America Meridionale

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America Meridionale
Geografia fisica
L'America del Sud o Sud America è la parte del continente americano posta a sud dell'America Centrale.
Viene attualmente considerata da alcuni un subcontinente, da altri un continente a sé stante. È, con l'America
Settentrionale e l'America Centrale, una delle tre macroregioni in cui attualmente viene suddivisa l'America.
È contenuta interamente nell'emisfero occidentale e per la maggior parte nell'emisfero australe. È
bagnata ad ovest dall'oceano Pacifico, a nord e ad est dall'oceano Atlantico. L'America Centrale e il mar dei
Caraibi si trovano a nord-ovest.
Ha una superficie di 18.841.000 km², che corrisponde a quasi il 3,5% della superficie terrestre. Nel 2011
la popolazione era stimata a quasi 400.000.000 abitanti.
Il Sudamerica occupa una parte consistente della regione geografica chiamata "Nuovo Mondo", Il suo
territorio si sviluppa a sud-est della frontiera tra Panama e Colombia, secondo la maggior parte delle fonti. Altri
pongono il confine lungo il Canale di Panama. Quasi tutto il Sudamerica si trova sopra la placca sudamericana.
Sebbene molte delle isole dei Caraibi, tra cui le Piccole Antille (Guadalupa, Dominica, Martinica ecc.), si
trovino sopra la placca caraibica, le isole di Aruba, Barbados, Trinidad e Tobago fanno parte della regione
settentrionale della piattaforma continentale sudamericana.
Le Antille Olandesi (Curaçao, Bonaire, Saba, Sint Eustatius e Sint Maarten) e le isole prospicienti al
Venezuela si trovano lungo le coste del Sudamerica.
Geopoliticamente gli Stati insulari e i territori d'oltremare dei Caraibi sono generalmente considerati
facenti parte del Nordamerica. Le nazioni del Sudamerica che si affacciano sul Mar dei Caraibi (tra cui Colombia,
Venezuela, Guyana, Suriname e Guiana Francese) sono anche denominati Sudamerica caraibico.
Poco numerose e di dimensioni non molto grandi sono le isole Tra esse le Galápagos (arcipelago di
Colòn), al largo del Cile San Felix e Juan Fernandez, , l'Isola di Robinson Crusoe, Chiloé, l’Isla da Trinidadde, le
Isole Falkland (colonia britannica chiamate isole Malvine dagli Argentini, che di tanto in tanto ne rivendicano la
proprietà), le isole della Terra del Fuoco e la Geogia del Sud. Al largo del Venezuela troviamo Trinidad e Tobago.
L'isola di Pasqua si trova in Oceania, ma appartenente al Cile.
In Sudamerica si trovano le più alte cascate del mondo, il Salto Angel in Venezuela (979 metri), e il più
grande fiume in termini di portata d'acqua (209.000 m³/s), il Rio delle Amazzoni, e la più lunga (7200 Km) catena
montuosa, le Ande (la cui cima più elevata è l'Aconcagua con 6 962 m sul livello del mare), il deserto più secco, il
deserto di Atacama, la più vasta foresta pluviale (7 milioni di km²), l'Amazzonia, la più alta capitale (circa 3.600
metri sul livello del mare), La Paz in Bolivia, il più alto lago commerciale navigabile (3.812 m sopra il livello del
mare), il Lago Titicaca, e la città più meridionale del mondo, la città di Porto Toro in Cile.
Le coste sudamericane affacciate sul mar Caraibico sono poco articolate; presentano tuttavia due grandi
golfi: quello di Darien e quello del Venezuela. Le coste dell’oceano Atlantico sono basse e sabbiose, con
numerose paludi e lagune, prive di grandi golfi. I fiumi presentano estuari ampi e profondi. Le coste del Pacifico,
infine, sono costituite dai versanti occidentali delle Ande. Per questo motivo sono in massima parte alte e
rocciose. A sud, nella regione della Patagonia, esse sono incise da stretti e profondi fiordi, simili a quelli lungo le
coste della Norvegia.
La morfologia del subcontinente sudamericano mostra antichi rilievi ad est, estese pianure al centro e
rilievi recenti ad ovest. Il territorio può essere suddiviso in tre grandi aree:
- l’America andina, che comprende i rilievi occidentali;
- l’America equatoriale, che comprende gli antichi rilievi orientali e i grandi bacini idrografici dell’Orinoco
e del Rio delle Amazzoni;
- l’America pratense, cioè il triangolo meridionale occupato da parte del bacino del Paranà-Uruguay e
dal tavolato della Patagonia, oltre che dalla sezione meridionale della cordigliera andina.
Le Ande sono la prosecuzione del sistema orografico che interessa l’America settentrionale e centrale.
Esse corrono per circa 7500 km, dall’istmo di Darien (Panama) allo stretto di Magellano, fra gli 8º di latitudine
Nord e i 55º Sud. Anche le Ande si presentano come un fascio di catene (cordigliere), ma tale caratteristica non è
uniforme: in Ecuador si trova ad esempio la sola Cordigliera Real.
Vasti altipiani si aprono nell’area peruviano-boliviana, ove sono concentrati i maggiori laghi (Titicaca, di
8300 km², e Poopo); laghi salmastri (salares) si trovano nel tratto cileno-argentino delle Ande, ove l’Aconcagua
(6595 m) costituisce il rilievo più elevato dell’intero continente.
A sud del 42º parallelo la catena costiera si abbassa fino a scendere sotto il livello del mare, emergendo
solo con le vette, che assumono così l’aspetto di una teoria di isole allineate presso la costa. Il versante
occidentale delle Ande è in genere rapidamente inclinato verso l’Oceano Pacifico, sul quale incombe direttamente
o ne è separato da una sottile striscia di pianura costiera; tale morfologia prosegue sotto il livello dell’oceano, ove
a breve distanza dalla costa (mediamente 60 km) si trovano lunghe e strette fosse oceaniche, profonde oltre 6000
m, estese dal Perù settentrionale fino al Cile centrale, cioè in corrispondenza del tratto andino comprendente le
quote più elevate.
Il versante andino orientale è, invece, inclinato assai più dolcemente e sfuma spesso in aree
caratterizzante dalla presenza di rilievi di più antica origine (Llanos dell’Orinoco, Montaña alto-amazzonica,
Patagonia argentina).
I Llanos sono delle terre di notevole estensione situate sia in Venezuela sia in Colombia, e poste a nord
del fiume Orinoco e del proprio affluente Meta. Tale ampio territorio, come ci suggerisce la propria
denominazione, è pianeggiante, caratterizzato da grandi appezzamenti terrieri, fattorie (hatos) dedite
generalmente all'allevamento bovino, campi petroliferi, corsi d'acqua (il principale dei quali è l'Orinoco) ed estese
zone paludose.
Le Ande sono ricche di vulcani e soggette a intensi fenomeni sismici.
A levante delle Ande il Sudamerica si pare in grandiosi bacini. Quello del Rio delle Amazzoni è il più
grande del mondo (7.050.000 km²). Esso è limitato a sud dall’altopiano del Mato Grosso e da quello del Brasile,
entrambi prodotti da movimenti orogenetici arcaici, e a nord dall'altrettanto antico massiccio della Guyana, oltre il
quale si trova il bacino dell'Orinoco, assai più piccolo, ma pur sempre imponente (948 000 km²). Tra l'uno e l'altro
esiste un canale naturale (Casiquiare) che, caso unico al mondo, mette in comunicazione le acqua dei due bacini.
Il Río de la Plata (talvolta Rio della Plata, che in lingua spagnola significa Fiume dell'Argento) è l'estuario
formato dal fiume Uruguay e dal fiume Paraná; si tratta di una rientranza a forma di imbuto della costa
meridionale del Sud America, lunga 290 chilometri.
Il punto in cui i due fiumi si incontrano è largo circa 48 km, che aumentano a circa 220 laddove sfocia
nell'oceano Atlantico. Il Río de la Plata forma la parte marittima del confine tra Argentina ed Uruguay, con i porti
principali di Buenos Aires a sud-ovest e Montevideo a nord-est.
Si è dibattuto in passato se il fiume dovesse essere realmente considerato tale oppure un golfo
dell'oceano Atlantico ma in forza della portata d'acqua dolce proveniente dai due principali fiumi e dai loro
affluenti, che impedisce il riflusso dell'acqua salata dovuto alla marea nel Rio de la Plata, esso è oggi
unanimemente considerato un fiume
Il Rio de la Plata apparve ai primi esploratori come l'inizio di un canale che avrebbe potuto permettere di
raggiungere facilmente il Pacifico meridionale, quindi la via delle Indie. Ben presto ci si accorse che non si
trattava del passaggio a Sud Ovest (che fu poi scoperto da Magellano a latitudini meridionali assai più elevate),
ma semplicemente di un grandioso estuario, nel quale confluiscono l'Uruguay e il Paranà, i quali raccolgono con i
loro numerosi affluenti, tutte le acque scorrenti a oriente della cordigliera andina, a sud del Mato Grosso. I rilievi
sudamericani non andini di più antica origine hanno subito movimenti orogenetici nell'era terziaria che hanno
sollevato i bordi lungo la costa atlantica. Il fenomeno si nota in particolare nel Sierras dell'altopiano del Brasile,
che contrastano vivamente con i tavolati e le Chapadas (penepiani a debole inclinazione) dell'interno. Un gran
golfo primitivo è stato colmato dalle sedimentazioni dei numerosissimi corsi d'acqua che ora confluiscono nel Rio
delle Amazzoni, il quale assume verso la foce dimensioni colossali, motivate dalla sua eccezionale portata:
mediamente 100.000 m³ al secondo.
Il Gran Chaco, talvolta indicato semplicemente come Chaco, (probabilmente dal termine in quechua
«chaku», territorio di caccia) è una delle principali regioni geografiche del Sud America, che si estende per parte
degli attuali territori di Argentina, Bolivia, Brasile e Paraguay, tra i fiumi Paraguay e Paraná e l'altopiano andino.
Il territorio dell'estremo Sud, infine, è un grande triangolo, che dal Gran Chaco si protende fino allo
stretto di Magellano. Al suo centro la pianura prosegue a sud del Rio de la Plata con le Pampas argentine; più a
sud la Patagonia è costituita da rilievi pre-andini.
Idrografia
Gran parte dei fiumi dell’America meridionale sfocia nell’oceano Atlantico e appartiene ai tre grandi
sistemi fluviali del Rio delle Amazzoni, dell’Orinoco e del Paraguay-Paraná. Questi grandi fiumi rappresentano
delle vie navigabili che consentono di penetrare facilmente nelle regioni interne. La loro grandiosità si deve sia
all’ampiezza dei bacini idrografici sia alla ricca alimentazione dovuta alle precipitazioni equatoriali e agli apporti
degli affluenti che scendono dalle Ande. Il Rio delle Amazzoni è il fiume che ha il maggior bacino della Terra ed è
pari al 34% dell’intera superficie dell’America meridionale.
Il Rio Colorado (1.114 km ) separa le Pampas Argentine dalla Patagonia.
Oltre ai fiumi che dalle Ande scendono all’Atlantico esistono altri fiumi importanti che hanno un corso
diverso. Nel Brasile nordorientale scorre, attraverso gli altipiani orientali, il São Francisco, mentre fiumi minori
solcano i versanti caraibico e pacifico delle Ande: di questi il più importante è il Rio Magdalena, che riceve le
acque del Cauca. Anche questo sistema, che defluisce a nord attraverso le valli andine per sfociare nel mar dei
Caraibi, offre una via d’accesso verso l’interno.
I numerosi fiumi che scendono dalle Ande verso la costa del Pacifico hanno corsi brevi e rapidi; essi
però hanno consentito per secoli l’agricoltura in Perù, Cile e nell’Argentina nordoccidentale, dove l’irrigazione è
fondamentale
Clima
L'America del Sud ospita un'ampia varietà di climi: quello caldo umido della foresta pluviale amazzonica,
quello freddo secco della Patagonia, quello arido del deserto di Atacama, quello ventoso gelido della Terra del
Fuoco. Ciò dipende da:
•
L'ampiezza della latitudine che occupa il continente. La maggior parte è compreso tra l'equatore
nella parte settentrionale e il Tropico del Capricorno, mentre la punta meridionale penetra in una regione
subartica.
•
La differenza di temperatura tra i due oceani. Generalmente la costa esposta all'Atlantico è più
calda e quella sul Pacifico è più fredda per la presenza della corrente di Humboldt.
•
La presenza delle Ande, la cui temperatura varia notevolmente a seconda dell'altitudine.
Nella regione occidentale, tra le Ande e l'Oceano Pacifico, sono presenti alcune delle zone più umide e
più aride del pianeta: il Choco (Colombia, Ecuador, Perù, Panamá) e il Deserto di Atacama (Cile) rispettivamente
il clima è generalmente tropicale: equatoriale nella regione amazzonica, umido nella savana, steppico nella
pampa, nivale sulle Ande.
Geografia umana
Il paese di gran lunga più grande del Sudamerica, sia in termini di superficie che di popolazione, è il
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Brasile (8.514.877 Km ), seguito dall'Argentina (2.766.890 Km ).
Lingue europee
Lo spagnolo è la lingua ufficiale in nove dei tredici paesi che compongono l’America meridionale
continentale. Il portoghese è la lingua ufficiale del Brasile, l’inglese della Guyana, l’olandese del Suriname e il
francese della Guayana Francese. Fra le diverse lingue amerinde, il quechua, l’aymará e il guaraní sono le più
diffuse. La popolazione di lingua quechua abita soprattutto gli altipiani andini centrali, mentre coloro che parlano
aymará vivono perlopiù sugli altipiani della Bolivia e del Perù. Il guaraní è, dopo lo spagnolo, la lingua più diffusa
in Paraguay.
Etnie
Sono numerosissime le etnie dell'America del Sud,di seguito sono indicate le principali dei vari stati del
continente, sia quelle native, sia quelle europee ed asiatiche, sia quelle nate tra le unioni interraziali.
Brasile: Ispanici, Lusitani, Indio, Banawa, Kaingang, Caribi, Fulnio, Ge, Gujajara, Awà, Ebrei,
Anglosassoni, Germani, Giapponesi, Afro-Brasiliani, Indo-Ariani.
Argentina: Ispanici, Aymara, Ebrei, Latini, Ge.
Cile: Ispanici, Aymara, Inca, Latini, Ebrei, Germani, Frisoni.
Perù: Ispanici, Latini, Inca, Aymara, Chuncho, Ebrei, Germani, Frisoni.
Bolivia: Ispanici, Latini, Aymara, Guarani, Inca, Ebrei, Afro-Brasiliani.
Uruguay e Paraguay: Ispanici, Latini, Guarani, Enxet, Ge.
Colombia: Ispanici, Latini, Colombiani, Indio, Afro-Brasiliani.
Venezuela: Ispanici, Latini, Caribi, Indio, Ebrei, Arabi, Indo-Ariani.
Ecuador: Ispanici, Latini, Jivaro, Shuar, Inca, Ebrei.
Suriname: Frisoni, Latini, Hindoestanen, Indo-Ariani, etnie cinesi, Caribi, Guyanesi, Indio, AfroBrasiliani, Afro-Cubani.
Guyana e Guyana Francese: Ispanici, Latini, Francesi e Francoidi, Caribi, Guyanesi, Afro-Brasiliani,
Indio.
Storia
Il popolamento del Sudamerica, secondo le teorie più accettate, iniziò con l'arrivo dell'uomo attraverso lo
Stretto di Bering, quando si andò creando un ponte di ghiaccio tale da collegare le estreme propaggini di Asia e
Siberia con il Nordamerica. Alcuni reperti archeologici sembrano però non confermare questa ipotesi, e portano a
supporre un popolamento precedente, come indicherebbe l'abbondante presenza di siti archeologici nel
Sudamerica e il basso numero di questi nel nord del continente. È improbabile che i più antichi siti nel nord siano
ancora da scoprire, e questo è sorprendente perché se le Americhe fossero state popolate originariamente in
maniera esclusiva dalla Siberia, i siti più antichi si troverebbero nel Nordamerica.
Inoltre, alcuni studi hanno riscontrato delle differenze genetiche tra i paleoindi sudamericani e
nordamericani: i primi con tratti e lineamenti più australoidi, i secondi con tratti più mongoloidi. Questi elementi
hanno comportato l'adesione di alcuni ricercatori all'ipotesi di un popolamento autonomo dell'America del Sud,
non più quindi dal nord, bensì con ipotesi di arrivi dall'Australia.
La prima prova dell'esistenza di pratiche agricole nel Sudamerica risalgono a circa il 6500 a.C., quando
patate, fagioli e peperoncini iniziarono ad essere coltivati come prodotti alimentari nelle regioni prossime al bacino
amazzonico. Altri elementi (tra cui ceramiche) hanno dimostrato che la manioca, prodotto alimentare diffuso
anche oggi, veniva già coltivato nel 2000 a.C.
Nel corso della grandi epoche migratorie, e soprattutto dopo la scoperta dell'agricoltura, gli antichi
colonizzatori americani si insediarono nelle regioni e nelle aree ritenute più favorevole al loro sviluppo e al loro
stile di vita. In una situazione di isolamento durati millenni rispetto alle società del Vecchio Mondo, i popoli
americani formarono culture originali e autonome, tanto da presentare due rivoluzioni neolitiche separate, una
nella Mesoamerica e l'altra nelle Ande nel Sudamerica che hanno dato origine a centinaia di civiltà distinte.
I primi insediamenti e la prima cultura nota in Sudamerica (e nelle Americhe in generale) furono i
Valdivia lungo la costa sud-est dell'Ecuador.
La prima civiltà si sviluppò a Norte Chico, lungo la costa peruviana. Quella Muisca fu la principale civiltà
indigene in quella che è oggi la Colombia.
Importanti culture pre-colombiane furono: i Moche (100 a.C. – 700 d.C., presso la costa settentrionale
del Perù); Tiahuanaco (100 a.C. – 1200 d.C., in Bolivia); Cañari (nelle regioni centro-meridionali dell'Ecuador),
Paraca e Nazca (400 a.C. – 800 d.C., Perù); Wari o Impero Huari (600 – 1200, nel Perù centro-settentrionale);
l'Impero Chimu (1300 – 1470, sulla costa peruviana settentrionale); i regni Chachapoya e Aymaran (1000 – 1450,
in Bolivia e nel Perù meridionale).
La civiltà Inca dominò la regione delle Ande dal 1438 al 1533.
Il primo a giungere in America Meridionale fu probabilmente Amerigo Vespucci, il cui primo viaggio è
datato 1497. Con Juan de la Cosa Vespucci avrebbe esplorato le coste del Venezuela, ma è controversa
l'opinione se fu durante questo viaggio che coniò il nome "Piccola Venezia" per la laguna di Maracaibo o in quello
del 1499. In ogni caso, a riprova del fatto che sia stato lui il primo a raggiungere le coste del continente c'è la
"dedica" che nel 1507 il cartografo Martin Waldseemuller gli fece, nominando "America" il continente meridionale.
L'anno seguente lo stesso Cristoforo Colombo nel corso del suo terzo viaggio (1498) sbarcò nell'attuale
Venezuela, scoprì l'isola di Trinidad e identificò quattro ramificazioni del delta dell'Orinoco con i fiumi del giardino
dell'Eden: per questo ribattezzò il continente "Isla Santa", per poi accorgersi che si trattava di molto di più di
un'isola, e qui sembra strano che egli non fosse al corrente delle esplorazioni di Vespucci. Nel 1499 Vespucci
tornò in queste zone sotto il comando del pirata Alonzo de Ojeda e forse spingendosi più ad est scoprì il Rio delle
Amazzoni. Sicuramente il primo a quantificare veramente l'enorme mole del continente fu Vicente Yanez Pinzòn
(già al seguito di Colombo anni prima) nel 1500. Pinzòn approdò nei pressi della punta estrema del Brasile e
seguì la costa fino ai Caraibi. Tre mesi dopo giungeva poco a sud nella costa orientale brasiliana Pedro Alvarez
Cabral, capitano portoghese dirottato nella circumnavigazione dell'Africa verso l'India che venne considerato per
secoli lo scopritore del Brasile a dispetto di Pinzòn, tanto che in base a ciò i Portoghesi si assicurarono la
colonizzazione della zona. Tra il 1501 e il 1504 Vespucci compì due nuovi viaggi in America meridionale al
servizio del capitano portoghese Gonzalo Coelho e seguì molto a lungo le coste del Brasile, arrivando forse fino
all'Uruguay .
Dopo di lui tuttavia l'interesse iniziò a decadere, soprattutto perché si appurò che l'America tutta non
fosse l'Asia e che oramai l'importante era trovare un passaggio per il Pacifico (se ne ipotizzava l'esistenza ma
l'oceano sarà scoperto da Balboa solo nel 1513). A tale scopo un nuovo comandante, Juan Diaz de Solìs, tornò
sul percorso tracciato da Vespucci, ma solo nel 1515; arrivò fino al Rio della Plata dove fu ucciso dai cannibali. I
suoi diari furono molto d'aiuto a Ferdinando Magellano che tra il 1519 e il 1522 compì per primo la
circumnavigazione del globo scoprendo il passaggio a sud (stretto di Magellano) per raggiungere il Pacifico. Oltre
ad appurare una volta per tutte che il Rio della Plata era un fiume, raggiunse per primo la Patagonia (a cui diede il
nome) e identificò la Terra del Fuoco, che era divisa dal continente dallo stretto che aveva scoperto, con il
continente Australe sconosciuto, teoria poi confutata da Francis Drake. Il percorso tuttavia non venne granché
usato perché troppo lungo, e gli Spagnoli si contentarono di attraversare via terra il Messico e poi riprendere la
navigazione. Tuttavia la colonizzazione e l'esplorazione del Sudamerica riprese presto, quando si venne a sapere
che esisteva un impero ricco d'oro a sud. Era l'impero degli Inca, e fu raggiunto da Francisco Pizarro nel 1527 e
conquistato negli anni successivi; in tal modo il dominio spagnolo si allungò fino al Cile e i comandanti di Pizarro
si dispersero ai quattro venti poco dopo per esplorare le zone circostanti nella speranza di trovare altre ricche
civiltà (ma invano). Francisco de Orellana nel 1542 fu il primo ad attraversare il continente discendendo il Rio
delle Amazzoni fino alla foce dal Perù, Diego de Almagro esplorò il Cile settentrionale fino a Santiago nel 1536, e
Sebastiano Caboto penetrò nell'Argentina dal Rio della Plata (Paranà) in cerca di una "montagna d'argento" nel
1526.
Ufficialmente la prima regione invasa dagli spagnoli fu Macuro, sulla punta della penisola di Paria, nello
Stato di Sucre in Venezuela, a cui Cristoforo Colombo aveva dato il nome di Tierra de Gracia. Il primo
insediamento in questo continente fu a Cumaná (sempre nella costa del Venezuela), mentre la prima città fu
Santa Marta in Colombia. Nei decenni seguenti alle azioni post-Pizarro tuttavia l'interesse svanì del tutto, e gli
Spagnoli si limitarono da allora per sempre a governare le regioni appena conquistate. Solo in Brasile e in
Patagonia i coloni avanzeranno in terre sconosciute, e solo dal '700. Le regioni della foresta pluviale invece
verranno esplorate solo tra l'800 e il primo '900 da altri Europei mentre Livingstone e Stanley conquistavano il
cuore dell'Africa, e mentre ormai era avvenuta la decolonizzazione. Dal secolo XVI fino agli inizi del secolo XIX
dunque la maggior parte dell'America Meridionale fu divisa in colonie governate maggiormente dalla Spagna e dal
Portogallo. In seguito con l'indipendenza tali colonie si tramutarono in repubbliche, con l'eccezione della Guiana
Francese e delle Isole Falkland (e le isole più prossime occupate dal Regno Unito), attualmente unici territori non
indipendenti.
Nel corso del 1808 le pressioni dell'imperatore francese Napoleone Bonaparte scatenarono una serie di
eventi che peggiorarono ulteriormente la già compromessa situazione spagnola. Carlo IV di Spagna abdicò al
trono in favore del figlio Ferdinando VII, il 19 marzo 1808, dopo i moti di Aranjuez, e più tardi, il 5 maggio 1808, la
Spagna fu costretta a cedere il trono a Napoleone che designò suo fratello, Giuseppe I, come il nuovo re di
Spagna. Questo provocò una reazione popolare in Spagna che è conosciuta come la Guerra d'indipendenza
spagnola che, tanto in Spagna che in Americhe, portò a costituire delle commissioni regionali che promossero la
lotta contro gli invasori francesi al fine di riconsegnare al legittimo monarca il trono. Tuttavia, molte di queste
commissioni vennero viste con sospetto dalle autorità spagnole, temendo che potessero essere filo-francesi. Di
questo periodo furono importanti le azioni di Antonio Nariño a Bogotà (che aveva pubblicato la Dichiarazione dei
diritti dell'uomo e del cittadino), il movimento di Juan Picornell, la congiura di Manuel Gual e José María España,
e il fallimento militare della spedizione di Francisco de Miranda in Venezuela.
Il processo delle Guerre d'indipendenza ispanoamericana iniziò con la Rivoluzione di La Paz nel 1809
nell'Alto Perù e culminò con l'occupazione della fortezza del Callao nel 1826.
Nel 1817 il generale José de San Martín attraversò le Ande per sconfiggere i realisti in Cile e
successivamente si diresse a Lima, al fine di colpire il centro del potere spagnolo. La spedizione subì gravi
perdite causa le situazioni estreme in cui si trovò ad operare: l'altezza media dei picchi montuosi collocati tra i 3
000 e i 4 800 m, le malattie, la larghezza media delle strade (talvolta anche di soli 30 cm), la temperatura che
scendeva tra i −15 e i −20 °C durante la notte fece sì che dei 5 400 uomini che componevano l'esercito, ben 300
morirono lungo la strada. Arrivarono solo 5 000 muli dei 9 200 partiti, e 500 cavalli dei 1 500 iniziali. Allo stesso
tempo San Martin dirigeva le 6 colonne che attraversarono le montagne in diversi punti, con l'obiettivo di
confondere e di disperdere le forze realiste. Quando arrivò in Cile, l'esercito patriota sotto il comando dello stesso
San Martín, trionfò nella battaglia di Chacabuco. Con questa battaglia si iniziò a scrivere la storia
dell'emancipazione del Sudamerica. Tale azione verrà completata da parte delle azioni militari avviate dal
liberatore Simón Bolívar nel nord del continente, che raggiunse una decisiva vittoria nella battaglia di Boyacá.
Un atto indispensabile per far emergere il Brasile come uno Stato nazionale fu la creazione, dopo le
guerre napoleoniche, della capitale a Rio de Janeiro elevandolo così a status di regno del Brasile, un regno nel
Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve (1807 – 1821). Al dissolversi pacificamente di questo regno fece
seguito l'Impero del Brasile. L'indipendenza fu proclamata nel 1822 dal figlio del re del Portogallo. Don Pedro I del
Brasile stabilì una monarchia costituzionale fino a quando fu proclamata la repubblica nel 1889.
Nel corso del ventesimo secolo nel Sudamerica si insediarono diverse dittature e salirono al potere molti
uomini forti. Ma verso la fine del secolo la maggior parte del continente di fatto era retto da governi eletti
democraticamente, anche se non in tutti i casi si vennero a stabilire istituzioni di carattere duraturo. Lo sviluppo
economico di Argentina, Brasile, e Uruguay contribuirono all'inizio del Novecento ad attrarre un gran numero di
immigrati, soprattutto provenienti da Europa e Asia.
Solo in misura molto minore la nuova ondata migratoria interessò il resto del continente, mentre talune
aree ne furono totalmente escluse. Il Canale di Panamá aperto nel 1914 ebbe un impatto economico-sociale
notevole per il Sudamerica.
La Guerra del Chaco (1932 – 1935) combattuta tra la Bolivia e il Paraguay per il controllo del fiume
Paraguay, si concluse con la vittoria di quest'ultimo. Fu una guerra tra due dei paesi che rimasero fra i più poveri
del Sudamerica lungo tutto il Novecento.
Durante la prima e la seconda guerra mondiale, il continente rimase al sicuro dall'ondata distruttiva che
aveva colpito Europa, Asia e Africa, e di fatto comportò una nuova ondata migratoria di migliaia di profughi. Con
la fine del conflitto, il 30 aprile 1948, si fonda l'Organizzazione degli Stati Americani a Bogotá. Il 9 aprile era stato
assassinato il leader popolare Jorge Eliécer Gaitán sempre a Bogotá, che portò la Colombia ad un conflitto
politico che durò il resto del secolo.
La guerra fredda ebbe conseguenze significative sul suolo americano. Nel primo semestre del 1960 la
rivoluzione comunista a Cuba, guidata da Fidel Castro e Che Guevara diresse la politica del paese verso l'Unione
delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), divenendo un alleato incondizionato a scapito degli interessi
geostrategici degli Stati Uniti. Si pose un ferreo blocco economico all'isola. Fra gli anni sessanta e settanta alcuni
governi, in Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, furono allontanati o rovesciati da una serie di dittature non allineate.
Con la fine della Guerra Fredda, e con la caduta del muro di Berlino, il continente ha visto affacciarsi il
neoliberismo, un insieme di proposte politico-economica con l'accento sulla libera circolazione dei capitali e la
privatizzazione delle imprese pubbliche. A questi processi contribuirono la Banca Mondiale, l'Organizzazione
Mondiale del Commercio e il Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Geografia economica
L'economia sudamericana è stata caratterizzata in questi ultimi decenni da una bassa crescita e una
bassa competitività rispetto ai ben più dinamici mercati emergenti di Cina e India. Tuttavia a partire dal 2004 si è
verificato un enorme aumento della crescita del PIL e anche della competitività. Sono configurate enormi
differenze regionali e un'accentuata disparità nella distribuzione del reddito. La maggior parte della ricchezza è
concentrata nelle mani di una minoranza della popolazione, mentre milioni di individui sperimentano livelli di
privazione che raggiunge, in casi estremi, la povertà assoluta. Il divario economico tra ricchi e poveri, nella
maggior parte delle nazioni del Sudamerica, è considerata superiore rispetto alla media dei paesi degli altri
continenti. In Venezuela, Paraguay, Bolivia e molti altri paesi sudamericani, il 20% della popolazione più ricca
detiene più del 60% della ricchezza nazionale, mentre il 20% della popolazione più povera ne possiede meno del
5%.
Questa realtà però non è omogenea in tutto il Sudamerica: esiste infatti un gruppo di paesi chiamati “del
Cono Sud” (Argentina, Brasile meridionale, Cile e Uruguay), che presentano indicatori socio-economici più positivi
e tassi più elevati di sviluppo umano, tali da classificarli nella categoria degli stati più sviluppati. In particolare il
Cile, l'Argentina e l'Uruguay vanno considerati come paesi pienamente sviluppati con bassi tassi di povertà e
reddito medio-alto, e le loro capitali presentano indicatori socioeconomici molto simili ad alcune città europee
come Milano, Madrid e Lisbona. Il Brasile è invece annoverato nel BRIC, ovvero il gruppo delle quattro più grandi
e "promettenti" economie in via di sviluppo a livello mondiale (insieme a Russia, India e Cina). Attualmente i fattori
che ostacolano un'ulteriore crescita dell'economia sudamericana e l'espansione dei suoi prodotti sui mercati
internazionali sono la classe dirigente che sostiene lo status quo, le interferenze politiche di altri paesi occidentali,
e minor competitività sul piano dei prezzi e in termini di produttività rispetto ai principali competitori .
L'economia sudamericana è ripartita tra le estrazioni minerarie della regione amazzonica e l'agricoltura
presente in quasi tutti i paesi. L'industrializzazione è ad un livello medio in varie regioni, anche se è molto forte la
presenza di gruppi multinazionali. L'estrazione e l'esportazione di petrolio è importante in Venezuela, che
possiede alcune delle più grandi riserve mondiali, in Argentina e nell'Oceano Atlantico prospiciente Rio de
Janeiro. La Bolivia si distingue per la produzione di gas naturale.
Le più ricche e industrializzate regioni del continente sono: in primo luogo lo Stato di San Paolo, che
possiede la più grande economia del Sudamerica, dove è presente il principale centro finanziario, e i principali
poli tecnologici (São Carlos, São José dos Campos e Campinas) e il più grande e movimento porto; segue per
importanza la zona industriale lungo il fiume Paraná tra Rosario e La Plata in Argentina con Buenos Aires come
fulcro (secondo maggior porto e seconda città in termini di PIL più alto) e dallo Stato brasiliano di Rio de Janeiro.
Dopo il Brasile, l'Argentina rappresenta la seconda più grande economia in termini di PIL nel Sudamerica.
Secondo i dati della Banca Mondiale, nel 2007 cinque paesi sono stati classificati fra i primi cinquanta in termini di
PIL (nominale): Brasile, Argentina, Venezuela, Colombia e Cile.
Utilizzando il PIL nominale nel confronto, i paesi con una moneta svalutata nei confronti del dollaro
appaiono come meno produttivi. Per questo si utilizza anche il confronto con la parità di potere d'acquisto (PPA).
Fra i paesi con PIL (PPA) pro capite più elevato, secondo quanto pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale
(FMI) l'Argentina è l'unico paese sudamericano tra i primi 50, seguita da Cile, Uruguay, Brasile e Venezuela. A
causa di uno storico tasso d'inflazione elevata in quasi tutti i paesi sudamericani, si registrano alti tassi di
interesse che comportano conseguentemente bassi livelli di investimento. I tassi d'interesse sono spesso a due
cifre. L'eccezione è il Cile che vanta una discreta stabilità economica con tassi di interesse ad un'unica cifra. Solo
Argentina e Brasile fanno parte del G20 (il gruppo dei paesi più industrializzati e le nazioni emergenti), mentre
solo il Brasile fa parte del G8+5 (i paesi più industrializzati del pianeta e i più influenti). Tra le principali metropoli
del Sudamerica si contano a San Paolo, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Santiago del Cile, Lima, Caracas, Quito e
Bogotá. L'Unasud sta pianificando la creazione di una zona di libero scambio in grado di unire le due comunità
già esistenti, il Mercosur e la Comunità Andina.
Gli stati
Paese
Superficie (km²)
Popolazione (Stima2008)
Densità
Argentina
2.766.890
40.677.348
14,3
Bolivia
1.098.580
9.247.816
8,1
Brasile
8.514.877
200.908.598
23,6
756.950
16.800.000
21,1
1.138.910
45.013.674
37,7
283.560
13.927.650
47,1
12.173
2.967
0,24
3.093
20
0,0
91.000
209.000
2,1
Guyana
214.970
770.794
3,6
Paraguay
406.750
6.347.884
15,6
1.285.220
27.925.628
21,7
Suriname
163.270
438.144
2,7
Uruguay
176.220
3.477.778
19,4
Venezuela
912.050
26.414.815
27,8
17.824.513
397.426.313
25
Cile
Colombia
Ecuador
Isole Falkland
Georgia Sud -Isole Sandwich
Guiana Francese
Perù
Totale
Paese
Prodotto Interno Lordo (PIL) (miliardi di dollari)
Anno Stima
Argentina
726
2011
Bolivia
52
2011
Brasile
2.324
2011
Cile
304
2011
Colombia
478
2011
Ecuador
129
2011
Guyana
6
2011
Isole Falkland
0
2007
Paraguay
36
2011
Perù
306
2011
Suriname
5
2011
Uruguay
52
2011
Venezuela
379
2011
Indice sviluppo umano 2011– America del Sud
ISU molto elevato
44
Cile
0,805
45
Argentina
0,797
48
Uruguay
0,783
73
Venezuela
0,735
77
Mauritius
0,728
80
Perù
0,725
83
Ecuador
0,720
84
Brasile
0,718
87
Colombia
0,710
104
Suriname
0,680
107
Paraguay
0,665
108
Bolivia
0,663
117
Guyana
0,633
ISU elevato
ISU medio
Paese
Popolazione
Anno
Brasile
199.321.413
2012
Colombia
45.239.079
2012
Argentina
42.192.494
2012
Perù
29.549.517
2012
Venezuela
28.047.938
2012
Cile
17.067.369
2012
Ecuador
15.223.680
2012
Bolivia
10.290.003
2012
Paraguay
6.541.591
2012
Uruguay
3.316.328
2012
Guyana
741.908
2012
Suriname
560.157
2012
Isole Falkland
3.140
2008
Paese
Natalità (nascite/1.000
popolazione
Anno
Paese
Mortalità (decessi/1.000
popolazione)
Anno
Bolivia
24
2012
Uruguay
10
2012
Venezuela
20
2012
Argentina
7
2012
Ecuador
20
2012
Guyana
7
2012
Perù
19
2012
Bolivia
7
2012
Brasile
17
2012
Brasile
6
2012
Suriname
17
2012
Suriname
6
2012
Paese
Natalità (nascite/1.000
popolazione
Anno
Paese
Mortalità (decessi/1.000
popolazione)
Anno
Argentina
17
2012
Perù
6
2012
Colombia
17
2012
Cile
6
2012
Paraguay
17
2012
Colombia
5
2012
Guyana
17
2012
Venezuela
5
2012
Cile
14
2012
Ecuador
5
2012
Uruguay
13
2012
Paraguay
5
2012
Paese
Mortalità infantile (decessi /1.000 feti nati
vivi)
Anno
Paese
Speranza di vita alla nascita
(anni)
Anno
Bolivia
41
2012
Cile
78
2012
Guyana
36
2012
Argentina
77
2012
Suriname
29
2012
Uruguay
76
2012
Paraguay
22
2012
Paraguay
76
2012
Perù
22
2012
Ecuador
76
2012
Brasile
21
2012
Colombia
75
2012
Venezuela
20
2012
Venezuela
74
2012
Ecuador
19
2012
Brasile
73
2012
Colombia
16
2012
Perù
73
2012
Argentina
11
2012
Suriname
71
2012
Uruguay
9
2012
Bolivia
68
2012
Cile
7
2012
Guyana
67
2012
Paese
Densità medici (medici / 1.000
abitanti)
Anno
Paese
Posti letto ospedalieri (posti letto / 1000
abitanti)
Anno
Uruguay
4
2008
Argentina
4
2005
Argentina
3
2004
Suriname
3
2007
Venezuela
2
2001
Uruguay
3
2007
Brasile
2
2007
Brasile
2
2009
Ecuador
1
2000
Cile
2
2009
Colombia
1
2002
Guyana
2
2007
Bolivia
1
2001
Ecuador
2
2008
Paraguay
1
2002
Perù
2
2009
Cile
1
2003
Venezuela
1
2007
Perù
1
2009
Paraguay
1
2009
Guyana
0
2000
Bolivia
1
2009
Suriname
0
2000
Colombia
1
2007
Paese
Spese per la salute (% PIL)
Anno
Argentina
10
2009
Paese
Spese per la salute (% PIL)
Anno
Brasile
9
2009
Cile
8
2009
Suriname
8
2009
Uruguay
7
2009
Paraguay
7
2009
Colombia
6
2009
Guyana
6
2009
Ecuador
5
2009
Bolivia
5
2009
Perù
5
2009
Paese
Tasso alfabetizzazione (%)
Anno
Uruguay
98
2003
Argentina
97
2001
Cile
96
2002
Paraguay
94
2003
Venezuela
93
2001
Perù
93
2007
Guyana
92
2002
Ecuador
91
2001
Colombia
90
2005
Suriname
90
2004
Brasile
89
2004
Bolivia
87
2001
Paese
Popolazione sotto la linea di povertà (%)
Anno
Suriname
70
2002
Bolivia
51
2012
Colombia
37
2010
Guyana
35
2006
Paraguay
35
2010
Perù
31
2010
Argentina
30
2012
Ecuador
29
2011
Venezuela
27
2011
Brasile
21
2009
Uruguay
19
2012
Cile
15
2009
Paese
Tasso di disoccupazione (%)
Anno
Paese
Tasso di disoccupazione giovanile (%)
Anno
Guyana
11
2007
Guyana
24
2002
Colombia
11
2011
Colombia
23
2008
Suriname
9
2008
Cile
23
2009
Venezuela
8
2011
Suriname
22
2004
Perù
8
2011
Argentina
21
2009
Argentina
7
2011
Uruguay
20
2009
Cile
7
2011
Brasile
18
2009
Paraguay
7
2011
Ecuador
14
2009
Brasile
6
2011
Perù
14
2008
Uruguay
6
2011
Venezuela
14
2008
Bolivia
6
2011
Paraguay
12
2008
Ecuador
4
2011
Bolivia
9
2002
Falkland
4
2012
Paese
Elettricità - produzione (miliardi di
kWh)
Anno
Paese
Elettricità - consumo (miliardi di
kWh)
Anno
Brasile
509
2012
Brasile
456
2012
Venezuela
123
2012
Argentina
105
2012
Argentina
115
2012
Venezuela
86
2012
Cile
60
2012
Cile
56
2012
Paraguay
55
2012
Colombia
39
2012
Colombia
51
2012
Perù
34
2012
Perù
39
2012
Ecuador
15
2012
Ecuador
17
2012
Paraguay
9
2012
Uruguay
10
2012
Uruguay
8
2012
Bolivia
7
2012
Bolivia
6
2012
Suriname
2
2012
Suriname
1
2012
Guyana
1
2012
Guyana
1
2012
Falkland
0
2012
Falkland
0
2012
Paese
Petrolio - produzione (barili/giorno)
Anno
Paese
Petrolio - consumo (barili/giorno)
Anno
Venezuela
2.375.000
2010
Brasile
2.029.000
2012
Brasile
2.301.000
2012
Venezuela
746.000
2010
Colombia
800.100
2010
Argentina
618.000
2010
Argentina
763.600
2010
Cile
302.700
2010
Ecuador
500.000
2011
Colombia
296.000
2010
Perù
152.700
2011
Perù
189.000
2010
Bolivia
44.660
2011
Ecuador
166.300
2011
Uruguay
28.000
2011
Uruguay
45.200
2011
Paese
Petrolio - produzione (barili/giorno)
Anno
Paese
Petrolio - consumo (barili/giorno)
Anno
Suriname
14.460
2010
Bolivia
44.430
2011
Cile
10.640
2010
Paraguay
31.000
2010
Falkland
0
2010
Suriname
15.000
2010
Guyana
0
2010
Guyana
10.000
2010
Paraguay
0
2010
Falkland
300
2010
Paese
Gas naturale - produzione (metri
cubi)
Anno
Paese
Gas naturale - consumo (metri
cubi)
Anno
Argentina
40.100.000.000
2010
Argentina
43.460.000.000
2010
Perù
31.120.000.000
2011
Brasile
25.130.000.000
2011
Brasile
24.070.000.000
2011
Venezuela
25.080.000.000
2010
Venezuela
22.900.000.000
2010
Colombia
8.690.000.000
2009
Bolivia
14.730.000.000
2010
Perù
3.650.000.000
2010
Colombia
10.490.000.000
2009
Bolivia
3.010.000.000
2010
Cile
1.350.000.000
2009
Cile
2.840.000.000
2009
Ecuador
331.000.000
2010
Ecuador
331.000.000
2010
Falkland
0
2009
Uruguay
45.700.000
2010
Guyana
0
2009
Falkland
0
2009
Suriname
0
2009
Guyana
0
2009
Paraguay
0
2009
Suriname
0
2009
Uruguay
0
2011
Paraguay
0
2009
Paese
Esportazioni (miliardi di dollari)
Anno
Paese
Importazioni (miliardi di dollari)
Anno
Brasile
256
2011
Brasile
220
2011
Venezuela
93
2011
Cile
71
2011
Argentina
84
2011
Argentina
71
2011
Cile
82
2011
Colombia
55
2011
Colombia
56
2011
Venezuela
46
2011
Perù
46
2011
Perù
37
2011
Ecuador
22
2011
Ecuador
23
2011
Paraguay
10
2011
Paraguay
12
2011
Uruguay
9
2011
Uruguay
10
2011
Bolivia
8
2011
Bolivia
8
2011
Suriname
2
2011
Guyana
1
2011
Guyana
1
2011
Suriname
1
2011
Falkland
0
2004
Falkland
0
2004
Paese
Linee ferroviarie (km)
Anno
Paese
Strade (km)
Anno
Argentina
36.966
2008
Brasile
1.751.868
2004
Paese
Linee ferroviarie (km)
Anno
Paese
Strade (km)
Anno
Brasile
28.538
2008
Argentina
231.374
2004
Cile
7.082
2008
Colombia
141.374
2010
Bolivia
3.652
2010
Perù
137.327
2007
Perù
1.906
2010
Venezuela
96.155
2002
Uruguay
1.641
2010
Cile
80.505
2004
Ecuador
965
2008
Uruguay
77.732
2010
Colombia
874
2008
Ecuador
43.670
2006
Venezuela
806
2008
Paraguay
29.500
2000
Paraguay
36
2008
Bolivia
16.138
2004
Guyana
7.970
2000
Suriname
4.304
2003
Isole Falkland
440
2008
Paese
Canali navigabili (km)
Anno
Paese
Numero di navi della marina mercantile
Anno
Brasile
50.000
2012
Brasile
135
2008
Colombia
24.725
2012
Venezuela
59
2008
Argentina
11.000
2012
Cile
48
2008
Bolivia
10.000
2012
Argentina
47
2008
Perù
8.808
2011
Ecuador
33
2008
Venezuela
7.100
2011
Bolivia
25
2008
Paraguay
3.100
2012
Paraguay
22
2008
Uruguay
1.600
2011
Colombia
15
2008
Ecuador
1.500
2012
Uruguay
14
2008
Suriname
1.200
2011
Guyana
7
2008
Guyana
330
2012
Perù
6
2008
Suriname
1
2008
Paese
Aeroporti
Anno
Paese
Aeroporti con piste pavimentate
Anno
Brasile
4.105
2012
Brasile
713
2012
Argentina
1.149
2012
Argentina
159
2012
Bolivia
865
2012
Venezuela
128
2012
Colombia
862
2012
Colombia
121
2012
Paraguay
800
2012
Ecuador
101
2012
Venezuela
492
2012
Cile
88
2012
Cile
476
2012
Perù
58
2012
Ecuador
431
2012
Bolivia
21
2012
Perù
191
2012
Paraguay
15
2012
Guyana
98
2012
Uruguay
11
2012
Paese
Aeroporti
Anno
Paese
Aeroporti con piste pavimentate
Anno
Uruguay
94
2012
Guyana
11
2012
Suriname
47
2012
Suriname
5
2012
Falkland
7
2012
Falkland
2
2012
Paese
Spesa militari - percento del PIL
Anno
Colombia
3
2005
Cile
3
2006
Guyana
2
2006
Brasile
2
2009
Uruguay
2
2006
Perù
2
2006
Bolivia
1
2009
Venezuela
1
2005
Paraguay
1
2006
Ecuador
1
2009
Argentina
1
2009
Suriname
1
2006
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