La Filosofia politica tra il XVI e il XVIII secolo DIZIONARIO AUTONOMIA della politica: la politica è indipendente dalla religione e dalla morale. Il politico (il Principe) va giudicato in base alla sua capacità di conquistare e mantenere il potere (tesi sostenuta da Niccolò Machiavelli nel Principe). AUTORITÀ: fondamento di legittimità del potere. CONTRATTO: secondo le teorie contrattualiste, è il patto con cui si trasferisce volontariamente il potere dai membri della società all’autorità politica. Segna il passaggio dallo Stato di natura allo Stato politico. DEMOCRAZIA diretta o rappresentativa. (vedi pensiero politico di Rousseau) DIRITTO insieme delle norme che regolano la convivenza umana. Il diritto è tanto una prassi quanto una dottrina. Nel Medioevo esprime l’ordine oggettivo concreto e spontaneo della società. Nel pensiero moderno è considerato artificiale, scaturente dal contratto. DIRITTI Facoltà originarie dell’uomo in quanto singolo o in associazione. Nel pensiero moderno diritti individuali soggettivi = limiti del potere statuale. Sviluppo storico dei diritti (diritti di 1°, 2°, 3°, 4° “generazione”) Prima fase: si affermano i diritti civili di libertà Seconda fase: compaiono i diritti politici Terza fase: vengono enunciati i diritti sociali, che comportano l’intervento attivo dello Stato a garanzia della sicurezza economica e sociale degli individui. Quarta fase, appena all’inizio: diritti ecologici, ambientali. Vedi Norberto Bobbio, L’età dei diritti (1990), Einaudi, Torino 2005. GIUSNATURALISMO Corrente di pensiero giuridico che sostiene l’esistenza di un diritto naturale precedente il diritto positivo (Sofisti, Stoici, Tommaso d’Aquino, Althusius, Grozio). medievale fondamento teologico moderno fondamento razionale GIUSPOSITIVISMO Corrente di pensiero giuridico, nata nel XIX secolo, che identifica il diritto esclusivamente come diritto “posto”, cioè vigente ed effettivo. LAICITÀ dello Stato condizione di indipendenza della sfera politica dalle autorità ecclesiastiche e dalle religioni. LIBERALISMO dottrina politica che afferma il primato degli individui e dei loro diritti rispetto alla società e allo stato. LIBERISMO dottrina economica secondo cui solo l’assenza di vincoli consente il raggiungimento del maggior benessere per gli individui. MANDATO: incarico conferito attraverso elezioni Libero mandato: mandato generale, che non comporta obblighi giuridici o politici vincolanti dei rappresentanti verso i loro elettori, per l’intera durata della legislatura. Mandato imperativo: mandato che implica responsabilità giuridica e politica dei rappresentanti verso i propri elettori; prevede la revocabilità del mandato in qualsiasi momento. POLITICA: prassi e teoria relativa alla coesistenza umana considerata 1. dal punto di vista del potere 2. dal punto di vista delle norme e dei rapporti di comando e di obbedienza secondo i quali un ordine si regola. POTERE: capacità da parte di una forza di produrre effetti in un ambiente. In ambito politico, potere dell’uomo sull’uomo, cioè capacità di condizionare il comportamento di altri uomini. RAGION DI STATO: detta anche “interesse nazionale”, è l'insieme degli obiettivi e delle ambizioni di un paese in campo economico, militare o culturale. La ragion di Stato viene invocata spesso per giustificare un atto dello stato o dei suoi rappresentanti, che si decide debba restare segreto. Ogni azione dello Stato, se necessaria per il bene dello Stato stesso, è legittima, indipendentemente dalla sua moralità. Teorizzata per la prima volta da Giovanni Botero Della Ragion di Stato 1589. REALISMO politico: Corrente di pensiero politico riconducibile a Machiavelli, secondo la quale la politica deve considerare la “realtà effettuale” dell’uomo, non l’uomo come dovrebbe essere, in base a un ideale. SECOLARIZZAZIONE: Processo di riduzione dello spazio del sacro che caratterizza la modernità. “Disincantamento del mondo” (Max Weber, 1864-1920). Trasposizione di categorie religiose in ambito profano, per es. nella politica (Carl Schmitt, 1888-1985). Per Hans Blumenberg (1920-1996) la categoria di secolarizzazione è invece un espediente per delegittimare la modernità. SEPARAZIONE DEI POTERI (vedi Locke, Montesquieu) SOCIETÀ CIVILE: società in senso moderno, composta dai privati cittadini subordinata alla Stato che la protegge e la garantisce; nasce dalla disgregazione dell’antica società dei ceti e delle corporazioni. SOVRANITÀ: supremo potere di comando (summa potestas) connesso all’esercizio delle funzioni fondamentali di ogni sistema politico. STATO DI NATURA: Condizione degli uomini precedente il contratto con cui si dà vita allo Stato politico. Nello Stato di natura tutti avrebbero diritto illimitato su tutto. Vedi le diverse posizioni di Hobbes, Locke, Rousseau. STATO: Forma di organizzazione del potere politico, che esercità la sovranità sul territorio e sui cittadini. “Monopolio della forza legittima nell’ambito di un determinato territorio” (Weber). TOLLERANZA: Concessione ai cittadini da parte dell’autorità politica di uno spazio libero per l’espressione delle credenze religiose e la pratica del culto. Differisce dal concetto di libertà religiosa che indica invece un diritto soggettivo inalienabile. UTOPIA: Genere politico-letterario che disegna la città perfetta. Non–luogo (ou-topos) oppure luogo felice (eu-topos). Pensiero politico antico/medievale e Pensiero politico moderno Pensiero antico/medievale L’uomo sociale è un animale L’organizzazione politica è naturale e si pone in continuità con le comunità naturali (famiglia). Il fine della politica è la felicità comune. L’orizzonte della politica è il Bene. Pensiero moderno Lo stato è un corpo artificiale, che rappresenta una rottura con la condizione naturale di isolamento egoistico dei singoli. L’uomo è una sorta di “atomo” sociale, un individuo. L’orizzonte della politica è il problema del potere. Giusnaturalismo medievale (Tommaso d’Aquino) Giusnaturalismo moderno (Grozio) Tommaso: Il diritto naturale rispecchia la legge divina nel mondo, che ne costituisce il fondamento. Grozio Il diritto naturale consiste di leggi che possono essere scoperte dalla sola ragione, e che sarebbero valide “etsi deus non daretur” Contrattualismo 1. Hobbes e la fondazione dell’assolutismo Presupposto metafisico: materialismo meccanicistico. Tutto è corpo, in perenne movimento. Presupposto antropologico: l’uomo è dominato da desiderio perpetuo e illimitato di potere. Stato di natura: Guerra di tutti contro tutti. Mediante la ragione gli uomini giungono a porre e a riconoscere Le leggi di natura. Bisogna ricercare la pace. Si devono alienare tutti i diritti. I patti devono essere rispettati Attraverso il PACTUM UNIONIS , che è insieme un PACTUM SUBJECTIONIS Gli uomini alienano tutti i loro diritti a un potere sciolto dal patto (ASSOLUTO). Contrattualismo 2. Locke e la fondazione del Liberalismo e del Costituzionalismo Presupposto filosofico: empirismo. Presupposto antropologico: individualismo. Il limite dei diritti individuali è dato dal diritto degli altri. Stato di natura: l’uomo è in grado di riconoscere la legge naturale , quindi di limitare l’esercizio dei propri diritti. Non vi è però certezza che tutti si attengano alla legge di natura. Perciò gli uomini decidono mediante il patto di alienare parte dei loro diritti, in particolare il diritto di farsi giustizia. Costituiscono così un potere “terzo” che è lo Stato, che ha il compito di salvaguardare i diritti naturali inalienabili degli individui. Il Pactum unionis non equivale a un Pactum subjectionis. Formazione dello Stato, non assoluto ma limitato dai diritti individuali che deve garantire. Perché ciò sia possibile i poteri (legislativo ed esecutivo) devono essere divisi. Lo Stato deve fondarsi sulla tolleranza in materia religiosa. Non può però tollerare culti fondati sull’intolleranza (cattolici) che mettano in pericolo l’ordine politico. Contrattualismo 3. Rousseau e la sovranità popolare Presupposto filosofico generale: Illuminismo. Critica della società presente e progetto di emancipazione umana. Presupposto antropologico: l’uomo in natura non è né buono né cattivo, i suoi bisogni sono semplici e facili da soddisfare. L’egoismo è temperato dalla socievolezza. Il diritto di ciascuno è limitato da quello altrui. Stato di natura: condizione di pace, assenza di proprietà privata e di conflitti. La tendenza naturale al cambiamento (l’uomo è perfettibile) conduce attraverso alcune tappe (creazione della proprietà privata tramite la forza, introduzione di leggi volte a difenderla, nascita della diseguaglianza sancita dal diritto) alla formazione dello Stato civile, frutto di un Patto iniquo Sato civile attuale, fondato sulla disuguaglianza, sulla corruzione e sulle ingiustizie. Mediante la ragione è possibile risalire la china della corruzione, non attraverso un ritorno al passato, ma in direzione di un nuovo contratto (Il Contratto sociale), basato sull’uguaglianza, che darà vita allo Stato giusto. Tutti gli individui stabiliscono di alienare tutti i loro diritti alla collettività che detiene la sovranità ed esprime la volontà generale. Creazione dello Stato democratico, fondato sulla sovranità popolare indivisibile e inalienabile a terzi. Tutti gli incarichi affidati dall’assemblea a comitati o singoli sono revocabili (mandato imperativo, vincolo di mandato). Gli individui devono essere “costretti” alla libertà.