Il linguaggio dei sintomi

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Con la consulenza
del dott.
MARCO PflCORI,
psicologo e
ipnoterapeuta, autore
del libro "Il linguaggio
segreto dei sintomi"
(Sperling&Kupfer).
Conoscersi per stare meglio
Il linguaggio
dei sintomi
A volte non capisci qual è il tuo problema, ma il tuo
corpo sì. Ecco come interpretare i messaggi che ti lancia
di Marzia Nicolini
LINGUAGGIO
SEGRETO
SINTOMI
4
MIMMI
Ascoltiamo abbastanza
quello che il nostro
corpo ha da dirci? No,
secondo lo psicologo
e ipnoterapeuta Marco
Pacori, fondatore
del Centro Studi
e Ricerche
ulla Comunicazione
Non Verbale. Eppure,
se imparassimo
a dare retta a quello
che il nostro corpo
ci comunica ogni
giorno, potremmo
cogliere in
anticipo situazioni
pericolose,
prevenire malattie.
allontanarci da una
persona sbagliata...
in una parola:
stare meglio.
C
he corpo e mente si influenzino a
vicenda è ormai accertato scientificamente. Disturbi, dolori, malattie non dipendono quindi solo
da cause fisiologiche, ma possono essere - e
spesso lo sono - originati da situazioni emotive difficili, forte stress o traumi.
Lavorando con centinaia di pazienti, Pacori
ha visto come in moltissimi casi la soluzione
della problematica emotiva coincidesse con
un miglioramento del disturbo fisico, che nessun farmaco o terapia erano riusciti a risolvere. Spesso ciascuna specifica emozione ne-
SPERLING&KUPFER
gativa prende di mira un organo ben preciso.
Ma può accadere anche il contrario: cioè che
malesseri e patologie incidano sulle funzioni
nervose e cerebrali e quindi sul nostro umore
e sulle nostre capacità mentali.
Allora può capitare che il diabete indebolisca
la memoria o l'attenzione, oppure che un fegato
intossicato causi difficoltà cognitive o che un
alto tasso di colesterolo ci renda più irritabili. Ecco come imparare a capire meglio le nostre emozioni e prenderci cura di noi stessi. A
partire dai campanelli d'allarme che il nostro
corpo fa partire.
I sìntomi "premonitori"piti comuni
Impara a leggere il linguaggio del corpo
HSIBiSEEEJ
Quando la nostra vista cala, la prima cosa
a cui pensiamo è l'insorgenza della presbiopia o della miopia. Talvolta, invece,
può essere un segno larvato di depressione. È quanto ha scoperto un'equipe
tedesca guidata dallo psichiatra Emanuel
Bubl mettendo a confronto un gruppo di
pazienti depressi e una "compagine" sana
e facendo vedere loro un'immagine a scacchi, mentre degli elettrodi posti sulla retina
registravano l'attività dei recettori alla luce.
In chi era depresso, la reattività dei recettori risultava tre volte più lenta dei compagni non depressi, con la conseguenza
che vedevano in modo più sfocato, appannato e grigio.
2. FEBBRICITANTI PERCHE
CI SI SENTIAMO SOLI
La febbre è un sintomo molto generico,
che può dipendere dal fatto di aver contratto un'infezione, ma che può dipendere anche da stanchezza o infiammazioni.
Gli psicologi Chen-Bo Zhong e Geoffrey
Leonardelli hanno provato attraverso diversi esperimenti che l'aumento del senso
di freddo accompagna anche una precisa
condizione sociale: l'emarginazione e la
solitudine. Mettendo, sperimentalmente,
alcuni partecipanti in condizione di sentirsi isolati e respinti, i due medici hanno
verificato che sentirsi soli provocava una
sensazione di freddo.
3. IL COLESTEROLO ALTO PUÒ
DIPENDERE DA UNA FORTE RABBI
Potrebbe suonare strano, ma uno dei maggiori fattori di rischio cardiocircolatorio, un
alto tasso di colesterolo LDL (o cattivo),
può essere la conseguenza di un temperamento bilioso o di rabbia trattenuta e
inesplosa. Quando siamo in situazioni che
viviamo come minacciose, il nostro cervello mobilità il nostro corpo a prepararsi a
fronteggiare la situazione:
il cuore batte molto più veloce, affluisce più
sangue ai muscoli e al cervello e aumenta
il livello del colesterolo. Quest'ultimo, infatti, rappresenta una fonte energetica da
cui si produce, per sintesi, il glucosio e
quindi l'ATR il vero carburante del nostro
organismo. Quando lo stress si prolunga
eccessivamente, però, la concentrazione
di colesterolo resta elevata e finisce con
l'intasare le arterie.
4. LA GASTRITE O L'ULCERA
PER IL TROPPO STRESS
La gastrite è una condizione infiammatoria
della mucosa dello stomaco che provoca
forte dolore, nausea, vomito, perdita di
appetito e l'infiammazione della mucosa
gastrica. La medicina ha rilevato che, in
chi soffre dì questo disturbo, è presente
un'elevata contrazione del batterio Helicobacter pylori. Questo, però, prolifera e
diventa aggressivo quando lo stress aumenta le secrezioni acide che corrodono le pareti dello stomaco. In sostanza, è
proprio una tensione protratta a creare il
terreno fertile perché il batterio procuri il
disturbo.
5. LA PERDITA DI CAPELLI INDICA
DISISTIMA E VERGOGNA
Secondo la mitologia, l'eroe Sansone perse la forza perché gli avevano tagliato la
chioma. E, secondo le leggende, gli indiani reclutati nell'esercito americano per la
loro capacità di seguire le tracce dicevano
di aver perso le loro capacità da segugi a
causa del taglio "tattico" dei lunghi capelli.
Al di là delle storie e dei miti, perdere i capelli per un uomo o una donna è spesso
fonte di disistima, vergogna e depressione, specie se questo accade in modo repentino, vistoso e massiccio. Questa caduta rovinosa può essere causata anche
da un evento traumatico: uno shock, infatti, altera il ciclo del rinnovamento della
chioma, accelerandone l'invecchiamento
e la caduta.
6. CREPACUORE PER UNA _
DELUSIONED'AMORE TROPPO FOR'i
L'infarto è una delle principali cause di
morte nella società occidentale, per cui è
inevitabile che nel momento in cui avver-
SPERLING&KUPFER
tiamo i suoi sintomi (fin troppo "reclamizzati" dai media) ci sentiamo assalire da
un senso di terrore: l'attacco di panico e
l'ansia possono infatti produrre sensazioni
molto simili a questo evento. Tuttavia, esiste anche una sintomatologia che provoca una brusca e dolorosa crisi cardiaca:
la sindrome di Tako-Tsubo, in cui il ventricolo sinistro viene letteralmente stritolato.
La sua causa? Una delusione amorosa
molto forte o un pesante trauma emotivo.
Con un po' di aspirina e un po' di riposo il
disturbo rientra senza lasciare strascichi.
7. QUANDO UN BOCCONE VA
DI TRAVERSO C'È QUALCOSA
DI INESPRESSO
Alle volte succede che, mentre stiamo
mangiando, uno spasmo provochi un'alterazione dei processi digestivi e così il
boccone, invece di dirigersi verso l'esofago s'incastra nella trachea (che serve a
respirare) dando uno spaventoso senso
di soffocamento. Alle volte, questa sensazione persiste anche quando gli accertamenti escludono che ci sia un residuo
di cibo bloccato e possono procurare la
paura di inghiottire (e quindi di mangiare).
In alcuni casi, il disturbo può provenire da
un'esperienza reale di soffocamento, ma
più spesso ha origine nelle "parole che
non ti ho detto", cioè da rospi metaforici che abbiamo ingoiato e a cui non siamo stati capaci di replicare.
8. SPOSSATI AL RISVEGLIO
PERCHÉ TRISTI
Può capitare di provare, in un periodo della vita, un profondo senso di stanchezza
fisica. Certo, può trattarsi semplicemente
di un calo di ferro o di altri minerali o invece essere un sintomo di malattie gravi,
ma può anche trattarsi di un indicatore
dì infelicità. Il modo in cui la scontentezza procura il senso di fatica sembra essere un enzima, la monoammino ossidasi.
Diversi studi scientìfici hanno dimostrato
che una dose eccessiva di questa sostanza altera il metabolismo cerebrale di serotonina, noradrenalìna e dopamìna, molecole che contribuiscono, rispettivamente,
al buon umore, al senso di energia e alla
motivazione.
I SEGNALI CHE CI MANDA IL NOSTRO CORPO
Nella nostra cultura mente e corpo sono interpretati come distinti
L
e recenti ricerche sulla psicobiologia hanno rivoluzionato
la visione della nostra cultura per
cui mente e corpo sono due entità
distinte, dimostrando invece come
pensiero e organismo siano strettamente collegati.
Per esempio, assumere una posizione curva e imbolsita porta ad
avere meno lucidità, peggiora la
facoltà di memoria e ci induce a
sentimenti di tipo depressivo. Per
contro, stringere un pugno o tenere
una posizione più tonica ed energica ci aiuta a essere determinati.
a pensare meglio e ad avere più
fiducia nelle nostre facoltà.
In modo analogo, quando siamo
preoccupati, ansiosi e stressati i
nostri riflessi sono meno efficienti, tendiamo ad avere una minore
coordinazione motoria, a sbandare
e a soffrire di diversi disturbi come
un nodo in gola, la sensazione di
mancanza d'aria, stomaco con-
tratto, incontinenza e via dicendo.
Ma l'effetto del disagio emotivo non
si limita a renderci più deboli: se è
protratto può intaccare lo stato di
salute e predisporre l'organismo
alle malattìe.
È vero che quando ì medici non
sanno più che pesci pigliare dicono
ai loro pazienti che il loro disturbo
è causato da stress. Questo succede perché quando viviamo stati
d'animo negativi (o positivi) il nostro
cervello produce delle speciali molecole, chiamate neuro peptidi, che
viaggiano nel corpo e si incuneano
nei nostri organi, rendendo il sistema immunitario meno efficiente e
compromettendo le funzioni cardiocircolatorie. Prima ancora che
il corpo si ammali o si sviluppi uno
stato depressivo o ansioso iniziano
a manifestarsi dei segnali fisici che,
se osservati e riconosciuti, possono metterci in guardia e quindi indurci a correre ai ripari per tempo.
Rimedi alla portata di tutti
P
remesso che una
psicoterapia
è sicuramente la soluzione
più adeguata se ti trovi
di fronte a uno o più
dei disagi descritti o se
stai vivendo situazioni
di forte stress emotivo,
esistono dei piccoli,
ma utili escamotage da
adottare per riequilibrare
naturalmente il proprio
stato emotivo.
I
Si è scoperto che
prendere l'abitudine
di camminare immersi nella
natura (in città basta anche
un parco) riduce l'attività
della corteccia prefrontale
subgenuale, una regione del
cervello che si "accende"
quando rimuginiamo
o siamo preda di pensieri
tormentosi e angosciati.
2
Coltiva un hobby con
regolarità: è un altro
potente tonico per la
nostra salute psicologica e
fisica. Se eseguito
in modo concentrato
e con passione ci porta
a una condizione mentale
detta di "sospensione del
pensiero", che non ha nulla
da invidiare alle pratiche
meditative come lo yoga
e la mindfulness.
3
Pratica regolarmente
dell'attività fisica,
scegliendo lo sport
che più si adatta
alla tua personalità.
In questo modo aiuti
il tuo corpo a produrre
triptofano, importante
precursore della
serotonina, aumentando
la concentrazione
di endorfine,
sostanze endogene
che rappresentano
l'equivalente naturale
della morfina, dall'effetto
antidolorifico. Fare sport,
infine, aumenta la presenza
nel corpo dell'anandamide,
il principio attivo della
SPERLING&KUPFER
marijuana che promette
rilassatezza, senso
di leggerezza ed euforia.
4
Scrivi che ti passa.
Uno degli espedienti
più comuni per alleviare
le proprie sofferenze
psicologiche o fisiche
consiste nel condividere
le proprie esperienze
e preoccupazioni con un
terapeuta, un amico fidato,
il proprio partner. Quando
questo non è possibile
puoi ricorrere al metodo
- altrettanto efficace
e terapeutico - della
scrittura. Scrivere ha un
effetto liberatorio per chi
prova una sofferenza.
Un consiglio: prova
a leggere il tuo diario
prima di andare a letto.
Sfruttando la naturale
proprietà del sogno
di elaborare le esperienze
emotive, potresti riuscire
a dare senso a quello che
stai provando.
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