Cedam - Usufrutto, uso, abitazione di Mazzon Riccardo

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INDICE SOMMARIO
Prefazione ............................................................................... Pag.
V
Elenco delle principali abbreviazioni .............................................. » XXXV
PARTE PRIMA
IL DIRITTO REALE DI USUFRUTTO
Capitolo Primo
ORIGINI E COSTITUZIONE DELL’USUFRUTTO
1. Usufrutto quale diritto reale di godimento: definizione e origini dell’istituto .............................................................................
2. Le modalità di costituzione dell’usufrutto ...................................
3. Il c.d. usufrutto legale: l’oggi abrogato art. 547 del codice civile .......
3.1. Segue: il caso (discusso) dell’art. 342 del codice civile .............
3.1.1. Segue: il fallimento del figlio minore estingue anche l’usufrutto ..................................................................
4. Il c.d. usufrutto giudiziale: il 2o co. dell’art. 194 del codice civile .....
4.1. Segue: ratio e conseguente limite temporale dell’usufrutto giudiziale ex art. 194, 2o co. .....................................................
4.1.1. Segue: la paradigmatica pronuncia Cass. civ. 9.4.1994, n.
3350 ...................................................................
4.2. Segue: l’art. 2932 del codice civile ......................................
4.2.1. Segue: l’esecuzione del contratto preliminare di compravendita con riserva d’usufrutto ..................................
4.2.2. Segue: il caso della promessa d’usufrutto in ambito di separazione tra coniugi ..............................................
5. La costituzione dell’usufrutto mediante usucapione ......................
6. La costituzione dell’usufrutto per volontà dell’uomo .....................
6.1. Segue: il contratto di compravendita del diritto di usufrutto non
è contratto aleatorio ........................................................
6.2. Segue: la c.d. riserva d’usufrutto ........................................
6.2.1. Segue: riserva d’usufrutto in relazione alla costituzione di
altro diritto reale? ..................................................
6.3. Segue: costituzione dell’usufrutto generale sui beni del compendio ereditario attraverso il testamento e differenziazione con la
sostituzione fedecommissaria ............................................
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VIII
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Indice sommario
6.3.1. Segue: l’espressione «vita natural durante» tra usufrutto
e sostituzione fedecommissaria ................................
6.3.2. Segue: l’interpretazione della disposizione testamentaria
deve ricercare l’effettiva volontà del de cuius ...............
6.3.3. Segue: usufrutto e c.d. cautela sociniana ....................
6.3.4. Segue: il c.d. usufrutto successivo (art. 698 del codice civile)
Forma e pubblicità degli atti costitutivi di usufrutto ....................
7.1. Segue: la forma e la volontà nell’identificazione dell’oggetto
dell’atto negoziale .........................................................
7.2. Segue: le particolari applicazioni dell’art. 2944 del codice civile
– il requisito del medesimo dante causa .............................
Legato d’usufrutto e diritto di accrescimento .............................
La c.d. riserva d’usufrutto in ambito di donazione ......................
9.1. Segue: la riserva d’usufrutto e l’usufrutto successivo ex art. 796
del codice civile ............................................................
9.1.1. Segue: due negozi distinti .......................................
9.1.2. Segue: l’accettazione del terzo donatario, in particolare
(deve avvenire prima della morte del donante) ............
L’usufrutto di titoli di credito ................................................
L’usufrutto sulle azioni: diritto di voto, diritto d’opzione, aumento
di capitale, versamenti, pluralità di usufruttuari ..........................
11.1. Segue: gli altri «diritti amministrativi» e il potere d’impugnazione delle delibere ......................................................
11.2. Segue: il diritto di opzione sull’aumento di capitale, in particolare (è diritto esclusivo del socio) .................................
11.3. Segue: l’ammissibilità di costituire l’usufrutto su quote di società di persone ..........................................................
11.4. Segue: il diritto di voto – l’applicabilità dell’art. 2352 del codice civile alle società a responsabilità limitata e la ratio della
norma ......................................................................
11.4.1. Segue: la tesi contraria – le quote sono beni immateriali; l’usufruttuario non può pregiudicare la conservazione della cosa oggetto d’usufrutto .......................
11.4.2. Segue: la tesi (maggioritaria) favorevole all’applicazione analogica – gli argomenti che non ostano all’analogia legis ..........................................................
11.4.2.1. Segue: la tesi (maggioritaria) favorevole all’applicazione analogica – la ratio della norma de qua ...........................................
Il diritto di usufrutto in relazione all’azienda .............................
12.1. Segue: l’adeguamento a normative sopravvenute che impongano all’azienda requisiti diversi da quelli esistenti al momento della nascita dell’usufrutto .........................................
12.2. Segue: le differenze tra le consistenze d’inventario – possono
essere tanto quantitative quanto qualitative .......................
12.2.1. Segue: le differenze tra le consistenze d’inventario –
quid juris per l’avviamento? .................................
12.3. Segue: usufrutto di quote sociali di società di persone e gestione dell’azienda ............................................................
12.4. Segue: l’applicabilità all’usufruttuario degli artt. 2558, 2559 e
2560 del codice civile ...................................................
L’ipoteca sull’usufrutto ........................................................
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IX
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Capitolo Secondo
DURATA, ESTINZIONE E MODIFICAZIONE
DELL’USUFRUTTO
1. La durata massima dell’usufrutto – usufrutto congiunto, usufrutto
successivo ...........................................................................
1.1. Segue: la limitazione a trenta anni della durata dell’usufrutto in
favore delle persone giuridiche non riguarda gli enti pubblici in
relazione a beni destinati a pubblico servizio .........................
1.2. Segue: la cessione in uso perpetuo di posti auto all’interno di un
condominio può ricondursi a quella massima di trent’anni dell’usufrutto a favore di persona giuridica? .............................
2. La cessione del diritto di usufrutto ...........................................
2.1. Segue: il diritto d’usufrutto può essere ceduto ma non locato (la
locazione stipulata dall’usufruttuario riguarda sempre la cosa oggetto d’usufrutto) ...........................................................
2.2. Segue: in particolare, l’affitto di fondo rustico stipulato dall’usufruttuario .....................................................................
3. Le altre cause di estinzione del diritto d’usufrutto ........................
3.1. Segue: il non uso protrattosi per vent’anni ............................
3.2. Segue: la riunione dell’usufrutto e della proprietà nella stessa
persona ........................................................................
3.2.1. Segue: consolidazione e contratto di mezzadria .............
3.3. Segue: l’abuso che faccia l’usufruttuario del suo diritto, alienando i beni, o deteriorandoli, o lasciandoli andare in perimento
per mancanza di ordinarie riparazioni .................................
3.3.1. Segue: l’art. 1015 c.c. (abuso dell’usufruttuario) non è suscettibile di applicazione analogica .............................
3.3.2. Segue: il caso dell’abuso di usufrutto di quote sociali tramite voto in assemblea ............................................
3.3.2.1. Segue: un caso concreto: l’applicabilità dell’art.
700 c.p.c. – decreto inaudita altera parte ...........
3.3.2.2. Segue: un caso concreto: l’applicabilità dell’art.
700 c.p.c. – le ragioni dell’ammissibilità del ricorso per tutela d’urgenza .................................
3.3.2.3. Segue: un caso concreto: l’applicabilità dell’art.
700 c.p.c. – il fumus boni juris ........................
3.3.2.4. Segue: un caso concreto: l’applicabilità dell’art.
700 c.p.c. – il periculum in mora .....................
3.3.2.5. Segue: un caso concreto: l’applicabilità dell’art.
700 c.p.c. – ancora sul diritto di voto dell’usufruttuario ..................................................
3.3.2.6. Segue: un caso concreto: l’applicabilità dell’art.
700 c.p.c. – l’attualità del periculum in mora ......
3.3.2.7. Segue: la tutela che l’ordinamento appronta in
sede cautelare per garantire gli effetti della pronuncia di merito – la gravità dell’abuso ............
3.3.3. Segue: abuso dell’usufruttuario e società fiduciaria intestataria delle quote (nuda proprietà) ...........................
3.3.4. Segue: l’onere della prova relativo alle circostanze configuranti abuso ........................................................
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X
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3.3.5. Segue: eventuale cumulabilità dell’azione ex art. 1015 c.c.
con l’azione risarcitoria aquiliana ...............................
3.3.6. Segue: alterazione dell’originaria destinazione economica
del bene – può configurare abuso ..............................
3.3.6.1. Segue: alterazione dell’originaria destinazione
economica del bene – può inoltre comportare risarcimento del danno in forma specifica ...........
3.4. Segue: il perimento della cosa su cui è costituito l’usufrutto – perimento totale ................................................................
3.4.1. Segue: il perimento della cosa su cui è costituito l’usufrutto – perimento parziale e perimento non fortuito ..........
3.4.2. Segue: il perimento della cosa su cui è costituito l’usufrutto – usufrutto avente per oggetto un fondo e usufrutto
avente per oggetto un fabbricato ...............................
3.4.3. Segue: il perimento della cosa su cui è costituito l’usufrutto – l’indennità dovuta dall’assicuratore ......................
3.4.4. Segue: il perimento della cosa su cui è costituito l’usufrutto – cosa requisita o espropriata per pubblico interesse ...................................................................
4. Espropriazione forzata della nuda proprietà ed estinzione dell’usufrutto in pendenza del procedimento – destino del contratto di locazione stipulato dall’usufruttuario ..............................................
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Capitolo Terzo
IL CONTENUTO DEL DIRITTO D’USUFRUTTO
1. Il contenuto del diritto reale limitato d’usufrutto: generalità ...........
1.1. Segue: i limiti del diritto reale limitato d’usufrutto .................
2. L’usufrutto e la nuda proprietà costituiscono diritti reali diversi e
danno luogo a un concorso di iura in re aliena sul medesimo bene e
non anche ad una comunione in senso proprio ............................
2.1. Segue: il litisconsorzio dell’usufruttuario pro quota e gli effetti
della sentenza di divisione nei suoi confronti ........................
3. La disponibilità materiale della cosa oggetto d’usufrutto: appartiene
all’usufruttuario e non al nudo proprietario ................................
3.1. Segue: la posizione (concorde) della Suprema Corte ...............
4. L’autonoma legittimazione dell’usufruttuario ad agire per ottenere il
risarcimento dei danni da responsabilità extra-contrattuale .............
5. Ancora sulla differenza tra proprietà e usufrutto: l’animus rem sibi
habendi e lo jus utendi fruendi salva rerum substantia ....................
6. Utilità del delineare compiutamente il contenuto dell’usufrutto: le caratteristiche del diritto di usufrutto consentono di qualificare giuridicamente le intenzioni atecnicamente manifestate dalle parti – il caso
dell’interpretazione del testamento ...........................................
6.1. Segue: ancora sulle clausole di ultima volontà che prevedono
l’attribuzione dell’usufrutto vitalizio ad un soggetto diverso da
quello a cui è attribuita la nuda proprietà .............................
6.2. Segue: il potere di alienazione è incompatibile con il contenuto
proprio del diritto di usufrutto, ma quando sia stato attribuito il
potere di alienare, solo in caso di bisogno, uno od alcuno dei beni caduti in successione, restano configurabili più legati ..........
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XI
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7. Il diritto di godere della cosa e l’originaria destinazione economica
dell’immobile, in particolare ..................................................
8. Un particolare caso di godimento del bene: il perseguire i propri
scopi istituzionali ................................................................
9. Il contenuto dell’usufrutto e la qualità di locatore .......................
10. Il contenuto dell’usufrutto e le assemblee condominiali: gli affari di
ordinaria amministrazione .....................................................
11. Contenuto dell’usufrutto e qualificazione giuridica del contratto: un
caso considerato di «estimazione c.d. complessa» che, come tale,
non si sottrae alla cognizione della commissione tributaria centrale .
12. Il contenuto del diritto reale di usufrutto incide anche sulla caratterizzazione giuridica dell’oggetto, dando luogo ad una sorta di proprietà limitata ma ben definita ................................................
13. Ulteriore casistica: l’usufrutto pro quota nella comunione di fondo
rustico ..............................................................................
13.1. Segue: l’usufruttuario è legittimato all’azione di cessazione
della proroga legale del contratto di fondo rustico ..............
13.2. Segue: l’usufruttuario è legittimato all’azione tendente al rilascio di un immobile .....................................................
13.3. Segue: casistica residuale ...............................................
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Capitolo Quarto
IL POSSESSO QUALE DIRITTO DELL’USUFRUTTUARIO
1. Il diritto dell’usufruttuario di conseguire il possesso della cosa oggetto d’usufrutto .................................................................
1.1. Segue: gli oneri il cui adempimento consente all’usufruttuario di
conseguire il diritto al possesso della cosa oggetto d’usufrutto .
2. Conseguenze del possesso in capo all’usufruttuario: l’equiparazione
al proprietario in caso di danni da cose in custodia .....................
3. L’estinzione dell’usufrutto per morte dell’usufruttuario non comporta
il venir meno della tutela possessoria in capo all’erede del defunto .
4. Non esiste alcuna incompatibilità, logica o giuridica, nella circostanza che taluno sia, nello stesso tempo, nudo proprietario e affittuario
dello stesso bene .................................................................
5. L’usufruttuario ha il diritto di conseguire, nei limiti della propria
quota, il possesso della cosa di cui ha l’usufrutto, anche nel caso in
cui concorra nell’usufrutto medesimo per una quota minore rispetto
a quella di altri usufruttuari ...................................................
6. Il decorso del termine ai fini dell’usucapione di una servitù di passaggio può essere validamente interrotto nei confronti dell’usufruttuario del fondo preteso dominante con effetti anche verso il nudo
proprietario del fondo stesso .................................................
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Capitolo Quinto
USUFRUTTO E CONTRATTO DI LOCAZIONE
1. L’ultrattività delle locazioni concluse dall’usufruttuario ................
2. La posizione della giurisprudenza di merito: l’applicabilità dell’art.
999 del codice civile ai procedimenti di sfratto per finita locazione .
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XII
Indice sommario
3. La posizione della giurisprudenza di legittimità: l’art. 999 del codice
civile è norma speciale anche rispetto alla normativa di settore ........
3.1. Segue: costituzionalità di tale interpretazione dell’art. 999 del
codice civile ..................................................................
4. La nullità della locazione stipulata dall’usufruttuario in frode ai terzi
non è prevista dalla legge in via generale ma solo nei casi previsti dall’art. 999 del codice civile .......................................................
4.1. Segue: la tesi contraria proposta da Cass. n. 2300/1966 ...........
4.2. Segue: la successiva pronuncia n. 11561/2003 .......................
4.3. Segue: non esiste alcuna norma che sancisca in via generale la
nullità del contratto in frode dei terzi, i quali sono tutelati soltanto in particolari situazioni e cioè con l’azione di nullità, ove
questa sussista, oppure con l’azione revocatoria .....................
4.4. Segue: l’eventuale questione di legittimità costituzionale dell’art.
999 del codice civile ........................................................
4.5. Segue: la particolare importanza della pronuncia della Cass. civ.,
sez. III, 25.7.2003, n. 11561 – vicenda processuale .................
4.5.1. Segue: i motivi sorreggenti il ricorso prodromico alla pronuncia – ammissibilità dell’azione di impugnazione della
locazione (stipulata dall’usufruttuario) per frode in danno
del nudo proprietario, in base ai principi generali dell’usufrutto ............................................................
4.5.2. Segue: infondatezza dell’assunto – l’attuale art. 999 del
codice civile quale rimedio contro le locazioni fatte dall’usufruttuario in frode delle ragioni del nudo proprietario ......................................................................
4.5.3. Segue: la tutela delle ragioni del nudo proprietario – art.
999 e 1015 del codice civile ......................................
4.5.4. Segue: la teorica antinomia tra l’art. 999, 1o co., del codice civile e la l. 3 maggio 1982, n. 203 – i motivi d’impugnazione ..............................................................
4.5.5. Segue: l’art. 999, 1o co., del codice civile non è stato abrogato dalla l. 3 maggio 1982, n. 203 e su di essa prevale ....
4.5.5.1. Segue: la prevalenza dell’art. 999, 1o co., del codice civile sulla l. 3 maggio 1982, n. 203 nella giurisprudenza – Cass. civ., sez. III, 4.6.1997, n.
4966 ........................................................
4.5.5.2. Segue: la prevalenza dell’art. 999, 1o co., del codice civile sulla l. 3 maggio 1982, n. 203 nella giurisprudenza – Cass. civ., sez. III, 28.1.1995, n.
1051 ........................................................
4.5.5.3. Segue: Cass. civ., sez. III, 14.2.1994, n. 1455 –
l’importanza della ricevuta del canone contenente un preciso riferimento al rapporto in corso ....
4.5.5.4. Segue: la prevalenza dell’art. 999, 1o co., del codice civile sulla l. 3 maggio 1982, n. 203 nella giurisprudenza – Cass. civ., sez. III, 11.7.1992, n.
8449 ........................................................
4.5.5.5. Segue: la prevalenza dell’art. 999, 1o co., del codice civile sulla l. 3 maggio 1982, n. 203 nella giurisprudenza – Cass. civ., sez. III, 23.2.1988, n.
1915 ........................................................
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XIII
Indice sommario
5.
6.
7.
8.
9.
10.
4.5.5.6. Segue: la prevalenza dell’art. 999, 1o co., del codice civile sulla previgente legislazione vincolistica nonché sulla legge del c.d. equocanone –
Cass. civ., sez. III, 5.12.1994, n. 10433 ...........
4.5.6. Segue: le conclusioni della Suprema Corte .................
Quando il nudo proprietario può essere considerato locatore della
cosa oggetto d’usufrutto? ......................................................
5.1. Segue: l’adesione del nudo proprietario al contratto di locazione stipulato dall’usufruttuario ..........................................
5.2. Segue: la mera conoscenza del contratto di locazione stipulato
dall’usufruttuario da parte del nudo proprietario ..................
5.2.1. Segue: la prova della conoscenza del contratto di locazione stipulato dall’usufruttuario da parte del nudo proprietario .............................................................
La scrittura avente data certa anteriore che consente l’opponibilità
del contratto di locazione stipulato dall’usufruttuario al nudo proprietario divenuto proprietario ...............................................
L’art. 999 del codice civile si riferisce anche ai contratti di mezzadria? .
7.1. Segue: al contratto di mezzadria, in quanto autonomo e distinto rispetto all’affitto, non sono applicabili le eccezionali limitazioni probatorie che l’art. 999 del codice civile contempla per il
diverso caso delle locazioni concluse dall’usufruttuario ..........
7.2. Segue: ulteriore casistica .................................................
Il nudo proprietario può assumere la qualità di conduttore della res
oggetto d’usufrutto? ............................................................
In caso di successiva «scissione» della piena proprietà in nuda proprietà ed usufrutto la qualità di locatore si concentra in capo all’usufruttuario ..........................................................................
9.1. Segue successiva «scissione» della piena proprietà in nuda proprietà ed usufrutto: ulteriore casistica ................................
Ulteriore casistica: pronunce di legittimità ................................
10.1. Ulteriore casistica: pronunce di merito .............................
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Capitolo Sesto
GLI ALTRI DIRITTI DERIVANTI DALL’USUFRUTTO
1. L’estensione dell’oggetto del diritto d’usufrutto: le cc.dd. accessioni
– previsione normativa .........................................................
1.1. Segue: cosa s’intende per accessioni? .................................
1.2. Segue: gli interessi corrisposti, ai sensi dell’art. 983 c.c., sulle
somme impiegate nel fondo dal nudo proprietario per costruzioni (o piantagioni) godute dal titolare del diritto reale parziario non rientrano fra gli oneri deducibili dall’usufruttuario .....
2. I frutti naturali e i frutti civili: spettano all’usufruttuario per tutta la
durata del suo diritto ...........................................................
2.1. Segue: contenuto della disposizione e conseguenze anche processuali ......................................................................
2.2. Segue: il caso in cui proprietario e usufruttuario si succedono
nel godimento della cosa nel corso del periodo produttivo .....
3. Qual è la disciplina nel caso in cui, al momento della riconsegna,
l’oggetto materiale risulti maggiormente apprezzabile per miglioramenti conseguiti dal medesimo durante l’usufrutto? ....................
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XIV
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
Indice sommario
3.1. Segue: quando possono dirsi sussistere i miglioramenti? .........
3.1.1. Segue: la differenza tra miglioramenti e atti diretti alla
conservazione o alla manutenzione della cosa ..............
3.1.2. Segue: la differenza tra miglioramenti e cc.dd. addizioni .....................................................................
3.2. Segue: il titolare di un beneficio parrocchiale non può avanzare
nei confronti del beneficio pretese indennitarie invocando le
disposizioni dell’art. 985 c.c. in tema di usufrutto .................
Il diritto per l’usufruttuario di apportare addizioni alla cosa oggetto
d’usufrutto ........................................................................
4.1. Segue: quid juris se l’usufruttuario apportando addizioni altera
l’originaria destinazione economica della cosa? ....................
I diritti dell’usufruttuario quando oggetto dell’usufrutto sono cave o
torbiere ............................................................................
Il particolare regime riguardante le miniere: i diritti dell’usufruttuario quando oggetto dell’usufrutto è un fondo in cui insista una miniera ................................................................................
Quid juris qualora si scopra un tesoro durante l’usufrutto? ...........
L’usufrutto di boschi o filari o alberi sparsi destinati ad essere periodicamente tagliati o comunque dedicati alla produzione di legname ..............................................................................
8.1. Segue: modo, estensione, ordine ed epoca dei tagli ...............
Usufrutto e alberi divelti, spezzati o periti per accidente: la differenza tra alberi di alto fusto e alberi fruttiferi .................................
Facoltà dell’usufruttuario in ordine ai pali per vigne e per altre coltivazioni .............................................................................
Facoltà dell’usufruttuario in ordine ai piantoni dei semenzai .........
Perimento delle mandrie o dei greggi dati in usufrutto .................
Quando l’usufrutto comprende cose consumabili l’usufruttuario ha
il diritto di servirsene ...........................................................
13.1. Segue: può l’usufrutto comprendere cose consumabili infungibili? .......................................................................
13.2. Segue: il c.d. quasi usufrutto ..........................................
Quando l’usufrutto comprende cose deteriorabili l’usufruttuario ha
il diritto di servirsene secondo l’uso comune e potrà restituirle nello
stato in cui si troveranno alla fine dell’usufrutto .........................
Usufrutto comprendente impianti, opifici o macchinari con destinazione produttiva: diritto dell’usufruttuario a conseguire congrua indennità nel caso abbia effettuato riparazioni straordinarie .............
I diritti dell’usufruttuario relativamente alle scorte del fondo oggetto d’usufrutto .....................................................................
Il c.d. usufrutto di crediti: i diritti dell’usufruttuario relativamente
alla riscossione di somme che rappresentino un capitale gravato
d’usufrutto ........................................................................
17.1. Segue: la recente pronuncia Cass. civ., sez. II, 24.2.2009, n.
4435 – il diritto di credito quale possibile oggetto del diritto
reale d’usufrutto .........................................................
17.1.1. Segue: Cass. civ., sez. II, 24.2.2009, n. 4435 – la vicenda processuale – primo e secondo grado di giudizio ..................................................................
17.1.2. Segue: Cass. civ., sez. II, 24.2.2009, n. 4435 – motivi di
ricorso e reiezione dei medesimi .............................
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XV
Indice sommario
Capitolo Settimo
OBBLIGHI DELL’USUFRUTTUARIO: RESTITUZIONE,
DILIGENZA, INVENTARIO E GARANZIA
1. L’obbligo principe dell’usufruttuario: restituire, al termine dell’usufrutto, le cose che formano oggetto del suo diritto ........................
1.1. Segue: le azioni che spettano al nudo proprietario per riottenere
le cose già oggetto d’usufrutto ...........................................
1.2. Segue: l’applicazione del principio ai rapporti di provvista del
beneficio ecclesiastico .....................................................
2. L’obbligo dell’usufruttuario di usare la diligenza del buon padre di
famiglia nel godimento della cosa oggetto d’usufrutto ...................
2.1. Segue: il contenuto dell’obbligo di diligenza .........................
2.1.1. Segue: obbligo di diligenza e colpa lieve ......................
2.1.2. Segue: obbligo di diligenza e fatti improbabili, accidentali
o comunque anormali .............................................
3. L’obbligo di fare l’inventario dei beni concessi in usufrutto ............
3.1. Segue: la dispensa dall’eseguire l’inventario ..........................
3.2. Segue: formalità nella redazione dell’inventario .....................
4. L’obbligo dell’usufruttuario di prestare idonea garanzia .................
4.1. Segue: la dispensa dall’obbligo di prestare garanzia ................
4.2. Segue: la possibilità per il nudo proprietario di proporre nei
confronti dell’usufruttuario domanda ricognitiva dell’obbligo di
prestare garanzia ............................................................
4.3. Segue: l’obbligazione di prestare garanzia gravante su più usufruttuari .......................................................................
4.4. Segue: l’obbligazione di prestare garanzia se l’usufrutto è costituito su immobili dati in precedenza in locazione ad altri .........
5. Obbligo di prestare garanzia: cos’altro succede se la garanzia non è
prestata oppure è insufficiente? ...............................................
5.1. Segue: l’amministrazione o locazione dei beni immobili ...........
5.2. Segue: la naturale produttività delle somme di denaro .............
5.3. Segue: il credito incorporato in titolo al portatore ..................
5.4. Segue: la vendita delle derrate e la messa ad interesse del prezzo
ricavato ........................................................................
5.5. Segue: la vendita dei beni mobili non necessari all’usufruttuario
e la messa a profitto del prezzo ricavato ...............................
6. Conseguenze qualora l’usufruttuario non presti idonea garanzia e
non provveda all’inventario: un caso concreto – vicenda processuale e
motivi d’appello ...................................................................
6.1. Segue: gli obblighi relativi alla redazione dell’inventario e alla
prestazione di idonea garanzia sono veri e propri oneri ...........
6.2. Segue: le conseguenze della mancata prestazione della cauzione ...............................................................................
6.3. Segue: la sentenza di condanna condizionata al verificarsi di un
determinato evento futuro ed incerto – inventario e garanzia ....
6.4. Segue: il conseguente accoglimento della correlata domanda risarcitoria ......................................................................
6.5. Segue: il dispositivo ........................................................
7. Ancora sugli effetti della mancata prestazione di idonea garanzia e
del mancato provvedersi all’inventario da parte dell’usufruttuario:
Cass. civ, sez. II, 22.4.1986, n. 2817 ..........................................
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XVI
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7.1. Segue: la vicenda processuale – le sentenze di primo e secondo
grado ..........................................................................
7.2. Segue: il primo motivo di cassazione – la domanda diretta ad accertare l’obbligo dell’usufruttuario di redigere l’inventario non
investe l’esistenza ed il contenuto del diritto di usufrutto ma è
mero esercizio di azione personale che non implica necessità di
litisconsorzio .................................................................
7.3. Segue: il secondo motivo di cassazione – sino a quando non sono
effettuati redazione dell’inventario e prestazione di idonea garanzia l’usufruttuario può essere costretto a restituire le cose al nudo
proprietario pur senza decadere dal diritto all’usufrutto ..........
7.4. Segue: il terzo motivo di cassazione – la circostanza che l’usufruttuario abbia conseguito la detenzione dei beni con il consenso (mera tolleranza) del nudo proprietario non esclude l’obbligo
dell’usufruttuario medesimo di restituire le cose soggette all’usufrutto ..........................................................................
7.5. Segue: il quarto motivo di cassazione – l’interpretazione della
domanda deve essere compiuta avendo riguardo non solo alla
formulazione letterale ma anche alla finalità perseguita dalla parte (contenuto sostanziale) .................................................
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Capitolo Ottavo
LA RIPARTIZIONE DELLE SPESE
TRA USUFRUTTUARIO E NUDO PROPRIETARIO
1. Spese per custodia, amministrazione e manutenzione ordinaria della
cosa oggetto d’usufrutto: sono a carico dell’usufruttuario ...............
2. L’obbligo di custodia e le conseguenze in ordine alla responsabilità
presunta per cose in custodia (art. 2051 c.c.) ...............................
2.1. Segue: l’usufruttuario non può distinguere tra singoli beni pertinenziali nell’ambito della cosa oggetto dell’usufrutto al fine di
sottrarsi alla responsabilità ...............................................
3. Le spese di ordinaria amministrazione: la conseguenza della legittimazione ad agire per eliminare le immissioni intollerabili ...............
3.1. La violazione dell’obbligo di ordinaria manutenzione e le riparazioni straordinarie imputabili a tale violazione .......................
3.1.1. Segue: la conseguenza della decadenza ex art. 1015 del
codice civile – rinvio ...............................................
3.2. L’obbligo di ordinaria manutenzione e l’eventuale necessità di
interventi di restauro .......................................................
3.2.1. Segue: la vicenda processuale – il primo e il secondo grado ......................................................................
3.2.2. Segue: la pronuncia della Suprema Corte – sez. II,
24.2.2009, n. 4426 ..................................................
3.2.3. Segue: reiezione del secondo motivo supportante il ricorso ......................................................................
3.2.4. Segue: non sussiste alcun obbligo per l’usufruttuario di
comunicare al nudo proprietario del bene la necessità di
restaurarlo ...........................................................
3.2.5. Segue: quarto e quinto motivo – rendiconto, risarcimento
danni e spese ........................................................
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XVII
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4. Condominio: la ripartizione delle spese condominiali tra usufruttuario e nudo proprietario ..........................................................
4.1. Segue: il diritto di voto in assemblea dell’usufruttuario e quello
del nudo proprietario ......................................................
4.2. Segue: perché in tema di ripartizione degli oneri condominiali
tra nudo proprietario ed usufruttuario l’assemblea non può stabilire una diversa modalità di imputazione degli oneri stessi in
deroga alla legge? ...........................................................
4.2.1. Segue: la vicenda processuale prodromica alla decisione .
4.2.2. Segue: il motivo di ricorso – gli oneri condominiali graverebbero in via solidale anche sul nudo proprietario ........
4.2.3. Segue: la decisione della Suprema Corte – gli oneri ordinari restano unicamente a carico dell’usufruttuario... ......
4.2.3.1. Segue: la decisione della Suprema Corte – ... e
l’assemblea condominiale non può interferire,
trattandosi di oneri propter rem ......................
4.3. Segue: la sentenza della Cassazione civile, sez. II, 27.10.2006, n.
23291 ..........................................................................
4.3.1. Segue: le spese devono essere imputate e ripartite in sede
di approvazione del bilancio secondo la loro funzione e il
loro fondamento e spetta all’amministratore in sede di
esecuzione ascrivere le spese ai diversi soggetti obbligati
anche nel caso in cui l’assemblea non abbia provveduto a
individuarli ..........................................................
4.4. Segue (condominio): la delibera con cui il condominio approva
il preventivo o il rendiconto per le spese ordinarie e straordinarie ..............................................................................
4.4.1. Segue: ripartire tra l’usufruttuario e il nudo proprietario
le spese condominiali in base alla natura delle stesse diviene operazione meramente esecutiva ............................
4.5. Segue: la partecipazione dell’usufruttuario (e del nudo proprietario) alle assemblee condominiali ......................................
4.5.1. Segue: la vicenda processuale prodromica alla decisione .
4.5.2. Segue: gli ulteriori motivi rigettati dalla Suprema Corte ..
5. Le spese relative alle liti interessanti la cosa oggetto d’usufrutto .......
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Capitolo Nono
LE RIPARAZIONI ALLA COSA OGGETTO D’USUFRUTTO
1. Cosa s’intende per riparazioni straordinarie e chi ha il dovere di effettuarle? ...............................................................................
1.1. Segue: l’elencazione non tassativa del 2o co. dell’art. 1005 del codice civile .....................................................................
1.1.1. Segue: criteri dottrinari finalizzati a distinguere riparazioni ordinarie da riparazioni straordinarie ......................
1.1.2. Segue: criteri giurisprudenziali che individuano le riparazioni straordinarie ..................................................
1.2. Segue: cosa accade se il nudo proprietario esercita la facoltà di
effettuare le riparazioni straordinarie? .................................
1.3. Segue: cosa accade se le spese per le riparazioni straordinarie sono sopportate dall’usufruttuario? .......................................
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XVIII
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2. Casistica giurisprudenziale: i lavori di ripristino dei prospetti e le impermeabilizzazioni del tetto ....................................................
2.1. Segue: la sentenza del Trib. Roma 2.2.2004 – la tesi attorea e
l’istruttoria ...................................................................
2.2. Segue: la sentenza del Trib. Roma 2.2.2004 – il dispositivo e la
motivazione ..................................................................
3. Casistica giurisprudenziale: le opere di manutenzione e ripristino dei
fossati ................................................................................
3.1. Segue: la sentenza della Cass. civ., sez. II, 11.8.1998, n. 7886 ....
4. Casistica giurisprudenziale: il concetto di rinnovamento cui fa riferimento il 2o co. dell’art. 1005 del codice civile ..............................
4.1. Segue: la vicenda processuale prodromica alla decisione – ricorso ex art. 700 c.p.c., primo e secondo grado ..........................
4.2. Segue: la vicenda processuale prodromica alla decisione – i motivi di ricorso e la decisione della Corte di Cassazione ...............
5. Casistica giurisprudenziale: l’art. 1005 del codice civile non rende
l’usufruttuario litisconsorte necessario nella controversia avente per
oggetto la divisione delle spese di manutenzione o ricostruzione del
solaio divisorio comune (art. 1125 del codice civile) ......................
5.1. Segue: le motivazioni della Suprema Corte, Cass. civ., sez. II,
12.12.1986, n. 7397 .........................................................
5.1.1. Segue: Cass. civ., sez. II, 12.12.1986, n. 7397 – gli altri
motivi di ricorso parimenti respinti ............................
6. Ulteriore casistica giurisprudenziale: rinnovamento dell’ascensore,
rintonacatura e tinteggiatura, abbozzatura d’intonaco ....................
7. Applicazioni del concetto di «riparazioni straordinarie» così come individuato dall’art. 1005 del codice civile in materia urbanistica ed assicurativa: possibile applicazione generale del concetto medesimo ....
8. Quid juris se il nudo proprietario rifiuta di eseguire le riparazioni poste a suo carico ovvero ne ritarda l’esecuzione? ............................
8.1. Segue: quando l’usufruttuario può eseguire le riparazioni
poste a carico del nudo proprietario? ............................
8.2. Segue: l’esercizio dell’azione da parte dell’usufruttuario per
ottenere il rimborso delle spese impiegate per eseguire le riparazioni poste a carico del nudo proprietario ................
8.3. Segue: il diritto di ritenzione a garanzia del rimborso delle
spese sostenute dall’usufruttuario .................................
9. Le riparazioni dell’edificio accessorio al fondo oggetto d’usufrutto
nel caso di parziale rovina del medesimo per vetustà o caso fortuito .
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Capitolo Decimo
ULTERIORI RAPPORTI TRA USUFRUTTUARIO
E NUDO PROPRIETARIO: IMPOSTE ED ALTRI PESI,
USURPAZIONE E DIRITTO DI RITENZIONE
1. Imposte, canoni, rendite fondiarie ed altri pesi gravanti sul reddito:
sono generalmente a carico dell’usufruttuario ..............................
1.1. Segue: il criterio di ripartizione tra usufruttuario e nudo proprietario utilizzato dal legislatore .............................................
1.2. Segue: i criteri di ripartizione tra usufruttuario e nudo proprietario di regola non sono opponibili ai terzi creditori ..................
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XIX
Indice sommario
2.
3.
4.
5.
6.
1.3. Segue: deducibilità ai fini irpef di imposte, canoni, rendite fondiarie ed altri pesi gravanti sul reddito, da parte dell’usufruttuario ..............................................................................
Oneri a carico del nudo proprietario: le imposte e i pesi gravanti sulla
proprietà ............................................................................
2.1. Segue: cosa accade se l’usufruttuario anticipa oneri risultanti a
carico del nudo proprietario? ............................................
Le passività gravanti sull’usufruttuario e sul nudo proprietario quando oggetto d’usufrutto è un’eredità o una quota di essa – premessa: la
qualifica dell’usufruttuario di un’intera eredità o di una sua quota in
dottrina... ...........................................................................
3.1. Segue: ... e in giurisprudenza .............................................
3.2. Segue: la disciplina legale delle passività gravanti sull’usufruttuario e sul nudo proprietario quando oggetto d’usufrutto è un’eredità o una quota di essa – annualità ed interessi in capo all’usufruttuario... ...................................................................
3.2.1. Segue: ... capitale in capo al nudo proprietario ..............
3.2.2. Segue: la facoltà del nudo proprietario di vendere i beni
ereditari ..............................................................
3.2.3. Segue: l’espropriazione forzata dei beni ereditari ...........
3.3. Segue: valenza dei principi espressi dall’art. 1010 del codice civile nei confronti dei creditori e diritto di surrogazione in capo a
questi ultimi ..................................................................
3.4. Segue: la (diversa) questione del diritto di surrogazione a favore
dell’usufruttuario ...........................................................
3.5. Segue: l’imposta di successione, in particolare .......................
3.6. Segue: ulteriore casistica giurisprudenziale – rinvii .................
Il diritto di ritenzione a favore dell’usufruttuario ..........................
Le offese perpetrate dal terzo alle ragioni del nudo proprietario:
l’usurpazione sul fondo concesso in usufrutto, in particolare ...........
Servitù attive o passive inerenti il fondo concesso in usufrutto: le
azioni giudiziarie consentite all’usufruttuario ...............................
6.1. Segue: altre azioni giudiziarie consentite all’usufruttuario – risarcimento, immissioni, giudizio possessorio, regolamento di confini e apposizione di termini ...............................................
6.2. Segue: servitù attive o passive inerenti il fondo concesso in usufrutto – cosa accade se convenuto (o attore) è il solo nudo proprietario? .....................................................................
6.3. Segue: servitù attive o passive inerenti il fondo concesso in usufrutto – ulteriori precisazioni in ordine alla legittimazione processuale dell’usufruttuario e del nudo proprietario – litisconsorzio necessario? ...............................................................
6.3.1. Servitù attive o passive inerenti il fondo concesso in usufrutto – la recente pronuncia Cass. civ., sez. II, 9.8.2007, n.
17581 – l’usufruttuario quale litisconsorte necessario .....
6.3.2. Segue: Cass. civ., sez. II, 9.8.2007, n. 17581 – l’iter processuale prodromico alla decisione .............................
6.3.3. Segue: il primo motivo – l’usufruttuario quale litisconsorte necessario .........................................................
6.3.4. Segue: gli ulteriori motivi di ricorso ...........................
6.4. Segue: il 2o co. dell’art. 1012 del codice civile non è applicabile
analogicamente all’istituto dell’enfiteusi ...............................
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XX
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6.4.1. Segue: Cass. civ., sez. II, 12.8.2002, n. 12169 – l’iter processuale prodromico alla decisione .............................
6.4.2. Segue: il primo motivo d’appello – l’enfiteuta avrebbe dovuto chiamare in causa il proprietario? .......................
6.4.3. Segue: la reiezione dei restanti due motivi sorreggenti il
ricorso ................................................................
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PARTE SECONDA
I DIRITTI REALI D’USO E D’ABITAZIONE
Capitolo Undicesimo
IL DIRITTO D’USO QUALE DIRITTO REALE
SU COSA ALTRUI
1. Il diritto d’uso quale diritto reale su cosa altrui ............................
1.1. Segue: diritto d’uso quale diritto reale e diritto personale di godimento su cosa altrui .....................................................
1.1.1. Segue: diritto d’uso quale diritto reale – le conseguenze in
ordine all’immodificabilità del suo contenuto ...............
2. I poteri del titolare del diritto reale d’uso: il limite quantitativo rappresentato dai bisogni del titolare e della sua famiglia va valutato secondo la condizione sociale del titolare medesimo ........................
2.1. Segue: il limite quantitativo rappresentato dai bisogni del titolare e della sua famiglia va riferito non all’uso ma al percepimento
dei frutti ......................................................................
2.1.1. Segue: i frutti spettanti all’usuario ..............................
2.1.2. Segue: l’esempio dell’usuario che abbia costruito un manufatto adibito a garage – fattispecie processuale di merito .......................................................................
2.1.3. Segue: l’esempio dell’usuario che abbia costruito un manufatto adibito a garage – i motivi sorreggenti il ricorso
per Cassazione ......................................................
2.1.4. Segue: l’esempio dell’usuario che abbia costruito un manufatto adibito a garage – la decisione della Suprema Corte .......................................................................
3. La natura temporanea del diritto reale d’uso ...............................
3.1. Segue: il caso dell’«uso perpetuo» di una cappella gentilizia all’interno di una Chiesa – non può giuridicamente essere qualificato diritto reale d’uso – le pronunce di merito .....................
3.2. Segue: i motivi di ricorso – non si tratta di un diritto reale d’uso .
3.3. Segue: la decisione della Suprema Corte – la fattispecie in esame
non configura diritto reale d’uso ........................................
4. È possibile costituire un diritto reale d’uso a favore di una persona
giuridica? ...........................................................................
4.1. Segue: la sentenza Cass. civ., sez. II, 26.2.2008, n. 5034 – prodromo processuale .........................................................
4.2. Segue: la sentenza Cass. civ., sez. II, 26.2.2008, n. 5034 – i primi
due motivi suffraganti il ricorso .........................................
4.3. Segue: la reiezione dei primi due motivi – l’interpretazione del
contratto stipulato dalle parti fornita dal giudice di merito non
deve essere necessariamente la migliore possibile ...................
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XXI
Indice sommario
4.3.1. Segue: la reiezione dei primi due motivi – necessaria pienezza del diritto reale d’uso ......................................
4.3.2. Segue: la reiezione dei primi due motivi – in linea astratta
l’usuario può essere anche una persona giuridica ...........
4.3.2.1. Segue: la persona giuridica può essere titolare di
diritto reale d’uso .......................................
4.3.2.2. Segue: il problema della configurabilità del diritto reale d’uso in favore delle società commerciali
concernente le cose fruttifere .........................
4.3.3. Segue: la sentenza Cass. civ., sez. II, 26.2.2008, n. 5034 –
gli ulteriori motivi di ricorso e la loro reiezione .............
5. L’oggetto del diritto reale d’uso ...............................................
5.1. Segue: un oggetto particolare e discusso – l’immobile urbano
soggetto al regime vincolistico delle locazioni ........................
5.1.1. Segue: la sentenza della Cass. civ., sez. III, 26.9.1995, n. 10155
5.1.2. Segue: la sentenza della Cass. civ., sez. III, 26.9.1995, n.
10155 – prodromo processuale .................................
5.1.3. Segue: la sentenza della Cass. civ., sez. III, 26.9.1995, n.
10155 – motivi di ricorso e decisione ..........................
6. I modi di costituzione del diritto d’uso ......................................
6.1. Segue: il caso particolare dell’assegnazione in uso di parti di terreno ai soci di cooperative edilizie ......................................
6.1.1. Segue: la vicenda processuale prodromo della decisione –
fattispecie e giudizio di primo grado ...........................
6.1.2. Segue: la vicenda processuale prodromo della decisione –
la decisione della Corte d’Appello .............................
6.1.3. Segue: i motivi del ricorso per Cassazione – perché non
può essere un diritto reale? ......................................
6.1.4. Segue: la decisione della Suprema Corte – anche il superficiario può costituire, sulla cosa oggetto di superficie, un
diritto reale d’uso ..................................................
6.1.5. Segue: la decisione della Suprema Corte – la locuzione
«assegnare in uso» fa presumere un diritto reale d’uso
(per la costituzione del quale è necessaria l’unanimità) ....
6.2. Segue: l’accertamento giudiziale dell’acquisto per usucapione
del diritto reale d’uso – ha petitum e causa petendi diversi rispetto all’accertamento giudiziale dell’acquisto per usucapione del
diritto di proprietà .........................................................
6.2.1. Segue: l’accertamento giudiziale dell’acquisto per usucapione del diritto reale d’uso – prodromo processuale alla
pronuncia ............................................................
6.2.2. Segue: l’accertamento giudiziale dell’acquisto per usucapione del diritto reale d’uso – la sentenza della Suprema Corte
6.3. Segue: la (possibile) costituzione del diritto reale d’uso parziale .
7. Casistica – uso perpetuo di edifici o manufatti .............................
7.1. Segue: applicabilità dell’istituto della riserva al diritto reale d’uso .
7.2. Segue: il diritto di mantenere sul lastrico solare di proprietà comune l’appoggio di un’insegna pubblicitaria, previsto da una
clausola di natura contrattuale del regolamento predisposto dall’unico ed originario proprietario dell’edificio, richiamato ed approvato nei singoli atti di acquisto, non integra una costituzione
di un diritto reale d’uso ...................................................
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XXII
Indice sommario
7.3. Segue: la complessa situazione formale del bene destinato a fini
di culto si estende anche ai beni ad esso pertinenti, e non consente di ritenere detti beni pertinenziali liberi da ogni vincolo
reale ............................................................................
7.4. Segue: la strada interpoderale o vicinale, iscritta negli elenchi comunali, si presume assoggettata al pubblico transito, diritto reale
dell’ente esponenziale estinguibile soltanto per volontà di esso,
anche implicita ..............................................................
7.4.1. Segue: prodromo processuale ...................................
7.4.2. Segue: la decisione .................................................
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Capitolo Dodicesimo
IL DIVIETO DI CESSIONE DEL DIRITTO REALE D’USO
(E DEL DIRITTO REALE D’ABITAZIONE)
1. Il divieto di cessione del diritto reale d’uso (e del diritto reale d’abitazione): applicazione generalizzata del principio ............................
1.1. Segue: un caso concreto di divieto di cessione del diritto reale
d’uso ...........................................................................
1.1.1. Segue: un caso concreto di divieto di cessione del diritto
reale d’uso – vendita di appartamento con annesso uso
del cortile? ...........................................................
1.1.2. Segue: la decisione della Suprema Corte... ...................
1.1.3. Segue: ... e i motivi di ricorso disattesi ........................
2. La derogabilità del divieto di cessione: non è un divieto di ordine
pubblico .............................................................................
2.1. Segue: la posizione della giurisprudenza di legittimità .............
2.2. Segue: la fattispecie concreta e il conseguente sviluppo processuale dai quali nasce la pronuncia predetta ...........................
2.3. Segue: i motivi di ricorso respinti dalla Suprema Corte ............
3. Cass. civ., sez. I, 5.7.1988, n. 4420: l’atipico diritto personale di godimento di cui all’art. 155 quater (già 4o co., art. 155) del codice civile e
la sua conseguente cedibilità ...................................................
3.1. Segue: la vicenda processuale prodromica alla pronuncia – l’assegnazione dell’abitazione al coniuge affidatario non configura
diritto reale ...................................................................
3.2. Segue: il motivo di ricorso – il diritto d’abitazione de quo ha natura reale e dunque è incedibile ex art. 1024 del codice civile ....
3.3. Segue: la motivazione della sentenza – il diritto d’abitazione de
quo non ha natura reale e può quindi essere ceduto ................
4. Quando la violazione del divieto di cessione di cui all’art. 1024 del
codice civile riguarda la speciale materia dei contratti agrari la competenza funzionale è della sezione specializzata ............................
4.1. Segue: la precedente sentenza Cass. civ., sez. III, 11.5.1999, n.
4651, richiamata dalla Suprema Corte .................................
5. Ulteriore casistica giurisprudenziale: cessione, effettuata dal giudice
propter necessitatem, del diritto di abitazione ...............................
5.1. Segue: l’abuso che determina la decadenza del diritto di abitazione deve consistere in un pregiudizio che incida sulla intangibilità e sull’integrità del bene e non può essere costituito dalla
sola cessione dell’uso .......................................................
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XXIII
Indice sommario
5.2. Segue: cessione dell’uso di uno spazio aereo utilizzato per la irradiazione di segnali audiovisivi ...........................................
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Capitolo Tredicesimo
IL DIRITTO REALE D’USO OPE LEGIS
SULLE AREE A PARCHEGGIO
(art. 41 sexies, l. 17 agosto 1942, n. 1150, secondo il testo introdotto
dall’art. 18, l. 6 agosto 1967, n. 765 e modificato dall’art. 2, 2o co.,
l. 24.3.1989, n. 122, nonché dall’articolo 12, 9o co.,
della l. 28 novembre 2005, n. 246)
1. L’art. 41 sexies della l. 17 agosto 1942, n. 1150, secondo il testo introdotto dall’art. 18 della l. 6 agosto 1967, n. 765, e modificato dall’art.
2, 2o co., della l. 24.3.1989, n. 122, nonché dall’articolo 12, 9o co.,
della l. 28 novembre 2005, n. 246 .............................................
1.1. Segue: la concreta realizzazione della ratio della norma – decongestionare il traffico prodotto negli spazi pubblici adiacenti
ai nuovi edifici tramite l’esecuzione dell’area di sosta temporanea a disposizione di tutti coloro che accedono agli stabili de
quibus ..........................................................................
1.1.1. Segue: l’opinione in argomento del giudice amministrativo di merito .........................................................
2. Il 2o co. dell’articolo 41 sexies della legge urbanistica n. 1150/1942
(aggiunto dalla l. n. 246 del 28 novembre 2005): l’interpretazione del
Tribunale Amministrativo Campano .........................................
2.1. Segue: l’interpretazione del Tribunale Amministrativo Campano
– trattasi di soppressione del diritto reale precedentemente previsto ............................................................................
2.2. Segue: l’interpretazione del Tribunale Amministrativo Campano
– l’unico motivo prodromico alla decisione ...........................
2.3. Segue: la decisione e le variegate questioni trattate – le due teorie (oggettiva e soggettiva) che seguirono l’introduzione normativa operata dalla c.d. legge ponte (n. 756 del 6 agosto 1967) – il
diritto reale d’uso ope legis ...............................................
2.4. Segue: la decisione e le variegate questioni trattate – la reale portata della successiva modifica introdotta dalla l. n. 47 del 28 febbraio 1985 ....................................................................
2.5. Segue: la decisione e le variegate questioni trattate – la c.d. legge
Tognoli (n. 122 del 24 marzo 1989) e il c.d. vincolo pertinenziale
degli interventi ad autorizzazione gratuita ............................
2.6. Segue: la decisione e le variegate questioni trattate – le differenze tra la disciplina dei parcheggi ex articolo 18 della l. n. 765/
1967 e quelli di cui all’articolo 9 della l. n. 122/1989 ...............
2.7. Segue: la decisione e le variegate questioni trattate – il problema
dei parcheggi realizzati in eccedenza rispetto alla superficie minima richiesta dalla legge .................................................
2.8. Segue: la decisione e le variegate questioni trattate – ai fini della qualificazione di una costruzione rilevano le caratteristiche oggettive della stessa prescindendosi dall’intento dichiarato
dal privato di voler destinare l’opera ad utilizzazioni più ristrette ..........................................................................
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XXIV
Indice sommario
3. Le quattro diverse tipologie di parcheggio individuabili a seguito dei
numerosi interventi legislativi succedutisi ...................................
3.1. Segue: una sentenza che tende a mettere ordine in materia –
Cass. civ., sez. II, 1.8.2008, n. 21003 – prodromo processuale ...
3.2. Segue: la ricostruzione della evoluzione normativa, dottrinale e
giurisprudenziale sul tema della disciplina dei parcheggi operata
dalla Suprema Corte .......................................................
3.2.1. Segue: la l. 765 del 6 agosto 1967 – le teorie «oggettiva» e
«soggettiva» – il diritto reale d’uso ope legis .................
3.2.2. Segue: la l. 47 del 28 febbraio 1985 – gli spazi a parcheggio sono liberamente alienabili, ma nei limiti della destinazione a parcheggio non modificabile e del diritto reale
di uso esclusivo riconosciuto agli utenti degli alloggi ......
3.2.3. Segue: la l. 122 del 24 marzo 1989 – evitare speculazioni
da parte di chi ha usufruito di speciali deroghe ed agevolazioni per la realizzazione di parcheggi .......................
3.2.4. Segue: la l. 246 del 28 novembre 2005 – le diverse tipologie normative di parcheggio oggi esistenti ....................
3.3. Segue: la reiezione del primo motivo di censura .....................
3.4. Segue: le ulteriori doglianze e le relative decisioni della Corte ...
4. La legittimazione ad agire per l’accertamento del vincolo di destinazione a parcheggio di appositi spazi in edificio di nuova costruzione:
spetta non già all’amministratore del condominio ma ai singoli compratori delle varie unità immobiliari dello stabile ..........................
5. Il vincolo di pertinenzialità di cui agli articoli 18, l. n. 765/67, 26 (ult.
comma), l. n. 47/85 e 41 sexies, l. n. 1150/42, non si estende necessariamente a tutte le aree destinate a parcheggio, ma solo a quelle che
rientrano nella proporzione stabilita dall’art. 18, l. 765/67 ..............
5.1. Segue: gli ulteriori aspetti della sentenza della Cass. civ., sez. II,
15.12.2008, n. 29344 .......................................................
5.2. Segue: la (conforme) opinione della Cass. civ., sez. III,
23.1.2006, n. 1221 – una volta che siano stati riservati per parcheggi spazi in misura non inferiore a un metro quadro per ogni
venti metri cubi di costruzione ogni spazio ulteriore è completamente svincolato dalla disciplina de qua ...............................
5.2.1. Segue: la (conforme) opinione della Cass. civ., sez. III,
23.1.2006, n. 1221 – gli spazi ulteriori possono essere liberamente venduti, locati o costituire oggetto di altri negozi giuridici, non costituendo pertinenza ai sensi della
suddetta normativa speciale .....................................
5.2.2. Segue: la (conforme) opinione della Cass. civ., sez. III,
23.1.2006, n. 1221 – l’attore ha l’onere di dedurre e di
provare che lo spazio (o il garage) oggetto della sua domanda rientra nella proporzione prevista dalla legge e
non costituisce uno spazio ulteriore ...........................
5.2.3. Segue: la (conforme) opinione della Cass. civ., sez. III,
23.1.2006, n. 1221 – ricorso incidentale e decisione sul
punto ..................................................................
6. In tema di spazi riservati a parcheggio il riconoscimento del diritto d’uso
del parcheggio spettante ex lege agli acquirenti delle singole unità immobiliari se escluso dall’atto negoziale di trasferimento può far sorgere in capo all’originario alienante il diritto all’integrazione del prezzo di vendita
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Indice sommario
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11.
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13.
14.
15.
6.1. Segue: il prodromo processuale ........................................
6.2. Segue: le ulteriori argomentazioni della Suprema Corte .........
Al riconoscimento del diritto reale d’uso relativo al parcheggio consegue in re ipsa il danno da mancato godimento del diritto ...........
In tema di spazi riservati a parcheggio nei fabbricati di nuova costruzione, il vincolo previsto al riguardo dall’art. 41 sexies della l. n.
1150/1942 (introdotto dall’articolo 18 della l. n. 765/1967) è subordinato alla condizione che l’area scoperta esista e non sia stata adibita a un uso incompatibile con la sua destinazione .......................
Il diritto al parcheggio attribuito ex lege ai proprietari delle singole
unità immobiliari, avendo natura di diritto reale, può estinguersi per
non uso soltanto con il decorso di venti anni .............................
9.1. Segue: il precedente giurisprudenziale – Cass. civ., sez. II,
17.12.1997, n. 12736 – prodromo processuale .....................
9.1.1. Segue: il precedente giurisprudenziale – Cass. civ., sez.
II, 17.12.1997, n. 12736 – le facoltà riscontrabili nell’uso
sono ricomprese in quelle riscontrabili nella proprietà ..
9.1.2. Segue: il precedente giurisprudenziale – Cass. civ., sez.
II, 17.12.1997, n. 12736 – la durata (ventennale) della
prescrizione del diritto reale de quo ..........................
9.1.3. Segue: il precedente giurisprudenziale – Cass. civ., sez.
II, 17.12.1997, n. 12736 – le ulteriori precisazioni della
Suprema Corte ....................................................
La destinazione obbligatoria di appositi spazi a parcheggi non impone all’originario costruttore alcun obbligo di cessione in proprietà
degli spazi in questione sicché se manca qualsiasi riferimento al riguardo le aree in questione debbono essere ritenute parti comuni
dell’edificio condominiale .....................................................
Azione promossa dai proprietari dei singoli appartamenti nei confronti del costruttore venditore per far valere il vincolo di destinazione a parcheggio: non ha titolo a parteciparvi il condomino cui il
medesimo costruttore venditore ha viceversa attribuito il posto auto
condominiale in proprietà pro quota sull’area in questione ............
11.1. Segue: prodromo processuale (primo e secondo grado) ........
11.2. Segue: i motivi del ricorso (principiale ed incidentale) ..........
Un particolare caso di litisconsorzio meramente facoltativo: l’azione
congiunta di più acquirenti di singole unità immobiliari facenti parte dello stesso edificio ..........................................................
12.1. Segue: prodromi processuali (primo e secondo giudizio di merito) .........................................................................
12.2. Segue: le ulteriori posizioni considerate dalla Suprema Corte
– legittimazione passiva e reale destinazione delle aree .........
La legittimazione passiva del costruttore/venditore .....................
13.1. Segue: i motivi del ricorso prodromico alla pronuncia de qua .
La normativa di cui all’articolo 41 sexies della l. 1150 del 17 agosto
1942 (e successive modificazioni) non dispone che per l’avvenire: ratio ...................................................................................
14.1. Segue: un caso concreto – Cass. civ., sez. I, 24.7.2007, n.
16394 .......................................................................
14.2. Segue: un caso concreto – la reiezione dei motivi di ricorso ...
Un caso particolare deciso dalla giurisprudenza: le conseguenze della normativa de qua rispetto ai contratti di locazione ....................
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XXVI
16.
17.
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20.
21.
22.
23.
Indice sommario
15.1. Segue: prodromi della decisione – sentenze di merito e motivi
(disattesi) di ricorso .....................................................
L’opinione del giudice di merito amministrativo: T.A.R. Trentino
Alto Adige, Trento, 12.2.2007, n. 17 – l’impugnazione della concessione in sanatoria che priva un edificio di un’area a parcheggio prevista dalla normativa ............................................................
Un’impostazione imperniata su un diverso punto di vista: l’atto con
il quale un proprietario-costruttore si sia impegnato nei confronti
del Comune (ai fini del rilascio della concessione edilizia) a conferire una particolare destinazione a determinate superfici non è riconducibile alla figura del contratto a favore di terzi di cui all’art. 1411
del codice civile ..................................................................
17.1. Segue: non è riconducibile alla figura del contratto a favore di
terzi di cui all’art. 1411 del codice civile – i motivi di tale impostazione .................................................................
17.2. Segue: ulteriori argomenti trattati dalla pronuncia – i parcheggi realizzati in eccedenza rispetto alla superficie minima richiesta dalla legge non sono soggetti ad alcun diritto d’uso da
parte degli acquirenti delle singole unità immobiliari dell’edificio .........................................................................
Il vincolo pubblicistico di destinazione de quo non può subire deroga negli atti privati di disposizione degli spazi stessi ma è senz’altro
consentito il trasferimento dell’area di parcheggio globalmente e pro
indiviso agli acquirenti dei vari appartamenti in modo che costituisca una parte comune ..........................................................
È possibile rimuovere un vincolo a parcheggio e trasferirlo in altra
sede? ...............................................................................
Vincolata ope legis una determinata area per la sua destinazione a
parcheggio per una superficie superiore a quella minima imposta è
consentito al privato di ridurre l’area medesima per riportarla all’estensione minima prevista dalla legge? ..................................
20.1. Segue: le ulteriori considerazioni presenti in Cass. civ.
17.3.2006, n. 6066 .......................................................
Il concetto di «nuova costruzione»: ricomprende anche ogni intervento di ristrutturazione che rende un manufatto oggettivamente diverso da quello preesistente ...................................................
21.1. Segue: la sentenza del T.A.R. Lombardia (Milano), sez. II,
3.3.2006, n. 571 – il concetto di nuova costruzione ..............
21.2. Segue: la sentenza del T.A.R. Lombardia (Milano), sez. II,
3.3.2006, n. 571 – il calcolo concreto delle percentuali richieste dalla legge .............................................................
21.3. Segue: la sentenza del T.A.R. Lombardia (Milano), sez. II,
3.3.2006, n. 571 – la reiezione dei residui motivi d’impugnativa ............................................................................
L’articolo 12, 9o co., della l. n. 246 del 28 novembre 2005 non ha natura
interpretativa (e non può quindi trovare applicazione retroattiva) ...
22.1. Segue: la sentenza di riferimento .....................................
Dove possono essere ubicati gli spazi destinati obbligatoriamente a
parcheggio? .......................................................................
23.1. Segue: le ulteriori precisazioni della pronuncia in oggetto – il
diritto de quo nasce direttamente dalla legge e configura limitazione legale alla proprietà ...........................................
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Indice sommario
24. Un caso concreto deciso dalla Suprema Corte: le conseguenze dell’accorpamento di due unità immobiliari – il criterio identificativo
della titolarità del diritto reale (sia esso di uso, di proprietà individuale o di comproprietà) sull’area accessoria all’edificio destinata a
parcheggio ........................................................................
24.1. Segue: le conseguenze dell’accorpamento di due unità immobiliari in particolare .....................................................
24.2. Segue: le ulteriori considerazioni della sentenza in oggetto ....
25. Una sentenza densa di argomentazioni in materia di diritto reale
d’uso ope legis: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – prodromo
processuale ........................................................................
25.1. Segue: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – la legittimazione passiva dei terzi acquirenti .....................................
25.2. Segue: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – non derogabilità del vincolo di destinazione da parte dei privati ..............
25.3. Segue: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – vincolo quale
limitazione legale della proprietà .....................................
25.4. Segue: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – applicabilità del
meccanismo di sostituzione ex articolo 1419 del codice civile .
25.5. Segue: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – non necessità della presenza in giudizio dell’originario venditore-costruttore ...
25.6. Segue: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – il rapporto tra
la superficie delle aree destinate a parcheggio e la volumetria
del fabbricato è verificato dalla pubblica amministrazione nel
rilascio della concessione edilizia .....................................
25.7. Segue: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – la rimozione
del vincolo a parcheggio può avvenire soltanto tramite una
nuova concessione in variante ........................................
25.8. Segue: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – al diritto reale
d’uso sulle aree a parcheggio è applicabile il modo di estinzione per non uso protrattosi per venti anni ..........................
25.9. Segue: Cass. civ., sez. II, 14.11.2000, n. 14731 – il vincolo a
parcheggio si trasferisce con la proprietà senza bisogno di trascrizione ...................................................................
26. Il diritto reale d’uso riconosciuto ai sensi dell’articolo 18 della l. n.
765/1967 esclude che l’area divenga oggetto di proprietà comune
dei proprietari delle unità abitative: Cass. civ., sez. II, 22.8.2003, n.
12342 ...............................................................................
27. Diritto processuale: la domanda di proprietà dell’area destinata ex
lege a parcheggio contiene in sé quella del diritto reale d’uso – Cass.
civ., sez. II, 1.4.1999, n. 3115 .................................................
27.1. Segue: conseguenze – è consentito reclamare l’attribuzione
del bene a titolo di dominio in primo grado ed a titolo di uso
in secondo grado (emendatio libelli) ................................
28. È inadempiente il promissario compratore che, invocando il principio inadimplenti non est adimplendum, rifiuta la stipula del contratto definitivo di acquisto di un appartamento di nuova costruzione
perché non è previsto il contestuale trasferimento del diritto reale di
uso per il parcheggio ...........................................................
29. Identificazione della superficie da assoggettare all’uso (diritto reale)
normativamente previsto: il condominio, in assenza di relativa previsione, deve chiederla al giudice ..............................................
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XXVIII
Indice sommario
30. Un caso concreto: il diritto d’uso da parte dei proprietari delle
unità immobiliari site nel fabbricato esclude la facoltà dell’acquirente di una parte dell’area di recintarla o anche di edificare un
box? ................................................................................
31. Ulteriore casistica giurisprudenziale: l’art. 12, 9o co., della l. 28 novembre 2005, n. 246, non ha efficacia retroattiva – conseguenze .....
32. Ulteriore casistica giurisprudenziale: la possibilità di disporre separatamente degli spazi parcheggio ope legis vincolati purché ne venga
rispettata la destinazione .......................................................
32.1. Segue: ulteriore casistica ...............................................
33. Ulteriore casistica giurisprudenziale: la copiosa messe di pronunce
in tema di impossibilità di escludere l’operatività della disciplina
vincolata attraverso patti privati ..............................................
34. Ulteriore casistica giurisprudenziale: l’interpretazione della l. 122/
1989 ................................................................................
35. Ulteriore casistica giurisprudenziale: i casi nei quali a fronte di violazioni della normativa de qua risulta possibile richiedere esclusivamente la tutela risarcitoria .....................................................
36. Ulteriore casistica giurisprudenziale: dove può essere ubicato il parcheggio de quo? ..................................................................
37. Ulteriore casistica giurisprudenziale: può essere acquistata per usucapione la proprietà delle aree interne o circostanti ai fabbricati di
nuova costruzione su cui grava il vincolo pubblicistico di destinazione a parcheggio ..................................................................
38. Ulteriore casistica giurisprudenziale: qualora il diritto di uso del
parcheggio operi in forza di legge il relativo prezzo non può intendersi compreso in quello pagato per la vendita dell’unità immobiliare e il giudice deve anche pronunziare il riconoscimento del diritto
del venditore al relativo compenso ..........................................
38.1. Segue: le numerose pronunce in argomento .......................
39. Ulteriore casistica giurisprudenziale: questioni di costituzionalità ...
40. Ulteriore casistica giurisprudenziale: il valore da attribuire alla convenzione stipulata tra privato costruttore e Comune ....................
41. Ulteriore casistica giurisprudenziale: il vincolo pertinenziale degli
appositi spazi per parcheggi si instaura globalmente con le nuove
costruzioni nelle quali essi debbono essere riservati restando irrilevante la destinazione (commerciale o abitativa) delle singole unità
immobiliari ........................................................................
42. Ulteriore casistica giurisprudenziale: cosa si debba intendere per
«nuova costruzione» ............................................................
43. Ulteriore casistica giurisprudenziale: la legittimazione a stare in giudizio ................................................................................
44. Ulteriore casistica giurisprudenziale: la quota di suolo che ecceda il
limite stabilito dalla legge è liberamente disponibile con la conseguenza che la clausola del regolamento condominiale che vieti l’utilizzo come parcheggio per autoveicoli di spazi comuni è affetta da
nullità parziale nei limiti di cui il divieto coinvolge la quota di parcheggio prevista dalla legge ...................................................
45. Ulteriore casistica giurisprudenziale: il trasferimento del regime giuridico degli spazi «a parcheggio» su altre aree idonee a tale utilizzazione può avvenire soltanto mediante il rilascio di un nuovo permesso a costruire in variante .......................................................
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XXIX
Indice sommario
46. Ulteriore casistica giurisprudenziale: il diritto reale d’uso dell’area di
parcheggio può (e deve) essere dichiarato dal giudice di appello a
favore dei soli condomini che hanno impugnato la sentenza di primo grado ..........................................................................
47. Ulteriore casistica giurisprudenziale: la costituzione ope legis ai sensi
del 2o co. dell’articolo 1419 del codice civile delle clausole contrattuali dirette a determinare gli effetti del diritto reale d’uso ............
48. Ulteriore casistica giurisprudenziale: è il costruttore-venditore ad esser tenuto in primo luogo ad assicurare la permanenza dell’effettività del vincolo a parcheggio ....................................................
49. Ulteriore casistica giurisprudenziale: la giunta regionale può introdurre modifiche che si ritengano indispensabili all’osservanza dei limiti previsti dalla legge in tema di parcheggi .............................
50. Ulteriore casistica giurisprudenziale: nell’ipotesi in cui sia stato pignorato e quindi trasferito in proprietà un appartamento mediante
vendita forzata deve escludersi l’automatico trasferimento in favore
dell’aggiudicatario anche della proprietà (esclusiva) dei posti-auto
costituenti pertinenze della costruzione a norma dell’articolo 41
sexies della legge urbanistica non menzionati nell’atto di pignoramento e nell’ordinanza di vendita ...........................................
51. Ulteriore casistica giurisprudenziale: al fine della liquidazione del risarcimento del danno per «occupazione appropriativa» è necessario
tenere conto dei limiti di edificabilità di tipo non espropriativo cui
lo stesso risulti soggetto in ossequio a prescrizioni normative di carattere generale ...................................................................
52. Ulteriore casistica giurisprudenziale: la controversia promossa dal
proprietario di appartamento in fabbricato condominiale per sentire
riconoscere la destinazione a parcheggio di veicoli di spazi realizzati
nel fabbricato stesso spetta alla giurisdizione del giudice ordinario .
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Capitolo Quattordicesimo
IL DIRITTO D’USO (E IL DIRITTO DI ABITAZIONE)
A FAVORE DEL CONIUGE SUPERSTITE
1. Il diritto d’uso e il diritto d’abitazione a favore del coniuge superstite quali diritti reali ..............................................................
1.1. Segue: generalità ...........................................................
2. Il rapporto di matrimonio quale presupposto per l’esistenza del diritto d’uso e del diritto d’abitazione a favore del coniuge superstite .
2.1. Segue: il problema del coniuge separato .............................
2.1.1. Segue: Cass. civ., sez. II, 9.5.1991, n. 5179 – anche il coniuge in regime di separazione può esperire azione di
nullità nei confronti dell’altro coniuge e del terzo acquirente con riguardo al contratto con cui il primo abbia
venduto al secondo la quota di comproprietà indivisa
dell’abitazione familiare .........................................
2.2. Segue: il problema del convivente more uxorio .....................
2.2.1. Segue: il problema del convivente more uxorio – Corte
Cost. 26.5.1989, n. 310: l’introduzione nell’ordinamento
della successione legittima di una nuova fattispecie rientra nella discrezionalità del legislatore .......................
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XXX
Indice sommario
3. La non applicabilità degli artt. 1021 e 1022 del codice civile ai diritti
reali de quibus ......................................................................
3.1. Segue: la non applicabilità degli artt. 1021 e 1022 del codice civile ai diritti reali de quibus – giurisprudenza di legittimità: la
sentenza n. 2263 del 13.3.1999 della sezione seconda della Cassazione civile – prodromo processuale .................................
3.1.1. Segue: sentenza n. 2263 del 13 marzo 1999 della sezione
seconda della Cassazione civile – i motivi di ricorso .......
3.1.2. Segue: sentenza n. 2263 del 13 marzo 1999 della sezione seconda della Cassazione civile – il richiamo dell’art. 584 del
codice civile e l’estensione al c.d. matrimonio putativo ...
3.1.3. Segue: sentenza della Cass. civ., sez. II, 13.3.1999, n. 2263
– non sembra ragionevole considerare applicabili le limitazioni inerenti allo stretto fabbisogno del titolare .........
3.2. Segue: la non applicabilità degli artt. 1021 e 1022 del codice civile ai diritti reali de quibus – giurisprudenza di merito: Trib. Palermo, 13.6.2003 ............................................................
3.3. Segue: l’eccezione al principio della non applicabilità di limitazioni al godimento della casa familiare prevista dalla normativa
speciale in materia di maso chiuso ......................................
3.4. Segue: la non applicabilità degli artt. 1021 e 1022 del codice civile ai diritti reali de quibus – ratio ......................................
4. L’oggetto dei diritti reali de quibus: la casa coniugale che in concreto
era adibita a residenza familiare ...............................................
4.1. Segue: il caso in cui parte dell’immobile risulti temporaneamente occupata da terzi – non esclude i diritti reali de quibus se la
casa coniugale in concreto era adibita a residenza familiare ......
4.2. Segue: la casa coniugale deve essere di proprietà del de cuius? ..
4.3. Segue: cosa succede se la casa coniugale (o i mobili) oggetto dei diritti reali de quibus è (sono) in comproprietà tra il de cuius e un terzo? – Tribunale di Lucca (sentenza n. 13 del 5 gennaio 2007) ...
4.3.1. Segue: cosa succede se la casa coniugale (o i mobili) oggetto dei diritti reali de quibus è (sono) in comproprietà
tra il de cuius e un terzo? – non sussiste la possibilità di
concreta realizzazione per il diritto di abitazione e il diritto di uso ..............................................................
4.3.1.1. Segue: la presa di posizione dei giudici di legittimità – prodromo processuale alla decisione in
commento .................................................
4.3.1.2. Segue: la presa di posizione dei giudici di legittimità – il motivo di ricorso .............................
4.3.1.3. Segue: la presa di posizione dei giudici di legittimità – la decisione e la motivazione della Suprema Corte: la disamina delle tesi dottrinali .........
4.3.1.4. Segue: la presa di posizione dei giudici di legittimità – la decisione e la motivazione della Suprema Corte: la disamina delle precedenti tesi giurisprudenziali ...............................................
4.3.1.5. Segue: la presa di posizione dei giudici di legittimità – la decisione e la motivazione della Suprema Corte: l’attribuzione dei diritti reali de quibus
comporta il sacrificio dei diritti dei legittimari ...
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XXXI
Indice sommario
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9.
10.
11.
4.3.2. Segue: cosa succede se la casa coniugale (o i mobili) oggetto
dei diritti reali de quibus è (sono) in comproprietà tra il de
cuius e un terzo? – Cass. civ., sez. II, 22.7.1991, n. 8171 .
4.3.3. Segue: cosa succede se la casa coniugale (o i mobili) oggetto dei diritti reali de quibus è (sono) in comproprietà
tra il de cuius e un terzo? – l’attribuzione per equivalente
monetario ...........................................................
4.3.3.1. Segue: cosa succede se la casa coniugale (o i
mobili) oggetto dei diritti reali de quibus è (sono) in comproprietà tra il de cuius e un terzo? –
le rimanenti motivazioni della sentenza ...........
Il principio della conversione del diritto di abitazione spettante al
coniuge superstite nel suo equivalente monetario, in particolare .....
I diritti di abitazione e di uso quali legati ex lege ........................
6.1. Segue: i diritti di abitazione e di uso quali legati ex lege – giurisprudenza di merito ......................................................
6.2. Segue: i diritti di abitazione e di uso quali legati ex lege – ulteriore giurisprudenza di merito .........................................
6.3. Segue: le conseguenze tratte dalla Suprema Corte – la disposizione di cui all’art. 540, 2o co., del codice civile determina un
incremento quantitativo della quota stabilita in favore del coniuge sommandosi i diritti di abitazione e di uso alla quota riservata al coniuge in proprietà .........................................
Corte d’Appello di Milano: ex art. 581 del codice civile anche in tema di successione legittima i diritti di abitazione e di uso sono compresi nella quota intestata a favore del coniuge superstite .............
7.1. Segue: una recente pronuncia dei giudici di legittimità – in tema di successione legittima nella quota intestata a favore del
coniuge superstite ex art. 581 del codice civile non sono compresi i diritti di abitazione e di uso ....................................
7.1.1. Segue: la contrarietà della giurisprudenza di merito alla
tesi suddetta .......................................................
7.2. Segue: la sentenza della Corte Cost. 5.5.1988, n. 527 .............
I diritti attribuiti al coniuge superstite ex art. 540, 2o co. del codice civile non impediscono l’azione esecutiva poggiante su preesistente ipoteca
8.1. Segue: rispetto all’immobile su cui il coniuge del defunto abbia
acquistato il diritto di abitazione l’ipoteca iscritta dal creditore
sulla piena proprietà dello stesso bene (in forza del diritto concessogli dall’erede) è opponibile al legatario alle condizioni stabilite dall’art. 534, 2o e 3o co. del codice civile .....................
8.2. Segue: la sentenza – Cass. civ., sez. III, 24 giugno 2003, n.
10014 ........................................................................
Casistica giurisprudenziale: il diritto di abitazione di cui al 2o co.
dell’art. 540 del codice civile può contribuire ad escludere la qualità
d’erede .............................................................................
Casistica giurisprudenziale: nomina di un consulente tecnico d’ufficio per verificare il valore dei diritti di uso e di abitazione ex art. 540
del codice civile ..................................................................
Casistica giurisprudenziale: qualora il testatore abbia attribuito al
coniuge superstite anche la piena proprietà della casa familiare e dei
mobili che la corredano e vi sia lesione della riserva dei figli l’eventuale riduzione va operata sulla nuda proprietà di quei beni per non
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XXXII
Indice sommario
pregiudicare le facoltà di godimento riconosciute al coniuge dall’art.
540 del codice civile ............................................................
12. Casistica giurisprudenziale: il coniuge che continua ad abitare la casa di abitazione coniugale in forza del diritto di abitazione a lui riservato dal 2o co. dell’art. 540 del codice civile acquista un possesso
«rappresentativo» anche a favore degli eredi del coniuge deceduto .
13. Casistica giurisprudenziale: il diritto di abitazione spettante al coniuge superstite e fallimento ..................................................
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Capitolo Quindicesimo
IL DIRITTO DI ABITAZIONE QUALE DIRITTO REALE
SU COSA ALTRUI
1. Il diritto di abitazione quale diritto reale di godimento ................
1.1. Segue: conseguenze in ordine alla tutela del diritto nei confronti del possessore ...........................................................
2. Modalità di costituzione del diritto di abitazione di cui all’articolo
1022 del codice civile ...........................................................
2.1. Segue: la costituzione del diritto di abitazione mediante contratto – la forma scritta ..................................................
2.2. Segue: l’acquisto per usucapione ......................................
2.3. Segue: la trascrizione del titolo costitutivo ..........................
2.3.1. Segue: può essere trascritto il diritto di assegnazione della casa coniugale ottenuto in sede di separazione? ........
2.3.1.1. Segue: Cass. civ., sez. I, 5.7.1988, n. 4420 ........
2.3.1.2. Segue: Cass. civ., sez. I, 11.11.1986, n. 6570 ....
3. L’oggetto del diritto reale di abitazione de quo ...........................
4. Le differenze tra il diritto reale di abitazione e il contratto di locazione ................................................................................
5. Le differenze tra il diritto reale di abitazione e il contratto di comodato .................................................................................
5.1. Segue: la fattispecie concreta e le censure sottese alla pronuncia
in esame .....................................................................
5.2. Segue: la pronuncia conforme di Cass. civ., sez. III, 6.10.1998,
n. 9909 .......................................................................
6. Diritto tributario: il diritto reale di abitazione esclude l’agevolazione
«prima casa» per chi voglia acquistare altro immobile ..................
7. La (possibile) titolarità del diritto reale di abitazione in capo a più
soggetti .............................................................................
8. Ulteriori considerazioni: modalità d’esercizio del diritto, in particolare ..................................................................................
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Capitolo Sedicesimo
LA FAMIGLIA QUALE LIMITE AI BISOGNI CHE POSSONO
ESSERE SODDISFATTI ATTRAVERSO L’ESERCIZIO
DEI DIRITTI REALI DI USO E DI ABITAZIONE
1. La famiglia descritta dall’art. 1023 del codice civile .....................
2. La c.d. famiglia di fatto ........................................................
3. L’importanza della convivenza ...............................................
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Indice sommario
4. L’art. 1023 del codice civile si riferisce al nucleo familiare del titolare del diritto di uso o di abitazione ..........................................
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Capitolo Diciassettesimo
GLI OBBLIGHI CHE GRAVANO IL TITOLARE
DEL DIRITTO REALE DI USO O DI ABITAZIONE
1. L’usuario che raccolga tutti i frutti del fondo in uso e il titolare di diritto di abitazione che occupi tutta la casa sono tenuti alle spese di
coltura, alle riparazioni ordinarie e al pagamento dei tributi alla stessa
stregua dell’usufruttuario .......................................................
2. L’usuario che raccolga parzialmente i frutti del fondo in uso e il titolare di diritto di abitazione che occupi una parte della casa sono tenuti alle spese di coltura, alle riparazioni ordinarie e al pagamento dei
tributi in proporzione al godimento effettivo ...............................
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Capitolo Diciottesimo
APPLICABILITÀ DELLE NORME SULL’USUFRUTTO
AI DIRITTI REALI D’USO E ABITAZIONE
1. Il rinvio dell’art. 1026 del codice civile e l’affinità esistente tra i diritti
reali di usufrutto, uso ed abitazione ..........................................
1.1. Segue: come distinguere il diritto reale d’usufrutto dai diritti reali d’uso ed abitazione? .....................................................
2. Applicazioni concrete in giurisprudenza: l’esenzione dell’imposta per
i trasferimenti a favore di enti pubblici che abbiano finalità di pubblica utilità si applica anche per il diritto reale d’uso ........................
2.1. Segue: l’eventuale conversione del contratto nullo e la durata
massima del diritto d’uso (trentennale?) in capo alle persone
giuridiche .....................................................................
2.2. Segue: ulteriori applicazioni giurisprudenziali .......................
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PARTE TERZA
LA NUOVA DISCIPLINA DELLA MEDIAZIONE CIVILE
Capitolo Diciannovesimo
LA NUOVA DISCIPLINA DELLA MEDIAZIONE CIVILE:
INCIDENZA SULLA TUTELA DEI DIRITTI REALI
DI USUFRUTTO, USO ED ABITAZIONE
1. Il previo esperimento obbligatorio della procedura di mediazione riguardante i diritti reali di usufrutto, uso ed abitazione: l’articolo 5 del
d. lgs. n. 28 del 4 marzo 2010 ..................................................
1.1. Segue: il dovere dell’avvocato di avvertire la parte della necessità
di esperire il procedimento di mediazione ............................
2. L’esperimento obbligatorio del procedimento di mediazione quale
condizione di procedibilità della domanda giudiziale ....................
3. Lo svolgimento della mediazione non preclude in ogni caso la con-
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XXXIV
Indice sommario
cessione dei provvedimenti urgenti e cautelari né la trascrizione della
domanda giudiziale – ulteriori eccezioni .....................................
4. La possibilità che il procedimento di mediazione sia previsto nel contratto o nello statuto (ovvero nell’atto costitutivo) di un ente ..........
5. Gli effetti della domanda di mediazione sulla prescrizione e sulla decadenza ..............................................................................
6. Le definizioni stabilite dal d. lgs. n. 28 del 4 marzo 2010 e finalizzate
ad una sua corretta interpretazione ...........................................
7. Le regole generali sottese al procedimento di mediazione ...............
8. La domanda idonea ad instaurare il procedimento di mediazione .....
9. La durata del procedimento di mediazione .................................
10. Lo svolgimento del procedimento di mediazione ........................
10.1. Segue: dovere di riservatezza, inutilizzabilità delle dichiarazioni ed informazioni acquisite nel corso del procedimento di
mediazione, segreto .....................................................
10.2. Segue: la proposta di conciliazione ..................................
10.3. Segue: l’effettiva conciliazione e la mancata conciliazione ......
10.4. Segue: l’omologa del verbale di accordo e la sua esecutività ...
11. Gli obblighi incombenti sul mediatore .....................................
12. Il registro degli organismi di mediazione e il regolamento interno di
ciascun organismo – il registro dei cc.dd. formatori .....................
13. Le agevolazioni fiscali dirette ad incentivare l’utilizzo del procedimento di mediazione ...........................................................
Indice bibliografico ....................................................................
Indice della giurisprudenza ..........................................................
Indice analitico .........................................................................
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