V E R G I N E A S S U N TA Affresco, 1610-1612. Immagine selezionata dalla dott.ssa Monica Aimone, del Planetario di Milano “Ulrico Hoepli” V E R G I N E A S S U N TA L’affresco, realizzato da Lodovico Cardi detto il Cigoli, è parte della decorazione pittorica della Cappella Borghese, a Roma. Il periodo di realizzazione coincide in parte con il soggiorno a Roma di Galileo, svoltosi dal 29 marzo al 4 giugno 1611, durante il quale lo scienziato discusse le sue tesi presso il Collegio Romano. Il progetto di Cigoli, amico di Galileo fin dalla giovinezza, fu scelto tra altri concorrenti dal papa Paolo V. Per la prima volta, la luna rappresentata sotto i piedi della Vergine è scabra e imperfetta, in armonia con le nuove scoperte scientifiche. Questa scelta è ancora più rilevante perché il pianeta è associato tradizionalmente alla Vergine Maria e alla sua purezza, e quindi di solito è rappresentato come una sottile falce, oppure come una sfera perfetta e traslucida. Nel dettagliato programma iconografico, l’affresco doveva raffigurare in realtà la “donna vestita di sole” del capitolo 12 dell’Apocalissi di Giovanni, con la luna sotto i piedi, e sul capo una corona con dodici stelle. In questa visione la Luna, che cambia aspetto con il passare delle fasi lunari, simboleggia l’incostanza e la corruttibilità del mondo terreno; la Vergine rappresenta quindi la spiritualità della Chiesa che trionfa sulla materia imperfetta. Questa interpretazione del passo dell’Apocalissi era piuttosto diffusa e spiega come l’affresco del Cigoli abbia ottenuto addirittura l’avallo papale: il pontefice non voleva sostenere pubblicamente le scoperte dello scienziato, ma desiderava probabilmente che il significato simbolico del suo programma fosse espresso da un’immagine “al passo coi tempi”. È noto che Galileo era a conoscenza del programma dell’amico: gli appunti di un collaboratore del Cigoli ci rivelano che fu lui a misurare la superficie della cappella, in modo che il pittore potesse suddividerla meglio tra le varie aree della composizione. B I O G R A F I A D E L L’ AU T O R E Lodovico Cardi in un autoritratto conservato presso le Gallerie degli Uffizi a Firenze Lodovico Cardi detto il Cigoli (Cigoli di San Miniato, 21 settembre 1559 – Roma, 8 giugno 1613) fu un pittore, architetto e scultore italiano. Fu attivo a cavallo tra il periodo del manierismo e il barocco. Formatosi a Firenze, sotto la guida di Alessandro Allori e Bernardo Buontalenti, operò a Parigi e negli ultimi anni della sua vita a Roma, durante il pontificato di Papa Paolo V Borghese. Fu compagno di studi e grande amico di Galileo Galilei, che incontrò mentre entrambi prendevano lezioni di disegno prospettico presso il matematico Ostilio Ricci. Condivise con lo scienziato la preferenza per un’arte che superasse il manierismo e approfondisse lo studio dal vero. Durante la sua vita artistica si occupò di pittura, arti plastiche, anatomia pittorica, scenografia, letteratura e musica. Ebbe il merito di essere accolto tra i primi all'Accademia della Crusca. Negli ultimi anni della sua vita fu nominato cavaliere di Malta. FONTI IMMAGINI Vergine Assunta: http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Cigoli#mediaviewer/File:Ludovico_Cardi_4.jpg Autoritratto: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ludovico_Cardi_9.jpg#mediaviewer/File:Ludovico_Cardi_9.j pg BIBLIOGRAFIA Massimo Bucciantini, Il telescopio di Galileo Collocazione in Biblioteca di Ateneo – Sede di Scienze: 509.2 BUCM.TEL /2012 Pietro Greco, Galileo l’artista toscano Collocazione in Biblioteca di Ateneo – Sede di Scienze: 509.2 GREP.GAL /2014