istruzione. E’ stato Direttore dei Corsi biennali di Specializzazione per la formazione degli insegnanti di sostegno autorizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione. E’ Membro del Comitato tecnico scientifico dell’Università degli Studi di Tor Vergata per l’organizzazione dei corsi biennali di specializzazione per la formazione degli insegnanti di sostegno. 1 È stato inoltre Presidente Coordinatore dei seguenti Concorsi banditi dal Ministero della Pubblica Istruzione: 1. a cattedra per le classi XLII e XLIII; 2. magistrale, presso il Provveditorato di Latina; 3. magistrale, presso il Provveditorato di Frosinone; 4. per ispettori del settore linguistico; 5. per ispettori del settore elementare. È stato Direttore dei Corsi di Perfezionamento: “Modelli speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale” e “Educatori professionali Supervisori” presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre. È stato Direttore dei Master di I livello: “Modelli speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale”, “Metodologie e tecniche nell’educazione professionale per l’aiuto, il sostegno, lo svantaggio e l’handicap”, “Educatori professionali Supervisori”, “Educatore professionale come educatore sociosanitario e sanitario”, “Educatore professionale come tecnico del reinserimento, dell’integrazione sociale e come esperto del servizio sociosanitario” “Diritto dei servizi sanitari, management e coordinamento dei servizi sociosanitari ed educativi” presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, già Facoltà, dell’Università degli Studi Roma Tre. Interventi e Relazioni Convegni M. P. I. 1. P.IMPARA (a cura di), Handicap e società, Fondi, 1986. 2. P.IMPARA, Ruolo e Formazione dell’insegnante di sostegno, Napoli, 1989. 3. P.IMPARA, La funzione della scuola come potere comunitario e ruolo dei dirigenti scolastici, Roma, 1990. 4. P.IMPARA, La cultura dell’educazione e lo sport oggi, Norcia, 1991. 5. P. IMPARA, L’orientamento nella scuola dell’obbligo, Cassino, 1992. 6. P. IMPARA, Modelli di istruzione universitaria non statale in Italia e all’estero, Salerno, 1993. 7. P. IMPARA, Cultura e ambiente, Roma, 1993. 8. P. IMPARA, Momenti di un’antropologia della sicurezza, Roma,1994. 9. P. IMPARA, I nuovi programmi del biennio degli istituti superiori, Fiuggi, 1995. 10. P. IMPARA, La nuova figura del dirigente scolastico per gli anni 90, Frosinone, 1995. 11. P. IMPARA, L’educazione alla salute. I risultati della ricerca nazionale e internazionale, Fiuggi, 1995. 12. P.IMPARA, Il senso pedagogico- sociale dell’asilo nido oggi, Roma,1996. 13. P.IMPARA, Scuola materna e formazione docente, Roma, 1997. 14. P.IMPARA, Continuità educativa fra scuola materna ed elementare, Sapri,1998. ELENCO PUBBLICAZIONI Recensioni 1. Recensione e discussione critica sul pensiero presocratico nella sua dimensione pluralistica e nelle sue accezioni pedagogiche-educative del volume di D. O’ Brien, Empedocle’ s cosmic cycle, Cambridge 1969, in “Proteus”, 1, pp. 190-194. 2. Interpretazione delle origini del pensiero greco dei rapporti con il mondo orientale e le sue influenze filosofiche e formative di J.P.Vernant, Les origines de la pensée grecque, Paris, 1969 in “Proteus” , 3, pp. 181-187. 2 3. La posizione d V. Goldschmidt nell’interpretazione della problematica storico-filosofica ed educativa del tempo, Le système stoicien et l’idée de temps, Paris, 1969, in “Proteus”, 2, pp. 146-155. 4. Ha tradotto P. Lorenzen nella prospettiva logica analitica ed educativa dell’etica, I fondamenti logici dell’etica, in “Proteus”, 2, pp. 11-23. Discussione critica sull’aspetto irrazionale nell’ambito del pensiero greco romano di E.R.Dodds, Pagani e cristiani in un’epoca di angoscia. Aspetti dell’esperienza religiosa da Marco Aurelio a Costantino, Firenze,1970, in “Proteus”, 2, pp. 199-208. Discussioni e Saggi 1. Un articolo sull’interpretazione finalistica della filosofia di Platone e la sua ricerca politica ed educativa alla luce delle recenti metodologie di tipo analitico psicologiche, come quella di Y. Brès, Ghenesis eis ousian in Platone, in “Proteus” , 7, pp. 81-93. 2. Ha svolto una ricerca sulla tematica dell’irrazionale in Platone dietro le spinte metodologiche di A. Delatte e Y. Va Camp, Theia moira e enthousiasmos in Platone, in “Proteus” ,10, pp. 41-57. 3. Ha condotto uno studio critico sullo spaccato filosofico, religioso, educativo nel pensiero dei filosofi greci, con un saggio sui Nuovi contributi sullo studio della religione dei filosofi greci, in “Proteus”,17-18, pp. 111- 134. 4. Ha costruito un’analisi di chiave filosofica e scientifica della concezione dei corpi celesti nella filosofia di Platone, Il modello cinematico di Platone dei corpi celesti; in “Proteus”, 18- 19, pp. 1-14; Nous e movimento circolare in Platone, in “Proteus”, 21. 5. In una lettura del pensiero teologico di Platone e nella sua tensione pedagogica-formativa ha pubblicato, Il terzo principio della teologia naturale di Platone, in “Proteus”, 19, pp. 1-7. 6. In una ricerca sulla tematica politica-educativa del pensiero filosofico di Platone e delle sue valenze meramente eidetiche nell’ultimo Platone, ha pubblicato, La crisi della politica nella filosofia di Platone, in “Proteus”, 20, pp. 1-15. Il problema delle Idee nelle “Leggi” di Platone in” Il pensiero” 21, pp. 130 -148. 7. In un approfondimento del pensiero post-platonico rispetto a valenze ontologiche e gnoseologiche nel loro status logico e nell’articolazione fenomenologica della filosofia dell’educazione contrassegnata dalla tensione critica, ha pubblicato, Un’interpretazione della Metafisica aristotelica in “Il Pensiero” , 1-2, pp. 89- 96. 8. Nell’esercizio di una critica radicale di una pedagogia antica e dei suoi saperi intorno ad oggetti, strutture, modelli, traguardi che la nutrono e la attraversano, intorno a problemi di strutture che la connotano, ha pubblicato, Un congresso sullo scetticismo antico in “Cultura e scuola”, 79, luglio- settembre 1981, pp. 272-279. 9. Con una precipua attenzione alle prospettive formative educative professionali si rivolgono i due articoli, “L’importanza dell’educatore professionale per la democrazia della nostra società” in “L’educatore professionale” , 3 , 1993, pp. 3-5; e “Polivalenza e nuove frontiere nella professione della formazione” in “L’educatore professionale”, 7, 1995, pp.6-9. Monografie di carattere filosofico educativo 1. La stessa filosofia del linguaggio, muovendo proprio dall’analisi della nozione di educazione dentro i discorsi comuni, viene a delineare un’immagine logica della pedagogia che trattiene proprio i contrassegni di un forte pluralismo, già a partire dagli ingredienti 3 logici che usa, tra i quali ci sono sia quelli scientifici, sia quelli ostensivi, sia quelli retorici, sia quelli prescrittivi o argomentativi. Tutto ciò viene ad assegnare alla logica della pedagogia un disegno plurale estensionale, che trova pubblicazione in P.Impara, Aspetti semantici della filosofia platonica, Abete, Roma 1978; Pensiero e linguaggio nella speculazione greca, Seam, Roma 1994. 2. Una frontiera capace di illuminare aspetti della pedagogia e quelli dell’ontologia. L’ontologia pre-socratica è stato un settore chiave della metafisica, come scienze dell’essere in quanto essere, che ne mette in luce le strutture e i caratteri generali e formali; anche la pedagogia ha una sua ontologia come prassi e come sapere: l’essere su cui verte l’educazione/pedagogia è un essere anche e fondamentalmente axiologico, nel quale la dimensione dell’axiologia tende a farsi e si deve fare sempre più forte, più centrale ma anche contraddistinta da autonomia, da integrità, da responsabilità come è giusto che sia un essere spirituale che tende nell’educazione e nella pedagogia a sovrastare e in parte a riassorbire l’essere naturale o materiale, e nel suo aspetto squisitamente dialettico quello sociale; in questa concezione trovano pubblicazione, M. Costantini, La generazione di Talete, traduzione e introduzione di P. Impara, Armando, Roma 1996; P. Impara, I presocratici. Lettura e interpretazione dei frammenti e delle testimonianza, Armando, Roma 1997; P. Impara, IL pensiero filosofico prima di Socrate: testimonianze e frammenti, Armando, Roma, 1997. 3. In Socrate e Platone la nascita della idea di “paidea” rappresenta già in pieno una vocazione radicale antropologica, culturale e comunitaria . L’uomo a cui si guarda e già oltre la polis oltre l’etnia, è portatore di humanitas, veramente universale, che emerge a sua volta dal contesto di ragione-polis-cultura., ma anche viene vissuta nell’ansia del soggetto che subisce così un processo di interiorizzazione-radicalizzazione. La cultura è cultura anch’essa universale e squisitamente umana che vive nell’uomo e per l’uomo e costituisce l’umanizzazione dell’uomo e si colloca in interiore di homini e faccenda di anime, di soggetti che si parlano e si uniscono in reciprocità, che si carica anche di conflitti, e diventa capace di portare più trasparenza tra i soggetti e li rende più umanamente intrecciati. Riconoscendo la pedagogia come sapere verbale sia in Socrate che in Platone intrisa di valori orientati a valori, viene fissato lo statuto axiologico dominante nei loro pensieri. La pedagogia viene così a datare la sua struttura teleologica, axiologica come appunto si riconosce anche in queste altre due pubblicazioni, P. Impara, Socrate e Platone a confronto Seam, Roma, 2000; P. Impara, Platone, Filosofo dell’educazione Armando, Roma 2001. 4. Con i neoplatonici e neoaristotelici la pedagogia viene riletta in modo nuovo e radicale, guardando alla progettazione di modelli nuovi di uomo, di cultura, di societas, tali da rimodellare l’uomo dalle radici, a partire dagli aspetti più originali permanenti e strutturali. Il modello filosofico educativo acquista una sua centralità teoretica con una sua funzione critica nei saperi e nell’esperienza, elaborando a livello empirico “quei primi principi” che fenomenologicamente, valgono nei vari ambiti come trascendentali ontologici e/o cognitivi, oppure si pongono come orizzonte etico dell’esperienza o dei saperi, svolgendo così una funzione regolativa e utopica. Queste sono tutte posizioni considerate nelle due monografie, P. Impara, Il “Trattato sul Bene” di Numenio. Saggio introduttivo storico-critico con traduzione e commento del “Peri tou tagatou“,Abete,Roma,1980; P.Impara, Itinerari platonici e interpreti medioplatonici, Abete, Roma, 1987; P. Impara, Gli “Stromateis” di Clemente Alessandrino ed il pensiero greco, Abete, Roma, 1984. 4 5. La questione “del soggetto” e l’antropologia pedagogica si è sempre posta come problema, come centralità, come speranza nell’azione pedagogica. In essa la cura di sé illumina itinerari della pedagogia stessa ed evidenzia : la custodia dell’io e le tecniche per attivarlo, risvegliarlo, potenziarlo. La formazione della paidea greca si nutre di esse come, nel rimettere il soggetto come tale, come centro dell’attività formativa-educativa: in questa dimensione sono rivolte le due pubblicazioni, P. Impara, Seneca filosofia e potere, Seam, Roma, 1993; P. Impara Kierkegaard interprete dell’ironia socratica, Armando, Roma, 2000. 6. Nel pensare poi alla “differenza al femminile” e a quanto lo lega alle tradizioni di pensiero, esso viene ad assumere il segnale di una sfida alla tradizione pensata dal e sul maschile e su il suo paradigma legato al dominio; si dà corpo ad un pensiero più emotivo, anche più fruitivo, più espressivo, meno lineare e meno incardinato su un logos che si contrappone al pathos e si risolve nella linearità della logica e della metafisica. Così l’agire al femminile viene a spezzare i modelli precedenti, diviene più comunicativo più empatico meno autoritario. In campo educativo questa sfida si fa particolarmente inquietantante riqualificando il cognitivo anche in funzione del comunicare e dell’emozione, ridescrivendo sia il rapporto educativo sia le prassi di apprendimento cosi come vengono considerate nel volume, Plutarco, Consolazione alla moglie, a cura di P. Impara e Maurizio Manfredini, D’Auria, Napoli, 1991. 7. La filosofia dell’educazione come espressione di una riflessività radicale, si colloca, nel contempo sul terreno dei “contenuti”, con la pedagogia generale, anzi assumendovi sia il ruolo, ancora, di metodo e di approfondimento tematico. La filosofia dell’educazione fa un tutto uno con la disamina dei problemi, con la loro crescita/approfondimento, con la loro “libera descrizione”. Il sistema come “l’unità di molteplici conoscenze raccolte sotto un’idea” costituisce l’ideale di ogni genuino filosofare intorno all’educazione. La problematicità è la seconda costante fondamentale di ogni filosofia dell’educazione. Essa è il momento critico che riapre “ogni sistema” per rivederne le conclusioni e per integrarle nell’accrescersi del sapere: è la disponibilità del pensiero nel rivedere le proprie certezze nella misura in cui ne approfondisce e ne estende la verità. In questa linea si muove il volume, J. Beaufret, Lezioni di filosofia, a cura di P. Impara, Seam, Roma, 2000. Monografie di carattere pedagogico-didattico 1. La categoria della formazione ha avuto e sta avendo un forte rilancio oggi, ma per vie lontane dalla pedagogia. E’ stato il farsi più flessibile più mobile al proprio interno più inquieto e incerto più fondato sulla innovazione del mercato del lavoro che ha posto al centro tale problema, ma in una direzione economica-sociologica, quale esigenza di sostituire alla professionalità mirata una professionalità plastica, i cui progres che si risolvono in formazione, sia per tenere vive le capacità di flessibilità, sia per accompagnare la ricollocazione nel mercato del lavoro. Formazione vale come formazione professionale nuova aperta e plastica, anche più colta ma pensata da e per il mercato del lavoro. Il risultato positivo è stato il ripensamento della professionalità e dell’educazione professionale emancipata della loro settorialità marginale e ridefinita secondo parametri di attualità, così come viene proposto nel volume, P. Impara, La formazione professionale in prospettiva europea, Armando, Roma, 1995. 2. L’antinomia tra cultura e professione si apre nel rapporto istruzione-formazione e nell’istituzione scuola. Cultura è produzione di forme di sapere fine a se stesse, che vanno 5 conosciute, interiorizzate, rivissute in prima persona. Così la cultura è la chiave di volta dell’humanitas, del nostro progressivo umanizzarsi come specie e come individui. Professione è sapere per sapere tecnico, atto a produrre effetti, a gestire spazi di esperienza, a produrre beni. Siamo davanti a un sapere applicativo che poi si incorpora in un oggetto, sia esso la polis, o il vaso del vasaio poco importa. La professione esige la cultura, non si identifica, ad essa non si ferma: seleziona per l’agire, la applica e così la lancia in produttiva e no. Tutto questo è proposto nel volume, P. Impara, Scuola tra formazione e istruzione , Seam, Roma,1995. 3. Le esperienze formative realizzate dopo l’avvio dei nuovi corsi dell’insegnante specializzato portano a varie considerazioni soprattutto : che una lettura educativa dei nuovi programmi propone una nuova consapevolezza, una nuova adesione ai modelli pedagogici più attuali e, in secondo luogo che possono essere rilevate le indicazioni di una nuova prospettiva per questa figura professionale, un riconoscimento più moderno e vicino alle esigenze dei portatori di handicap, oltre al superamento di una concezione terapeutica delle strategie didattiche che ha mostrato tutti i suoi limiti e la sua pericolosità. In sostanza ci stiamo accostando ad un modello culturale che non da più la sensazione di voler difendere la nostra normalità in quanto non ripropone la terapia, la correzione., la normalizzazione. Su questi aspetti sono stati costruiti due volumi, P. Impara, L’insegnante specializzato. Aspetti normativi e didattico-metodologici, Armando, Roma, 1996; P. Impara, Itinerari formativi dell’insegnante specializzato, Tecnodid, Napoli, 1998. ELENCO COMPLETO PUBBLICAZIONI Recensioni 1. D. O’ Brien, Empedocle’ s cosmic cycle, Cambridge 1969, in “Proteus”, 1, pp. 190-194. 2. P.Lorenzen, I fondamenti logici dell’etica, in “Proteus” , 2, pp. 11-23. 3. V.Goldschmidt, Le système stoicien et l’idée de temps, Paris 1969, in “Proteus”, 2, pp146155. 4. J.P.Vernant, Les origines de la pensée grecque, Paris, 1969 in “Proteus” , 3, pp. 181-187 5. E.R.Dodds, Pagani e cristiani in un’epoca di angoscia. Aspetti dell’esperienza religiosa da Marco Aurelio a Costantino, Firenze,1970, in “Proteus”, 2, pp. 199-208. Discussioni e saggi P. Impara, Un’interpretazione della Metafisica aristotelica, in “Il Pensiero” , 1-2 pp. 89- 96 P. Impara, Ghenesis eis ousian in Platone, in “Proteus” , 7, pp. 81-93. P. Impara, Theia moira e enthousiasmos in Platone, in “Proteus” 10, pp. 41-57. P. Impara, Nuovi contributi sullo studio della religione dei filosofi greci, in “Proteus” 17-18, pp. 111- 134. 5. P. Impara, Il modello cinematico di Platone dei corpi celesti; in “Proteus”, 18- 19, pp. 1-14; 6. P. Impara, Il terzo principio della teologia naturale di Platone, in “Proteus” 19, pp. 1-7. 7. P. Impara, La crisi della politica nella filosofia di Platone, in “Proteus” 20, pp. 1-15 8. P. Impara, Nous e movimento circolare in Platone, in “Proteus”, 21. 9. P. Impara, Il problema delle Idee nelle “Leggi” di Platone in” Il pensiero” 21, pp. 130 148. 10. P. Impara, Un congresso sullo scetticismo antico in “Cultura e scuola” 79, luglio- settembre 1981, pp. 272-279. 1. 2. 3. 4. 6 11. P. Impara,“L’importanza dell’educatore professionale per la democrazia della nostra società” in “L’educatore professionale” , 3 , 1993,pp. 3-5. 12. P. Impara, “Polivalenza e nuove frontiere nella professione della formazione” in “L’educatore professionale”, 7, 1995, pp.6-9. 13. P. Impara, Itinerari dimensionali per una centralità educativa, in Volpi C, I rischi dell’educazione. Nuove prospettive pedagogiche, Armando Editore 2004 14. P. Impara, Nicomaco di Gerasa, Bompiani 2006 15. P. Impara, Identità, educazione e socializzazione, in Binanti L, a cura di, Identità, educazione e socializzazione, Barbieri e Selvaggi 2007 Contributo in Atti convegni 1. P. Impara, Qualità del lavoro della ricerca: governance ed etica, in Il filosofo e il facchino. Venezia 25/05/2006 2. P. Impara, La ragione programmatica, in In & out. Insegnare ad apprendere. Università Roma Tre 26/05/2010 Monografie di carattere filosofico-educativo 1. P.Impara, Aspetti semantici della filosofia platonica, Abete, Roma, 1978; 2. P. Impara, Il “Trattato sul Bene” di Numenio. Saggio introduttivo storico-critico con traduzione e commento del “Peri tou tagatou”, Abete, Roma,1980 3. P. Impara, Gli “Stromateis” di Clemente Alessandrino ed il pensiero greco, Abete, Roma, 1984 4. P. Impara, Itinerari platonici e interpreti medioplatonici, Abete, Roma, 1987. 5. P. Impara e Maurizio Manfredini, Plutarco Consolazione alla moglie, D’Auria, Napoli, 1991. 6. P. Impara, Seneca filosofia e potere, Seam, Roma, 1993. 7. P. Impara, Pensiero e linguaggio nella speculazione greca, Seam, Roma 1994. 8. M.Costantini,La generazione di Talete, traduzione e introduzione di P. Impara, Armando, Roma 1996. 9. P.Impara, I presocratici. Lettura e interpretazione dei frammenti e delle testimonianza, Armando, Roma 1997. 10. P. Impara, IL pensiero filosofico prima di Socrate: testimonianze e frammenti, Armando, Roma, 1997. 11. P. Impara, Socrate e Platone a confronto Seam, Roma 2000. 12. P. Impara, Kierkegaard interprete dell’ironia socratica, Armando, Roma, 2000. 13. J. Beaufret, Lezioni di filosofia, a cura di P. Impara, Seam, Roma, 2000. 14. P. Impara, Platone, Filosofo dell’educazione Armando, Roma 2001. 15. P. Impara, L’ Educazione” nelle filosofie del conoscere, Mondadori 2005 16. P. Impara, L’Educazione come etica politica in Aristotele, Mondadori 2007 17. P. Impara, Sapere educativo e conoscenze possibili, Curcio, Roma 2011 18. P. Impara, La progettualità pedagogica nella continuità educativa, Curcio, Roma 2011. Monografie di carattere pedagogico- didattico 1. P. Impara, La formazione professionale in prospettiva europea, Armando, Roma, 1995. 7 2. P. Impara, Scuola tra formazione e istruzione , Seam, Roma,1995. 3. P. Impara, L’insegnante specializzato. Aspetti normativi e didattico-metodologici, Armando, Roma, 1996. 4. P. Impara, Itinerari formativi dell’insegnante specializzato, Tecnodid, Napoli, 1998. 5. P. Impara, Itinerari Pedagogici Guida alla continuità educativa Mondadori 2004 6. P. Impara, Pensiero e linguaggio nella inizialità educativa, Bruno Mondadori, Milano 2010. 8