America Meridionale Geografia fisica L'America del Sud o Sud America è la parte del continente americano posta a sud dell'America Centrale. Viene attualmente considerata da alcuni un subcontinente, da altri un continente a sé stante. È, con l'America Settentrionale e l'America Centrale, una delle tre macroregioni in cui attualmente viene suddivisa l'America. È contenuta interamente nell'emisfero occidentale e per la maggior parte nell'emisfero australe. È bagnata ad ovest dall'oceano Pacifico, a nord e ad est dall'oceano Atlantico. L'America Centrale e il mar dei Caraibi si trovano a nord-ovest. Ha una superficie di 18.841.000 km², che corrisponde a quasi il 3,5% della superficie terrestre. Nel 2011 la popolazione era stimata a quasi 400.000.000 abitanti. Il Sudamerica occupa una parte consistente della regione geografica chiamata "Nuovo Mondo", Il suo territorio si sviluppa a sud-est della frontiera tra Panama e Colombia, secondo la maggior parte delle fonti. Altri pongono il confine lungo il Canale di Panama. Quasi tutto il Sudamerica si trova sopra la placca sudamericana. Sebbene molte delle isole dei Caraibi, tra cui le Piccole Antille (Guadalupa, Dominica, Martinica ecc.), si trovino sopra la placca caraibica, le isole di Aruba, Barbados, Trinidad e Tobago fanno parte della regione settentrionale della piattaforma continentale sudamericana. Le Antille Olandesi (Curaçao, Bonaire, Saba, Sint Eustatius e Sint Maarten) e le isole prospicienti al Venezuela si trovano lungo le coste del Sudamerica. Geopoliticamente gli Stati insulari e i territori d'oltremare dei Caraibi sono generalmente considerati facenti parte del Nordamerica. Le nazioni del Sudamerica che si affacciano sul Mar dei Caraibi (tra cui Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname e Guiana Francese) sono anche denominati Sudamerica caraibico. Poco numerose e di dimensioni non molto grandi sono le isole Tra esse le Galápagos (arcipelago di Colòn), al largo del Cile San Felix e Juan Fernandez, , l'Isola di Robinson Crusoe, Chiloé, l’Isla da Trinidadde, le Isole Falkland (colonia britannica chiamate isole Malvine dagli Argentini, che di tanto in tanto ne rivendicano la proprietà), le isole della Terra del Fuoco e la Geogia del Sud. Al largo del Venezuela troviamo Trinidad e Tobago. L'isola di Pasqua si trova in Oceania, ma appartenente al Cile. In Sudamerica si trovano le più alte cascate del mondo, il Salto Angel in Venezuela (979 metri), e il più grande fiume in termini di portata d'acqua (209.000 m³/s), il Rio delle Amazzoni, e la più lunga (7200 Km) catena montuosa, le Ande (la cui cima più elevata è l'Aconcagua con 6 962 m sul livello del mare), il deserto più secco, il deserto di Atacama, la più vasta foresta pluviale (7 milioni di km²), l'Amazzonia, la più alta capitale (circa 3.600 metri sul livello del mare), La Paz in Bolivia, il più alto lago commerciale navigabile (3.812 m sopra il livello del mare), il Lago Titicaca, e la città più meridionale del mondo, la città di Porto Toro in Cile. Le coste sudamericane affacciate sul mar Caraibico sono poco articolate; presentano tuttavia due grandi golfi: quello di Darien e quello del Venezuela. Le coste dell’oceano Atlantico sono basse e sabbiose, con numerose paludi e lagune, prive di grandi golfi. I fiumi presentano estuari ampi e profondi. Le coste del Pacifico, infine, sono costituite dai versanti occidentali delle Ande. Per questo motivo sono in massima parte alte e rocciose. A sud, nella regione della Patagonia, esse sono incise da stretti e profondi fiordi, simili a quelli lungo le coste della Norvegia. La morfologia del subcontinente sudamericano mostra antichi rilievi ad est, estese pianure al centro e rilievi recenti ad ovest. Il territorio può essere suddiviso in tre grandi aree: - l’America andina, che comprende i rilievi occidentali; - l’America equatoriale, che comprende gli antichi rilievi orientali e i grandi bacini idrografici dell’Orinoco e del Rio delle Amazzoni; - l’America pratense, cioè il triangolo meridionale occupato da parte del bacino del Paranà-Uruguay e dal tavolato della Patagonia, oltre che dalla sezione meridionale della cordigliera andina. Le Ande sono la prosecuzione del sistema orografico che interessa l’America settentrionale e centrale. Esse corrono per circa 7500 km, dall’istmo di Darien (Panama) allo stretto di Magellano, fra gli 8º di latitudine Nord e i 55º Sud. Anche le Ande si presentano come un fascio di catene (cordigliere), ma tale caratteristica non è uniforme: in Ecuador si trova ad esempio la sola Cordigliera Real. Vasti altipiani si aprono nell’area peruviano-boliviana, ove sono concentrati i maggiori laghi (Titicaca, di 8300 km², e Poopo); laghi salmastri (salares) si trovano nel tratto cileno-argentino delle Ande, ove l’Aconcagua (6595 m) costituisce il rilievo più elevato dell’intero continente. A sud del 42º parallelo la catena costiera si abbassa fino a scendere sotto il livello del mare, emergendo solo con le vette, che assumono così l’aspetto di una teoria di isole allineate presso la costa. Il versante occidentale delle Ande è in genere rapidamente inclinato verso l’Oceano Pacifico, sul quale incombe direttamente o ne è separato da una sottile striscia di pianura costiera; tale morfologia prosegue sotto il livello dell’oceano, ove a breve distanza dalla costa (mediamente 60 km) si trovano lunghe e strette fosse oceaniche, profonde oltre 6000 m, estese dal Perù settentrionale fino al Cile centrale, cioè in corrispondenza del tratto andino comprendente le quote più elevate. Il versante andino orientale è, invece, inclinato assai più dolcemente e sfuma spesso in aree caratterizzante dalla presenza di rilievi di più antica origine (Llanos dell’Orinoco, Montaña alto-amazzonica, Patagonia argentina). I Llanos sono delle terre di notevole estensione situate sia in Venezuela sia in Colombia, e poste a nord del fiume Orinoco e del proprio affluente Meta. Tale ampio territorio, come ci suggerisce la propria denominazione, è pianeggiante, caratterizzato da grandi appezzamenti terrieri, fattorie (hatos) dedite generalmente all'allevamento bovino, campi petroliferi, corsi d'acqua (il principale dei quali è l'Orinoco) ed estese zone paludose. Le Ande sono ricche di vulcani e soggette a intensi fenomeni sismici. A levante delle Ande il Sudamerica si pare in grandiosi bacini. Quello del Rio delle Amazzoni è il più grande del mondo (7.050.000 km²). Esso è limitato a sud dall’altopiano del Mato Grosso e da quello del Brasile, entrambi prodotti da movimenti orogenetici arcaici, e a nord dall'altrettanto antico massiccio della Guyana, oltre il quale si trova il bacino dell'Orinoco, assai più piccolo, ma pur sempre imponente (948 000 km²). Tra l'uno e l'altro esiste un canale naturale (Casiquiare) che, caso unico al mondo, mette in comunicazione le acqua dei due bacini. Il Río de la Plata (talvolta Rio della Plata, che in lingua spagnola significa Fiume dell'Argento) è l'estuario formato dal fiume Uruguay e dal fiume Paraná; si tratta di una rientranza a forma di imbuto della costa meridionale del Sud America, lunga 290 chilometri. Il punto in cui i due fiumi si incontrano è largo circa 48 km, che aumentano a circa 220 laddove sfocia nell'oceano Atlantico. Il Río de la Plata forma la parte marittima del confine tra Argentina ed Uruguay, con i porti principali di Buenos Aires a sud-ovest e Montevideo a nord-est. Si è dibattuto in passato se il fiume dovesse essere realmente considerato tale oppure un golfo dell'oceano Atlantico ma in forza della portata d'acqua dolce proveniente dai due principali fiumi e dai loro affluenti, che impedisce il riflusso dell'acqua salata dovuto alla marea nel Rio de la Plata, esso è oggi unanimemente considerato un fiume Il Rio de la Plata apparve ai primi esploratori come l'inizio di un canale che avrebbe potuto permettere di raggiungere facilmente il Pacifico meridionale, quindi la via delle Indie. Ben presto ci si accorse che non si trattava del passaggio a Sud Ovest (che fu poi scoperto da Magellano a latitudini meridionali assai più elevate), ma semplicemente di un grandioso estuario, nel quale confluiscono l'Uruguay e il Paranà, i quali raccolgono con i loro numerosi affluenti, tutte le acque scorrenti a oriente della cordigliera andina, a sud del Mato Grosso. I rilievi sudamericani non andini di più antica origine hanno subito movimenti orogenetici nell'era terziaria che hanno sollevato i bordi lungo la costa atlantica. Il fenomeno si nota in particolare nel Sierras dell'altopiano del Brasile, che contrastano vivamente con i tavolati e le Chapadas (penepiani a debole inclinazione) dell'interno. Un gran golfo primitivo è stato colmato dalle sedimentazioni dei numerosissimi corsi d'acqua che ora confluiscono nel Rio delle Amazzoni, il quale assume verso la foce dimensioni colossali, motivate dalla sua eccezionale portata: mediamente 100.000 m³ al secondo. Il Gran Chaco, talvolta indicato semplicemente come Chaco, (probabilmente dal termine in quechua «chaku», territorio di caccia) è una delle principali regioni geografiche del Sud America, che si estende per parte degli attuali territori di Argentina, Bolivia, Brasile e Paraguay, tra i fiumi Paraguay e Paraná e l'altopiano andino. Il territorio dell'estremo Sud, infine, è un grande triangolo, che dal Gran Chaco si protende fino allo stretto di Magellano. Al suo centro la pianura prosegue a sud del Rio de la Plata con le Pampas argentine; più a sud la Patagonia è costituita da rilievi pre-andini. Idrografia Gran parte dei fiumi dell’America meridionale sfocia nell’oceano Atlantico e appartiene ai tre grandi sistemi fluviali del Rio delle Amazzoni, dell’Orinoco e del Paraguay-Paraná. Questi grandi fiumi rappresentano delle vie navigabili che consentono di penetrare facilmente nelle regioni interne. La loro grandiosità si deve sia all’ampiezza dei bacini idrografici sia alla ricca alimentazione dovuta alle precipitazioni equatoriali e agli apporti degli affluenti che scendono dalle Ande. Il Rio delle Amazzoni è il fiume che ha il maggior bacino della Terra ed è pari al 34% dell’intera superficie dell’America meridionale. Il Rio Colorado (1.114 km ) separa le Pampas Argentine dalla Patagonia. Oltre ai fiumi che dalle Ande scendono all’Atlantico esistono altri fiumi importanti che hanno un corso diverso. Nel Brasile nordorientale scorre, attraverso gli altipiani orientali, il São Francisco, mentre fiumi minori solcano i versanti caraibico e pacifico delle Ande: di questi il più importante è il Rio Magdalena, che riceve le acque del Cauca. Anche questo sistema, che defluisce a nord attraverso le valli andine per sfociare nel mar dei Caraibi, offre una via d’accesso verso l’interno. I numerosi fiumi che scendono dalle Ande verso la costa del Pacifico hanno corsi brevi e rapidi; essi però hanno consentito per secoli l’agricoltura in Perù, Cile e nell’Argentina nordoccidentale, dove l’irrigazione è fondamentale Clima L'America del Sud ospita un'ampia varietà di climi: quello caldo umido della foresta pluviale amazzonica, quello freddo secco della Patagonia, quello arido del deserto di Atacama, quello ventoso gelido della Terra del Fuoco. Ciò dipende da: • L'ampiezza della latitudine che occupa il continente. La maggior parte è compreso tra l'equatore nella parte settentrionale e il Tropico del Capricorno, mentre la punta meridionale penetra in una regione subartica. • La differenza di temperatura tra i due oceani. Generalmente la costa esposta all'Atlantico è più calda e quella sul Pacifico è più fredda per la presenza della corrente di Humboldt. • La presenza delle Ande, la cui temperatura varia notevolmente a seconda dell'altitudine. Nella regione occidentale, tra le Ande e l'Oceano Pacifico, sono presenti alcune delle zone più umide e più aride del pianeta: il Choco (Colombia, Ecuador, Perù, Panamá) e il Deserto di Atacama (Cile) rispettivamente il clima è generalmente tropicale: equatoriale nella regione amazzonica, umido nella savana, steppico nella pampa, nivale sulle Ande. Geografia umana Il paese di gran lunga più grande del Sudamerica, sia in termini di superficie che di popolazione, è il 2 2 Brasile (8.514.877 Km ), seguito dall'Argentina (2.766.890 Km ). Lingue europee Lo spagnolo è la lingua ufficiale in nove dei tredici paesi che compongono l’America meridionale continentale. Il portoghese è la lingua ufficiale del Brasile, l’inglese della Guyana, l’olandese del Suriname e il francese della Guayana Francese. Fra le diverse lingue amerinde, il quechua, l’aymará e il guaraní sono le più diffuse. La popolazione di lingua quechua abita soprattutto gli altipiani andini centrali, mentre coloro che parlano aymará vivono perlopiù sugli altipiani della Bolivia e del Perù. Il guaraní è, dopo lo spagnolo, la lingua più diffusa in Paraguay. Etnie Sono numerosissime le etnie dell'America del Sud,di seguito sono indicate le principali dei vari stati del continente, sia quelle native, sia quelle europee ed asiatiche, sia quelle nate tra le unioni interraziali. Brasile: Ispanici, Lusitani, Indio, Banawa, Kaingang, Caribi, Fulnio, Ge, Gujajara, Awà, Ebrei, Anglosassoni, Germani, Giapponesi, Afro-Brasiliani, Indo-Ariani. Argentina: Ispanici, Aymara, Ebrei, Latini, Ge. Cile: Ispanici, Aymara, Inca, Latini, Ebrei, Germani, Frisoni. Perù: Ispanici, Latini, Inca, Aymara, Chuncho, Ebrei, Germani, Frisoni. Bolivia: Ispanici, Latini, Aymara, Guarani, Inca, Ebrei, Afro-Brasiliani. Uruguay e Paraguay: Ispanici, Latini, Guarani, Enxet, Ge. Colombia: Ispanici, Latini, Colombiani, Indio, Afro-Brasiliani. Venezuela: Ispanici, Latini, Caribi, Indio, Ebrei, Arabi, Indo-Ariani. Ecuador: Ispanici, Latini, Jivaro, Shuar, Inca, Ebrei. Suriname: Frisoni, Latini, Hindoestanen, Indo-Ariani, etnie cinesi, Caribi, Guyanesi, Indio, AfroBrasiliani, Afro-Cubani. Guyana e Guyana Francese: Ispanici, Latini, Francesi e Francoidi, Caribi, Guyanesi, Afro-Brasiliani, Indio. Storia Il popolamento del Sudamerica, secondo le teorie più accettate, iniziò con l'arrivo dell'uomo attraverso lo Stretto di Bering, quando si andò creando un ponte di ghiaccio tale da collegare le estreme propaggini di Asia e Siberia con il Nordamerica. Alcuni reperti archeologici sembrano però non confermare questa ipotesi, e portano a supporre un popolamento precedente, come indicherebbe l'abbondante presenza di siti archeologici nel Sudamerica e il basso numero di questi nel nord del continente. È improbabile che i più antichi siti nel nord siano ancora da scoprire, e questo è sorprendente perché se le Americhe fossero state popolate originariamente in maniera esclusiva dalla Siberia, i siti più antichi si troverebbero nel Nordamerica. Inoltre, alcuni studi hanno riscontrato delle differenze genetiche tra i paleoindi sudamericani e nordamericani: i primi con tratti e lineamenti più australoidi, i secondi con tratti più mongoloidi. Questi elementi hanno comportato l'adesione di alcuni ricercatori all'ipotesi di un popolamento autonomo dell'America del Sud, non più quindi dal nord, bensì con ipotesi di arrivi dall'Australia. La prima prova dell'esistenza di pratiche agricole nel Sudamerica risalgono a circa il 6500 a.C., quando patate, fagioli e peperoncini iniziarono ad essere coltivati come prodotti alimentari nelle regioni prossime al bacino amazzonico. Altri elementi (tra cui ceramiche) hanno dimostrato che la manioca, prodotto alimentare diffuso anche oggi, veniva già coltivato nel 2000 a.C. Nel corso della grandi epoche migratorie, e soprattutto dopo la scoperta dell'agricoltura, gli antichi colonizzatori americani si insediarono nelle regioni e nelle aree ritenute più favorevole al loro sviluppo e al loro stile di vita. In una situazione di isolamento durati millenni rispetto alle società del Vecchio Mondo, i popoli americani formarono culture originali e autonome, tanto da presentare due rivoluzioni neolitiche separate, una nella Mesoamerica e l'altra nelle Ande nel Sudamerica che hanno dato origine a centinaia di civiltà distinte. I primi insediamenti e la prima cultura nota in Sudamerica (e nelle Americhe in generale) furono i Valdivia lungo la costa sud-est dell'Ecuador. La prima civiltà si sviluppò a Norte Chico, lungo la costa peruviana. Quella Muisca fu la principale civiltà indigene in quella che è oggi la Colombia. Importanti culture pre-colombiane furono: i Moche (100 a.C. – 700 d.C., presso la costa settentrionale del Perù); Tiahuanaco (100 a.C. – 1200 d.C., in Bolivia); Cañari (nelle regioni centro-meridionali dell'Ecuador), Paraca e Nazca (400 a.C. – 800 d.C., Perù); Wari o Impero Huari (600 – 1200, nel Perù centro-settentrionale); l'Impero Chimu (1300 – 1470, sulla costa peruviana settentrionale); i regni Chachapoya e Aymaran (1000 – 1450, in Bolivia e nel Perù meridionale). La civiltà Inca dominò la regione delle Ande dal 1438 al 1533. Il primo a giungere in America Meridionale fu probabilmente Amerigo Vespucci, il cui primo viaggio è datato 1497. Con Juan de la Cosa Vespucci avrebbe esplorato le coste del Venezuela, ma è controversa l'opinione se fu durante questo viaggio che coniò il nome "Piccola Venezia" per la laguna di Maracaibo o in quello del 1499. In ogni caso, a riprova del fatto che sia stato lui il primo a raggiungere le coste del continente c'è la "dedica" che nel 1507 il cartografo Martin Waldseemuller gli fece, nominando "America" il continente meridionale. L'anno seguente lo stesso Cristoforo Colombo nel corso del suo terzo viaggio (1498) sbarcò nell'attuale Venezuela, scoprì l'isola di Trinidad e identificò quattro ramificazioni del delta dell'Orinoco con i fiumi del giardino dell'Eden: per questo ribattezzò il continente "Isla Santa", per poi accorgersi che si trattava di molto di più di un'isola, e qui sembra strano che egli non fosse al corrente delle esplorazioni di Vespucci. Nel 1499 Vespucci tornò in queste zone sotto il comando del pirata Alonzo de Ojeda e forse spingendosi più ad est scoprì il Rio delle Amazzoni. Sicuramente il primo a quantificare veramente l'enorme mole del continente fu Vicente Yanez Pinzòn (già al seguito di Colombo anni prima) nel 1500. Pinzòn approdò nei pressi della punta estrema del Brasile e seguì la costa fino ai Caraibi. Tre mesi dopo giungeva poco a sud nella costa orientale brasiliana Pedro Alvarez Cabral, capitano portoghese dirottato nella circumnavigazione dell'Africa verso l'India che venne considerato per secoli lo scopritore del Brasile a dispetto di Pinzòn, tanto che in base a ciò i Portoghesi si assicurarono la colonizzazione della zona. Tra il 1501 e il 1504 Vespucci compì due nuovi viaggi in America meridionale al servizio del capitano portoghese Gonzalo Coelho e seguì molto a lungo le coste del Brasile, arrivando forse fino all'Uruguay . Dopo di lui tuttavia l'interesse iniziò a decadere, soprattutto perché si appurò che l'America tutta non fosse l'Asia e che oramai l'importante era trovare un passaggio per il Pacifico (se ne ipotizzava l'esistenza ma l'oceano sarà scoperto da Balboa solo nel 1513). A tale scopo un nuovo comandante, Juan Diaz de Solìs, tornò sul percorso tracciato da Vespucci, ma solo nel 1515; arrivò fino al Rio della Plata dove fu ucciso dai cannibali. I suoi diari furono molto d'aiuto a Ferdinando Magellano che tra il 1519 e il 1522 compì per primo la circumnavigazione del globo scoprendo il passaggio a sud (stretto di Magellano) per raggiungere il Pacifico. Oltre ad appurare una volta per tutte che il Rio della Plata era un fiume, raggiunse per primo la Patagonia (a cui diede il nome) e identificò la Terra del Fuoco, che era divisa dal continente dallo stretto che aveva scoperto, con il continente Australe sconosciuto, teoria poi confutata da Francis Drake. Il percorso tuttavia non venne granché usato perché troppo lungo, e gli Spagnoli si contentarono di attraversare via terra il Messico e poi riprendere la navigazione. Tuttavia la colonizzazione e l'esplorazione del Sudamerica riprese presto, quando si venne a sapere che esisteva un impero ricco d'oro a sud. Era l'impero degli Inca, e fu raggiunto da Francisco Pizarro nel 1527 e conquistato negli anni successivi; in tal modo il dominio spagnolo si allungò fino al Cile e i comandanti di Pizarro si dispersero ai quattro venti poco dopo per esplorare le zone circostanti nella speranza di trovare altre ricche civiltà (ma invano). Francisco de Orellana nel 1542 fu il primo ad attraversare il continente discendendo il Rio delle Amazzoni fino alla foce dal Perù, Diego de Almagro esplorò il Cile settentrionale fino a Santiago nel 1536, e Sebastiano Caboto penetrò nell'Argentina dal Rio della Plata (Paranà) in cerca di una "montagna d'argento" nel 1526. Ufficialmente la prima regione invasa dagli spagnoli fu Macuro, sulla punta della penisola di Paria, nello Stato di Sucre in Venezuela, a cui Cristoforo Colombo aveva dato il nome di Tierra de Gracia. Il primo insediamento in questo continente fu a Cumaná (sempre nella costa del Venezuela), mentre la prima città fu Santa Marta in Colombia. Nei decenni seguenti alle azioni post-Pizarro tuttavia l'interesse svanì del tutto, e gli Spagnoli si limitarono da allora per sempre a governare le regioni appena conquistate. Solo in Brasile e in Patagonia i coloni avanzeranno in terre sconosciute, e solo dal '700. Le regioni della foresta pluviale invece verranno esplorate solo tra l'800 e il primo '900 da altri Europei mentre Livingstone e Stanley conquistavano il cuore dell'Africa, e mentre ormai era avvenuta la decolonizzazione. Dal secolo XVI fino agli inizi del secolo XIX dunque la maggior parte dell'America Meridionale fu divisa in colonie governate maggiormente dalla Spagna e dal Portogallo. In seguito con l'indipendenza tali colonie si tramutarono in repubbliche, con l'eccezione della Guiana Francese e delle Isole Falkland (e le isole più prossime occupate dal Regno Unito), attualmente unici territori non indipendenti. Nel corso del 1808 le pressioni dell'imperatore francese Napoleone Bonaparte scatenarono una serie di eventi che peggiorarono ulteriormente la già compromessa situazione spagnola. Carlo IV di Spagna abdicò al trono in favore del figlio Ferdinando VII, il 19 marzo 1808, dopo i moti di Aranjuez, e più tardi, il 5 maggio 1808, la Spagna fu costretta a cedere il trono a Napoleone che designò suo fratello, Giuseppe I, come il nuovo re di Spagna. Questo provocò una reazione popolare in Spagna che è conosciuta come la Guerra d'indipendenza spagnola che, tanto in Spagna che in Americhe, portò a costituire delle commissioni regionali che promossero la lotta contro gli invasori francesi al fine di riconsegnare al legittimo monarca il trono. Tuttavia, molte di queste commissioni vennero viste con sospetto dalle autorità spagnole, temendo che potessero essere filo-francesi. Di questo periodo furono importanti le azioni di Antonio Nariño a Bogotà (che aveva pubblicato la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino), il movimento di Juan Picornell, la congiura di Manuel Gual e José María España, e il fallimento militare della spedizione di Francisco de Miranda in Venezuela. Il processo delle Guerre d'indipendenza ispanoamericana iniziò con la Rivoluzione di La Paz nel 1809 nell'Alto Perù e culminò con l'occupazione della fortezza del Callao nel 1826. Nel 1817 il generale José de San Martín attraversò le Ande per sconfiggere i realisti in Cile e successivamente si diresse a Lima, al fine di colpire il centro del potere spagnolo. La spedizione subì gravi perdite causa le situazioni estreme in cui si trovò ad operare: l'altezza media dei picchi montuosi collocati tra i 3 000 e i 4 800 m, le malattie, la larghezza media delle strade (talvolta anche di soli 30 cm), la temperatura che scendeva tra i −15 e i −20 °C durante la notte fece sì che dei 5 400 uomini che componevano l'esercito, ben 300 morirono lungo la strada. Arrivarono solo 5 000 muli dei 9 200 partiti, e 500 cavalli dei 1 500 iniziali. Allo stesso tempo San Martin dirigeva le 6 colonne che attraversarono le montagne in diversi punti, con l'obiettivo di confondere e di disperdere le forze realiste. Quando arrivò in Cile, l'esercito patriota sotto il comando dello stesso San Martín, trionfò nella battaglia di Chacabuco. Con questa battaglia si iniziò a scrivere la storia dell'emancipazione del Sudamerica. Tale azione verrà completata da parte delle azioni militari avviate dal liberatore Simón Bolívar nel nord del continente, che raggiunse una decisiva vittoria nella battaglia di Boyacá. Un atto indispensabile per far emergere il Brasile come uno Stato nazionale fu la creazione, dopo le guerre napoleoniche, della capitale a Rio de Janeiro elevandolo così a status di regno del Brasile, un regno nel Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve (1807 – 1821). Al dissolversi pacificamente di questo regno fece seguito l'Impero del Brasile. L'indipendenza fu proclamata nel 1822 dal figlio del re del Portogallo. Don Pedro I del Brasile stabilì una monarchia costituzionale fino a quando fu proclamata la repubblica nel 1889. Nel corso del ventesimo secolo nel Sudamerica si insediarono diverse dittature e salirono al potere molti uomini forti. Ma verso la fine del secolo la maggior parte del continente di fatto era retto da governi eletti democraticamente, anche se non in tutti i casi si vennero a stabilire istituzioni di carattere duraturo. Lo sviluppo economico di Argentina, Brasile, e Uruguay contribuirono all'inizio del Novecento ad attrarre un gran numero di immigrati, soprattutto provenienti da Europa e Asia. Solo in misura molto minore la nuova ondata migratoria interessò il resto del continente, mentre talune aree ne furono totalmente escluse. Il Canale di Panamá aperto nel 1914 ebbe un impatto economico-sociale notevole per il Sudamerica. La Guerra del Chaco (1932 – 1935) combattuta tra la Bolivia e il Paraguay per il controllo del fiume Paraguay, si concluse con la vittoria di quest'ultimo. Fu una guerra tra due dei paesi che rimasero fra i più poveri del Sudamerica lungo tutto il Novecento. Durante la prima e la seconda guerra mondiale, il continente rimase al sicuro dall'ondata distruttiva che aveva colpito Europa, Asia e Africa, e di fatto comportò una nuova ondata migratoria di migliaia di profughi. Con la fine del conflitto, il 30 aprile 1948, si fonda l'Organizzazione degli Stati Americani a Bogotá. Il 9 aprile era stato assassinato il leader popolare Jorge Eliécer Gaitán sempre a Bogotá, che portò la Colombia ad un conflitto politico che durò il resto del secolo. La guerra fredda ebbe conseguenze significative sul suolo americano. Nel primo semestre del 1960 la rivoluzione comunista a Cuba, guidata da Fidel Castro e Che Guevara diresse la politica del paese verso l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), divenendo un alleato incondizionato a scapito degli interessi geostrategici degli Stati Uniti. Si pose un ferreo blocco economico all'isola. Fra gli anni sessanta e settanta alcuni governi, in Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, furono allontanati o rovesciati da una serie di dittature non allineate. Con la fine della Guerra Fredda, e con la caduta del muro di Berlino, il continente ha visto affacciarsi il neoliberismo, un insieme di proposte politico-economica con l'accento sulla libera circolazione dei capitali e la privatizzazione delle imprese pubbliche. A questi processi contribuirono la Banca Mondiale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio e il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Geografia economica L'economia sudamericana è stata caratterizzata in questi ultimi decenni da una bassa crescita e una bassa competitività rispetto ai ben più dinamici mercati emergenti di Cina e India. Tuttavia a partire dal 2004 si è verificato un enorme aumento della crescita del PIL e anche della competitività. Sono configurate enormi differenze regionali e un'accentuata disparità nella distribuzione del reddito. La maggior parte della ricchezza è concentrata nelle mani di una minoranza della popolazione, mentre milioni di individui sperimentano livelli di privazione che raggiunge, in casi estremi, la povertà assoluta. Il divario economico tra ricchi e poveri, nella maggior parte delle nazioni del Sudamerica, è considerata superiore rispetto alla media dei paesi degli altri continenti. In Venezuela, Paraguay, Bolivia e molti altri paesi sudamericani, il 20% della popolazione più ricca detiene più del 60% della ricchezza nazionale, mentre il 20% della popolazione più povera ne possiede meno del 5%. Questa realtà però non è omogenea in tutto il Sudamerica: esiste infatti un gruppo di paesi chiamati “del Cono Sud” (Argentina, Brasile meridionale, Cile e Uruguay), che presentano indicatori socio-economici più positivi e tassi più elevati di sviluppo umano, tali da classificarli nella categoria degli stati più sviluppati. In particolare il Cile, l'Argentina e l'Uruguay vanno considerati come paesi pienamente sviluppati con bassi tassi di povertà e reddito medio-alto, e le loro capitali presentano indicatori socioeconomici molto simili ad alcune città europee come Milano, Madrid e Lisbona. Il Brasile è invece annoverato nel BRIC, ovvero il gruppo delle quattro più grandi e "promettenti" economie in via di sviluppo a livello mondiale (insieme a Russia, India e Cina). Attualmente i fattori che ostacolano un'ulteriore crescita dell'economia sudamericana e l'espansione dei suoi prodotti sui mercati internazionali sono la classe dirigente che sostiene lo status quo, le interferenze politiche di altri paesi occidentali, e minor competitività sul piano dei prezzi e in termini di produttività rispetto ai principali competitori . L'economia sudamericana è ripartita tra le estrazioni minerarie della regione amazzonica e l'agricoltura presente in quasi tutti i paesi. L'industrializzazione è ad un livello medio in varie regioni, anche se è molto forte la presenza di gruppi multinazionali. L'estrazione e l'esportazione di petrolio è importante in Venezuela, che possiede alcune delle più grandi riserve mondiali, in Argentina e nell'Oceano Atlantico prospiciente Rio de Janeiro. La Bolivia si distingue per la produzione di gas naturale. Le più ricche e industrializzate regioni del continente sono: in primo luogo lo Stato di San Paolo, che possiede la più grande economia del Sudamerica, dove è presente il principale centro finanziario, e i principali poli tecnologici (São Carlos, São José dos Campos e Campinas) e il più grande e movimento porto; segue per importanza la zona industriale lungo il fiume Paraná tra Rosario e La Plata in Argentina con Buenos Aires come fulcro (secondo maggior porto e seconda città in termini di PIL più alto) e dallo Stato brasiliano di Rio de Janeiro. Dopo il Brasile, l'Argentina rappresenta la seconda più grande economia in termini di PIL nel Sudamerica. Secondo i dati della Banca Mondiale, nel 2007 cinque paesi sono stati classificati fra i primi cinquanta in termini di PIL (nominale): Brasile, Argentina, Venezuela, Colombia e Cile. Utilizzando il PIL nominale nel confronto, i paesi con una moneta svalutata nei confronti del dollaro appaiono come meno produttivi. Per questo si utilizza anche il confronto con la parità di potere d'acquisto (PPA). Fra i paesi con PIL (PPA) pro capite più elevato, secondo quanto pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) l'Argentina è l'unico paese sudamericano tra i primi 50, seguita da Cile, Uruguay, Brasile e Venezuela. A causa di uno storico tasso d'inflazione elevata in quasi tutti i paesi sudamericani, si registrano alti tassi di interesse che comportano conseguentemente bassi livelli di investimento. I tassi d'interesse sono spesso a due cifre. L'eccezione è il Cile che vanta una discreta stabilità economica con tassi di interesse ad un'unica cifra. Solo Argentina e Brasile fanno parte del G20 (il gruppo dei paesi più industrializzati e le nazioni emergenti), mentre solo il Brasile fa parte del G8+5 (i paesi più industrializzati del pianeta e i più influenti). Tra le principali metropoli del Sudamerica si contano a San Paolo, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Santiago del Cile, Lima, Caracas, Quito e Bogotá. L'Unasud sta pianificando la creazione di una zona di libero scambio in grado di unire le due comunità già esistenti, il Mercosur e la Comunità Andina. Gli stati Paese Superficie (km²) Popolazione (Stima2008) Densità Argentina 2.766.890 40.677.348 14,3 Bolivia 1.098.580 9.247.816 8,1 Brasile 8.514.877 200.908.598 23,6 756.950 16.800.000 21,1 1.138.910 45.013.674 37,7 283.560 13.927.650 47,1 12.173 2.967 0,24 3.093 20 0,0 91.000 209.000 2,1 Guyana 214.970 770.794 3,6 Paraguay 406.750 6.347.884 15,6 1.285.220 27.925.628 21,7 Suriname 163.270 438.144 2,7 Uruguay 176.220 3.477.778 19,4 Venezuela 912.050 26.414.815 27,8 17.824.513 397.426.313 25 Cile Colombia Ecuador Isole Falkland Georgia Sud -Isole Sandwich Guiana Francese Perù Totale Paese Prodotto Interno Lordo (PIL) (miliardi di dollari) Anno Stima Argentina 726 2011 Bolivia 52 2011 Brasile 2.324 2011 Cile 304 2011 Colombia 478 2011 Ecuador 129 2011 Guyana 6 2011 Isole Falkland 0 2007 Paraguay 36 2011 Perù 306 2011 Suriname 5 2011 Uruguay 52 2011 Venezuela 379 2011 Indice sviluppo umano 2011– America del Sud ISU molto elevato 44 Cile 0,805 45 Argentina 0,797 48 Uruguay 0,783 73 Venezuela 0,735 77 Mauritius 0,728 80 Perù 0,725 83 Ecuador 0,720 84 Brasile 0,718 87 Colombia 0,710 104 Suriname 0,680 107 Paraguay 0,665 108 Bolivia 0,663 117 Guyana 0,633 ISU elevato ISU medio Paese Popolazione Anno Brasile 199.321.413 2012 Colombia 45.239.079 2012 Argentina 42.192.494 2012 Perù 29.549.517 2012 Venezuela 28.047.938 2012 Cile 17.067.369 2012 Ecuador 15.223.680 2012 Bolivia 10.290.003 2012 Paraguay 6.541.591 2012 Uruguay 3.316.328 2012 Guyana 741.908 2012 Suriname 560.157 2012 Isole Falkland 3.140 2008 Paese Natalità (nascite/1.000 popolazione Anno Paese Mortalità (decessi/1.000 popolazione) Anno Bolivia 24 2012 Uruguay 10 2012 Venezuela 20 2012 Argentina 7 2012 Ecuador 20 2012 Guyana 7 2012 Perù 19 2012 Bolivia 7 2012 Brasile 17 2012 Brasile 6 2012 Suriname 17 2012 Suriname 6 2012 Paese Natalità (nascite/1.000 popolazione Anno Paese Mortalità (decessi/1.000 popolazione) Anno Argentina 17 2012 Perù 6 2012 Colombia 17 2012 Cile 6 2012 Paraguay 17 2012 Colombia 5 2012 Guyana 17 2012 Venezuela 5 2012 Cile 14 2012 Ecuador 5 2012 Uruguay 13 2012 Paraguay 5 2012 Paese Mortalità infantile (decessi /1.000 feti nati vivi) Anno Paese Speranza di vita alla nascita (anni) Anno Bolivia 41 2012 Cile 78 2012 Guyana 36 2012 Argentina 77 2012 Suriname 29 2012 Uruguay 76 2012 Paraguay 22 2012 Paraguay 76 2012 Perù 22 2012 Ecuador 76 2012 Brasile 21 2012 Colombia 75 2012 Venezuela 20 2012 Venezuela 74 2012 Ecuador 19 2012 Brasile 73 2012 Colombia 16 2012 Perù 73 2012 Argentina 11 2012 Suriname 71 2012 Uruguay 9 2012 Bolivia 68 2012 Cile 7 2012 Guyana 67 2012 Paese Densità medici (medici / 1.000 abitanti) Anno Paese Posti letto ospedalieri (posti letto / 1000 abitanti) Anno Uruguay 4 2008 Argentina 4 2005 Argentina 3 2004 Suriname 3 2007 Venezuela 2 2001 Uruguay 3 2007 Brasile 2 2007 Brasile 2 2009 Ecuador 1 2000 Cile 2 2009 Colombia 1 2002 Guyana 2 2007 Bolivia 1 2001 Ecuador 2 2008 Paraguay 1 2002 Perù 2 2009 Cile 1 2003 Venezuela 1 2007 Perù 1 2009 Paraguay 1 2009 Guyana 0 2000 Bolivia 1 2009 Suriname 0 2000 Colombia 1 2007 Paese Spese per la salute (% PIL) Anno Argentina 10 2009 Paese Spese per la salute (% PIL) Anno Brasile 9 2009 Cile 8 2009 Suriname 8 2009 Uruguay 7 2009 Paraguay 7 2009 Colombia 6 2009 Guyana 6 2009 Ecuador 5 2009 Bolivia 5 2009 Perù 5 2009 Paese Tasso alfabetizzazione (%) Anno Uruguay 98 2003 Argentina 97 2001 Cile 96 2002 Paraguay 94 2003 Venezuela 93 2001 Perù 93 2007 Guyana 92 2002 Ecuador 91 2001 Colombia 90 2005 Suriname 90 2004 Brasile 89 2004 Bolivia 87 2001 Paese Popolazione sotto la linea di povertà (%) Anno Suriname 70 2002 Bolivia 51 2012 Colombia 37 2010 Guyana 35 2006 Paraguay 35 2010 Perù 31 2010 Argentina 30 2012 Ecuador 29 2011 Venezuela 27 2011 Brasile 21 2009 Uruguay 19 2012 Cile 15 2009 Paese Tasso di disoccupazione (%) Anno Paese Tasso di disoccupazione giovanile (%) Anno Guyana 11 2007 Guyana 24 2002 Colombia 11 2011 Colombia 23 2008 Suriname 9 2008 Cile 23 2009 Venezuela 8 2011 Suriname 22 2004 Perù 8 2011 Argentina 21 2009 Argentina 7 2011 Uruguay 20 2009 Cile 7 2011 Brasile 18 2009 Paraguay 7 2011 Ecuador 14 2009 Brasile 6 2011 Perù 14 2008 Uruguay 6 2011 Venezuela 14 2008 Bolivia 6 2011 Paraguay 12 2008 Ecuador 4 2011 Bolivia 9 2002 Falkland 4 2012 Paese Elettricità - produzione (miliardi di kWh) Anno Paese Elettricità - consumo (miliardi di kWh) Anno Brasile 509 2012 Brasile 456 2012 Venezuela 123 2012 Argentina 105 2012 Argentina 115 2012 Venezuela 86 2012 Cile 60 2012 Cile 56 2012 Paraguay 55 2012 Colombia 39 2012 Colombia 51 2012 Perù 34 2012 Perù 39 2012 Ecuador 15 2012 Ecuador 17 2012 Paraguay 9 2012 Uruguay 10 2012 Uruguay 8 2012 Bolivia 7 2012 Bolivia 6 2012 Suriname 2 2012 Suriname 1 2012 Guyana 1 2012 Guyana 1 2012 Falkland 0 2012 Falkland 0 2012 Paese Petrolio - produzione (barili/giorno) Anno Paese Petrolio - consumo (barili/giorno) Anno Venezuela 2.375.000 2010 Brasile 2.029.000 2012 Brasile 2.301.000 2012 Venezuela 746.000 2010 Colombia 800.100 2010 Argentina 618.000 2010 Argentina 763.600 2010 Cile 302.700 2010 Ecuador 500.000 2011 Colombia 296.000 2010 Perù 152.700 2011 Perù 189.000 2010 Bolivia 44.660 2011 Ecuador 166.300 2011 Uruguay 28.000 2011 Uruguay 45.200 2011 Paese Petrolio - produzione (barili/giorno) Anno Paese Petrolio - consumo (barili/giorno) Anno Suriname 14.460 2010 Bolivia 44.430 2011 Cile 10.640 2010 Paraguay 31.000 2010 Falkland 0 2010 Suriname 15.000 2010 Guyana 0 2010 Guyana 10.000 2010 Paraguay 0 2010 Falkland 300 2010 Paese Gas naturale - produzione (metri cubi) Anno Paese Gas naturale - consumo (metri cubi) Anno Argentina 40.100.000.000 2010 Argentina 43.460.000.000 2010 Perù 31.120.000.000 2011 Brasile 25.130.000.000 2011 Brasile 24.070.000.000 2011 Venezuela 25.080.000.000 2010 Venezuela 22.900.000.000 2010 Colombia 8.690.000.000 2009 Bolivia 14.730.000.000 2010 Perù 3.650.000.000 2010 Colombia 10.490.000.000 2009 Bolivia 3.010.000.000 2010 Cile 1.350.000.000 2009 Cile 2.840.000.000 2009 Ecuador 331.000.000 2010 Ecuador 331.000.000 2010 Falkland 0 2009 Uruguay 45.700.000 2010 Guyana 0 2009 Falkland 0 2009 Suriname 0 2009 Guyana 0 2009 Paraguay 0 2009 Suriname 0 2009 Uruguay 0 2011 Paraguay 0 2009 Paese Esportazioni (miliardi di dollari) Anno Paese Importazioni (miliardi di dollari) Anno Brasile 256 2011 Brasile 220 2011 Venezuela 93 2011 Cile 71 2011 Argentina 84 2011 Argentina 71 2011 Cile 82 2011 Colombia 55 2011 Colombia 56 2011 Venezuela 46 2011 Perù 46 2011 Perù 37 2011 Ecuador 22 2011 Ecuador 23 2011 Paraguay 10 2011 Paraguay 12 2011 Uruguay 9 2011 Uruguay 10 2011 Bolivia 8 2011 Bolivia 8 2011 Suriname 2 2011 Guyana 1 2011 Guyana 1 2011 Suriname 1 2011 Falkland 0 2004 Falkland 0 2004 Paese Linee ferroviarie (km) Anno Paese Strade (km) Anno Argentina 36.966 2008 Brasile 1.751.868 2004 Paese Linee ferroviarie (km) Anno Paese Strade (km) Anno Brasile 28.538 2008 Argentina 231.374 2004 Cile 7.082 2008 Colombia 141.374 2010 Bolivia 3.652 2010 Perù 137.327 2007 Perù 1.906 2010 Venezuela 96.155 2002 Uruguay 1.641 2010 Cile 80.505 2004 Ecuador 965 2008 Uruguay 77.732 2010 Colombia 874 2008 Ecuador 43.670 2006 Venezuela 806 2008 Paraguay 29.500 2000 Paraguay 36 2008 Bolivia 16.138 2004 Guyana 7.970 2000 Suriname 4.304 2003 Isole Falkland 440 2008 Paese Canali navigabili (km) Anno Paese Numero di navi della marina mercantile Anno Brasile 50.000 2012 Brasile 135 2008 Colombia 24.725 2012 Venezuela 59 2008 Argentina 11.000 2012 Cile 48 2008 Bolivia 10.000 2012 Argentina 47 2008 Perù 8.808 2011 Ecuador 33 2008 Venezuela 7.100 2011 Bolivia 25 2008 Paraguay 3.100 2012 Paraguay 22 2008 Uruguay 1.600 2011 Colombia 15 2008 Ecuador 1.500 2012 Uruguay 14 2008 Suriname 1.200 2011 Guyana 7 2008 Guyana 330 2012 Perù 6 2008 Suriname 1 2008 Paese Aeroporti Anno Paese Aeroporti con piste pavimentate Anno Brasile 4.105 2012 Brasile 713 2012 Argentina 1.149 2012 Argentina 159 2012 Bolivia 865 2012 Venezuela 128 2012 Colombia 862 2012 Colombia 121 2012 Paraguay 800 2012 Ecuador 101 2012 Venezuela 492 2012 Cile 88 2012 Cile 476 2012 Perù 58 2012 Ecuador 431 2012 Bolivia 21 2012 Perù 191 2012 Paraguay 15 2012 Guyana 98 2012 Uruguay 11 2012 Paese Aeroporti Anno Paese Aeroporti con piste pavimentate Anno Uruguay 94 2012 Guyana 11 2012 Suriname 47 2012 Suriname 5 2012 Falkland 7 2012 Falkland 2 2012 Paese Spesa militari - percento del PIL Anno Colombia 3 2005 Cile 3 2006 Guyana 2 2006 Brasile 2 2009 Uruguay 2 2006 Perù 2 2006 Bolivia 1 2009 Venezuela 1 2005 Paraguay 1 2006 Ecuador 1 2009 Argentina 1 2009 Suriname 1 2006