La scuola come luogo di insegnamento :… e l`apprendimento ?

La scuola come luogo di insegnamento :… e l’apprendimento ?
Luciano Rondanini
Dall’ insegnamento ….
Le difficoltà che la scuola incontra nell’ affrontare situazioni riconducibili a specifici
bisogni educativi risiedono principalmente nella funzione di cui essa è stata storicamente
investita.
Infatti, questa “ vecchia “ istituzione è nata per istruire i bambini e in Italia tale compito
è coinciso in larga misura con un’ azione dello Stato risorgimentale volto a sradicare
l’analfabetismo diffuso in tutte le aree del Paese .
L’istanza di un’istruzione popolare , affidata quasi esclusivamente alla scuola elementare,
ha finito però anche per avallare una forte asimmetria educativa tra il docente e
l’allievo .
E’ vero che il rapporto asimmetrico tra insegnante e alunno ha una sua ragion d’essere sul
piano pedagogico , ma è altresì inevitabile che possa portare ad una certa estraneità tra
chi insegna e chi impara .
Nello specifico, la scuola italiana, che ha espresso figure educative di grande rilievo , non
è riuscita , per le ragioni suesposte, a tenere nelle dovute considerazioni le caratteristiche
del bambino che apprende , in quanto centrata esclusivamente sui contenuti da trasmettere.
Va precisato però che dal dopoguerra ad oggi, anche per effetto dei processi di
massificazione della scuola, il concetto d’istruzione è stato via via aggiornato .
Istanze quali , uguaglianza delle opportunità , valorizzazione delle diversità , diritto allo
studio e all’ apprendimento hanno occupato , anche sul piano giuridico, in misura
crescente i documenti programmatici del Ministero della Pubblica Istruzione.
…. all’apprendimento
Nelle Indicazioni 2007 per la scuola del primo ciclo di istruzione , si sottolinea che
“ le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende “.
Anche nei Piani di Studio Personalizzati del 2004 si afferma lo stesso orientamento :
“ la scuola primaria è innanzitutto ambiente educativo di apprendimento “, principio,
per la verità, già ampiamente sostenuto nei Programmi didattici della scuola elementare
del 1985.
C’ è stata , quindi, una rivalutazione del soggetto e delle modalità utilizzate nel momento
in cui ciascuno costruisce il proprio percorso di conoscenza.
Anche l’ Italia si sta incamminando , dunque , verso una forma del sapere che concentra
la sua attenzione sulle modalità attraverso le quali avvengono gli apprendimenti.
Probabilmente siamo solo agli inizi di un percorso destinato a trasformare radicalmente il
nostro sistema formativo.
L’istanza dell’ apprendimento cambia radicalmente non solo la funzione della scuola , ma
dell’intera comunità civile e politica .
Mentre l’istruzione è una prerogativa della scuola ; l’ apprendimento, invece , è più
difficilmente circoscrivibile , perché avviene in un ambiente “ aperto “ che caratterizza i
contesti individuali di crescita : famiglia, associazionismo, tecnologie informatiche,
esperienze personali,…
Se il concetto di istruzione è legato alle caratteristiche dell’ istituzione,
l’istanza dell’ apprendimento è coessenziale alla storia e alla biografia cognitiva del
soggetto.
Ricadute
Quest’ultima prospettiva comporta la capacità di saper accettare la sfida di una scuola
impegnata ad assicurare le condizioni della riuscita di tutti .
L’aula , pertanto, non può ridursi ad essere un semplice luogo di ascolto ; dovrà al
contrario , rappresentare uno spazio di studio , ricerca e apprendimenti significativi ,
attraverso una mediazione didattica tesa a valorizzare l’interazione costruttiva e la
partecipazione dei ragazzi alle esperienze promosse dalla scuola.
L’apprendimento non è un’attività che si può ordinare ; non si può dire a qualcuno:
“Impara !”.
E’ ” un movimento” che si alimenta attraverso un intelligente lavoro degli adulti e la
diretta responsabilità dell’interessato.
In sintesi, le condizioni irrinunciabili di una scuola centrata sull’ apprendimento sono:
- un sistema di aiuto e di assistenza nello studio, in particolare nei momenti di difficoltà,
in modo da evitare nei ragazzi un permanente senso di inadeguatezza rispetto al compito;
un’ accurata e puntuale competenza didattica da parte degli insegnanti
soprattutto in relazione all’acquisizione del leggere, dello scrivere e del “matematizzare”
la realtà;
- una diffusa consapevolezza dell’intera comunità civile circa l’opportunità di promuovere
un’alleanza tra insegnanti e genitori , con lo scopo di perseguire , secondo diversi livelli
di responsabilità , obiettivi condivisi.
Quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza, in quanto il capitale sociale
rappresenta il principale indicatore di sviluppo di una comunità.
Il capitale sociale è la capacità dei vari soggetti di operare di comune accordo in vista del
conseguimento di un obiettivo ritenuto essenziale per tutti. E la preparazione culturale
dei giovani è sicuramente una delle condizioni più importanti del loro futuro.
Nello specifico, per quanto concerne i disturbi di apprendimento, la realtà associativa si è
mossa più rapidamente delle istituzioni. Solo in questi ultimi tempi , il Ministero ha
recepito le esigenze che da anni genitori e associazioni andavano denunciando.
Si tratta oggi di accorciare i tempi , senza dimenticare che la direzione da tenere è più
importante della velocità .