Il Perù Lo stemma centrale racchiude una vigogna, un albero e una cornucopia da cui escono monete d’oro e argento, simboli delle risorse del paese. La storia Con l’arrivo degli incas il territorio andino e la costa divennero parte di un unico impero, con capitale Cuzco. Nel 1532 gli spagnoli, alla guida di Francisco Pizarro, iniziarono la conquista dell’impero, riducendo in schiavitù le popolazioni locali. Nel 1824, il Perù ottenne l’indipendenza dalla Spagna, inseguito ad una guerra culminata nella battaglia di Ayacucho. Si sono poi susseguiti dittature militari e governi autoritari. Oggi il Perù è una repubblica presidenziale, priva però di una democrazia, a causa dei gravi problemi sociali dovuti a un diseguale sviluppo economico. Il territorio Il Perù è suddivisibile in tre zone parallele: la regione costiera, bagnata dall’Oceano Pacifico, è una stretta fascia desertica, con oasi verdi situate alle foci di brevi corsi d’acqua; la regione montana è costituita dalle catene delle Ande, da dove nascono i grandi fiumi andini; la regione della selva si estende dai pendii orientali delle Ande alla pianura amazzonica. Tra i numerosi laghi della Cordigliera, il Titicaca, diviso tra Perù e Bolivia, è il lago navigabile più alto del mondo. La popolazione Il 44% della popolazione è formato da meticci e bianchi, che risiedono nelle principali città e lungo la costa. Tra gli indios, i quechua costituiscono l’etnia prevalente, seguiti dagli aymarà. Gli indios vivono nelle zone rurali andine, nelle vallate e sugli altopiani, o in piccole tribù nella foresta amazzonica. Nella capitale Lima vive oltre un quarto della popolazione peruviana. Tra le altre città ricordiamo Cuzco, antica capitale degli incas e oggi rinomata meta turistica. L’economia L’agricoltura di sussistenza del Perù non riesce a soddisfare il fabbisogno interno; si producono mais e patate, orzo, fagioli e altre specie vegetali autoctone. Le colture commerciali di cotone, riso e frutta sono diffuse sulla costa. Importante è la pesca e le foreste forniscono legnami pregiati. Il sottosuolo offre numerose risorse: rame, argento, piombo, zinco, ferro, petrolio, gas naturale e fosfati. Sono presenti stabilimenti alimentari, tessili, chimici e cartari. Nel terziario è in crescita il turismo. La rete dei trasporti è però inadeguata. Il Cono Sud La storia L’estremità nord occidentale fece parte dell’impero Inca, mentre nell’attuale Paraguay prevalse il popolo guaranì. Il resto del territorio in età precolombiana era abitato da tribù nomadi. Nel sedicesimo secolo gli spagnoli estesero il loro dominio sulla regione ma alcune zone rimasero inesplorate, qui gli indigeni vi rimasero fino all’Ottocento. Dopo aver ottenuto l’indipendenza dal 1811 al 1828, i paesi di questa regione attraversarono vicende politiche diverse ma tutti conobbero dittature militari. Il territorio Si estende nel Tropico del Capricorno fino alla punta del continente americano. Questa regione è separata dall’Antartide dallo stretto di Drake che mette in comunicazione l’Oceano Pacifico con l’Oceano Atlantico. I rilievi si concentrano nella zona occidentale occupata dalla Cordigliera delle Ande, dove si innalzano le vette più alte dell’America: l’Aconcagua e l’Ojos del Salados. La zona orientale è occupata da numerose pianure che si estendono fino all’oceano atlantico. Verso sud si estende l’altopiano della Patagonia. Le pianure sono attraversate da numerosi fiumi il principale è il Paranà. La costa affacciata sull’ Oceano Pacifico e quasi rettilinea a nord mentre a sud si presenta frastagliata e ricca di fiordi. Il clima da nord verso sud diventa da subtropicale a temperato, sui rilievi e montano. La popolazione Un importante migrazione proveniente dall’Europa ha incrementato la popolazione bianca della regione. Oggi i bianchi costituiscono la maggior parte della popolazione dell’ Uruguay e dell’Argentina mentre in Cile e in Paraguay il gruppo più numeroso è quello dei meticci. Una delle zone in cui si concentra la popolazione é l’estuario di Rio de la Plata dove si affacciano le capitali dell’Argentina e Uruguay. Sono invece zone meno popolate il nord del Cile occupato dal deserto dell’Atacama, la Patagonia e la Terra del Fuoco. La densità media è molto bassa. Il tasso di urbanizzazione è molto alto supera infatti in Argentina e in Uruguay il 90%. L’economia Sulle economie dei paesi gravano importanti debiti con l’estero e situazioni politiche ancora instabili. L’economia dell’Argentina e del Cile è caratterizzata da periodi di crescita alla quale si alternano periodi di recessione con conseguente disoccupazione e aumento dei prezzi. Mentre è più svantaggiata l’ economia del Paraguay caratterizzata da uno scarso sviluppo industriale e un agricoltura basata sui latifondi. Sono molto praticare le attività del settore primario: è molto sviluppato l’allevamento di bovini e ovini, seguito dall’agricoltura, la pesca è diffusa prevalentemente in Cile. Il settore industriale e terziario sono sviluppati prevalentemente in Cile e in Argentina L’Argentina I colori della bandiera argentina furono scelti da generale Manuel Belgrano, primo condottiero della guerra d' indipendenza. Il disegno centrale, il sole di maggio, fu aggiunto attorno il 1818. La storia L'Argentina fu, con il Cile uno degli ultimi paesi del Sud America a essere sottomesso dagli spagnoli. L' indipendenza dalla Spagna si ottenne nel 1816. Tra la fine del 800 e l' inizio del 900 si riversarono nel paese oltre 4 milioni di emigranti, provenienti dall' Europa, soprattutto dall' Italia. Nel 1946 venne eletto Juan Domingo Peròn come presidente della Repubblica. Al suo regime militare riformista seguirono vari altri governi, ma nel 1976 i militari presero il potere attraverso un colpo di stato, imponendo una durissima dittatura. Nel 1994 il paese si è dato una nuova costituzione, rimasero però l' incertezza politica e le difficoltà economiche. Oggi la forma di governo dell' Argentina è la Repubblica Federale. Il territorio L'Argentina è per estensione il secondo stato dell' America del Sud, dopo il Brasile. Il territorio si può suddividere in tre regioni geografiche: i rilievi andini a ovest, le pianure a est e l'arido e freddo altopiano della Patagonia a sud. I fiumi più importanti sono il Paranà e l' Uruguay. Il clima nella parte orientale del paese, è sub tropicale a nord, al centro è continentale e al sud è oceanico e freddo. Nella regione andina è di tipo montano. La popolazione In Argentina vivono oltre 37 milioni di persone. Circa il 35% è di origine italiana, il 25% di discendenza spagnola. La densità media è bassa, poiché vaste aree del paese sono quasi disabitate. Gli abitanti si concentrano nelle città, il tasso di urbanizzazione è molto alto. La capitale è Buenos Aires, il suo centro ha un area di 200Km quadrati, ingloba vari centri vicini, così da formare una conurbazione di quasi 12 milioni di abitanti. Molti di essi vivono nelle grandi periferie di baracche, le villas nuevas. La lingua parlata è lo spagnolo, la religione maggiormente professata è quella cattolica mentre la moneta spagnola è il peso argentino. L’economia L'Argentina per le caratteristiche del suo territorio, ha potuto sviluppare l' agricoltura e l'allevamento. Oggi il paese è uno dei principali esportatori mondiali di prodotti alimentari. All' inizio del XX secolo ha avuto grande impulso anche il settore secondario. Dopo la seconda guerra mondiale, la difficile situazione politica e l' aumento del debito estero hanno però contribuito a determinare nel paese una profonda crisi economica, che all' inizio del XXI secolo è riesplosa in tutta la sua gravità. IL TANGO nasce in Argentina come espressione popolare ma successivamente diviene una vera e propria forma artistica, che comprende musica, danza, testo. È impossibile suggerirne una data di nascita esatta , ma sicuramente fa la sua comparsa nei sobborghi di Buenos Aires alla fine del XIX secolo, diffondendosi inizialmente presso i ceti più poveri. E’ un linguaggio con cui esprimersi ed è evidente che, sia nei suoi testi che nel suo carattere culturale, il tango è un elemento inscindibile dalla realtà di Buenos Aires, Rosario e Montevideo. Alle sue melodie malinconiche vennero presto aggiunte le parole, i cui temi erano la nostalgia degli emigrati per le loro terre d'origine, la solitudine, l'incertezza del futuro o le delusioni d'amore. Il Cile Il bianco e il blu sono i simboli delle cime innevate e del cielo delle Ande, il rosso indica il sangue versato dai patrioti per l’indipendenza del paese. La storia Dopo essere stato raggiunto dal portoghese Ferdinando Magellano, fu conquistato dagli spagnoli, che si scontrarono con la resistenza degli araucani. Nel 1818 il paese ottenne l’indipendenza. Nel 1973 il governo socialista di Salvador Allende cadde inseguito ad un colpo di stato militare, e il generale Augusto Pinochet instaurò una feroce dittatura. La democrazia è stata restaurata solo nel 1989. Il territorio Il Cile si estende dal deserto di Atacama, al confine con il Perù, alla Terra del Fuoco, a sud. I rilievi comprendono due cordigliere parallele: la Cordigliera della Costa e la Cordigliera Centrale, che racchiudono una lunga valle interna “ la Grande Valle Centrale. Le coste sono frastagliate e costituite da numerose isole. Il clima varia in base alla latitudine: al nord è arido caldo, al centro mite e poco piovoso, al sud umido e freddo. La popolazione L’immigrazione europea in Cile è stata meno rilevante rispetto agli altri paesi del Cono Sud, e la popolazione risulta formata per più dell’89% da meticci. Tra le minoranze etniche, i gruppi amerindi aymarà e mapuche costituiscono il 6,8% dei cileni e sono presenti soprattutto al sud. Vaste regioni sono disabitate, mentre sono densamente popolate la Grande Valle centrale, dove sorge la capitale Santiago e le città costiere, come Concepciòn e Valparaìso,principale porto del paese. L’economia E’una tra le più avanzate del Sudamerica. L’agricoltura, praticata nella Valle Centrale, e l’allevamento forniscono prodotti come frutta, verdura, vini pregiati e carni destinati all’esportazione. Importanti sono la pesca dei granchi e di altre specie oceaniche e l’allevamento delle ostriche. L’industria è tra le più sviluppate del subcontinente e in crescita è il settore turistico. La povertà però rimane un grave problema, a causa dell’ineguale distribuzione della ricchezza. La recessione economica che ha interessato il paese alla fine del XX secolo ha causato una forte disoccupazione.