352 Claudia Maffia ERNESTO PAOLOZZI L ESTETICA DI BENEDETTO CROCE Napoli: Guida, 2002. 96 pp. on sembri paradossale, ma negli ultimi anni ciò che meglio ha espresso l intento polemico che soggiace all estetica di Croce è il regista di un film di largo successo, L attimo fuggente. Il protagonista, un docente di letteratura che presto incontrerà la stima e l affetto degli alunni e l odio del mondo accademico, compie un gesto simbolico di grande rilevanza: invita gli studenti a stracciare un saggio introduttivo di un noto professore, nel quale l arte veniva ridotta, sepolta in astratte regole, stupide formule, retorici esercizi, sterili questioni di contenuto . Cosí Ernesto Paolozzi nel suo ultimo volume su L estetica di Benedetto Croce pubblicato da Guida editore. È forse utile continuare a citare le parole dell autore che, con molta chiarezza, fa comprendere quanto la reinterpretazione delle teorie del filosofo rappresenti un dovere nei confronti della tradizione classica della cultura e, al contempo, offra uno strumento decisivo per comprendere oggi cosa sia l arte. Perché paragonare , continua Paolozzi, l estetica di Croce, la più nota e discussa estetica del Novecento, ad un film, sia pure brillante ed arguto? Per concedere qualcosa alle facili mode ed inseguire l altrettanto facile consenso di un possibile pubblico giovanile? O, al contrario, per compiere un atto di irriverenza nei confronti del vecchio filosofo che allo studio dell arte dedicò l intera vita e decine e decine di pagine colte ed erudite? In realtà il paragone serve unicamente per connotare la cifra fondamentale del pensiero crociano che è stato, in questo tempo ormai lungo, sepolto da troppe polemiche, da troppe incomprensioni e, perfino, da troppo studio amorevole quanto pedantescamente erudito . Il volume ripercorre, nella prima parte, le origini dell estetica di Croce, ne ricostruisce lo sviluppo dalla prima Estetica del 1902 a La Poesia del 1936. Nei capitoli successivi vengono affrontati i più importanti temi dell estetica crociana e dell estetica filosofica contemporanea da un punto di vista teorico e sempre, assieme, storico: il grande e fondamentale tema dell autonomia dell arte e quello, ad esso connesso, dell unità inscindibile di contenuto e forma; le questioni dell universalità dell espressione artistica che, pure, è sempre espressione individuale, dei generi letterari e della funzione della tecnica; il tema dell interpretazione critica dell opera e quello della intraducibilità della poesia. Il saggio, che si rivela essere particolarmente innovativo, tant è che è stato tradotto e discusso in Russia ad opera della studiosa Svetlana Maltseva, si conclude con una riflessione sul fondamentale tema dell unificazione, compiuta da Croce, dell arte con il linguaggio. Anche se il filosofo aveva L estetica di Benedetto Croce 353 indicato questa sua fondamentale acquisizione sin dal titolo della sua prima Estetica, di cui ricorre il centenario, il tema non è stato poi approfondito cosí come altri aspetti di quell importante volume. Eppure, dire che l arte non è solo la grande arte, quella delle immortali opere che tutti riconoscono come tali, ma l espressione, il linguaggio, inteso in senso ampio come quotidiana rappresentazione ed espressione della realtà, rappresenta una delle maggiori acquisizioni della filosofia contemporanea. Paolozzi cita, infatti, la conclusione dell Estetica di Croce, nella quale il filosofo riafferma con chiarezza l identità dell arte e del linguaggio, auspicando che sempre più si avvicinino gli studi dei filosofi con quelli dei linguisti e dei glottologi. Il che significa contribuire ad infrangere le troppe barriere che spesso condizionano la libera e creativa vita del pensiero. Ha ragione perciò Paolozzi a chiudere a sua volta il suo scritto con queste parole a commento della riflessione crociana: Cosí si chiude uno dei libri di filosofia più celebri del nostro secolo, amato e odiato, discusso e osteggiato, un libro che ha influenzato generazioni e generazioni di studiosi, non solo nell ambito della filosofia ma, forse ancor più, della critica letteraria, musicale, artistica. Un libro che presenta tratti di estrema modernità, come qualche residuo di filosofia ottocentesca. Ma in tutta la sua trama si coglie sempre la preoccupazione di conferire all arte il valore autonomo che le spetta nella intricata vicenda della vita. Che è come dire proclamarne l assoluta libertà . CLAUDIA MAFFIA Napoli